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zione fra il Csb e l’Azek. Chi dice sofisti-cazione e complessità dice anche rischi. IlCsb avvia quindi una formazione sulla lorogestione. Con pochi partecipanti ma conun ruolo strategico per la piazza finanzia-ria: «Il Centro di Studi Bancari infatti nonsi limita a reagire ma vuole accompagnaree anticipare le dinamiche e, a volte, sti-molarle», ha sottolineato Chopard. IlMaster ‘La fiscalità dei prodotti finanziariassicurativi e previdenziali in Italia e inSvizzera’ nasce nel 2001 in collaborazionecon l’Università dell’Insubria «con successiper la verità alterni, dovuti al fatto cheeravamo, a quel tempo, forse un po’ troppovisionari».Nel 2004 parte il Master in Compliance

Management, una formazione per unmestiere nuovo che ha portato nel 2013a un accordo di collaborazione fra il Csbe l’Università di Ginevra, il quale ha per-messo al corso di acquisire “dignità” acca-demica, ma soprattutto di definire unostandard di competenze a livello naziona-le.Venticinque anni dopo la nascita del

Csb ci troviamo, secondo Chopard, a unnuovo punto di biforcazione: «Anche il2015 è caratterizzato dalla discontinuità,in particolare nella dinamica del quadronormativo: discontinuità forse più impor-tante, sicuramente più dirompente sia inambito regolamentare che in quello fiscale.Il banchiere, dopo essere stato economistae in seguito al periodo da matematico, pergestire il passaggio da un mondo offshorea una realtà cross-border è ormai divenutogiurista-fiscalista», ha ricordato il Diret-tore del Centro. E la piazza non si è fattatrovare impreparata.Grazie a un accordo di collaborazione

con lo Swiss Finance Institute nel quadrodella ‘Swiss Cross-Border Wealth Mana-gement Academy’ si fa formazione a Luga-no, Zurigo, Ginevra, in quattro lingue e

su nove Paesi.Dovendo anticipare il futuro, oggi Villa

Negroni «propone formazioni che pre-parano a un nuovo mestiere di consulenteche sarà un po’ economista: deve conoscereil Paese di provenienza del cliente; un po’matematico: deve dominare i prodottifinanziari; un po’ giurista e anche fiscalista,in una dimensione internazionale e com-parata», ha precisato Chopard. E i corsitenuti a Vezia supportano e anticipanoquesta trasformazione.Si riapre anche il modello di banca del

territorio e in questa logica il Centro diStudi Bancari propone, da 5 anni, forma-zioni sui crediti, in ambito back office,ecc... sotto la denominazione di ‘Fit for’,ai quali si è aggiunto il financial planning.Tutto questo partendo dal ricco eapprofondito materiale sviluppato nel-l’ambito della collaborazione del Csb conKalaidos di Zurigo, la Fondation vaudoisepour la formation bancaire e l’Institutsupérieur de formation bancaire di Gine-vra, che ha condotto alla creazione, a livellosvizzero e su iniziativa dell’Associazionesvizzera dei banchieri, di Akad Banking& Finance.Abbiamo parlato di banca e banchiere

ma, come ha sottolineato il Direttore: «Ilcoinvolgimento delle molteplici profes-sioni bancarie e parabancarie presenti nelCantone in una logica aggregativa ha unsenso profondo. Richiamare a Villa Negro-ni banche, fiduciarie, assicuratori, avvocatima anche aziende di supporto alle attivitàfinanziarie, significa stimolare la coesione,partecipare attivamente alla creazione diun distretto finanziario».Con la costituzione dell’Istituto di for-

mazione delle professioni fiduciarie nel2006, attraverso la collaborazione con laFtaf e le sue sei componenti (Acf, Asg,Occt, Expert Suisse, Svit e Fiduciari Suis-se); con la creazione nel 2013 dell’Istituto

di formazione delle professioni assicura-tive; attraverso l’accordo quadro con l’Afae il coinvolgimento della Fsaga, dell’Asda,dell’Atiaa, dell’Ias e della Suva; con la coo-perazione degli organismi di autodisciplinaFct e Asg; con il recente accordo con l’Or-dine degli avvocati, Csb non cerca solo‘economie di scala e di scopo’, ma soprat-tutto stimola la coesione fra le professioni,l’interdipendenza fra le conoscenze e, nonda ultimo, una dinamica virtuosa nella cre-scita comune delle competenze. Concludendo il suo intervento, Chopard

ha ricordato Luigi Generali, l’allora pre-sidente della Abt «che con grande capar-bietà è riuscito a concretizzare una visio-ne»; Amilcare Berra, a quel tempo respon-sabile della regione Ticino dell’Unionedi Banche Svizzere, «che ha condiviso ilprogetto e ha fatto la spola con Zurigoperché l’idea venisse sposata anche dallesedi centrali delle grandi banche», e ilcompianto presidente di Abt, GiorgioGhiringhelli. Il Direttore non ha dimen-ticato il lavoro di tutti i collaboratori delCentro (inizialmente 2 nel 1990; 23 oggi)che hanno contribuito a realizzare il sognodegli ideatori, gli 87 membri dei 13 Advi-sory Board, i 23 membri dei due organidella Fondazione e gli attuali 417 docenti.Infine, i complessivi 87.390 iscritti ai 1.819corsi durante questi 25 anni e l’allora sin-daco di Lugano, Giorgio Giudici, che haavuto un ruolo essenziale mettendo adisposizione Villa Negroni e permettendoa tanti destini di incrociarsi.

Alberto Pattono

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Festeggiando l’8 ottobre il 25°anni-versario dall’avvio dei corsi del Cen-tro di Studi Bancari di Vezia, il

Direttore René Chopard ha citato ‘Ilcastello dei destini incrociati’ e ‘La tavernadei destini incrociati’ dove Italo Calvinoha narrato storie incrociando le carte deitarocchi.Così ha definito la sede del Centro ‘Villa

dei destini incrociati’: «Villa Negroni,dove uomini e donne hanno incrociato eincrociano le loro idee, le loro aspirazioni,le loro visioni; dove attori economici con-tinuano a incrociare paure, aspettative,ricerca di soluzioni; infine dove associa-zioni, istituti e istituzioni incrociano biso-gni, competenze, obiettivi».René Chopard ha notato come le con-

tingenze esterne, ma soprattutto i momen-

ti di discontinuità siano alla base di duemomenti importanti del Centro di StudiBancari: la sua nascita e questo anno disvolta. «La sua nascita corrispondeva conuna rottura nelle dinamiche strutturali delsistema bancario svizzero e soprattuttocon un momento di sofisticazione dei pro-dotti e intensificazione della concorrenza»,ha affermato il Professore (che ha inse-gnato all’Università dell’Insubria). Parlando a un vasto pubblico nella sede

del Centro, Chopard ha identificato nel1990 un momento di discontinuità nellastoria del sistema bancario elvetico: «Dopodecenni, se non secoli, di continua e inin-terrotta crescita, nel 1990 il numero dibanche in Svizzera ha iniziato a diminuire.Un cambiamento quantitativo che nascon-deva una metamorfosi qualitativa: gli effetti

dell’automazione iniziavano a farsi sentiree la concorrenza internazionale a fare pres-sione».La risposta che l’Associazione Bancaria

Ticinese, sostenuta dalla Città di Lugano,ha saputo dare è quella rivelatasi corretta:investire sull’alta formazione del personaledella piazza finanziaria ticinese: «Integrareil fare con il sapere per disporre di un saperfare completo», ha riassunto Chopard. «In una prima fase al bancario si richiese

di acquisire conoscenze che permettesserodi integrare le puntuali capacità operativein un quadro più ampio e coerente. Eral’era dei corsi fondamentali, era l’era delbancario-economista», ha ricordato il Pro-fessore. Alcuni anni dopo la complessitàdei prodotti richiese un ‘banchiere mate-matico’ e nasceva nel 2000 la collabora-

formazione/finanza

La villa dei destiniincrociatiPer il venticinquesimo anno di attività del Centro di Studi Bancari, ripercorriamo le principali tappedella storia di questa organizzazione, oltre che le attività formative che ha proposto in questi anni.

In apertura: l’inaugurazione del Csb nel1990. In questa pagina: l’allora conse-gna delle chiavi di Villa Negroni e ifesteggiamenti odierni per il venticin-quesimo.