LA RIFORMA CATTOLICA
E LA CONTRORIFORMA
QUESTIONI “TERMINOLOGICHE”
Età della Controriforma: periodo tra il
Concilio di Trento (1545) e il termine delle
guerre di religione (Westfalia, 1648).
Controriforma: termine coniato in ambito
protestante per indicare l’opposizione
cattolica alla diffusione della riforma.
Riforma cattolica: espressione con cui la
storiografica cattolica ha indicato il
rinnovarsi della Chiesa nell’età moderna.
RIFORMA CATTOLICA O CONTRORIFORMA?
Lo storico Hubert Jedin ha mostrato (1946) che le due espressioni non vanno contrapposte: entrambe qualificano ciò che avviene nella Chiesa dopo Lutero:
Non c’è solo la volontà di estirpare o arginare l’eresia protestante, ma una ripresa di vitalità e una correzione degli abusi (una “riforma”) anche in ambito cattolico.
NUOVI ORDINI RELIGIOSI
E SLANCIO MISSIONARIO
Nella Chiesa cattolica nascono nuovi ordini religiosi, caratterizzati da un impegno più attivo nella società (Barnabiti > scuole, Filippini > educazione, Camilliani > ospedali, Cappuccini > assistenza ai poveri) .
Viene anche ripresa l’attività missionaria, soprattutto verso i nuovi continenti esplorati e conquistati dagli Stati europei.
Tra i nuovi ordini religiosi un rilievo particolare ha la Compagnia di Gesù (Gesuiti)
IGNAZIO DI LOYOLA
Nato nel 1491, nobile, si dedica al mestiere
delle armi.
Durante la convalescenza per una ferita
(1521) avviene la sua conversione.
Angosciato per la salvezza (analogia con
Lutero), fa penitenza e vive come eremita
(1522-23).
In seguito, si sente chiamato da Dio a operare
per la conversione delle anime, e progetta di
partire per una missione in Terra Santa
AD MAIOREM DEI GLORIAM
…ma capisce di aver bisogno di istruzione e a
trent’anni torna a studiare a Parigi (un lungo
tirocinio di studi e una solida preparazione
culturale caratterizzeranno poi tutti i Gesuiti)
Nel 1534 a Parigi, con alcuni compagni, giura di
dedicarsi alla missione e si mette a disposizione
del papa (l’obbedienza al papa è il “quarto voto”
dei Gesuiti)
Paolo III approva (1540) la formazione del nuovo
ordine religioso chiamato “Compagnia di Gesù”.
I “GESUITI”
L’ordine di Ignazio si caratterizza per:
Rigida organizzazione gerarchica culminante nella figura del “Generale”. I termini Generale e Compagnia di Gesù (di origine militare) manifestano l’atteggiamento “militante” dei Gesuiti, impegnati a diffondere la fede cattolica, ma anche a combatterne i nemici.
Solida preparazione teologica, culturale, scientifica.
Forte tensione all’apostolato. I Gesuiti furono protagonisti dell’evangelizzazione dell’Asia e dell’America.
LE ATTIVITA’ DEI GESUITI
Missioni in America e in Asia (India, Giappone,
Cina)
In America meridionale (Paraguay) fondano le
Reducciones (comunità di indios che
condividono il lavoro e i beni e vengono protetti
dagli “schiavisti” bianchi)
In Cina il gesuita Matteo Ricci, accolto alla
corte dell’imperatore, propone il Cristianesimo
ma valorizza e accoglie la cultura locale…
Francesco Xavier
(1506-1552) tra i
primi compagni di
Ignazio, compì
un’opera
missionaria in India,
nelle Filippine e in
Giappone.
LE SCUOLE E I COLLEGI, LE CORTI
I Gesuiti fondano scuole e collegi aperti anche ai
laici, riorganizzano e disciplinano gli studi dando
forma ai licei attuali (con classi, materie,
programmi), valorizzano anche la letteratura
classica e materie profane come la danza e il
teatro, utili per formare i futuri “gentiluomini”.
Grazie alla propria levatura intellettuale, i Gesuiti
sono accolti come consiglieri nelle Corti dei
sovrani cattolici, e possono influenzarne la
politica
LA PREDICAZIONE
I Gesuiti cercano di contrastare la diffusione
delle idee protestanti per mezzo della
predicazione (presenza clandestina dei Gesuiti
nell’Inghilterra anglicana, danno assietnza
religiosa ai cattolici, celebrano la Messa,
rischiando la vita).
In Polonia, dove si erano diffusi Luteranesimo e
Calvinismo, riescono a riportare la popolazione
al cattolicesimo solo con la predicazione, senza
costrizioni
IL “SENSUALISMO”
Rivolgendosi al popolo ricorrono ad effetti
spettacolari e sorprendenti, capaci di suscitare
forti emozioni e sentimenti (= “sensualismo”
dei Gesuiti) > usano la pittura, la musica, il
teatro (arte barocca)
LA VOLTA DELLA CHIESA DEL GESU’ A ROMA
•Voluta da Sant’Ignazio e terminata nel 1584.
È il modello per tutte le Chiese gesuitiche e una delle
prime espressioni architettoniche del Barocco
RIFORMA E CONCILIO
All’inizio del Cinquecento i papi erano restii ad
affrontare il problema della riforma della
Chiesa (urgente anche prima di Lutero) con un
Concilio, perché temevano che la loro autorità
venisse messa in discussione
Leone X e Clemente VII (entrambi della famiglia
dei Medici di Firenze) sottovalutarono il
problema protestante .
Leone X
dipinto nel 1518-19
insieme al cardinale
Giulio de Medici,
futuro Clemente VII
(Raffaello Sanzio)
PAOLO III (1534-49)
Paolo III Farnese, seppure nepotista, prende
sul serio il problema della riforma:
Rinnova il collegio cardinalizio.
Istituisce una commissione per la riforma della
Curia.
Cerca il dialogo con i protestanti.
Ma adotta anche misure repressive: l’inquisizione
romana ottiene giurisdizione universale (1542):
nasce il “Santo Uffizio”
Paolo III (1534-49)
con i nipoti
Alessandro e
Ottavio Farnese,
(Tiziano -1546)
IL CONCILIO DI TRENTO (1545 – 1563)
Si apre nel 1545 a Trento, in una città dell’Impero (e non nello Stato della Chiesa) perché si spera di ottenere la partecipazione dei Protestanti, i quali però respingono l’invito a partecipare.
Subisce lunghe interruzioni sia per ragioni politiche (la guerra tra Impero e Francia) sia per l’atteggiamento contrario di alcuni papi.
Il Concilio di Trento riprende dopo la pace di Cateau-Cambresis sotto papa Pio IV (1559-65) e si conclude nel 1563, dopo ben 18 anni
LE DECISIONI DEL CONCILIO – 1
In ambito di riforma disciplinare (eliminazione degli abusi):
Si rafforza la struttura gerarchica e organizzativa della Chiesa.
Si individua nella “cura delle anime” il compito principale del clero (obbligo di residenza dei vescovi e proibizione del cumulo di cariche, visite periodiche della diocesi, i parroci debbono tenere i registri dei sacramenti, predicare in volgare e istruire i fedeli > Catechismo).
Si creano i seminari per la formazione dei sacerdoti.
LE DECISIONI DEL CONCILIO - 2
In ambito teologico - dottrinale:
Contro il “sola Scriptura” e il “libero esame” si
afferma che la Rivelazione cristiana è affidata ai libri
sacri (interpretati dalle autorità della Chiesa) e alla
tradizione apostolica.
Nel Decreto Sulla Grazia si afferma (contro il “Sola
fide” di Lutero) che la fede deve essere
accompagnata dalle opere, perché la salvezza
richiede l’intervento della libertà umana.
Si riafferma il valore dei 7 sacramenti (e la
transustanziazione nell’Eucarestia)
GLI STRUMENTI REPRESSIVI
Per contrastare a diffusione delle eresie protestanti si adottano due strumenti repressivi: la Santa Inquisizione e l’Indice dei Libri proibiti
I tribunali dell’Inquisizione (già istituiti nel Medioevo e dipendenti dai vescovi) vengono sottoposti al Sant’Uffizio romano, che regolamenta le procedure e giudica i casi più importanti.
Scopo: ricercare e condannare gli eretici (a pene “lievi” se si pentono, a morte se sono ostinati o recidivi). La sentenza viene eseguita dalle autorità civili (l’inquisizione quindi può funzionare solo se le autorità politiche l’accettano e collaborano)
E’ammessa la tortura come mezzo d’indagine, ma sono anche previsti l’avvocato difensore e altre garanzie per l’imputato (procedure “moderne”)
LA “SANTA” INQUISIZIONE
La storiografia recente ha “rivalutato” l’Inquisizione
romana, riconoscendo che, rispetto agli standard
dell’epoca, adottava procedure accettabili, moderate,
“garantiste”, e che molti degli imputati venivano assolti o
condannati a pene “lievi”.
Resta per noi inaccettabile il principio che le idee e le
credenze religiose possano essere represse,
condannate. Il principio della libertà di coscienza e della
tolleranza religiosa si è affermato lentamente nel corso
dell’età moderna.
Processi a Giordano Bruno (condannato al rogo nel 1600)
Tommaso Campanella e Galileo Galilei (condannato al
carcere nel 1632)
L’INQUISIZIONE SPAGNOLA
L’Inquisizione spagnola, famosa per il gran numero delle
sue vittime e per la durezza di suoi inquisitori (tra cui il
famigerato Tomàs de Torquemada) , non dipendeva dal
Sant’Uffizio, ma dal re di Spagna, e venne utilizzata non
tanto contro gli eretici quanto contro i musulmani e gli
ebrei convertiti al cristianesimo (moriscos e marrani),
sospettati di falsa conversione e perseguitati per motivi
razziali (in base al concetto della “limpieza de sangre)
INDEX LIBRORUM PROHIBITORUM
L’indice dei libri proibiti era un catalogo dei libri che
venivano condannati e vietati dalla Chiesa cattolica (dal
Sant’Uffizio) in quanto diffondevano idee eretiche
oppure avevano contenuti immorali. Nei paesi cattolici
era proibito pubblicare, diffondere, leggere i libri inseriti
nell’Index. Chi veniva trovato in possesso di tali libri
veniva processato dall’Inquisizione .
L’Inquisizione e l’Indice determinarono nei paesi cattolici
una condizione psicologica e culturale di conformismo,
di paura e di sospetti, che frenò la creatività e la libertà
espressiva (caso Torquato Tasso, caso Paolo Veronese)
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LA CHIESA POST-TRIDENTINA
Anche se l’attuazione della riforma fu lenta e
parziale, la Chiesa cambiò dopo il concilio di Trento:
Si accentua la centralità del papato;
Si attua una rigenerazione morale del clero;
Si amplia l’impegno missionario.
LA SOCIETA’ EUROPEA NELL’ETA’ DELLA
CONTRORIFORMA:
Disciplinamento sociale - Caccia alle streghe
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