Transcript of 13.00 Lettera 23 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
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- Lettera 23
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- Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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- Carissima figliuola in Cristo dolce Ges. Io Catarina, serva e
schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a te nel prezioso sangue
suo; con desiderio di vederti vera sposa di Cristo crocifisso, e
fuggire ogni cosa che t'impedisse d'aver questo dolce e glorioso
sposo.
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- Ma questo non potresti fare, se tu non fossi di quelle vergini
savie consacrate a Cristo le quali avevano le lampade coll'olio, e
vi era il lume dentro. E per vedi che, a volere essere sposa di
Cristo, ti conviene avere la lampada, e l'olio e il lume.
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- Sai come s'intende questo, figliuola mia? Per la lampada
s'intende il cuore nostro: perch il cuore debba esser fatto come la
lampada. Tu vedi bene che lampada larga di sopra, e di sotto
stretta; e cos fatto il cuore a significare, che noi lo dobbiamo
sempre tenere largo di sopra, cio per santi pensieri, e per sante
immaginazioni, e per continua orazione; avendo sempre in memoria i
benefici di Dio, e massimamente il beneficio del sangue, per il
quale siamo ricomperati.
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- Perch Cristo benedetto, figliuola mia, non ci compr d'oro n
d'argento n di perle o d'altra pietra preziosa; anco, ci ricompr
del sangue suo prezioso. Onde tanto beneficio non si vuole mai
dimenticare, ma sempre portarlo dinanzi agli occhi suoi, con un
santo e dolce ringraziamento, vedendo quanto Dio ci ama
inestimabilmente: che non cur di dare l'unigenito suo Figliuolo
alla obbrobriosa morte della Croce per dare a noi la vita della
Grazia.
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- Dissi che la lampada stretta di sotto: e cos il cuore nostro; a
significare che il cuore debba essere stretto verso queste cose
terrene, cio in non desiderarle n amarle disordinatamente, n
appetire pi che Dio ci voglia dare; ma sempre ringraziarlo, vedendo
come dolcemente ci provvede, s che mai non ci manca cavelle.
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- Ora a questo modo sar il cuore nostro veramente una lampada. Ma
pensa, figliuola mia, che questo non basterebbe, se non ci fosse
l'olio dentro. Per l'olio s'intende quella dolce virt piccola della
profonda umilt: perch si conviene che la sposa di Cristo sia umile
e mansueta e paziente; e tanto sar umile quanto paziente, e tanto
paziente quanto umile.
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- Ma a questa virt dell'umilt non potremo venire se non per vero
conoscimento di noi medesimi, cio conoscendo la miseria e fragilit
nostra, e che noi per noi medesimi non possiamo alcun atto
virtuoso, n levarci nessuna battaglia o pena: perch se noi abbiamo
la infermit corporale, o una pena o una battaglia mentale, non ce
la possiamo levare o togliere; perch, se noi potessimo, subito la
leveremmo via.
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- Dunque bene vero che noi per noi non siamo nulla, altro che
obbrobrio, miseria, puzza, fragilit, e peccati: per la quale cosa
sempre dobbiamo star bassi e umili. Ma a stare solamente in questo
conoscimento di s, non sarebbe buono; perch l'anima verrebbe a
tedio e a confusione; e dalla confusione verrebbe alla
disperazione: onde il dimonio non vorrebbe altro se non farci
venire a confusione, per farci poi venire a disperazione.
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- Ci conviene dunque stare nel conoscimento della bont di Dio in
s, vedendo che egli ci ha creati alla immagine e similitudine sua,
e ricreati a grazia nel sangue dell'unigenito suo Figliuolo, Verbo
dolce incarnato; e come continuamente la bont di Dio adopera in
noi. Ma vedi, che stare solamente in questo conoscimento di Dio non
sarebbe buono; perch l'anima ne verrebbe a presunzione e
superbia.
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- Ci conviene dunque che sia mescolato l'uno coll'altro insieme,
cio stare nel conoscimento santo della bont di Dio, e nel
conoscimento di noi medesimi: e cos saremo umili, pazienti e
mansueti; e a questo modo avremo l'olio nella lampada.
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- Ci conviene ora che ci sia il lume: altrimenti, non basterebbe.
Questo lume vuol essere il lume della santissima fede. Ma dicono i
Santi che la fede senza l'opera morta: onde non sarebbe fede viva n
santa, ma morta. E per ci bisogno adoperarci di continuo
virtuosamente, e lasciare le fanciullezze e le nostre vanit; e non
stare pi come mondane giovane, ma stare come spose fedeli
consacrate a Cristo crocifisso e a questo modo avremo la lampada e
l'olio e il lume.
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- Ma dice il Vangelo che quelle vergini savie erano cinque. Onde
io ti dico che a ciascuno di noi ci conviene essere cinque
altrimenti non entreremo alle nozze di vita eterna. Per questo
cinque intende che si conviene che noi soggioghiamo e mortifichiamo
i nostri cinque sentimenti del corpo per s fatto modo che noi non
offendiamo mai con essi, pigliando con essi o con alcuni di essi
disordinato diletto e piacere. E a questo modo saremo cinque; cio
che avremo soggiogati i nostri cinque sentimenti corporali.
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- Ma pensa, che questo dolce sposo, Cristo, tanto geloso delle
spose sue, che io non tel potrei dire. E per se egli s'avvedesse
che tu amassi altri pi che lui, subito, si sdegnerebbe con
teco.
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- E se tu non ti correggessi, non ti sarebbe aperta la porta,
dove l'Agnello immacolato Cristo fa le nozze a tutte le sue fedeli
spose; ma come adultere saremmo cacciate via, siccome furono quelle
cinque vergini stolte, le quali, gloriandosi solamente e vanamente
della integrit e virginit del corpo, perdettero la virginit
dell'anima per corruzione dei cinque sentimenti, perch non
portarono l'olio dell'umilt con loro; onde le lampade loro si
spegnevano.
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- E per gli fu detto: andatevi a comperare dell'olio. E per
quest'olio s'intende in questo luogo le lusinghe e le laudi umane:
perch tutti i lusinghieri e mondani laudatori vendono quest'olio.
Quasi come gli fosse detto: della vostra virginit, e delle vostre
buone operazioni, voi non avete voluto comprare vita eterna: anco,
avete voluto comprare laude umane; e per avere laude umane le avete
fatte. E voi laude andate a comprare: che qua non entrerete
voi.
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- E per, figliuola mia, guardati dalle laudi degli uomini; e non
desiderar laude di nessuna operazione che tu facessi; perch non ti
sarebbe poi aperta la porta di vita eterna.
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- Onde considerando me che questa era l'ottima via, dissi che io
desideravo di vederti vera sposa di Cristo crocifisso: e cos ti
prego e comando, che t'ingegni d'essere.
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- Altro non ti dico. Permani nella santa e dolce dilezione di
Dio.
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