Post on 01-May-2015
10 - 11 Giugno 2013
LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Sala del Consiglio Nazionale del Ministero per i Beni e le Attività CulturaliVia del Collegio Romano, 27 - ROMA
IL PRIMO SOCCORSO
Colombo CONTIErmanno LAGANA’Mara MARINCIONI
Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori
Il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza.
Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, variano in relazione alla natura dell'attività, al numero dei lavoratori ed ai fattori di rischio.
Deve essere tenuta in ogni luogo di lavoro; custodita in un luogo facilmente accessibile ed
individuabile con segnaletica; mantenuta sempre completa; controllato il corretto stato d'uso dei materiali
contenuti.
L’informazione generale riguarda nominativo e recapito:
del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione e degli addetti;
dei lavoratori incaricati di attuare le procedure di primo soccorso;
del medico competente; del rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza.
Gli addetti devono: poter riconoscere un'emergenza sanitaria; saper interpretare la scena dell'infortunio; raccogliere e capire le informazioni utili; prevedere i pericoli evidenti e quelli
probabili.
Nelle informazioni si deve precisare: luogo, reparto, zona operativa dove è avvenuto
l’infortunio; tipo ed entità dell’evento (trauma, malore); numero di persone coinvolte nell’incidente e ferite; necessità di aiuti esterni: ambulanza, centro mobile
di rianimazione, Vigili del Fuoco.
Non sottoporre il paziente a movimenti e scosse inutili; non muovere i traumatizzati al cranio o alla colonna
vertebrale e i sospetti di frattura; non premere, schiacciare, massaggiare, quando vi è il
sospetto di lesioni profonde; in caso di infortunio da corrente elettrica, se
l’infortunato non respira praticare la respirazione artificiale.
È l’impossibilità del sangue circolante a livello polmonare.
I sintomi sono: perdita della coscienza; colorito bluastro della pelle (guance, labbra,
orecchie e mani); arresto della respirazione.
Intervenire con la massima tempestività; sottoporre l’infortunato alla respirazione artificiale; in caso di arresto cardiaco si dovrà alternare alla
respirazione artificiale il massaggio cardiaco.
I sintomi sono: colorito pallido del viso, più spesso
bluastro; aritmia del polso o frequenza anormale; affanno nella respirazione; sudorazione fredda, vomito, nausea; tosse secca, schiuma dalla bocca, stato
confusionale; dolore violento al torace, irradiato talvolta
alle braccia.
Si intende un dolore acuto, a volte con insorgenza graduale, con sensazione di costrizione del torace.
Localizzato per lo più in sede retrosternale e che si può irradiare soprattutto verso il braccio sinistro, il collo, la schiena.
Liberare il sofferente da indumenti costringenti; non far compiere al malato nessun movimento
attivo; in caso di gravi disturbi della respirazione e della
funzionalità cardiaca, procedere alla respirazione artificiale con eventuale massaggio cardiaco;
trasferire rapidamente il paziente all’ospedale.
Per emorragia si intende la fuoriuscita del sangue dai vasi.
Nell’emorragia esterna arteriosa il sangue, di color rosso vivo fuoriesce dalla ferita in modo intermittente a zampillo.
Far sdraiare il ferito; arrestare la fuoriuscita del sangue applicando un
tampone ed esercitando pressione sulla ferita; può essere necessario applicare anche un laccio
emostatico a monte della zona ferita.
Nell’emorragia esterna venosa il sangue è di colore rosso scuro e fuoriesce lentamente dalla ferita in modo continuo.
Far sdraiare il ferito; arrestare la fuoriuscita del sangue applicando un
tampone ed esercitando pressione sulla ferita; disinfettare la zona lesa; procedere alla fasciatura della ferita stessa.
Il sangue (di colore simile al sangue arterioso) fuoriesce da tanti piccoli punti che coincidono con le maglie recise della rete capillare.
Si intende l’interruzione della naturale continuità di un osso provocata da forza meccanica che ne ha superato i limiti di resistenza e elasticità.
Si distinguono due tipi di fratture: diretta: rottura dell’osso nella zona dell’urto; indiretta: il trauma provoca lesioni ossee a
distanza.
Sintomi: dolore vivissimo (tale sintomo può anche
mancare); incapacità a compiere i normali movimenti
dell’arto o zona interessata; quando la frattura interessa un arto, la posizione
dello stesso è innaturale; rigonfiamento dei tessuti circostanti la frattura.
Evitare qualsiasi manovra sulla zona interessata; immobilizzare la zona interessata alla frattura; qualora si tratti di frattura esposta, frenare
l’emorragia e disinfettare prima di provvedere all’immobilizzazione.
FINE
Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori
Contenuti e testi aggiornati a Giugno 2013e tratti da: Conti, C., Laganà, E., Marincioni,M.,“L'ora di sicurezza: introduzione e finalità delD.lgs 81/08”, Kit multimediale per le scuolesecondarie superiori, ISFOL, 2010.