12 INTERNI tipiitaliani - stefanolorenzetto.it · diecianni fae RenzoCiofi è il primo a stupirsi...

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12 INTERNI il Giornale Domenica 16 novembre 2008

N ella pro-vincia diP i s to ia ,prima inItalia per

consumo di Viagra,soltanto un uomo del-la strada - un vigile ur-bano - poteva riuscirenell’impresa di scon-figgere il più endemi-

codei flagelli: la prostituzione. Accadde giustodieci anni fa e Renzo Ciofi è il primo a stupirsid’aver dettato la linea, a distanza di tanto tem-po, sia al centrodestra che al centrosinistra, aiTosi come agli Zanonato, e infine anche al sin-daco della capitale Gianni Alemanno (l’ultimoafirmareun’ordinanzacheprevede500eurodimulta per lucciole e clienti), e persino al Parla-mento, che a gennaio dovrebbe votare il dise-gno di legge presentato dal ministro delle Pariopportunità,MaraCarfagna,per trasformare inreatopunibileconl’arresto ilcommerciodipre-stazioni sessuali esercitato nelle strade.«Dominium est ius utendi et abutendi re suaquatenus iuris». Ciofi è partito dal Digesto del-l’imperatoreGiustiniano,daldirittodell’indivi-duo di usare e di abusare delle cose che gli ap-partengono per quanto lo consenta la legge.L’hachiamatoprogettoAnima, «perchétuttohaun prezzo, ma l’anima no, non si può né affitta-renévendere».Finora52Comunisi sonoispira-ti alle sue linee guida.Lui, il mitissimo Serpico che ha fatto scuola alivello nazionale, all’epoca era un semplice vi-cecomandante,benchécon funzionidi coman-dante, della polizia municipale di Montecatini,la rinomata località termale divenuta suo mal-grado il puttanaio del Belpaese, crocevia inter-nazionale di corpivendole, come le chiama unex inviato speciale della Notte di Nino Nutriziochehalasecondacasaqui. «In800metriquadra-ti», racconta Ciofi, «arrivavo a contarne 110 pernotte, provenienti da Ucraina, Moldavia, Alba-nia, Romania, Bulgaria, Polonia, Benin, Nige-ria, Repubblica Dominicana, e la metà di loroadescava in media dai 20 ai 30 clienti a settima-na».Non restavachepunire leuneegli altri con600.000 lire di multa.DacinqueanniCiofi s’è tolto ladivisapermette-re a frutto l’esperienza acquisita sul campo. In-segna diritto e scienze della sicurezza nellearee urbane all’Università La Sapienza di Ro-ma, nel master di scienze forensi del professorFrancescoBruno, ilcriminologochefacevapar-te del collegio difensivo di Pietro Pacciani alprocesso d’appello contro il «mostro di Firen-ze» e che è stato ospite fissodi Porta a porta nelle punta-tesuldelittodiCogne.Maso-prattuttol’exvigileèdiventa-to direttore dell’Istituto na-zionale di scienze forensi,fondato dall’avvocato Eral-doStefani, unabilepenalistadiFirenzechenell’ultimoan-no ha fatto assolvere un geo-metra di Terni finito all’erga-stolo per duplice infantici-dioeunrumenocondannatoa 22 anni con l’accusa d’averucciso una coppia di amantinell’Aretino.LaspecialitàdiCiofi è fornireprogetti chiavi in mano alleamministrazioni civiche chedevono fare i conti non soloconlacompravenditadeicor-pi, ma anche con l’immigrazione clandestina,lecarovanedinomadi, il commercioabusivo, ilteppismo. «Ormai sono fenomeni che non ri-guardanopiù soltanto lemetropoli: alla consu-lenza fornita dal nostro istituto si sono dimo-strati interessati piccoli Comuni come Macera-ta, appena43.000 abitanti, e in questomomen-to sto lavorando a un progetto per la sicurezzachemi è stato commissionatodaun futuro can-didatosindacodiunacittàdimediedimensionidel Centro Italia».Il super esperto ha faticato molto per acquisirele competenze che oggi tutti gli riconoscono.Nasce nel 1948 da due umilissimi contadini diPieve a Nievole e a 11 anni viene mandato a

lavorare in calzaturificio a Monsummano. Pas-sa indenne il ’68. Tornato dal servizio militarenell’Aeronautica, s’iscrive alla scuola serale didon Marino Mori, una specie di don Milani del-laValdinievole.Nel giugno1971 superadapri-vatista l’esame di terza media che gli consente,due mesi dopo, d’essere assunto come vigile aMontecatini. Il comandante Giuseppe Terreniintuisce che il ragazzo ha stoffa e, «fors’ancheperché non aveva figli», lo adotta professional-mente, distaccandolo prima presso la preturacircondarialediMonsummano,dovepertrean-ni svolge le funzioni di cancelliere alle dipen-denze del magistrato Antonio Esposito, che inseguito diventerà presidente del tribunale diPistoia, epoipresso il commissariatodiPubbli-

ca sicurezza di Montecatini.Di sera Ciofi continua a stu-diare:sidiplomaragioniereesi laureaaFirenze inpedago-gia, indirizzo sociologico,con 110 e lode. Quando nel’99, dopo 45 anni ininterrottidi governo delle sinistre, ilcentrodestra vince le elezio-ni, il sindaco Ettore Severi lonomina suo capo di gabinet-to, a riprova di un apprezza-mento bipartisan che pre-mia, con le idee, la persona.

Come s’è creata l’emergen-za prostituzione in Valdinie-vole?

«Montecatini è ricca, si trovaamezz’orad’autosiadallecit-tà d’arte della Toscana chedalle spiagge della Versilia.

Ci sono le terme, c’è l’ippodromo,c’èvita.Ognianno qui arrivano 600.000 turisti e le presenzesfiorano i 2 milioni. Insomma, un boccone ap-petibile per i malavitosi. Ci aggiunga la guerranei Balcani, che negli Anni 90 provocò ondatemigratorie di slave, kosovare e albanesi, pron-te a vendersi per fame. In breve il costo delleprestazioni aveva raggiunto cifre da capogiro,dalle 80.000 alle 150.000 lire. Una donna di etàcompresa fra i14egli 80anninonpotevagirareperstradadopo l’imbrunire senzasentirsi chie-dere:“Quantovuoi?”.Eranosorticomitati spon-tanei di protesta. Il sindaco d’allora, CorradoMesseri, un ex repubblicano tutto d’un pezzo,mi convocò nel suo ufficio: “Bisogna fare qual-

cosa. I cittadini non ne possono più”».E lei che fece?

«Passai due giorni in giardino a lavorare».Prego?

«Era luglio. Mi accorsi che non disponevo distrumenti adeguati per reprimere il fenomeno.Cosìmi riparaiall’ombradiquell’alberocheve-de lì fuori e riscrissidacimaa fondo i108artico-li del regolamento comunale di polizia urbanarisalente al 1956. Bastò inserire all’articolo 43la frase chiave: “È vietato camminare o sostare,anche temporaneamente, sul suolo pubblicoconabbigliamento indecorosooindecente,ov-veromostrandonudità checomunquecostitui-scano turbativa al decoro cittadino, ovvero siconfigurinocomeattivitàdimeretricioesercita-ta su suolo pubblico o aperto al pubblico o checomunquepossanocostituire turbativae intral-cioper lasicurezzadellacircolazioneedanneg-giamento al demanio pubblico”».

Che c’entra il demanio?«Unacautela inpiù.Se l’automobilista,distrattodalle bellezze procaci che stazionano sui vialidelvizio,vaasbatterecontro i cordolio i segna-li stradali, chi paga i danni? Lo Stato. Già chec’ero,nelmedesimoarticolo aggiunsi: “Èvieta-toquestuare,chiedereelemosine,venderegad-gets,pulire iparabrezzadelleautosulla carreg-giata stradale”. Così sistemai anche i vu’ cum-prà».

Belle parole.«Be’, sa, quando leggo che il sindaco di Roma,poveretto, ha come unica arma a disposizioneun regolamento di polizia urbana approvatonel novembre del ’46... Partire dalle regole èfondamentale. L’articolo 59 che scrissi io è for-matoda sole 14parole: “Le sostedi carovanedinomadi non sono consentite su tutto il territo-rio comunale”. Finedelle discussioni sulla pre-senzadegli zingariesui furtinegliappartamen-ti».

Davvero basta così poco?«Certo che no. Nelle città serve una figura nuo-va: il responsabile della sicurezza che tiene icontatti col prefetto e con le forze di polizia. Isindaciecomandantideivigiliurbaninonsonopiù in grado, da soli, di salvaguardare l’ordinepubblico. Devono essere affiancati da un libe-ro professionista che interagisca con i vari uffi-ci:poliziamunicipale,anagrafe, tributi,urbani-stica. Altrimenti la mano destra non saprà maiche cosa fa la sinistra».

Perché l’urbanistica?«Glielo spiego subito. Negli Anni 80 il Comunedecise che lo sviluppo edilizio di Montecatinidovesse avvenire attraverso la costruzione dimonolocali e miniappartamenti. Secondo leichi può permettersi di pagare ogni mese 1.200europerunasolastanza?Disicurononleperso-ne anziane che vengono qui a passare le acquedue settimane l’anno. Vede bene che l’urbani-sticahaun’enormeimportanza.Cosìpure l’ana-grafe checoncede la residenza: i flussi passanoda lì. Idem l’ufficio tributi: la legge consente diaccertare se il signor Ciofi ha un tenore di vitapiù alto del reddito che denuncia. La poliziamunicipale deve avere un apparato informati-vo capillare, andare ad ascoltare i cittadini neibar e nelle strade, istituireuna rete di relazioni amiche-voli che le consenta la map-patura del territorio».

Manca solo il capo fabbrica-to, come durante il fasci-smo.

«Lei ci scherza. Ma i miei pri-mi collaboratori erano pro-priogliabitantideicondomi-ni che volevano vivere intranquillità e non sopporta-vano il via vai di prostitute eclientisullescale.Micomuni-cavano in temporeale senel-lo stabile s’insediavano per-sone di malaffare. Non di-mentichi che il magnacciaquasisempresiportaappres-so il ladro e il killer».

Tutto giusto. Ma chi paga?«Chi ci guadagna, vorrà dire. Le sembrerà stra-no, ma col mio sistema il Comune spende 1 eincassa16.Mispiegoconcifreconcrete.AMon-tecatini avevo istituito tre pattuglie, in totale 9vigili, che lavoravano in straordinario dall’1 dinotte alle 5 del mattino. Dal novembre ’98 almarzo ’99 elevammo ben 1.390 verbali da600.000 lire l’uno. Entrate totali: 834 milioni.Spesa per retribuire gli agenti: 52 milioni».

Da non credere.«I conti sono presto fatti. Un’ora di straordina-rio di un vigile costava 18.000 lire. Moltiplichiper le 4 ore del turno: 72.000 lire. Moltiplichiper i 9 vigili: 648.000 lire a notte. In pratica ba-stava una sola multa, all’incirca, per pagare il

servizio antiprostituzione. Solo che in quellastessa notte scattavano 20-25 sanzioni contropasseggiatrici e clienti: tutto profitto. Mi riten-go una persona normalissima, non un genio.Non ho ancora capito perché non si faccia cosìin tutta Italia».

E come avvengono i controlli?«Dueauto-civettaconvigili inabiti civiliavvista-no il clienteche raccoglieper strada la lucciola.Il numero di targa viene comunicato alla pattu-glia più vicina, che ferma il veicolo e contestaagli occupanti la duplice infrazione. Verbaleconsegnato a mano, all’istante, per evitare gra-ne con la legge sulla privacy. In pochi mesi laprostituzione era calata dell’80%».

Per spostarsi nelle città vicine.«Vorrà dire che anche le città vicine adotteran-no lo stesso regolamento».

Un cittadino potrebbe obiettare d’aver datosemplicemente un passaggio a un’autostoppi-sta.

«Guardi, una notte, dopo un’ora e mezzo di pe-dinamenti, fermai una signora che aveva fattosalire in auto una di queste sventurate. “Ma noisiamo due donne!”, protestò la guidatrice. Lereplicai che non ci occupavamo dei gusti ses-suali. E la multai».

Si sarà fatto molti amici.«Diciamo che da un mese ho dovuto trasferirela residenza da Montecatini a Pieve a Nievole.Alle finestre di casa ho messo le inferriate. Misentounrecluso.M’è toccatocambiare ilnume-ro di cellulare e togliermi dall’elenco abbonatidel telefono. I disagi peggiori li ha patiti miamoglie, che riceveva messaggi in cui s’insinua-vanoinfedeltàconiugali.Ameinvecemandava-no lettere composte con caratteri ritagliati daigiornali: “Stai attento alla famiglia”».

Ma lei che cosa pensa della prostituzione?«È una variabile del comportamento umano. Cisonopersonechehannodifficoltàarelazionar-si con l’altro sessoe trovanoquesta scappatoia.Lo capisco e non giudico. Dico solo che non ègiusto che il mercato avvenga sotto casa mia.Però togliamoci dalla testa che laprostituzionesi possa debellare. È sempre esistita e sempreesisterà».

Anche il furto è sempre esistito e sempre esi-sterà. Però i ladri vengono perseguiti.

«Se lo Stato dichiara che la prostituzione è rea-to, io sonoperfettamented’accordo.Ma i clien-ti che fermavoioavevanoun’etàmediadi35-40anni. Serve di più lo psicologo».

Esiste anche il reato di riduzione in schiavitù.«Losobene.Chequestedisgraziate sianoschia-ve è pacifico. Dieci anni fa il debito di riscattoche le prostitute dell’Est, quelle più carine, do-vevano pagare ai protettori per riprendersi laloro libertà, era di 90 milioni di lire. Una cifraimpossibile».

Ed esiste anche il reato previsto dall’articolo438 del codice penale: «Chiunque cagionaun’epidemia mediante la diffusione di germipatogeni è punito con l’ergastolo».

«Non me ne parli. Feci intervenire l’Asl, che inquattro mesi avvicinò 270 prostitute. Nessunaconosceva i meccanismi di trasmissione del vi-rusdell’Aidsemolterisultaronopositiveaimar-catori dell’epatite. Il 30% di loro riferì agli ope-ratori che la rottura del preservativo era un fat-to abituale. La classifica delle prestazioni risul-tòterrificante:900rapportisenzacondom,con-tro 570 col condom, e 310 rapporti orali».

Lei come affronterebbe il problema dell’immi-grazione clandestina?

«Gli immigrati sono 4 milio-ni. Troppi. Però sono esseriumani.Quinonsi trattadicat-tolici, musulmani o buddisti,ma di persone. La solidarietàva esercitata nella sicurezza.I senegalesi sono commer-cianti nati, i nigeriani tendo-noadarrangiarsi con lo spac-ciodelladroga. Iprimiposso-notrovare lavoroneimercati-ni multietnici, i secondi no.Prima ne prendiamo atto emeglio è».

Pene severe per i graffitari.Concorda?

«Concordo sì. Avrebbe dovu-to vedere come avevano ri-dotto la stazione ferroviariadi Montecatini costruita nel1933 dall’architetto Angiolo

Mazzoni, il progettistadelleFerrovie cheavevalavorato con Marcello Piacentini, i cui disegnioriginali sono custoditi al Mart di Rovereto».

E il carcere per chi abbandona nelle strade glielettrodomestici usati?

«Facciamo uscire Pietro Maso di prigione permandarcichibutta lavecchia lavatrice?Qualco-sanonquadra. Intantogli appioppo1.000eurodi multa. E la volta dopo, se lo becco di nuovo,gli raddoppio la sanzione. In galera ce ne sonoanche troppi e costano. La gente si correggecon molto meno: toccale la tasca e poi vedi...».

(429. Continua)

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

“ “

In provincia di Pistoia,prima per consumo

di Viagra in Italia, diecianni fa ripulì la capitale

del meretricio. Oggiinsegna col criminologo

che difese Pacciani

Quello del Comune

di Roma risale al 1946!

A Montecatini mi sedetti

due giorni in giardino

e lo riscrissi per intero

Il primo collaboratore è

chi abita in condominio:

t’informa in tempo reale.

Il magnaccia si porta

dietro il ladro e il killer

di Stefano Lorenzetto

tipi italiani

I REGOLAMENTI

RENZO CIOFI

I CONTROLLI

AUTODIDATTA Renzo Ciofi in un viale di Montecatini. Figlio di contadini, a 11 anni lavorava in calzaturificio. Oggi è laureato [Maurizio Don]

Ha ispirato i sindaci sceriffi«Vi spiego la ricettaper rendere sicure le città»Da vigile urbano inventò le multe per prostitute e clienti«Spendevo 1 e incassavo 16. Alla gente devi toccare la tasca...»