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ESCLUSIVOALLA SCOPERTADELL’AFRICA E DELL’ASIAattraverso sapori originali e piatti curiosi

la rivista delle Alpi e del Mare

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A Tavola conil Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza

Il miglior caffè italiano si beve a Savona

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SITUATO IN POSIZIONE STRAT-TEGICA, DI FRONTE AL TEATRO DEL CASINO DI SANREMO, BUE-NA VISTA GRILL RESTAURANT È UN CARATTERISTICO RISTO-RANTE CHE OFFRE UN MENU INTERNAZIONALE CON TANTI PIATTI ARGENTINI ED UNA RIC-CA CUCINA FUSION.L’ARREDAMENTO UNICO E LA SUA PARTICOLARE ATMOSFERA INSIEME AD UN’ATTENZIONE

AI SAPORI HANNO FATTO CRE-SCERE LA PROPRIA NOTORIETÀ RENDENDO QUESTO ANGOLO DI SANREMO UNA VALIDA AL-TERNATIVA AL SOLITO RISTO-RANTE .DA NON PERDERE LE FESTE ORGANIZZATE ED I TANTI AP-PUNTAMENTI CHE DURANTE L’ARCO DELL’ANNO ALLIETANO LE SERATE CON RITMI LATINO-AMERICANI

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Via Vittorio Veneto, 1 Borgio Verezzi (SV) | Tel. 019 611 477www.ristorantedoc.it | [email protected]

Chiusura Settimanale Lunedì e Martedì.

Aperto tutti i giorni per colazione e per cena

Durante il periodo Estivo turno di riposo Solo Lunedì.

In sala ad accogliervi trovere-te Cinzia Mattioli “Somme-lier Professionista”.

In cucina troverete lo Chef Patron Paolo Alberelli. Le proposte ga-stronomiche variano secondo l’of-ferta del mercato giornaliero.Facciamo uso di tutti i prodotti locali e la nostra cucina è di tipo regionale rivisitata.Informiamo la gentile clientela che il “MENU DEL GIORNO” presenta

la scelta delle portate alla”CARTA”.Per i più golosi viene offerto il “MENU DEGUSTAZIONE DEL GIORNO” a 65,00 euro che preve-de la scelta tra tutti i piatti segna-lati in carta (due antipastini, primo piatto, secondo di pesce, dessert fantasia dello chef, piccola pastic-ceria).La nostra “Carta dei vini” vanta tra una selezione di 120 etichette as-solutamente Nazionali.

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In questa sezione potrete trovare novità, curiosità e approfondimenti dal mondo della ristorazione, un canale utile per tenersi informati in modo particolare sugli avvenimenti delle nostre regioni Liguria - Piemonte, ma anche scoprire o approfondire notizie dalla nostra amata Italia.

Ogni due mesi sarà nostro preciso compito scovare nuove curiosità ed esporle nel dettaglio, argomenti di uso e consumo quotidiano svelando-ne i lati spesso sconosciuti.

Buona lettura...

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Questo per fare in modo che la gente abbia più chiarezza sui profi li nutri-zionali di tutti gli alimenti, con parti-

colare attenzione ai distributori di merendine e ai fast food che dovrebbero sempre indi-care l’apporto calorico di ogni singola por-zione di alimenti e bevande. Fazio ha propo-sto delle direttrici da seguire in tema di alimentazione e illustrato i prossimi obiettivi del ministero, ovvero: “la riforma del codice alimentare” e a tal proposito rende noto che è in preparazione un decreto legislativo inte-ressato a facilitare le procedure burocrati-che per la produzione e la commercializza-zione degli alimenti, fornendo maggiori garanzie al consumatore. Tale provvedi-mento, serve ad inasprire le sanzioni sia pe-nali che amministrativi e ad attribuire al Mini-stero della Salute il coordinamento di tutte le attività di controllo sugli alimenti tramite la predisposizione di un piano nazionale inte-grato. Con questo bollino il cittadino, volen-do, può scegliere menu gustosi sapendo che hanno un quadro calorico non eccessi-vo e che sono anche bilanciati. Pensiamo inoltre che questo potrebbe anche favorire di andare al ristorante ed è quindi a vantag-gio della ristorazione. I ristoratori hanno ac-colto con favore l’idea, la Fipe-Confcommer-cio offre la sua «piena collaborazione». Il 2009 ha visto peraltro una crisi dei consumi fuori casa del 2,5% (pari a 1,4 miliardi al net-to dell’infl azione), che porta la categoria ad organizzarsi, per studiare nuove formule più accattivanti per un consumatore attento e sensibile alle esigenze salutistiche. Vedre-

mo se si tratta di un annuncio o, invece, di qualcosa che sarà concretizzata, anche perché la tendenza della cucina, ormai da almeno vent’anni, punta ad un deciso alleg-gerimento. Sul fronte della produzione il 2010 per l’industria alimentare italiana parte alla riscossa, con un +2% nel primo bime-stre rispetto al pari periodo 2009. Buona la dinamica produttiva del settore oleario che, dopo aver chiuso il 2009 con un +5%, balza del 14,8% nel primo bimestre. Positivo an-che il trend del vino: al +1,9% di fi ne 2009 segue infatti un’accelerazione (+3,6%) nel primo bimestre. Sul fronte export, invece, la ripresa è trainata in particolare dalla birra (+47,6%), seguita da acquaviti e liquori (+26,1%), zucchero (+26,3%) e caffè (+10,2%). Bene anche il vino (+8,2%) che ri-alza la testa dopo aver sofferto a fi ne 2009. Segni positivi anche per il molitorio (+8,1%), oleario (+7%) e lattiera caseario (+6,9%).

Arrivano i ristoranticertificati col bollinoUNA CERTIFICAZIONE PER I MENU’ PREPARATI DAI RISTORANTI, PER GARANTIRE AL CONSUMATORE UN PERCORSO ALIMENTARE EQUILIBRATO DAL PUNTO DI VISTA CALO-RICO E NUTRIZIONALE. LA PROPOSTA ARRIVA DAL MINISTRO DELLA SALUTE FERRUC-CIO FAZIO

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Capita anche che alcuni prodotti tipi-ci che generalmente si consumano crudi, bolliti o fritti, a volte si trasfor-

mino in ottime bevande digestive, senza contenere coloranti e conservanti. Sono il carciofo spinoso e l’asparago violetto, che grazie alla fantasia del fl oricoltore Vincen-zo Bellissimo, oltre ad essere ottimi ali-menti per realizzare cene o pranzi ricerca-ti sono gli ingredienti principali per realizzate grappe delicate o liquori corposi da utilizzare a fi ne pasto, per aiutare la di-gestione. Con il carciofo, Bellissimo oltre a produrre acquavite di vinacce di dolcetto addizionata ad infusione di carciofi di Al-benga, realizza un ottimo liquore, che nul-la ha da invidiare a quello del Gruppo Campari. Infatti, nel “Cynar” oltre alla base di foglie di carciofo, il liquore è arricchito da un infuso di 13 erbe e piante mentre quello del produttore ingauno è fatto solo di alcool, acqua, zucchero e ovviamente il carciofo spinoso, che deve essere stato coltivato rigorosamente ad Albenga. Nella città ingauna deve essere coltivato anche l’asparago violetto, ingrediente essenziale per preparare il liquore all’asparago, che è stato lungamente studiato e sperimentato fi no ad arrivare all’attuale risultato. Gene-ralmente, per realizzare i liquori ad infusio-ne si preferiscono gli “aromi” teneri, che meglio si amalgamano agli altri ingredienti ma per quanto riguarda l’asparago, che per sua natura è più compatto, sono state necessarie più prove.

“Ho avviato questa mia attività quasi per gioco – dichiara il fl oricoltore Vincenzo Bellissimo, specializzato nella moltiplica-zione delle giovani piante e nella coltiva-zione e moltiplicazione degli esemplari delle varietà della macchia mediterranea -. Oltre ad altre piante, nella mia azienda vengono prodotte le piante di mirto, che quando fi oriscono producono bellissime bacche così mi è venuto in mente il tipico liquore sardo ed ho pensato di realizzarne un po’ con le mie piante, per offrirlo ai miei clienti. Poi mi sono reso conto che il pro-dotto veniva apprezzato da chiunque lo facessi assaggiare e così decisi a provare a realizzare nuove sostanze alcoliche”.

Da quel momento per Bellissimo è inizia-ta una nuova esperienza lavorativa. Oltre alla produzione di piante, di quegli esem-plari unici che vengono commercializzati dopo i 5 o 7 anni di vita e che raggiungo i 4 metri di altezza, ecco arrivare una vera produzione di “Articioc”, la grappa al car-ciofo spinoso di Albenga, di “Liquore al carciofo di Albenga” di “Sparagus”, il li-quore all’asparago violetto.

“Il risultato fi nale di questi prodotti li ho raggiunti con non poche diffi coltà – conti-nua Bellissimo -, soprattutto per quanto ri-guarda la realizzazione del liquore all’asparago. Fortunatamente grazie alla mia tenacia sono riuscito ad ottenere un ottimo liquore che sa accostarsi perfetta-mente anche al “diffi cilissimo” cioccolato, che per sua natura non si abbina a tutti i liquori. Queste bevande sono tutte mie “creature”, ma i liquori all’asparago e al carciofo sono quelli a cui tengo maggior-mente perché sono realizzati con i prodot-ti tipici albenganesi, quelli identifi cati da una zona di produzione. Questi liquori sono delle novità assolute e poi questo è un ulteriore modo per valorizzare le ‘chic-che’ della zona, o almeno renderle più visi-bili”. Grappa e liquori all’asparago violetto o al carciofo spinoso sono dunque prodot-ti di nicchia, che per il momento vengono commercializzati solo in Liguria perché chi li ha realizzati ha preferito privilegiare la qualità e non la quantità.

I prodotti della terradiventano liquoriCHI HA PENSATO CHE LA GRAPPA SI POTESSE AROMATIZZARE ESCLUSIVAMENTE CON RADICI VARIE DI MONTAGNA O CON SUCCULENTI FRUTTI DALLA POLPA CORPOSA SI SBAGLIAVA DI GROSSO. NELLA PIANA ALBENGANESE, TUTTO È POSSIBILE

da Savonanews.it

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Sebbene rappresenti una porzione minima del panorama olivicolo italiano, con una produzione

pari solo al 0,5 % del totale, la sua qualità non è mai stata messa in discussione, come dimostrano le testimonianze degli esperti: “Olio che possiamo considerare il migliore per la sua fi nezza, la leggerezza, il colore, le caratteristiche organolettiche e per le perfette costanti fi sico-chimiche possedute resa in olio è elevata e la quali-tà pregiata.” (C. Carocci Buzi). “L’olio pro-dotto con l’oliva taggiasca è stato valutato da molti esperti come il migliore del mon-do.” (Lucetto Ramella). “In Italia il principe degli oli d’oliva è stato a lungo considerato il ligure e il toscano. Il ligure, specialmente quello fatto con olive taggiasche, è più de-licato, mentre il toscano è in alcuni casi più piccante, ma sono entrambi molto buoni e molto cari. Al contrario gli oli meridionali tendono ad essere più pesanti e con un sapore più oleoso.” (Kyle Phillips). L’oliva taggiasca è chiamata così: “perché arrivò a Taggia, portata dai monaci di San Co-lombano provenienti dall’isola monastero di Lerino. Gli innesti di oliva taggiasca fu-rono nei secoli portati in tutta Italia, sebbe-ne la coltivazione maggiore sia sempre ri-masta nella provincia di Imperia, ed oggi risulta essere una delle più rinomate olive per produzione di olio extravergine, ed una delle migliori olive da mensa, poiché il frutto, nonostante le ridotte dimensioni, è molto gustoso”. Per raccogliere le olive della varietà Taggiasca attualmente ven-gono stese sotto le piante ampie stuoie di rete a maglia fi tta; le stuoie vengono posi-zionate in periodi antecedenti la vera e propria raccolta al fi ne di consentire il re-cupero dei frutti che cadono anzitempo in modo naturale. Il periodo della raccolta sarà poi caratterizzato da manovalanze che, attrezzate con lunghi bastoni, scuoto-no fi sicamente i rami degli ulivi al fi ne di far cadere più frutti possibili nelle stuoie sotto-stanti. Il metodo tradizionale di raccolta praticato nell’Imperiese, tuttavia, prevede che le olive vengano sbattute e fatte cade-re dall’albero e poi raccolte una ad una manualmente. Il compito della sbattitura spetta tradizionalmente agli uomini, men-

tre quello della raccolta a terra alle donne. Ogni anno, nel mese di novembre a Impe-ria, viene promossa la manifestazione “Olioliva” ed è proprio l’olio l’assoluto pro-tagonista, in una manifestazione con pro-fumi, sapori e atmosfere dell’entroterra li-gure. Imperia si trasforma nella capitale dell’olio extravergine di oliva, con i portici e le piazze invasi da stand in cui si potran-no assaggiare e comprare tutti i prodotti tipici della Liguria, ma soprattutto si rende-rà onore proprio all’oliva taggiasca Olioliva è un evento organizzato dalla Camera di commercio di Imperia, con l’Azienda spe-ciale Riviera dei Fiori e Regione Liguria con il concorso di Unioncamere Liguria, Città di Imperia, Amministrazione provin-ciale di Imperia, Associazione nazionale Città dell’olio e il supporto di enti, catego-rie economiche.

Dalle olive taggiaschel’ olio migliore del mondoÈ COSÌ CHIAMATA PERCHÉ ARRIVÒ A TAGGIA, PORTATA DAI MONACI DI SAN COLOM-BANO PROVENIENTI DALL’ISOLA MONASTERO DI LERINO

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Fu probabilmente grazie ad Alessan-dro Magno che si diffuse nel mon-do occidentale. Columella, nel

“De re rustica” (Il secolo d.C.) parla di una varietà precoce “arbor precox” da cui deriva appunto il nome albicocco. Le sue qualità sono ottime per combattere l’anemia, i di-sturbi della gola e l’afonia come ci insegna-no gli Arabi. L’albicocco Valleggia è una pianta vigorosa, longeva e rustica, con pro-duzione costante, anche per la caratteristica della fi oritura tradiva e graduale. Ha buona adattabilità all’ambiente. Frutto dalla polpa soda, dolce e leggermente aromatica, pre-senta una buona resistenza ai trasporti e alle manipolazioni. Ha un epicarpo di colore arancio, sottile e liscio, con puntinature ros-so mattone. Gli albicoccheti si trovano sia lungo la fascia costiera che sulla collina re-trostante sino ad altitudine di circa mt.300

Il legame principale con la zona è rappre-sentato dalla denominazione del frutto “Val-leggia – Valleggin” che riprende il nome del toponimo Valleggia, che è la frazione del Comune di Quiliano situata proprio al centro dell’area di produzione tipica. Veniva com-mercializzata oltre che sui mercati nazionali anche all’estero (Germania, Svizzera). At-tualmente viene inviata al mercato ortofrutti-colo locale e all’industria alimentare. I por-tainnesti usati dai produttori per l’Albicocca Valleggia sono tre e precisamente: Franco di albicocco, Franco di pesco, Mira-bo-lano di susino.. La traccia pià antica di una presenza della coltivazione di albicocchi di qualità su-periore nell’area da cui proviene il toponimo “Valleggia” è senza dubbio quella tratta dall’opera “Statistica del Dipartimento di Montenotte”, redatta da Gilbert Chabrol de Volvic, Prefetto napoleonico ed edita nell’an-no 1824. Nel capitolo IV della stessa, alla voce “Agricoltura”, si legge, relativamente alle produzioni agricole del Circondario di Savo-na: “… Gli alberi da frutto sono notevoli per la squisitezza dei loro frutti; tra di essi si di-stingue una specie di piccole albicocche chiamate alessandrine… “E ancora si legge, relativamente alle altre produzioni agricole:

“… Non è possibile sapere se le citate albi-

cocche “alessandrine” siano le antenate del-le cultivars attualmente coltivate nell’area; nella notissima opera “La Pomona Italiana” di Giorgio Gallesio, più o meno coeva della citata “Statistica del dipartimento di Monte-notte”, non si trovano descrizioni così detta-gliate della produzione di albicocche tali da far decidere in un senso o nell’altro. Quello che sicuramente è fuori di dubbio è la pre-senza di una pregiata qualità di prodotto lo-cale (Albicocche) proveniente – fi n dai primi anni del secolo XIX – dall’area per il cui pro-dotto si richiede l’I.G.P. Della produzione di albicocche nell’area di nostro interesse si trova traccia in pubblicazioni specializzate fi no dalla fi ne degli anni ’40 del secolo scor-so (Enciclopedia Agraria Italiana – REDA – Roma 1949) in cui, alla voce “Albicocca Val-leggia” esiste l’unica documentazione iconografi ca relativa proprio all’albicocca c.v. “Valleggia” nonché i dati relativi agli anni dal 1936 al 1939 e dal 1946 al 1949 della coltura ligure dell’albicocco (concentrata so-prattutto nella Provincia di Savona).

La storia dell’Albicoccadi ValleggiaIL NOME SCIENTIFICO PRUNUS ARMENIACA, TRAE IN INGANNO: INFATTI LE ALBICOCCHE NON SONO ORIGINARIE DELL’ARMENIA MA DELLA CINA DOVE ERANO NOTE GIÀ 2000 ANNI PRIMA DI CRISTO

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E’ un patrimonio costituito spesso da piccole o piccolissime realtà locali, la cui sopravvivenza è affi data alla

passione e buona volontà di agricoltori sempre più anziani e spesso non suppor-tati dal ricambio generazionale, a volte non suffi cientemente conosciuti che non hanno la forza economica per ottenere e soprattutto mantenere un riconoscimento IGP o DOP. Sono prodotti “tutelare e valo-rizzare”. Lo ha capito la Regione Piemonte che sta lavorando con ottime prospettive di valorizzazione e tutela dei prodotti al progetto “Agriqualità”. Il progetto nasce dall’esigenza di creare un sistema di certi-fi cazione meno oneroso delle DOP e IGP e più adatte alle produzioni che non esco-no dai confi ni regionali o nazionali. L’idea è di valorizzare i PAT (Prodotti Agroalimenta-ri Tradizionali) che possono avere prospet-tive di sviluppo produttive e commerciali. Il sistema individuato consiste nella defi ni-zione di un disciplinare di produzione che defi nisce gli elementi specifi ci del prodot-to in questione e al quale dovranno ade-guarsi le aziende che vogliono il marchio regionale e nell’individuazione di un orga-nismo terzo che farà i controlli, individuato in accordo con la Camera di Commercio per abbattere i costi di certifi cazione. Le aziende aderenti saranno promozionate sul sito specifi co così come i prodotti sa-ranno oggetto di promozione da parte del-

la regione Piemonte. Il sistema di qualità così individuato sarà riconosciuto e i pro-duttori potranno avere accesso agli aiuti, ora previsti solo per DOP e IGP, biologico e DOC, per promuovere il prodotto e per rimborso di spese sostenute per la certifi -cazione. “Sono due i prodotti della Provin-cia di Cuneo scelti per la fase sperimenta-le del Progetto: il Porro Cervere e i Ramassin del saluzzese – spiega il Presi-dente del consorzio per la Tutela e Valoriz-zazione del porro Cervere Giorgio Maria Bergesio– il Consorzio sta lavorando con il CRESO per lo studio del disciplinare tecni-co fi nalizzato a dare garanzie sull’origine, riservata dalla Unione Europea solo alle DOP e IGP, attraverso l’individuazione e l’evidenziazione delle caratteristiche quali-tative specifi che che contraddistinguono il prodotto rispetto a prodotti similari”. Il pro-getto è partito la primavera scorsa e nel novembre scorso a Cervere in occasione della giornata conclusiva della XXXI Fiera del Porro si è svolto un convegno dal titolo “Il progetto Piemonte Agri Qualità e la cer-tifi cazione dei Prodotti Agroalimentari Tra-dizionali” al quale sono intervenuti in quali-tà di relatori funzionari dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione, della Provin-cia, tecnici del CRESO, e responsabili qualità e marketing della GDO “gruppo Di-mar”.

La provincia di Cuneolancia il progetto Agriqualità 2011LA GRANDA È UN VERO E PROPRIO SCRIGNO DI PRODOTTI AGRICOLI TRADIZIONALI, SINTESI TRA PRATICHE CULTURALI CONSOLIDATE NEL TEMPO ED ECOSISTEMI LOCALI, CHE ORMAI FANNO PARTE DEL BAGAGLIO GASTRONOMICO – CULTURALE DELLA TERRA PIEMONTESE

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Seguiti da personale qualifi cato che a loro volta hanno maturato anni di espe-rienza in alberghi e ristoranti di prima

categoria i ragazzi del Centro di Formazione Turistica Alberghiera Elio Miretti di Varazze diventeranno i futuri manager dell’attività ri-cettiva in Liguria. Proprio il Miretti è capofi la di un progetto “Welcome you are in Liguria” che prevede un fi nanziamento di un milione di euro per la formazione di mille operatori turi-stici. E’ mirato a promuovere lo sviluppo delle politiche di accoglienza territoriale, un investi-mento per sostenere un turismo di alta qualità che è stato, presentato dall’Associazione temporanea di Scopo (ATS) costituita da cin-que istituti secondari superiori a specializza-zione turistica e di sette enti di formazione accreditati. L’iniziativa regionale risponde all’esigenza di incentivare la realizzazione di sistemi turistici locali a forte valenza culturale potenziando la capacità di accoglienza terri-toriale, sia in termini qualitativi che quantitati-vi, e di sostenere così lo sviluppo economico sociale del settore. Ma le iniziative e i progetti della vulcanica direttrice Georgia Delbono affi ancata da un nutrito staff di collaboratori non fi nisce qui. La vera novità è che il Cfta Miretti ora conquista anche un’altra importan-te fetta di territorio. Entro i primi mesi del 2011 aprirà a Imperia una succursale dell’istituto professionale varazzino dove anche i ragazzi della provincia di Imperia potranno studiare e diventare in futuro manager in alberghi e ri-storanti della Riviera dei Fiori. Un’operazione alla quale la direzione del Cfta ha investito denaro, ma anche tanta passione e che ve-drà la luce all’interno dell’istituto Ipsia di Impe-

ria Oneglia. “La nostra attività – dice soddi-sfatta Georgia Delbono-non si ferma mai. A settembre sono ripresi i corsi di formazione triennali per il conseguimento della qualifi ca professionale, ai quali sono iscritti circa un centinaio di ragazzi tra i 14 e i 18 anni appar-tenenti alle classi I, II e III. A testimonianza del buon lavoro svolto, numerosissime sono state le richieste di iscrizione alla classe I per l’anno formativo 2010-2011, obbligando la scuola ad avvalersi del sorteggio, seguendo le nuo-ve istruzioni regionali per la defi nizione degli allievi da inserire. Quindi, all’inizio di novem-bre, è ripartito anche il IV anno di formazione professionale superiore al quale sono iscritti 16 ragazzi, che in giugno al termine del per-corso, conseguiranno il diploma di “Tecnico della ristorazione”, rilasciato in Liguria solo da pochi centri di formazione professionale”. Ma in questi mesi sono stati raggiunti ben altri obiettivi. Grande ad esempio è stata la soddi-sfazione per l’assegnazione al CFTA del pro-getto Leonardo, il quale, rivolto agli allievi delle scuole superiori e licei, fornisce la possi-bilità di vivere un’esperienza formativa in un altro paese europeo. Saranno 8 gli allievi del-la classe IV ai quali verrà offerta l’opportunità di frequentare un mese di stage a Parigi ed a Brema seguiti da tutor locali, insieme ai tutor del CFTA. La scuola ha partecipato nell’anno scolastico 2009-2010 al progetto Ecoschool che, grazie anche al contributo del Comune e del Centro di Educazione Ambientale, è stato portato a termine con successo, e la commis-sione nazionale della FEE ha ritenuto il lavoro

I futuri manager turistici della LiguriaVisita Esclusiva al Centro di Formazione “Miretti”C’È UNA SCUOLA A VARAZZE DOVE I RAGAZZI IMPARANO A DIVENTARE PROFESSIONISTI NEL SETTORE ALBERGHIERO E DELLA RISTORAZIONE di GIÒ BARBERA

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svolto meritevole dell’assegnazione della “bandiera verde”. I temi affrontati erano legati alla raccolta differenziata, al riciclo ed al con-sumo alimentare consapevole; argomenti seguiti con grande partecipazione ed inte-resse da parte di allievi e docenti. Ritenendo il progetto molto utile per sviluppare una sana coscienza ambientale tra i ragazzi ed aumen-tare la loro consapevolezza dell’importante ruolo che loro possono svolgere nell’ambito di una corretta gestione ambientale, la scuola ha presentato nuovamente la domanda di adesione al progetto per l’anno scolastico 2010-2011. Insegnanti e allievi si propongono di realizzare in modo specifi co attività che ri-guardano da vicino la professione che gli al-lievi andranno a svolgere, nell’ambito del con-sumo alimentare rispettoso dell’ambiente e della salute: la realizzazione di menu a Km 0; l’utilizzo di prodotti della bottega equo-solida-le; la promozione di alimenti salutari e tipici della cucina ligure svolgendo percorsi-labo-ratorio con i bambini delle scuola primaria e dell’infanzia. Prosegue poi la collaborazione con la scuola di Ludoagility attraverso per-corsi individualizzati e attività rivolte al gruppo classe, ne è un esempio il progetto “turisti a 4 zampe”, teso a favorire l’acquisizione di com-petenze specifi che, spendibili in ambito risto-rativo per l’accoglienza del turista col cane; la partecipazione al Salone dell’Orientamento di Genova con lo stand “Miretti Beach bar”, per illustrare l’offerta della formazione profes-sionale in Liguria nel settore alberghiero e

della ristorazione e per partecipare al concor-so “Vota la Vita”, gara di BioDrink per barman Junior. Il migliore cocktail privo di alcol e so-stanze nervine è stato giudicato da una giuria di 50 ragazzi e diffuso nei locali e nelle disco-teche maggiormente frequentate dai giovani; organizzazione di corsi per adulti nel settore alberghiero, della ristorazione e della enoga-stronomia, fi nanziati dalla Provincia o di libero mercato.

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E ALLA PASQUALIN

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La torta pasqualina viene pre-parata anche in altre zone d’Italia con caratteristiche

differenti (talvolta anche in versione dolce).

La torta pasqualina è un’antica ricetta ligure che, prima si usava farla in pri-mavera e specialmente per la Pasqua, da qui nacque il suo nome. Ci sono 3 versioni: la ricetta più antica è quella con le bietole alla quale si aggiungono dei funghi porcini, la seconda con bie-tole e carciofi , la terza con carciofi . Il procedimento è sempre lo stesso sia per la sfoglia che per il ripieno, solo che per il ripieno ci sono le varianti de-gli ingredienti (carciofi , bietole, funghi, prescinseua o ricotta). Per preparare questa torta si usa la pasta matta, una pasta usata per molti piatti liguri. Que-sta la sua preparazione: impastare mezzo chilo di farina 0 con 2 bicchieri scarsi di acqua frizzante, 8 cucchiai di olio extravergine e 1 cucchiaino di sale.

Lavorare per circa 10/15 minuti fi no ad ottenere una pasta morbida che si stacca bene dalle dita. Avvolgerla in un panno per farla riposare circa un’ora poi stenderla in fogli sottilissimi usan-do il matterello. Alla fi ne dovranno ri-sultare 8 fogli sottilissimi come velo. Pulire, lavare e tagliare le erbette poi fatele rosolare con l’olio e uno spicchio di aglio. Prima di spegnere il fuoco ag-giungere un pizzico di maggiorana e prezzemolo tritato mescola poi spe-gnere.

Unire alle erbette la ricotta fresca e il parmigiano grattugiato. Stendere ora i 4 fogli. Mettere il primo foglio in una

casseruola di 24 cm. di diametro e pennellarlo con dell’olio ripetendo l’operazione con gli altri tre fogli. Rove-sciare il ripieno sulla pasta e formare 6 fossette nel composto in modo da fare spazio per metterci l’uovo fresco senza il guscio. Stendere poi gli altri quattro fogli sempre spennellandoli ognuno. Ritagliare la pasta che deborda dalla casseruola lasciandone un bordo da poter ripiegare all’ interno.e formare così un bordo decorativo. Spennellare ancora con dell’olio e punzecchiare la superfi cie. Cuocere in forno per circa 45 minuti a 180°.

Onore alla Pasqualinnain dialetto ligure si chiama torta pasqualinna Tutti la conoscono come Torta pasqualinaE’ IL NOME DI UNA TORTA, SOLITAMENTE SALATA, TIPICA DELLA LIGURIA (PIÙ PRECISAMENTE DEL GENOVESATO, MA CHE SI PUÒ TROVARE ANCHE NELLE GASTRONOMIE DELLE ALTRE TRE PROVINCE LIGURI)

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Le soluzioni che abbiamo prospettato in precedenza (alimentazione quanto più naturale, biologica pos-

sibile, ampio utilizzo di frutta e verdura, abbi-namento carboidrati/proteine/grassi ad ogni pasto, riduzione drastica del consumo di ce-reali raffi nati e inserimento di quelli integrali, sempre in modeste quantità, colazione ab-bondante da consumare entro un’ora dal ri-sveglio), atte a spingerci, dal punto di vista metabolico, verso benessere, salute e verso un organismo magro ed effi ciente, sono sicu-ramente applicabili anche ai nostri ragazzi, particolarmente a quelli in età scolare, ma an-che nella prima infanzia.

Tutte le considerazioni fatte ci hanno fatto capire che la chiave di volta per ridurre gli ac-cumuli adiposi è una sana attivazione del me-tabolismo abbinata ad una regolare attività sportiva; non si tratta di stare a dieta, ma di attivarsi verso un nuovo stile di vita. Quindi anche per bambini e ragazzi si comincia su-bito la “giornata alimentare” con una prima colazione colorata,sana, nutriente e ricca; facciamo qualche esempio: frutta o succhi di frutta fresca, pane integrale tostato con un velo di marmellata senza zucchero o miele, una porzione di ricotta fresca, guarnita con un cucchiaino di cacao amaro e miele; un bicchiere di latte con muesli composto da ce-reali integrali e frutta secca, un frutto di sta-gione, un paio di fette biscottate integrali con marmellata o miele); una merenda di metà mattina, consumabile anche a scuola, che non lascia spazio a tortine o snack confezio-nati, ma che trova un’ottima variante nella frut-ta, ma anche nello yogurt (naturale o alla frutta, sempre da latte intero), nel pane inte-grale con formaggi (ricotta, caprino, parmi-giano, caciottina…) o con salumi magri (bre-saola, crudo, speck…) e nell’abbinamento fantasioso di questi alimenti.

Come già detto, anche pranzo e cena, in base agli impegni che si dovranno affrontare nella giornata (studio, sport e svago), dovran-no essere bilanciati, abbinando gli alimenti in modo fantasioso e creativo, ricordando che è

bene che i pasti siano più ricchi nella prima parte della giornata e meno nella seconda. Insomma, occorre decisamente sovvertire l’abitudine imperante che ci vede mettere in-sieme una colazione frettolosa, un pranzo rapido tra impegni vari e una cena, poi, esa-geratamente ricca. Occorre rivalutare i mo-menti del pasto come preziosi rifornimenti, che devono essere validi sia per qualità ed adeguatezza del cibo assunto, sia come vero e proprio momento di “respiro psico – fi sico”, da godersi in famiglia.

L’alimentazione dei bambinil’ importanza di crescere saniABBIAMO PRESO ATTO, NEI NUMERI SCORSI, DI COME LA NOSTRA ALIMENTAZIONE RISENTA ANCORA IN MANIERA PREPOTENTE DEI SEGNALI E DEI MESSAGGI CHE IL NOSTRO “DNA PALEOLITICO”, PUR ADATTATO AI DELIRANTI RITMI DELLA VITA ATTUALE, CI INVIA

Saccani Federico:dott. In Scienze e Tecniche delle AttivitàMotorie Preventive e AdattativePalestra Stile Libero:www.palestrastilelibero.com

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ARTICOLI DEL SAGGIO

Sono questi i piatti preferiti del Commissario Soneri, “creatura” del giornalista e scrittore par-

migiano (lavora nella redazione bolo-gnese di La Repubblica) Valerio Vare-si, considerato il più “simenoniano” dei giallisti italiani, il libreria con il suo ulti-mo romanzo dal titolo “E’ Solo l’inizio Commissario Soneri”. (Frassinelli, pp. 256, euro 17,50). Soneri portato sullo schermo da Luca Barbareschi nella serie “Nebbie & Delitti” ama la buona cucina e non disdegna tappe al “Mi-lord” dal mitico Alceste, il suo ristoran-te preferito di Parma, oppure nelle trat-torie dell’Appennino. Tra i piatti preferiti di Soneri ci sono, appunto gli anolini. Piatto delle grandi feste (Nata-le, Pasqua, Capodanno...) si prepara-

no così. Il brodo, detto di “terza” deve essere fatto con la carne di manzo, gallina e cappone (ci sono altre varian-ti). Gli anolini devono essere preparati con una prima sfoglia tirata a larghe strisce sulle quali vengono deposte in fi la palline di ripieno che, secondo la ricetta originaria, dovrebbe essere costituito solo da pan grattato e tantis-simo parmigiano, ma che ormai quasi tutti additivano con carne. La sfoglia viene rivoltata e fatta aderire al ripieno. Quindi, con un oggetto dai bordi ro-tondi (un piccolo bicchiere o lo stam-po) si taglia la sfoglia ricavando così una semisfera con la sfoglia fuori e il ripieno dentro. I tortelli, altro piatto amato da Soneri, si fanno in modo analogo agli anolini solo che il ripieno ha “ali” a forma rettangolare e sono più grossi. Il ripieno può essere di er-bette e ricotta (il più comune), di zuc-ca (quand’è stagione come d’autunno e in particolare nella Bassa parmigia-na), oppure di patate (in montagna). Sempre in montagna, c’è anche una

Gnocchi e bonarda per il commissario Sonerii piatti preferiti dal personaggio descritto magistralmente nell’ultimo libro “E’ solo l’inizio Commissario Soneri”, da Valerio Varesi, giornalista del quotidiano La Repubblica

ANOLINI, TORTELLI, GNOCCHI, E COME VINI LA BONARDA (CHE SCALDA IL CUORE COME UNA BELLA DONNA), IL LAMBRUSCO, IL GUTTURNIO, L’ORTRUGO, IL SAUVIGNON, LA MALVASIA E LA FORTANINA di DIEGO DAVID

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variante con ripieno di castagne. Un altro piatto della tradizione sono gnoc-chi, un impasto di patate che viene poi tirato fi no a formare un grosso cordone che viene poi tagliato a pezzetti e pas-sato sulla forchetta per dare la forma a rilievi e solchi capace di trattenere il sugo rigorosamente di pomodoro. Talvolta con ragù, ma questo tra i più “barbari” bolognesi. L’ultimo romanzo che ha come protagonista il Commis-sario Soneri prende le mosse dal “lato oscuro” delle vite di un gruppo di ex sessantottini, entrando così nelle pie-ghe di una complessa pagina recente di storia italiana. Vicino alla stazione, in un ex hotel abbandonato, ritrovo di tossici, viene trovato suicida un giova-ne, con accanto una bella valigia Vuit-ton. Ma, sfortunatamente, questo “è solo l’inizio” per Soneri, il quale, di lì a poche ore, si troverà alle prese con

l’omicidio di Elmo Boselli, un mito del Sessantotto a Parma, che dei suoi anni di gioventù ha mantenuto pratica-mente solo la capacità di incantare il gentil sesso, idolo delle studentesse (di buona famiglia) dell’epoca e, prima di fare quella brutta fi ne, riciclatosi in annoiato gigolò per signore bene. Sempre donnaiolo, insomma, ma, all’indomani della fi ne della grande il-lusione, nulla più di un bel cinico, con una dichiarata tendenza a fottersene del prossimo, alla faccia degli ideali della sua giovinezza ribelle. E Soneri, infatti, seguendo il proprio fi uto, archi-via ben presto qualunque pista di ven-detta politica, per scavare nel privato di Boselli, andando a cercare di dipa-nare la matassa, sulla traccia di un an-tico amore dell’antico leader delle as-semblee, nella Liguria delle Cinque Terre.

Sponsor Saggio del Gusto

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Montare le uova con lo zucchero fi nchè sbiancano, incorporare dall’alto verso il basso la farina, il cacao e la fecola e per ultimo il burro fuso.Versare in 8 stampini monoporzio-ne in alluminio precedentemente imburrati ed infarinati. Cuocere 6” a 220°.Sfornare e servire accompagnati con gelato alla vaniglia e una spol-verata di zucchero a velo.

Ristorante DAMAREpresenta:

SFORMATINO AL CIOCOCLATO

Ingredienti per 8 persone

Preparazione:

4 uova, 80 gr di zucchero, 80 gr di farina, 40 gr di cacao in

polvere, 20 gr di fecola di patate, 20 gr di burro.

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Non poteva mancare la sezione dedicata ai nostri ristoratori che con de-dizione e professionalità ci offrono la gioia di soddisfare i nostri palati.

Raccolte per province potrete trovare alcune delle attività che si sono di-stinte meritandosi i giusti riconoscimenti, ma come sempre in questi casi mille parole non valgono il sedersi a tavola e gustare.

Buona lettura…

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Aperitivo di benvenuto con piccolo buffet~ ~ ~ ~Involtini di asparagi e salmone affumicatoIn salsa di cavialeOstriche fresche marinateInsalatina di gamberi pompelmo e melogranaCannoli tiepidi di belga e speckVoul au vent à la ReineCrostoni appetitosi con patè di vitello~ ~ ~ ~Crespelle gratinate carciofi e ricottaConchiglie di salmone affumicato al sapore di radic-chio e code di gambero~ ~ ~ ~Sorbetto in rosso anguria~ ~ ~ ~Faraona ripiena contornata di lenticchie e padellata di castagne e cavoliniScampi in Bellavista avvolti di pancetta su un letto di indivia~ ~ ~ ~Dolce frutta fresca e secca~ ~ ~ ~Brindisi di mezzanotte

Vini esclusi € 50,00 – è gradita la prenotazione.

Page 23: Saggio del Gusto Dicembre

Una passerella musicale rigorosamente dal vivo che comincia dal geno-vese stretto come le mulattiere che portano al mare di “Creuza de ma”, per arrivare ai ritmi solari della canzonetta napoletana, come una linea

di congiunzione del mediterraneo vista dall’Italia...

L’ Osteria Mezzaluna è un locale dalla caratteristica ambientazione, come una cantina ai tempi delle repubbliche marinare: gli arredi, le luci, i complementi come quadri, salvagenti, reti da pesca, e la musica dal vivo in acustico, calano gli ospiti in un’ atmosfera ideale

per mangiare divertendosi.Le proposte della tavola, che sono state pazientemente scovate nei luoghi d’origine, come le paste caserecce, i salumi e i formaggi, le diverse combina-zioni di bruschette, i carpacci, le insalate tipiche e i vini mediterranei, hanno come sfondo sonoro musicisti locali che ogni sera per tutto l’anno si esibisco-no sul “palco” dell’Osteria.

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Spada affumicato con Erba Cipollina - - -

Salmone affumicato con Panbrioche,Pate’ di coniglio su letto di gelatina,

Tortino di carciofi con crema CastelmagnoInsalata russa

Vellutata di Baccalà.- - -

Risotto allo Champagne---

Filetto di manzo alla Pavarotti con funghi porcini

Cotechino con Lenticchie di Buon Augurio

Gelato con frutti di bosco fl ambatiAl grand-marnier

- - -Alla Mezzanotte:

Panettone, Spumante e Cottilons

E Spettacolo delle Ballerine Brasiliane- - -

CaffèVino Rosso, Bianco, Rosè

Musica dal vivo e ballo

Aperitivo Coktail

Menù di San Silvestro 2010

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UN LUOGO MAGICO, UN PICCOLO GIO-IELLO INCASTONATO NELLA ROCCIA MA SORPRENDENTEMENTE AMPIO E ACCOGLIENTE, CON UNA MAGNIFICA TERRAZZA CHE SEMBRA PROTEN-DERSI VERSO IL MARE E DALLA QUALE I TRAMONTI DIVENTANO ESPERIEN-ZE MEMORABILI. PIÙ IN ALTO, ALTRE BIANCHE TERRAZZE, QUELLE DELLE CAMERE, SEMBRANO SOLO ASPET-TARE CHI SAPPIA APPREZZARNE LA DISCRETA E RAFFINATA INTIMITÀ. PRENDETEVI PURE TUTTO IL TEMPO CHE OCCORRE PER GETTARE FINALMENTE UNO SGUARDO SUL GOLFO CHE VI STA DAVANTI, CON L’ISOLA DI BERGEGGI CHE SI INNALZA COME UN VERDE PA-NETTONE DALL’ACQUA CRISTALLINA....

CHIUSURA LUNEDÌDAL MARTEDI AL VENERDI 19,30 - 24,00

SABATO E DOMENICA 12,30 - 14,00 19,30 - 24,00

Claudio

Ristorante

Hosteria“IN COLLABORAZIONE CON GLI AMICI DI TERRAEFUOCO INSIEME ALLA LORO ESPERIENZA, PROPORREMO ALL’HOSTERIA PREPARA-ZIONI ALLA GRIGLIA DI CARNI DI QUALITÀ ITALIANA ED ARGENTINA ACCANTO A SPECIALITÀ DI SPIEDO E GIRARROSTO CON CAPRETTO, MAIALINO DA LATTE E TANTE ALTRE… NEL LOCALE È STATA APERTA UNA GROTTA IN MATTONI DI TUFO PER LA DEGUSTAZIONE DI PARTICOLARI FORMAGGI E SALUMI ITA-LIANI CON UN OTTIMO ABBINAMENTO A VINI DI PREGIO.ACCANTO A TUTTO QUESTO ALCUNE SPECIALITÀ DI DOLCI PREPA-RATI IN CASA E UNA TERRAZZA PANORAMICA CON L’ARRIVO DELLA BELLA STAGIONE…”

Bergeggi (SV) | Via XXV Aprile, 37 | Tel. 019.859.750 | www.hotelclaudio.it

ristorante

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Una sezione interamente dedicata all’ eredità lasciata dal dio Bacco for-temente caratterizzata dalla mano femminile da cui è curata, oltre ad ar-ticoli di cultura generale, potrete trovare novità ed eventi o recensioni ri-gorosamente dal mondo del vino con particolare riguardo alla realtà italiana.

Orgogliosi di poter far parte dei sostenitori della cultura del buon bere…

Buona lettura…

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L’ Assocìazìone Italiana Somme-lìers è presente su tutto il territo-rio nazionale, ed organizza con l’alta competenza che le è pro-

pria i corsi di qualificazione professiona-le per sommelier. Il programma di studio prevede tre diversi livelli.

II primo: prevede la tecnica della degustazione, nonchè le funzioni del sommelier, l’orga-nizzazione della cantina, l’uso corretto dei bicchieri a seconda del tipo di vino, al rispetto della bottiglia ed al suo prezio-so contenuto.Il secondo livello: approfondisce la realtà dell’enografia na-zionale ed internazionale con tutte le zone di produzione, le DOC e le DOCG.Il terzo livello:tratta l’affascinante mondo dell’ abbina-mento cibo/vino, abbinando le varie tipo-logie di vino assieme alle molteplici pre-parazione dei piatti.

I supporti didattici, sei libri all’avan-guardia e di alto pregio editoriale, aiuta-no notevolmente gli allievi ad una parte-cipazione attenta, di grande interesse, estremamente efficace ed anche diver-tente. AIS organizza molteplici attività di

enogastronomia: degustazioni guidate, seminari a tema, cene, gite e visite studio presso aziende vinicole in Italia e nel mondo. Questi sono solo dei momenti che vedono l’aggregazione dei partecipanti ai corsi AIS uniti nel comune interesse del buon bere e del buon mangiare.

Un’ ambiente giovane e divertente, dove tutti possono “sedersi comodamente” con la gioia e il piacere di esserci...

Per diventare Sommelier occorrefrequentare i corsi:

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER È STATA FONDATA A MILANO IL 7 LU-GLIO 1965. SUCCESSIVAMENTE HA OTTENUTO IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PUBBLICATO SULLA GAZ-ZETTA UFFICIALE NEL 1973 IL 15 SETTEMBRE.OGGI L’ASSOCIAZIONE CONTA 31.000 ISCRITTI.

PER INFORMAZIONI

Sede DelegazioneVia Vittorio Veneto, 1Borgio Verezzi - Savona Tel./Fax.: 019/611.477web: www.aisliguria.itmail: [email protected]

a cura di Cinzia Mattioli

LA FORMAZIONE

RUBRICA IN ROSA

Dal mondodel vino

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I LOCALI DEI SOMMELIERSDELLA PROVINCIA DI SAVONA

A.I.SUNA SINERGIA PER PROMUOVERE L’OFFERTA ENOGASTRONOMICA ALL’INSEGNA DELL’OSPITALITA’

DELEGATA AIS SAVONA2010/2014 SOMM. PROF. CINZIA MATTIOLI

RISTORANTIENOTECHEALBERGHI

CANTINE APERTE

A.I.SDELEGAZIONE DI SAVONA

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SAGGIO del GUSTOAIS SAVONA

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Nome Azienda: Nome Azienda:

Indirizzo: Indirizzo:

Contatti: Contatti:

Sito: Sito:

Tel: 019 611477 Tel: 0182 640314

Ristorante Doc - Sede Delegazione AIS Ristorante Il Palma

www.ristorantedoc.it www.ilpalma.com

Via Vittorio Veneto, 117022 Borgio Verezzi (SV)

Via Cavour, 1117021 Alassio (SV)

E-mail: [email protected] E-mail: [email protected]

Nome Azienda: Nome Azienda:

Indirizzo: Indirizzo:

Contatti: Contatti:

Sito: Sito:

Tel: 0182 642557 Tel: 0182 77001

Ristorante La Prua Ristorante da Gin

- www.dagin.it

Passeggiata Baracca, 2517021 Alassio (SV)

Via Pennavaire, 9917030 Castelbianco (SV)

E-mail: - E-mail: [email protected]

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Contatti: Contatti:

Sito: Sito:-

E-mail: -

Tel: 0182 640460

Ristorante Pizzeria Il Carrubo

Via Francesco Maria Giancardi, 4617021 Alassio (SV)

E-mail: [email protected]

www.osteriadeltempostretto.it

Tel: 0182 571387

Reg. Rollo, 4017031 Albenga (SV)

Osteria del Tempostretto

www.ilcappellodiguguzza.com

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 922074 | 335 235996

Via Polla, 2217055 Toirano (SV)

Ristorante Il Cappelllo di Guguzza

www.scolarist.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 77015

Via Pennavaire, 16617030 Castelbianco (SV)

Ristorante Scola

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Nome Azienda: Nome Azienda:

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Nome Azienda: Nome Azienda:

Indirizzo: Indirizzo:

Contatti: Contatti:

-Sito:

E-mail: -

Tel: 019 617738

Via Aurelia Borgio Verezzi (SV)

Ristorante Bagni Sirena

www.nettunobeach.it

E-mail: info@ nettunobeach.it

Tel: 019 611903

Via Aurelia, 3317022 Borgio Verezzi (SV)

Ristorante Nettuno

E-mail: [email protected]

www.scaccomatto.eu

Tel: 019 612857

Via Matteotti, 16917022 Borgio Verezzi (SV)

Ristorante Scacco Matto

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E-mail: -

Tel: 019 610166

Via XX Settembre, 1217022 Borgio Verezzi (SV)

Ristorante da Casetta

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Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:-

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Tel: 019 879057

Via Cimavalle, 6117100 Savona (SV)

Ristorante Trentadue

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:www.vittoriaclub.it

E-mail: [email protected]

Tel: 019 748848 (solo mesi estivi)

Lungomare Marconi, 2 bis17026 Noli (SV)

Lounge Cafè Vittoria ClubNome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:-

E-mail: -

Tel: 019 698015

Via Aurelia, 133 17024 Varigotti (SV)

Ristorante Conchiglia d’oro

Ristorante Quintilio

www.ristorante-quintilio.it

E-mail: -

Tel: 019 58000

Via Antonio Gramsci, 2317041 Altare (SV)

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:

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Nome Azienda:

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Contatti:

Sito:-

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Tel: 019 680715

Via Anton Giulio Barrili, 2417024 Finale Ligure (SV)

Enoteca VinoNome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:-

E-mail: -

Tel: 347 9635046

Via Nazario Sauro, 6417031 Albenga (SV)

Wine Bar La Locanda

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:

Bar Cafè del Mar

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Tel: 338 5402989

Via Baglietto, 30r17100 Savona (SV)

E-mail: -

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:www.aspurcacciun-a.it

E-mail: -

Tel: 019 264065

Via Nizza, 89r17100 Savona (SV)

Ristorante a Spurcacciun-a

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Contatti: Contatti:

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Tel: Tel:

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Nome Azienda: Nome Azienda:

Indirizzo: Indirizzo:

Contatti: Contatti:

Sito: Sito:

Tel: Tel:

E-mail: E-mail:

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Via Medaglie D’oro,2217031 Albenga (SV)

Caffetteria Antica Albenga Hotel Savoia

www.hotelsavoia.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 640277

Via Milano, 1417021 Alassio (SV)

www.hotelmediterraneealassio.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 642564

Via Roma, 6317021 Alassio (Sv)

Hotel Mediterranée

www.hoteltoscanaalassio.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 640657

Via Flavio Gioia, 417021 Alassio (SV)

Hotel Toscana

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Nome Azienda: Nome Azienda:

Indirizzo: Indirizzo:

Contatti: Contatti:

Sito: Sito:

Nome Azienda: Nome Azienda:

Indirizzo: Indirizzo:

Contatti: Contatti:

Sito: Sito:www.hotelrosita.it

E-mail: [email protected]

Tel: 019 602437

Via Mànie, 6717024 Finale Ligure (SV)

Hotel Rosita

www.villaada.net

E-mail: [email protected]

Tel: 019 613135

Via Vittorio Veneto, 417022 Borgio Verezzi (SV)

Villa Ada

www.hotelcorso.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 642494

Corso M. Diaz , 2817012 - Alassio (SV)

Hotel Corso

www.hoteldeifiori-alassio.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 640519

Via Marconi, 7817021 Alassio (SV)

Hotel dei Fiori

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Contatti:

Sito:

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:www.biovio.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 21856

Via Crociata, 2417031 Bastia d’Albenga (SV)

Azienda Agricola Bio Vio

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:www.durin.it

E-mail: [email protected]

Tel: 0182 547007

Via Roma, 20217031 Albenga (SV)

Azienda Agricola Durin

Nome Azienda:

Indirizzo:

Contatti:

Sito:www.lerocchedelgatto.it

E-mail: [email protected]

Tel: 335 5223547

Regione Ruato 4 Frazione Salea17031 Albenga (SV)

Le Rocche del Gatto

www.marehotel.it

E-mail: [email protected]

Tel: 019 264065

Via Nizza 89r17100 Savona (SV)

Hotel MareHotel

Page 38: Saggio del Gusto Dicembre

La Mucca Pazza Brasserie si presenta al pubblico con uno stile fresco ed esclusivo, minimal chic e ra� nato. Nel

bellissimo e scenogra� co locale,che ospita � no a 60 coperti, tra giochi di luce e splendi-di accostamenti black and white, riscoprirete i piaceri che solo la buona cucina puo’ darvi. Alla Mucca Pazza la protagonista indiscus-sa è la carne alla griglia locale ed interna-zionale (Scozia, Irlanda, Argentina,Canada, Nebraska,Texas e molti altri paesi del mondo). Per voi solo le carni migliori, fresche, pregiate e tagli accuratamente selezionati: � letti, con-tro� letti, scamoni, costate, cucinati davanti a voi su griglia o su pietra lavica e naturalmen-te accompagnati da ottimi vini della zona. Il mese di Novembre è dedicato alla Costata di Bue Piemontese proveniente da allevamenti della zona, rinomati per la qualità dei capi che vengono ingrassati con � eno e mangimi pro-dotti in cascina.Sul sito internet www.lamuccapazzabrasse-rie.it potrete dare un’occhiata ai vari tipi di menù che Erik preparerà per voi e soprattutto potrete aggiornarvi sulle novità mensili che caratterizzeranno il locale.Il ristorante La Mucca Pazza è aperto an-che la Domenica a pranzo.

LA MUCCA PAZZA BRASSERIE: appuntamento unico con gusto e semplicità.Vedrai che ti piacerà!

Via Bra, 5 - 12040 Cervere (Cn)Telefono per prenotazioni:Cell.: 338 992 0160

Chiuso il LUNEDI’

www.lamuccapazzabrasserie.it

L’ Osteria del Rododendro è sita nel centro storico di Montegrosso P.L. (IM) ed è caratterizzato da sapo-ri genuini ed antichi; il nome già da solo evoca scena-ri e sapori di una volta, ritenuti da molti passati e irre-cuperabili.Il locale, a conduzione familiare, è gestito dalla Si-gnora Maria Grazia e la fi glia Barbara che hanno de-ciso di intraprendere la strada della qualità valoriz-zando i sapori semplici del territorio nel rispetto dei valori storici e tradizionali della nostra cucina per un’esperienza culinaria fatta di stile e genuinità.Nel perioodo autunno/inverno si possono gustare piatti a base di castagne (es. tagliatelle, gnocchi, ge-lato di castagne e selvaggina (es. cinghiale con le castagne ).Nella varietà di piatti che vengono proposti si posso-no gustare i “Fagottini” di erbe crude e le lumache

sgusciate profumate alla menta selvatica; il tutto ser-vito con un ottimo ormeasco locale, olio extravergine di oliva pane e dolci di produzione propria.Presentiamo inoltre una Carta dei Vini con una sele-zione di etichette del territorio.L’ Osteria del Rododendro è parte della Strada della Cucina Bianca - Civiltà delle Malghe una singolare cucina etnica basata su farinacei, latticini e ortaggi poco colorati.Se entriamo in osteria troviamo un ambiente caldo ed accogliente grazie anche ai colori delle pareti pit-turate di rosa antico e tutto illuminato dalle classiche e affascinanti lanterne appoggiate alla pietra. Il grande camino all’ingresso del locale riscalda la sala da pranzo suddivisa in due salette rette da ca-ratteristiche volte atte a creare un’atmosfera intima e accogliente.

Periodo invernale:Dal Lunedì al Venerdì: a richiesta Sabato e Domenica: Pranzo e cena

Via IV Novembre, 4 Montegrosso P.L. (IM)Tel. 0183/752530 - Cell. 329.342.90.28

mail: [email protected]

E’ gradita la prenotazioneChiusura settimanale: lunedì

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L’ Osteria del Rododendro è sita nel centro storico di Montegrosso P.L. (IM) ed è caratterizzato da sapo-ri genuini ed antichi; il nome già da solo evoca scena-ri e sapori di una volta, ritenuti da molti passati e irre-cuperabili.Il locale, a conduzione familiare, è gestito dalla Si-gnora Maria Grazia e la fi glia Barbara che hanno de-ciso di intraprendere la strada della qualità valoriz-zando i sapori semplici del territorio nel rispetto dei valori storici e tradizionali della nostra cucina per un’esperienza culinaria fatta di stile e genuinità.Nel perioodo autunno/inverno si possono gustare piatti a base di castagne (es. tagliatelle, gnocchi, ge-lato di castagne e selvaggina (es. cinghiale con le castagne ).Nella varietà di piatti che vengono proposti si posso-no gustare i “Fagottini” di erbe crude e le lumache

sgusciate profumate alla menta selvatica; il tutto ser-vito con un ottimo ormeasco locale, olio extravergine di oliva pane e dolci di produzione propria.Presentiamo inoltre una Carta dei Vini con una sele-zione di etichette del territorio.L’ Osteria del Rododendro è parte della Strada della Cucina Bianca - Civiltà delle Malghe una singolare cucina etnica basata su farinacei, latticini e ortaggi poco colorati.Se entriamo in osteria troviamo un ambiente caldo ed accogliente grazie anche ai colori delle pareti pit-turate di rosa antico e tutto illuminato dalle classiche e affascinanti lanterne appoggiate alla pietra. Il grande camino all’ingresso del locale riscalda la sala da pranzo suddivisa in due salette rette da ca-ratteristiche volte atte a creare un’atmosfera intima e accogliente.

Periodo invernale:Dal Lunedì al Venerdì: a richiesta Sabato e Domenica: Pranzo e cena

Via IV Novembre, 4 Montegrosso P.L. (IM)Tel. 0183/752530 - Cell. 329.342.90.28

mail: [email protected]

E’ gradita la prenotazioneChiusura settimanale: lunedì

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Il Ristorante Mombrino è principalmente pesce. Quotidianamente infatti la signora Anna, si preoccupa di fare arrivare nella sua cucina il miglior pesce che il nostro mare ci può offrire, spesso andando ad acquistare direttamente dai pescatori locali.La Cucina del Mombrino è in continua evo-luzione nel pieno rispetto dei prodotti e delle stagioni del nostro mare.Lo Chef unisce nei suoi piatti la semplicità dei prodotti alla fantasia del suo estro, dando vita a piatti unici come la “Zuppa del Mom-brino” e lo “Stoccafi sso in crosta di Mais” da segnalare oltre all’immancabile “Pesce al Sale” anche il “Crudo” e il “Gran Crudo di

Mare” che nella loro semplicità sono senz’al-tro sinonimo di un’inconfondibile freschezza.Gli ambienti del ristorante sono una rievoca-zione del romanzo storico dal quale prende il nome; e le tre salette danno vita ad altret-tanti ambienti ben distinti fra loro, ai quali va aggiunta un’arredata corte ben riparata ed arredata anch’essa con gusto. I locali sono tutti dotati di aria condiziona-ta, la cucina a vista e la cantina conta una sessantina di etichette di tutta Italia. Insom-ma pur essendo una piccola realtà (circa 30 coperti) il Mombrino offre ai suoi clienti più di quello che ci si possa immaginare di tro-vare...

dal lunedì al venerdì: 19.30 - 22.00sabato e domenica: 12.30 - 15.00 - 19.30 - 22.00Chiuso il lunedì: (escluso luglio ed agosto)

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Osteria dell’ Agorà, luogo ideale dove poter dialogare a tu per tu con una tra le migliori cucine tipiche liguri. L’ambiente con pietre e rocce a vista si compone di varie salette risultando accogliente, intimo, adatto a cerimo-

nie di ogni tipo, feste di compleanno, di leva, di laurea, di addio al celibato. Nella bella stagione è possibile degustare i piatti all’aperto, potendo godere della fre-scura estiva e di un bel panorama. Il locale è situato nella frazione Gorra di Finale Ligure, dista circa 2,5 KM dal mare ed è facilmente raggiungibile dall’uscita del casello autostradale di Finale Ligure. La conduzio-ne del locale è famigliare ed è curata in ogni particola-re, offre un ottimo servizio e piatti di qualità in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

ANTIPASTISUFFLE’ DI VERDURA CON FONDUTAVITTELLO TONNATOINSALATA RUSSAFIOCCO DI CRUDO CON SPIEDINO DI FRUTTACRÊPES AI FUNGHICARCIOFO RIPIENOVERDURE PASTELLATE

PRIMI PIATTIRAVIOLI AL RAGÙLASAGNE AI FUNGHISORBETTO AL LIMONECONIGLIO AL FORNO CON PATATEROASTBEEF CON CAROTE

DOLCE DI NATALEFRUTTA SECCACAFFE

€ 35 ESCLUSE LE BEVANDE

P.zza S. Bartolomeo, 13 - Gorra Finale Ligure (SV) - Tel. 019 696 263

E’ gradita la prenotazioneChiusura settimanale:

mercoledì

Orario servizio pranzo: 12.00 - 14.30Orario servizio cena: 19.30 - 23.00

Menu di Natale

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L’ANTICA PREMIATA PASTICCERIA FERRO ESISTE DAL 1872, LA SPECIALITA’ DEI CHIFFERI FECE IL SUCCESSO DI BENEDETTO FERRO E FIGLI. GLI EREDI HANNO TRAMANDATO IL MITO DEL DE-LIZIOSO PRODOTTO. LA FORMULA DI QUESTA SPECIALITA’ FINISSIMA HA PIU’ DI 120 ANNI. CI SONO DEI FALSI IN GIRO, MA BASTA ASSAGGIA-RE UN “CHIFFERO” PER CAPIRE QUANTO PIACE QUELLO VERO. DA SEMPRE SI PARLA DI UN IN-GREDIENTE SEGRETO, MA LA VERA ALCHIMIA SI REALIZZA CON PRODOTTI NATURALI, IL SENTI-MENTO E TANTO, TANTO LAVORO

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Alla scoperta del gusto con i personaggi delle Alpi del Mare

Buona lettura…

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A tavola con... il Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza

Metti una sera a cena con... il presidente della Provincia An-gelo Vaccarezza lontano dai tavoli della politica, ma chiac-

chierando di gastronomia in un locale raffi-nato come il “Damare” restaurant di piaz-zetta Gramsci ad Alassio che proprio nel mese di dicembre compie un anno di vita. A dare il benvenuto al super ospite di “Sag-gio del Gusto”, che da questo numero inau-gura una nuova rubrica, è Giuseppe Vena, architetto di Alassio che circa un anno fa aveva deciso di dedicarsi anche alla risto-razione. Gli sforzi, suoi e del suo staff, so-prattutto di natura economica, sono stati premiati: oggi il “Damare” è diventato uno dei locali di riferimento del buon mangiare in Riviera e apprezzato moltissimo anche dai turisti piemontesi e lombardi.

Ed è a tavola, davanti ad un menù pre-parato con cura dallo chef Carlo Fenili, che scopriamo un Vaccarezza inedito. Il Presidente di Palazzo Nervi è anche un numero uno in cucina. “Nel mio menù preferito - racconta - il pesto non deve mancare mai. Sono ligure e amo i sapori della mia terra. Poi un buon fritto misto di pesce e naturalmente vino locale: ormea-sco, pigato, rossese e vermentino a fare da contorno in un pranzo o cena in fami-glia o con amici”. Ma c’è un piatto del quale il presidente di Palazzo Nervi non può davvero farne a meno. “Si, è il nodino di vitello impanato. Mia madre lo fa da sempre. Resterà come il mio piatto prefe-rito per sempre anche perché la carne mia madre la compra nella macelleria sotto casa che è una garanzia in assolu-to”. E se di notte si svegliasse all’improv-viso che cosa non vorrebbe o che cosa vorrebbe trovare il Pre tutto sidente Vac-

carezza nel frigorifero di casa? “Spero di non trovarci il Kinder Pinguì. Con rispetto per la Ferrero-dice sorridendo-lo detesto. Preferirei trovarci invece un cacciatorino o un bel salamino all’aglio che non fa mai male mangiare nel cuore della notte”. Vaccarezza con grembiule e cappello da cuoco invita gli amici a cena. Sulla tavola che cosa non deve esserci Presidente? “Guai alle posate di plastica, ai bicchieri di plastica. La plastica, insomma, deve restare il più possibile lontano dalla tavo-la. Che cosa potrei preparare agli amici? Una buona paella credo che farebbe contenti tutti...” Ma se la paella ha un sa-pore di una terra lontana Vaccarezza non dimentica che va sostenuta anche la ga-stronomia locale. Ha una ricetta in questo senso? “Si, dobbiamo cercare di convin-cere chi lavora nel mondo della ristora-zione che dietro i fornelli e in sala deve sempre esserci personale qualificato. Chi gestisce i ristoranti poi che dedichi nel menù ampio spazio ai piatti locali: il pe-sce del golfo, l’olio della nostra terra, il vino. Tutto questo è importante anche per sostenere una forma di turismo enoga-stronomico che in parte sta scomparendo e soprattutto la dieta mediterranea che ci invidiano in ogni parte del mondo. Il turi-sta inoltre si aspetta la qualità nel piatto e noi dobbiamo fare in modo che quella non manchi mai. Gli enti locali e quindi la Provincia invece devono fare in modo di rendere meno difficile la vita al turista. In che modo? Potenziando la rete stradale e i parcheggi. Quelli poi sono da sempre la vera spina del fianco di tutte le ammini-strazioni sia di destra che di sini-stra”. Presidente... secondo le ci sono dei prodotti della provincia che andreb-

“VADO MATTO PER IL NODINO DI VITELLO, DETESTO IL KINDER PINGUÌ E PROMUOVO GLI AMARETTI DI SASSELLO AL POSTO DELLA CREMA CATALANA” di GIÒ BARBERA

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bero valorizzati? “Il chinotto, carciofi di Albenga, l’albicocca di Valleggia, il vermentino,il pigato, il buzzetto, la gra-naccia, l’ormeasco e il rossese. Poi l’amaretto di Sassello che è una delizia. Ecco lancio io una proposta all’amico Giuseppe Vena del “Damare”. Al posto della crema catalana o di una panna cot-ta come dessert perché non inserire nel menù anche gli amaretti di Sassello?”. Il titolare del “Damare” promette:”Ok, Presi-dente sarà fatto e ci venga a trovare pre-sto, lieti di averla a pranzo o a cena da noi con gli Amaretti e un buon fritto misto come piace a lei sulla tavola insieme ad una bottiglia di pigato”.

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Damare si riposa, sì dopo dieci mesi intensissimi il progetto Damare rifi ata per guardarsi dentro e fuori, per capire l’idea Damare cosa è stata e cosa sarà ...un po’ di riposo per ricaricare l’energia mai terminata ...Il 21 dicembre riparte Alassio Damare con la forza della sua fi losofi a, di libertà... nello scegliere, nel gusto,nello spendere...Sempre più forte diventerà la variabile del gusto na-zionale: 3 antipasti, 3 primi, 3 secondi ogni giorno diversi, tutte le settimane diverse.Il raviolo al castelamagno con pere e cannella, lo sformato di zucca mantovana con salsa di brocco-letti, intrighi di pasta all’uovo con radicchio di Treviso e speck saranno parte delle tante novità da tutte le regioni d’Italia che lo chef Carlo Fenili proporrà ai pa-lati curiosi che verranno da DAMARE...Ma Damare non rinuncia al piacere e al gusto nel mondo con piatti e vini di etnie diverse...Anche ascoltare è un senso, uno stimolo, una conoscenza...A Damare il tempo è fatto anche di musica,di ricerca,di atmosfera... sono la nostra fi lo-sofi a! E sarà la musica delle corde di Cesare Rizzo animata dalla giovialità brasiliana della cantante Iara il fi lo conduttore che DAMARE proporrà per traghet-tare l’anno 2010con l’anno 2011 per un Capodanno da ricordare con tutti i sensi del nostro corpo....Damare vuol fare festa con te... Damare vuole pro-porti una serata unica, perchè anche tu creerai la sua unicità...Il progetto Damare procede... procede con voi... Beppe Vena e il suo Staff

Per Info, contatti e prenotazioni: www.damarerestaurantbar.it

Tel.:0182 470 706 Cell.: 347 310 25 34

Via Gramsci, 10 - Alassio (SV)Tel. 0182 470 706Beppe Cell. 347 310 25 34

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Se la Vostra curiosità non ha limiti questa sezione fa al caso vostro qui tro-verete novità, curiosità, approfondimenti o avvenimenti delle nostre Regio-ni, ma potrete anche scoprire o approfondire notizie senza frontiera.

Ogni due mesi sarà nostro preciso compito scovare nuove curiosità ed esporle nel dettaglio.

Buona lettura…

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ALLA SCOPERTA DELL’AFRICA E DELL’ASIA attraverso sapori originali e piatti curiosi

1̂ PUNTATA: I VIAGGI DI TRE DONNE “AFFETTE” DAL MAL D’AFRICA, TRA LO STRUDEL DI MELE SCOVATO IN NAMIBIA E L’UGALI, LA POLENTA DEI VILLAGGI DELLA TANZANIA

di FRANCESCA PARODI

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«E’ troppo comodo portarsi gli spaghetti da casa. Quando ho preso la guida della Nazionale ho detto su-bito che, giocando in giro per il mondo, avremmo dovu-to mangiare quello che trovavamo sul posto».

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attraverso sapori originali e piatti curiosi

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Julio Velasco, il ct dell’Italvolley dei record, impose alla sua squadra di adattarsi a mangia-re i piatti dei Paesi in cui dove-

vano giocare, senza troppa nostalgia per la pastasciutta. E vinse due Mon-diali, tre Europei e cinque World Lea-gue e una Coppa del mondo.

Nel loro piccolo, hanno fatto la stes-sa scelta anche tre signore di Varaz-ze, in provincia di Savona, Letizia Fazio, Raffaella Colombi e Rinangela Tarchino, rispettivamente farmacista, impiegata e insegnante che, una vol-ta andate in pensione, si sono dedi-cate alla passione per i viaggi in giro per il mondo. Hanno deciso di non cercare a tutti i costi il tipico ristoran-te italiano in mezzo ai templi dell’In-dia, nel deserto dell’Arabia o nella savana della Tanzania, per evitare il rischio di una nevrosi, ma anche per scoprire il vero volto dei Paesi visitati attraverso le tradizioni gastronomi-che.

Così, persino a costo di dover con-vincere le guide a uscire dal percor-so fisso per il turista occidentale, sono riuscite a vivere a contatto con la gente comune in Libia, Namibia e Marocco, solo per citarne alcuni. E a mangiare i piatti del vivere quotidia-no locale. In genere i cibi cotti e arro-stiti sono abbastanza sicuri, l’accor-tezza che invece è necessario adottare sempre quando si viaggia in Paesi esotici è bere solo acqua in bottiglia, evitando le fonti all’aperto. «A volte è difficile convincere le gui-de – spiegano -, altre volte si illumina loro il viso perché possono mostrare le loro tradizioni. In Namibia, ad esempio, se ci si allontana dalle città principali e ci si inoltra nell’entroter-ra, si possono assaggiare gli arrosti preparati nei villaggi con le carni di coccodrillo, di orice, una specie di gazzella, di springbock, una piccola antilope. Tutti animali cacciati in zona, ai confini tra deserto e savana,

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le cui carni vengono normalmente consumate dalle popolazioni dei vil-laggi più isolati, dove i rifornimenti sono scarsi e non c’è di sicuro il su-permercato».

All’arrivo in aeroporto di Tripoli si viene presi in consegna dagli agenti della polizia locale, che hanno il compito di scortare i turisti per la loro sicurezza, ma anche per controllare che non si addentrino in zone vietate. Ma, se si incontrano gli agenti giusti, questi si rivelano più preziosi di una vera guida. Nel deserto libico, un Pa-ese fino a poco tempo fa blindato per gli occidentali, si impara a mangiare qualunque cosa, di sicuro non si può cercare il McDonald’s all’angolo. Ne-gli accampamenti in mezzo alle dune della piana di Akakus la cosa più preziosa è ovviamente l’acqua, che agli abitanti locali serve per vivere. E il rispetto è un dovere per chi arriva da turista. Per chi è in viaggio, la scorta di bottiglie a bordo del fuori-strada è fondamentale come la bus-sola. E quando ci si ferma alla sera la stanchezza è tale che ci si adatta a

mangiare quello che c’è nel piatto. Riso, cous cous, verdure. «Si mangia tutti insieme, nello stesso grande piatto messo al centro dell’accampa-mento. E il cibo si piglia con le mani. I turisti si dividono tra chi resta allibi-to e un po’ schifato e chi la prende anche la cena come un’avventura da vivere. Per loro non c’è nulla di stra-no».

Uno dei piatti più popolari in Tanza-nia è l’ugali, una sorta di polenta pre-parata con farina di mais. E’ uno de-gli alimenti più utilizzati nell’Africa sub equatoriale. In Tanzania si chia-ma ugali, mentre in Namibia il nome cambia in pap, anche se la ricetta di base è la stessa. Nei villaggi più “ric-chi” viene abbinato a carne o pesce. Altrimenti è sufficiente la preparazio-ne più semplice. Spesso si prende in mano e si modella a forma di pallina prima di intingerlo nelle salse. L’alter-nativa sono i fagioli, di cui si fa un grande consumo. Spingersi nell’in-terno verso i villaggi più isolati signi-fica rischiare di incontrare abitanti che preferiscono evitare il contatto

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con i turisti. Ma se si è capaci di di-mostrare rispetto può capitare anche l’incredibile: «Gli adulti ci guardavano dubbiosi, per non dire che sembrava-no proprio evitarci – raccontano le tre varazzine -. E’ stato un bambino ad avvicinarsi incuriosito. Non sapevamo cosa fare e allora abbiamo fatto la cosa più semplice che puoi fare con un bambino: il girotondo. Da quel mo-mento sono arrivati tutti i bambini del villaggio che si sono inseriti nel giro-tondo, e dietro si sono avvicinati an-che gli adulti». La tavola nel villaggio è decisamente povera, solo nei giorni di caccia più fortunati si cuoce la car-ne, altrimenti si usano le verdure colti-vate vicino alle capanne. Ovviamente più ci si avvicina all’area delle foreste e più aumenta la varietà di cibi. I grandi frutti, mango, banane, ananas e cocco, costituiscono spesso la base del pasto. Un avvertimento per chi si siede a tavola in Tanzania: mai mangiare o toccare i cibi con la mano sinistra.

La Namibia è un vero crocevia di sa-

pori: avendo risentito per molti anni della colonizzazione tedesca è anche possibile incontrare una donna di co-lore che prepara un perfetto strudel di mele, un piatto che mai ci si immagi-nerebbe di trovare in Africa, ma che in molte famiglie è abituale. «Lo ha pre-parato secondo la ricetta tipica tede-sca, è stata una situazione molto cu-riosa. Ma è un segno evidente delle capacità di queste donne di saper uti-lizzare ogni ingrediente e di non cre-arsi problemi se un piatto è di origine straniera». Sulla costa è invece il pe-sce a regnare sulle tavole degli abi-tanti. Nelle località turistiche sembra quasi di trovarsi in Sardegna. Ma an-che in questo caso basta allontanarsi e cercare un piccolo paesino di pe-scatori per scoprire un mondo nuovo e piatti incredibili fatti di crostacei e pesci di ogni genere. L’oceano offre una varietà che nel Mediterraneo non esiste di gamberi enormi e polpi. Li preparano bolliti, cotti direttamente sul fuoco, ma anche fritti.

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La città di Carrù per l’occa-sione si riempirà di in-teressanti bancarelle natalizie dove potrete acquistare anche i pro-

dotti tipici piemontesi. La Fiera del Bue Grasso, che si svolge a Carrù dal 1910 na-sce con lo scopo di valorizzare il patrimo-nio zootecnico della zona ma con gli anni ha assunto, come spesso accade a questo tipo di eventi, un significato folcloristico molto importante. Sedici le categorie di animali che si contenderanno i 104 premi messi in palio quest’anno per la passerel-la di buoi e manzi delle varie specie. Non mancherà il mercato settimanale dove saranno in mostra anche delle macchine agricole.Per mangiare verrà come sempre allesti-to il padiglione riscaldato dove per tutto il giorno ci sarà la distribuzione di bollito no stop. In questo padiglione ci saranno anche degli incontri prima della fiera. Le 4 eccellenze della Granda, che saranno protagoniste della cena evento, sono il bue di Carrù, le lumache di Borgo San Dalmazzo, il cappone di Morozzo e il porro di Cervere.La storia della Fiera di Carrù ha origini antiche. La prima si svolse il 15 dicembre 1910 e fu istituita per volontà dell’Ammi-nistrazione Comunale e del Comizio Agrario di Mondovì per porre rimedio alla grave carenza di animali da macello ed al conseguente aumento dei prezzi della carne ed ora è diventata un tradi-zionale appuntamento commerciale e folcloristico la cui importanza è diffusa anche fuori dai confini regionali. Alla fie-ra sono ammessi esclusivamente bovini da macello di razza piemontese, suddivi-si nelle categorie buoi, manzi, vitelle vi-telli, vacche, manze, torelli e tori.La giuria, composta da veterinari ed alle-vatori, redige le classifiche e la premia-zione avviene alle ore undici presso il foro boario in Piazza Mercato, con l’attri-buzione ai capi migliori delle ambite gualdrappe e fasce decorate a mano, alla

quale segue la passerella espositiva dei buoi e dei manzi.Per il controllo della qualità delle carni, il Servizio veterinario dell’A.S.L. 16 di Mon-dovì-Ceva, procede a prelievi a campione sui capi premiati per la ricerca di sostan-ze ad azione ormonale o antiormonale (estrogeni) naturali e sintetiche.Contestualmente alla mostra zootecnica, si tiene pure il consueto mercato settima-nale, per l’occazione notevolmente am-pliato, nonché l’esposizione di macchine ed attrezzature agricole.

Per maggiori informazioni potete visi-tare il sito del comune di Carrù:www.comune.carru.cn.it

La Fiera del Bue Grassocompie un secolo

COMPIE UN SECOLO DI VITA LA STORICA FIERA DEL BUE GRASSO DI CARRÙ, IN PROVINCIA DI CUNEO, CHE ANCHE QUEST’ANNO COME DA TRADIZIONE, SI SVOLGE DUE GIOVEDÌ PRIMA DI NATALE

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Per due giorni 27 assaggiatori pro-venienti da 9 paesi (in particola-re da Italia, Giappone, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Serbia, Germania)

hanno valutato più di 120 caffè, dall’espres-so alla moka, dalle cialde alle capsule e ai filtri: bevande provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Germania, Messi-co, Polonia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Tailandia e Stati Uniti. Il primo posto in as-soluto per cialde, anche rispetto ai compe-titor italiani, è stato assegnato al Messico, ma anche Slovenia, Polonia e Thailandia hanno ricevuto numerosi apprezzamenti. Oltre a Savona dove il caffè é davvero mol-to buono e particolarmente apprezzato anche dagli stranieri che arrivano in città sbarcando dalle navi da crociera che at-traccano al terminal Costa. Per il Luigi Odello segretario generale dell’Istituto In-ternazionale Assaggiatori Caffè sul merca-to mondiali “stanno affacciandosi sulla scena caffè espresso di straordinaria ele-ganza, che rinunciano a stupire con esu-beranza di corpo e quantità di crema per sedurre con incredibile freschezza e stra-ordinaria complessità aromatica”. Per Odello tali preparazioni “rappresentano sicuramente la punta di diamante nel fu-turo dell’espresso di qualità, soprattutto in quei paesi che non sono tradizionali con-sumatori di espresso”. Ma c’è qualcosa di più per gli amanti della caffeina che ora

possono stare davvero più tranquilli. C’è un motivo in più per gustarsi un buon caffè a colazione o alla fine del pranzo. Secondo alcuni studiosi dell’Ente Pubblico Italiano per la Ricerca in Materia di Alimenti e Nu-trizione la nera bevanda avrebbe effetti benefici sull’organismo perché contrasta l’insorgenza del diabete di tipo 2. Test scientifici hanno dimostrato come alcune sostanze, denominate fenoliche, contenu-te nel caffè siano in grado di inibire alcuni enzimi che svolgono un ruolo determina-ne nel processo di digestione dei carboi-drati. Il principio chimico è simile a quello prodotto dai comuni diabetogeni, capaci di diminuire l’assorbimento del glucosio nel sangue, limitando il picco glicemico dopo i pasti. Gli scienziati hanno frenato gli entusiasmi, sottolineando come saran-no necessari ulteriori ricerche ed appro-fondimenti scientifici per verificare l’at-tendibilità dei risultati. Ovviamente una tazza di caffè non può certo essere l’arma vincente per debellare il diabete. Il vice-presidente della Società Italiana di Nutri-zione Umana (SINU) evidenzia che “un’alimentazione corretta e attività fisica regolare rimangono le armi migliori per combattere il diabete di tipo 2 anche se l’abitudine tutta italiana di bere il caffè dopo pranzo è un tassello che si aggiunge al mosaico preventivo”. Da oggi il caffè avrà un gusto ancora più piacevole, il sa-pore della salute e del benessere.

Il miglior caffè italiano si beve a Savonalo dice l’International Coffe Tasting

LO SAPEVATE CHE IL MIGLIOR CAFFÈ D’ITALIA SI BEVE A SAVONA? E’ IL SORPRENDENTE RESPONSO DELL’INTERNATIONAL COFFE TASTING, IL CONCORSO INTERNAZIONALE TRA CAFFÈ, ORGANIZZATO A BRESCIA DALL’ISTITUTO INTERNAZIONALE ASSAGGIATORI CAFFÈ

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I capelli sono il tempo. Le donne con i capelli corti sembrano sempre avere un altro posto dove andare. Le donne con i capelli lunghi sembrano appartenere al po-sto dove stanno. I capelli lunghi si muovono più veloce-mente di quelli corti. I capelli lunghi dicono agli uomi-ni che sei tutta donna, o una vera donna, o almeno una ragazza. I capelli corti li fanno sempre stupire. I capelli corti fanno chiedere, tra bambini all’uscita della scuo-la, quando i genitori sono in ritardo, <<sei un ragazzo o una ragazza?>>. Gli uomini sposati con le donne con i capelli corti non dovrebbero avere delle amanti con i capelli lunghi tirati su con tanti piccoli fermagli e petti-nini. Una volta che hai tagliato i capelli, devi ricordare di metterti il rossetto, ma puoi mettere via la spazzola, gli elastici e i fermagli neri a forma di foglie luccicanti con i cuoricini brillanti. Quando ti tagli i capelli puoi perdere un naso e guadagnare un collo. Un collo è, ge-neralmente, meglio di un naso. Non ha bisogno di es-sere incipriato, salvo rare occasioni. Ha bisogno, però, di essere lavato più frequentemente. Con i capelli corti cominci ad un tratto ad odiare il mese di marzo, quando il vento so� a giù dal collo. Con i capelli corti desideri le collane di perle, gli orecchini lunghi, e gli occhiali neri. E spazzoli i denti più di sovente. I capelli corti tolgono la femminilità ovvia e la sostituiscono con lo stile. Quan-do crescono perdono la loro linea e devi mettere gli oc-chiali neri � nché non vai dal parrucchiere. Ecco perché hai bisogno di tanti occhiali neri. Con i capelli corti non puoi più mettere le maniche gon� e o i fronzoli. Ciò che è semplice ad un tratto è preferibile a ciò che è elaborato. Usi sul tuo viso le pinzette invece del fard. Se tu cominci ad usare le forbici insieme con le pinzette, il tuo parruc-chiere si arrabbierà. I parrucchieri indovinano sempre quando hai fatto qualche ritocco. Limitati alle pinzette. Dietro i capelli corti non puoi più nasconderti. La tua nuca è esposta. Gli uomini mettono le mani intorno al tuo collo invece che accarezzare i tuoi lunghi boccoli. Puoi soltanto sperare che abbiano delle buone intenzio-ni. Il dietro delle tue orecchie è esposto, la mandibola è visibile e tu ti accorgi per la prima volta quanta pelle ci sia tra lo zigomo e l’orecchio. Puoi sembrare un po’ androgina, un po’ incompleta, un po’ nuda. Sembrerai elegante, perché i capelli corti ti costringono a mante-nere il tuo peso sotto i livelli accettabili. La prima volta che ti metti in costume da bagno con i capelli corti, però, ti sentirai estremamente nuda. La gente che ti guardava in piena faccia ti adorerà di pro� lo. I capelli corti fanno pensare agli altri che hai una bella ossatura, grinta ed un’ agenda. La forma del tuo cranio sarà notata come lo sarà il suo contenuto. Possono indovinarti in una folla. Puoi essere riconosciuta anche da dietro. Questo può essere un pregio, o un difetto. Il tuo viso non è più scher-mo piatto circondato da una tenda: ora il mondo ti vede in tre dimensioni. Corri al taglio.

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I nostri Pani SpecialiAlle noci, al sesamo, alle olive taggiasche, ai multi-cereali, pagnotte pugliesi di grano duro, fi loni toscani ottimi per bruschette, “I cinesi“ ovvero fi loncini croccanti, biove, rosette, fi loncini e ciabattine senza grassi ag-giunti. Oltre a tutti i tipi di pane comune.Farinata di ceci al rosmarino, focaccia tipica li-gure con cipolle, con formaggio e rosmarino, formaggio e pomodoro, pizza con olive tag-giasche, focacce farcite con prosciutto cotto e mozzarella, con stracchino “tipico Recco”.Le lingue alle olive e al rosmarino.I nostri grissini speciali ai gusti rosmarino, noci, olive nere, cipolle, sesamo ed i gustosis-simi arrotolati allo speck

Le specialità DolciPanettone vecchia Genova, tradizionale e nella variante al cioccolato e per i più golosi i Chiff eri mandorlati e i baci di dama, i baci di Finale al rum dalla tradizione ligure, i biscotti tipo Lagaccio, gli amaretti di Sassello oltre ad una vasta scelta di pasticceria secca e fresca. Inoltre una piccola zona dedicata alla ga-stronomia comprende torte salate, verdure ripiene, la panizza, trippe alla ligure, buridda di stocafi sso, acciughe ripiene ed altri piatti a seconda della stagione. Infi ne un piccolo spazio è riservato alla pasta fresca fornita da un pastifi cio locale, che presenta specialità come trofi e, ravioli di borragine, pansotti, gnocchi di patate e naturalmente il pesto ge-novese e salsa di noci.

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Dai chinotti di Savona colti-vati e raccolti dall’Azienda Pamparino G&P, ricavia-mo la nostra linea di pro-dotti.Sia per la cura delle pian-

te che per la raccolta e la trasformazione, eseguiamo lavorazioni completamente artigianali.Gli interventi sulle piante avvengono utiliz-zando prodotti naturali come i concimi or-ganici e la difesa antiparassitaria è basata principalmente su interventi agronomici con mezzi fi sici e meccanici, applicando quanto predisposto dal disciplinare re-datto dal Comune di Savona. Così come la raccolta anche la trasformazione avvie-ne manualmente. I frutti vengono lavorati da piccoli laboratori artigianali selezionati sul territorio nazionale. Inoltre per rag-giungere un’eccellente qualità seguiamo ricette tramandateci da antiche tradizioni di famiglia rispettando gli usi liguri. Solo con tali accorgimenti otteniamo prodotti di alta qualità, anche se questi vanno ad incidere sul costo fi nale. Ma crediamo fer-mamente in un prodotto tipico, genuino e unico nel suo genere, certi che chiunque assaggi il liquore, la marmellata, la gela-tina, i dolci, i succhi, i chinotti di Savona sotto maraschino di Sensu, possa ricor-dare i sapori di Liguria.

Via Gallesio, 2917024 Finale Ligure Borgo (Sv)

Tel./Fax: 019 626 907Cell. 338 6636325

e-mail: [email protected]@chinottidisensu.com

www.chinottidisensu.com

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IL PAN

ETTO

NELa

prima testimonianza scritta risale agli anni settanta del quindicesi-mo secolo. Si tratta di un manoscritto di Giorgio

Valagussa, precettore di casa Sforza, nel quale si riporta una conversazione tra lui e i suoi discepoli, che descrivono il rito del ciocco del 24 dicembre. Durante la ceri-monia, il pater familias sistemava un gros-so ceppo di legno nel camino e affettava tre grandi pani di frumento, porgendone una fetta ad ogni membro della famiglia. I giovani Sforza, aggiunge il Valagussa, non avevano idea di quando fosse cominciata questa consuetudine, il che fa supporre un’origine molto anteriore. Altre fonti so-stengono che usanze analoghe fossero dif-fuse anche in altri luoghi d’Europa. Certa-mente, un dolce come quello di Milano non si è sviluppato in nessun’altra città. La sua caratteristica precipua è la doppia o tripla lievitazione, realizzata con lievito madre. La magia dell’impasto vivo, che si rigenera tendenzialmente in eterno, se trattato con cura, è alla base dell’inimita-bile aspetto del suo interno. Al di là del co-lore giallo carico dovuto al burro e ai tuorli d’uovo, al di là delle macchie di colore arancio, verde e bruno di canditi e uvette, sono soprattutto le ampie occhiature irre-

golari che lo distinguono da altre prepara-zioni. Ovviamente la nascita del panettone è anche corredata da una serie infinita di leggende. La tradizione vuole che in passa-to il panettone fosse fatto in casa, sotto il controllo del capo famiglia, che al termine della preparazione doveva inciderci sopra una croce con il coltello come benedizione per il nuovo anno. Il capo famiglia doveva poi versarsi del vino, berne un sorso e, dopo aver versato un po’ di quello stesso vino sul ceppo acceso, far passare il bic-chiere a tutti i membri della famiglia che dovevano berne a loro volta. Il capo fami-glia gettava allora una moneta tra le fiam-me e poi distribuiva una moneta ad ogni famigliare. Al termine di questo rito gli ve-nivano portati tre panettoni (in antichità erano tre pani di frumento e, con ogni pro-babilità, la ricetta del panettone deriva da una modifica di quella per fare il pane per la cerimonia del ciocco). Con un grosso coltello il capo famiglia tagliava un pezzo di uno dei panettoni che doveva essere conservato fino al Natale successivo; sem-bra che il pezzo avesse forti poteri tauma-turgici e dovesse assolutamente essere conservato, pena un anno di sfortuna. La credenza è tipicamente pagana, ma stra-namente si trova in mezzo ad una cerimo-nia imbevuta di una potente simbologia cristiana, come ad esempio il ceppo che simboleggia l’albero del bene e del male, il fuoco che rappresenta l’opera di redenzio-ne di Cristo, mentre i tre panettoni il mi-stero della Trinità. Peccato che oggi non ne resti più traccia.

Il panettone da sempre è il dolce tradizio-nale delle feste di Natale

PRODOTTO ASSOLUTAMENTE UNICO, NASCE COME TANTI ALTRI DOL-CI DI RICORRENZA, PANI ARRICCHITI DA GUSTARE NEL GIORNO DI NA-TALE, PER MARCARE LA SACRALITÀ DELLA FESTA. LE SUE ORIGINI SI PERDONO NELLA NOTTE DEI TEMPI

SAGGIO del GUSTO

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NOTIZIE DAL MONDOSAGGIO del GUSTO

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CristiNa Rava, la “signora in giallo” del ponente ligureLA SCRITTRICE HA VINTO IL PREMIO MARIO SOLDATI CON IL LIBRO “COME I TULIPANI GIALLI”

E’ Cristina Rava la donna in giallo della riviera di Po-nente. Il suo penultimo li-bro “Come i tulipani gialli” (Edizioni Frilli,

Genova) le è valso il prestigioso pre-mio “Mario Soldati” che le è stato con-segnato alla fine di novembre a Torino. “Se son rose moriranno” è, invece, il titolo del suo ultimo romanzo edito sempre per la casa editrice genovese che ha come protagonisti il Commissa-rio Rebaudengo e la sua compagna, il medico legale Ardelia Spinola. La tra-ma: un malato muore nell’afa oppri-mente di un’estate di qualche anno fa. Un dolore improvviso e ingiusto disse-sta la vita di Ardelia Spinola. In una tri-ste sera autunnale, il dottor Steiner si fracassa una caviglia cadendo dalle scale di casa. Nel frattempo Bartolo-meo Rebaudengo si rigira tra le mani un pacco di cocaina senza mittente e senza destinatario, abbandonata come un rifiuto in una “fascia” di ulivi sopra la splendida baia di Alassio. Questi sono gli ingredienti di una nuova storia che vedrà i talenti dei protagonisti, sempre sospesi tra dramma e risata, uniti nella ricerca della soluzione di un caso com-plicato. Tempi e dosaggi sembrano la chiave per comprendere la natura dei decessi di anziani, trovati morti nelle loro abitazioni. Si tratta di una serie di “equivocal death” come dicono gli esperti dell’FBI, oppure dietro c’è un disegno perverso? La logica di Rebau-dengo e l’intuito di Ardelia accompa-gneranno il lettore verso la verità. Cri-stina Rava è mezza ligure come la dottoressa e mezza cuneese come il commissario. Dopo due raccolte di racconti fantastici, ha cominciato a scrivere per Fratelli Frilli Editori. L’esor-dio è stato un’intervista con un’anziana maestra intorno ai fatti della guerra e non solo, intitolato I giovedì di Agnese.

Donne in guerra. Con il passaggio al poliziesco è nato il personaggio di Bar-tolomeo Rebaudengo. Commissario Rebaudengo: un’indagine al nero di seppia; Tre trifole per Rebaudengo; Cappon Magro per il commissario e Come i tulipani gialli sono i titoli che l’hanno fatta conoscere. Questo è il suo quinto romanzo, che non esprime un cambiamento di rotta quanto piutto-sto il bisogno di allargare l’orizzonte e approfondire la psicologia dei perso-naggi.

Per il tortino di acciughe non si trattava di scoprire un ingrediente, bensì chi sareb-be stato ucciso. Le istruzioni indicano un percorso che parte dalla parola ‘lavarle’, alla quale bisogna portare via la silla-ba ‘la’, -pertanto non ‘lava’ più-. Poi si sottrae l’ultima sillaba da quelli vuoti, ‘spazi vuoti’, cioè ‘zi’. Un po’ dove ti pare raccogli una cosina piccola e tonda e ot-tieni una ‘a’. A questo punto hai ‘La zia’. Può essere di seta, di lana o di ragno ed è ‘filo’ che trai dalla parola ‘pirofila’, a cui aggiungi una ‘o’. Infine da ‘insieme’ e ‘appena’ trai le due sillabe ‘me’ e ‘na’ ed ottieni la forma passiva del participio del verbo ‘fileo’ che in greco antico vuol dire ‘amare’, quindi ‘amata’ che in tutte e due le lingue suona ‘Filomena’. Il nome e la qualifica della vit-tima sarà quindi ‘La zia Filomena’.

SOLUZIONE DEL PRECEDENTE NUMERO

Cristina RavaScrittrice

sul prossimo numero di Saggio del Gusto un altro enigma...

di DIEGO DAVID

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Dove puoi trovare

Saggio del Gusto

Punti PresaLiguriaPiemonte

AlassioEstetica Oggi Corso Armando Diaz, 17021 Alassio SV Tel. 0182 641702

Gianni Di Muro Viale Hambury, 22 17021 Alassio, SV Tel. 0182 640236

Hanbury Tennis Club Via Michelangelo, 12 17021 Alassio SV Tel. 0182 640174

AlbengaBarbara Montagna Via G. Mazzini, 23 17031 Albenga SV Tel. 0182 541342

Il Goloso Via dei Mille, 7 17031 Albenga SV Tel. 0182 50465

M&M Via Isonzo, 43, 17031 Albenga SV Tel. 0182 53653

Borghetto S.Spirito

Estetica L’essenza P. Madonna Della Guardia, 1/R 17052 Borghetto S. S. SV Tel. 0182 973282

FR Via Veneto, 11 r 17052 Borghetto S.Spirito SV Tel. 3392374314

Borgio - Verezzi

Fascino Donna Via Giacomo Matteotti, 77 17022 Borgio Verezzi SV Tel. 019 615320

Ristorante Doc Via Vittorio Veneto, 1 17022 Borgio Verezzi SV Tel. 019 611477

Taglio Stile Via Giacomo Matteotti, Borgio Verezzi SV

Finale Ligure

Caffè del Borgo Via Nicotera, 10 17024 Finale Ligure SV

Banca San Paolo – IMI Via Molinetti, 14 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 601279

Bikini Via San Pietro, 6 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692050

Acconciature Gaia Via Domenico Brunenghi, 39 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 6898373

Giovannacci - Bar Via Rossi Emanuele, 26 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692506

Mellino Matteo Via Torino, 27 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 691282

Caffetteria Moroni Lungomare San Pietro, 38 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 692222

Pollara Srl Unipersonale Via del Cigno, 2 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 690692

Palestra Stile Libero Via Fiume, 52 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 680433

De Sciora Davide Piazza Verdi Giuseppe, 2 17024 Finale Ligure SV Tel. 019 600608

LoanoGelateria Bar Rino Corso Roma, 200 17025 Loano SV Tel. 019 668216

Marco Tuis Via Boragine,48 17025 Loano SV Tel. 019 675926

NoliBar Milano Via Colombo, 60 17026 Noli SV Tel. 019 748456

Pietra ligure

Blue Sun Via Pr. Grotta, 1 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 626358

Bar Gelateria Stagnaro Via S.M. Rossello, 83 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 4508440

Palestra In Fit Piazza San Rocco, 34 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 625552

Bar Caffè Toso Via Matteotti, 23 17027 Pietra Ligure SV Tel. 019 629016

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Punti PresaLiguria

Piemonte

LiguriaPiemonte

Punti Presa

SavonaCaffè Palazzo Gavotti Piazza Chabrol, 9r 17100 Savona SV Tel. 340 2386265

Caffe Del Duomo Via Alessandro Manzoni, 30 17100 Savona SV Tel. 019 808161

Casa Del Gelato Via Bartolomeo Guidobono, 113 17100 Savona SV Tel. 019 853103

I Golosi Via Pia, 37r 17100 Savona SV Tel. 346 7502944

L’altro Caffè Savona

Pollara Pietro Via degli Orefici, 5 17100 Savona SV Tel. 019 810908

Gd Profumerie Piazza Guglielmo Marconi, 17100 Savona SV Tel. 019 812344

Gd Profumerie Centro commerciale Il Gabbiano Corso Ricci, 203 17100 Savona SV

SpotornoNa Que’ Bar Gelateria Via XXV Aprile, 52 17028 Spotorno SV

Vado Ligure

Pasticceria Caviglia Via Xxv Aprile,5 17047 Vado Ligure SV Tel. 019 881921

Conny E Andrea Via 25 Aprile, 31 17047 Vado Ligure SV Tel. 019 885061

VarigottiVaricottis Via Aurelia, 111 17029 Varigotti SV Tel. 340 0682603

ImperiaTUTTUFFICIO Via de Sonnaz, 40 18100 Imperia IM Tel. 0183 272638

A.S.D. Rari Nantes Imperia Via San Lazzaro, 1 18100 Imperia IM

Germauto S.R.L. Via Caprile, 2 18100 Imperia IM Tel. 0183 63333

Eta Beta Via Giuseppe Berio, 23 18100 Imperia IM Tel. 0183 272502

SanremoBoutique Lacoste Corso G. Matteotti, 187 18038 Sanremo IM Tel. 0184 500478

Horus Beauty & SPA Corso Garibaldi, 84 18038 Sanremo IM Tel. 0184 950015

Borgo San Dalmazzo

Libreria Sognalibro V. Bergia, 6/B 12011 Borgo San Dalmazzo CN Tel. 0171 265714

C. Medico Sportivo Helix Via Don Orione, 11 12011 B. S. Dalmazzo CN Tel. 0171 265686 ‎

CuneoFass Progettazioni d’Interni Via Fratelli Vaschetti, 7 12100 Cuneo CN

Le Petit Château de Papa Noël Contr. Mondovì, 26/C 12100 Cuneo Tel. 0171 693284

Pratonevoso

Pratonevoso Biglietterie Ufficio Turistico

SaluzzoTecnofoto Lo Faso Giuseppe Piazza Cavour, 31 12037 Saluzzo CN Tel. 0175 249287 ‎

Girello Danilo Parrucchiere Corso 4 Novembre, 4 12037 Saluzzo CN Tel. 0175 46604

Ghione Viaggi Corso Italia, 91 12037 Saluzzo CN Tel. 0175 47401 ‎

Tarantasca

Tribu’ In Movimento Via Laghi d’Avigliana, 42 12020 Tarantasca Cuneo Tel. 0171 937029

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Anno I N°4 Dicembre 2010 Reg. stampa del Tribunale di Savona n° 1 del 2010

Periodico bimestrale su eventi, news e curiosità inerenti alla ristorazio-ne ligure-piemontese. Copia gratuita. Distribuita in diversi punti presa

della Liguria e del Piemonte, inoltre spedita direttamente a casa del lettore previa registrazione sul sito www.saggiodelgusto.it.

E quattro... il Saggio del Gusto chiude il 2010 col botto: nuove sezioni della ri-vista patinata che ora è disponibile an-che in diversi punti presa dell’area nord occidentale. Quarto numero ricco di novità per una rivista che piace e che

ora parte anche alla conquista delle Alpi del Mare con più notizie e approfondimenti non solo dalla Riviera di Ponente, ma ora anche dal basso Piemonte. Grande attenzione viene riservata come sempre alle tradizio-ni della gastronomia locale. Da questo numero però abbiamo deciso di diventare anche un po’ internazio-nali. Tre donne savonesi nei loro viaggi d’avventura ci raccontano i “gusti dal mondo” alla scoperta di menù decisamente molto particolari. Ci si avvicina poi alle feste di Natale. Il Saggio del Gusto con i suoi racconti, con le interviste ai personaggi e le ricette di un tempo, cercherà di colorare al meglio questo periodo. Intan-to cogliamo l’occasione per augurarvi un felice 2011. E’ solo un arrivederci perché anche l’anno prossimo torneremo con altre novità interessanti e curiose dal mondo e dalle Alpi del Mare perché il Saggio del Gu-sto è sempre in movimento e non si ferma mai...

EDITORIALE

Giò Barbera

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GUSTO

Hanno collaborato a questo numero:Sezione “Articoli del Saggio”: il Direttore Reponsabile Giò Barbera, Diego David, Federico Saccani

Sezione “Curiosità dal Mondo”:il Direttore Reponsabile Giò Barbera, Francesca Parodi, Cristina Rava, Diego David

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SITUATO IN POSIZIONE STRAT-TEGICA, DI FRONTE AL TEATRO DEL CASINO DI SANREMO, BUE-NA VISTA GRILL RESTAURANT È UN CARATTERISTICO RISTO-RANTE CHE OFFRE UN MENU INTERNAZIONALE CON TANTI PIATTI ARGENTINI ED UNA RIC-CA CUCINA FUSION.L’ARREDAMENTO UNICO E LA SUA PARTICOLARE ATMOSFERA INSIEME AD UN’ATTENZIONE

AI SAPORI HANNO FATTO CRE-SCERE LA PROPRIA NOTORIETÀ RENDENDO QUESTO ANGOLO DI SANREMO UNA VALIDA AL-TERNATIVA AL SOLITO RISTO-RANTE .DA NON PERDERE LE FESTE ORGANIZZATE ED I TANTI AP-PUNTAMENTI CHE DURANTE L’ARCO DELL’ANNO ALLIETANO LE SERATE CON RITMI LATINO-AMERICANI

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n° 4

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ESCLUSIVOALLA SCOPERTADELL’AFRICA E DELL’ASIAattraverso sapori originali e piatti curiosi

la rivista delle Alpi e del Mare

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A Tavola conil Presidente della Provincia Angelo Vaccarezza

Il miglior caffè italiano si beve a Savona

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