Sapienza Università di Roma CF 80209930587 PI 02133771002 Capo Ufficio Stampa: Alessandra Bomben Addetti Stampa: Christian Benenati - Marino Midena - Barbara Sabatini - Stefania Sepulcri Addetto Comunicazione: Danny Cinalli Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma T (+39) 06 4991 0035 - 0034 F (+39) 06 4991 0399 [email protected] [email protected] www.uniroma1.it
Roma, 02 aprile 2015
COMUNICATO STAMPA
Una vita “arricchita” protegge il cervello
Mantenere il cervello “in forma” mediante l’esposizione a stimoli ambientali di diversa natura potrebbe essere un’arma in più contro i tumori del sistema nervoso secondo uno studio dei ricercatori di Sapienza e Istituto Pasteur di Roma
Un gruppo di ricercatori di Sapienza e dell’Istituto Pasteur di Roma ha
presentato i risultati di una ricerca che apre nuove prospettive sull'influenza
delle condizioni di vita sullo sviluppo e progressione dei tumori cerebrali. Lo
studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications*dimostra per la prima
volta la possibilità di ridurre l'insorgenza e la crescita del glioma, un tumore
cerebrale altamente invasivo e non curabile, attraverso un intervento
preventivo sugli stili di vita.
«L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli
sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma» spiega Cristina Limatola del
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza «rallenta la
proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i
tempi di sopravvivenza. Tali studi sono stati effettuati in un modello animale
della malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno di
gabbie standard, in coppia (ambiente normale), o in gruppi di 10-15,
all'interno di gabbie di dimensioni maggiori del normale, nelle quali sono
presenti un gran numero di oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta
per costruire il nido) e utilizzare per attività motoria (ruote, per correre,
altalene), dove gli animali possono anche stabilire relazioni sociali
complesse (ambiente arricchito).»
I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti in questa azione
inibitoria: uno dipendente dall'azione diretta del BDNF (fattore neurotrofico
Pag 2
cerebrale) sulle cellule tumorali, dove questa neurotrofina, prodotta in
misura maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente arricchito,
agisce direttamente sul recettore TrkBT1, espresso dalle cellule tumorali,
inibendone la migrazione e quindi l'invasione nel parenchima cerebrale
sano.
La somministrazione esogena di BDNF nei topi con il glioma ha effetti
ampiamente sovrapponibili a quelli indotti dall'ambiente arricchito. Il
secondo meccanismo descritto richiede la produzione di IL-15 da parte di
una popolazione cellulare costituita dalla microglia e dai macrofagi che
infiltrano la massa tumorale, e che agisce stimolando l'attivazione delle
cellule Natural Killer (NK) e la loro infiltrazione nel tumore.
«Con il nostro lavoro» spiega Angela Santoni del Dipartimento di Medicina
Molecolare «dimostriamo che IL-15 attiva le cellule Natural Killer (NK) che
proteggono l’organismo da infezioni e tumori, uccidendo le cellule tumorali
(in questo caso del glioma) o le cellule infettate e promuovendo altre
risposte immunitarie. Quando le cellule NK vengono eliminate, infatti,
l’esposizione a un ambiente “arricchito” e la stessa IL-15 non sono più in
grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del glioma».
Questo lavoro apre nuove possibilità di utilizzo del BDNF e dell'IL-15 come
target terapeutici per il trattamento del glioblastoma, lasciando anche
intravedere significative possibilità di intervento preventivo e curativo
agendo sugli stili di vita della popolazione.
*Stefano Garofalo, Giuseppina D’Alessandro, Giuseppina Chece, Frederic
Brau,Laura Maggi, Alessandro Rosa, Alessandra Porzia, Fabrizio
Mainiero,Vincenzo Esposito, Clotilde Lauro, Giorgia Benigni, Giovanni
Bernardini, Angela Santoni, Cristina Limatola " Enrichedenvironmentreduces
glioma growththrough immune and non immune mechanisms in mice”
Nature Communications, 30 Marzo 2015 DOI 10.1038/ncomms7623
Info Cristina Limatola
Direttore del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia
T. 0649690243, fax 0649910851 [email protected]
Una vita “arricchita” da stimoli protegge il cervello
http://www.adnkronos.com/2015/04/03/una-vita-arricchita-stimoli-protegge-
cervello_SCYTcJtseJFPJ4G8qOoeMM.html
Mantenere il cervello “in forma” mediante l’esposizione a stimoli ambientali di diversa natura
potrebbe essere un’arma in più contro i tumori del sistema nervoso. Lo rivela uno studio dei
ricercatori di Sapienza e Istituto Pasteur di Roma.
03/04/2015 10:49
Tumori: stimoli ambientali mantengono il cervello “in forma" Giochi, rebus e una vita “arricchita” sono l’arma contro il cancro del sistema nervoso
Un gruppo di ricercatori di Sapienza e dell’Istituto Pasteur di Roma ha presentato i risultati di una ricerca che apre nuove prospettive sull'influenza delle condizioni di vita sullo sviluppo e progressione dei tumori cerebrali. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications dimostra per la prima volta la possibilità di ridurre l'insorgenza e la crescita del glioma, un tumore cerebrale altamente invasivo e non curabile, attraverso un intervento preventivo sugli stili di vita. STIMOLI - “L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma” spiega Cristina Limatola del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza “rallenta la proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza. Tali studi sono stati effettuati in un modello animale della malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno di gabbie standard, in coppia (ambiente normale), o in gruppi di 10-15, all'interno di gabbie di dimensioni maggiori del normale, nelle quali sono presenti un gran numero di oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta per costruire il nido) e utilizzare per attività motoria (ruote, per correre, altalene), dove gli animali possono anche stabilire relazioni sociali complesse (ambiente arricchito)”. AMBIENTE - I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti in questa azione inibitoria: uno dipendente dall'azione diretta del BDNF (fattore neurotrofico cerebrale) sulle cellule tumorali, dove questa neurotrofina, prodotta in misura maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente arricchito, agisce direttamente sul recettore TrkBT1, espresso dalle cellule tumorali, inibendone la migrazione e quindi l'invasione nel parenchima cerebrale sano.
STUDIO - “Con il nostro lavoro” spiega Angela Santoni del Dipartimento di Medicina Molecolare “dimostriamo che IL-15 attiva le cellule Natural Killer (NK) che proteggono l’organismo da infezioni e tumori, uccidendo le cellule tumorali (in questo caso del glioma) o le cellule infettate e promuovendo altre risposte immunitarie. Quando le cellule NK vengono eliminate, infatti, l’esposizione a un ambiente “arricchito” e la stessa IL-15 non sono più in grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del glioma”.
Roberta Maresci
03 aprile 2015
La Sapienza/Istituto Pasteur: Una vita “arricchita” protegge il cervello Comunicato stampa - Mantenere il cervello “in forma” mediante l’esposizione a stimoli
ambientali di diversa natura potrebbe essere un’arma in più contro i tumori del sistema
nervoso secondo uno studio dei ricercatori di Sapienza e Istituto Pasteur di Roma
Roma, 03 aprile 2015 - Un gruppo di ricercatori di Sapienza e dell’Istituto Pasteur di Roma ha presentato i
risultati di una ricerca che apre nuove prospettive sull'influenza delle condizioni di vita sullo sviluppo e
progressione dei tumori cerebrali. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications* dimostra per la
prima volta la possibilità di ridurre l'insorgenza e la crescita del glioma, un tumore cerebrale altamente invasivo e
non curabile, attraverso un intervento preventivo sugli stili di vita.
«L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali e motori rispetto alla
norma» spiega Cristina Limatola del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza «rallenta la
proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza. Tali studi
sono stati effettuati in un modello animale della malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno
di gabbie standard, in coppia (ambiente normale), o in gruppi di 10-15, all'interno di gabbie di dimensioni
maggiori del normale, nelle quali sono presenti un gran numero di oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti,
carta per costruire il nido) e utilizzare per attività motoria (ruote, per correre, altalene), dove gli animali possono
anche stabilire relazioni sociali complesse (ambiente arricchito).»
I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti in questa azione inibitoria: uno dipendente
dall'azione diretta del BDNF (fattore neurotrofico cerebrale) sulle cellule tumorali, dove questa neurotrofina,
prodotta in misura maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente arricchito, agisce direttamente sul
recettore TrkBT1, espresso dalle cellule tumorali, inibendone la migrazione e quindi l'invasione nel parenchima
cerebrale sano.
La somministrazione esogena di BDNF nei topi con il glioma ha effetti ampiamente sovrapponibili a quelli indotti
dall'ambiente arricchito. Il secondo meccanismo descritto richiede la produzione di IL-15 da parte di una
popolazione cellulare costituita dalla microglia e dai macrofagi che infiltrano la massa tumorale, e che agisce
stimolando l'attivazione delle cellule Natural Killer (NK) e la loro infiltrazione nel tumore.
«Con il nostro lavoro» spiega Angela Santoni del Dipartimento di Medicina Molecolare «dimostriamo che IL-15
attiva le cellule Natural Killer (NK) che proteggono l’organismo da infezioni e tumori, uccidendo le cellule
tumorali (in questo caso del glioma) o le cellule infettate e promuovendo altre risposte immunitarie. Quando le
cellule NK vengono eliminate, infatti, l’esposizione a un ambiente “arricchito” e la stessa IL-15 non sono più in
grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del glioma».
Questo lavoro apre nuove possibilità di utilizzo del BDNF e dell'IL-15 come target terapeutici per il trattamento
del glioblastoma, lasciando anche intravedere significative possibilità di intervento preventivo e curativo agendo
sugli stili di vita della popolazione.
*Stefano Garofalo, Giuseppina D’Alessandro, Giuseppina Chece, Frederic Brau,Laura Maggi, Alessandro Rosa,
Alessandra Porzia, Fabrizio Mainiero,Vincenzo Esposito, Clotilde Lauro, Giorgia Benigni, Giovanni Bernardini,
Angela Santoni, Cristina Limatola " Enrichedenvironmentreduces glioma growththrough immune and non
immune mechanisms in mice” Nature Communications, 30 Marzo 2015 DOI 10.1038/ncomms7623
Tumori: nutrire il cervello lo protegge dal cancro
L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma rallenta la proliferazione delle cellule tumorali
3 aprile 2015 12:42 - F.F.
Nutrire il cervello per proteggerlo dal cancro. Uno studio tutto italiano dimostra per la prima volta che adottare
abitudini sane e sociali, alimentando i neuroni con attività e relazioni stimolanti, può prevenire tumori del sistema
nervoso centrale come il glioma o glioblastoma. Una vita “arricchita”, concludono in sintesi gli scienziati, mantiene
il cervello in forma e in Salute. La ricerca, firmata da un gruppo dell’università Sapienza e dell’Istituto Pasteur di
Roma, è pubblicata su ‘Nature Communications’ e suggerisce dunque una possibilità inedita: ridurre l’insorgenza e
la crescita del glioma, neoplasia cerebrale altamente invasiva e non curabile, attraverso un intervento preventivo
sugli stili di vita. Non ‘impigrirsi’ mentalmente, è la parola d’ordine, ma circondarsi di input e di amici.
“L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali e motori rispetto alla
norma – spiega Cristina Limatola, del Dipartimento di fisiologia e farmacologia della Sapienza – rallenta la
proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza. Questi studi
sono stati condotti in un modello animale della malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all’interno di
gabbie standard in coppia (ambiente normale), o in un ambiente arricchito e cioè in gruppi di 10-15 esemplari
all’interno di gabbie di dimensioni maggiori, attrezzate con oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta per
costruire il nido) e da utilizzare per attività motoria (ruote per correre, altalene), dove gli animali possono anche
stabilire relazioni sociali complesse”. I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti nell’azione
inibitoria anti-glioma: uno dipende dall’azione diretta del Bdnf (fattore neurotrofico cerebrale) sulle cellule
tumorali, dove questa neurotrofina, prodotta in misura maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente
arricchito, agisce direttamente sul recettore TrkBT1 espresso dalle cellule tumorali, inibendone la migrazione e
l’invasione nel tessuto cerebrale sano. La somministrazione di Bdnf dall’esterno in topi con il glioma, hanno
osservato gli studiosi, ha effetti ampiamente sovrapponibili a quelli indotti dall’ambiente arricchito. Il secondo
meccanismo richiede la produzione di interleuchina 15 (IL-15) da parte di una popolazione cellulare costituita dalla
microglia e dai macrofagi che infiltrano la massa tumorale, che agisce stimolando l’attivazione delle cellule Natural
Killer (NK) e la loro infiltrazione nel tumore. “Con il nostro lavoro – dice Angela Santoni del Dipartimento di
medicina molecolare della Sapienza – dimostriamo che IL-15 attiva le cellule NK che proteggono l’organismo da
infezioni e tumori, uccidendo le cellule tumorali (in questo caso del glioma) o le cellule infettate, e promuovendo
altre risposte immunitarie. Quando le cellule NK vengono eliminate, infatti, l’esposizione a un ambiente arricchito
e la stessa IL-15 non sono più in grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del glioma”. Lo studio apre
quindi nuove possibilità di utilizzo del Bdnf e dell’IL-15 come target terapeutici per il trattamento del glioblastoma,
lasciando anche intravedere “significative possibilità di intervento preventivo e curativo agendo sugli stili di vita
della popolazione”.
03-APR-15 12:12
TUMORI: STUDIO ITALIANO, 'NUTRIRE' IL CERVELLO LO PROTEGGE DAL
CANCRO
Team romano, stimolarlo e mantenerlo in forma con stimoli e vita sociale può prevenire glioma
Milano, 3 apr. (AdnKronos Salute) - Nutrire il cervello per proteggerlo dal cancro. Uno studio tutto
italiano dimostra per la prima volta che adottare abitudini sane e sociali, alimentando i neuroni con
attività e relazioni stimolanti, può prevenire tumori del sistema nervoso centrale come il glioma o
glioblastoma. Una vita "arricchita", concludono in sintesi gli scienziati, mantiene il cervello in
forma e in salute. La ricerca, firmata da un gruppo dell'università Sapienza e dell'Istituto Pasteur di
Roma, è pubblicata su 'Nature Communications' e suggerisce dunque una possibilità inedita: ridurre
l'insorgenza e la crescita del glioma, neoplasia cerebrale altamente invasiva e non curabile,
attraverso un intervento preventivo sugli stili di vita. Non 'impigrirsi' mentalmente, è la parola
d'ordine, ma circondarsi di input e di amici.
"L'esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali e
motori rispetto alla norma - spiega Cristina Limatola, del Dipartimento di fisiologia e farmacologia
della Sapienza - rallenta la proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e
aumenta i tempi di sopravvivenza. Questi studi sono stati condotti in un modello animale della
malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno di gabbie standard in coppia
(ambiente normale), o in un ambiente arricchito e cioè in gruppi di 10-15 esemplari all'interno di
gabbie di dimensioni maggiori, attrezzate con oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta per
costruire il nido) e da utilizzare per attività motoria (ruote per correre, altalene), dove gli animali
possono anche stabilire relazioni sociali complesse".
I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti nell'azione inibitoria anti-glioma: uno
dipende dall'azione diretta del Bdnf (fattore neurotrofico cerebrale) sulle cellule tumorali, dove
questa neurotrofina, prodotta in misura maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente
arricchito, agisce direttamente sul recettore TrkBT1 espresso dalle cellule tumorali, inibendone la
migrazione e l'invasione nel tessuto cerebrale sano. La somministrazione di Bdnf dall'esterno in topi
con il glioma, hanno osservato gli studiosi, ha effetti ampiamente sovrapponibili a quelli indotti
dall'ambiente arricchito. Il secondo meccanismo richiede la produzione di interleuchina 15 (IL-15)
da parte di una popolazione cellulare costituita dalla microglia e dai macrofagi che infiltrano la
massa tumorale, che agisce stimolando l'attivazione delle cellule Natural Killer (NK) e la loro
infiltrazione nel tumore.
"Con il nostro lavoro - dice Angela Santoni del Dipartimento di medicina molecolare della Sapienza
- dimostriamo che IL-15 attiva le cellule NK che proteggono l'organismo da infezioni e tumori,
uccidendo le cellule tumorali (in questo caso del glioma) o le cellule infettate, e promuovendo altre
risposte immunitarie. Quando le cellule NK vengono eliminate, infatti, l'esposizione a un ambiente
arricchito e la stessa IL-15 non sono più in grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del
glioma". Lo studio apre quindi nuove possibilità di utilizzo del Bdnf e dell'IL-15 come target
terapeutici per il trattamento del glioblastoma, lasciando anche intravedere "significative possibilità
di intervento preventivo e curativo agendo sugli stili di vita della popolazione".
Una vita arricchita protegge il cervello, anche dai tumori di Roberta Camisasca
Pubblicato il: 07-04-2015
Sanihelp.it - Un gruppo di ricercatori dell'Università La Sapienza di Roma e
dell’Istituto Pasteur di Roma ha presentato i risultati di una ricerca che apre nuove
prospettive sull'influenza delle condizioni di vita sullo sviluppo e progressione dei
tumori cerebrali.
Lo studio dimostra per la prima volta la possibilità di ridurre l'insorgenza e la
crescita del glioma, un tumore cerebrale altamente invasivo e non curabile,
attraverso un intervento preventivo sugli stili di vita.
L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli
sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma rallenta la proliferazione delle
cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza.
Tali studi sono stati effettuati in un modello animale della malattia, facendo
crescere topi all'interno di gabbie standard, in coppia (ambiente normale) o gruppi
di 10-15, all'interno di gabbie di dimensioni maggiori del normale, nelle quali sono
presenti un gran numero di oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta per
costruire il nido) e utilizzare per attività motoria (ruote, per correre, altalene),
dove gli animali possono anche stabilire relazioni sociali complesse (ambiente
arricchito).
I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti in questa azione
inibitoria: uno dipendente dall'azione diretta del BDNF (fattore neurotrofico
cerebrale) sulle cellule tumorali, dove questa neurotrofina, prodotta in misura
maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente arricchito, agisce
direttamente sul recettore TrkBT1, espresso dalle cellule tumorali, inibendone la
migrazione e quindi l'invasione nel parenchima cerebrale sano.
La somministrazione esogena di BDNF nei topi con il glioma ha effetti ampiamente
sovrapponibili a quelli indotti dall'ambiente arricchito. Il secondo meccanismo
descritto richiede la produzione di IL-15 da parte di una popolazione cellulare
costituita dalla microglia e dai macrofagi che infiltrano la massa tumorale, e che
agisce stimolando l'attivazione delle cellule Natural Killer e la loro
infiltrazione nel tumore.
Il lavoro dimostra che IL-15 attiva le cellule Natural Killer che proteggono
l’organismo da infezioni e tumori, uccidendo le cellule tumorali o le cellule infettate
e promuovendo altre risposte immunitarie. Quando le cellule NK vengono
eliminate, infatti, l’esposizione a un ambiente arricchito e la stessa IL-15 non sono
più in grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del glioma.
Questo lavoro apre nuove possibilità di utilizzo del BDNF e dell'IL-15 come
target terapeutici per il trattamento del glioblastoma, lasciando anche
intravedere significative possibilità di intervento preventivo e curativo agendo sugli
stili di vita della popolazione.
FONTE - CONFLITTO DI INTERESSI:
La Sapienza © 2015 sanihelp.it. All rights reserved.
03-04-2015 12:27
Tumori: studio italiano, 'nutrire' il cervello lo protegge dal cancro
Milano, 3 apr. (AdnKronos Salute) - Nutrire il cervello per proteggerlo dal cancro. Uno studio tutto italiano dimostra per la prima volta che adottare abitudini sane e sociali, alimentando i neuroni con attività e relazioni stimolanti, può prevenire tumori del sistema nervoso centrale come il glioma o glioblastoma. Una vita "arricchita", concludono in sintesi gli scienziati, mantiene il cervello in forma e in salute. La ricerca, firmata da un gruppo dell'università Sapienza e dell'Istituto Pasteur di Roma, è pubblicata su 'Nature Communications' e suggerisce dunque una possibilità inedita: ridurre l'insorgenza e la crescita del glioma, neoplasia cerebrale altamente invasiva e non curabile, attraverso un intervento preventivo sugli stili di vita. Non 'impigrirsi' mentalmente, è la parola d'ordine, ma circondarsi di input e di amici.
"L'esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma - spiega Cristina Limatola, del Dipartimento di fisiologia e farmacologia della Sapienza - rallenta la proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza. Questi studi sono stati condotti in un modello animale della malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno di gabbie standard in coppia (ambiente normale), o in un ambiente arricchito e cioè in gruppi di 10-15 esemplari all'interno di gabbie di dimensioni maggiori, attrezzate con oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta per costruire il nido) e da utilizzare per attività motoria (ruote per correre, altalene), dove gli animali possono anche stabilire relazioni sociali complesse".
Secondo uno studio dei ricercatori di Sapienza e Istituto Pasteur di Roma
Una vita “arricchita” da stimoli protegge il cervello Mantenere il cervello “in forma” mediante l’esposizione a stimoli ambientali di diversa natura potrebbe essere un’arma in più contro i tumori del sistema nervoso.
- Un gruppo di ricercatori di Sapienza e dell’Istituto Pasteur di Roma ha
presentato i risultati di una ricerca che apre nuove prospettive sull'influenza
delle condizioni di vita sullo sviluppo e progressione dei tumori cerebrali. Lo
studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications* dimostra per la prima
volta la possibilità di ridurre l'insorgenza e la crescita del glioma, un tumore
cerebrale altamente invasivo e non curabile, attraverso un intervento preventivo
sugli stili di vita.
«L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli
sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma» spiega Cristina Limatola del
Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza «rallenta la
proliferazione delle cellule tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i
tempi di sopravvivenza. Tali studi sono stati effettuati in un modello animale
della malattia, facendo crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno di gabbie
standard, in coppia (ambiente normale), o in gruppi di 10-15, all'interno di
gabbie di dimensioni maggiori del normale, nelle quali sono presenti un gran
numero di oggetti da esplorare (giochi, piccoli labirinti, carta per costruire il
nido) e utilizzare per attività motoria (ruote, per correre, altalene), dove gli
animali possono anche stabilire relazioni sociali complesse (ambiente
arricchito).»
I ricercatori hanno identificato due dei meccanismi coinvolti in questa azione
inibitoria: uno dipendente dall'azione diretta del BDNF (fattore neurotrofico
cerebrale) sulle cellule tumorali, dove questa neurotrofina, prodotta in misura
maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente arricchito, agisce
direttamente sul recettore TrkBT1, espresso dalle cellule tumorali, inibendone la
migrazione e quindi l'invasione nel parenchima cerebrale sano.
La somministrazione esogena di BDNF nei topi con il glioma ha effetti
ampiamente sovrapponibili a quelli indotti dall'ambiente arricchito. Il secondo
meccanismo descritto richiede la produzione di IL-15 da parte di una
popolazione cellulare costituita dalla microglia e dai macrofagi che infiltrano la
massa tumorale, e che agisce stimolando l'attivazione delle cellule Natural Killer
(NK) e la loro infiltrazione nel tumore.
«Con il nostro lavoro» spiega Angela Santoni del Dipartimento di Medicina
Molecolare «dimostriamo che IL-15 attiva le cellule Natural Killer (NK) che
proteggono l’organismo da infezioni e tumori, uccidendo le cellule tumorali (in
questo caso del glioma) o le cellule infettate e promuovendo altre risposte
immunitarie. Quando le cellule NK vengono eliminate, infatti, l’esposizione a un
ambiente “arricchito” e la stessa IL-15 non sono più in grado di esercitare gli
effetti inibitori nei confronti del glioma».
Questo lavoro apre nuove possibilità di utilizzo del BDNF e dell'IL-15 come
target terapeutici per il trattamento del glioblastoma, lasciando anche
intravedere significative possibilità di intervento preventivo e curativo agendo
sugli stili di vita della popolazione.
*Stefano Garofalo, Giuseppina D’Alessandro, Giuseppina Chece, Frederic
Brau,Laura Maggi, Alessandro Rosa, Alessandra Porzia, Fabrizio
Mainiero,Vincenzo Esposito, Clotilde Lauro, Giorgia Benigni, Giovanni
Bernardini, Angela Santoni, Cristina Limatola " Enrichedenvironmentreduces
glioma growththrough immune and non immune mechanisms in mice” Nature
Communications, 30 Marzo 2015 DOI 10.1038/ncomms7623
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Redazione Sabato 11 Aprile 2015, 13:08
Mantenere il cervello in forma attraverso stimoli ambientali di diversa natura potrebbe
essere un’arma in più contro i tumori del sistema nervoso. Lo rivela uno studio dei
ricercatori dell'Università La Sapienza e dell’Istituto Pasteur di Roma che apre nuove
prospettive sull'influenza delle condizioni di vita sullo sviluppo e la progressione dei
tumori cerebrali.
I risultati, pubblicati su Nature Communications, hanno dimostrato che un intervento
preventivo permette di ridurre l'insorgenza e la crescita del glioma, un tumore cerebrale
altamente invasivo e non curabile.
I ricercatori hanno condotto gli studi su un modello animale della malattia, facendo
crescere topi, sin dallo svezzamento, all'interno di gabbie standard, in coppia (ambiente
normale), o in gruppi di 10-15, all'interno di gabbie di dimensioni maggiori del
normale, nelle quali sono presenti un gran numero di oggetti da esplorare, come giochi,
piccoli labirinti, carta per costruire il nido, e da utilizzare per attività motoria, per
esempio ruote, per correre, altalene, dove gli animali possono anche stabilire relazioni
sociali complesse (ambiente arricchito).
In questo modo è stato possibile osservare l'effetto delle condizioni ambientale sul
tumore. «L’esposizione a un ambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli
sociali, sensoriali e motori rispetto alla norma rallenta la proliferazione delle cellule
tumorali, riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza», spiega
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Cristina Limatola del dipartimento di Fisiologia e farmacologia della Sapienza.
Due sono i meccanismi coinvolti in questa azione inibitoria: uno dipendente dall'azione
diretta del Bdnf (fattore neurotrofico cerebrale) sulle cellule tumorali, dove questa
neurotrofina, prodotta in misura maggiore nel cervello dei topi mantenuti in ambiente
arricchito, agisce direttamente sul recettore TrkBT1, espresso dalle cellule tumorali,
inibendone la migrazione e quindi l'invasione nel parenchima cerebrale sano. La
somministrazione esogena di Bdnf nei topi con il glioma ha effetti ampiamente
sovrapponibili a quelli indotti dall'ambiente arricchito.
Il secondo meccanismo descritto richiede la produzione di interleuchina 15, IL-15, da
parte di una popolazione cellulare costituita dalla microglia e dai macrofagi che
infiltrano la massa tumorale, e che agisce stimolando l'attivazione delle cellule natural
killer (Nk) e la loro infiltrazione nel tumore.
«Con il nostro lavoro» spiega Angela Santoni del dipartimento di Medicina molecolare
«dimostriamo che IL-15 attiva le cellule natural killer che proteggono l’organismo da
infezioni e tumori, uccidendo le cellule tumorali, in questo caso del glioma, o le cellule
infettate e promuovendo altre risposte immunitarie. Quando le cellule Nk vengono
eliminate, infatti, l’esposizione a un ambiente “arricchito” e la stessa IL-15 non sono più
in grado di esercitare gli effetti inibitori nei confronti del glioma».
Questo lavoro apre nuove possibilità di utilizzo del Bdnf e dell'IL-15 come target
terapeutici per il trattamento del glioblastoma, lasciando anche intravedere
significative possibilità di intervento preventivo e curativo agendo sugli stili di vita della
popolazione.
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Gli stimoli riducono il rischio di tumore alcervelloProliferazione tumorale rallentata grazie a una maggiore attività cerebrale
Stimolare il cervello può costituire una formadi difesa dal glioma, un tumore del cervello. Lodice un team di ricercatori dell'Università LaSapienza e dell'Istituto Pasteur di Roma,pubblicando su Nature Communicationsun'analisi sull'argomento.L'ipotesi è che un intervento sugli stili di vitapossa ridurre l'insorgenza e la crescita del
cancro cerebrale. Cristina Limatola, che lavora presso il Dipartimento diFisiologia e Farmacologia della Sapienza, spiega: “l'esposizione a unambiente arricchito da una maggiore varietà di stimoli sociali, sensoriali emotori rispetto alla norma rallenta la proliferazione delle cellule tumorali,riduce la massa del glioma e aumenta i tempi di sopravvivenza. Tali studisono stati effettuati in un modello animale della malattia, facendo cresceretopi, sin dallo svezzamento, all'interno di gabbie standard, in coppia(ambiente normale), o in gruppi di ... (Continua) leggi la 2° pagina
K E Y W O R D S | tumore, cerebrale, glioma, condividi su Facebook
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08-04-2015
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