13.00 Lettera 333 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

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  • Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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  • Carissimo padre in Cristo dolce Ges. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi oggimai levato dalla fanciullezza vostra, ed essere uomo virile; levarvi da gustare il latte, e essere fatto mangiatore del pane.
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  • Perch il fanciullo il quale si nutre di latte non atto a stare in battaglia, n si diletta d'altro che di volere stare in giuoco con i suoi simili; cos l'uomo che sta nell'amore proprio di s, non si diletta di gustare altro che il latte delle proprie consolazioni spirituali e temporali, dilettandosi come fanciullo con quelli che sono simili;
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  • ma quand'egli fatto uomo, e levatosi dalla tenerezza e amore proprio di s, egli mangia il pane con la bocca del santo desiderio, schiacciando coi denti dell'odio e dell'amore, in tanto che, quanto pi duro e muffato, pi se ne diletta.
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  • Oh quanto si reputa beata quell'anima quando si vede le gengive gettare sangue! Egli fatto forte; e, come forte, piglia la conversazione dei forti. Tutto maturo, pesato e non leggiero, corre, con loro insieme, alla battaglia; e gi non si diletta d'altro che di combattere per la verit.
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  • Il suo diletto di sostenere, gloriandosi col dolce e innamorato Paolo, nelle molte tribolazioni sostenute per essa verit. Questi cotali hanno rifiutato il latte. Rilucono in loro le stimmate di Cristo; seguendo la dolce dottrina sua.
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  • Questi, stando nel mare tempestoso, sempre hanno bonaccia; nell'amaritudine gustano la grande dolcezza; con vile e piccola mercanzia acquistano le smisurate ricchezze. Essendo stracciati e dilaniati dal mondo, pi perfettamente si raccolgono e si uniscono con Dio;
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  • quanto pi sono perseguitati dalla bugia, tanto pi esultano nella verit; patendo fame, nudit, ingiurie, strazi e villanie, pi perfettamente s'ingrassano del cibo immortale.
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  • Sono rivestiti del fuoco della divina carit, togliendo via la nudit del proprio amore, il quale denuda l'anima d'ogni virt; e nelle vergogne e strazi trovano la gloria loro.
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  • Questi cotali sono mangiatori di pane muffato, ma non asciutto; perch l'asciutto, i denti non lo potrebbero ben bene schiacciare, se non con grande loro fatica e poco frutto: e per l'intingono nel sangue di Cristo crocifisso, nella fonte del costato suo:
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  • e per, come ebbri d'amore, corrono a mettere il pane muffato delle molte tribolazioni in questo prezioso sangue. In s non cercano altro, se non in che modo possino rendere gloria e lode al nome di Dio.
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  • E perch nel tempo delle molte fatiche vedono che meglio si prova la virt, e che della buona prova che fa l'anima torna pi onore a Dio; per s'abbracciano con esse; e anco, perch meglio si conformano con Cristo crocifisso con la pena che col diletto.
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  • Adunque, carissimo e dolcissimo Padre, con pianto ci leviamo dal sonno della negligenza, riconoscendo le grazie e benefizi che vecchi e nuovamente avete ricevuti da Dio e da quella dolce madre Maria, per il cui mezzo confesso, che nuovamente avete ricevuta questa grazia.
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  • In questo dono vuole Iddio che conosciate il fuoco della sua carit; nella quale carit, col lume della santissima fede pi largamente e liberamente abbandonate voi per il suo onore, e esaltazione della santa Chiesa e del vero vicario di Cristo, papa Urbano VI.
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  • E dilatatevi in speranza, sperando nella provvidenza e adiutorio divino, senza verun timore servile; e non in uomo, n in vostra industria umana. Anco ha voluto che conosciate la vostra imperfezione, mostrandovi che voi siete anco fanciullo di latte, e non uomo che vi nutrite di pane.
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  • Che se egli avesse veduto che voi aveste denti da ci; ve n'avrebbe dato, siccome fece agli altri vostri compagni. Non foste ancora degno di stare in sul campo della battaglia; ma, come fanciullo, ne foste cacciato indietro; e voi volentieri ne fuggiste e aveste grazia di allegrezza, che Dio concesse alla vostra infermit.
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  • Cattivello padre mio, quanto sarebbe stata beata l'anima vostra e la mia, che col sangue vostro voi aveste murata una pietra nella santa Chiesa per amore del sangue! Veramente noi abbiamo materia di pianto, di vedere che la nostra poca virt non ha meritato tanto bene.
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  • Or gettiamo i denti lattaioli, e studiamoci di mettere i denti gravati dell'odio e dell'amore. Mettiamoci la panciera della carit con lo scudo della santissima fede; e, come uomini cresciuti corriamo al campo della battaglia, e stiamo fermi, con una Croce di dietro e una dinanzi, acciocch non possiamo fuggire; che andandovi grandi e armati, non saremo pi cacciati dal campo.
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  • Acciocch Dio in voi e in me e negli altri infonda questa grazia; oggi cominceremo ad offrire lacrime con ansietato desiderio dolce, per il ringraziamento dei benefizi nuovamente ricevuti da lui, e amaro, per la mia e vostra imperfezione, che ci ha privati di tanto bene.
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  • Altro non vi dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
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