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Page 1: OCCHIO A..: CARTELLE PAZZE

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…Le cartelle pazze

Come difendersi quando arriva una cartella esattoriale per un debito infondato?

Cartelle pazze

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Per saperne di più• http://www.riscossionespa.it/risc/opencms/riscossione (sito Equitalia)• http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebaae707b6f99f7/

provvedimento%2044128-2008.pdf (provvedimento dell’Agenzia delle entrate n.44128 del 22/4/08 riguardante il nuovo modello di cartella esattoriale)

• www.adiconsum.it (sito Adiconsum)• È possibile richiedere una consulenza specifica a: [email protected]

(termini e modalità di accesso su: www.adiconsum.it – servizi online – consu-lenza on line)

Attenzione:• Se non si richiede lo sgravio e non si fa ricorso,

l’Agente della riscossione tenterà il recupero for-zoso del credito. È sempre bene quindi difendersi nel caso di addebito non dovuto, per non dover subire in seguito peggiori conseguenze (fermo dell’auto, pignoramento dello stipendio, ecc.).

• Il ricorso non sospende automaticamente la riscossione forzata da parte del concessionario. Chi ha presentato ricorso e ritiene di poter subire gravi e irreparabili danni dal pagamento prima della pronuncia del Giudice, può richiedere la sospensione dell’esecutività della cartella.

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Le cartelle esattorialiQuando lo Stato o un qualsiasi ente pubblico deve recuperare un credito deri-

vante da sanzione amministrativa o da imposte, tasse, contributi, canoni non pagati, multe, ecc. vi provvede attraverso la cartella esattoriale. Accertato il debito, l’ente creditore (detto anche “ente impositore”) lo iscrive in un elenco denominato “ruolo” che contiene i nominativi dei debitori e che viene periodicamente inviato all’agente della riscossione (o “concessionario”) territorialmente competente, in relazione al domicilio fiscale dei contribuenti, affinché provveda alla riscossione.

Dal 1 ottobre 2006 la riscossione è attribuita all’Agenzia delle Entrate e all’Inps che, per tale attività, si avvalgono della società Equitalia Spa, la quale a sua volta agisce direttamente o tramite partecipate che di solito sono le stesse società operanti precedentemente come “concessionarie” (ad es. la Gerit è ora diventata Equitalia Gerit, l’Esatri è ora Equitalia Esatri). L’agente della riscossione, ricevuto il ruolo, emette e notifica le cartelle esattoriali contenenti le richieste di pagamento.

Come difendersi dalle cartelle pazzePerché cartelle “pazze”? Perché si tratta di cartelle esattoriali che non avrebbero

dovuto essere emesse e notificate. Accade ad esempio in caso di:• errore di persona;• evidente errore logico o di calcolo;• errore sul presupposto dell’imposta;• doppia imposizione;• mancata considerazione di pagamenti re-

golarmente avvenuti;• mancanza di documentazione successiva-

mente sanata (non oltre i termini di deca-denza);

• sussistenza dei requisiti per fruire di de-duzioni, detrazioni o regimi agevolativi, precedentemente negati;

• errore materiale del contribuente facilmen-te riconoscibile dall’amministrazione;

• mancata notifica del cosiddetto atto presupposto (cioè preventiva richiesta di pagamento);

• prescrizione del termine per la notifica della cartella.

Quando arriva una cartella esattoriale per un debito infondato, è opportuno rivolgersi prima di tutto all’ente creditore. Di regola l’ente creditore e la sua sede sono indicati nella cartella nella sezione “dettaglio degli addebiti”. Se l’Ente creditore riscontra che effettivamente l’atto è illegittimo, è tenuto ad annullare la cartella in base alle norme sull’autotutela e a concedere lo “sgravio”. In tal modo vengono interrotte le procedure di riscossione.

Attenzione: L’annullamento può essere effettuato anche in pendenza di giudizio e anche se sono scaduti i termini per il ricorso del contribuente e questo è stato respinto per motivi formali (inammissibilità, improcedibilità, ecc.).

Quando e dove fare ricorso contro la cartella esattoriale?Termini per il ricorso e autorità competente sono indicati nella cartella esat-

toriale. È bene sapere che, a seconda dell’oggetto della cartella esattoriale e dell’Ente creditore (Stato o altro ente pubblico), cambia il termine e il Giudice competente a cui presentare ricorso.

Il termine per il ricorso decorre dalla notifica della cartella esattoriale.• È competente la Commissione Tributaria Provinciale (Giudice Tributario)

in caso di imposte sui redditi, imposta di registro, ipotecaria e catastale, imposta sulle successioni o donazioni, tasse automobilistiche, canone RAI, tributi locali, etc. Il termine di presentazione è di 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale;

• è competente il Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro in caso di contributi previdenziali. Il termine per la presentazione del ricorso è di 40 giorni;

• in caso di sanzioni amministrative (tipicamente multe stradali) il termine è di 30 giorni e l’autorità cui ricorrere è il Giudice di Pace territorialmente com-petente per il luogo ove è avvenuta l’infrazione;

• se la sanzione è relativa a materie particolari (tutela del lavoro, igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione sugli infortuni sul lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria, urbanistica ed edilizia, di igiene degli alimenti e delle bevande, di società e di intermediari finanziari, etc.) oppure supera i 15.493,71 €, ci si deve rivolgere al Tribunale Ordinario (artt. 22 e 22-bis l. 689/81).

Recandosi presso la sede dell’Ente creditore è necessario portare la docu-mentazione che attesti l’infondatezza dell’addebito (ricevute di pagamento e/o documenti attestanti le date dei vari adempimenti).

È anche possibile richiedere l’annullamento inviando un’istanza all’ente credi-tore (l’indirizzo è riportato nella cartella esattoriale nella sezione “dettaglio degli addebiti”). È sempre opportuno inviare l’istanza tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno. L’istanza di annullamento dovrà contenere una semplice me-moria in carta libera contenente un’esposizione sintetica dei fatti corredata da documentazione idonea a comprovare le tesi sostenute.

Occhio ai termini!Si deve fare attenzione ai termini entro i quali si presenta istanza di autotutela,

poiché la stessa non sospende i termini utili per ricorrere all’Autorità Competente (a seconda dei casi: Commissione Tributaria, Giudice di Pace, Tribunale). Pertanto:• se l’ente creditore, dopo la verifica della documentazione esibita, riconosce subito

l’errore ed annulla la cartella esattoriale, il contribuente deve solo accertarsi che l’ufficio comunichi lo sgravio all’agente della riscossione;

• se l’ente creditore non riconosce l’errore, o non lo fa subito, il debitore può ricor-rere all’autorità giudiziaria competente attraverso un formale ricorso, che deve essere rigorosamente presentato entro i termini previsti dalla legge.