1. 1968 Anno della contestazione il passaggio dalluomo della tribù a quello del PIANETA. ( Ernesto...

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• Anno della contestazione• il passaggio dall’uomo della tribù a quello del PIANETA.

( Ernesto Balducci )INIZIO DELLA GLOBALIZZAZIONE

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• Grande apertura a orientamenti e opinioni diversi. Una sola vera discriminante ci sentiamo di mettere necessariamente all’inizio ed è quella, forse ovvia, ma assai importante da tenere ferma, che “solo le posizioni tolleranti sono tollerate”. Le diverse opinioni anzitutto si conoscono, eventualmente si scontrano, e comunque si arricchiscono a vicenda.

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Incontri nei quali si sia disponibili, con tutte le difficoltà che conosciamo, a spogliarsi non certo delle proprie convinzioni profonde e dei propri sentimenti, ma di quelli che possono invece – a un esame più accurato – rivelarsi dei malcelati pregiudizi.

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• Ciò implica che sono escluse da questo spazio opinioni e forme di discussioni che non siano fondamentalmente rispettose delle differenze; evitiamo di ricorrere all’insulto o alla denigrazione delle posizioni diverse, senza argomentazioni, ma solo per superficiali slogan.

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1968 Gli obiettivi comuni ai diversi movimenti

erano: - la riorganizzazione della società sul

principio di uguaglianza. - eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

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1968Art. 3 (Costituzione Italiana)

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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1968• il rinnovamento della politica in nome della partecipazione di tutti alle decisioni; l'estirpazione della guerra come forma di relazione tra gli stati.

Art. 11 (Costituzione Italiana)L'Italia ripudia la guerra come strumento di

offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie

internazionali; consente, ...8

1968• 1962 - Manifesto di Port Huron

Un programma ricco, ancora oggi, di ispirazione:

La politica intesa come: - valore di comunità; - crescita per tutti;

- democrazia diretta. non come:

- sopraffazione; - affarismo; - gioco di potere.

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• Il manifesto di Port Huron è considerato la pietra miliare del 1968. Gli studenti del gruppo,

guidati da Hayden, il futuro marito di J. Fonda, scrivevano: “Siamo figli della nostra generazione, cresciuti nel benessere, parcheggiati nelle Università, e guardiamo al mondo che ereditiamo con sconforto”.

Il concetto fondamentale che emerse fu la “Democrazia Diretta”.

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1968• 1964 – La rivolta di Berkeley –

• Un movimento non violento che chiede il Free Speech, cioè libertà di parola – confronto delle idee. Niente ostilità,

niente bandiere bruciate, niente avversione per la tradizione americana,

ma affermazione del sacro principio costituzionale, di quel principio che

protegge la libertà di parola e di pensiero.

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• Alle centinaia di contestatori il sociologo McAdam chiede: “Che fine avete fatto?” La maggioranza fa il medico ma in ospedale, l’avvocato ma per cause sociali, il pubblicitario, altro; nelle professioni con un ideale, dicendo comunque sempre NO a inquinatori e tabacco.

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1968Contestazione Studentesca

• Nelle scuole gli studenti contestavano: l’autoritarismo e i pregiudizi dei

professori; - i pregiudizi della cultura ufficiale; - il sistema scolastico classista e obsoleto.

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1968• Protesta studentesca:

Muovendo da una radicale critica dell’istituzioneUniversitaria (critica dell’università borghese,

classista e autoritaria), essa seguì l’evoluzione dei movimenti studenteschi di tutti gli altri paesi industrializzati dell’Occidente,

trasformandosi rapidamente in un movimento di

contestazione globale della società capitalistica.15

1968• La protesta giovanile fu caratterizzata in tutti i

paesi occidentali da una serie di temi comuni - anti-autoritarismo, anti-imperialismo, - critica della società dei consumi, - assemblearismo come affermazione di Democrazia Diretta).• I giovani non si riconoscevano nei modelli di vita dominanti, rifiutati come conformisti.

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• L’Università in Italia è molto carente sia sul piano dei contenuti formativi sia sul piano delle strutture (aule, laboratori), non idonee a soddisfare le esigenze di una popolazione universitaria in continua crescita (da circa 200.000 unità nel 1951 era passata a 550.000 nel 1968).

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• Una grande corrente del movimento studentesco, abbastanza politicizzato , promosse la lotta di classe del proletariato contro la borghesia; e su questo terreno di lotta il movimento entrò in antagonismo con le organizzazioni storiche della classe operaia (PCI e CGIL in primo luogo), considerate integrate nel sistema capitalistico.

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Migliaia di giovani parteciparono alle occupazioni di facoltà e scuole, ai sit-in e ai cortei: spesso sfociarono in violenti scontri con la polizia. (Valle Giulia a Roma – 1 Marzo 1968)

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• L’agitazione, però, non riuscì a raggiungere obiettivi concreti né sul piano del rinnovamento del sistema educativo né su quello degli equilibri politici. Prigioniera dei suoi miti rivoluzionari, essa scontò la propria incapacità di elaborare proposte innovative percorribili.

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1968• L’unico provvedimento adottato dal governo fu la LIBERALIZZAZIONE per l’accesso all’Università (1969). Questa misura era finalizzata anche a posticipare l’ingresso nel mercato del lavoro, ma ebbe il merito di consentire a tanti giovani, di famiglie meno abbienti, di seguire un corso di laurea.

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1968 “Alle università in mobilitazione”

Siamo studenti e studentesse delle scuole in mobilitazione. Si moltiplicano le iniziative volte a ricomporre un' opposizione sociale ai progetti di smantellamento dell'istruzione e della ricerca pubblica. •

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• E' nato un movimento nuovo, fatto di studentesse e studenti che hanno a cuore il loro presente e futuro, che vedono nella conoscenza l'unico strumento di emancipazione dalla subordinazione al mercato e dalla precarietà.

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• La battaglia per un' istruzione pubblica e di qualità sta attraversando tante città e sta diventando un momento di riscatto civile e sociale di tutto il paese. • Non è per noi la solita protesta, è per noi una battaglia determinante per il futuro.

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1968 Manifestiamo contro il tentativo di smantellare e privatizzare i luoghi del sapere; siamo uniti per condannare una vita di grandi precarietà; ci unisce il desiderio di lottare per una conoscenza realmente libera e accessibile. Studentesse e studenti delle scuole in

agitazione.

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• Nelle fabbriche gli operai rifiutavano l’organizzazione del lavoro e i principi dello sviluppo capitalistico che mettevano in primo piano il profitto a scapito dell’elemento umano.

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1968• Diritti Sindacali

• L’ “Autunno Caldo” del 1969 .• Ondata di scioperi e di agitazioni sindacali

senza precedenti per intensità e durata nella storia dell’Italia repubblicana. L’autunno caldo esplose in occasione dei rinnovi contrattuali di numerose categorie di lavoratori dell’industria ed ebbe come protagonista la figura dell’operaio massa.

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1968• L’operaio massa era di giovane età, sovente

emigrato dal Mezzogiorno, a bassa qualifica professionale, componente numericamente preponderante della manodopera impiegata nella grande industria. Ai ritmi intensi di lavoro secondo l’organizzazione tayloristica dei processi lavorativi, retribuito con bassi salari, l’operaio-massa subiva nella vita civile i disagi di un’esistenza precaria e di una emarginazione forzata in aree urbane disgregate e carenti di servizi sociali.

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• Scioperi improvvisi, cortei e assemblee nei luoghi di lavoro, duri picchettaggi ai cancelli delle fabbriche con volantinaggio di studenti e di gruppi extraparlamentari, caratterizzarono la protesta di quel periodo, scavalcando e cogliendo impreparati anche i tre sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL).

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• Le vertenze contrattuali si chiusero nel dicembre del 1969 con importanti conquiste per i lavoratori:

• Gli aumenti retributivi si adeguarono ai salari europei;

• Fu introdotta la settimana lavorativa di 40 ore; • Vennero riconosciuti i “consigli dei delegati” in

rappresentanza dei lavoratori nelle fabbriche.

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• Quell’autunno caldo non si esaurì nelle conquiste salariali, ma rafforzò il potere contrattuale dei sindacati degli operai nelle relazioni industriali. La conquista più importante fu lo “STATUTO dei LAVORATORI”, legge emanata nel maggio del 1970.

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1968• Con lo Statuto vennero introdotte norme che

vincolavano l’azienda a rispettare i diritti del lavoratori:

• Libertà di opinione;• Diritto di esercitare l’attività sindacale;• Diritto alla Salute;• Misure a tutela della stabilità del posto di

lavoro sulla base del principio della giusta causa per i licenziamenti.

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• Per la libertà

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• Contro il principio dell’Autorità

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• Nella famiglia si contestava l’Autorità dei genitori e del conformismo dei ruoli.

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• Movimento di Liberazione Omosessuale.

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1968 :

• Diritti civili

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• Primavera di Praga

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• Femminismo

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• Guerra nel Vietnam

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• Pacifismo

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• Cina: Rivoluzione Culturale

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• Famiglia

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• Canzoni

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• Poesia

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• Letteratura

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• Ambientalismo

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2008

• In Italia

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• Valle Giulia

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2008

• In Grecia

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2008

• Nel Mondo

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2008

• Articoli fondamentali della nostra Costituzione e dei diritti dell’uomo

• (Costituzione Italiana): Artt. 3 – 8 – 9 – 11 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 29 – 33 – 34 – 37 – 39 – 75 .

• (Costituzione Europea): Titolo II – Libertà: II-66; II-70; II-71; II-72; II-73; II-74. pp. 379-80

• Titolo III – Uguaglianza : da II-80 a II-83 p. 381

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