OCCHIO A..: CARTELLE PAZZE

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OkkiO a… 5 x mille? All’Adiconsum. Codice fiscale: 96107650580 www.adiconsum.it Un click e sei in Adiconsum! Iscriversi all’Adiconsum conviene: Per l’aggiornamento sui tuoi diritti Per l’assistenza nei 300 sportelli territoriali Per la consulenza online ([email protected]) Adiconsum, dalla parte del consumatore. Per iscriverti e abbonarti Per conoscere i recapiti delle sedi Per l’informazione, i servizi, l’attività dell’associazione …Le cartelle pazze Come difendersi quando arriva una cartella esattoriale per un debito infondato? Cartelle pazze Test noi consumatori • Periodico settimanale di informazione e studi su consumi, servizi, ambiente • Anno XXI • Supplemento al n. 16 • 20 marzo 2009 Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1, comma 2 - DCV Roma Per saperne di più http://www.riscossionespa.it/risc/opencms/riscossione (sito Equitalia) • http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebaae707b6f99f7/ provvedimento%2044128-2008.pdf (provvedimento dell’Agenzia delle entrate n.44128 del 22/4/08 riguardante il nuovo modello di cartella esattoriale) • www.adiconsum.it (sito Adiconsum) È possibile richiedere una consulenza specifica a: [email protected] (termini e modalità di accesso su: www.adiconsum.it – servizi online – consu- lenza on line) Attenzione: Se non si richiede lo sgravio e non si fa ricorso, l’Agente della riscossione tenterà il recupero for- zoso del credito. È sempre bene quindi difendersi nel caso di addebito non dovuto, per non dover subire in seguito peggiori conseguenze (fermo dell’auto, pignoramento dello stipendio, ecc.). Il ricorso non sospende automaticamente la riscossione forzata da parte del concessionario. Chi ha presentato ricorso e ritiene di poter subire gravi e irreparabili danni dal pagamento prima della pronuncia del Giudice, può richiedere la sospensione dell’esecutività della cartella.

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…Le cartelle pazze

Come difendersi quando arriva una cartella esattoriale per un debito infondato?

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Attenzione:• Se non si richiede lo sgravio e non si fa ricorso,

l’Agente della riscossione tenterà il recupero for-zoso del credito. È sempre bene quindi difendersi nel caso di addebito non dovuto, per non dover subire in seguito peggiori conseguenze (fermo dell’auto, pignoramento dello stipendio, ecc.).

• Il ricorso non sospende automaticamente la riscossione forzata da parte del concessionario. Chi ha presentato ricorso e ritiene di poter subire gravi e irreparabili danni dal pagamento prima della pronuncia del Giudice, può richiedere la sospensione dell’esecutività della cartella.

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Le cartelle esattorialiQuando lo Stato o un qualsiasi ente pubblico deve recuperare un credito deri-

vante da sanzione amministrativa o da imposte, tasse, contributi, canoni non pagati, multe, ecc. vi provvede attraverso la cartella esattoriale. Accertato il debito, l’ente creditore (detto anche “ente impositore”) lo iscrive in un elenco denominato “ruolo” che contiene i nominativi dei debitori e che viene periodicamente inviato all’agente della riscossione (o “concessionario”) territorialmente competente, in relazione al domicilio fiscale dei contribuenti, affinché provveda alla riscossione.

Dal 1 ottobre 2006 la riscossione è attribuita all’Agenzia delle Entrate e all’Inps che, per tale attività, si avvalgono della società Equitalia Spa, la quale a sua volta agisce direttamente o tramite partecipate che di solito sono le stesse società operanti precedentemente come “concessionarie” (ad es. la Gerit è ora diventata Equitalia Gerit, l’Esatri è ora Equitalia Esatri). L’agente della riscossione, ricevuto il ruolo, emette e notifica le cartelle esattoriali contenenti le richieste di pagamento.

Come difendersi dalle cartelle pazzePerché cartelle “pazze”? Perché si tratta di cartelle esattoriali che non avrebbero

dovuto essere emesse e notificate. Accade ad esempio in caso di:• errore di persona;• evidente errore logico o di calcolo;• errore sul presupposto dell’imposta;• doppia imposizione;• mancata considerazione di pagamenti re-

golarmente avvenuti;• mancanza di documentazione successiva-

mente sanata (non oltre i termini di deca-denza);

• sussistenza dei requisiti per fruire di de-duzioni, detrazioni o regimi agevolativi, precedentemente negati;

• errore materiale del contribuente facilmen-te riconoscibile dall’amministrazione;

• mancata notifica del cosiddetto atto presupposto (cioè preventiva richiesta di pagamento);

• prescrizione del termine per la notifica della cartella.

Quando arriva una cartella esattoriale per un debito infondato, è opportuno rivolgersi prima di tutto all’ente creditore. Di regola l’ente creditore e la sua sede sono indicati nella cartella nella sezione “dettaglio degli addebiti”. Se l’Ente creditore riscontra che effettivamente l’atto è illegittimo, è tenuto ad annullare la cartella in base alle norme sull’autotutela e a concedere lo “sgravio”. In tal modo vengono interrotte le procedure di riscossione.

Attenzione: L’annullamento può essere effettuato anche in pendenza di giudizio e anche se sono scaduti i termini per il ricorso del contribuente e questo è stato respinto per motivi formali (inammissibilità, improcedibilità, ecc.).

Quando e dove fare ricorso contro la cartella esattoriale?Termini per il ricorso e autorità competente sono indicati nella cartella esat-

toriale. È bene sapere che, a seconda dell’oggetto della cartella esattoriale e dell’Ente creditore (Stato o altro ente pubblico), cambia il termine e il Giudice competente a cui presentare ricorso.

Il termine per il ricorso decorre dalla notifica della cartella esattoriale.• È competente la Commissione Tributaria Provinciale (Giudice Tributario)

in caso di imposte sui redditi, imposta di registro, ipotecaria e catastale, imposta sulle successioni o donazioni, tasse automobilistiche, canone RAI, tributi locali, etc. Il termine di presentazione è di 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale;

• è competente il Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro in caso di contributi previdenziali. Il termine per la presentazione del ricorso è di 40 giorni;

• in caso di sanzioni amministrative (tipicamente multe stradali) il termine è di 30 giorni e l’autorità cui ricorrere è il Giudice di Pace territorialmente com-petente per il luogo ove è avvenuta l’infrazione;

• se la sanzione è relativa a materie particolari (tutela del lavoro, igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione sugli infortuni sul lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria, urbanistica ed edilizia, di igiene degli alimenti e delle bevande, di società e di intermediari finanziari, etc.) oppure supera i 15.493,71 €, ci si deve rivolgere al Tribunale Ordinario (artt. 22 e 22-bis l. 689/81).

Recandosi presso la sede dell’Ente creditore è necessario portare la docu-mentazione che attesti l’infondatezza dell’addebito (ricevute di pagamento e/o documenti attestanti le date dei vari adempimenti).

È anche possibile richiedere l’annullamento inviando un’istanza all’ente credi-tore (l’indirizzo è riportato nella cartella esattoriale nella sezione “dettaglio degli addebiti”). È sempre opportuno inviare l’istanza tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno. L’istanza di annullamento dovrà contenere una semplice me-moria in carta libera contenente un’esposizione sintetica dei fatti corredata da documentazione idonea a comprovare le tesi sostenute.

Occhio ai termini!Si deve fare attenzione ai termini entro i quali si presenta istanza di autotutela,

poiché la stessa non sospende i termini utili per ricorrere all’Autorità Competente (a seconda dei casi: Commissione Tributaria, Giudice di Pace, Tribunale). Pertanto:• se l’ente creditore, dopo la verifica della documentazione esibita, riconosce subito

l’errore ed annulla la cartella esattoriale, il contribuente deve solo accertarsi che l’ufficio comunichi lo sgravio all’agente della riscossione;

• se l’ente creditore non riconosce l’errore, o non lo fa subito, il debitore può ricor-rere all’autorità giudiziaria competente attraverso un formale ricorso, che deve essere rigorosamente presentato entro i termini previsti dalla legge.