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Programmazione di plesso
Anno scolastico 2014– 2015
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INDICE
- Situazione della scuola
- Accoglienza e osservazione dei nuovi iscritti
- Attività di sezione
- Traguardi per lo sviluppo delle competenze
o Il sé e l’altro
o Il corpo e il movimento
o Immagini, suoni colori
o I discorsi e le parole
o La conoscenza del mondo
- Contenuti delle attività e metodologie
- Verifiche
- Continuità
- Sicurezza
- Biblioteca
- Rapporti con le famiglie
- Rapporti tra docenti
- Progetti
o IPDA
o Musica
o Orto
o Giocomotricità
o Inglese
o Nuoto
o Progetti vigili
o Uscite
o Partecipazione a feste
- Laboratori pomeridiani
o Letto - scrittura
o Scienze
o Logico - matematica
o Immagini, suoni colori
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SITUAZIONE DELLA SCUOLA
La scuola dell’infanzia "Collodi” è formata da 4 sezioni eterogenee così composte:
sez A (gialli) 16 bambini
sez B (verdi) 18 bambini
sez C (azzurri) 15 bambini
sez D (rossi) 17 bambini
A gennaio vi saranno 5 bambini in inserimento.
PERSONALE DOCENTE
otto insegnanti di sezione
un insegnante di religione
due insegnanti di sostegno
due educatori di sostegno
PERSONALE NON DOCENTE .
due operatrici a tempo pieno (una nel turno del mattino e una in quello del pomeriggio)
una cuoca
al momento del pranzo una aiuto cuoca
SPAZI
Tre sezioni ubicate al piano terra.
Una sezione ubicata al seminterrato.
Una piccola palestra.
Una cucina.
Un ufficio.
Un refettorio.
Un salone d’entrata.
Un ampio spazio esterno.
AMBIENTE SOCIO CULTURALE
Livello medio.
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ACCOGLIENZA E OSSERVAZIONE DEI NUOVI
ISCRITTI
In vista dell'accoglienza e dell'osservazione dei nuovi iscritti, e al fine di agevolare il più possibile il
loro distacco dalle famiglie, nei primi due giorni di scuola le insegnanti si dedicano esclusivamente
agli alunni del primo anno, attrezzando per loro degli angoli di gioco e organizzando delle attività di
manipolazione, grafico-pittoriche e musicali.
Il terzo giorno riprende la frequenza dei bambini vecchi iscritti.
ATTIVITA’ DI SEZIONE
Quest'anno la programmazione didattica avrà come tema conduttore: “GIOCO, MANGIO,
CRESCO…...”argomento di cruciale importanza che ben si adatta ad una programmazione
articolata e trasversale.
Il rapporto con il cibo è particolare: è intimo, quotidiano, si scopre denso di significati simbolici e
psicologici, richiama le radici del piacere e dell’identità, si definisce all’interno di una cultura,
muove il senso dell’appartenenza, ha a che fare con l’immagine di sé ed il confronto con i diversi
modelli sociali che cambiano in continuazione.
Alla base di qualsiasi approccio culturale sull’argomento vi è il rapporto tra alimentazione e
inconscio: ognuno di noi ha un rapporto unico con il cibo, costruito su una lunga evoluzione
psicologica e culturale.
E’ per questo che una corretta educazione alimentare non può diventare un facile sunto di
prescrizioni e regole: se siamo ciò che mangiamo, ogni cambiamento alimentare non può che partire
da un cambiamento di noi stessi.
Un intervento di educazione alimentare diventa, quindi, un progetto educativo globale, meta
disciplinare, mirato alla maturazione complessiva dei bambini, che coinvolge tutta la comunità
educativa e non solo il personale docente, e che tiene conto delle condizioni nutrizionali e delle
abitudini alimentari della popolazione scolastica, nel suo contesto familiare – territoriale – culturale.
Le attività da noi proposte sono pensate per i bambini dai 3 ai 6 anni, privilegiando l’asse del gioco
come esperienza, la dimensione sociale del fare, che coinvolga non solo bambini di età diverse, ma
anche, dove possibile, genitori e territorio.
Perché giocare insieme, come mangiare insieme, è una grande occasione per conoscersi e per
conoscere, per sentirsi rassicurati ed accolti, per pensarsi come soggetto ricco d’idee, emozioni ed
esperienze.
L’obiettivo finale è quello di trasmettere il piacere dell’alimentazione, il gusto del gusto, il senso di
una cultura che nutre.
Il percorso didattico si snoderà in molteplici attività, attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi che
riguardano i vari campi di esperienza, prevedendo così raccordi trasversali ed interdisciplinari.
I campi di esperienza coinvolti sono:
- Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
- Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute)
- Immagini, suoni e colori (gestualità, arte, musica, multimedialità)
- I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura)
- La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura)
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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
IL SE’ E L’ALTRO:
- Giocare in modo costruttivo e creativo con gli altri, argomentare, confrontarsi, sostenere le
proprie ragioni con adulti e bambini.
- Sviluppare il senso dell’identità personale, percepire le proprie esigenze e i propri
sentimenti, esprimerli in modo sempre più adeguato.
- Avere una storia personale e familiare, conoscere le tradizioni della famiglia, della comunità
e metterle a confronto con altre.
- Riflettere, confrontarsi, discutere con gli adulti e con gli altri bambini e cominciare a
riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
- Porre domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia, e raggiungere una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri,
delle regole del vivere insieme.
- Orientarsi nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e muoversi con crescente
sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari.
- Riconoscere i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi
pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e delle città.
- Considerare il cibo come momento di condivisione e di crescita non solo a livello di
alimentazione individuale, ma anche come momento di aggregazione con tutto il gruppo
scolastico ed extrascolastico.
IL CORPO E IL MOVIMENTO:
- Vivere pienamente la propria corporeità, percepirne il potenziale comunicativo ed
espressivo, maturando condotte che consentano una buona autonomia nella gestione della
giornata a scuola.
- Riconoscere i segnali e i ritmi del proprio corpo e adottare pratiche corrette di cura di sé, di
igiene e di sana alimentazione.
- Acquisire l’importanza nutrizionale dei cibi per il funzionamento del corpo umano
- Conoscere gli organi coinvolti nel processo digestivo degli alimenti
- Controllare la postura e la motricità non solo durante i pasti, ma nell’arco dell’intera
giornata
IMMAGINI, SUONI, COLORI:
- Comunicare, esprimere emozioni, raccontare, utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio del corpo consente.
- Inventare storie e saperle esprimere attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e
altre attività manipolative.
- Seguire con piacere e curiosità spettacoli di vario tipo.
- Acquisire la consapevolezza che gli alimenti possiedono colori e forme proprie
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- Ascoltare e memorizzare brani – poesie – storie - filastrocche – indovinelli relativi
all’alimentazione
I DISCORSI E LE PAROLE
- Esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il
linguaggio verbale utilizzato in differenti situazioni comunicative.
- Ascoltare e comprendere narrazioni, raccontare e inventare storie, chiedere e offrire
spiegazioni, usando il linguaggio per progettare attività e per definirne le regole.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
- Collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.
- Riferire correttamente eventi del passato recente; saper ipotizzare cosa potrà succedere in un
futuro immediato e prossimo.
- Osservare con attenzione il proprio corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, fenomeni
naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.
- Individuare le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come
avanti/indietro, sopra/sotto ecc.; seguire correttamente un percorso sulla base di indicazioni
verbali.
- Diventare consapevoli dell’importanza della quantità – qualità e varietà degli alimenti da
assumere nell’arco della giornata, cogliendone somiglianze e differenze con le abitudini
alimentari di altre culture
CONTENUTI E METODOLOGIE
Nel corso delle attività volte a potenziare le competenze interessate dal macro-tema
“GIOCO,MANGIO,CRESCO, faremo ricorso a diverse strategie didattiche, tra cui l'osservazione
diretta, la ricerca, l’esplorazione, la conoscenza, facendo leva sulla rielaborazione personale.
Quanto alle attività vere e proprie, esse saranno:
- Inserimento, accoglienza e conoscenza reciproca
- Attività varie sulle regole condivise
- Attività percettive - sensoriali sulle caratteristiche stagionali (caldo, freddo, colori, odori,
sapori, suoni)
- Ideazione e uso di semplici simboli grafici per rappresentare le modifiche fisiche del nostro
corpo, ambientali e climatiche dovute allo scorrere del tempo. (Il calendario, la
meteorologia)
- Attività di esplorazione e manipolazione libera di materiali diversi, guidata e finalizzata alla
riproduzione e realizzazione di oggetti, manufatti, prodotti vari osservati e agiti nei diversi
contesti.
- Lettura e rielaborazione di storie sugli argomenti trattati
- Attività di memorizzazione di canti, poesie, filastrocche, testi vari
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- Cartelloni e produzioni, ricostruzioni individuali e/o collettive con diverse tecniche
espressive (manipolative, sonoro – drammatico - teatrali, mimico - gestuali, pittoriche,
grafiche e costruttive).
- Invenzione di storie, racconti, situazioni, giochi simbolici, ritmi e sonorità
-
- Creazione di esperienze che consentano ai bambini di progettare e operare secondo finalità
comuni (es. in occasione delle ricorrenze festive)
- Attività inerenti l’interculturalità (ad esempio il progetto Jangany)
- Attraverso l’utilizzo di mezzi multimediali, il bambino osserva dei documentari e scopre
realtà culturali e tradizioni culinarie differenti dalle proprie.
- Attività volte a promuovere atteggiamenti pro sociali (senso di appartenenza, rispetto,
legalità, educazione alla cittadinanza, educazione alla salute, sicurezza, collaborazione e
condivisione).
- Uscite esplorative sul territorio ( negozi, mercato, agriturismo…)
- Attività culinarie nel piccolo e nel grande gruppo ( pizza, torte, biscotti, piatti tipici di
qualche regione……)
VERIFICHE
Sono previsti:
Verifiche ed osservazioni in itinere sulle attività svolte in sezione e durante i laboratori.
Confronto e condivisione delle osservazioni tra le insegnanti di sezione e di laboratorio.
CONTINUITA’
Per i bambini di 5 anni sono previsti incontri di continuità con le scuole primarie “Folis” e “Podio”.
Sempre per i bambini di 5 anni sono previsti incontri di continuità nell’ambito musicale con la
scuola secondaria di primo grado “Costa”.
SICUREZZA
Nell’anno scolastico 1996/97 entrarono in vigore le procedure previste dalla legge 626 per la
sicurezza. La vigente normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. n. 81/2008,
così come modificato e integrato dal D. Lgs 106/09), indica l'obbligatorietà a cura del datore di
lavoro di provvedere a tutta una serie di adempimenti per tutelare la salute e la sicurezza dei
lavoratori.
Nell’anno in corso verranno, come di consueto, aggiornati i piani di evacuazione, i relativi
incarichi e, inoltre, verranno sensibilizzati i bambini sul problema “sicurezza”. L’intervento sui
bambini è mirato alla conoscenza circa la necessità di abbandonare, in casi particolari, la scuola con
urgenza, nonché renderli consapevoli dell’importanza di evacuare seguendo una determinata
procedura.
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Come stabilito dalla legge, saranno effettuate almeno due prove nell’anno (nei mesi di novembre e
maggio), in diversi momenti della giornata scolastica.
BIBLIOTECA
Una biblioteca è istituita nel plesso.
I libri verranno suddivisi (50 per ogni sezione).
I bambini potranno con cadenza settimanale sceglierne uno che verrà loro letto a casa dai genitori.
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
Sono previste due riunioni collegiali di sezione.
Nella prima verrà illustrata l’organizzazione e la programmazione educativa e didattica e,
contestualmente, l’elezione dei rappresentanti di sezione; la seconda sarà dedicata alla verifica.
Sono previsti inoltre colloqui individuali di sezione e due assemblee con le insegnanti del gruppo di
5 anni.
Sono programmati due incontri di intersezione fra rappresentanti dei genitori e insegnanti.
RAPPORTI FRA DOCENTI
Le riunioni all’interno del plesso per programmare e verificare l’attività didattica avranno cadenza
mensile.
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Istituto Comprensivo Statale di Pino Torinese
EDUCAZIONE RELIGIOSA
“Emozioni e virtù”
Insegnante
Annamaria Lagna
Anno scolastico 2014/2015
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DESTINATARI: Tutti i bambini della scuola dell’infanzia che si avvalgono dell’insegnamento
dell’educazione religiosa
TEMPI: un’ora e mezza alla settimana per sezione, iniziando dal mese di settembre fino alla fine di
giugno .
Obiettivi:
promuovere tra i bambini atteggiamenti di reciproca accoglienza con gesti, segni,
espressioni, parole,disegni, canti.
Imparare a guardare con attenzione il mondo che ci circonda ed a scoprirne le meraviglie
con senso di stupore – gratitudine e rispetto;
Conoscere e condividere la regola ed il valore dell’amore di Dio e del prossimo, con i primi
comportamenti di attenzione – accoglienza – donazione – riconciliazione – pace – sincerità e
fiducia per una buona convivenza umana;
Favorire l’ascolto e la parola valorizzando l’espressione di emozioni e sentimenti di
gratitudine, gioia e bontà
CONTENUTI
Attenzione verso l’altro – Entusiasmo – Allegria – Responsabilità – Amicizia – Rispetto –
Solidarietà – Pace – Pazienza – Gratitudine – Generosità – Disponibilità – Bontà
Ecologia
Progetto “jangany ( intercultura)
Imparare a creare una mente felice…..
“Felice….mente”
Ascoltare con il cuore…
Il buon umore: fare il bene…non fare il male.
Gesù come modello!
Gesù nostro amico ed esempio.
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LABORATORIO DI
“ I GABBIANI” 5 anni
Insegnante CONTI FRANCA
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
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Il gruppo dei Gabbiani bambini di 5 anni e’ composto da 22 bambini saranno divisi in 2 sottogruppi : i due sottogruppi ruoteranno nei vari laboratori :letto scrittura, logica, scienze, immagine. Le attività di laboratorio si svolgeranno al pomeriggio nella sezione dei verdi e nella sezione degli azzurri. Tutti i bambini di 5 anni sono coinvolti nel progetto I. P. D. A. , obiettivo di tale progetto e’ individuazione precoce di possibili situazioni a rischio per i futuri apprendimenti; rilevare le competenze pre - requisite agli apprendimenti scolastici ; potenziare per tutti i bambini queste competenze; sostenere i bambini che presentano competenze non ancora consolidate Fasi del progetto:
prima fase Ottobre/Dicembre attività di recupero Gennaio/Maggio (nelle sezioni) seconda fase Maggio /Giugno Materiali utilizzati : CMF, prove I. P. D. A., BIN 4/6, PRCR-2.
LABORATORIO DI LETTO- SCRITTURA
OBIETTIVI FORMATIVI -Favorire la familiarizzazione con la lingua scritta;
-stimolare i bambini a costruire ed esprimere teorie sulla lingua scritta; -stimolare la riflessione linguistica -favorire l’acquisizione di strumenti cognitivi atti a favorire la consape- volezza che : tutto cio’ che è detto può essere scritto le stesse parole si scrivono sempre allo stesso modo e ad
ogni suono corrisponde un segno stabile
- favorire la capacità di ascoltare, comprendere e verbalizzare parole
- riconoscere lettere e parole - riconoscere rime e assonanze fonetiche - vivere il “ piacere del leggere” - produrre grafismi e scritture spontanee - saper mettere in corrispondenza parole e immagini,parole e parole
Nel laboratorio si partirà dalle competenze dei bambini. Le tre competenze in questione sono :La consapevolezza fonologica,la consapevolezza testuale e la consapevolezza pragmatica.
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1. La consapevolezza fonologica consiste nella capacità di distinguere suoni e significati, che rappresenta il presupposto per la conquista della corrispondenza tra i suoni della lingua e la loro codifica in forma scritta.
2. La consapevolezza testuale riguarda invece l’abilità di presentare i pensieri in modo articolato e consequenziale, per fare ciò bisogna avere acquisito destrezza nel costruire oralmente testi narrativi contenenti informazioni ben collegate tra di loro.
3. La consapevolezza pragmatica è collegata con la dimensione meta cognitiva del linguaggio, cioè le condizioni del suo funzionamento, gli scopi che assolve e le funzioni ad esso assegnate in un contesto comunicativo.
CONTENUTI
I contenuti del laboratorio sono legati alle competenze sopra citate; l’interesse del bambino verso se stesso e verso l’ambiente che lo circonda sarà il punto di partenza - IL NOME COME PAROLA SIGNIFICATIVA PER IL BAMBINO - Scrittura spontanea del proprio nome - Il nome dei miei amici - Nomi corti - nomi lunghi - Cerco le parole che iniziano come il mio nome - Giochi con il nome - Giochiamo con le lettere - PAROLE DELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE - Ricerca di parole per il paese - Ricerca di parole che iniziano come le vocali… - Le parole dolci di mamma e papa - troviamo le parole che finiscono come…
- PAROLE IN RIMA - Inventiamo la rima del nostro nome - Ricerca di parole in rima
- Ricerca di parole che facciano rima con il proprio nome
- GIOCHI CON LE PAROLE - e’ arrivato un bastimento carico di… - la catena delle parole - Il gioco dei contrari - La macedonia di lettere - L’acrostico del mio nome - Giochiamo con le sillabe
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- GIOCHIAMO CON LE LETTETE - La tombola delle lettere - La tombola delle sillabe - GIOCHI METAFONOLOGICI - LETTURA DI STORIE - Inventiamo delle storie con le parole o le figure che scegliamo - Inventiamo una storia con mamma e papa’
METODOLOGIA
- Lavorare sulle idee che i bambini hanno della lingua scritta - Immergere il bambino nel mondo delle parole per stimolarlo a fare ipotesi. - Gioco libero con i materiali a disposizione - Osservazione delle scoperte fatte dai bambini
RUOLO DELL’INSEGNANTE - Ruolo di intervento indiretto, puntato soprattutto sulla predisposizione di
materiali e stimoli, - Funzione di incoraggiatore, rassicuratore verso il bambino e le sue ipotesi - Predisporre un ambiente accogliente e sereno.
MATERIALI
- Libri - Lettere di cartone - Riviste - Carta - Cartoncino
- Colla - Forbici - Colori - Matite - Utilizzo materiale della” Erickson”
USCITE Per le vie di Pino a cercare le parole
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ISTITUTO COMPRENSIVO PINO TORINESE
Scuola dell’Infanzia “Collodi”
PROGRAMMAZIONE
“ Laboratorio scientifico ”
Anno scolastico 2014/2015
LABORATORIO DEL GRUPPO DEI BAMBINI DI 5 ANNI
“Molto meglio è studiare quelle cose che si possono conoscere con l'esperienza, poiché solo
l'esperienza non falla. E laddove non si può applicare una delle scienze matematiche, non si può
avere la certezza”.
( Leonardo da Vinci)
Insegnante
ALEMANI BIANCA MARIA
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Il bambino attraverso le attività concrete e grazie alla sua curiosità riesce a portare la sua attenzione
verso gli aspetti più diversificati della realtà, e spesso rivolge all’adulto domande che derivano dalla
sua esperienza ludica o di vita quotidiana alle quali non riesce ancora a dare delle risposte da solo.
Predisponendo situazioni di esperienza che continuino a stimolare ed a entusiasmare l’interesse ed il
piacere della scoperta, si desidera accompagnare il bambino a sviluppare una capacità di capire e di
trovare spiegazioni ai suoi innumerevoli quesiti senza cadere nello scoraggiamento o nel timore che
le sue idee non risultino appropriate.
Partendo proprio dall’utilizzo di eventi occasionali o momenti di vita quotidiana, si desidera
proporre al bambino momenti di osservazione – esperienze - confronto e riflessione nel gruppo del
laboratorio pomeridiano che avrà inizio dopo le vacanze natalizie, sensibilizzandolo a desiderare
costantemente un ampliamento della sua conoscenza.
DESTINATARI: Tutto il gruppo dei bambini di 5 anni che frequenta l’ultimo anno della scuola
dell’infanzia.
TEMPI: due settimane al mese iniziando dal mese di gennaio fino alla fine di marzo .
SPAZI: la sezione dei “Verdi”, postazioni d’ informatica della scuola, il territorio e l’ambiente nel
quale viviamo.
OBIETTIVI FORMATIVI:
prendere atto del “divenire del tempo” ( nascita – crescita – invecchiamento );
sui cambiamenti del tempo (giorno – notte, freddo – caldo );
usare in modo appropriato le parole del tempo ( prima – adesso - dopo)
stimolare l’osservazione, la curiosità, la scoperta dell’ambiente.
Comprendere azioni, funzioni, relazioni, trasformazioni relative ai quattro elementi.
Ascoltare e comprendere storie e racconti
Sviluppare la capacità di formulare ipotesi in relazione ai fenomeni osservati
Raccontare l’esperienza riflettendo su “come si è pensato” e su come si è risolto un
problema”
Rappresentare, confrontare e verificare ciò che si osserva
Sensibilizzare i bambini nei confronti dell’ambiente naturale e sviluppare una coscienza
ecologica
METODOLOGIA
“Faccio il ricercatore”: indagine sul territorio per scoprire la materia;
esperimenti;
attività d’osservazione per scoprire le proprietà fondamentali dei solidi, dei liquidi dei gas;
gioco psicomotorio;
rielaborazione grafica.
Lettura / racconto di storie.
Ricerca delle sorgenti luminose e dei corpi luminosi;
giochi di luci ed ombre
che cos’è l’arcobaleno?
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Attività finalizzate alla semina e messa a dimore; esplorazione, osservazione dei
cambiamenti e della coltivazione
Attività di raccolta per classificare, confrontare, raggruppare;
rielaborazione verbale e grafica delle esperienze effettuate
registrazione dei dati.
OSSERVAZIONE
L’osservazione occasionale e sistematica esercitata attraverso accorgimenti specifici, consentirà di
valutare le esigenze del singolo e del gruppo per poi riadattare le proposte educative anche in base
alle risposte dei bambini.
VERIFICA
Attraverso le rielaborazioni grafiche, l’osservazione costante, le conversazioni di gruppo ed
individuali, verifichiamo se i bambini :
sono cresciuti sul piano della “ cultura scientifica”
sono capaci di ideare dei sistemi per la rilevazione dei dati
sono capaci di riprodurre graficamente quanto osservato
USCITA DIDATTICA: Visita al planetario di Pino Torinese.
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ISTITUTO COMPRENSIVO PINO TORINESE
Scuola dell’Infanzia “Collodi”
PROGRAMMAZIONE
“ Laboratorio informatico ”
Anno scolastico 2014/2015
LABORATORIO DEL GRUPPO DEI BAMBINI DI 5 ANNI
Insegnante
ALEMANI BIANCA MARIA
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Il bambino di oggi vive in un contesto esperienziale che gli offre l’opportunità di interagire con il
computer ancor prima dell’ età che gli permette l’ingresso nella scuola dell’infanzia; il rischio che
si corre è che si giochi da solo con questo strumento, subendone il fascino, ma senza un uso
programmato e consapevole.
Il computer quindi rappresenta una costante della vita dei nostri bambini e la scuola non può
ignorare tale realtà, ma è anche suo compito, invece, individuare progetti e strategie che avvalorino
sul piano pedagogico il mezzo informatico e sappiano accompagnare l’uso del computer ad
adeguate forme di mediazione didattica.
DESTINATARI: Tutto il gruppo dei bambini di 5 anni che frequenta l’ultimo anno della scuola
dell’infanzia.
TEMPI: due settimane al mese iniziando dal mese di aprile fino alla fine di maggio .
SPAZI: la sezione dei “Verdi”, postazioni d’ informatica della scuola.
OBIETTIVI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO:
conoscere il computer nelle sue funzioni generali e nelle sue parti principali
individuare i possibili utilizzi del computer
Conoscere alcuni elementi necessari per utilizzare il computer
Utilizzare correttamente il pulsante sinistro del mouse
Saper utilizzare il programma di disegno Paint
Stimolare la curiosità e conoscere alcune delle funzioni fondamentali del computer
Conoscere i vantaggi e gli svantaggi nell’uso del computer
METODOLOGIA
Con l’utilizzo di software “aperto” che dà libero sfogo alla creatività, alla progettualità ed alla
fantasia dei bambini, di software “mirato” che offre percorsi di apprendimento specifici, si
valorizzerà la metodologia di lavoro “per tentativi ed errori” che si presenta utile nei primi momenti
di lavoro.
Nelle fasi successive ci si avvarrà della metodologia della ricerca e dell’esplorazione che si avvicina
molto alla naturale curiosità della mente infantile, favorendo momenti di cooperazione e di aiuto
reciproco.
VERIFICA
Le verifiche saranno fatte in intinere con rilevazioni riferite alle abilità cognitive, motorio –
prassiche e spaziali - temporali ed altre relative alle richieste dei software utilizzati.
La valutazione si baserà sul monitoraggio periodico che mirerà a valutare gli apprendimenti dei
bambini ed i loro atteggiamenti nei confronti delle nuove tecnologie.
Si prevedono verifiche periodiche e finali, volte ad accertare l’acquisizione delle competenze
raggiunte da ogni bambino e dal gruppo.
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ISTITUTO COMPRENSIVO PINO TORINESE
Scuola dell’Infanzia “Collodi”
“IMMAGINI, SUONI, COLORI”
“SUONI PREZIOSI”
LABORATORIO DEI GABBIANI
Anno Scolastico 2014/2015 L’insegnante
Sciarrotta Rosina
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Alla luce delle recenti Indicazioni per il Curricolo della
Scuola dell’ Infanzia, il Campo di Esperienza: “IMMAGINI,
SUONI, COLORI” è dedicato all’incontro con i linguaggi
espressivi, musicali, visivi, gestuali e mass-mediali, che
consentono ai bambini di esplorare e manipolare materiali e
oggetti diversi, di sperimentare tecniche e strategie
costruttive, di avvicinarsi alle esperienze artistiche, nonché di
esprimere con immaginazione e creatività, emozioni e
pensieri.
Nell’ambito del Laboratorio predisposto per i bambini di 5
anni, la musica, il canto, la danza, come la pittura , il teatro, la
gestualità, coinvolgeranno attivamente i bambini in un
percorso che, concepito su basi interdisciplinari con gli altri
campi di esperienza, partirà dal corpo per promuovere la
capacità di:
- osservazione e ascolto;
- ricerca e sperimentazione;
- invenzione e interpretazione di vissuti, esperienze ed
emozioni;
- sensibilità per il bello;
- conoscenza di sé, degli altri e della realtà;
- socialità, tolleranza e apertura verso gli altri e il diverso;
- valorizzazione delle risorse personali e delle potenzialità
espressive di ciascuno e del gruppo;
- coltivare il piacere della fruizione consapevole e la
riflessione critica;
- avvicinare i bambini alla cultura e al patrimonio artistico;
- promuovere la comunicazione e l’espressione attraverso
tutti i linguaggi, in particolare quello musicale.
Partendo dal presupposto che la musica è il linguaggio più
istintivo e primordiale e considerando il valore formativo che
essa esercita sullo sviluppo della persona, dal punto di vista
cognitivo-culturale, linguistico-comunicativo, emotivo-
affettivo, identitario e interculturale, relazionale e critico-
estetico, nell’intento di valorizzare il vissuto e le competenze
dei bambini mirando alla loro maturazione globale come
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soggetti fruitori e produttori di cultura di una società in
movimento e multimediale, il Laboratorio “SUONI PREZIOSI”,
si pone come momento privilegiato per conoscere ed
esplorare il mondo sonoro, organizzarlo, dargli senso e con
esso comunicare in modo consapevole, personale e creativo.
FINALITA’
- Promuovere un’educazione musicale basata sulla ricerca-
azione e sul fare musica in modo attivo;
- prendere coscienza della propria identità personale e
musicale per interagire con gli altri e l’ambiente nei vari
contesti, rispettando la diversità;
- utilizzare la pratica della musica d’ insieme come ambito
privilegiato per favorire la relazione educativa,
atteggiamenti pro-sociali, senso estetico, buone capacità
critiche, di ascolto e osservazione, creatività e sensibilità
musicale;
- favorire l’integrazione tra musica-corpo-mente e sfera
emotiva con la valorizzazione delle diverse intelligenze
(Gardner) che si riflette e si traduce in un approccio
interdisciplinare e trasversale degli ambiti di esperienza
TRAGUARDI
- Comunicare, esprimere emozioni, raccontare utilizzando
il linguaggio del corpo;
- sviluppare interesse per la fruizione di spettacoli, musica
e opere d’ arte;
- scoprire il paesaggio sonoro attraverso attività di percezio
ne, ascolto e produzione musicale, utilizzando voce, corpo
oggetti e strumenti musicali;
- esplorare i primi alfabeti musicali, usando simboli per
rappresentare i suoni percepiti e riprodurli;
- esplorare le possibilità offerte dalla tecnologia per fruire
delle diverse forme artistiche, per comunicare ed
esprimersi attraverso di esse;
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- Manipolare ed usare con creatività molteplici materiali.
OBIETTIVI
- Usare linguaggi differenti per interagire e comunicare;
- ascoltare ed esplorare realtà sonore e
artistiche/espressive;
- esplorare le potenzialità sonore di corpo, voce, ambienti
vari. oggetti e strumenti;
- esplorare le diverse modalità fisiche e di produzione del
suono;
- discriminare le caratteristiche del suono: altezza,
intensità, durata, timbro, andamento, direzione, ecc.;
- avvicinarsi al timbro e alle sonorità per definire “il colore
musicale”;
- uso dell’apparato fonatorio attraverso non-sense, suoni
onomatopeici, filastrocche, racconti , canti, ecc.;
- ascoltare, comprendere e rielaborare un testo attraverso
linguaggi verbali e non verbali;
- individuare i nuclei essenziali di un testo, per
drammatizzarlo e sonorizzarlo;
- avvicinare i bambini alle diverse espressioni artistiche:
canto, danza, opere d’arte, fotografia, gestualità, teatro,
multimedialità, ecc. cogliendone tecniche, modalità
costruttive, funzione espressiva;
- tradurre suoni e ritmi da un codice all’altro;
- rappresentare e/o inventare un linguaggio simbolico;
- utilizzare e/o costruire giocattoli sonori e strumenti
musicali;
- esercitare la capacità di scrittura e lettura;
- percepire/imitare/inventare cellule ritmiche e melodiche;
- saper cantare/suonare da soli e in gruppo;
- sapersi muovere in relazione allo spazio, agli altri e alla
musica, seguendo una semplice coreografia;
- partecipare in modo creativo al dialogo musicale;
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- stabilire associazioni e relazioni tra colori, forme,
elementi, esprimendo idee ed emozioni suscitate dalla
visione di opere d’ arte, ascolto di musiche di vario
genere, epoche e culture diverse;
- acquisire consapevolezza di alcuni meccanismi e
strutture del linguaggio musicale (ritmo, melodia, forma,
colore, armonia, ecc.) e artistico;
- ricostruire e comunicare le fasi più significative del
proprio vissuto artistico/musicale.
CONTENUTI
- conoscenza reciproca dei gruppi;
- pratica dell’ascolto;
- fruizione, comprensione, rielaborazione di testi vari
(fiabe, racconti, filastrocche, canzoni, poesie), opere
d’arte, fotografie, ecc. attraverso linguaggi verbali e non
verbali;
- esplorazione e presa di coscienza delle sonorità del corpo
voce, strumenti e dello spazio esterno;
- paesaggi sonori;
- caratteristiche del suono;
- creazione di una mappa ritmica/melodica del suono
(canovaccio musicale);
- drammatizzazione e sonorizzazione di testi;
- rappresentazione dell’evento sonoro attraverso tecniche
espressive: mimico/gestuale, drammatico/teatrale,
grafiche, pittoriche e manipolative;
- uso e costruzione di giocattoli sonori e strumenti
musicali;
- installazioni sonore: ragnatele e partiture aeree su
tecniche e modalità pittoriche di Pollock, Kandinsky,
Matisse, Mirò, ecc.
- attività con la body percussion;
- pattern ritmici e melodici di acculturazione, imitazione e
assimilazione per lo sviluppo dell’audiation;
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- canti e musiche appartenenti ai vissuti dei bambini e ad
altre culture;
- giochi per la scoperta e l’uso di regole musicali;
- manipolazione dei materiali ed esperienza musicale
(teatro musicale) come ambito privilegiato per favorire la
relazione educativa;
- documentazione dell’esperienza.
METODOLOGIA
Per rendere il processo di apprendimento attivante,
dinamico, cognitivamente stimolante ed emotivamente caldo,
si annoverano riferimenti:
- alla metodologia ORFF, per l’integrazione dei diversi
linguaggi espressivi, l’attivazione della persona in tutte le
sue dimensioni antropologiche (emotiva, cognitiva,
relazionale, ecc.), l’apprendimento con o attraverso il
gruppo, l’uso dello strumentario ritmico, ecc.;
- alle idee operative della Music Learning Theory di Edwin
Gordon, per l’approccio cognitivo allo sviluppo del
pensiero musicale e all’alfabetizzazione (Audiation
preparatoria);
- all’approccio metodologico di tipo esperienziale di
Jacque Dalcroze per il coinvolgimento della persona nella
sua globalità e i collegamenti tra corpo, mente e sfera
emotiva, finalizzati ad una assimilazione profonda degli
elementi musicali.
RUOLO DELL’INSEGNANTE
L’insegnane partendo dai bisogni profondi dei bambini
“vive” con loro le esperienze artistico/musicali, predispone
ambienti, materiali e spazi di rielaborazione dei loro vissuti
emotivi, rendendoli più consapevoli dei loro apprendimenti e
stimolandoli alla riflessione …, il tutto in un clima di affettività
positiva e giocosità ludica.
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OSSERVAZIONE
L’osservazione occasionale e sistematica esercitata
attraverso accorgimenti specifici, consentirà di valutare le
esigenze del singolo e del gruppo per poi riadattare le
proposte educative anche in base alle risposte dei bambini.
VERIFICA
Si prevedono verifiche periodiche e finali, volte ad
accertare l’acquisizione delle competenze raggiunte da ogni
bambino e dal gruppo.
MATERIALE
- tutto ciò che occorre per disegnare, dipingere,
manipolare, inventare;
- materiale di riciclo e di uso quotidiano, inclusi materiali
sonori per la costruzione di strumenti originali;
- libri, testi e documentazione varia;
- strumentario ORFF;
- fonendoscopio;
- materiale per attività ritmico/motoria;
- raccolta di canti e musiche varie;
- registratore, cassette e CD.
TEMPI
Il gruppo dei Gabbiani, composto da 22 bambini di 5 anni,
verrà diviso in 2 sottogruppi che, a rotazione quindicinale,
gireranno su 4 laboratori pomeridiani, da gennaio a giugno
2015: lettoscrittura, scienze, logico/matematica e linguaggi
espressivi.
SPAZI
La Sez. B e la Sez. C saranno adibite a laboratorio.
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USCITE
Sono previste uscite al Laboratorio Musicale “Costa” di
Pino Torinese, al pomeriggio, nel periodo marzo/giugno, per
attività di continuità musicale da effettuare insieme ai ragazzi
della Scuola Secondaria di 1° Grado.
- Pino Torinese, li 15 ottobre 2015
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ISTITUTO COMPRENSIVO PINO TORINESE
Scuola dell’Infanzia “Collodi”
Laboratorio di logico matematica
Insegnante Anderlucci Maria Cristina
Anno scolastico 2014/2015
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PREMESSA
PREREQUISITI Nella mente di un bambino, sopra la quantità del tre, il numero dapprima è solo un suono, un nome da pronunciare in sequenza insieme ad altri nomi. Solo in seguito lo si associa ad una quantità e ad una notazione scritta. Perché sia possibile un primo approccio alla matematica nei bambini si devono curare e raggiungere i seguenti prerequisiti:
ci deve essere perfetta padronanza della sequenza numerica
il conteggio degli oggetti deve avvenire in modo analogico
deve essere curata la corrispondenza tra oggetti toccati e oggetti contati
deve essere riconosciuta la corrispondenza tra la cifra scritta ed il suo nome
la cifra deve essere riconosciuta e distinta dalle lettere La notazione numerica araba, per ovvi motivi di praticità, non contempla un simbolo per ogni quantità, ma con sole 9 cifre più lo zero ed un sistema posizionale è in grado di esprimere graficamente qualunque entità numerica. Ovviamente questo tipo di notazione non è analogico e quindi molto lontano dalla possibilità di comprensione di un bambino di 3/4/5 anni. IL CONCETTO DI “ZERO” Il concetto di “zero” costringe al ricorso ad una convenzione, ad un’astrazione che è funzionale alla scrittura ma che è lontana dal sistema di conteggio di tipo analogico necessario ai bambini nei loro primi approcci con la notazione numerica nel conteggio degli oggetti reali
PALLOTTOLIERE ABACO
Nel pallottoliere il concetto di zero è visualizzabile come “nessuna pallina” nel lato del conteggio, dove il concetto di “nessuno” è proprio inteso in senso assoluto: non c’è nulla. Non possono esistere degli zeri FRA una bacchetta e l’altra. Gli zeri FINALI non hanno significato.
Nell’abaco, a qualunque base, lo “zero”, visualizzabile come “nessuna pallina su quella bacchetta”, non vuole dire “Nessuna in senso assoluto”, ma “nessuna pallina in QUELLA bacchetta”, il che vuol dire, nella maggior parte dei casi, che una quantità c’è, espressa però dalla presenza di palline nelle ALTRE bacchette. Gli zeri FRA una bacchetta e l’altra possono esistere ed hanno una grande importanza. Gli zeri FINALI hanno una grande importanza.
Il pallottoliere ha bacchette orizzontali su ciascuna delle quali si possono spostare 10 palline. Dieci palline, più lo zero rappresentabile con l’assenza di palline, per un totale di 11 possibilità di rappresentare quantità su ciascuna bacchetta
L’abaco “a base 10” ha bacchette verticali che possono contenere solamente 9 palline ciascuna. Nove palline più lo zero rappresentabile con l’assenza di palline, per un totale di 10 possibilità di rappresentare quantità su ciascuna bacchetta.
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Nel pallottoliere i raggruppamenti per 10 sono visibili come delle file piene
Con l’abaco il raggruppamento per 10 è un’astrazione: ogni volta che si raggiunge la decina, le unità non si vedono più e dopo essere misteriosamente scomparse nel nulla vengono rappresentate vicariate da un incremento alla sinistra delle unità.
Se sul pallottoliere devo rappresentare il numero 100, vedo 100 palline.
Se sull’abaco “in base 10” devo rappresentare il numero 100, di palline ne vedrò una soltanto!!!
Il pallottoliere dunque segue un metodo analogico
L’abaco e la numerazione araba seguono una convenzione non immediatamente comprensibile ai bambini.
Dunque, raggruppare per decine, implica che il numero 10 venga rappresentato in uno spazio fisico diverso se conteggiato su un abaco “a base 10” o su un pallottoliere. Negli scorsi due anni ho tentato di inventare e costruire molti tipi di contatori per aiutare i bambini a visualizzare la modalità di costruzione della numerazione in base 10. Un tentativo di contatore analogico diverso dal pallottoliere e legato al vissuto, che riscuote successo e aiuta i bambini nella rappresentazione mentale dei raggruppamenti per 10 è il gioco delle brioches: i bambini giocano ad inscatolare singole brioches (finte) in scatole che ne possono contenere solo 10. Solo se la scatola è riempita può essere chiusa con il coperchio. I coperchi rossi delle scatole riportano la cifra “10”. Ogni volta che si riempie una scatola vuol dire che abbiamo 10 brioches. Ogni gruppo di 10 brioches riempie una scatola. Dunque una scatola piena vale “10”. Anche se la scatola è stata chiusa e non sono più visibili le brioches, manipolandole, i bambini hanno sperimentato che non sono sparite ma che sono contenute dentro le scatole. A quel punto, per rappresentare con la notazione araba una quantità chiedo: “Quante scatole siamo riusciti a riempire e a chiudere? Quante brioches sono avanzate che non abbiamo potuto inscatolare? Scriviamo con il rosso (lo stesso colore del coperchio della scatola di brioches) la cifra corrispondente al numero delle scatole riempite, e in marrone (il colore delle brioches) il numero delle singole unità che sono avanzate. (Le scatole sono 10 in tutto e non ho ancora introdotto il concetto di “scatolone” che possa contenere le 10 scatole. Per ora mi limito al concetto di raggruppamenti per 10 unità) Dopo i miei tentativi di giungere a delle metodiche efficaci, ho preso visione di un particolare metodo analogico, creato per permettere di imparare i numeri e il calcolo nella prima settimana di scuola senza bisogno di spiegazioni, che insegna a “calcolare senza contare” utilizzato nella scuola primaria del nostro I.C. Cercando di saperne di più, ho visto che il metodo contempla anche delle unità didattiche e degli strumenti proprio per la scuola dell’infanzia. E l’ho trovato veramente efficace. Visti anche i risultati delle prove I.P.D.A. che mettono in luce le difficoltà dei bambini proprio nell’ambito della logico matematica, voglio provare a mettere in pratica questo metodo per vedere se può essere utile per rimuovere queste problematicità.
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IL METODO ANALOGICO DEL MAESTRO CAMILLO BORTOLATO
Nella presentazione del suo metodo, il maestro Bortolato spiega:
“Cos’è il Metodo Analogico E’ il modo più naturale di apprendere mediante metafore e analogie, come fanno i bambini che nella loro genialità imparano a giocare, a parlare o usare il computer ancor prima degli adulti. E’ il metodo del cuore cioè dell’intuizione a tutto campo, esercitata a 360 gradi, per accogliere tutto, nella fiducia e nell’accettazione, senza timore, e senza il bisogno di controllo che blocca ogni cosa. Propone come strumento fondamentale la Linea del 20, che sviluppa il calcolo mentale simulando il funzionamento delle mani , un vero e proprio computer analogico fornito dalla nostra natura. Perché si chiama “Metodo Analogico” Perché l’analogia e non la logica è lo strumento per conoscere le cose nuove. Perché tutto il mondo è costruito su base analogica cioè come replicazione dello stesso atomo o della stessa cellula. Perché ogni più piccolo passo è un avanzamento e la conquista del mondo è una moltiplicazione di passi. Perché un bambino nel suo piccolo mondo vede l’estensione di tutto il mondo e gioisce ad ogni conferma Perché tutto è speculare e replicativo della stessa unità. Perché nel nostro cervello, a differenza del computer non ci sono le sinapsi della logica. Perché la questione epistemologica, cioè di come ricaviamo la conoscenza, si pone in questi termini : rileviamo le nostre conoscenze andando nell’incerto nel provvisorio, nel fantastico, come fanno sempre i bambini. Poi, a posteriori analizziamo cioè che abbiamo pensato per definire se è più o meno logico, o meglio dire, coerente. Così nella matematica e in qualsiasi altro nuovo sapere. Quando usare il Metodo Analogico L’impiego del Metodo Analogico si rivela stupefacente anche con bambini in età prescolare purché ci sia questo desiderio. Si accende allora un software istintivo per il calcolo di numerosità. Diversamente da Piaget gli attuali indirizzi di ricerca (Butterworth, Dehaene ecc.) attestano: che i bambini nascono con una genialità per i numeri e per il calcolo di numerosità, che va corrisposta. L’eccellenza è una esperienza per tutti. A cosa serve la Linea del 20? E’ lo strumento per imboccare la strada maestra. Permette di imparare i numeri e il calcolo nella prima settimana di scuola senza bisogno di spiegazioni. Ciò perché la Linea del 20 è l’unico strumento che insegna a “calcolare senza contare” . Il calcolo mentale infatti è il superamento del conteggio che costa un sacco di energia, non produce mai apprendimento e fa odiare la matematica. Il segreto dei bambini che hanno successo I bambini che hanno successo non pensano per nulla alla matematica Anzi agiscono come se i numeri non esistessero. Liberi da preoccupazioni di correttezza disciplinare pensano alle quantità. Puoi chiedere a uno di loro perché è bravo e non te lo sa dire perché è un gioco in cui si lascia andare a un gioco. Un gioco governato dallo stesso software mentale con cui elaboriamo le immagini Hanno giustamente intercettato che nel calcolo mentale le cifre ci sono indifferenti, e considerando
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solo le palline utilizzano strategie che sono come furbizie per fare più presto i calcoli. Conoscendo bene i propri limiti pensano alla disposizione fissa delle dita delle mani e sono stupiti del valore effimero della matematica e dei numeri. I bambini che hanno difficoltà I bambini che hanno insuccesso hanno la mente occupata da troppi problemi. Sono concentrati su tutto. Hanno il bisogno di trovare il senso di quello che stanno facendo, perché nella loro mente i simboli scritti hanno preso il posto delle palline. Perciò come i concettuali sono angustiati da problemi del significato dei simboli. Hanno le cifre che frullano loro nella mente. Perché sono stati probabilmente contagiati dalla nostra passione per essi. Cercano spiegazioni che non possono essere trovate e poi agiscono nella vana ricerca della logica. Astraggono, riflettono, congetturano. Soprattutto soffrono. Apprendere a scuola Molti bambini che hanno successo a scuola spesso è perché hanno imparato da soli prima di entrarci. Oppure trovano il modo di difendersi da certa didattica inventandosi il metodo analogico da soli. Sono prudenti. Quando l’insegnante spiega decidono ogni minuto se lasciarsi guidare entrando in contatto con il suo pensiero attraverso lo sguardo. L’apprendimento in questo contatto è come un balzo di fiamma da una candela accesa ad una spenta quando si accumula un certo calore. Si fidano e investono energie se gli vogliono bene, se si fidano. Se condividono gli stessi sentimenti, le stesse finalità, gli stessi obiettivi. Se è così, applicano accettazione e fiducia, perché come qualcuno ha detto “c’è una porta nella mente che si apre con l’accettazione e si chiude con il giudizio.?C’è una porta nel cuore che si apre con la fiducia e si chiude con la paura”. I segreti del successo Hanno successo nel calcolo mentale gli alunni che pensano solo alle palline disposte secondo l’ordine delle mani. Hanno successo nel calcolo scritto gli alunni che dimentichi delle palline si concentrano sulle procedure di ogni singolo algoritmo. Hanno successo nei problemi i bambini che non pensano subito alle operazioni ma si rappresentano la situazione come una scena del film. Solo alla fine pensano alle operazioni come strumenti risolutivi per il disbrigo del calcolo. In ogni situazione banalizzano il processo conoscitivo riducendolo a gioco. Inoltre e hanno la saggezza di fare ogni cosa per proprio conto, perché è umano fare così.
LA LINEA DEL 20
Con lo strumento della linea del 20 si possono fare esercizi
di conteggio
di corrispondenze(i numeri cugini)
di ordinalità – cardinalità (alza il numero 8; alza 8 tasti)
di subitizing (lettura istantanea delle quantità)
di ricerca di simmetrie verbali (1-11; 2-12; 3-13; 4-14; 5-15; 6-16; 7-17; 8-18; 9-19; 10-20)
Si possono inoltre fare esercizi
per incrementare la focalizzazione dell’attenzione
per sviluppare l’ascolto
per incrementare le prestazioni di orientamento spaziale
di topologia (sopra e sotto, destra sinistra, simmetrie complesse e multiple)
di ritmo: simmetrie temporali
di lettura di immagini
di traslazione
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di rovesciamento MATEMATICA IN PALESTRA E’ importante vivere prima con il corpo le situazioni di apprendimento. In palestra si posizionano dieci cerchi in fila, separando la prima cinquina dalla seconda. Il bambino dovrà saltare nei cerchi pronunciando la sequenza numerica, un numero per ogni salto nel cerchio successivo (imparare la sequenza verbale) Deve poi riconoscere le posizioni senza contare Non ci sono le cifre scritte Segue poi la lettura delle quantità senza contare (alla dx del b.. – alla sx del b.)E’ importante posizionarsi fuori dai cerchi. Le quantità sono immagini da riconoscere E’ importante scoprire strategie di lettura intuitiva. Solo alla fine si presenterà il codice scritto Tutto l’apprendimento avviene per analogia con la prima decina (i numeri cugini) Ci sarà un rinforzo finale Si potranno cercare simmetrie verbali (8 -18- 28 -38) Ogni frammento di attività dura tre secondi, come nel ritmo della mente. Tutto è nel presente. PRIMI VOLI: PENSARE E CONTARE Utilizzerò il sussidio pensato dal maestro Bortolato per la fascia di età 3-5 anni: “PRIMI VOLI: PENSARE E CONTARE” FARE - Per lo sviluppo delle competenze grafiche del bambino per migliorarne l’osservazione e la precisione PENSARE Topologia e classificazione Esecizi di classificazione e riflessione CONTARE Lettura intuitiva della quantità FARE Disegnare colorare prescrittura, sviluppo delle competenze grafiche, osservazione e precisione Colorare con molta pazienza dentro i confini
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BLOCCHI LOGICI / INDOVINA CHI E’ / INDOVINELLI
Un altra utilissima serie di giochi utili per l’elaborazione di strategie mentali, che utilizzerò nel laboratorio, saranno: BLOCCHI LOGICI / INDOVINA CHI E’ / INDOVINELLI, i quali consentono di considerare le variabili che contraddistinguono un oggetto o un viso.
INDOVINELLI In genere negli indovinelli occorre tenere a mente più variabili, sono utili ma possono creare difficoltà nei bambini con scarsa capacità di concentrazione.
BLOCCHI LOGICI I blocchi logici ed il gioco “Indovina chi è?” invece permettono di prendere in considerazione una variabile alla volta per escludere via via gli oggetti o i visi non pertinenti fino a arrivare alla soluzione. Questi due giochi permettono sia l’opzione di cercare sia quella di escludere (è .. non è).
INDOVINA CHI E’? In particolare il gioco “indovina chi è?” permette di formulare domande strategiche per giungere in fretta alla soluzione del gioco. Per esempio, chiedere se “è maschio o femmina” permette già di prendere in considerazione una caratteristica di buona parte dei visi sul tavolo di gioco, sia nel caso debbano essere esclusi, sia che debbano essere tenuti. E parimenti, chiedere se “ha le sopraciglia spesse”, ne prende in esame solo due; chiedere se ha i capelli bianchi permette di considerarne 4, ma se si chiede se ha i capelli chiari permette di considerare insieme biondi e canuti. Quindi, dopo un po’ di pratica, il gioco consente di elaborare mentalmente quali domande siano più efficaci in termini di probabilità per giungere in fretta alla soluzione del gioco.
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