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50 L’ECO DI BERGAMO

DOMENICA 17 MAGGIO 2015

Band e cantautorimettono in musicale poesie del carcereFestival. Al Polaresco giovani musicisti si sfidanostasera nel nome dell’arte e della solidarietà

MARINA MARZULLI

Poesie che escono dalcarcere e diventano canzoni. È«Anime Fuori», concorso mu­sicale che si tiene tutte le do­meniche di maggio al bar delPolaresco, a Longuelo. In garaband e cantautori che dannomusica e voce alle parole deidetenuti ospiti della Casa Cir­condariale di Bergamo.

Appuntamento stasera apartire dalle 19 per la secondadata in programma. La parteci­pazione è gratuita e in pienoorario aperitivo. A esibirsi tregruppi, Kaifa Dub Culture (giàvincitori della scorsa edizio­ne), Servi disobbedienti e Ar­busti onesti. Ciascuna bandpropone prima un brano pro­prio, per introdursi al pubbli­co. Successivamente viene let­ta la poesia scritta dal detenutodel carcere di via Gleno abbi­nata a ciascun gruppo e, a se­guire, la canzone dove lo stessotesto è messo in musica. Quat­tro giurati, alla fine di tutte leesibizioni, che proseguirannoanche domenica 24 e 31 maggio

con altre nove band musicali,decreteranno i tre interventimigliori.

La prima edizione, del 2010,è stata vinta da Valerio Baggio,pianista ben conosciuto a Ber­gamo e non solo, con il pezzo«Considero valore». «Ne haricavato una canzone che nonsarebbe sfigurata a Sanremo:davvero bellissima», commen­ta Graziano Pelucchi, gestoredel Bar del Polaresco ­ Café dela Paix e organizzatore di «Ani­me Fuori».

Il premio non sono né ore diregistrazione né soldi ma unconcerto in carcere, davanti acentinaia di detenuti cheavranno in quell’ora di musicaun concentrato di vita libera.E per qualcuno la soddisfazio­ne di sentire le proprie parolevenire portate anche dall’ar­monia della musica. Le poesiedei detenuti provengono dalconcorso artistico­letterario«Pensieri ed emozioni», orga­nizzato dalla scuola del carce­re, che propone ogni anno unapiccola pubblicazione. «Da

questa pubblicazione selezio­niamo le poesie, quelle più par­ticolari e comunque che posso­no rivelarsi adatte a diventarecanzoni, e le assegniamo conabbinamenti casuali ai gruppie ai singoli cantautori che vo­gliono partecipare al nostroconcorso», spiega l’organizza­tore. I componimenti dei dete­nuti hanno temi eterogenei: iltempo ­ «Fermati tempo/nonrubare i fiori del mio/giardino»è l’incipit di una poesia selezio­nata ­, il passato, il primo bacio,ma anche scene di vita quoti­diana fuori dal carcere, vividenei ricordi dei detenuti, comene «Il mercato» di Nicola A.:«Sento il rumore di auto/il vo­ciare di persone/intorno a lo­ro, bancherelle/colorate».

Realizzare il concerto incarcere è ovviamente la partepiù complessa di «Anime fuo­ri»: «A volte il concerto coinci­de con la fine dell’anno scola­stico, a volte invece è durantele festività natalizie, dipendedai sistemi di controllo dellacasa circondariale. Non è facile

far entrare 20­25 persone incarcere», specifica il gestoredel bar.

Per tante band è un’oppor­tunità di vivere un’esperienzaumana che, grazie alla musica,acquista un ulteriore valoreartistico. Il concorso delle can­zoni composte ad hoc per que­sto progetto saranno valutateda una giuria composta da mu­sicisti professionisti (RogerRota, Silvia Infascelli, ClaudioRinaldi, Marco Grompi, Edo­

ardo Caffi, Manuela Bonfanti)che decreteranno le canzonivincitrici in base a tre criteri:musica, arrangiamento ed ese­cuzione, con voti da 1 a 5.

«Quest’anno abbiamo ancheil patrocinio del club Tenco, asostegno della musica cantau­torale italiana, che l’anno scor­so ha partecipato a una delleserate e da allora ha deciso disupportarci», aggiunge Grazia­no Pelucchi.

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Anche il gruppo dei Lachesis partecipa al Festival organizzato al Polaresco

per qualche minuto ricevendo gli sguardi affettuosi del pubbli­co che, nel frattempo, si era fer­mato intorno per ascoltarli e, so­prattutto, per vedere con quantacuriosità pigiavano i tasti. Mam­ma e papà, per far spazio ad altrisuonatori, hanno cercato di convincerli a smettere: «Dai, orabasta: tocca agli altri». Ma loro non ne hanno voluto sapere: un «No!» secco e uno sguardo ful­minante sono stati eloquenti. C’è voluto un passante che ha la­sciato loro una moneta a testa per gratificarli e collaborare coi genitori: «Siete stati bravi, ve la meritate».

Altri genitori hanno dovutopatteggiare per ottenere quel ri­sultato promettendo ai figli, che

mi turisti stranieri subito dopo aver capito di cosa si trattasse. «Non so perché, ma con la musi­ca a portata di tutti in un conte­sto magico come quello di Città Alta si crea un’atmosfera parigi­na», ha raccontato Kate, londi­nese in vacanza col fidanzato. InCittà Alta il pianoforte maggior­mente sfruttato (a proposito, a metterli a disposizione è stata lastorica ditta San Michele Piano­forti) è stato quello posizionato lungo la «Corsarola», sistemato proprio davanti ad una delle ve­trine del ristoranteDa Mimmo. Ibambini sono stati i più attratti: curioso il siparietto che ha visto protagonisti Ludovico e Lucre­zia (7 e 4 anni) ed i loro genitori: ipiccoli hanno «strimpellato»

Melodia.Qualche esagerazione, ma la musica non stanca mai

I celeberrimi 15 minu­ti di celebrità, teorizzati da AndyWarhol, li hanno vissuti in tanti ieri a Bergamo. Bambini, stra­nieri, turisti, bergamaschi non sisono tirati indietro di fronte ai sei pianoforti che sono stati di­sposti in Città Alta e lungo il Sentierone (più uno all’aerop­porto di Orio) già da qualche giorno all’interno dell’iniziativa (parte del Festival della Cultura)Pianocity Bergamo e hanno im­provvisato un’esibizione strap­pando applausi e sorrisi. «Gre­at!» hanno esclamato i tantissi­

La città dei sei pianofortiscatena bimbi e turisti E fioccano gli applausi

Un momento al pianoforte in Piazza Vecchia FOTO MARIA ZANCHI

si stavano appassionando, che «Si, come volete: lunedì ci iscri­viamo a pianoforte». Ma ieri è stata anche la volta degli allievi del Conservatorio che hanno te­nuto concerti «a distanza» al mattino e al pomeriggio. «E’ sta­to particolarmente affascinantesentire da una parte il suono ni­tido del suonatore più vicino e, in sottofondo, quello posiziona­to più lontano» hanno racconta­to i fortunati che si sono trovati nel posto giusto al momento giusto. In centro città come in Città Alta, il pubblico è sempre stato partecipe e folto: «Solo in una città come questa poteva riuscire bene un’iniziativa così semplice ma così efficace e gra­devole» hanno spiegato un gruppo di pugliesi in gita.

Anche residenti e commer­cianti si sono appostati alla fine­stra o all’ingresso del proprio negozio per ascoltare i suonato­ri: «È una melodia continua che non stanca mai, da qualche gior­no è la nostra colonna sonora», hanno detto in coro. Qualcuno, che, purtroppo per lui, non ha ancora capito che è ora di voltarepagina, ha mugugnato per il «ru­more» del pianoforte ma gli

n In premio non ci sono soldi né registrazioni, ma unconcerto in carcere davanti ai detenuti

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Concerto di Bocelli il 28 alla Sagrada FamíliaNell’anno della famiglia, concerto di Andrea Bo­celli il 28 alla Sagrada Família di Barcellona. A se­guire andrà a Betlemme, Cracovia, Philadelphia.

sguardi minacciosi di chi invece stava ascoltando con passione sono stati sufficienti per metter­li a tacere. I brani interpretati dipiù sono stati i grandi classici ma, un po’ a sorpresa, anche rivi­sitazioni delle hit del momento; solo dopo qualche nota i presen­

ti se ne accorgevano e allora, se­guendo con la testa il ritmo, si di­vertivano ad indovinarle dando via ad una sorta di quiz: «Ah sì, questa è…» e via coi titoli delle canzoni più note del momento. Federico Biffignandi

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