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Page 1: Newsletter - Stress da lavoro correlato

#4 maggio/2010

newsletter

La capacità di dialogare con i pro-pri clienti è uno dei requisiti fon-damentali con il quale Galeno re-puta di saper dare risposte chiare ad ogni esigenza nel campo della medicina del lavoro e della salute dei lavoratori. In particolare Ga-leno desidera offrire risposte cer-te per consentire alle imprese un valido aggiornamento in un setto-re dove la normativa e le direttive sono in continua evoluzione. Ecco perchè Galeno ha messo a punto una serie di innovazioni nelle pro-prie dinamiche di servizio, alcune già attive ed altre che diventeran-no presto pienamene operative, per ottimizzare il rapporto con gli im-prenditori e i lavoratori. Nel quadro di questo impegno verso il miglioramento, Galeno ha pensa-to di consegnare a tutte le aziende un apposito questionario di soddi-sfazione; la ragione fondamentale è monitorare il livello di gradimento dei servizi offerti, recepire le even-tuali obiezioni, cogliere i suggeri-menti e le proposte che possono sviluppare il dialogo su livelli di sempre maggiore professionalità.Il questionario, semplice da compi-lare ma preciso e concreto nelle sue specificità, è uno strumento utile per conoscere dove orientare l’ot-timizzazione dei servizi che fornia-mo alle imprese. Invitiamo, quindi, tutti i nostri clienti a collaborare a questa iniziativa, che ci consentirà di ottenere la “fotografia” di dove siamo arrivati e di come prosegui-re sempre meglio il nostro percorso collaborativo. Un’ulteriore novità: abbiamo perfezionato il servizio di “help desk”, ovvero il riferimento

immediato e in viva voce tramite telefono. Rispondiamo a domande e chiarimenti su problemi e tema-tiche che necessitano di soluzioni chiare e tempestive. Per quanto riguarda, invece, la co-municazione tramite Internet, ab-biamo pensato anche ad una se-zione FAQ sul nostro sito (www.poliambulatoriogaleno.it) per con-sentire lo sviluppo del dialogo “on line” fatto di domande e risposte, uno spazio dedicato allo scambio di informazioni, aggiornamenti e pa-reri professionali. Sempre in tema di Internet e scambio di pareri e osservazioni, abbiamo aperto un nostro spazio anche su Facebook, che ci permette di implementare costantemente la comunicazione non solo con gli “amici di Galeno”, ma con tutti coloro che ci conside-rano un riferimento attivo e propo-sitivo sui temi della salute, della medicina del lavoro, del benessere. Sempre in tema di Internet e uf-ficio virtuale (ma concretissimo!) un ulteriore obiettivo nel migliora-mento dei nostri servizi in rete sarà la nuova “banca dati Galeno”. In pratica, i nostri clienti avranno la possibilità di entrare nel sito Ga-leno e con un’apposita password e un semplice click accedere ad un archivio informativo in materia di medicina del lavoro. Potranno vi-sionare nella più completa priva-cy documentazioni e “scaricare” e quindi stampare ciò che interessa. Come si può notare ci stiamo muo-vendo a tuttocampo per offrirvi sempre di più. Ed altre novità sono in arrivo!

Galeno desidera costantemente ottimizzare il servizio offerto alle aziende per consentire loro di lavorare sempre con maggiore serenità e tranquillità.

Poliambulatorio Specialistico

Un costante impegno per il miglioramento del servizio.

Galeno ha pensato di consegnare un

questionario di soddisfazione per monitorare il livello di gradimento dei servizi offerti.

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Il decreto legislativo 81/2008 sulla sicurezza negli ambienti di lavoro ha introdotto l’obbligo di valutare il rischio collegabile allo stress lavoro - correlato. Ciò significa che “ufficialmente” il concetto di salute si allarga an-che alla sfera psicologica e alla dimensione sociale dei lavorato-ri. Non è più sufficiente ridurre o eliminare i pericoli che posso-no causare danni fisici all’orga-nismo, bisogna occuparsi anche di tutti quei fattori che possono provocare stress alla persona. L’obbligo inizialmente prescritto dal 31 dicembre 2008 ha subito poi uno spostamento al 31 mag-gio 2009, e il decreto del 5 agosto 2009 ha ulteriormente prorogato la scadenza al 1° agosto 2010. Chi deve fare e come va fatta la valutazione dei rischi da stress lavoro correlato? Testo unico alla mano, è un obbligo a carico del datore di lavoro ed in virtù del-

le indicazioni fornite dal decre-to medesimo sulle definizioni, lo stesso datore di lavoro svolge la valutazione in collaborazione con il servizio di prevenzione e prote-zione e con il medico competente. Quanto sopra è valido a maggior ragione per la valutazione dei ri-schi da stress lavoro - correlato considerato che in tale valutazio-ne ci sono delle componenti di na-tura medica ed anche psicologica ragione per cui il medico compe-tente, che è chiamato a collabo-rare attivamente con il sistema aziendale per fornire gli indirizzi di propria competenza, finisce con il rappresentare una figura chiave nella valutazione del par-ticolare rischio. Si rammenta che ai sensi del D. Lgs. N.81/2008 il datore di lavoro dovrà comunque inserire nel documento di valu-tazione dei rischi i nominativi sia del responsabile del servizio di prevenzione e protezione che del medico competente che ha parte-cipato alla valutazione dei rischi. Resta comunque fermo, inoltre, che per effettuare la valutazione

di tutti i rischi e quindi anche dei rischi collegati allo stress da la-voro - correlato il datore di lavoro stesso può collaborare anche con consulenti esterni esperti nella materia specifica. Ciò in rispet-to delle indicazioni fornite dallo stesso D.Lgs. 81/2008 con l’art. 31 comma 3, in base al quale “ Il datore di lavoro può avvalersi di persone esterne all’azienda in possesso delle conoscenze profes-sionali necessarie per integrare, ove occorra, l’azione di prevenzio-ne e protezione del servizio”. Circa le modalità da seguire per fare tale valutazione dei rischi è lo stesso D. Lgs. 81/2008 che rimanda all’art. 28 comma 1 dell’accordo europeo stipulato a Bruxelles l’8 ottobre 2004 e suc-cessivamente tradotto e recepito dall’accordo interconfederale rag-giunto l’8 giugno 2008 tra Con-findustria e le massime organiz-zazioni dei lavoratori.

La finalità dell’accordo è quella di accrescere la consapevolezza e la comprensione dello stress la-voro - correlato da parte dei da-tori di lavoro dei lavoratori e dei loro rappresentanti e di attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro - correlato, nonché di offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimen-to per individuare, prevenire e ge-stire i problemi stessi. Lo stress è definito come “una condizione che può essere accompagnata da disturbi e disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”. L’individuo, si legge nell’accor-do, è assolutamente in grado di sostenere un’esposizione di bre-ve durata alla tensione che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostene-re un’esposizione prolungata ad una pressione intensa. Inoltre individui diversi possono reagire

differentemente a situazioni si-mili e lo stesso individuo può re-agire diversamente di fronte a si-tuazioni simili in momenti diversi della vita.Lo stress, viene inoltre precisa-to nell’accordo, non è una ma-lattia ma una situazione di pro-lungata tensione, che può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’eventua-le inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione e che può

portare a ridurre l’efficienza del lavoro e a determinare un cattivo stato di salute. Qualora si individui un proble-ma di stress lavoro - correlato, si legge nell’accordo, occorre adot-tare le misure per prevenirlo, eli-minarlo o ridurlo. Il compito di stabilire le misure appropriate spetta ancora al datore di lavoro e queste misure dovranno essere adottate con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

La legge chiede alle aziende, entro il prossimo 1 agosto, di adempiere al monitoraggio dei rischi da stress sul posto di lavoro.

Stress da lavoro correlato.

Qualora si individui un problema di stress lavoro–correlato occorre

adottare le misure per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo.

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Lavoro e gravidanza: una doppia professione, senza conflitto d’interessi.

La gravidanza è un’esperien-za comune alla maggior par-te delle donne e, proprio in quanto tale, non deve essere vissuta come un impedimen-to alle normali attività quoti-diane. Nella maggior parte dei casi è sufficiente solo un po’ di attenzione in più.Una considerazione che vale anche per l’attività lavora-tiva. In linea generale il pe-riodo di astensione dall’ope-ratività previsto dalla legge corrisponde agli ultimi due mesi di gestazione e ai primi tre di maternità, ma la defini-zione del periodo deve essere sempre “personalizzata” sulla base della tipologia di man-sione svolta.A patto che le condizioni fisio-logiche della gravidanza siano regolari, una donna occupata in attività sedentarie può, in-fatti, operare tranquillamente fino a questa data, ma una lavoratrice impiegata in lavori pesanti ha diritto ad un perio-do di astensione anticipato o alla destinazione temporanea a funzioni meno stressanti. Rientrano nella categoria de-gli impieghi “critici” le attivi-tà organizzate su turni not-turni, quelle che implicano il sollevamento di ingenti pesi, quelle da svolgere in ambien-ti con temperature sfavorevoli (troppo basse o troppo alte) e quelle a contatto con sostan-ze chimiche o agenti biologici. In sostanza, finché il lavoro è sicuro e non richiede sfor-zi eccessivi, le future mamme che non presentino sintoma-tologie di rischio sanitario possono continuare a svolgere l’attività lavorativa fino a otto settimane prima della pre-sunta data del parto, magari programmando una riduzione progressiva delle ore di lavoro parallelamente all’avanzare della gravidanza.La parola d’ordine per coniu-gare professione e gestazione è, quindi, “moderazione”: evi-tare comportamenti rischiosi per sè e per il feto, senza ri-nunciare al proprio strumen-to d’indipendenza. Per fare questo sono sufficienti un po’ di attenzione e qualche accor-gimento: fare pause frequen-

ti, cambiare spesso posizione, evitare di stare troppo a lun-go in piedi, fare ogni mattina una buona colazione e tene-re sotto controllo lo stress. A questo si aggiunge, natural-mente, la raccomandazione di sottoporsi periodicamente a tutti gli esami pre-natali.E per chi trascorre una gravi-danza serena e completamen-te compatibile con il proprio lavoro, la legge n. 53/2000 concede il diritto all’astensio-ne flessibile: la prosecuzione della professione anche du-rante l’ottavo mese, con il re-cupero del congedo nella fase post-parto. In questo modo, la lavoratrice può concedere all’azienda maggiore dispo-nibilità quando le condizioni sono ancora favorevoli, ri-servandosi tutto il tempo per godersi le fasi iniziali dello sviluppo del piccolo, in un pe-riodo in cui conciliare impiego e bambino diventa molto più complicato. Si tratta, in ogni caso, di una scelta che deve essere supportata da una cer-tificazione medica che esclu-da ogni rischio per la futura mamma ed il nascituro.Per quanto riguarda l’aspet-to più strettamente legale, le lavoratrici in gravidanza go-dono della garanzia di inamo-vibilità dalla propria profes-sione per tutto il periodo tra l’inizio della gravidanza ed il primo anno di età del figlio. Un diritto che può essere re-vocato, però, nei casi di gravi colpe della gestante, di chiu-sura dell’azienda o di scaden-za contrattuale. In tutte le altre situazioni, il periodo di maternità deve essere men-silmente retribuito con l’80% dello stipendio e contribuisce alla maturazione dell’anziani-tà di servizio.In conclusione, se è vero che una donna diventa madre dal momento del concepimento, è anche vero che per la maggior parte del tempo può conci-liare questo nuovo importan-tissimo ruolo, con l’impegno professionale, permettendo a sé stessa di valorizzarsi in entrambe le funzioni. Una ca-pacità esclusiva del mondo femminile.

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Galeno S.r.l. Poliambulatorio SpecialisticoVia Badia 85 - 25024 Leno (Bs)Via Tonani 25 - 26100 Cremona (CR)tel. 030 9048103 - 030 9069045 - 030 9069787fax 030 9060689www.poliambulatoriogaleno.it

Sul luogo di lavoro c’è troppo individualismo. È il risultato di una recente in-dagine condotta online da monster.it, sito leader a li-vello internazionale per la ricerca di personale e im-piego. Su un campione di 25 mila lavoratori di tutta Europa, uno su tre ha di-chiarato di essere più fede-le a sé stesso che al team.In sostanza, ci si trova di fronte ad una vera e pro-pria corrosione della soli-darietà aziendale, in parte determinata da una errata interpretazione del prin-cipio di competitività: un

riferimento certamente adeguato all’affermazione imprenditoriale, ma non alla logica lavorativa. L’ac-quisizione e l’introiezione di tale principio da parte dei dipendenti produce, in-fatti, sorda obbedienza al valore in sé, al di là delle relazioni con colleghi e col-laboratori. L’ambizione smisurata alla carriera, l’egoistica auto-affermazione e la svaluta-zione del lavoro altrui sono

segni di una “malattia re-lazionale” che nel lungo termine diventa metastasi di un disagio aziendale. L’azienda deve, quindi, di-ventare riferimento di col-laborazione, luogo di con-divisione e cooperazione, in cui la competitività è lasciata esclusivamente ai rapporti di business ed il concetto di “successo” non può prescindere dalla defi-nizione di “insieme”.Una soluzione che è pos-sibile applicare anche nell’era della flessibilità, in cui alla divisione del lavo-ro deve corrispondere una

più sviluppata capacità di continuità relazionale.In questo senso, alcune imprese italiane stanno sperimentando da qualche anno un progetto di inclu-sione lavorativa attraverso l’introduzione della figura di un lavoratore apposi-tamente formato per l’in-centivazione relazionale, la rilevazione di eventuali disagi e l’individuazione di soluzioni adeguate.

Il successo di operare insieme.I rischi dell’individualismo lavorativo.

L’ambizione smisurata alla carriera, l’egoistica

autoaffermazione e la svalutazione del lavoro altrui sono segni di una “malattia relazionale”.