VALDAOSTA
4 porzioni di filetto
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
Burro
Vino rosso
Sale
Pepe
FILETTO A LA “CARBONADE”
Bollire il vino con tutti gli ingredienti, ridurlo a una salsa morbida e trasparente.
Saltare in padella il filetto con rosmarino, aglio, sale e pepe, unire la salsa al
vino.
Lasciare per un attimo che la carne di impregni della salsa al vino, dopo averla
separata dalla salsa mantecate la medesima con dadini di burro.
Adagiare sul piatto un disco di polenta leggermente più largo del filetto stesso
(la polenta naturalmente preparata in anticipo), adagiarvi sopra il filetto, ricoprire
il tutto con la salsa al vino rosso e sulla parte superiore della carne aggiungere
una crema di cipolla frullata.
Preparazione
Ingredienti per 4 persone:
“La carbonade” è un piatto molto antico, originario delle Alpi occidentali e molto
diffuso anche nel sud est della Francia; originariamente veniva preparata
utilizzando carne bovina salata, oggi quasi introvabile. Tipica della Valle d’Aosta,
è una ricetta comune anche nella cucina fiamminga e non è dato sapere quale
delle due tradizioni culinarie può vantarne la paternità. Con tutta probabilità, lo
scambio gastronomico si è verificato durante le lunghe soste a cui erano
costretti i viaggiatori per transitare dal Gran San Bernardo che, un tempo,
metteva in comunicazione l’Italia al nord Europa.
CENNI SULL’ORIGINE DEL PIATTO
La Clusaz
DOVE ASSAGGIARLA
EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE
E’ inutile soffermarsi sulla maestosità delle Montagne della Valle d’Aosta, che
accoglie la cime più alte dell’intero arco alpino. Meta privilegiata degli amanti
dell’escursionismo, del trekking e degli sport invernali, riesce a deliziare e
sorprendere il visitatore con i suoi borghi rurali, le antiche miniere
abbandonate e geositi suggestivi e di grande interesse.
L’orrido e le terme di Pré-Saint-Didier:
Uno spettacolo grandioso ed emozionate è quello offerto dall’“orrido” di Pré-
Saint-Didier (Valle Valdigne): una cascata di selvaggia bellezza, ripida e
incastonata tra pareti di roccia, strette, anguste e quasi verticali. Una vera e
propria celebrazione della forza della natura. A piedi dello strapiombo, in una
grotta, sgorgano le acque dalle proprietà rilassanti, ricostituenti e
antireumatiche, che vanno ad alimentare le vicine terme. Il centro termale,
aperto nel 1838 e meta privilegiata della famiglia reale, è un luogo ricco di
storia e di nobile eleganza. La sua riapertura, dopo trent’anni di inattività,
costituisce senz’altro un importante elemento di valore aggiunto per
l’attrazione turistica dell’area. San Marcel :
Borghi rurali, Archeologia industriale e natura incontaminata
Una vecchia mulattiera lastricata si inerpica in secolari boschi di castagni e
collega villaggi collinari che conservano intatte le caratteristiche tipiche degli
antichi borghi rurali. In particolare, negli abitati di Enchasaz e Seissogne è
possibile ammirare abitazioni in pietra, mulini e granai, anche risalenti al 1400.
Gli appassionati di archeologia industriale non possono non concedersi una
visita alle miniere abbandonate di pirite e manganese; gallerie, forni, depositi
di scorie e baracche dei minatori, benché danneggiate, evidenziano elementi
di grande suggestione. Stupefacente il contrasto tra le strutture dismesse,
orgogliose superstiti dell’eterna faida tra l’uomo e la natura, e l’incredibile e
selvaggia bellezza del paesaggio della valle.
EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE
La comba di Vertosan: la ”bataille des reines”, alpeggi e sapori
tradizonali
La lussureggiante valle di Vertosan, nel Comune di Avise, è una meta ideale
per gli amanti dell’escursionismo e della mountain bike; salendo alla Court de
Bard, un promontorio affacciato sulla valle, è possibile bearsi di una veduta
superlativa del Monte Bianco e delle valli del Gran Paradiso. La zona,
prettamente agricola, è ricca di alpeggi nascosti tra i boschi di larici, ed è
teatro di una delle più tradizionali “bataille des reines” (battaglia delle regine)
tornei di lotta tra femmine adulte di razza bovina, volti a stabilire la superiorità
gerarchica nell’ambito della mandria.
Per rendere anche “gustosa” una già memorabile escursione, è immancabile
una sosta a “lo Grand Baou”, a Jovençan, trattoria con cucina tipica
valdostana, dove è possibile assaggiare piatti di antica tradizione, realizzati
con i prodotti della valle (aperto solo a luglio e agosto).
L’OGGETTO
Vino rosso caldo e spezie si miscelano nella " Grolla" - il caratteristico
contenitore di legno della Val d'Aosta - e a tutti si augura < salu e que bien vo
fasse > letteralmente < salute e che vi faccia del bene! > In particolare e' in
occasione della Festa di S.Orso, in gennaio, che la Grolla viene utilizzata per
offrire da bere e scambiarsi questo augurio. Da non confondersi con la Coppa
dell'Amicizia, di forma più panciuta, impiegata per il caffè ( con grappa )
valdostano. La Grolla e' invece un calice per vino con coperchio divenuto col
tempo anche soprammobile o portagioie.
Grolla
ITINERARI (IN) CONSUETI
IL FORTE DI BARD
Localizzato nell’omonimo paese di Bard, il complesso è uno dei migliori e
meglio conservati esempi di fortezza di sbarramento di primo ottocento.
Oggetto di una importante opera di recupero e valorizzazione, il forte è stato
riaperto al pubblico nel 2006. Nel rispetto della tradizione e del contesto
naturalistico in cui è inserito, il forte è divenuto un importante centro di
promozione della cultura alpina, il cui centro è rappresentato dal museo
multimediale e interattivo delle Alpi. Oggi, il forte di Bard è considerato il
nuovo polo culturale delle Alpi occidentali e ospita eventi, manifestazioni e
mostre permanenti e temporanee.
CARATTERISTICHE ENOGASTRONOMICHE E PRODOTTI TIPICI
La cultura enogastronomica della Valle d’Aosta è fortemente influenzata
dall’utilizzo esclusivo di prodotti locali, dovuto ai limitatissimi scambi con
l’esterno. A differenza delle altre regioni italiane, che risentono dell’influenza
delle reciproche culture gastronomiche, la cucina valdostana ha, di contro,
grande affinità con le tradizioni culinarie delle regioni transalpine confinanti:
Savoia, Alta Savoia e Vallese.
I prodotti agroalimentari della tradizione locale sono rappresentati dai cereali di
montagna, dalle verdure (rape, patate, cipolle e porri) da mele, pere e
castagne, oltre che dalla carne bovina, suina (rinomatissimo il lardo d’Arnad) e
dalla selvaggina. La carne viene impiegata prevalentemente per “umidi”,
preparati con sughi elaborati, arricchiti di panna e formaggi; notevole la scelta di
salumi e insaccati, assolutamente da assaggiare il prosciutto di Bosses.
Irrinunciabile è anche la polenta, che accompagna sempre i primi piatti. La
produzione casearia è piuttosto varia, sopratutto per quanto riguarda i formaggi
a pasta morbida, tra cui la fontina, protagonista dei pochi piatti che hanno
superato i confini regionali: la fonduta, fontina sciolta con latte, burro e tuorli
d’uovo e la polenta concia.
Totalmente assente è la coltivazione del frumento, tanto è vero che si utilizza il
pane di segale e la pasta non compare del tutto nei menù tradizionali; anche
l’olio extravergine di oliva è scarsamente utilizzato ed è sostituito, nella
preparazione delle pietanze, dal burro o da altri grassi, sia di origine vegetale,
che animale. Anche le zuppe sono molto diffuse, tra tutte, quelle di più antica
tradizione sono la zuppa di Valpelline e la seupetta de Cogne.
La presenza della Alpi che proteggono la regione dalle correnti fredde e umide
provenienti da nord e da ovest ha, già dai tempi dei romani, contribuito a creare
condizioni favorevoli per la coltivazione della vite. La possibilità di effettuare
coltivazione ad altitudini e pendenze diverse, ha inoltre consentito ai “vignerons”
locali, di utilizzare una svariata quantità di vitigni e di produrre vini di ottima
qualità, sia rossi, che bianchi. Tra i più noti, e tra i primi ad ottenere la
denominazione di origine controllata: l’Enfer e il Donnas, ma è possibile anche
degustare Muller Thrugau, Pinot Grigio e Chardonnay di grande pregio. Di pari
passo con quella del vino, naturalmente di grande qualità, anche la produzione
di grappa.
EVENTI ENOGASTRONOMICI, SAGRE E FIERE
Saint Nicolas - Festa di San Nicola
Nus - Festival du Vin de Nus
Verres (AO) - Folklore ed enogastronomia a Verres
Gressoney Saint Jean - Festa di San Giovanni -
Fenis - Sagra della Frutta
Avise - Sagra della Fiocca
Roisan - Sagra del Gran Combin
Courmayeur - Festa di San Pantaleone -
Arnad - Veillà en Veulla -
Sain Nicolas - Festa della Selvaggina
Champorcher - Festa del Pane Nero
Avise - Betaille de Reines -
Saint Oyen - Sagra del Jambon alla Brace - 1° settimana di Agosto
Gaby - Sagra della Polenta
Valtournenche - Festa delle Stelle
Rhemes Saint Georges - Fiha di Sangliè
Allein - Festa di Trifolle
Arnad - Sagra del Lardo
Aosta - Foire d'Etz
Neus - Notte delle Tradizioni
Oyace - Sagra della Fontina
Quart - Formage Festival del Castello di Quart
Chambave - Sagra dell'Uva
Etroubles - Sagra della Fontina
Gressan - Festa delle Mele
Donnas - Sagra dell'Uva
Lillianes - Castagnata -
Fenis - Castagna -
Arnad - Sagra della Castagna
Antey Saint Andrè - Festa delle Mele
Chatillon - Festa della Castagna, Concorso Gastronomico e Sagra dell'Uva
Perloz - Bataille des Chevres
Saint-Vincent - Sagra dell'Uva
Morgex - Castagnata -
Courmayeur - Festa di Capodanno