Download - Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Transcript
Page 1: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Psicologia Psicologia dell’invecchiamentodell’invecchiamento

Anno 2011Anno 2011

Page 2: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

InvecchiamentoInvecchiamento

L’invecchiamento della popolazione L’invecchiamento della popolazione mondiale è il risultato di una più avanzata mondiale è il risultato di una più avanzata politica sanitaria e del progresso della politica sanitaria e del progresso della scienza, ma nello stesso tempo pone un scienza, ma nello stesso tempo pone un serio serio problema per il costo problema per il costo dell’assistenza per una popolazione che dell’assistenza per una popolazione che invecchia, non sempre autosufficienteinvecchia, non sempre autosufficiente..

(Laicardi, Pezzutti, 2000)(Laicardi, Pezzutti, 2000)

Page 3: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

A cosa ci riferiamo quando A cosa ci riferiamo quando parliamo di vecchiaia?parliamo di vecchiaia?

Appare impossibile stabilire una norma standard per Appare impossibile stabilire una norma standard per definire l’età anziana, poiché il concetto stesso di definire l’età anziana, poiché il concetto stesso di vecchiaia assume di volta in volta caratterizzazioni vecchiaia assume di volta in volta caratterizzazioni diverse secondo differenti criteri: cronologici, medici, diverse secondo differenti criteri: cronologici, medici, psicologici, soggettivi, culturali e sociali;psicologici, soggettivi, culturali e sociali;

Il termine anzianità assume un significato Il termine anzianità assume un significato profondamente diverso secondo il vertice profondamente diverso secondo il vertice d’osservazione. d’osservazione.

IIn n ambito medico- geriatricoambito medico- geriatrico, si parla di senescenza , si parla di senescenza come l’ultima fase «del processo biologico come l’ultima fase «del processo biologico d’invecchiamento» e coincide con fragilità e d’invecchiamento» e coincide con fragilità e decadimento fisico e psichico (Cristini, Cesa- Bianchi, decadimento fisico e psichico (Cristini, Cesa- Bianchi, 2003).2003).

IIn ambito sociologicon ambito sociologico, l’anzianità inizia con la fine , l’anzianità inizia con la fine della vita produttiva e l’uscita dal mondo del lavoro della vita produttiva e l’uscita dal mondo del lavoro ossia, il pensionamento (Scortegagna, 2005).ossia, il pensionamento (Scortegagna, 2005).

Page 4: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

In senso generale potremmo, tuttavia, riferirci alla vecchiaia come ultimo periodo della vita che, come qualsiasi altra transizione nel corso della vita và analizzata nella sua globalità e complessità.

L’invecchiamento può essere definito altrimenti come processo, o insiemi di processi, che hanno luogo in un organismo vivente e che con il passare del tempo ne diminuiscono la probabilità di sopravvivenza.

Page 5: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

A cosa ci riferiamo quando parliamo di A cosa ci riferiamo quando parliamo di vecchiaia?vecchiaia?

Generalmente, si inizia a parlare di età anziana intorno al Generalmente, si inizia a parlare di età anziana intorno al sessantacinquesimo anno d’età. La letteratura sessantacinquesimo anno d’età. La letteratura anglossassone distingue gli anziani in: anglossassone distingue gli anziani in: giovani anzianigiovani anziani (dai 64 ai 74 anni), (dai 64 ai 74 anni), anzianianziani (dai 75 a 84 anni), (dai 75 a 84 anni), grandi grandi vecchivecchi (dagli 85 ai 99 anni) e i (dagli 85 ai 99 anni) e i centenaricentenari..

Questa distinzione è importante in quanto mette in Questa distinzione è importante in quanto mette in risalto come l’età anziana sia caratterizzata più da risalto come l’età anziana sia caratterizzata più da differenze che da omogeneità, a differenza di altri periodi differenze che da omogeneità, a differenza di altri periodi della vita caratterizzati da maggiori somiglianze interne.della vita caratterizzati da maggiori somiglianze interne.

Questionario sulla longevità (Questionario sulla longevità (Shultz e Salthouse, 1999Shultz e Salthouse, 1999))

Page 6: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Come ha sostenuto Tamanza (2001), Come ha sostenuto Tamanza (2001), questa classificazione si basa questa classificazione si basa esclusivamente su fattori quantitativi esclusivamente su fattori quantitativi senza tener conto, minimamente di quelli senza tener conto, minimamente di quelli qualitativi che possono influire sulla qualitativi che possono influire sulla qualità di vita dell’anziano. In tal senso, è qualità di vita dell’anziano. In tal senso, è opportuno sottolineareopportuno sottolineare come l’anzianità come l’anzianità vada analizzata non soltanto riferendosi a vada analizzata non soltanto riferendosi a fattori puramente oggettivi ma anche a fattori puramente oggettivi ma anche a fattori soggettivifattori soggettivi ossia, come e quando ossia, come e quando unauna persona inizia a percepirsi anziana.persona inizia a percepirsi anziana.

Page 7: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

A cosa A cosa ci riferiamo quando parliamo ci riferiamo quando parliamo

di vecchiaia?di vecchiaia? L’invecchiamento come L’invecchiamento come maturazionematurazione o o accrescimento accrescimento o o

invecchiamento primarioinvecchiamento primario, che viene visto come l’insieme delle , che viene visto come l’insieme delle modificazioni intrinseche nel processo di invecchiamento; sono modificazioni intrinseche nel processo di invecchiamento; sono cambiamenti legati all’età inevitabili e generalmente irreversibili che cambiamenti legati all’età inevitabili e generalmente irreversibili che comportano ad esempio il rallentamento motorio, diminuzione della comportano ad esempio il rallentamento motorio, diminuzione della vista, minore resistenza agli agenti infettivi, comparsa di rughe e capelli vista, minore resistenza agli agenti infettivi, comparsa di rughe e capelli bianchi, ma che garantiscono comunque una sostanziale stabilità del bianchi, ma che garantiscono comunque una sostanziale stabilità del quadro di personalità.quadro di personalità.

L’invecchiamento come L’invecchiamento come senescenza senescenza o o invecchiamento secondarioinvecchiamento secondario, che , che è il processo attraverso cui l’individuo diminuisce quantitativamente le è il processo attraverso cui l’individuo diminuisce quantitativamente le proprie strutture e perde progressivamente le proprie funzioni. Relativo proprie strutture e perde progressivamente le proprie funzioni. Relativo alla combinazione di alla combinazione di età età + + patologie intercorrentipatologie intercorrenti. Tali modificazioni . Tali modificazioni possono, diversamente dall’invecchiamento primario, essere curate con possono, diversamente dall’invecchiamento primario, essere curate con successo o almeno rallentate nei loro effetti negativi.successo o almeno rallentate nei loro effetti negativi.

Page 8: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

introduzioneintroduzione

E’ intorno ai primi anni ‘70 che, in Italia gli anziani E’ intorno ai primi anni ‘70 che, in Italia gli anziani e la loro condizione cominciano ad essere oggetto e la loro condizione cominciano ad essere oggetto di attenzione e riflessione.di attenzione e riflessione.

I “vecchi” diventano visibili e la loro dimensione I “vecchi” diventano visibili e la loro dimensione quantitativa quantitativa pone il problema in tutta la sua pone il problema in tutta la sua “durezza”.“durezza”.

Questo porta alcuni studiosi (Questo porta alcuni studiosi (Maderma-Bourgalassi-Maderma-Bourgalassi-

PaganiPagani) a riflettere sugli anziani e la loro ) a riflettere sugli anziani e la loro condizione, avviando ricerche attente e mirate.condizione, avviando ricerche attente e mirate.

Page 9: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

I problemi e le contraddizioniI problemi e le contraddizioni

la paura che viene indotta dal numero la paura che viene indotta dal numero sempre più crescente di persone sempre più crescente di persone anziane impedisce, però, ai molti di anziane impedisce, però, ai molti di cogliere alcune contraddizioni che, cogliere alcune contraddizioni che, strettamente legate ai mutamenti strettamente legate ai mutamenti demografici e a quelli socio-economici in demografici e a quelli socio-economici in atto, assumeranno rilevanza nel corso atto, assumeranno rilevanza nel corso degli anni ’70 per poi esplodere negli degli anni ’70 per poi esplodere negli anni ’80.anni ’80.

Le piramidi dell’età.Le piramidi dell’età.

Page 10: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Ci si riferisce all’allungamento della Ci si riferisce all’allungamento della vita media e allo stesso tempo vita media e allo stesso tempo all’invivibilità della vita allungata, all’invivibilità della vita allungata, all’incremento del tempo disponibile e all’incremento del tempo disponibile e alla non valorizzazione dello stesso, alla non valorizzazione dello stesso, alle conquiste medico-farmacologiche alle conquiste medico-farmacologiche e all’abbandono sociale, all’espansione e all’abbandono sociale, all’espansione dei servizi sociali, assistenziali e dei servizi sociali, assistenziali e culturali e alla loro disfunzionalità e culturali e alla loro disfunzionalità e incapacità di dare risposte efficaci.incapacità di dare risposte efficaci.

Page 11: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

La maggiore longevità evidenzia con La maggiore longevità evidenzia con puntualità contraddizioni e problemi.puntualità contraddizioni e problemi.

Si accusano carenze conoscitive e Si accusano carenze conoscitive e metodologiche; le categorie metodologiche metodologiche; le categorie metodologiche utilizzate si mostrano sempre più deboli utilizzate si mostrano sempre più deboli per comprendere i mutamenti che sono in per comprendere i mutamenti che sono in atto nel mondo degli anziani che, a loro atto nel mondo degli anziani che, a loro volta, appaiono sempre più diversi tra loro.volta, appaiono sempre più diversi tra loro.

Si rendono necessari nuovi “concetti” e Si rendono necessari nuovi “concetti” e nuovi “strumenti” per poter entrare a nuovi “strumenti” per poter entrare a conoscere tale “mondo”. conoscere tale “mondo”.

Page 12: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

““Approccio multidisciplinare Approccio multidisciplinare integrato”integrato”

la complessità della condizione la complessità della condizione anziana impone un approccio di anziana impone un approccio di carattere carattere multidisciplinare integrato multidisciplinare integrato che consente non la sovrapposizione che consente non la sovrapposizione di discipline diverse che rimangono di discipline diverse che rimangono distanti e non comunicano tra di loro, distanti e non comunicano tra di loro, ma il loro conglobamento in un ma il loro conglobamento in un metodo unitario di lavoro.metodo unitario di lavoro.

Page 13: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

questo rende possibile una analisi questo rende possibile una analisi della condizione anziana sia nei suoi della condizione anziana sia nei suoi aspetti prettamente individuali che aspetti prettamente individuali che nei suoi aspetti sociali.nei suoi aspetti sociali.

questo è l’approccio al quale ha questo è l’approccio al quale ha fatto riferimento una parte fatto riferimento una parte consistente della ricerca e della consistente della ricerca e della letteratura sociologica, psicologica e, letteratura sociologica, psicologica e, in anni più recenti, gerontologica. in anni più recenti, gerontologica.

Page 14: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Vecchiaia, età e cicli di vitaVecchiaia, età e cicli di vita

Ogni società è caratterizzata per una Ogni società è caratterizzata per una propria suddivisione della vita in età o propria suddivisione della vita in età o fasi.fasi.

Tali società, per poter gestire il processo Tali società, per poter gestire il processo di invecchiamento e il ricambio di invecchiamento e il ricambio generazionale, organizzano periodi e generazionale, organizzano periodi e transizioni, calendari e percorsi che transizioni, calendari e percorsi che incidono sulla suddivisione delle età e incidono sulla suddivisione delle età e scandiscono i tempi sociali, per cui l’età scandiscono i tempi sociali, per cui l’età ha un peso come principio organizzativo ha un peso come principio organizzativo della società.della società.

Page 15: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

L’età è una costruzione sociale L’età è una costruzione sociale riconosciuta e condivisa che va a riconosciuta e condivisa che va a connotare il corso della vita e connotare il corso della vita e “gestisce” collettivamente i destini “gestisce” collettivamente i destini individuali.individuali.

Page 16: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Anche se in passato sono esistite Anche se in passato sono esistite società semplici che proponevano società semplici che proponevano solo due classi di età (bambini e solo due classi di età (bambini e adulti), la maggior parte delle società adulti), la maggior parte delle società ha fissato almeno tre classi di età:ha fissato almeno tre classi di età:

BambiniBambini Adulti Adulti Anziani Anziani

Page 17: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Anche se, con i cambiamenti che nel Anche se, con i cambiamenti che nel tempo hanno interessato la società tempo hanno interessato la società industriale, questa tripartizione della industriale, questa tripartizione della vita subisce, all’interno dei suoi vita subisce, all’interno dei suoi segmenti, modificazioni che daranno segmenti, modificazioni che daranno vita a nuove “fasi” (o sotto-fasi) vita a nuove “fasi” (o sotto-fasi) rendendo meno rigidi i confini e rendendo meno rigidi i confini e creando periodi di creando periodi di transizione.transizione.

Page 18: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Ad esempio la prima fase è sempre più Ad esempio la prima fase è sempre più caratterizzata da “momenti” che caratterizzata da “momenti” che rallentano e spostano in avanti il rallentano e spostano in avanti il passaggio alla vita adulta (ad es. ricerca passaggio alla vita adulta (ad es. ricerca del lavoro stabile)del lavoro stabile)

Si diversificano anche l’età adulta e la Si diversificano anche l’età adulta e la vecchiaiavecchiaia

Per quanto riguarda la vecchiaia si parla Per quanto riguarda la vecchiaia si parla di “vecchi-giovani” (old-young) e di di “vecchi-giovani” (old-young) e di “vecchi-vecchi” (old-old), di terza, quarta “vecchi-vecchi” (old-old), di terza, quarta e magari anche di quinta età.e magari anche di quinta età.

Page 19: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Terza e quarta età Terza e quarta età

La terza età è un’età caratterizzata La terza età è un’età caratterizzata da buone condizioni di salute, da buone condizioni di salute, inserimento sociale, disponibilità di inserimento sociale, disponibilità di risorse diverse e realizzazione risorse diverse e realizzazione personale.personale.

La quarta età è caratterizzata dalla La quarta età è caratterizzata dalla dipendenza e dal decadimento fisicodipendenza e dal decadimento fisico

((Laslett, 1989Laslett, 1989).).

Page 20: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Età incerte, carenti di status sociale, Età incerte, carenti di status sociale, si contrappongono ad età che in si contrappongono ad età che in passato erano rigidamente definite.passato erano rigidamente definite.

Il ciclo di vita, fortemente imposto Il ciclo di vita, fortemente imposto dalla società e trasformato da dalla società e trasformato da individui e gruppi nel loro percorso individui e gruppi nel loro percorso esistenziale, assume sempre più esistenziale, assume sempre più l’andamento di una linea spezzata.l’andamento di una linea spezzata.

Page 21: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Il significato di invecchiamentoIl significato di invecchiamento

L’invecchiamento non è solo un L’invecchiamento non è solo un processo attraverso il quale ci si processo attraverso il quale ci si modifica in funzione del tempo, mamodifica in funzione del tempo, ma

““riferito all’uomo implica il complesso riferito all’uomo implica il complesso delle modificazioni cui l’individuo va delle modificazioni cui l’individuo va incontro, nelle sue strutture e nelle incontro, nelle sue strutture e nelle sue funzioni, in relazione al sue funzioni, in relazione al progredire dell’età” (progredire dell’età” (Cesa-Bianchi , 1987Cesa-Bianchi , 1987).).

Page 22: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Un doppio significato…Un doppio significato…

L’invecchiamento come L’invecchiamento come maturazionematurazione o o accrescimentoaccrescimento è visto come un processo è visto come un processo attraverso il quale l’individuo aumenta attraverso il quale l’individuo aumenta quantitativamente le sue funzioni e quantitativamente le sue funzioni e strutture e le differenzia strutture e le differenzia qualitativamente.qualitativamente.

L’invecchiamento come L’invecchiamento come senescenzasenescenza è il è il processo attraverso cui l’individuo processo attraverso cui l’individuo diminuisce quantitativamente le proprie diminuisce quantitativamente le proprie strutture e perde progressivamente le strutture e perde progressivamente le proprie funzioni.proprie funzioni.

Page 23: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Questi due processi fanno parte del Questi due processi fanno parte del processo di sviluppo che inizia dal processo di sviluppo che inizia dal momento in cui comincia a formarsi momento in cui comincia a formarsi un essere vivente, fino al momento un essere vivente, fino al momento della sua morte.della sua morte.

Page 24: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Nel processo di Nel processo di senescenzasenescenza tendono a tendono a decadere le funzioni scarsamente esercitate decadere le funzioni scarsamente esercitate mentre, permangono e migliorano quelle mentre, permangono e migliorano quelle maggiormente utilizzate.maggiormente utilizzate.

Due modalità di compensazione funzionale: Due modalità di compensazione funzionale: attivazione controlaterale di regioni omologheattivazione controlaterale di regioni omologhe e e attivazione supplementare delle regioni attivazione supplementare delle regioni cerebrali anterioricerebrali anteriori, soprattutto frontali, a , soprattutto frontali, a scapito di quelle occipitali.scapito di quelle occipitali.

L’invecchiamento umano comunque, seppur L’invecchiamento umano comunque, seppur generalizzato a tutti gli individui, si svolge con generalizzato a tutti gli individui, si svolge con modalità, ritmi e conseguenze, variabili da modalità, ritmi e conseguenze, variabili da individuo a individuo.individuo a individuo.

Page 25: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Un fenomeno complessoUn fenomeno complesso

L’invecchiamento è un fenomeno L’invecchiamento è un fenomeno complesso che non può essere complesso che non può essere affidato alla sola età cronologica, si affidato alla sola età cronologica, si devono chiamare in causa le altre devono chiamare in causa le altre “età”: l’età psicologica, l’età sociale, “età”: l’età psicologica, l’età sociale, l’età biologica, ed essere intese l’età biologica, ed essere intese come un insieme compatto (come un insieme compatto (Giumelli, Giumelli,

19961996).).

Page 26: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

L’età biologicaL’età biologica Secondo Cesa-Bianchi l’età biologica di una persona è la Secondo Cesa-Bianchi l’età biologica di una persona è la

sua posizione attuale nei riguardi della sua potenziale sua posizione attuale nei riguardi della sua potenziale durata di vita: si avvicina notevolmente all’età cronologica durata di vita: si avvicina notevolmente all’età cronologica ma non si identifica con essa.ma non si identifica con essa.

L’ età cronologica altro non è che la mera età dettata dal calendario. In questo contesto ciascun individuo risulta classificato secondo la sua data di nascita: sono nato nel 1945, siamo nel 2011, ne consegue che la mia età cronologica è pari a 66 anni.

L’ età biologica è un patrimonio personale tipico di ciascun individuo: ognuno ha la sua propria età biologica,

inquadrabile come l’età che una persona esprime in rapporto alla qualità biologica dei suoi tessuti, organi e apparati, comparati a valori standard (“normali”) di riferimento. E’ un concetto di età “dinamico”, espressione di processi di maturazione biologica e di influenze ambientali esterne su fondamenta geneticamente determinate.

Page 27: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Cambiamenti fisici Cambiamenti fisici dell’invecchiamentodell’invecchiamento

Pelle e visoPelle e viso: dopo i 50 anni si ha un aumento importante : dopo i 50 anni si ha un aumento importante delle rughe e delle linee del viso, dopo i 70 la pelle diventa delle rughe e delle linee del viso, dopo i 70 la pelle diventa ruvida, assume un colore non uniforme con la presenza di ruvida, assume un colore non uniforme con la presenza di macchie scure.macchie scure.

CapelliCapelli: a partire dai 65 anni i capelli diventano sempre più : a partire dai 65 anni i capelli diventano sempre più fini e crescono più lentamente; frequenti le calvizie. fini e crescono più lentamente; frequenti le calvizie. Aumento della pelosità in alcune parti del corpo come naso, Aumento della pelosità in alcune parti del corpo come naso, orecchie schiena, sopraccigli.orecchie schiena, sopraccigli.

AltezzaAltezza. Dai 30 ai 50 anni diminuzione di circa 1 cm e di 2 . Dai 30 ai 50 anni diminuzione di circa 1 cm e di 2 cm tra i 50 e i 70 anni.cm tra i 50 e i 70 anni.

PesoPeso: Aumento del peso e diminuzione della capacità di : Aumento del peso e diminuzione della capacità di trasformare il cibo in energia. Nell’età anziana si perde trasformare il cibo in energia. Nell’età anziana si perde gradualmente peso a causa del deterioramento di tessuti e gradualmente peso a causa del deterioramento di tessuti e muscoli.muscoli.

VoceVoce: le corde vocali diventano molto più acute, dell’ordine : le corde vocali diventano molto più acute, dell’ordine di 2-3 note musicali, si irrigidiscono e vibrano ad una di 2-3 note musicali, si irrigidiscono e vibrano ad una maggiore frequenza. Aumenta il tremolio a causa del minor maggiore frequenza. Aumenta il tremolio a causa del minor controllo sulle corde vocalicontrollo sulle corde vocali

Page 28: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Muscolatura e ossaMuscolatura e ossa: diminuzione della forza muscolare del : diminuzione della forza muscolare del 30-40% dai 30 agli 80 anni. Declino massa muscolare (15% dai 30-40% dai 30 agli 80 anni. Declino massa muscolare (15% dai 30 agli 80 anni) causa perdita di forza e contribuisce alla 30 agli 80 anni) causa perdita di forza e contribuisce alla perdita di densità ossea e del tessuto osseo con conseguente perdita di densità ossea e del tessuto osseo con conseguente osteoporosi. Degenerazione cartilaginee e delle strutture ossee osteoporosi. Degenerazione cartilaginee e delle strutture ossee con conseguente artrosi. Variabilità in funzione del moto. Sul con conseguente artrosi. Variabilità in funzione del moto. Sul piano neuromotorio diminuzione dei tempi di reazione e della piano neuromotorio diminuzione dei tempi di reazione e della coordinazione con rischio di cadute.coordinazione con rischio di cadute.

Sistema cardiovascolare: il muscolo del cuore si deteriora : il muscolo del cuore si deteriora con conseguente diminuita efficienza con cui il sangue viene con conseguente diminuita efficienza con cui il sangue viene trasportato in tutto il corpo. Vi è un rallentamento sotto sforzo trasportato in tutto il corpo. Vi è un rallentamento sotto sforzo e il tempo per ritornare a ritmi di base è più lungo. Le arterie e il tempo per ritornare a ritmi di base è più lungo. Le arterie diventano meno flessibili e più strette.diventano meno flessibili e più strette.

Sistema polmonareSistema polmonare: l’efficienza del sistema polmonare : l’efficienza del sistema polmonare diminuisce gradualmente.diminuisce gradualmente.

DigestioneDigestione: i muscoli digestivi funzionano più lentamente e si : i muscoli digestivi funzionano più lentamente e si riduce la produzione di acidi.riduce la produzione di acidi.

Page 29: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

VisioneVisione: I cambiamenti nella visione si verificano : I cambiamenti nella visione si verificano molto prima dell’età adulta avanzata. Soprattutto molto prima dell’età adulta avanzata. Soprattutto dopo i 60 anni aumenta la lacrimazione, la secchezza dopo i 60 anni aumenta la lacrimazione, la secchezza degli occhi, la probabilità di sviluppare patologia quali degli occhi, la probabilità di sviluppare patologia quali la cataratta e il glaucoma o disturbi alla retina.la cataratta e il glaucoma o disturbi alla retina.

ConseguenzeConseguenze: limitazioni a livello della mobilità e : limitazioni a livello della mobilità e dell’autonomia, e dell’efficacia cognitiva. Difficoltà dell’autonomia, e dell’efficacia cognitiva. Difficoltà nella guida, nella lettura nel guardare la televisione. nella guida, nella lettura nel guardare la televisione.

AccorgimentiAccorgimenti:ambienti più illuminati, e con colori :ambienti più illuminati, e con colori adeguati,impostare la televisione con contrasto più adeguati,impostare la televisione con contrasto più forte, lasciare più tempo all’anziano per leggere le forte, lasciare più tempo all’anziano per leggere le informazioni, controlli ogni 2 anni, uso di occhiali.informazioni, controlli ogni 2 anni, uso di occhiali.

Page 30: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

UditoUdito: l’udito è indubbiamente il senso più colpito : l’udito è indubbiamente il senso più colpito nell’invecchiamento: il 30% tra i 65 e i 74 anni e il nell’invecchiamento: il 30% tra i 65 e i 74 anni e il 50% degli anziani tra i 75 e i 79 anni soffrono di 50% degli anziani tra i 75 e i 79 anni soffrono di qualche problema uditivo. Diminuzione nel qualche problema uditivo. Diminuzione nel percepire toni acuti e toni bassi. Questi percepire toni acuti e toni bassi. Questi cambiamenti provocano difficoltà nella cambiamenti provocano difficoltà nella comprensione di un discorso soprattutto se questo comprensione di un discorso soprattutto se questo è interrotto. è interrotto. Le parole gridate non sono comprese per l’incremento del picco di voce. Conseguenze: Conseguenze: difficoltà di comprensione di quello che gli altri difficoltà di comprensione di quello che gli altri dicono con influenze sulle relazioni sociali, es. non dicono con influenze sulle relazioni sociali, es. non sentire il telefono, non sentire il televisore, non sentire il telefono, non sentire il televisore, non “divertirsi”. Spesso questi problemi sono “divertirsi”. Spesso questi problemi sono erroneamente diagnosticati come stati di erroneamente diagnosticati come stati di confusione, di depressione. confusione, di depressione. AccorgimentiAccorgimenti: protesi : protesi uditive, ausili esterni che amplificano il suono, uditive, ausili esterni che amplificano il suono, diagnosi corretta dei problemi acustici, utilizzo diagnosi corretta dei problemi acustici, utilizzo canali sensoriali alternativi nella comunicazione.canali sensoriali alternativi nella comunicazione.

Page 31: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

GustoGusto: diminuzione di lieve entità nella capacità di : diminuzione di lieve entità nella capacità di discriminare i 4 tipi di gusti (dolce, amaro salato, acido).discriminare i 4 tipi di gusti (dolce, amaro salato, acido).

OlfattoOlfatto: le nostre capacità olfattive subiscono un declino : le nostre capacità olfattive subiscono un declino accelerato dopo i 70 anni. Il 25% degli anziani dai 65 agli 80 accelerato dopo i 70 anni. Il 25% degli anziani dai 65 agli 80 anni perde completamente l’olfatto, il 60% subisce delle anni perde completamente l’olfatto, il 60% subisce delle modificazionimodificazioni

PellePelle: la sensibilità al tocco e alla pressione diminuisce con : la sensibilità al tocco e alla pressione diminuisce con l’età.l’età.

TemperaturaTemperatura: la sensibilità alla temperatura non varia, : la sensibilità alla temperatura non varia, quello che varia è la capacità dell’individuo di adattarsi a quello che varia è la capacità dell’individuo di adattarsi a temperature fredde mantenendo il corpo caldo e a temperature fredde mantenendo il corpo caldo e a temperature calde mantenendo il corpo fresco. Rischio di temperature calde mantenendo il corpo fresco. Rischio di mortalità per gli anziani in caso di variazioni di temperatura.mortalità per gli anziani in caso di variazioni di temperatura.

Sensi chinestesiciSensi chinestesici ( capacità di percepire il nostro corpo ( capacità di percepire il nostro corpo nello spazio): vi è un certo declino, anche se non c’è totale nello spazio): vi è un certo declino, anche se non c’è totale accordo tra i vari studi, nella propriocezione, con accordo tra i vari studi, nella propriocezione, con conseguenti difficoltà nel mantenere l’equilibrio e la postura.conseguenti difficoltà nel mantenere l’equilibrio e la postura.

Page 32: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

L’età psicologicaL’età psicologica L’età psicologica si riferisce alle capacità adattive di una L’età psicologica si riferisce alle capacità adattive di una

persona, che risultano dal suo comportamento, ma può persona, che risultano dal suo comportamento, ma può anche riferirsi alle relazioni soggettive o anche riferirsi alle relazioni soggettive o all’autoconsapevolezza: è collegata sia all’età all’autoconsapevolezza: è collegata sia all’età cronologica che all’età biologica, ma non è pienamente cronologica che all’età biologica, ma non è pienamente desumibile dalla loro combinazione. desumibile dalla loro combinazione.

Oltre al dato obiettivo della salute fisica, ci sono anche Oltre al dato obiettivo della salute fisica, ci sono anche una “vecchiaia percepita” e una “vecchiaia attribuita”, una “vecchiaia percepita” e una “vecchiaia attribuita”, secondo stereotipi culturali.secondo stereotipi culturali.

La vecchiaia quindi inizia anche quando un individuo si La vecchiaia quindi inizia anche quando un individuo si sente, si percepisce vecchio, sulla base delle proprie sente, si percepisce vecchio, sulla base delle proprie caratteristiche di personalità e delle risorse (materiali e caratteristiche di personalità e delle risorse (materiali e immateriali) che è in grado di attivare, ma anche in immateriali) che è in grado di attivare, ma anche in relazione al contesto micro e macro nel quale vive. Es. relazione al contesto micro e macro nel quale vive. Es. uno può sentirsi vecchi a 90 anni, ma c’è qualcuno che si uno può sentirsi vecchi a 90 anni, ma c’è qualcuno che si sente vecchio già a 60.sente vecchio già a 60.

Page 33: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Dal punto di vista soggettivo la Dal punto di vista soggettivo la vecchiaia può anche essere negata. vecchiaia può anche essere negata. Non si tratta tuttavia di una Non si tratta tuttavia di una negazione in senso assoluto.negazione in senso assoluto.

Talvolta può essere anche una fuga Talvolta può essere anche una fuga dalla realtà fino, a diventare dalla realtà fino, a diventare patologia.patologia.

Page 34: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Età socialeEtà sociale

L’età sociale si riferisce alle abitudini L’età sociale si riferisce alle abitudini e ai ruoli sociali della persona in e ai ruoli sociali della persona in funzione delle aspettative del suo funzione delle aspettative del suo gruppo e della società: è collegata gruppo e della società: è collegata ma non completamente definita ma non completamente definita dall’età cronologica, biologica e dall’età cronologica, biologica e psicologica. psicologica.

Page 35: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

I fattori alla base I fattori alla base dell’invecchiamentodell’invecchiamento

Fattore genetico Fattore genetico ( definisce il ritmo, le fasi , la ( definisce il ritmo, le fasi , la durata del processo di invecchiamento).durata del processo di invecchiamento).

Fattore educativo-culturale (Fattore educativo-culturale (influenza influenza significativamente il processo di senescenza, sia significativamente il processo di senescenza, sia pure in modo diverso a seconda della pure in modo diverso a seconda della popolazione di appartenenza. Un buon livello popolazione di appartenenza. Un buon livello educativo e una adeguata situazione culturale educativo e una adeguata situazione culturale sembrano agire positivamente sembrano agire positivamente sull’invecchiamento, mentre una situazione sull’invecchiamento, mentre una situazione opposta, è spesso, chiamata in causa quale opposta, è spesso, chiamata in causa quale condizione favorente un rapido decadimento condizione favorente un rapido decadimento delle funzioni della persona).delle funzioni della persona).

Page 36: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Concetti di “Concetti di “Intelligenza FluidaIntelligenza Fluida (Gf)(Gf)” e di ” e di ““Intelligenza Cristallizzata (Gc)Intelligenza Cristallizzata (Gc)””..

La prima permette di adattarsi a situazioni La prima permette di adattarsi a situazioni nuove, a nuovi problemi, ed è valutata con nuove, a nuovi problemi, ed è valutata con prove che si basano sul ragionamento e sulla prove che si basano sul ragionamento e sulla scoperta di leggi/regole partendo da casi ben scoperta di leggi/regole partendo da casi ben definiti e sulla comprensione di relazioni tra dati definiti e sulla comprensione di relazioni tra dati nuovi di tipo spaziale o verbale. questo tipo di nuovi di tipo spaziale o verbale. questo tipo di intelligenza dipenderebbe da fattori di ordine intelligenza dipenderebbe da fattori di ordine biologico e fisiologicobiologico e fisiologico

L’intelligenza cristallizzata invece si basa sulle L’intelligenza cristallizzata invece si basa sulle conoscenze e sulle capacità acquisite con conoscenze e sulle capacità acquisite con l’esperienza, strettamente legate alla cultura.l’esperienza, strettamente legate alla cultura.

Page 37: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.
Page 38: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

I due tipi di intelligenza, cristallizzata e fluida, I due tipi di intelligenza, cristallizzata e fluida, nell’arco della vita seguono traiettorie ben distinte.nell’arco della vita seguono traiettorie ben distinte.

Le abilità che si basano sulle operazioni mentali di Le abilità che si basano sulle operazioni mentali di base quali il ragionamento, la memoria, base quali il ragionamento, la memoria, l’orientamento spaziale e la velocità percettiva, l’orientamento spaziale e la velocità percettiva, subiscono un declino veloce e rapido.subiscono un declino veloce e rapido.

Le abilità che fanno riferimento alla componente Le abilità che fanno riferimento alla componente pragmatica, come le abilità verbali,e numeriche, pragmatica, come le abilità verbali,e numeriche, restano invece stabili e/o aumentano fino a 60/70 restano invece stabili e/o aumentano fino a 60/70 annianni

Il declino di tutte le componenti dell’intelligenza Il declino di tutte le componenti dell’intelligenza avviene invece in tarda età, quando i fattori avviene invece in tarda età, quando i fattori biologici diventano molto influenti e preponderanti biologici diventano molto influenti e preponderanti

Page 39: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Introduzione dell’espressione Introduzione dell’espressione “Apprendere lungo tutto l’intero arco di “Apprendere lungo tutto l’intero arco di vita” (life long learnig), per sottolineare vita” (life long learnig), per sottolineare che non esiste un’età o un momento che non esiste un’età o un momento destinato a imparare e un altro (o altri) nei destinato a imparare e un altro (o altri) nei quali si applica ciò che si è imparatoquali si applica ciò che si è imparato

In ogni momento si apprende e si applica In ogni momento si apprende e si applica contemporaneamente; e da ciò che si contemporaneamente; e da ciò che si sperimenta si attivano sempre nuovi sperimenta si attivano sempre nuovi processi di apprendimento.processi di apprendimento.

Page 40: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Sensibilità all’invecchiamento di alcune abilità Sensibilità all’invecchiamento di alcune abilità cognitive fondamentalicognitive fondamentali

FattoreFattore DefinizioneDefinizione Effetto EtàEffetto EtàConoscenze Conoscenze qualitativequalitative

Abilità di Abilità di comprendere concetti comprendere concetti qualitativi e le loro qualitativi e le loro relazionirelazioni

deboledebole

Comprensione, Comprensione, conoscenzaconoscenza

Profondità e ampiezza Profondità e ampiezza delle conoscenzedelle conoscenze

Non sensibileNon sensibile

Sistema temporaneo Sistema temporaneo di memoria (m.d.l.)di memoria (m.d.l.)

Capacità di Capacità di mantenere a livello di mantenere a livello di coscienza coscienza informazioni utili per informazioni utili per essere utilizzate nei essere utilizzate nei secondi successivisecondi successivi

sensibilesensibile

Memoria a lungo Memoria a lungo terminetermine

Capacità di Capacità di immagazzinare le immagazzinare le informazioni e di informazioni e di recuperarle dopo un recuperarle dopo un intervallo temporaleintervallo temporale

sensibilesensibile

Page 41: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattore Fattore DefinizioneDefinizione Effetto EtàEffetto EtàProcessi uditiviProcessi uditivi Capacità di analizzare Capacità di analizzare

e sintetizzare gli e sintetizzare gli stimoli uditivistimoli uditivi

sensibilesensibile

Processi visiviProcessi visivi Capacità di analizzare Capacità di analizzare e sintetizzare gli e sintetizzare gli stimoli visivistimoli visivi

sensibilesensibile

Velocità di decisione Velocità di decisione correttacorretta

Capacità di Capacità di rispondere rispondere velocemente a delle velocemente a delle domandedomande

Molto sensibileMolto sensibile

Ragionamento fluidoRagionamento fluido Capacità di ragionare, Capacità di ragionare, costruire, risolvere costruire, risolvere dei problemi in nuovi dei problemi in nuovi contesticontesti

Molto sensibileMolto sensibile

Rapidità di Rapidità di elaborazione delle elaborazione delle informazioniinformazioni

Capacità di effettuare Capacità di effettuare rapidamente delle rapidamente delle prove cognitive in prove cognitive in tempi ristretti e e tempi ristretti e e mantenere mantenere l’attenzione l’attenzione

Molto sensibileMolto sensibile

Page 42: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattore economicoFattore economico (Molte ricerche, tra le (Molte ricerche, tra le quali quelle di J. Birren, documentano quali quelle di J. Birren, documentano una vera e propria dicotomia nel modo una vera e propria dicotomia nel modo di svolgersi dell’invecchiamento tra gli di svolgersi dell’invecchiamento tra gli appartenenti le classi socio-economiche appartenenti le classi socio-economiche più fortunate e gli appartenenti alle più fortunate e gli appartenenti alle classi più svantaggiate, per questi ultimi classi più svantaggiate, per questi ultimi la senescenza si attua molto più la senescenza si attua molto più frequentemente con modalità frequentemente con modalità esclusivamente negative).esclusivamente negative).

Page 43: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattore sanitarioFattore sanitario (opera in stretta (opera in stretta interdipendenza con il fattore interdipendenza con il fattore economico. L’insorgenza di patologie, economico. L’insorgenza di patologie, specie se di carattere cronico e specie se di carattere cronico e progressivo, influenzano progressivo, influenzano negativamente il processo di negativamente il processo di invecchiamento fino a farlo precipitare. invecchiamento fino a farlo precipitare. Tale influenza negativa diventa più Tale influenza negativa diventa più incisiva se si realizza in un quadro di incisiva se si realizza in un quadro di scarse risorse economiche). scarse risorse economiche).

Page 44: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattore personalità Fattore personalità ( bisogna prendere ( bisogna prendere atto della diversità che la senescenza atto della diversità che la senescenza assume negli individui chiusi e in quelli assume negli individui chiusi e in quelli aperti, negli attivi e nei disimpegnati, aperti, negli attivi e nei disimpegnati, nei tenaci e nei labili e così via. A nei tenaci e nei labili e così via. A differenti tipologie caratteriologiche differenti tipologie caratteriologiche corrispondono diverse modalità di corrispondono diverse modalità di invecchiare. Ad ogni modo la invecchiare. Ad ogni modo la personalità è in stretta connessione personalità è in stretta connessione con l’ambiente, e le modalità adattive con l’ambiente, e le modalità adattive della persona dipendono da questa della persona dipendono da questa interdipendenzainterdipendenza).).

Page 45: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Definizione di personalitàDefinizione di personalità La personalità è un’architettura complessa di La personalità è un’architettura complessa di

modi di essere, sentire e agire che risulta dalle modi di essere, sentire e agire che risulta dalle transizioni tra la persona e l’ambiente.transizioni tra la persona e l’ambiente.

Usiamo il termine “personalità” sia per definire Usiamo il termine “personalità” sia per definire ciò che è unico (es. Marco ha una forte ciò che è unico (es. Marco ha una forte personalità) sia per rendere conto di ciò che, personalità) sia per rendere conto di ciò che, invece, permette di accomunare individui diversi invece, permette di accomunare individui diversi (es. Luca e Marco sono allo stesso modo più (es. Luca e Marco sono allo stesso modo più estroversi di altri..)estroversi di altri..)

In realtà ci sono tratti della nostra personalità In realtà ci sono tratti della nostra personalità sostanzialmente unici, altri che condividiamo sostanzialmente unici, altri che condividiamo solo con qualcuno, e altri ancora che ci solo con qualcuno, e altri ancora che ci accomunano a tutti i membri della nostra specie.accomunano a tutti i membri della nostra specie.

Page 46: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

La personalità individuale si dispiega lungo tutto il corso La personalità individuale si dispiega lungo tutto il corso della vita ed è al centro della molteplicità di scambi che, della vita ed è al centro della molteplicità di scambi che, dal concepimento alla morte, hanno costantemente dal concepimento alla morte, hanno costantemente luogo tra individuo e ambiente.luogo tra individuo e ambiente.

Molteplici studi hanno dimostrato come la personalità , Molteplici studi hanno dimostrato come la personalità , nel corso della vita, sia caratterizzata tanto di stabilità, nel corso della vita, sia caratterizzata tanto di stabilità, quanto di cambiamento, seppure in maniera quanto di cambiamento, seppure in maniera differenziata, a seconda che si faccia riferimento agli differenziata, a seconda che si faccia riferimento agli aspetti cognitivi, affettivi o comportamentali, nonché alle aspetti cognitivi, affettivi o comportamentali, nonché alle diverse influenze che le diverse situazioni e gli ambienti diverse influenze che le diverse situazioni e gli ambienti di vita esercitano sulla manifestazione e la di vita esercitano sulla manifestazione e la trasformazione delle caratteristiche individuali.trasformazione delle caratteristiche individuali.

Sia la stabilità che il cambiamento, infatti, assolvono a Sia la stabilità che il cambiamento, infatti, assolvono a importanti funzioni al fine di stabilire il senso della importanti funzioni al fine di stabilire il senso della propria identità, di mantenere relazioni interpersonali propria identità, di mantenere relazioni interpersonali gratificanti e garantire un adeguato adattamento gratificanti e garantire un adeguato adattamento all’ambiente circostante sempre in continuo mutamento.all’ambiente circostante sempre in continuo mutamento.

Page 47: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Drammatico cambiamento Drammatico cambiamento (depressione, apatia, (depressione, apatia, disinibizione) possibile segno di disinibizione) possibile segno di patologia:demenza o altri patologia:demenza o altri disturbi neuropsichiatricidisturbi neuropsichiatrici

Page 48: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Diminuzione con l’età dei livelli di energia, di Diminuzione con l’età dei livelli di energia, di amicalità e soprattutto di apertura mentale ,sia amicalità e soprattutto di apertura mentale ,sia negli uomini che nelle donnenegli uomini che nelle donne

Un andamento differenziato per genere è stato Un andamento differenziato per genere è stato riscontrato in relazione alla stabilità emotiva. Per riscontrato in relazione alla stabilità emotiva. Per gli uomini è stato rilevato un declino della gli uomini è stato rilevato un declino della stabilità emotiva, soprattutto dopo i 50 anni, stabilità emotiva, soprattutto dopo i 50 anni, mentre nelle donne è stato rilevato un aumento mentre nelle donne è stato rilevato un aumento dei livelli della stessa dimensione. dei livelli della stessa dimensione. (Caprara, 2003).(Caprara, 2003).

Apparentemente l’invecchiamento comporta negli Apparentemente l’invecchiamento comporta negli uomini una maggiore instabilità, avviene il uomini una maggiore instabilità, avviene il contrario per le donne.contrario per le donne.

Page 49: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Rispetto al cambiamento dei valori Rispetto al cambiamento dei valori nelle persone anziane si ipotizza che nelle persone anziane si ipotizza che quello della “sicurezza” diventi quello della “sicurezza” diventi sempre più importantesempre più importante

Aumentano anche i valori legati al Aumentano anche i valori legati al “conformismo” e alla “tradizione”“conformismo” e alla “tradizione”

Calano i valori finalizzati al Calano i valori finalizzati al “raggiungimento del potere” e al “raggiungimento del potere” e al “successo personale”“successo personale”

Page 50: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Decremento dei livelli di autoefficacia percepita Decremento dei livelli di autoefficacia percepita nella gestione delle emozioni positive, di quella nella gestione delle emozioni positive, di quella sociale ed empatica e sembra essere più sociale ed empatica e sembra essere più marcata negli uomini.marcata negli uomini.

Per quanto riguarda le convinzioni di Per quanto riguarda le convinzioni di autoefficacia nella gestione delle emozioni autoefficacia nella gestione delle emozioni negative, uomini e donne presentano un negative, uomini e donne presentano un andamento opposto:andamento opposto:

I primi mostrano un significativo decremento I primi mostrano un significativo decremento nella percezione della loro capacità di gestire nella percezione della loro capacità di gestire adeguatamente le emozioni negative, mentre le adeguatamente le emozioni negative, mentre le donne aumentano tale percezione. (donne aumentano tale percezione. (Caprara, 2003Caprara, 2003))

Page 51: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Il costrutto di “Il costrutto di “Positività” o “Pensiero positivoPositività” o “Pensiero positivo”, che si ”, che si sostanzia in un orientamento positivo nei confronti di se sostanzia in un orientamento positivo nei confronti di se stessi, della vita in generale e del futurostessi, della vita in generale e del futuro

Stabile nel tempo, anche in età avanzataStabile nel tempo, anche in età avanzata

Si riverbera nella tendenza a pensare positivamente ai diversi Si riverbera nella tendenza a pensare positivamente ai diversi aspetti e ambiti del proprio vivere, includendo caratteristiche aspetti e ambiti del proprio vivere, includendo caratteristiche personali, aspettative verso il futuro e svariati domini di vitapersonali, aspettative verso il futuro e svariati domini di vita

Modifica e mantiene in maniera positiva lo stile di vita del Modifica e mantiene in maniera positiva lo stile di vita del soggetto, facendo notevolmente aumentare la sua soggetto, facendo notevolmente aumentare la sua aspettativa di vita aspettativa di vita

Page 52: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattore famigliaFattore famiglia ( l’invecchiamento ( l’invecchiamento varia notevolmente se l’individuo varia notevolmente se l’individuo vive solo, in coppia o in un gruppo vive solo, in coppia o in un gruppo più numeroso. l’influenza di tale più numeroso. l’influenza di tale fattore si differenzia anche in fattore si differenzia anche in rapporto al carattere dell’individuo rapporto al carattere dell’individuo che invecchia, delle sue condizioni che invecchia, delle sue condizioni economiche e culturali, al gruppo di economiche e culturali, al gruppo di appartenenza etc etc…).appartenenza etc etc…).

Page 53: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

In passato le persone anziane e vecchie In passato le persone anziane e vecchie ricoprivano un ruolo importante per la ricoprivano un ruolo importante per la trasmissione di valori di modelli di trasmissione di valori di modelli di comportamento (riproduzione culturale).comportamento (riproduzione culturale).

Nella condizione attuale, alla famiglia manca la Nella condizione attuale, alla famiglia manca la continuità delle relazioni intergenerazionali o continuità delle relazioni intergenerazionali o esse sono molto più ridotte.esse sono molto più ridotte.

Il rischi è quello per le persone anziane di non Il rischi è quello per le persone anziane di non avere contatti regolari e stabili con gli altri avere contatti regolari e stabili con gli altri componenti della famiglia, rimanendo di fatto componenti della famiglia, rimanendo di fatto esclusi o marginali rispetto al processo di esclusi o marginali rispetto al processo di educazione e di trasmissione culturale verso le educazione e di trasmissione culturale verso le generazioni più giovani.generazioni più giovani.

Page 54: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattore ambienteFattore ambiente (ormai è assodato che (ormai è assodato che l’invecchiamento è l’espressione l’invecchiamento è l’espressione dell’interazione fra l’individuo e il suo dell’interazione fra l’individuo e il suo ambiente, interazione nella quale l’individuo ambiente, interazione nella quale l’individuo modifica continuamente l’ambiente e modifica continuamente l’ambiente e l’ambiente modifica continuamente l’ambiente modifica continuamente l’individuo).l’individuo).

Modello della “Modello della “vulnerabilità ambientalevulnerabilità ambientale” ” (Lawton, 1982): gli individui meno (Lawton, 1982): gli individui meno competenti sono più vulnerabili alle competenti sono più vulnerabili alle caratteristiche dell’ambiente in cui vivono,per caratteristiche dell’ambiente in cui vivono,per cui al diminuire della competenza, aumenta il cui al diminuire della competenza, aumenta il ruolo della pressione ambientale che diventa ruolo della pressione ambientale che diventa il principale predittore del comportamento. il principale predittore del comportamento.

Page 55: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Elementi socio-ambientali salienti Elementi socio-ambientali salienti per l’anzianoper l’anziano

Accessibilità, fruibilità e sicurezza degli edificiAccessibilità, fruibilità e sicurezza degli edifici (es. presenza di punti (es. presenza di punti vendita economicamente più vantaggiosi).vendita economicamente più vantaggiosi).

La coerenza e la leggibilità dello spazioLa coerenza e la leggibilità dello spazio (gli anziani nella conoscenza di (gli anziani nella conoscenza di ambienti nuovi mettono in evidenza una tendenza a memorizzare con ambienti nuovi mettono in evidenza una tendenza a memorizzare con più difficoltà i più difficoltà i landmarkslandmarks (segnapassi) rispetto ai giovani e a basarsi su (segnapassi) rispetto ai giovani e a basarsi su landmarks landmarks più vistosi, piuttosto che su punti critici di svolta.più vistosi, piuttosto che su punti critici di svolta.

Le possibilità di privacy e di socializzazioneLe possibilità di privacy e di socializzazione offerte dalle strutture per offerte dalle strutture per anziani. (presenza al contempo di spazi in cui l’anziano può mantenre anziani. (presenza al contempo di spazi in cui l’anziano può mantenre le propria riservatezza in qualunque momento e spazi in cui può le propria riservatezza in qualunque momento e spazi in cui può condividere momenti con gli altri ospiti della struttura).condividere momenti con gli altri ospiti della struttura).

Le configurazioni ambientali che possono sostenere o ostacolare Le configurazioni ambientali che possono sostenere o ostacolare l’autonomia e la socializzazionel’autonomia e la socializzazione (es. presenza di coetanei nel vicinato). (es. presenza di coetanei nel vicinato).

Bisogni quali il controllo sull’ambiente circostante e la continuità con il Bisogni quali il controllo sull’ambiente circostante e la continuità con il passato.passato. (la rottura del legame con un luogo, esattamente come quello (la rottura del legame con un luogo, esattamente come quello con persone, può causare reazioni dolorose e di vero e proprio lutto. Se con persone, può causare reazioni dolorose e di vero e proprio lutto. Se la persona si troverà in condizioni di competenza ambientale ridotta, la persona si troverà in condizioni di competenza ambientale ridotta, l’impatto emotivo sarà ancora maggiore. Il poter rimanere in contatto l’impatto emotivo sarà ancora maggiore. Il poter rimanere in contatto con alcune “delle proprie cose” favorisce la possibilità di adattamento con alcune “delle proprie cose” favorisce la possibilità di adattamento al nuovo ambiente fungendo da ponte tra il vecchio e il nuovo, tra il al nuovo ambiente fungendo da ponte tra il vecchio e il nuovo, tra il passato, i ricordi, e il presente). passato, i ricordi, e il presente).

Page 56: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Invecchiamento e patologiaInvecchiamento e patologia

Esiste una relazione tra patologia ed Esiste una relazione tra patologia ed età, nel senso che molte malattie età, nel senso che molte malattie prediligono certe fasce di età.prediligono certe fasce di età.

Per quanto riguarda l’età senile è Per quanto riguarda l’età senile è possibile riconoscere che alcune possibile riconoscere che alcune patologie si riscontrano più patologie si riscontrano più frequentemente rispetto ad altre.frequentemente rispetto ad altre.

Page 57: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Gli antichi dicevano “Gli antichi dicevano “senectus ipsa senectus ipsa morbus” morbus” ..

L’affermazione sosteneva che la vecchiaia L’affermazione sosteneva che la vecchiaia comportasse di per se la patologia; che comportasse di per se la patologia; che questo fosse un evento ineliminabile e questo fosse un evento ineliminabile e irreversibile col passare degli anni.irreversibile col passare degli anni.

Le concezioni e i dati più recenti Le concezioni e i dati più recenti respingono questo modo di intendere il respingono questo modo di intendere il rapporto tra patologia ed età.rapporto tra patologia ed età.

considerano la patologia riferibile ad uno o considerano la patologia riferibile ad uno o più fattori estrinseci e le modificazioni più fattori estrinseci e le modificazioni connesse all’età solamente come connesse all’età solamente come fattori fattori predisponenti o scatenantipredisponenti o scatenanti..

Page 58: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

È ancora da sottolineare come nella È ancora da sottolineare come nella genesi della patologia dell’anziano è genesi della patologia dell’anziano è spesso riconoscibile una spesso riconoscibile una causacausa di di carattere carattere socialesociale, come la perdita del , come la perdita del partner, lo sradicamento della partner, lo sradicamento della famiglia, e l’istituzionalizzazione.famiglia, e l’istituzionalizzazione.

Page 59: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Malattie organiche e malattie Malattie organiche e malattie psichichepsichiche

La comparsa di malattie organiche La comparsa di malattie organiche e/o psichiche nell’età senile e/o psichiche nell’età senile ripropone il problema delle relazioni ripropone il problema delle relazioni esistenti fra queste due forme di esistenti fra queste due forme di malattia.malattia.

Page 60: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

È noto che esistano delle malattie È noto che esistano delle malattie puramente organiche, ma in queste puramente organiche, ma in queste forme morbose non è possibile forme morbose non è possibile escludere l’interferenza di co-fattori escludere l’interferenza di co-fattori di carattere psicologico.di carattere psicologico.

Ne si può escludere il ruolo svolto dai Ne si può escludere il ruolo svolto dai fattori psicologici nel valorizzare una fattori psicologici nel valorizzare una terapia o nell’influire sul decorso terapia o nell’influire sul decorso della malattia stessa.della malattia stessa.

Page 61: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

1) Le malattie organiche 1) Le malattie organiche

Quelle più frequentemente Quelle più frequentemente riscontrate sono le riscontrate sono le cerebropatie cerebropatie vascolari o degenerative.vascolari o degenerative.

Queste forme possono alterare anche Queste forme possono alterare anche le capacità intellettive e le funzioni le capacità intellettive e le funzioni senso-motorie.senso-motorie.

Page 62: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

2) Le malattie psichiatriche2) Le malattie psichiatriche

Fra queste manifestazioni patologiche Fra queste manifestazioni patologiche ritroviamo ritroviamo l’ansial’ansia e la e la depressionedepressione, che , che possono condurre anche al possono condurre anche al suicidio.suicidio.

Il numero delle persone anziane che si Il numero delle persone anziane che si suicidano è nettamente superiore a suicidano è nettamente superiore a quello dei giovani e degli adulti.quello dei giovani e degli adulti.

La solitudine e l’emarginazioneLa solitudine e l’emarginazione possono tradursi in gravi possono tradursi in gravi disadattamenti da ricovero psichiatrico.disadattamenti da ricovero psichiatrico.

Page 63: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Tendenze attuali . . .Tendenze attuali . . .

Restituire l’anziano al suo ambiente Restituire l’anziano al suo ambiente di origine.di origine.

Permettergli di conservare i legami Permettergli di conservare i legami con il suo ambiente;con il suo ambiente;

Ritardare l’istituzionalizzazione.Ritardare l’istituzionalizzazione.

Page 64: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Il vissuto della malattiaIl vissuto della malattia

L’anziano si sente più esposto alla L’anziano si sente più esposto alla malattia e quindi è meno sicuro di se e malattia e quindi è meno sicuro di se e delle proprie capacità di assolvere ai ruoli delle proprie capacità di assolvere ai ruoli sociali e familiari.sociali e familiari.

La sofferenza e il dolore dell’anziano sono La sofferenza e il dolore dell’anziano sono la diretta conseguenza della malattia.la diretta conseguenza della malattia.

Gli anziani temono meno la morte rispetto Gli anziani temono meno la morte rispetto alla malattia, perché la prima porrebbe alla malattia, perché la prima porrebbe fine alle sofferenze, mentre la seconda le fine alle sofferenze, mentre la seconda le aumenterebbe.aumenterebbe.

Page 65: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

1. Essere malato significa per 1. Essere malato significa per l’anziano essere di peso alla l’anziano essere di peso alla

famiglia famiglia

Ma la vera giustificazione psicologica Ma la vera giustificazione psicologica potrebbe essere quella che non si potrebbe essere quella che non si sente più in grado di ricoprire il ruolo sente più in grado di ricoprire il ruolo sociale e familiare che gli era sociale e familiare che gli era proprio; oppure sente che gli altri proprio; oppure sente che gli altri non lo reputano all’altezza.non lo reputano all’altezza.

Page 66: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

2. La malattia induce nell’anziano 2. La malattia induce nell’anziano un certo grado di depressioneun certo grado di depressione

Lo porta a sentirsi debilitato, creando Lo porta a sentirsi debilitato, creando in lui insoddisfazione e timori.in lui insoddisfazione e timori.

Può essere ricondotta al Può essere ricondotta al disadattamento.disadattamento.

Page 67: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

3. l’anziano vede la malattia come 3. l’anziano vede la malattia come diretta conseguenza dell’etàdiretta conseguenza dell’età

Spesso sono le manifestazioni Spesso sono le manifestazioni patologiche che inducono la persona patologiche che inducono la persona anziana a rendersi conto per la prima anziana a rendersi conto per la prima volta di essere invecchiata.volta di essere invecchiata.

Page 68: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

4. l’essere ammalato e il sentirsi 4. l’essere ammalato e il sentirsi inutile non vengono inutile non vengono

soggettivamente distintisoggettivamente distinti La malattia rende meno capaci = l’anziano La malattia rende meno capaci = l’anziano

si sente inutile.si sente inutile. Sentendosi inutile l’anziano avverte di non Sentendosi inutile l’anziano avverte di non

essere più capace di usufruire di quei essere più capace di usufruire di quei compensi che derivano dal suo lavoro.compensi che derivano dal suo lavoro.

Vissuto depressivo.Vissuto depressivo.

Page 69: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

La malattia dell’anziano è La malattia dell’anziano è strettamente collegata all’età e strettamente collegata all’età e rappresenta, se non la causa rappresenta, se non la causa scatenante, almeno una scatenante, almeno una causa causa predisponente predisponente al modificarsi delle al modificarsi delle condizioni psichiche di cui abbiamo condizioni psichiche di cui abbiamo accennato prima.accennato prima.

Page 70: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

La DepressioneLa Depressione Sembra che quasi il 75% della popolazione Sembra che quasi il 75% della popolazione

sopra i 65 anni soffra di un disturbo sopra i 65 anni soffra di un disturbo dell’umore (Simeone, 2001).dell’umore (Simeone, 2001).

Nell’anziano la depressione è il primo Nell’anziano la depressione è il primo disturbo psichiatrico per incidenza.disturbo psichiatrico per incidenza.

Solo il 40% dei disturbi dell’umore viene Solo il 40% dei disturbi dell’umore viene correttamente diagnosticatocorrettamente diagnosticato

di questo 40% solo la metà riceve un di questo 40% solo la metà riceve un trattamento adeguatotrattamento adeguato

Mito dell’ineluttabilità della depressione Mito dell’ineluttabilità della depressione nell’anziano nell’anziano

Page 71: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Quadro clinico della depressione Quadro clinico della depressione dell’anzianodell’anziano

Diagnosi differenziale con DADiagnosi differenziale con DA Umore depressoUmore depresso Perdita generale di interessePerdita generale di interesse Perdita di peso/aumentoPerdita di peso/aumento Alterazione del sonnoAlterazione del sonno stipsistipsi Sintomi psicomotori, affaticabilità, irritabilità, rallentamento Sintomi psicomotori, affaticabilità, irritabilità, rallentamento

psicomotoriopsicomotorio DistimiaDistimia Sensi di colpaSensi di colpa Visione negativa del mondoVisione negativa del mondo Difficoltà di concentrazioneDifficoltà di concentrazione Disturbi della memoriaDisturbi della memoria Deficit cognitiviDeficit cognitivi Compromissione del funzionamento socialeCompromissione del funzionamento sociale Idee suicidarieIdee suicidarie Talvolta caratteristiche psicotiche: deliri di contaminazione o Talvolta caratteristiche psicotiche: deliri di contaminazione o

ipocondriaciipocondriaci

Page 72: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattori predisponenti l’insorgenza Fattori predisponenti l’insorgenza della depressione nell’anzianodella depressione nell’anziano

Appartenenza di genereAppartenenza di genere: Le donne mostrano una : Le donne mostrano una maggiore tendenza a presentare sintomi depressivi (circa maggiore tendenza a presentare sintomi depressivi (circa 3,5/1) rispetto ai maschi.3,5/1) rispetto ai maschi.

Le condizioni di celibato, divorzio,e vedovanzaLe condizioni di celibato, divorzio,e vedovanza a confronto a confronto con lo stato coniugale: in particolare lo stato di vedovanza con lo stato coniugale: in particolare lo stato di vedovanza ha una forte predittiva diversa a seconda del genere con i ha una forte predittiva diversa a seconda del genere con i maschi maggiormente esposti al rischio depressivo maschi maggiormente esposti al rischio depressivo rispetto alle donne.rispetto alle donne.

Le condizioni abitativeLe condizioni abitative: le presone residenti in strutture : le presone residenti in strutture per anziani mostrano livelli maggiori di prevalenza della per anziani mostrano livelli maggiori di prevalenza della depressione rispetto a chi vive a domicilio (depressione rispetto a chi vive a domicilio (rapporto 4/1rapporto 4/1).).

L’interazione con malattie somatiche cronicheL’interazione con malattie somatiche croniche: le : le patologie croniche maggiormente associate all’insorgenza patologie croniche maggiormente associate all’insorgenza della sintomatologia depressiva sono soprattutto quelle della sintomatologia depressiva sono soprattutto quelle respiratorie, i disturbi cardiovascolari, quelli a carico respiratorie, i disturbi cardiovascolari, quelli a carico dell’apparato muscoloscheletrico con dolore cronico, il dell’apparato muscoloscheletrico con dolore cronico, il morbo di Parkinson e l’incontinenza urinaria.morbo di Parkinson e l’incontinenza urinaria.

Page 73: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

TrattamentoTrattamento

Trattamento farmacologicoTrattamento farmacologico Psicoterapia/sostegno individualePsicoterapia/sostegno individuale Psicoterapia di gruppoPsicoterapia di gruppo Gruppi di auto mutuo aiutoGruppi di auto mutuo aiuto

Page 74: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Disturbi d’ansia nell’anzianoDisturbi d’ansia nell’anziano

Comorbilità con la depressioneComorbilità con la depressione Fobie (paura per la malattia, Fobie (paura per la malattia,

menomazioni, danno)menomazioni, danno) Preoccupazione/paura per la perdita Preoccupazione/paura per la perdita

del coniugedel coniuge Disturbo post traumatico da stress Disturbo post traumatico da stress

(soggetti sopravvissuti ad eventi (soggetti sopravvissuti ad eventi traumatici che presentano in età traumatici che presentano in età avanzata il riacutizzarsi della avanzata il riacutizzarsi della sintomatologia)sintomatologia)

Page 75: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

I criteri diagnostici per il Disturbo Post-traumatico da stressI criteri diagnostici per il Disturbo Post-traumatico da stress (DSM-IV-TR) (DSM-IV-TR) La persona è stata esposta ad un evento traumatico estremo.La persona è stata esposta ad un evento traumatico estremo.

L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modimodi: :

ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni. sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento. pensieri, o percezioni. sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento.

agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione).intossicazione).

disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico

reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico. simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.

Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generalereattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi: seguenti elementi:

sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma incapacità di ricordare qualche aspetto importante del traumaincapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altrisentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter

avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita). avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita). Sintomi persistenti di aumentato arousalSintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come (non presenti prima del trauma), come

indicato da almeno due dei seguenti elementi: indicato da almeno due dei seguenti elementi: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme. difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme.

Page 76: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Elementi di psicopatologia Elementi di psicopatologia dell’anziano: le sindromi dell’anziano: le sindromi

demenzialidemenziali L’invecchiamento si accompagna ad L’invecchiamento si accompagna ad

un progressivo declino delle funzioni un progressivo declino delle funzioni cognitive che rientra in una più cognitive che rientra in una più generale fisiologica involuzione di tutte generale fisiologica involuzione di tutte le funzioni dell’organismo umano.le funzioni dell’organismo umano.

Quando, però, tale involuzione si Quando, però, tale involuzione si manifesta troppo precocemente ed manifesta troppo precocemente ed evolve in modo rapidamente evolve in modo rapidamente progressivo, si configura una sindrome progressivo, si configura una sindrome clinica denominata clinica denominata demenzademenza

Page 77: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

La DemenzaLa Demenza come, quando, perché

         

Page 78: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Definizioni Definizioni

Per demenza si intende un Per demenza si intende un “decadimento globale delle funzioni “decadimento globale delle funzioni cognitive, di solito progressivo, che cognitive, di solito progressivo, che interferisce con le attività sociali e interferisce con le attività sociali e lavorative” ( American council of lavorative” ( American council of scientific affairs).scientific affairs).

Secondo il DSM-V la demenza è un Secondo il DSM-V la demenza è un “decadimento globale delle funzioni “decadimento globale delle funzioni corticali superiori, in assenza di corticali superiori, in assenza di importanti obnubilamenti della importanti obnubilamenti della coscienza”.coscienza”.

Page 79: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Si tratta di un disturbo acquisito, e con base organica, delle funzioni intellettive che sono state in precedenza acquisite:

memoria (a breve e lungo termine) e almeno una tra pensiero astratto, capacità critica, linguaggio, orientamento

spazio temporale, con conservazione dello stato di coscienza vigile

Essa inizia con l’indebolimento della memoria, in particolare per i fatti recenti; le sensazioni si affievoliscono, l’attenzione è labile e alla

lunga impossibile; la volontà è incerta e senza vigore; i movimenti sono lenti e imprecisi

Page 80: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Diagnosi di DemenzaDiagnosi di Demenza

1. Perdita delle abilità intellettive di gravità tale da interferire con le attività lavorative e sociali

2. Perdita della memoria

3. Almeno una della seguenti alterazioni:• perdita del pensiero astrattoperdita del pensiero astratto• perdita delle capacità di giudizioperdita delle capacità di giudizio• perdita di funzioni definite perdita di funzioni definite corticali superioricorticali superiori quali: quali:

Nella diagnosi di demenza si riscontra:

AfasiaAfasia (l'alterazione o la perdita della facoltà del linguaggio) Aprassia Aprassia (perdita della capacità di eseguire sequenze motorie apprese con l'esperienza )

AgnosiaAgnosia (perdita della capacità di riconoscere persone o oggetti già noti ed il loro uso appropriato )

Deficit Deficit visuospazialivisuospaziali

Page 81: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Oltre 100 cause di DemenzaOltre 100 cause di DemenzaA . Degenerative. Degenerative

• Malattia di AlzheimerMalattia di Alzheimer• Malattia di PickMalattia di Pick• Malattia di HuntingtonMalattia di Huntington• Atrofia Frontotemporale senza Atrofia Frontotemporale senza

corpi di Pickcorpi di Pick• Malattia a corpi di LewyMalattia a corpi di Lewy• Malattia di ParkinsonMalattia di Parkinson• Malattia di WilsonMalattia di Wilson• Paralisi Sopranucleare Paralisi Sopranucleare

ProgressivaProgressiva• Degenerazione Degenerazione

SpinocerebellareSpinocerebellare• Degenerazione CorticobasaleDegenerazione Corticobasale• Afasia ProgressiveaAfasia Progressivea• Demenza SemanticaDemenza Semantica• Atrofia corticale posterioreAtrofia corticale posteriore

B. Vascolari• Multi-infartuale• Malattia di Binswanger• Vasculiti • Ematoma Subdurale• Infarto Strategico • Ipoperfusione• Postemorragica

C. Miste vascolari e degenerative

D. Miscellanea (malattie respiratorie ostruttive; sleep apnea; radiazioni; dialisi;privazione di sonno; ipossia)

11

Page 82: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

E. E. MetabolicheMetabolicheMalattie della Tiroide Malattie della Tiroide Malattie delle ParatiroidiMalattie delle ParatiroidiDisfunzioni EpaticheDisfunzioni EpaticheMalattia di CushingMalattia di Cushing

IpopituitarismoIpopituitarismo Carenza di Estrogeni Carenza di Estrogeni

UremiaUremiaPorfiriaPorfiriaCarenza di B12 Carenza di B12 Carenza di Folati Carenza di Folati Carenza di TiaminaCarenza di TiaminaAlterazioni di ElectrolitiAlterazioni di Electroliti

F. TossicheFarmaci (anticolinergici,

antiistaminici, tranquillanti minori e maggiori, antiipertensivi, cimetidina, digossina)Politerapie in range terapeuticoAlcoholMetalli pesanti: arsenico, piombo, mercurio

G. InfettiveSifilide; TBCMeningite micoticaMalattia di Lyme AIDS dementia complexEncefalite erpeticaMeningiti batteriche, in

particolare se trattate male

H. Da causa psichiatrica (mania, depressione, schizofrenia ad esordio tardivo)

Oltre 100 cause di DemenzaOltre 100 cause di Demenza22

Page 83: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

G. G. Infiammatorie Demielinizzanti Infiammatorie Demielinizzanti

- Sclerosi Multipla- Sclerosi Multipla

- Sarcoidosi- Sarcoidosi

- Lupus- Lupus

- Encefalite Limbica- Encefalite Limbica

I. TraumaticheTrauma cranicoInsulto post anossicoConcussione

H. Neoplasie

- Tumori primari del cervello

a. glioma lobo frontale

b. glioma corpo calloso

- Metastasi cerebrali

- Carcinomatosi meningea

J. IdrocefaloOstruttivoNon-ostruttivoNormoteso

K. Creutzfeldt-Jakob

Oltre 100 cause di DemenzaOltre 100 cause di Demenza33

Page 84: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Malattia di Alzheimer (AD)

DR. ALOIS DR. ALOIS ALZHEIMERALZHEIMER

19071907

La malattia di Alzheimer è la forma più frequente di demenza, colpisce circa il 5% delle persone ultrasessantacinquenni ed in Italia si stimano circa 500 mila ammalati. La malattia ha un inizio subdolo: le persone cominciano a dimenticare alcune cose per arrivare al punto in cui non riconoscono nemmeno i familiari ed hanno bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici.

Page 85: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

La malattia di AlzheimerLa malattia di Alzheimer

È la più comune causa di demenza tra È la più comune causa di demenza tra gli anziani.gli anziani.

Circa il 50-70% delle persone affette Circa il 50-70% delle persone affette da demenza soffre di malattia di da demenza soffre di malattia di Alzheimer.Alzheimer.

La malattia può durare da 8 a 15 anni.La malattia può durare da 8 a 15 anni. Spesso la malattia di Alzheimer viene Spesso la malattia di Alzheimer viene

confusa con la Depressione.confusa con la Depressione.

Page 86: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Segni e Segni e Sintomi Sintomi

• Alterazione delle diverse abilità cognitive (memoria, abilità verbali, attenzione, funzioni esecutive)

• Difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane

• Difficoltà nello svolgimento dell’attività lavorativa e ricreativa

11

Page 87: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

MALATTIA MALATTIA

DI ALZHEIMERDI ALZHEIMER• Notevoli Notevoli • Molto tardivaMolto tardiva• PeggioranoPeggiorano• MiglioranoMigliorano• Approssimative/errateApprossimative/errate• Presenza Presenza • Breve termineBreve termine• Rare Rare • Migliore per il passatoMigliore per il passato• RidotteRidotte• Presenti Presenti • Assenti Assenti • Frequente Frequente • Presenti Presenti • BassoBasso• Costanti Costanti

• Sforzi per compiti sempliciSforzi per compiti semplici• Perdita capacità socialiPerdita capacità sociali• Sintomi di notteSintomi di notte• Sintomi al mattinoSintomi al mattino• Risposte Risposte • ConfabulazioneConfabulazione• Deficit della memoria Deficit della memoria • Lacune mnesiche specificheLacune mnesiche specifiche• Gradiente temporale memoria Gradiente temporale memoria • Attenzione e concentrazione Attenzione e concentrazione • Disturbi del linguaggioDisturbi del linguaggio• Sintomi vegetativiSintomi vegetativi• DisorientamentoDisorientamento• Bizzarrie comportamentaliBizzarrie comportamentali• Rischio di suicidioRischio di suicidio• Risposte ai tests Risposte ai tests

ALTERAZIONI ALTERAZIONI

COMPORTAMENTALICOMPORTAMENTALI

Page 88: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

SintomatologiaSintomatologia

Turbe della memoriaTurbe della memoria Disorientamento nel tempo e nello Disorientamento nel tempo e nello

spazio (“,wandering”-vagabondaggio)spazio (“,wandering”-vagabondaggio) Disturbi del linguaggio (Afasie: Disturbi del linguaggio (Afasie:

difficoltà ad esprimersi o a difficoltà ad esprimersi o a comprendere mediante la parola)comprendere mediante la parola)

Agnosie (gli stimoli, uditivi, visivi , Agnosie (gli stimoli, uditivi, visivi , tattili vengono percepiti ma non tattili vengono percepiti ma non riconosciuti).riconosciuti).

Page 89: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Disordini psichiatrici (allucinazioni, Disordini psichiatrici (allucinazioni, deliri, illusioni);deliri, illusioni);

Turbe del comportamento Turbe del comportamento ( agitazione psicomotoria, apatia, ( agitazione psicomotoria, apatia, aggresività);aggresività);

Disturbi dell’affettività (ansia e Disturbi dell’affettività (ansia e depressione).depressione).

Page 90: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Segni e Segni e SintomiSintomi

I più comuni standard diagnostici per la demenza comprendono una valutazione dettagliata dello stato mentale del paziente, associata ad un’attenta raccolta dell’anamnesi che possa escludere altre cause di declino cognitivo.

22

Page 91: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Esami diagnosticiEsami diagnostici

Esami neuroradiologici TAC- RM- PETEsami neuroradiologici TAC- RM- PET Test neuropsicologici MMSE (Mini Test neuropsicologici MMSE (Mini

Mental State Examination).Mental State Examination).

Page 92: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Segni e Segni e SintomiSintomi

Il test più largamente studiato è il Mini Mental State Examination (MMSE), un breve esame strutturato che richiede un tempo di somministrazione di circa 5-10 minuti; comprende 30 specifiche prove ed è ben riproducibile se si utilizza la versione standardizzata.Diversi studi indicano che un punteggio al MMSE inferiore a 24/30 presenta sufficiente sensibilità (80-90%) e specificità (80%) per poter discriminare tra i casi affetti da demenza ed i soggetti normali di controllo.

33

Page 93: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

MMSEMMSE Mini Mental State Examination

Page 94: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Storia naturale della Malattia di AlzheimerStoria naturale della Malattia di Alzheimer

Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer’s Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer’s Disease. 1996.Disease. 1996.

00

55

1010

1717

2525

00 22 44 66 88 1010

AnniAnni

Sintomi cognitiviSintomi cognitiviSintomi cognitiviSintomi cognitivi

Perdita Perdita dell’autosufficienzadell’autosufficienza

Perdita Perdita dell’autosufficienzadell’autosufficienza

Disturbi del comportamentoDisturbi del comportamentoDisturbi del comportamentoDisturbi del comportamento

Ricovero in strutture sanitarieRicovero in strutture sanitarieRicovero in strutture sanitarieRicovero in strutture sanitarie

MorteMorteMorteMorte

DecadiDecadi

Pre-DAPre-DA Lieve-ModerataLieve-Moderata IntermediaIntermedia GraveGrave

Inizio della malattiaInizio della malattia Comparsa dei sintomiComparsa dei sintomi DiagnosiDiagnosi

MM

SE

MM

SE

Page 95: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.
Page 96: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.
Page 97: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Anatomia patologicaAnatomia patologica

L’encefalo sai L’encefalo sai presenta atrofico,presenta atrofico,

Il peso è ridotto,Il peso è ridotto, Le circonvoluzioni Le circonvoluzioni

sono assottigliate,sono assottigliate, Le scissure ed i Le scissure ed i

solchi allargati con solchi allargati con ampliamento dei ampliamento dei ventricoli laterali.ventricoli laterali.

Page 98: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Diffusa rarefazione Diffusa rarefazione neuronale;neuronale;

Dendridi più corti e Dendridi più corti e meno ramificati;meno ramificati;

Presenza di Presenza di placche senili o placche senili o amiloidee;amiloidee;

Degenerazione Degenerazione neurofibrillare.neurofibrillare.

Page 99: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattori di Rischio e Malattia di Fattori di Rischio e Malattia di Alzheimer Alzheimer

Fattori Demografici

Sesso Le donne hanno un rischiomaggiore, in particolare ad età avanzata

Istruzione ed occupazione

il basso grado di istruzione ed occupazione, accompagnati aminore attività cognitiva,aumentano il rischio

11

Page 100: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Fattori di Rischio e Malattia di Fattori di Rischio e Malattia di Alzheimer Alzheimer

Fattori Genetici e FamiliariStoria Familiare di AD

- il rischio aumenta con una storia familiare- il rischio aumenta con la precoce età di esordio- il rischio aumenta se i parenti di primo grado affetti sono due o più

Studio di Gemelli- concordanza solo in 40% di gemelli identici- l’età di esordio di demenza differisce fino a

> 14 anniApolipoproteina E (apo E)

- E2 rara e E4 frequente in ADMalattia di Down e Chr 21

- Famiglie con AD hanno probabilità di figli Down

22

Page 101: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Malattia di Alzheimer: Fattori di rischioMalattia di Alzheimer: Fattori di rischio

Traumi craniciTraumi cranici Bassi livelli di testosteroneBassi livelli di testosterone Bassi livelli di estrogeniBassi livelli di estrogeni

ColesteroloColesterolo Pressione arteriosa sistolicaPressione arteriosa sistolica

IPERIPER IPOIPO

Livelli di Omocisteina nel sieroLivelli di Omocisteina nel siero Diabete mellitoDiabete mellito

Page 102: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Malattia di Alzheimer: TERAPIAMalattia di Alzheimer: TERAPIAAnche se al momento non esiste una terapia che permetta di curare l'Alzheimer, sono state proposte diverse strategie terapeutiche per provare a gestire clinicamente il morbo di Alzheimer; strategie, che puntano a modulare farmacologicamente diversi dei meccanismi patologici che ne stanno alla base.In primo luogo, basandosi sul fatto che nell'Alzheimer si ha diminuzione dei livelli di acetilcolina, l'idea è stata quella di provare a ripristinarne i livelli fisiologici. L'acetilcolina pura non può però essere usata, in quanto troppo instabile e con un effetto limitato. Gli agonisti colinergici invece avrebbero effetti sistemici e produrrebbero troppi effetti collaterali, e non sono quindi utilizzabili. Si possono invece usare gli inibitori della colinesterasi, l'enzima che metabolizza l'acetilcolina: inibendo tale enzima, aumentiamo la quantità di acetilcolina nello spazio sinaptico.

11

Page 103: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

Malattia di Alzheimer: TERAPIAMalattia di Alzheimer: TERAPIA22

Negli Stati Uniti è in sperimentazione anche una terapia genica, che prova ad utilizzare l'

ormone della crescita per la cura dell'Alzheimer.Le forme di trattamento non-farmacologico

consistono prevalentemente in misure comportamentali, di supporto psicosociale e di training cognitivo. Tali misure sono solitamente

integrate in maniera complementare con il trattamento farmacologico.

La cura dell'Alzheimer è però ai primi passi: al momento non esistono ancora farmaci che

guariscano o blocchino la malattia. Si può migliorare la qualità della vita dei pazienti malati, e provare a

rallentarne il decorso nelle fasi iniziali.

Page 104: Psicologia dell’invecchiamento Anno 2011 Anno 2011.

GRAZIE PER GRAZIE PER L’ATTENZIONE,L’ATTENZIONE,

Fine!