Piano dell’Offerta Formativa 2014 - 2015
ISTITUTO COMPRENSIVO “DANTE ALIGHIERI” MACERATA
www.alighierimacerata.gov.it
scuola obiettivi progetti valutazione
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Indice
Premessa pagg. 2 - 3
Mission pag. 4
Territorio, aspetti socio-culturali pag. 5
Dove siamo pag. 6
Storia dell’Istituto pag. 7
Risorse dell’Istituto pag. 8
Finalità educative pag. 9
Curricolo formativo pag. 10
Per una nuova cittadinanza pag. 14
Profilo dello studente (Indicazioni Nazionali) pag. 15
Scelte metodologiche e didattiche pag. 18
Rapporti Scuola-Famiglia pag. 19
Formazione personale docente pag. 20
Progetti d’Istituto pag. 21
Educazione interculturale pag. 23
Interventi per alunni con bisogni educativi speciali (BES) pag. 24
Protocollo accoglienza degli alunni di nazionalità non italiana pag. 28
Accoglienza, continuità e orientamento pag. 32
Valutazione/autovalutazione pag. 40
Sicurezza e prevenzione pag. 43
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Premessa Il Piano dell’Offerta Formativa ( P.O.F.) rappresenta l’identità culturale della scuola e costituisce
uno strumento di grande rilievo per rendere il servizio scolastico più efficace.
Il P.O.F. infatti chiarisce tutte le scelte, di carattere culturale, organizzativo ed operativo, che
contraddistinguono la nostra scuola; tiene conto del contesto socio-culturale; è un documento aperto
a tutte le richieste, proposte o arricchimenti che nel corso dell’anno scolastico possano presentarsi.
Viviamo in una società globalizzata, in continua e rapida evoluzione, che comunica in tempo reale e
si caratterizza per la crescita accelerata delle conoscenze e per gli apporti sempre nuovi e più
avanzati della scienza e della tecnologia.
Emerge allora, con forza, il bisogno di decifrare, interpretare i segni della complessità, per
progettare percorsi in cui provare a ricostruire una prospettiva carica di senso, di valori civili di
riferimento.
I valori di democrazia, uguaglianza, giustizia e libertà, sanciti dalla nostra Costituzione, sembrano
messi a dura prova da questa complessità che pervade l’insieme della società. Tutto ciò determina
un’angoscia nei confronti del futuro delle nuove generazioni, avvertita dagli adulti come senso di
smarrimento del proprio ruolo, come crisi delle culture e degli strumenti fino ad oggi utilizzati per
rispondere alle domande educative.
Noi rispondiamo a questa sfida educativa recuperando uno dei punti forti del nostro specifico ruolo:
“il coraggio di educare”.
Inoltre la crescita della domanda di “lavoratori della conoscenza” chiamati a fare fronte al rapido
invecchiamento delle conoscenze e ad adattarsi a un mercato del lavoro in continua
evoluzione, pone la scuola di fronte al compito di consolidare negli studenti una solida preparazione
di base sulla quale potranno costruire la capacità di apprendere lungo il corso di tutta la vita.
La scuola, dunque, è sollecitata a ripensare il proprio modello pedagogico ed organizzativo.
Questo è il motivo per cui il POF non può essere un documento statico, ma un processo dinamico
teso a valorizzare il meglio di ciò che è stato fatto per migliorare progressivamente la qualità del
servizio scolastico.
Il POF si colloca nella prospettiva dell’autoanalisi di Istituto mirata al miglioramento. Si configura dunque come uno strumento flessibile, costruito collegialmente e condiviso, che si
presuppone di:
a) definire le modalità attraverso cui questa scuola rende trasparente ciò che fa, assumendone
la responsabilità;
b) garantire lo stile della partecipazione e della condivisione nell’elaborare progetti e nel
prendere decisioni;
c) migliorare la qualità dell’offerta formativa potenziando il rapporto di collaborazione con
l’utenza e con il territorio.
Valutazione del POF La raccolta dati, effettuata periodicamente nell’arco dell’anno scolastico attraverso strumenti di
monitoraggio concordati e condivisi, permette di misurare e valutare i risultati raggiunti a fronte di
quelli attesi e apportare eventuali modifiche per garantire il conseguimento degli obiettivi proposti.
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La valutazione si articola come controllo dei processi e dei risultati al fine di apportare eventuali
miglioramenti al servizio.
Diffusione del POF La pubblicazione del POF all’Albo dell’Istituto e delle scuole è comunicata dalla Direzione ai
rappresentanti dei genitori nei Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe e nel Consiglio
d’Istituto.
Copia del presente documento è disponibile:
- in formato cartaceo presso l’Albo di ciascun Plesso;
- in formato pdf nel sito dell’Istituto Comprensivo.
Ogni anno, l’Istituto realizza un depliant, versione ridotta del Piano dell’Offerta Formativa, che
viene consegnato ai futuri utenti.
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La mission Quale grande valore racchiude il termine insegnare nel suo significato più autentico di condurre,
accompagnare, “educare alla vita” e ad un’umanità piena e nuova i nostri alunni.
La scuola ha il dignitoso dovere di parlare non solo alla mente ma anche al cuore, per sviluppare in
ogni alunno “un’intelligenza del cuore” che, gradualmente, diventa ricchezza di valore e sostegno
nelle relazioni.
Su questi presupposti, la “passione educativa” dei documenti del nostro Istituto, si traduce in un
“progetto unitario”, offerto in primo luogo agli stessi genitori, che ingloba tanti microprogetti, i quali mirano, nella loro specificità, allo sviluppo integrale degli alunni.
Questa proposta multi campo nasce da un lungo percorso di riflessione sull’emergenza educativa
delle nuove generazioni. Il Dirigente Scolastico e l’intero corpo docente hanno affrontato con
realismo la domanda che, in modo sempre più preoccupante, sta interrogando il mondo degli adulti:
“è ancora possibile educare in un contesto dove si diffonde sempre più, tra i genitori e gli stessi
insegnanti, la tentazione di rinunciare al proprio compito educativo?”
La scuola è investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e il “saper stare al
mondo” (Nuove Indicazioni Nazionali). Risponde così alla sfida educativa recuperando uno dei
punti forti del suo ruolo specifico: “il coraggio di educare” di fronte ad un ambiente esterno
complesso e in rapida evoluzione. L’alternativa, per la nostra scuola, non è soltanto la trasmissione
di un rigido elenco di contenuti ma una “relazione efficace” con gli alunni, con la famiglie e con la
varie agenzie educative che ruotano intorno agli studenti.
La saggezza dell’insegnante consiste nel non perdere mai di vista quei punti di riferimento
consolidati capaci di “fortificare” la personalità dell’individuo:
- valorizzare l’esperienza vissuta;
- considerare la vita come cammino e progetto da costruire;
- riscoprire la “memoria” come bagaglio di esperienze passate per costruire il presente e
migliorare il proprio futuro;
- coltivare il valore della coscienza come luogo prezioso di riflessione e di discernimento nelle
scelte.
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Il territorio: aspetti socio-culturali
L’attività economica a Macerata si sviluppa prevalentemente nel settore terziario.
Vasto è il patrimonio artistico-culturale che costituisce una preziosa possibilità di arricchimento e
richiama un forte flusso di turisti; ciò permette alla città di crescere e diffondere la sua storia e le
sue tipicità in Italia e all’estero. Fondamentale nel raggiungimento di tale scopo la presenza
prestigiosa dell’Università degli Studi (uno dei più antichi Atenei d’Italia), la Stagione Lirica dello
Sferisterio che richiama migliaia di spettatori nel periodo estivo, la Stagione di prosa presso il
Teatro Lauro Rossi, Musicultura, le diverse Rassegne di Musica contemporanea e concertistiche, le
molteplici attività ludico-sportive e anche la presenza della squadra di pallavolo maschile Lube
Banca Marche Macerata che milita nel Campionato italiano di serie A.
Sono presenti a Macerata Radio, TV e stampa locali che offrono informazione e opportunità di
dibattiti. Un ruolo importante nella vita della città è offerto dalla presenza dei resti romani di Helvia
Recina, di Musei (particolare e originale quello della Carrozza), di palazzi signorili come il
Buonaccorsi e Palazzo Ricci, di due Biblioteche di grande prestigio (la Mozzi-Borgetti e la Statale),
del Teatro Don Bosco e di quello della Filarmonica, dell’Istituto della Resistenza, di Scuole di
musica.
Diversi gli impianti sportivi come il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Helvia Recina e quello dei
Pini, il Centro sportivo di Collevario, dei Salesiani e della Pace, la pista di pattinaggio; molteplici le
associazioni che si occupano della formazione sportiva dei ragazzi. Molto seguito dalla
popolazione, non solo giovane, lo Sportello Donna e lo Sportello Giovani, voluto
dall’Amministrazione comunale per essere più vicino a tali categorie di persone e rispondere alle
richieste di aiuto e di lavoro.
A Macerata sono presenti numerose associazioni di volontariato e impegnate nel sociale.
Nella città sono presenti tutti gli ordini di scuola.
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Storia dell’Istituto
L’Istituto Comprensivo “D. Alighieri” nasce il 1 settembre 2012 dall’unione di due realtà
scolastiche profondamente radicate nel territorio della nostra città, il Circolo Didattico “Via F.lli
Cervi” e la Scuola secondaria di primo grado “D. Alighieri”, ed è costituito dai seguenti plessi
scolastici: Infanzia “Via Spalato” e Infanzia “Via F.lli Cervi”, Primaria “IV Novembre” e
Primaria “Via F.lli Cervi”, Secondaria di 1° grado “D. Alighieri”.
L’Istituto accoglie ragazzi che risiedono in prevalenza nella zona, ma numerosi sono quelli
provenienti da altre realtà scolastiche maceratesi e da altri comuni.
Le scuole superiori scelte dagli alunni al termine del primo ciclo di istruzione evidenziano una
forte propensione verso i Licei.
Scuola Secondaria di 1° grado “D. Alighieri” Scuola dell’Infanzia “Via F.lli Cervi”
Scuola Primaria “Via F.lli Cervi”
Scuola dell’Infanzia “Via Spalato”
Scuola Primaria “IV Novembre”
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Risorse dell’Istituto
N°
Scuola
dell’infanzia
Via F.lli Cervi
N°
Scuola
dell’infanzia
Via Spalato
N°
Scuola
Primaria
Via F.lli Cervi
N°
Scuola
Primaria
IV Novembre
N°
Scuola Secondaria di
1° grado
D. Alighieri
6 Stanze/sezioni 6 Stanze/sezioni 10 Aule 10 Aule 2 Palestre
3 Spazi antistanti le
aule
3 Saloni 1 Laboratorio
multimediale
1 Laboratorio
multimediale
2 Aule Informatica
1
Laboratorio
multimediale/
psicomotorio
1 Laboratorio
multimediale
1 Laboratorio di
scienze
3 Aule per alunni
diversamente
abili
1 Biblioteca
1
Aula per alunni
diversamente
abili
1 Aula per alunni
diversamente
abili
2 Aule LIM 2 Aule LIM 1 Teatrino
1 Biblioteca 1 Sala mensa 2 Aule
polifunzionali
1 Refettorio 1 Aula di Scienze
1 Cucina 1 Biblioteca 4 Aule per alunni
diversamente
abili
1 Atrio attrezzato 1 Aula multimediale o
Aula sociale
1 Salone refettorio 1 Cucina 1 Biblioteca 1 Giardino 1 Aula TV
1 Giardino 1 Giardino 1 Cucina 3 Aule per alunni div. abili
1 Palestra 1 Salone/
Refettorio
2 Lab. Arte e Immagine
1 Lab. musicale
1 Palestra 27 Aule
1 Giardino 17 Lim
Campo dei Pini
Campo dei Pini
Campo dei Pini
Palazzetto sport
Fontescodella
Stadio Helvia
Recina
Campo dei Pini
Palazzetto sport
Fontescodella
Stadio Helvia
Recina
Campo dei Pini
Stadio Helvia Recina
Bocciofila
Biblioteca
Comunale
Mozzi Borgetti
Biblioteca
Comunale
Mozzi Borgetti
Biblioteca
Comunale
Mozzi Borgetti
Biblioteca
Comunale
Mozzi Borgetti
Biblioteca Comunale
Mozzi Borgetti
Biblioteca Nazionale
Librerie Librerie Librerie Librerie Librerie
Lab. Scienze c/o
Sc. Superiori
e Lab. Scienze
c/o Sc.
Superiori
Lab. Scienze c/o Sc.
Superiori
Università di
Macerata:
Scienze della
Formazione
Università di
Macerata:
Scienze della
Formazione
Università di
Macerata:
Scienze della
Formazione
Università di
Macerata:
Scienze della
Formazione
Università di Macerata:
Scienze della
Comunicazione
Università di Camerino
Università Bocconi –MI-
Biblioteca Biblioteca Biblioteca Biblioteca di
classe
Biblioteca
Computer Computer Computer Computer Computer
Ambienti
Risorse del
territorio:
Risorse
interne:
3 Lim 2 Lim
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Finalità
La scuola pubblica italiana svolge le funzioni che le sono state assegnate dalla Costituzione:
1. accoglie il bambino facendo attenzione alle sue esigenze;
2. realizza insieme ad altre istituzioni, la formazione della persona;
3. accompagna lo studente nel percorso scolastico garantendo pari opportunità a tutti.
La scuola è impegnata nella gestione e nel coordinamento di interventi che, partendo dalle
specificità del contesto in cui opera, garantiscano la qualità del processo formativo collettivo ed
individuale.
Dalla lettura del contesto sociale, culturale ed economico e dalle richieste delle famiglie emerge la
necessità di un insegnamento che si caratterizzi sulla base dei seguenti aspetti qualificanti:
• CONTINUITÀ EDUCATIVA E DIDATTICA, con i vari ordini di scuola, indispensabile
per garantire agli alunni un percorso formativo armonioso, organico e completo, attraverso il
confronto sistematico con i docenti delle scuole primaria e secondaria e interventi puntuali
di Orientamento.
• MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ, come prospettiva formativa volta a promuovere
atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, sia sotto il profilo
corporeo, che intellettuale e psicodinamico.
• EDUCAZIONE AI VALORI, come sviluppo di un corretto atteggiamento verso l’altro e
costruzione con l’alunno di percorsi educativi volti alla progressiva conquista della sua
autonomia personale, operativa e di giudizio, di scelte e di assunzione di impegni, nonché al
suo inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, sulla base della
accettazione e del rispetto dell’altro, del dialogo, della partecipazione al bene comune.
• RICERCA DI NUOVE STRATEGIE PER IL RECUPERO DELLO “SVANTAGGIO”, per una migliore integrazione di tutti gli alunni.
• EDUCAZIONE INTERCULTURALE, intesa come creazione di un clima ricco di stimoli
cognitivi, relazionali ed affettivi, che favorisca l’incontro con le diverse etnie e la
conoscenza di diversi valori, di differenti entità etno-linguistiche, nell’ottica del complesso
processo di interazione culturale.
• EDUCAZIONE AMBIENTALE, come analisi del luogo e della cultura a cui si appartiene,
conoscenza delle tradizioni e valorizzazione del patrimonio artistico, consapevolezza dei
problemi ambientali e sociali inerenti la realtà territoriale.
• EDUCAZIONE ALLA “LETTURA”, come strumento per conoscere ed interpretare la
realtà complessa del mondo contemporaneo.
• MULTIMEDIALITÀ, per applicare nuove strategie di intervento nelle procedure
didattiche, incrementando la motivazione e le potenzialità degli alunni, per sviluppare in
modo creativo gli apprendimenti disciplinari.
• INSEGNAMENTO DI UNA SECONDA LINGUA STRANIERA, inserito a tutti gli
effetti tra le discipline curricolari per potenziare le abilità cognitive e sviluppare il dialogo e
il confronto con la cultura europea.
• CONTINUITÀ ORIZZONTALE, intesa come ricerca di un corretto rapporto
interistituzionale tra le varie Agenzie Formative del territorio, nel riconoscimento e nel
rispetto della specificità e della dignità di ogni componente del sistema, per una reale
integrazione sinergica delle risorse.
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Il curricolo formativo
La scuola persegue la finalità della formazione integrale della persona che si manifesta
nell’acquisizione di competenze degli alunni. Le competenze sono contenute nel curricolo
formativo suddiviso in tre macro-aree, alle quali corrispondono alcuni indicatori di padronanza.
Questi saranno declinati dai rispettivi segmenti scolastici: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria
di primo grado, in risposta alle specificità delle fasce di età.
Area
Obiettivi
Affettiva/relazionale
� Rispetto di sé e degli altri, dei compagni e degli adulti.
� Disponibilità all’ascolto e all’accettazione degli errori.
� Rispetto e uso adeguato del materiale, delle attrezzature e
dell’ambiente.
� Rispetto delle regole e dei regolamenti.
� Collaborazione e partecipazione alla vita scolastica con un
apporto personale.
Organizzativa/autovalutativa
� Rispetto di tempi, scadenze, compiti e consegne.
� Organizzazione ed esecuzione del lavoro.
� Elaborazione autonoma e gestione delle procedure.
� Analisi delle proprie modalità di studio e valutazione della loro
efficacia.
� Valutazione del proprio comportamento, della propria
organizzazione e del rendimento.
� Consapevolezza dei propri successi e insuccessi.
� Confronto delle proprie attitudini, aspirazioni, e valori con le
aspettative del mondo esterno per orientare le scelte e le
decisioni personali.
Cognitiva
� Comunicazione adeguata attraverso i diversi codici e linguaggi.
� Utilizzo della rappresentazione simbolica della realtà.
� Osservazione funzionale a uno scopo e individuazione di
relazioni fra gli elementi osservati.
� Elaborazione personale delle conoscenze.
� Acquisizione di abilità operative efficaci.
I
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Il curricolo
CURRICOLO SCOLASTICO
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE 2012
-programmazione per campi di esperienza
-programmazione per sezioni parallele
-programmazione bimestrale
- programmazione per discipline
- programmazione per classi parallele
- programmazione settimanale
- programmazione didattico-educativa di
classe annuale
- programmazione per discipline
Si traducono in:
POF
PROGETTUALITA’
VALUTAZIONE DEI RISULTATI
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Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di primo
grado
Campi di esperienza
Discipline
Discipline / ore
Il sé e l’altro
Italiano
Italiano / 6
Il corpo e il movimento
Inglese / 3
Immagini, suoni, colori
Seconda lingua comunitaria / 2
I discorsi e le parole
Lingua inglese
Storia - Cittadinanza e Costituzione
/ 2
La conoscenza del mondo
� Oggetti, fenomeni viventi
� Numero e spazio
Storia
Geografia / 2
Religione Cattolica
Geografia
Matematica / 4
Matematica
Scienze / 2
Scienze
Musica / 2
Musica
Arte e immagine / 2
Arte e immagine
Educazione fisica/ 2
Educazione fisica
Tecnologia / 2
Tecnologia
Religione / 1
Religione Cattolica
Attività alternativa
all’insegnamento della Religione
Cattolica
Attività alternativa
all’insegnamento della
Religione Cattolica
Attività alternativa all’insegnamento
della Religione Cattolica
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Un curricolo per competenze
Impostare l’offerta didattica intorno alla costruzione di competenze vuole fornire una risposta a
un nuovo bisogno cognitivo degli alunni e ad un bisogno formativo espresso sia da documenti
europei che dal dibattito pedagogico-didattico che si svolge ben oltre il nostro territorio nazionale.
Le competenze vengono descritte sulla base di tre aree fondamentali:
� le conoscenze possedute, che devono essere significative, stabili e costituire patrimonio
personale,
� le abilità raggiunte, come capacità di utilizzare le proprie conoscenze per l’esecuzione di
compiti semplici,
� le disposizioni interne stabili che caratterizzano la persona, come atteggiamenti, significati
e valori.
Questo è quello che permette agli studenti di affrontare positivamente le sfide e le richieste della
vita e di giocare un ruolo costruttivo nella società, che permette loro di vivere bene il proprio
tempo e di relazionarsi adeguatamente con gli altri.
La costruzione delle competenze richiede percorsi didattici diversificati nel rispetto
dell’evoluzione dei singoli in cui gli studenti siano effettivamente messi nelle condizioni di
utilizzare il proprio patrimonio di conoscenze e di abilità, di affrontare problemi, anche in modo
cooperativo, di confrontare tra loro diversi possibili percorsi e soluzioni.
La didattica delle competenze si fonda sul presupposto che gli studenti apprendono meglio quando
costruiscono il loro sapere in modo attivo attraverso situazioni di apprendimento fondate
sull’esperienza. Aiutando gli studenti a scoprire e perseguire interessi, si può elevare al massimo il
loro grado di coinvolgimento, la loro produttività, i loro talenti.
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Per una nuova cittadinanza e un nuovo umanesimo
La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La linea verticale esprime
l’esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l’intero arco della vita;
quella orizzontale indica la necessità di un’attenta collaborazione fra la scuola e gli attori
extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo luogo.
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile
rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno
grandi nello svolgere il loro ruolo educativo. L’obiettivo è di proporre un’educazione che spinga
l’alunno a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto continuo della sua
progettualità con i valori che orientano la società in cui vive.
La scuola persegue anche e costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i
genitori, si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti
dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il
rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza locali e nazionali.
La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere”.
L’obiettivo è quello di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente.
Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione
di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale.
La nostra scuola, inoltre, deve formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini
dell’Europa e del mondo; può e deve educare a questa consapevolezza e a questa responsabilità i
bambini e gli adolescenti, in tutte le fasi della loro formazione.
In tale prospettiva, la scuola potrà perseguire alcuni obiettivi, oggi prioritari:
� insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza (l’universo, il pianeta, la natura, la
vita, l’umanità, la società, il corpo, la mente e la storia) in una prospettiva complessa, volta
cioè a superare la frammentazione delle discipline e ad integrarle in nuovi quadri d’insieme;
� promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti
essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione
umana, degli inediti sviluppi delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e
le possibilità delle conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo
cambiamento;
� diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana (il
degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche, la distribuzione ineguale delle
risorse, la salute e la malattia, l’incontro e il confronto di culture e di religioni, i dilemmi
bioetici e la ricerca di una nuova qualità della vita) possono essere affrontati e risolti
attraverso una stretta collaborazione non solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra
le culture.
Tutti questi obiettivi possono essere realizzati sin dalle prime fasi della formazione degli alunni.
L’elaborazione dei saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario,
definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e globale, è dunque la premessa indispensabile
per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria capace di generare
l’idea di un essere umano integrale che sappia concentrare nella singolarità del microcosmo
personale i molteplici aspetti del macrocosmo umano.
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Profilo dello studente al termine del primo ciclo d’istruzione secondo le Indicazioni Nazionali 2012 La scuola pubblica italiana svolge due funzioni insostituibili assegnate dalla Costituzione: assicura a
tutti i cittadini un’istruzione scolastica obbligatoria di almeno otto anni, elevati poi a dieci e realizza
la formazione della persona, promuovendo i “capaci e meritevoli” per garantire pari opportunità a
tutti i cittadini.
La scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del
cammino scolastico contribuendo all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese.
Il sistema scolastico italiano, fondato sulla libertà d’insegnamento e sull’autonomia funzionale di
ogni istituzione scolastica, stabilisce le norme generali per garantire a tutti i cittadini pari condizioni
di accesso all’istruzione. Tali norme comprendono: la fissazione degli obiettivi generali e specifici
di apprendimento relativi alle competenza degli studenti; le discipline d’insegnamento e gli orari
obbligatori; gli standard relativi alla qualità del servizio; i sistemi di valutazione e controllo del
servizio stesso. Con le presenti Indicazioni nazionali si intendono fissare gli obiettivi generali e
quelli specifici di apprendimento e i relativi traguardi di competenze per ciascuna disciplina. Sulla
base delle Indicazioni nazionali le scuole elaborano il proprio curricolo.
L'insegnamento della Religione Cattolica è disciplinato dagli accordi concordatari in vigore. Per gli
studenti che non si avvalgono di tale insegnamento l’Istituto predispone attività alternative per ogni
ordine di scuola. I docenti elaborano annualmente un piano di lavoro specifico.
Obiettivi generali del processo formativo
Obiettivo generale del processo formativo del sistema pubblico di istruzione è il conseguimento
delle seguenti competenze-chiave:
1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare a imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
La storia della scuola italiana, incentrata sulla centralità del soggetto che apprende e
sull’approfondimento continuo delle conoscenze e delle abilità relative agli assi culturali
fondamentali del nostro sistema educativo, assegna alla scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione un ruolo rilevante anche in considerazione dell’arco di età degli alunni che la
frequentano.
La progressiva generalizzazione degli istituti comprensivi crea inoltre le condizioni perché si
affermi una scuola unitaria di base che prende in carico i bambini dall’età di tre anni e li guida fino
al termine del primo ciclo di istruzione.
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Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio
personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad
affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo
ed esprimendo la propria personalità.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi
di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato
alle diverse situazioni.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in due
lingue europee e sa utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti
della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri.
Utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione con le quali riesce a ricercare e
analizzare dati e informazioni e ad interagire con soggetti diversi.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e
di procurarsi velocemente nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo
autonomo.
Ha assimilato il senso e la necessità del rispetto delle regole nella convivenza civile. Ha attenzione
per il bene comuni e per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questa
può avvenire: volontariato, azioni di solidarietà, ecc..
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando
si trova in difficoltà. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi
espressivi ed artistici che gli sono congeniali.
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Competenze chiave area meta cognitiva al termine del primo ciclo d’istruzione
ABILITA’ SOCIO-AFFETTIVE
TRAGUARDI DI COMPETENZE ATTESE
AUTOCONTROLLO E RESPONSABILITÀ
� Rispettare le regole e le norme comuni e/o condivise in ogni
situazione scolastica.
� Gestire i propri stati emozionali ed esprimerli in modo
opportuno.
� Saper valutare le conseguenze delle proprie azioni.
� Riconoscere i propri limiti.
� Riconoscere la disponibilità degli altri.
FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITÀ
� Valorizzare le proprie capacità e riconoscere i propri limiti.
� Assumere un atteggiamento costruttivo confrontandosi con
gli altri.
� Utilizzare le proprie risorse per esprimere sostegno e
disponibilità nei confronti dei meno capaci.
� Affrontare con serenità l’insuccesso scolastico.
� Comprendere i motivi dell’insuccesso e agire in modo
consapevole per rimuoverne le cause.
� Riconoscere l’errore come momento di crescita.
AUTONOMIA
� Saper organizzare il proprio lavoro senza controllo e
sollecitazioni ed in modo originale, produttivo ed efficace.
� Attivare strategie di lavoro personali e adeguate alla
tipologia della consegna.
� Saper pianificare le attività e utilizzare il tempo in modo
appropriato.
PARTECIPAZIONE E
INTERESSE
� Essere ricettivo agli stimoli proposti.
� Seguire le attività formative con attenzione e interesse
costanti.
� Intervenire in modo pertinente e con contributi personali,
coerenti e costruttivi.
� Partecipare ai lavori di gruppo, rispettando gli spazi altrui.
� Offrire apporti proficui al lavoro con compagni ed
insegnanti.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI
� Eseguire regolarmente il lavoro assegnato secondo le
indicazioni ricevute.
� Mostrare motivazione, interesse e curiosità.
� Portare il materiale necessario alle varie attività.
� Frequentare assiduamente le lezioni.
SOCIALIZZAZIONE
� Integrarsi nel gruppo classe.
� Interagire con compagni ed insegnanti su un piano di
rispetto reciproco.
� Stabilire rapporti interpersonali leali e costruttivi.
� Mostrarsi solidali e collaborativi.
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Scelte metodologiche e didattiche
Il primo ciclo di istruzione rappresenta un contesto adatto a promuovere apprendimenti significativi
e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni.
Nel rispetto della libertà di insegnamento si possono individuare alcune impostazioni
metodologiche:
���� valorizzare l'esperienze e le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti;
���� attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità con la realizzazione di percorsi
didattici specifici in risposta ai bisogni educativi degli alunni; questo richiede una rinnovata
progettualità utilizzando le nuove tecnologie e tutte le forme di flessibilità previste
dall'autonomia;
���� pianificare attività per il recupero e lo sviluppo degli apprendimenti;
���� favorire l'esplorazione e la scoperta sollecitando gli alunni a porsi problemi, a sollevare
domande, a cercare soluzioni;
���� incoraggiare l'apprendimento collaborativo sia all'interno della classe, sia con alunni di
classi diverse;
���� promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere: l'alunno deve prendere atto
degli errori commessi, saper riconoscere le proprie difficoltà e cercare strategie adatte per
superarle, ma anche conoscere i propri punti di forza per poter sviluppare autonomia nello
studio;
���� realizzare percorsi in forma di laboratori così da incoraggiare la sperimentazione e la
progettualità coinvolgendo l'alunno che impara a condividere con altri le varie attività.
19
Rapporti scuola-famiglia
La costruttiva collaborazione scuola-famiglia costituisce un valore particolarmente significativo
per l'attuazione di un percorso formativo e di crescita armonica dell'individuo.
L'istituzione scolastica al fine di favorire tale sinergia predisporrà diversi incontri con le famiglie
per informarle con professionalità e costanza sulle iniziative intraprese, sulle strategie didattiche
programmate, sui risultati attesi ed ottenuti o su eventuali difficoltà da superare.
All'inizio dell’anno il Dirigente Scolastico indice l'Assemblea dei genitori della Scuola
dell’Infanzia e Primaria per informarli in generale sulla organizzazione interna dell’Istituto e per
presentare loro il Piano dell'Offerta Formativa.
Nei mesi di settembre/ottobre i docenti incontrano i genitori per presentare il curricolo e
l’andamento iniziale delle classi. Si tengono inoltre le elezioni dei rappresentanti dei genitori che,
partecipando ai Consigli di classe, interclasse e intersezione, informano le famiglie sull'andamento
generale degli studenti.
Nei mesi di novembre, per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, e di dicembre, per la scuola
secondaria di primo grado, si tiene il primo colloquio docenti-genitori (di metà quadrimestre).
Nel mese di febbraio per la scuola primaria e secondaria di primo grado è previsto un colloquio
riguardante la valutazione relativa al primo quadrimestre.
Nel mese di aprile i genitori avranno di nuovo l'opportunità di informarsi sull'andamento didattico
disciplinare dei propri figli nel secondo colloquio docenti-genitori (di metà quadrimestre).
Nel mese di giugno, per la scuola primaria e secondaria di primo grado ci sarà la pubblicazione della
scheda di valutazione finale.
Allo scopo di rendere la valutazione il più trasparente possibile, i docenti della scuola secondaria
di primo grado compilano il registro on-line e inseriscono i voti di ciascuna valutazione entro 4
giorni dalla data dell’interrogazione orale e dalla data della consegna della prova scritta corretta
agli alunni e ciascun genitore può accedervi semplicemente ritirando presso la segreteria la propria
password all'inizio del primo anno scolastico. Per la scuola primaria gli insegnanti mantengono
aggiornati i registri in uso e inseriscono nel registro on-line le valutazioni con cadenza mensile.
I genitori degli alunni di tutti i plessi dell’Istituto possono chiedere un colloquio con i docenti per
ragioni urgenti, previa richiesta formale e autorizzata dal Dirigente Scolastico e con le seguenti
modalità:
- scuola infanzia e primaria, da concordare con il Dirigente e gli insegnanti;
- scuola secondaria di primo grado, secondo un calendario prefissato e consegnato alle
famiglie (un’ora settimanale ad eccezione della settimana riservata ai colloqui e del mese di
maggio).
20
Formazione personale docente La nuova figura docente che emerge dalla complessa richiesta socio-culturale degli ultimi anni è
quella dell’insegnante professionista che opera una mediazione tra cultura e alunno: è compito del
docente tradurre i saperi in maniera corretta e allo stesso tempo adeguata al contesto, all’età e
all’affettività, oltre che alle conoscenze e alle motivazioni degli alunni, nonché promuovere
processi di socializzazione, valutazione e orientamento.
Questa nuova professionalità si esplica attraverso competenze culturali e psicopedagogiche,
competenze metodologiche e didattiche, competenze organizzative, decisionali e di ricerca,
competenze relazionali. Ne consegue che la documentazione, la ricerca, l’aggiornamento vengono a
connotarsi come diritto del docente e risorsa del sistema scolastico. Attraverso un processo di
formazione continua gli insegnanti e tutti gli operatori della comunità scolastica si impegnano a
sviluppare e migliorare i loro metodi pedagogici attraverso la ricerca e la condivisione delle buone
pratiche, per raggiungere valori, obiettivi ed una visione comune dell’insegnamento.
Nel corso dell’anno scolastico 2014/2015 si svolgeranno le seguenti attività di formazione:
- corso di formazione sul registro on-line per il personale docente e ATA;
- corso di formazione proposto dal CTI – insegnanti di sostegno e curricolari;
- corso di formazione sulla valutazione;
- corsi sulla sicurezza - lotta antincendio, primo soccorso, RSPP, preposto - presso la scuola Polo
rivolti al personale docente e ATA.
21
Progetti d’Istituto
Il traguardo della formazione complessiva della personalità dell’alunno, obiettivo peculiare della
Scuola, ha bisogno di itinerari stimolanti e operativi strettamente connessi con gli obiettivi che
durante tutto il ciclo degli studi, accompagnano e scandiscono l’evoluzione delle attitudini, dei
talenti, dello sviluppo relazionale e sociale di ciascuno. Per questa ragione la Scuola si è dotata di
percorsi didattici alternativi che, pur rimarcando l’importanza del vivere anche momenti di
socializzazione, di esperienza espressiva, di gioco - indispensabili per accrescere lo spirito di
solidarietà e cooperazione - integrino il lavoro educativo e didattico degli insegnanti, nel rispetto
dei tempi, delle esigenze e della maturazione di ogni alunno, consentendo l’ acquisizione dei
contenuti di studio e sviluppando al meglio la crescita e le potenzialità di ciascuno.
PROGETTO
ARGOMENTO
CLASSI/SEZ.
INTERESSATE
ACCOGLIENZA
Continuità e orientamento
Tutte
INTEGRAZIONE
LINGUISTICA
Interventi di didattica interculturale
rivolti a tutta la classe
Tutte
CITTADINANZA
1. I bambini incontrano la città
2. Consiglio Comunale dei bambini
e delle bambine
3. La mia scuola per la Pace
Classi quarte scuola primaria
Classi quinte Scuola primaria
Tutte
ARTI
1. Teatro ragazzi
2. Macerata Musei junior
3. Progetto “Lettura”
4. LIBRIAMOCI
5. Ricreando
Tutte
Tutte (Primaria e Secondaria)
Tutte
Scuola Primaria
Classi prime Scuola Secondaria
BENESSERE
Educazione fisica:
Il corpo in gioco
Giochi sportivi studenteschi
Scuola primaria
Classi quinte scuola primaria
Scuola secondaria di primo
grado
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Prevenzione a scuola
Alimentazione
Frutta nelle scuole
Sicurezza
Classi quinte scuola primaria
Scuola secondaria di primo
grado
Scuola secondaria di primo
grado
Scuola primaria
Tutte
VIAGGI D’ISTRUZIONE
Esperienze di crescita e di
arricchimento della personalità
Tutte
AMBIENTE
1. Orto in condotta
2. Educazione ambientale (CEA):
conoscenza del territorio
Scuola primaria
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di primo
grado
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Educazione interculturale
Da un’analisi della società attuale e dell’utenza di riferimento, dalla conferma del dato ormai
scontato dell’apertura a un mondo multiculturale ed a una realtà sociale multirazziale consolidata
che sempre più spinge verso dinamiche di interscambio imprescindibili, l’Istituto “D. Alighieri” ha
inserito nel quadro delle attività comprese nell’ampliamento del Piano dell’Offerta Formativa, una
serie di iniziative finalizzate al rispetto delle biografie personali, alla valorizzazione dei bagagli di
esperienza e di conoscenza dei ragazzi, nell’ottica di una gestione efficace e competente
dell’accoglienza degli alunni
stranieri.
Nella consapevolezza che la spinta al cambiamento non deriva solo da riflessioni teoriche ma
investe gli ambienti educativi di responsabilità concrete ed urgenti a favore di un impegno
sostanziale, affinché gli alunni stranieri e le loro famiglie siano messi in grado di comunicare e
divenire al più presto parte attiva all’interno della società. La scuola - fermo restando che la prima
forma di mediazione è la frequentazione di chi si trova a vivere una situazione di diversità - si è
dotata di itinerari progettuali flessibili ed operativi, pronti ad essere attivati in caso di necessità e
capaci di far emergere i talenti e le potenzialità di chi si trova a dover affrontare nuovi valori,
principi etici, credo religiosi.
Coerentemente ai principi esposti la scuola attiva le seguenti procedure di accoglienza:
- un primo colloquio con la famiglia (a cura del Dirigente Scolastico e della segreteria); - osservazione dell’alunno straniero e somministrazione delle prove di ingresso (a cura dei
docenti di plesso scelto dalla famiglia); - rilevazione dei bisogni e del livello di alfabetizzazione; - assegnazione alla sezione/classe (a cura del Dirigente Scolastico e dei docenti del plesso scelto
al momento dell’iscrizione).
24
Integrazione scolastica La scuola si pone l’obiettivo della massima integrazione e del pieno sviluppo delle potenzialità
degli alunni che si trovano in situazione di disagio nella relazione, nella comunicazione, nella
socializzazione, nell’apprendimento.
Per garantire ad ogni alunno in difficoltà un percorso adeguato e rispettoso della singola persona, i
docenti di sezione e di classe con la collaborazione ed il coordinamento dell’insegnante di sostegno
predispongono, sulla base del Profilo Dinamico Funzionale, elaborato dall’equipe psico-pedagogica
e dal docente di sostegno, un Piano Educativo Individualizzato (PEI).
Nel PEI vengono affrontati i seguenti punti:
� conoscenza degli alunni sotto il profilo psicologico, socio-relazionale e cognitivo, attraverso
una attenta e sistematica osservazione dei soggetti nelle varie situazioni;
� individuazione delle aree di maggiore potenzialità degli alunni, tenendo conto delle
indicazioni della famiglia, degli operatori sanitari e scolastici;
� stesura di una programmazione educativa e didattica individualizzata che scaturisce
dall’osservazione sistematica del bambino e, quindi, calibrata sui suoi bisogni e sulle sue
potenzialità; per garantire l’integrazione, tale programmazione viene stilata tenendo conto degli
obiettivi ministeriali previsti per la classe/sezione di appartenenza (del singolo ed integrata con
quella di sezione e di classe);
� verifica e valutazione del piano di lavoro mediante un’attenta valutazione e registrazione dei
progressi degli alunni, condivisi con le insegnanti di classe/ sezione.
RISORSE
Nei suoi interventi a favore degli alunni diversamente abili la scuola si avvale:
1. personale organico con titolo di specializzazione;
2. assistenti fornite dall’assessorato ai servizi sociali del Comune;
3. servizio psicopedagogico (ANFFAS, S. Stefano, AREA VASTA N. 3 Macerata);
4. Istituto “Paolo Ricci” di Civitanova Marche;
5. AREA VASTA N. 1 Fano;
6. GLI;
7. Gruppo di lavoro operativo (insegnanti curriculari, insegnanti di sostegno, psicopedagogista
o psicologa, genitori dell’alunno). Il gruppo ha il compito di programmare e verificare il PEI
con incontri periodici (inizio e fine anno scolastico) o fissati più frequentemente in caso di
necessità;
8. Gruppo di Studio e di lavoro composto da: Dirigente scolastico, insegnanti curricolari e di
sostegno, operatore di servizi sociali, operatore della riabilitazione, servizio psico-
pedagogico, genitori degli alunni diversamente abili. Tale gruppo ha il compito di
collaborare alle iniziative educative, d’integrazione e studio a livello d’Istituto.
25
Protocollo di accoglienza per studenti con disturbi specifici di apprendimento (D.S.A)
Al fine di assicurare agli alunni con D.S.A. il percorso educativo più adeguato, è opportuno che la
scuola, le strutture sanitarie e la famiglia si impegnino ad attuare le seguenti indicazioni:
• acquisire la diagnosi, protocollarla, inserirla nel fascicolo personale dell’alunno e
consegnarne copia al docente coordinatore;
• istituire un’anagrafe contenente tutti i dati del percorso scolastico dello studente che
risulterà utile al momento dell’iscrizione o passaggio ad altra scuola, comunicando la
presenza del disturbo tramite la documentazione medica (diagnosi) alla nuova scuola,
insieme al P.D.P. per favorire la continuità educativa;
• favorire, sensibilizzando i docenti, l’adozione di testi che abbiano anche la versione digitale
(G.U. 12/6/2008) o che siano comunque disponibili presso la sezione libro AID;
• far registrare i genitori alla sezione libro AID per ottenere, in comodato d’uso, i testi in
adozione presso la scuola in formato digitale;
• favorire l’accoglienza degli studenti promuovendo la creazione di un clima relazionale,
sostenendo l’autostima, la motivazione e lavorando sulla consapevolezza (riflessione
metacognitiva ).
• curare i rapporti con le famiglie e tenere i contatti con l’equipe medica che ha effettuato
la diagnosi;
• tenere conto della presenza di alunni con DSA nei vari corsi attivati all’interno della scuola
(PET, patentino ciclomotore …);
• stilare (responsabilità del Consiglio di classe) il Percorso Didattico Personalizzato per
ogni alunno con disturbo specifico di apprendimento;
• redigere il P.D.P. tenendo conto delle indicazioni dello specialista e delle osservazioni della
famiglia;
• identificare nel processo di insegnamento e apprendimento di uno studente con DSA,
percorsi diversi, strategie alternative e vari gradi di difficoltà nel conseguire
l’obiettivo;
• offrire allo studente l’opportunità di compensare le sue difficoltà attraverso strumenti
compensativi, dispensativi e compensativi informatici. Tale strumento non deve essere visto
come una facilitazione ma piuttosto un mezzo per compensare la difficoltà determinata dal
disturbo e per consentire il dispiegarsi delle altre abilità;
• instaurare una collaborazione attiva con la famiglia per concordare i compiti a casa,
l’organizzazione del lavoro, gli strumenti compensativi utilizzabili;
• attivare le procedure previste per l’ Esame di Stato del primo ciclo di Istruzione.
Le verifiche e la valutazione devono essere personalizzate tenendo conto delle caratteristiche
individuali del disturbo (regolamento valutazione D.P.R. del 22 giugno 2009), del punto di partenza
e dei risultati conseguiti, premiando i progressi e gli sforzi; ad esempio, in fase di correzione degli
elaborati degli studenti tener conto dell’influenza del disturbo su specifiche tipologie di errore
(calcolo, trascrizione, ortografia, sintassi e grafismo) e orientare la valutazione su competenze più
ampie e generali come da normativa (L. 170 dell’8 ottobre 2010).
Il P.D.P deve essere firmato dai docenti del Consiglio di classe, dal tecnico competente e dalla
famiglia e consegnato in copia ad essa, oltre che inserito nel fascicolo personale dell’alunno.
26
PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI BES
La scuola, al fine di potenziare la cultura dell’inclusione rispondendo in modo efficace alle
necessità di ogni alunno, si propone di:
- creare un ambiente accogliente e di supporto ;
- sostenere l’apprendimento sviluppando un’attenzione educativa in tutta la scuola;
- promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
- favorire l’acquisizione di competenze collaborative;
- promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione
fra tutte le componenti della comunità educante .
DESTINATARI
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti:
-disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
-disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
-alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
Definizione di Bisogno Educativo Speciale
Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva nella vita sociale, in
ambito educativo e/o nell’apprendimento. Si manifesta sotto forma problematica, in termini di
difficoltà, ostacolo all’acquisizione delle abilità e dei contenuti didattici previsti nei curricola
disciplinari e pertanto necessita di un piano educativo individualizzato o personalizzato.
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per
determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano
adeguata e personalizzata risposta”.
In tale ottica la scuola con la collaborazione di tutti i docenti osserva e coglie i segnali di disagio e
trasmette alle famiglie la consapevolezza di trovare nell’istituzione un alleato competente.
Per gli alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77) e per gli studenti affetti
da DSA (Legge 170/2010, Legge 53/2003) sono previsti dei protocolli specifici.
Per gli alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale si fa riferimento
al presente documento.
27
COME
� I docenti di sezione o di classe, dopo un’attenta osservazione pedagogica e/o in seguito
all’acquisizione di una certificazione specialistica, individuano gli alunni con bisogni
educativi speciali. Una volta ottenuta la delibera collegiale, i nominativi in questione
vengono comunicati al Dirigente Scolastico.
• Il Coordinatore o gli insegnanti di classe convocano, tramite la segreteria, la famiglia e/o i
servizi sociali, se già attivati sul caso, per un colloquio ed esporranno:
- le difficoltà dello studente;
- l’esigenza di una personalizzazione del percorso formativo.
• I docenti collegialmente compileranno il Piano Didattico Personalizzato per la parte di
propria competenza.
• Il coordinatore/insegnante prevalente, possibilmente affiancato da un altro collega di
classe/sezione, condividerà e completerà con la famiglia il documento in un incontro
debitamente programmato .
• Il Piano Didattico Personalizzato può essere soggetto a modifiche ed integrazioni relative
ai progressi dell’alunno.
• Qualora la famiglia non condivida l’individuazione del proprio figlio come BES e la
conseguente personalizzazione del percorso formativo, il team docente in nessun modo lo
renderà operativo. La famiglia in tal caso dovrà dichiarare la non accettazione e
sottoscriverà apposito atto, assumendosi ogni responsabilità in merito.
TEMPI
• Per la prima individuazione i tempi sono lasciati alla discrezionalità del team docenti.
• Per i casi già individuati entro i primi mesi di scuola il Piano Didattico personalizzato verrà
aggiornato.
• Nel caso in cui la famiglia presenti una certificazione clinica nel corso dell’anno scolastico
(da esibire entro i tempi previsti dalla normativa vigente), i docenti attiveranno quanto
prima la procedura per la compilazione del Piano Didattico personalizzato.
DURATA DEGLI INTERVENTI DIDATTICI PERSONALIZZATI.
E’ compito del team docente e dei Consigli di classe/sezione individuare la durata degli
interventi didattici personalizzati tenendo conto di quanto previsto dalla normativa vigente.
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PROTOCOLLO ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DI NAZIONALITÀ NON ITALIANA
IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
E’ uno strumento di pianificazione, orientamento, condivisione che si propone di sostenere gli
alunni neo-arrivati nella prima fase di adattamento al nuovo contesto. Esso viene deliberato dal
Collegio dei docenti ed inserito nel P.O.F. Riconosce la specificità dei bisogni delle famiglie e dei
minori stranieri: bisogni di accoglienza, di valorizzazione, di promozione culturale e sociale, di
appartenenza e comunicazione. Inoltre esso consente alla scuola di superare una gestione
dell’inserimento degli alunni stranieri segnata dalla casualità, dalla discrezionalità e dalla
frammentarietà degli interventi intervenendo con uno stile pedagogico-educativo.
LA COMMISSIONE DI ACCOGLIENZA Il DPR 31/8/99 n° 394 all’art. 45 “Iscrizione scolastica” attribuisce al collegio dei docenti numerosi
compiti deliberativi e di proposta in merito all’inserimento nelle classi degli alunni stranieri.
Per sostenere questi compiti il nostro Istituto ha costituito la commissione “Accoglienza”, come
gruppo di lavoro e articolazione del collegio.
La commissione rappresenta l’Istituto è composta dal Dirigente Scolastico, da alcuni docenti ed
eventualmente dai docenti che operano nei corsi di alfabetizzazione degli adulti immigrati.
Le competenze del gruppo di lavoro hanno carattere consultivo, gestionale e progettuale.
La commissione si riunisce nei casi d’inserimento di alunni neoarrivati, per progettare azioni
comuni, per monitorare i progetti esistenti, per operare un raccordo tra le diverse realtà.
COMPOSIZIONE COMPITI FUNZIONI Dirigente scolastico Primo colloquio con la
famiglia • Facilitare la conoscenza della scuola.
• Richiedere, se necessario, l’intervento del
mediatore linguistico culturale.
• Sottolineare la necessità e il significato di una
proficua collaborazione scuola-famiglia.
• Esplorare la possibilità da parte della famiglia di
fornire il materiale scolastico necessario e la
possibilità economica di sostenere spese che
riguardano le visite guidate.
• Porsi come mediatore tra la famiglia e la scuola
per il tempo necessario all’inserimento.
Due docenti per
ciascun ordine di
scuola
Accoglienza alunni
neo arrivati • Fornire i primi dati conoscitivi all’equipe
docenti che accoglierà l’alunno neo arrivato e
che utilizzerà le informazioni raccolte sulla sua
storia per favorirne l’inserimento.
Assistente
amministrativo e
personale di
segreteria
Compilazione
domanda di iscrizione
e fascicolo personale
dell’alunno
• Accertare la validità della documentazione
anagrafica, regolarità obbligo scolastico,
vaccinazioni sanitarie obbligatorie.
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LE TAPPE DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
1) ISCRIZIONE1 L’iscrizione rappresenta il primo passo del percorso di accoglienza dell’alunno di nazionalità non
italiana e della sua famiglia. Per raccogliere le informazioni ci si avvale anche di un colloquio a
cura del Dirigente Scolastico che rappresenta un momento importante per avere una significativa,
per quanto iniziale, biografia scolastica e relazionale dell’alunno.
L’Assistente Amministrativo che si occupa dell’area degli alunni, quale componente della
Commissione, sarà incaricato del ricevimento delle iscrizioni e quindi ne aiuta l’interazione con i
“nuovi utenti”.
UFFICI SEGRETRIA COMPITI DOCUMENTI/MATERIALI Il personale di segre-
teria alunni • Raccoglie la documentazione
relativa alla scolarità pregressa.
• Acquisisce l’opzione di
avvalersi o non avvalersi
dell’insegnamento della
religione cattolica.
• Fornisce ai genitori materiali in
più lingue per una prima
informazione sul sistema
scolastico e, in particolare, sulla
scuola di inserimento.
• Compila il fascicolo personale
multilingue.
• Consegna ai genitori avvisi,
moduli e note informative sul
sistema scolastico.
anagrafici: certificato di nascita –
atto di nazionalità/cittadinanza;
sanitari: documento attestante le
vaccinazioni obbligatorie tradotto
in italiano. Nel caso ne siano
sprovvisti gli alunni vanno
ugualmente ammessi; sarà il Capo
d’Istituto a rivolgersi alla ASL di
competenza;
scolastici: certificato attestante gli
studi compiuti nel paese d’origine
o dichiarazione del genitore
attestante la classe frequentata.
Gli alunni privi di
documentazione anagrafica e/o in
posizione di irregolarità vengono
iscritti con riserva in attesa di
regolarizzazione.
1 Dal D.P.R. 394/99 art. 45: “ I minori stranieri hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della
posizione in ordine al loro soggiorno in Italia. Le iscrizioni, pertanto, possono essere richieste in qualsiasi momento
dell’anno scolastico. Gli alunni privi di documentazione anagrafica o in posizione di irregolarità, vengono iscritti con
riserva in attesa della regolarizzazione. L’iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi
dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado. E’ necessario, sin dall’iscrizione, una chiara ricognizione del
pregresso scolastico dell’alunno per interventi specifici e la stretta collaborazione della famiglia per la definizione del
suo percorso formativo. E’ utile riuscire ad accertare alcuni livelli di competenze ed abilità per definire l’assegnazione
della classe. Rimane però fondamentale il criterio generale di inserire l’alunno secondo l’età anagrafica Slittamenti di
un anno su classe inferiore vanno ponderati con molta attenzione in relazione ai benefici che potrebbero apportare e
sentita la famiglia. Scelte diverse andranno valutate caso per caso dalle istituzioni scolastiche.
Per un pieno inserimento è necessario che l’alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione
per progetti didattici specifici, ad esempio l’apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studio
personalizzato. L’immersione, in un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni, facilita l’apprendimento
del linguaggio funzionale”.
30
2) ASSEGNAZIONE DELLA SEZIONE/CLASSE E PRIMA ACCOGLIENZA2
Questa fase è utile per raccogliere, oltre gli aspetti amministrativi, una serie d’informazioni di
merito sull’alunno che consentano d’adottare decisioni adeguate, sia sulla classe in cui deve essere
inserito, sia sui percorsi di facilitazione che dovrebbero essere attivati. La prima conoscenza può
articolarsi in un incontro con i genitori e un colloquio con l’alunno.
ORDINE DI SCUOLA
COMPITI TEMPI
SCUOLA
DELL’INFAN-
ZIA
• Il Dirigente Scolastico e le insegnanti della
commissione assegnano la sezione.
• Le insegnanti di sezione avviano le osservazioni
sistematiche dell’alunno
• Dopo l’iscrizione
• Dopo
l’inserimento in
sezione
SCUOLA
PRIMARIA • Definizione di una data per il colloquio con la
commissione accoglienza: la segreteria con la
commissione di accoglienza stabilisce una data per
effettuare il primo colloquio e somministrare le
prove di valutazione
• Colloquio con l’alunno e somministrazione di prove
per accertare abilità e competenze: la commissione
nella componente docente somministra all’alunno,
durante il primo colloquio in orario extrascolastico,
le prove per accertare abilità e competenze
• Assegnazione della classe e scelta della sezione: Il
Dirigente, i docenti della commissione accoglienza
procedono all’assegnazione della classe tenendo
conto della normativa e dei dati raccolti dalle prove
di ingresso.
• La commissione di accoglienza consegna ai docenti
di classe tutti i documenti e le informazioni raccolte
• Dopo l’iscrizione
• Dopo il primo
contatto della
famiglia con la
scuola
• Dopo la
somministrazione
delle prove di
ingresso
• Dopo
l’assegnazione
della classe e
della sezione
SCUOLA
SECONDARIA
DI 1° GRADO
• Assegnazione della classe e della sezione: il
Dirigente Scolastico e la commissione per la
costituzione delle classi prime, tenendo conto della
normativa, assegnano l’alunno alla sezione secondo
i criteri stabiliti dal regolamento di Istituto per la
formazione delle classi. Se l’alunno di nazionalità
non italiana si iscrive nella seconda o terza classe, la
commissione accoglienza procede all’assegnazione
della classe e della sezione nel rispetto della
normativa e tenendo conto dei criteri stabiliti dal
regolamento di Istituto.
• Definizione data di inizio frequenza: il Dirigente
Scolastico e il coordinatore di classe comunicano
alla famiglia la data di inizio di frequenza
• Dopo l’iscrizione
• Dopo l’iscrizione
2 I criteri di riferimento per l’assegnazione alla classe sono quelli vigenti previsti dal DPR 398 del 31 agosto 1999,
articolo 45, comma 2 e Inserimento ed integrazione degli alunni stranieri e dalla Circolare Ministeriale n.24 del Marzo
2006
31
• Consegna delle informazioni raccolte al
coordinatore di classe
• Colloquio con l’alunno e la famiglia: a cura del
docente coordinatore di classe
• Somministrazione di prove per accertare il grado di
conoscenza della lingua italiana della lingua inglese
e di matematica: gli insegnanti curricolari
somministrano, in orario scolastico, le prove di
ingresso predisposte dalla commissione.
• Dopo l’assegna-
zione della classe
• Dopo l’assegna-
zione della classe
• Dopo l’inseri-
mento in classe
3) INSERIMENTO IN CLASSE
Gli insegnanti e gli alunni della classe in cui viene inserito l’alunno di nazionalità non italiana
mettono in atto, in riferimento ai diversi ruoli che espletano, dispositivi di accoglienza nei tre
ordini di scuola:
• utilizzo della modulistica multilingue pubblicato nel sito dell’Istituto
• utilizzo del materiale presente nello scaffale multiculturale delle varie scuole
dell’Istituto
• collaborazione con le risorse del territorio, con l’amministrazione locale e i servizi
sociali, associazioni, biblioteche, luoghi di aggregazione.…..
• sviluppo di ulteriori iniziative di integrazione rivolte agli alunni e alle famiglie di
nazionalità non italiana
QUALITÀ DELL’ACCOGLIENZA
Il protocollo si pone come strumento strutturato per la realizzazione di una effettiva integrazione
delle diverse culture per favorirne lo scambio reciproco e il confronto all’interno delle scuole
dell’Istituto, ma anche per implementare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione nel più
ampio contesto sociale.
A tal fine è opportuno che vengano monitorate e verificate in itinere, sia la funzionalità del
protocollo, sia l’efficacia delle azioni promosse.
32
Accoglienza, continuità e orientamento
Le attività di continuità e orientamento dell’Istituto, finalizzate a favorire un passaggio sereno da
un ordine di scuola all’altro, si propongono i seguenti obiettivi:
• realizzare il riconoscimento e la collaborazione fra sistemi formativi diversi;
• condividere metodologie e strumenti operativi nella prospettiva di un curricolo verticale;
• coinvolgere le famiglie in modo attivo e continuo nei vari momenti del processo formativo;
• favorire, negli alunni, la presa di coscienza delle proprie competenze per operare scelte
consapevoli e consone al proprio percorso formativo e alle proprie attitudini;
• comunicare le opportunità formative offerte dal territorio coinvolgendo l'utenza con varie
iniziative.
33
Protocollo di continuità/accoglienza Scuola dell’Infanzia-Scuola Primaria
QUANDO COSA CHI (Soggetti coinvolti) COME
Giugno/luglio
Formazione
delle classi prime
Insegnanti scuola dell’infanzia
sez. 5 anni e insegnanti future
classi prime
1. Presentazione del gruppo di
bambini da parte delle
insegnanti di scuola
dell’infanzia con
particolare riferimento a:
• comunicazione di metodologie
di approccio e di osservazione
• comunicazione di metodologie
di proposta delle attività, di
strategie nella comunicazione e
nell’incentivazione dei tempi di
ascolto
2. Proposta/consegna da parte
delle insegnanti della
scuola dell’infanzia di
eventuali materiali che i
bambini possono utilizzare
nei primi giorni di scuola
primaria
Criteri per la formazione delle classi prime:
• costituire gruppi eterogenei di alunni sia in riferimento ai livelli di socializzazione/comportamento che a
quelli riguardanti le abilità e le conoscenze possedute;
• affiancare ad ogni alunno almeno uno o due compagni con cui il bambino aveva instaurato legami
significativi alla scuola dell’infanzia:
• separare alunni le cui relazioni si sono dimostrate poco significative o addirittura negative;
• distribuire in sezioni diverse gli alunni che presentano svantaggi. gli alunni di nazionalità non italiana e
gli alunni provenienti da altre scuole.
34
Protocollo di continuità/accoglienza
Scuola primaria - Scuola secondaria di primo grado
Tra l’Istituto e le scuole primarie del bacino di utenza si svolgono le seguenti azioni:
� momenti di incontro tra i docenti dei due ordini di scuola:
� nel mese di giugno per acquisire informazioni utili ai fini della formazione delle classi prime;
� all’inizio dell’anno scolastico, tra i docenti delle classi interessate per un confronto sull’andamento
didattico-disciplinare degli alunni nei primi mesi di scuola;
� presentazione del POF ai genitori degli alunni delle classi quinte;
� corso gratuito di lingua francese e tedesca tenuto dai docenti della scuola secondaria di primo grado
rivolto agli alunni delle classi quinte delle scuole primarie dell’Istituto per favorire una prima
conoscenza delle due lingue comunitarie.
QUANDO
COSA
CHI
(Soggetti coinvolti)
COME
Giugno/
luglio
Formazione delle
classi prime
Insegnanti scuola
primaria classi 5^ e
insegnanti della
scuola secondaria di
primo grado non
coinvolti nell’esame
di stato
• Presentazione del gruppo di
alunni da parte delle insegnanti
di scuola primaria con
particolare riferimento a:
• comunicazione di metodologie
di approccio e di osservazioni.
• comunicazione di metodologie
di proposta delle attività, di
strategie nella comunicazione e
nell’incentivazione dei tempi di
ascolto.
• comunicazione di vissuti e
aspetti della personalità di ogni
singolo alunno.
35
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME:
• formazione di classi numericamente omogenee
• equa distribuzione di maschi e di femmine
• equa distribuzione di alunni di nazionalità diversa
• equa distribuzione dei livelli di competenza raggiunti
• suggerimenti scaturiti dal raccordo con la scuola precedente
• conferma della sezione dei fratelli, salvo differente valutazione su richiesta dei genitori
• inserimento, se possibile, con un compagno proveniente dalla stessa classe rispettando la
coerenza con gli altri criteri. Per chi sceglie la sezione (conferma fratelli) è garantito
l’inserimento di un solo compagno scelto, per chi non sceglie la sezione è possibile l’inserimento
di due compagni
• equa distribuzione alunni in situazione di svantaggio (certificato) con inserimento concordato dal
DS affiancato da un’apposita commissione
• equa distribuzione degli alunni con DSA
• valutazione personalizzata di situazioni particolari segnalate dagli organi competenti (anche
inserimento alunni in situazione di handicap)
• la scelta della seconda lingua dipenderà dall’andamento delle iscrizioni e dal rispetto dei criteri
sopra enunciati
36
QUANDO COSA CHI (Soggetti coinvolti) COME Settembre
Primi 15 giorni
di scuola
Accoglienza degli alunni delle classi
prime
Insegnanti delle classi prime,
alunni, famiglie
- Conoscenza reciproca
mediante
conversazioni guidate
e attività
appositamente
preparate
- Conoscenza
dell’edificio (aule,
laboratori, uscite di
sicurezza, presidenza,
uffici di segreteria,
palestre, teatro,
biblioteca ….)
- Conoscenza del
regolamento di
Istituto
- Attività di
accoglienza a cura
degli alunni delle
classi seconde e terze
- Indagine conoscitiva
sulle conoscenze e
competenze degli
alunni in ingresso in
lingua italiana e
scienze matematiche
Ottobre/
novembre
Incontro continuità scuola primaria -scuola secondaria
di primo grado
- Insegnanti scuola primaria
classi 5 (a. s. precedente) e
insegnanti di Lettere, Scienze
matematiche e Lingua inglese
scuola secondaria primo grado
classi prime e insegnanti di
sostegno
Confronto per la
valutazione del primo
periodo di inserimento da
parte degli insegnanti di
scuola primaria e messa
in evidenza dei punti
forti e dei punti critici
Dicembre
1)Assemblee per le iscrizioni al nuovo
anno scolastico
- Dirigente Scolastico
- Insegnanti scuola secondaria
primo grado incaricati
- Famiglie e insegnanti di scuola
primaria classi quinte
- Insegnante fiduciaria
- Presentazione
dell’organizzazione
dell’Istituto e della
normativa in vigore
- Presentazione delle
linee qualificanti e
delle scelte di fondo
dell’Istituto
37
Gennaio
Scuola aperta
- Dirigente Scolastico
- Insegnanti scuola secondaria
primo grado
- Famiglie e alunni di scuola
primaria classi quinte
- Presentazione
dell’organizzazione
dell’Istituto e della
normativa in vigore
- Colloquio diretto con
gli insegnanti
- Conoscenza
dell’edificio ((aule,
laboratori,
presidenza, uffici di
segreteria, palestre,
teatro, biblioteca….)
38
Protocollo di continuità/accoglienza Scuola secondaria di primo grado/Scuola secondaria di secondo grado
Tra l’Istituto e le scuole secondarie di secondo grado del territorio si svolgono le seguenti azioni:
� attività di orientamento formativo e di educazione alla scelta, anche con il supporto dello psicologo, a
partire dalla classe seconda per proseguire poi in terza;
� distribuzione di moduli formativi di orientamento quali, ad esempio, accoglienza e rilevazione della
situazione in uscita e in ingresso;
� compilazione del Consiglio Orientativo per le classi terze e consegna alle famiglie;
� stand dell’orientamento e iniziative che permettano ai genitori di acquisire coscienza del loro ruolo di
supporto nel processo di scelta, facilitandone la funzione orientativa;
� incontri tra docenti dei due ordini di scuola per condividere obiettivi e metodologie nella prospettiva
di un curricolo verticale;
� confronto tra i docenti dei due ordini di scuola sull’andamento didattico degli alunni nei primi mesi
di scuola;
� corso di latino per gli alunni delle classi terze;
� attività specifiche per ragazzi in difficoltà.
QUANDO
COSA
CHI (Soggetti
coinvolti)
COME
Ottobre/
novembre
Incontro continuità scuola secondaria di primo grado – scuola secondaria di secondo
grado
- Insegnanti scuola
secondaria primo
grado di Lettere,
Scienze
matematiche e
Lingua inglese e
insegnanti delle
stesse discipline
del biennio della
scuola secondaria
secondo grado
• Passaggio di
informazioni sulle
competenze e sulle
abilità degli alunni in
uscita dalla scuola
secondaria di primo
grado e relativo
riscontro nella scuola
secondaria di secondo
grado
• Confronto per la
valutazione del primo
periodo di inserimento
da parte degli
insegnanti di scuola
secondaria secondo
grado e messa in
evidenza dei punti forti
e dei punti critici
39
Ottobre/ gennaio
Orientamento
- Insegnanti e alunni
classi terze scuola
secondaria primo grado
- Insegnanti e alunni
scuola secondaria di
secondo grado
• Somministrazione di
test e questionari per il
rilevamento di attitudini
e interessi degli alunni
• Diffusione di materiale
informativo indicante
ubicazione, tipologia di
scuola, piano di
lavoro….
• Consegna del consiglio
orientativo redatto dal
consiglio di classe
• Visite guidate presso
alcuni istituti in orario
scolastico e
partecipazione ad
attività specifiche di
laboratorio
Ottobre/ Gennaio
Formazione
- FS continuità scuola
secondaria primo grado
- Insegnanti incaricati
scuola secondaria primo
grado
- Insegnanti scuola
secondaria secondo
grado IIS Mattei di
Macerata
• Confronto sulla
possibilità di una
prossima realizzazione
di un progetto
continuità con il nostro
Istituto (dai 6 ai 16
anni)
Gennaio
Stand dell’orientamento
-Insegnanti di scuola
secondaria primo grado
incaricati e FS
continuità
– Famiglie e alunni
classi 3 scuola
secondaria primo grado
- Insegnanti di scuola
secondaria secondo
grado incaricati
• Presentazione
dell’organizzazione
delle varie scuole
secondarie di secondo
grado e della normativa
in vigore
• Presentazione delle
linee qualificanti e delle
scelte di fondo delle
scuole secondarie di
secondo grado
40
La valutazione
Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nel
quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. La valutazione è il processo di osservazione,
verifica, lettura, comparazione e interpretazione dei dati relativi all’apprendimento condotta
attraverso strumenti scelti nel quadro dei criteri prefissati. Si caratterizza per la validità,
l’attendibilità e l’equità. La valutazione è sempre personale e non comparativa. Le verifiche
intermedie e le valutazioni periodiche e finali misurano le conoscenze e le abilità e devono essere
coerenti con gli obiettivi di apprendimento e i traguardi di competenza previsti dalle indicazioni e
declinati nel curricolo.
La valutazione viene resa nota agli alunni e alle famiglie nel rispetto della trasparenza.
Aspetto giuridico-formale (cfr. d.p.r. 122/2009)
1- La valutazione è determinante per la promozione.
2- La promozione è conferita agli alunni che nello scrutinio finale abbiano ottenuto un voto
non inferiore a sei decimi in ciascuna materia e almeno sei in condotta.
3- In questo istituto il Collegio dei Docenti ha deciso di adottare per l’alunno una valutazione
quadrimestrale espressa con voto in decimi da 5 a 10 nella scuola primaria e da 4 a 10 nella
scuola secondaria.
4- Ogni voto, in sede di scrutinio intermedio e finale, è sempre collegiale.
5- I voti vanno riportati dall’insegnante sul registro che, per quanto personale, è comunque un
atto pubblico, il cui contenuto deve essere pertanto comprensibile e certo.
6- Per la scuola secondaria di primo grado la valutazione è il risultato della media matematica
dei voti, riportati dall’alunno nelle singole prove per ogni disciplina, ponderata da un voto
relativo a partecipazione, impegno, motivazione, costanza nei risultati, progressi/regressi.
Tale voto relativo ad obiettivi formativi, in decimi da 4 a 10, verrà inserito sul registro on-
line, con cadenza quadrimestrale.
7- I voti vengono riportati sul registro on-line, con cadenza regolare.
8- Le valutazioni degli alunni disabili sono riferite agli obiettivi della loro programmazione
personalizzata.
9- La valutazione del comportamento degli alunni è espressa:
a. nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della
classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio
dei docenti, riportato nel documento di valutazione.
b. nella scuola secondaria di primo grado con voto numerico espresso collegialmente in
decimi; il voto è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel
documento di valutazione.
10- Al termine della scuola primaria si procede alla certificazione delle competenze acquisite; al
termine della scuola secondaria di primo grado si procede all’attestazione del titolo di studio
e alle certificazione delle competenze raggiunte dall’alunno.
41
Aspetto docimologico
La valutazione non è rivolta alla sola rilevazione degli esiti, ma deve porre attenzione al processo
formativo della persona dell’alunno.
Inoltre la valutazione è parte integrante della programmazione, non solo come controllo degli
apprendimenti, ma come verifica dell'intervento didattico al fine di operare con flessibilità sulla
progettazione educativo-didattica.
Operativamente le procedure adottate nei tre ordini di scuola differiscono.
Scuola dell’Infanzia
Le insegnanti effettuano osservazioni sistematiche dei bambini. Gli elementi emersi confluiscono
nella stesura di profili (ottobre, febbraio, giugno) riportati nel registro della Scuola dell'Infanzia.
Bimestralmente valutano, inoltre, l'andamento dell'intervento educativo/didattico.
Al termine del primo quadrimestre e dell'anno effettuano la verifica generale degli esiti formativi e
del programma.
Per i bambini di 5 anni viene compilato un “Profilo del bambino”. Tale profilo, per i bambini di 5
anni, costituisce il documento di passaggio alla scuola primaria.
Scuola primaria
I docenti, in sede di programmazione, prevedono e mettono a punto prove di verifica, liberamente
predisposte o comuni all'Istituto, degli apprendimenti, che sono utilizzate: in ingresso - in itinere
(quadrimestre) - in uscita (fine anno).
I risultati riportati nel registro dell’insegnante confluiscono nel Documento di Valutazione
dell’alunno.
Nelle sedute di programmazione periodica per classi parallele, si valuta e si adegua lo sviluppo del
programma svolto.
Scuola Secondaria di primo grado
Una valutazione che voglia essere corretta deve necessariamente basarsi su una misurazione corretta, oggettiva ed omogenea.
Misurare correttamente ed in modo oggettivo, vuol dire raccogliere dati attendibili, significativi ed
omogenei, ma vuol dire anche mettere l’alunno nella condizione di dare il meglio di sé, rispetto sia
alle conoscenze, sia alle competenze ed abilità, ogni volta che viene sottoposto a verifica.
Quindi:
1- somministrare prove su argomenti affrontati in classe, o comunque volte a verificare
conoscenze, competenze e abilità sollecitate;
2- strutturare la prova in modo che siano chiari gli obiettivi che si vogliono misurare;
3- non sottoporre l’alunno a più di una prova scritta al giorno e comunque non superare il
numero di tre verifiche settimanali;
42
4- avvisare in anticipo i ragazzi di almeno tre giorni, in modo tale che possano prepararsi e
ripassare per tempo gli argomenti della verifica;
5- seguire, nell’attribuzione del voto, delle griglie chiare e dei criteri omogenei fra le stesse
discipline e, per quanto possibile, anche fra le diverse discipline;
6- esprimere una valutazione delle verifiche scritte, orali e pratiche che faccia riferimento al
profitto, ai livelli raggiunti e non venga influenzato da aspetti relativi al comportamento
generale dell’alunno, per il quale esiste una valutazione a parte;
7- annotare sul registro di classe i comportamenti non idonei dell’alunno e darne sempre
comunicazione alla famiglia dell’alunno stesso mediante nota sul diario.
Autovalutazione La scuola dell'autonomia non ha solo il compito di fornire l'istruzione, ma anche quello di
organizzare e controllare l'attuazione del proprio intervento formativo affinché sia assicurata agli
studenti l'acquisizione di quelle competenze necessarie per affrontare le innumerevoli richieste della
società. Questo compito assegnato all'istituto scolastico richiede, in particolar modo, lo sviluppo
della ricerca di modelli e strumenti di organizzazione, gestione, analisi e controllo, allo scopo di
ottenere quelle informazioni su cui poter riprogettare continuamente il miglioramento dell'offerta
formativa.
L’autovalutazione d’istituto rappresenta una vera e propria strategia per governare, orientare e
migliorare le scelte di fondo di una unità scolastica, per prendere atto dei risultati positivi per
ripresentarli, nonché di quelli negativi per poterli modificare. Il processo di autovalutazione
presuppone un'assunzione consapevole da parte di tutti gli operatori della scuola, i quali potranno
vivere quest'esperienza con ricchezza di significato e forte senso di appartenenza all'istituzione
stessa.
A tale proposito nel corso dell’anno scolastico si predisporranno interventi e strumenti (questionari,
indagini statistiche, … ) volti al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia del servizio ed
all'innalzamento dei livelli di apprendimento ed allo sviluppo delle competenze degli alunni.
Seguiranno poi un'elaborazione dei dati ottenuti, al fine di mettere a fuoco potenzialità e criticità, a
partire dalle quali saranno elaborate specifiche azioni di miglioramento. Attenzione e rigore saranno
garantiti nella fase di interpretazione delle informazioni, in modo che sia possibile restituire a tutti
gli attori del processo un quadro significativo e leggibile degli esiti.
43
Sicurezza e prevenzione La sicurezza non è solo un sapere e un saper fare: è un saper essere, un atteggiamento trasversale, che si
traduce in una cultura della prevenzione, intesa come consapevolezza dei rischi esistenti negli ambienti
di vita e di lavoro e capacità dell'individuo di governarli, in correlazione con i principi fondamentali del
rispetto di sé, degli altri e dell'ambiente. Educare alla sicurezza diventa un compito trasversale, che non
può fermarsi a tematiche della sicurezza sul lavoro, ma deve interessare tutti i comportamenti di vita:
dalla sicurezza nei comportamenti relativi alla salute al benessere personale (alimentazione, igiene, uso
di sostanze nocive, condotte sessuali), al rispetto per l'ambiente, all'osservanza delle regole della strada,
alla prudenza in tutti i comportamenti quotidiani. Le tematiche sulla sicurezza e i comportamenti che
coerentemente vanno adottati, hanno una forte valenza, non solo educativa, ma anche sociale, poiché
bambini che oggi si formano, potranno essere domani cittadini lavoratori più attenti alla protezione della
salute e alla prevenzione degli incidenti.
L’Istituto si adopera, in collaborazione con il Comune di Macerata, per garantire una sicura e
confortevole permanenza a scuola degli alunni e del personale, attraverso la cura delle condizioni
igieniche e di sicurezza dei locali e dei servizi.
A tale scopo si definisce il Piano di Valutazione del Rischio per l’organizzazione e la gestione della
prevenzione e protezione dai rischi in tutte le attività che si svolgono nella Scuola e l’adeguamento
degli edifici alle Norme di Sicurezza.
L’Istituto attiva ogni anno iniziative di informazione e formazione allo scopo di portare a conoscenza di
tutti gli operatori scolastici le regole di comportamento da assumere nelle “situazioni a rischio”
nell’ordinario svolgimento del servizio e le modalità da adottare per prevenire i “pericoli”.
Le prove periodiche di evacuazione degli edifici costituiscono occasioni importanti per consentire a tutti
di familiarizzare con situazioni di rischio.
Per l’Istituto l’attenzione alla Sicurezza costituisce, prima ancora che un obbligo di legge, un impegno
di tutte le componenti scolastiche per favorire la sicurezza di ciascuno e l’educazione alla conoscenza,
valutazione e assunzione di comportamenti autonomi e sicuri per sé e per gli altri in ambiente scolastico
ed extrascolastico.
La Sicurezza è presente in tutte le fasi di realizzazione dei processi scolastici e verificata con controlli
periodici e la collaborazione del personale docente e non docente.
E’ stato redatto il Documento di valutazione dei rischi e realizzate le necessarie misure di prevenzione e
protezione; per il personale sono previste idonee attività di informazione e formazione.
Gli edifici scolastici sono muniti di certificato di prevenzione incendi e di abitabilità.
Secondo quanto previsto dal decreto legislativo 81 del 2008, è stato costituito presso l’Istituto un
servizio di prevenzione e protezione composto da:
� Dirigente Scolastico
� Responsabile del servizio di prevenzione e protezione
� Medico competente
� RLS (Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza)
� Addetti al servizio di prevenzione e protezione
� Lavoratori addetti alle misure antincendio, evacuazione e pronto soccorso (figure sensibili)
� Preposti
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