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PER RIFLETTERE VII

Febbraio 2018

dente e poi come studioso di diritto,come direttore del Collegio Ghislieri diPavia, come volontario a servizio deipoveri del Cottolengo di Torino. E poicome militare, una strada imboccatavolontariamente per condividere la du-rezza dell’esperienza bellica con chine avrebbe subito la tragedia sullapropria pelle. Come membro della Re-sistenza, scelta per opporsi alla barba-rie disumana e disumanizzante e rida-re un futuro all’Italia, infine, come car-

cerato, come uomo “mandato al ma-cello”.In tutti quei contesti e in quelle condi-zioni, in tutte quelle esperienze, egli fucapace di “dare ragione della speran-za che era in lui”: con le parole, ac-compagnando altri giovani, con la pre-ghiera e con consigli spirituali, con pa-role di conforto e di fede, anche nellecondizioni più terribili; ma ancor di più,forse, con la testimonianza della pro-pria vita, con i concreti gesti e le scelte

compiute: con “la preghiera, l’azionee il sacrificio”, come recitava l’anticomotto dell’associazione. Una vita difede, potremmo dire per cercare diriassumere in una parola l’esempioche ci viene dal beato Olivelli, spesa aservizio del proprio tempo: quello percui ancora oggi esiste l’Azione Cattoli-ca.

Matteo TruffelliPresidente Nazionale

dell’Azione Cattolica Italiana

Direttore responsabileFerruccio Pallavera

DirettoreRaffaella Rozzi

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RedazioneRaffaella Bianchi,

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Guardiamo a Gesù che ha incarnato anche la fragilità della natura umana 4 febbraio 2018: “40^Giornatanazionale per la vita”. 11 febbraio:“26^ Giornata mondiale del malato”.Pare una contraddizione ricordare indate così ravvicinate due stadidell’esistenza che sembrano diversi elontani tra di loro: il fiocco rosa oazzurro, espressione di tenerezza egioia, i giorni della malattia in cui sisperimenta il dolore. Cos’è che liaccomuna? La vita, questo dono unicoche quando ti viene dato è per sempre.Le due definizioni sono così scontate?Purtroppo la nascita di un bambino nonè sempre segno di felicità; la maternitàe la paternità sono immersi, soprattuttoal giorno d’oggi, in problemi complessiche rendono il mettere al mondo unfiglio una scelta “coraggiosa e contro-corrente”.La malattia viene illuminata dal misterodella Croce. Quest’anno il tema dellaGiornata del Malato ci è dato dalle pa-role che Gesù, innalzato sulla Croce,rivolge a sua madre Maria e a Giovanni:“Ecco tuo figlio …Ecco tua madre. Eda quell’ora il discepolo l’accolse consé”. Dice il Papa: la Croce non rappre-senta una tragedia senza speranza, mail luogo in cui Gesù mostra la sua gloriae lascia le sue estreme volontà d’amo-re.

Le parole di Gesù danno origine allavocazione materna di Maria nei con-fronti di tutta l’umanità. Il dolore indici-bile della Croce trafigge l’anima di Ma-ria, ma non la paralizza. Al contrarioinizia per lei un nuovo cammino di do-nazione che la accomuna a tutte lemamme del mondo che sanno che lacura di un figlio comprende sia gliaspetti materiali che quelli spiritualidella sua crescita e formazione.Il tema della Giornata per la Vita, “IlVangelo della Vita è gioia per il mon-do”, indica quanto preziosi ed indi-

spensabili siano i figli non solo per lefamiglie, ma anche per la società. UnPaese che sperimenta una flessionenelle nascite, è un Paese che invec-chia, con tutte le evidenti conseguenzenegative.Un altro elemento che bambini e malatihanno in comune è la fragilità, intesaanche come assoluta dipendenza daglialtri. Per i piccoli è naturale affidarsialle cure dei genitori, per gli ammalatiè dura aver bisogno degli altri per leminime necessità. La fragilità fa parte della natura umana

e Gesù, diventando uomo, ha incame-rato anche le nostre debolezze. “DalNatale non c’è più Dio senza uomo; lacarne che Gesù ha preso dalla Madreè sua anche ora e lo sarà per sempre”.Questa consolante verità di Fede è sta-ta espressa da Papa Francesco duran-te l’omelia del primo gennaio in occa-sione della Solennità di Maria Santissi-ma Madre di Dio. L’umanità e la suafragilità sono state innalzate: “VergineMadre, figlia del tuo Figlio / umile e altapiù che creatura, / termine fisso d’eter-no consiglio, / tu se’ colei che l’umana

natura / nobilitasti sì, che il suo fattore/ non disdegnò di farsi sua fattura. / Nelventre tuo si riaccese l’amore / per locui caldo ne l’eterna pace / così è ger-minato questo fiore…”.

Angelo, Maddalenae gli amici della Terza Età

La beatificazione di un giovane che ha vissuto “la preghiera, l’azione e il sacrificio” fino al martirio

Olivelli, straordinaria sintesi della storia dell’Ac a cui siamo chiamati a ispirarci

Per l’Azione Cattolica Italia-na, la beatificazione di Te-resio Olivelli è motivo digrande gioia, per tante ra-gioni. Siamo davvero feliciche questo importante

momento giunga proprio nel pieno del150esimo anniversario della nascitadella nostra associazione, fondata nel1867 da due giovani, Mario Fani eGiovanni Acquaderni, e riconosciutaufficialmente l’anno seguente da PapaPio IX. La figura di Olivelli rappresenta,infatti, una straordinaria sintesi dellastoria della nostra associazione, delsignificato profondo della sua vicendache, in questi 150 anni, si è inestrica-bilmente intrecciata con quella dellaChiesa e del nostro Paese, portando inentrambe le realtà il contributo decisodi generazioni di laici credenti, impe-gnati a testimoniare il Vangelo con lapropria vita. Esattamente questo, se guardiamocon attenzione, alla sua esistenza, èciò che ha fatto Teresio, in ogni ambitoe in ogni occasione: ha testimoniatocon la propria vita, con le azioni e lescelte compiute, oltre che con le paro-le, il comandamento evangelico del-l’amore. Come Mario Fani e GiovanniAcquaderni, come Piergiorgio Frassatie Alberto Marvelli, anche Olivelli - cheal momento del martirio aveva appenacompiuto 29 anni - fu un giovane ca-pace di dare tutto se stesso per glialtri, per la missione evangelizzatricedella Chiesa e per la costruzione diuna società più giusta, più libera, piùumana. In ogni esperienza vissuta, inogni ambito del proprio cammino nelmondo: come membro del ramo gio-vanile di AC e della FUCI, come stu-

La delegazione nazionale e regionale dell’Ac presente alla beatificazione

Preghiera al Beato Teresio Olivelli

O Dio, nostro Padre, ti ringraziamoper aver donato alla Chiesa latestimonianza eroica del BeatoTeresio Olivelli, che ha irradiatoovunque la luce della fede,l’entusiasmo della speranza e ilcalore della carità. Ad imitazione diGesù, buon samaritano, egli si èchinato sulle sofferenze dei piùpoveri, deboli e indifesi, offrendotutto se stesso fino al donosupremo della vita. Ti preghiamo:fa’ che imitando questo martiredella fede e apostolo dellamisericordia, possiamo seguire ilTuo Figlio Unigenito, edificando ilmondo nella giustizia e nella pace.Per i meriti e l’intercessione delBeato Teresio Olivelli, tisupplichiamo di concederci lagrazia che con fiducia chiediamo.Salga a te, Padre, per Gesù tuofiglio e nella potenza dello SpiritoSanto, lode perenne per i secolieterni. Amen