1 LA SORDITA Gabriele Di Mario. 2 PREGIUDIZI 3 Malato Sordomuto Ritardato Protesi riporta udito La...

Post on 01-May-2015

215 views 0 download

Transcript of 1 LA SORDITA Gabriele Di Mario. 2 PREGIUDIZI 3 Malato Sordomuto Ritardato Protesi riporta udito La...

1

LA SORDITA’

Gabriele Di Mario

2

PREGIUDIZI

3

•Malato

•Sordomuto

•Ritardato

•Protesi riporta udito

•La pantomima

Il sordo fa tutto quello che fa l’udente tranne sentire

La sordità comporta un modo diverso di essere

4

La sordità è un deficit sensoriale

Deficit si può trasformare in handicap

5

Ogni sordo è unico

-Familia-Cultura-Società

-Educazione

6

Sordo

-Nati sordi

-Diventati sordi entro i 3 anni

-Sordi figli di sordi

-Sordi figli di udenti

-Sordi segnanti

-Sordi con impianto cocleare

-Sordo bimodale

-Sordo Bilingue

7

-Caratteristiche dell’individuo

-Ambiente sociale e familiare

-Tipo di sordità

-Età della diagnosi

-Iter educativo

8

Comunicare

Azione che permette il passaggio di informazioni tra due o più

interlocutori

9

Comunicazione non verbale

Regole, simboli accettati da un gruppo e legata alla cultura del

gruppo diviene lingua

10

L.I.S.

•Luogo

•Orientamento

•Configurazioni

•Movimento

•Componenti non manuali, postura, componenti orali

11

•Pedro ponce de Leon

•L’epee

•Silvestri 1784

•Sicard

•Gallaudet

•Stoke

•Milano 1880

12

•Dotata di simboli e regole che variano nel tempo

•Rintracciabile con la sua comunità

•Permette di trasmettere la cultura•Nel cervello è vissuta come

lingua•Viaggia per immagini

•Non è sequenziale visto che viaggia per immagini

13

Perché usare la lingua dei segni

14

-Favorire lo sviluppo socio affettivo del bimbo

-Migliorare apprendimento scolastico

-Migliorare competenze linguistiche italiano

-Arricchire produzione scritta

15

Aspetti positivi della lingua dei segni a scuola

16

•Stessi ritmi della classe

•Seguire i programmi senza riduzione

•Accedere ai libri senza semplificazioni

•Immediata verifica della comprensione

•Significato di parole nuove sui segni conosciuti

17

•Confronto italiano lis

•Miglioramento delle competenze italiano

•Doppia lingua

18

REGOLE PER UNA BUONA COMUNICAZIONE CON IL

SORDO

19

•Distanza di conversazione non oltre un metro e mezzo

•Viso di chi parla rivolto alla luce

•Essere fermi con la testa mentre si parla

•Non camminare mentre si parla

•Mettersi allo stesso livello dell’interlocutore

•Usare un corretto italiano

•Usare tono di voce normale

•Usare una velocità adeguata

•Usare frasi semplici ma complete

•Evitare frasi subordinate

•Evitare metafore

•Non mangiarsi le parole

•Soffermarsi sui nomi

•Fare attenzione alla conversazione di gruppo

•Attirare l’attenzione visiva del sordo

•Parlare uno alla volta

20

•Materiale didattico adeguato

•Non usare il pietismo

•Non fingere di aver compreso

•Non limitarsi alle frasi di rito

•Smettere di parlare quando si è girati verso la lavagna

•Baffi e barba

21

Il sordo è la sua identità

22

Identità è fondamentale per la soluzione dei conflitti

Identità passa per i conflitti stessi

23

Identità personale

Identità sociale

24

Identità personale

Sono anche un sordo

25

Identità sociale

Sordità è fondamentale in questo

26

Identità basata sulla sordità

•Accettare la sordità

•Riconoscere la cultura sorda

•Interpretare il mondo esterno

27

Sordo figlio di sordi

Normalità

28

•Maggiori stimoli

•Maggiore preparazione

•Sviluppo socio affettivo normale

•Non c’è scoperta traumatica

•Bimbo autonomo e sicuro

•Stimolo linguistico adeguato

•Genitori sordi non sono soli c’è ENS

29

Sordo figlio di udenti

Diversità

30

•Ambiente inadeguato•Ambiente impreparato

•Difficoltà ambientali•Comunicazione lenta

•Rottura comunicazione•Chiusura del bimbo

•Si percepisce solo la parte problematica

•Aspettative elevate

31

•Interazione con adulto referente

•Linguaggio fondamentale

•Lutto (shoch)

•Razionalizzazione (presa coscienza)

•Colpevolizzazione

•Isolamento

•Spostamento (distacco)

•Accettazione

32

UDENTE FIGLIO DI SORDI

33

Sordo vive delle fasi comuni

34

•Confusione•Frustrazione

•Rabbia•Senso di colpa•Esplorazione

•Identificazione•Rifiuto

•Ambivalenza•Accettazione

35

Tempi e modi?

Accettare identità sorda significa accettare i limiti

36

1972

DEAF PRIDE

37

IL MIO LINGUAGGIO SONO IO

Rifiutare il linguaggio è rifiutare la persona

38

Identità falsata porta confusione

39

SORDOvuole essere considerato come persona nel pieno diritto di vivere la propria vita in prima

persona

Identità

Cultura

Lingua

40

Non udente

Discriminazione

Handicap

41

Limiti del sordo

42

•Sempre sotto esame

•Incompreso

•Sempre corretto

•Ha una comunicazione precaria

•Suoi bisogni sono anticipati

•Livello cognitivo inferiore agli udenti

43

CONSEGUENZE

44

•Stress emotivo

•Soddisfare aspettative altrui

•Aggressività

•Atteggiamenti autistici

45

TIPI DI SORDITA’

46

•LIEVE da 20 a 40 decibel

•MEDIA da 40 a 70 decibel

•GRAVE da 70 a 90 decibel

•PROFONDA da 90 decibel in su

Può essere solo in un orecchio o Bilaterale

47

CAUSE DI SORDITA’

48

•Tappo cerume (lesioni timpano)•Lesioni al timpano

•Otosclerosi•Otoscpungiosi

•Infezioni orecchio•Invecchiamento

•Esposizione al rumore•Farmaci ototossici

•Genetica

49

PROTESI

50

•Scatola sul petto

•Occhiale

•Retroauricolari

•Interne

•Impiantabili

51

1 bambino su mille nasce sordo

Da aggiungere i sordi che diventano dopo la nascita

5% dei sordi sono figli dei sordi

95% degli udenti

52

DEFICIT è una menomazione, qui menomazione dell’udito

HANDICAP condizione sfavorevole rispetto ad altri

NON SEMPRE LE DUE COSE SONO LEGATE

53

Deficit è uditivo

L’handicap è legata ad una società verbale

Apparato fono articolatorio integro

54

SORDO E LA SCUOLA

55

INTEGRAZIONE

•Stimolazione in base abilità

•Adattamento della scuola

•La classe si arricchisce

•Identificare bene il problema

•Lavorare in team

•Valorizzare le risorse

•Informazioni chiare

•Obiettivi da raggiungere chiari

56

•Programmazione modificata in base all’alunno

•Creare ambiente appagato

•Facilitare i legami

•Ognuno è appartenente al gruppo

•Ognuno è accettato dal gruppo

57

INCLUSIONE

•Tutti i bimbi devono essere inclusi nella vita sociale

•Tiene conto dei bisogni e vi si adegua

•Non si aiuta chi ha difficoltà ma ogni componente del gruppo

58

INCLUSIONE tiene conto di ognuno

INTEGRAZIONE implica una precedente esclusione

59

LIMITI DELLA SCUOLA

60

•Mancanza di metodologia visivo gestuale

•Tutto concentrato sul canale deficitario

•Livello cognitivo più basso•Mancanza di strategie per aumentare la motivazione

•Difficoltà di comprensione del testo scritto

•Mancanza di strategie per lo studio a casa

61

• Fatica a mantenere attenzione

• Isolamento

• Amicizia superficiale

62

COSA PUO’ FARE LA SCUOLA

63

•Modalità visiva

•Modalità ipertestuale

•Testo collegato ad immagini

•Rielaborare i contenuti in modo riassuntivo

•Uso del pc

•Unità bilingue

•Lavorare in team

•Pianificare il lavoro prima

64

SOTTOTITOLI

• Allenamento linguistico in modalità visiva

• Educazione permanente alla lingua vocale anche in modo ludico

• Arricchimento lessicale

• Rafforzamento delle strutture morfosintattiche

• Allenamento a modi di dire

• Utilizzo del canale integro

65

ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE

66

ENS

•Servizi persona (assistenza legale, sociale, tributaria, gruppi incontro, sostegno psicologico)

•Assistenza scolastica

•Corsi lis

•Sportello informativo

67

DATI STATISTICI

• RIETI 100

• ITALIA 1’1% OLTRE 6 ANNI

• LAZIO 54 bimbi su 1000 fino a sei anni

• Dai 6 a 64 sono 17 su mille

• Dai 65 ai 74 sono 12 su mille

• Dai 75 in su sono 25 su mille

68

POPOLAZIONE TOTALE

• 1,7%

• 10% della popolazione

• 7 milioni in Italia

• 4-6% di incremento l’anno