PREVENZIONE
L’insieme di misure e di interventi volti a individuare, eliminare o ridurre i fattori
di rischio negli ambienti di lavoro.
MULTIDISCIPLINARIETA’
I principali soggetti della prevenzione
DATORE DI LAVORO LAVORATORE
Courmayeur – 1961 La forgia (Fondo Bérard)
Chatillon 1920 L’interno della “Soie” (Fondo Brel)
PREVENZIONE E FATTORI DI RISCHIO IN MEDICINA DEL LAVORO
1) FATTORI DI RISCHIO DI TIPO FISICO (Rumore, Vibrazioni)
2) FATTORI DI RISCHIO DI TIPO CHIMICO (sostanze chimiche: solventi, vernici ecc.)
3) FATTORI DI RISCHIO come AFFATICAMENTO FISICO (affaticamento muscolare, fatica fisica , organizzazione del lavoro : lavoro a turni, lavoro notturno ecc.)
4) FATTORI DI RISCHIO DI QUARTO TIPO (Affaticamento psichico. stress occupazionale, mobbing, burn -out)
I PROTAGONISTIDELLA PREVENZIONE
• Il datore di lavoro (DL)
• Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)
• Il medico competente (MC)
• I lavoratori
• Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Cogne 1920 Miniera Liconi (Fondo Brocherel-Broggi)
Fattori di rischio di tipo fisico: RumoreVibrazioni
Polveri : silicotigene e non silicotigene
Fatica fisica
IL SISTEMA AZIENDALE DI PREVENZIONE
DL LAVORATORI RSPP RLS MC
GLI ALTRI ATTORI DELLA PREVENZIONE
ISTITUZIONI
REGIONEAssessorato Sanità
Assessorato Industria e artigianato
ASL: Dipartimento Prevenzione
SPRESAL
Medicina del Lavoro
SINDACATI
ISPESL
INAIL
COMPITI DEL MEDICO COMPETENTEIl 626 stabilisce che il medico competente:· partecipa alla valutazione dei rischi (1)
· individua e mette in atto, assieme al datore di lavoro ed alRSPP, le misure che tutelano la salute e l’integrità fisica
dei lavoratori (1)· effettua le visite mediche preventive e periodiche previste
dal 626 o da altre leggi e, a conclusione di ogni visita, esprimeil giudizio di idoneità alla mansione specifica (2)
· informa i lavoratori su tutto ciò che riguarda le visite e gliesami cui sono sottoposti (significato, risultati, etc.)
· registra i risultati dell’attività sanitaria e custodisce i documentisanitari nel pieno rispetto della riservatezza (3)
· partecipa alle attività di informazione e formazione dei lavoratorisui rischi che corrono e sulle misure da attuare per tenerli
sotto controllo· partecipa alla riunione periodica annuale ed in questa occasione
fornisce informazioni statistiche ed anonimesull’esito delle visite preventive e periodiche
· visita i lavoratori a loro richiesta, se vi sono dei motivi legatial lavoro
· organizza per conto del datore di lavoro le attività di prontosoccorso (4)
Note
(1) A questi fini il medico competente deve anchevisitare gli ambienti di lavoro e ricevereogni informazione utile dal datore di lavoro e dalRSPP.(2) Stabilire che un lavoratore è idoneo allamansione specifica significa affermare che quellavoratore non ha problemi di salute che ne limitinol’impiego nella mansione cui è assegnato.Se questo giudizio non è completamente positivoil medico competente deve informare in formascritta il lavoratore interessato ed il datore dilavoro. Contro questo parere il lavoratore interessatopuò presentare ricorso all’ASL.(3) Il medico competente è tenuto, come ognimedico, al segreto professionale(4) Il pronto soccorso va organizzato in relazionealle concrete condizioni di ogni azienda: tipodi lavoro e pericoli connessi, distanza dal piùvicino ospedale.
L’esame dei compiti che il 626 attribuisce al medico competente mette bene
in evidenza come tale ruolo
sia indispensabile per le attività di prevenzione e protezione; è altrettanto
evidente che il suo ruolo in azienda non può più svolgersi
tutto e solo all’interno dell’ambulatorio.
NUOVI ORIZZONTI E PROBLEMI PER IL MEDICO COMPETENTE AZIENDALE E PER IL MEDICO DEL LAVORO PUBBLICO
La Medicina del Lavoro si sta spostando dalle patologie “classiche “ a carico dell’apparato respiratorio, uditivo alle cosiddette patologie emergenti.
• Nei lavoratori italiani aumentano le patologie con fattori di rischio del quarto gruppo: stress occupazionale ,disturbi legati al lavoro di ufficio ecc.
• Nei lavoratori extracomunitari aumentano gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali “classiche”.
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