Presentazione del lavoro
Il tema della prevenzione delle calamità naturali è stato motivo di approfondimento nello studio dei terremoti e degli strumenti atti a rilevarli e a quantificarli.
Argomenti trattati nelle prossime pagine:
•i sismoscopi dell’antichità e realizzazione pratica;
•caratteristiche principali di un sismografo;
•costruzione di due tipi di sismografi con materiali di uso comune.
I sismoscopi “a draghi e a rane”
I sismoscopi mostrati in figura sono un’ antica invenzione che risale alla Cina del 132 d.C. Questi, a differenza dei sofisticati sismografi, si utilizzavano solo per evidenziare i movimenti del suolo. E il congegno reagiva così alle onde sismiche: dalle teste di drago, poste sulla sommità di una base (il vaso nelle foto di fianco) cadeva la palla di bronzo, all’interno della rana che si trovava dalla parte opposta dell’epicentro.
Realizzazione pratica
Qui sotto sono riportate le foto di plastici che riproducono i sismoscopi “a draghi e a rane”. Essi sono stati realizzati con carta di giornale e colla vinilica. Ad ogni piccolo scuotimento della base le palline che si trovano in alto cadono negli appositi contenitori collegati in basso.
Caratteristiche principali di un sismografo
Il sismografo è uno strumento che registra in modo permanente le oscillazioni del suolo dovute al terremoto e le riproduce in un grafico detto sismogramma. Per realizzare questo strumento basta sospendere una notevole massa, libera di oscillare, ad un apparato solidale al terreno. A causa dell’inerzia della massa pendolare, all’arrivo delle vibrazioni provocate dal terremoto essa tende a restare ferma mentre il supporto si muove insieme al terreno. Il sismografo si basa, quindi, sul principio di inerzia.
Esso può essere schematizzato attraverso le seguenti componenti: un sostegno, una grossa massa, una penna, un rullo di carta, un tamburo ruotante. Servendoci di queste informazioni abbiamo realizzato due tipi di sismografi.
Due tipi di sismografi
Questo tipo di sismografo misura le oscillazioni verticali del suolo (moti sussultori).
Quest’altro invece misura i movimenti orizzontali del suolo (ondulatori).
Materiale adoperato per la realizzazione
trapano banco ottico
rullo di carta
molla
pennarellomassa
Spiegazione della realizzazione
In entrambi i casi (sismografo verticale e orizzontale) la punta del trapano è stata sostituita dal rullo di carta. Il dispositivo è stato alimentato da corrente elettrica con un alimentatore a basso voltaggio. Accanto al trapano c’è sospesa su uno stativo (sostegno verticale inserito su una base a treppiedi) la molla con una massa pesante che regge il pennarello.
Sismografo verticale
Sismografo orizzontale
Funzionamento del sismografo
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