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Anni di diplomazia, accordi complessida... parafare (altro non vuol dire che sigla-re), negoziati complessi, trattati internazio-nali e protocolli da rispettare. Anni di diplo-mazia per poi sentir dire all’uomo più poten-te del mondo, quell’in-credibile Trump, checerti Paesi poveri sono“latrine” e il suo “pul-sante nucleare” è piùgrande di quello di Kim ilcoreano. Incredibile co-me diplomazia e rapportiinternazionali possanoridursi a nulla. Simili ad un confronto daosteria. È la diplomazia fatta di bassi ricatti,di mascherate (ma non poi tanto) minacce.

O la Svizzera riconosce il diritto europeo

per regolare il quadro degli accordi bilatera-li tra Ue e Confederazione, oppure... E daqui iniziano sottili minacce e ricatti. Reci-proci. Borsa Svizzera in serie B fra un anno.Ah sì!? Nessun contributo miliardario da

Berna per la coesioneeuropea. Il braccio di fer-ro è appena (ri)iniziato.Ricorda la fine “diploma-zia di confine” passatadal blocco dei ristorniall’Italia delle impostepagate in Ticino dai fron-talieri.

La diplomazia si è (ri)messa in moto evincerà chi la spara più grossa, come al-l’osteria chi ce l’ha più lungo e tra Trump eKim ce l’ha più grande.

buona domenicaDIPLOMAZIA

Settimanale di attualità, politica,cultura e sport

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Anno XIXNumero 1

DOMENICA

Non c’è democrazia senza una stampa libera

091 756 24 00caffe.ch

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1965-2015anni

La ricercaLe ideeAi migranti istruiti non piace la Svizzeraa pagina 22

L’analisi

Anni di populismo alimentato da ideo-logie di “sovranismo indigeno”, chequi ha da tempo preso il nome di

“primanostrismo”. Anni di fratture, primapolitiche e poi sociali, a cui ora non è facilemettere rimedio. Ed è un impegno ancorpiù gravoso se anche le forze meno estre-me si lasciano contagiare da una demago-gia fatta di promesse irrealizzabili o lotteideologiche d’altri tempi.

segue a pagina 2

Il commento

MAURO SPIGNESI A PAGINA 3

Un ricorso ogni settimanacontro gli stranieri espulsi

Un’impennata di provvedi-menti di allontanamento dallaSvizzera. Chi resta senza lavoroo ha debiti se ne deve andare.Da Sos Ticino un ricorso ognisettimana contro gli stranieriespulsi. I legali sono preoccupa-ti, mentre i casi crescono. AncheAmnesty International chiedemeno severità nell’applicazionedella legge. “Bisogna tutelare ipiù deboli, le donne sole e i mi-

norenni - dice -. Va ribadito il ri-spetto dei trattati internazionali,che proteggono in particolare ibambini, occorre buon senso”.

Ma la legge parla chiaro. Chigrava in maniera durevole sullostato sociale, per circa 24 mesi,può essere mandato via dallaSvizzera. Così capita che un ma-rito, o una moglie, perfettamen-te integrati, con coniuge e figlisvizzeri, debbano fare le valigie.

L’inchiesta

SI ESCA DALLA SERRAE SI ENTRI NEL REALELILLO ALAIMO

Tanto tuonò che non piov-ve! Il banchiere ThomasMatter, deputato Udc, ha

ritirato l’iniziativa che volevail segreto bancario scolpitonella Costituzione svizzera. IlConsiglio federale e i Canto-ni, preoccupati per le finanzesempre meno floride,eranocontrari, e così le grandi ban-che. Il successo popolare eva-porava, meglio evitare unasconfitta. Per dichiararsi vin-citori, avendo barattato il riti-ro dell’iniziativa popolare (al-la faccia del popolo sovrano!)con il ritiro della riforma deldiritto penale fiscale.

Risultato: tutto rimanecome prima. Il Fisco svizzero

non potrà inda-gare nelle ban-che, salvo in ca-so di frode fisca-le o di sottrazio-ne fiscale aggra-vata. Rimane invita l’infrazioneminore, definitacome “sottrazio-

ne fiscale”, che non vieneperseguita dal Ministero Pub-blico, bensí soltanto dal Fi-sco. Ma soltanto con gli occhibendati, nel senso che nonpuò chiedere informazioni al-le banche.

Sonni ancora tranquilli,quindi, per gli evasori fiscali.Rimane fuori dalla Svizzera“l’incultura del sospetto fraStato e cittadino, estranea al-la tradizione elvetica” procla-ma il leghista Lorenzo Qua-dri. ”Se accettata, l’iniziativaavrebbe persino ridotto gliattuali strumenti di indaginea disposizione del fisco” ri-batteva il Consiglio federale.

GLI EVASORIPOSSONO DORMIRESONNI TRANQUILLI

PAOLO BERNASCONI*

Le previsioni

Sin dall’inizio della legislatura ho av-viato un programma di visite azien-dali, iniziando così un viaggio attra-

verso il cuore pulsante dell’economia tici-nese. L’obiettivo era quello di far cono-scere al largo pubblico la nostra realtàeconomica, caratterizzata da molte azien-de che, oltre ad affermarsi sul mercatolocale, sanno primeggiare anche a livellointernazionale. segue a pagina 21

APERTURE E TUTELEMA CON EQUILIBRIOCHRISTIAN VITTA, ministro dell’Economia

Nel 2017 la crescita globale ha supe-rato tutte le previsioni: al netto del-l’inflazione il Pil mondiale è cre-

sciuto del 3,7 per cento contro un massi-mo del 3,3 per cento previsto alla fine del2016. Per la prima volta dal 2010 le pre-visioni sono state aggiustate al rialzo enon al ribasso. Abbiamo girato l’angololasciandoci la crisi del credito alle spalle?

segue a pagina 19

TRA SOLDI E LAVOROCOME SARÀ IL FUTURO

L’intervento

LORETTA NAPOLEONI

A PAGINA 7

ANDREA STERN PAGINA 9

“Le code dopo gli incidentipotrebbero essere ridotte,alla polizia spiego cosa fare”

La polemica

Il caso

Il trader genialericeve un altro no,“milioni bloccati”

A PAGINA 23

Lo scandalo

“Il docenteè stato incastratodal Dipartimento”

“Noi la tivvù la guardiamo così”Il Caffè “entra” nel salotto e nelle abitudini di quattro famigliee analizza con gli esperti le ragioni di una televisione di Stato

Il Caffè è “entrato” nel salotto e nelle abitudinidi quattro famiglie per capire come guardano latv. Il piccolo schermo come finestra sul mondo peralcuni, appassionati di documentari e approfondi-menti, come semplice strumento di svago per al-tri, veri e propri teledipendenti, onnivori e inte-ressati a ogni tipo di programma. Mentre quattroesperti analizzano le ragioni di una televisione diStato. Tv e denaro pubblico, binomi al centro diun acceso dibattito sui meccanismi di un sistema

da rivedere. Ha senso ancora pagare una tassaper vedere la televisione o ascoltare la radio, inun contesto informativo che cambia rapidamen-te? Uno sguardo anche su come altri Paesi af-frontano la questione. Italia, Germania e GranBretagna, dove la discussione sulla necessità omeno di pagare il canone è attuale.

ANFOSSI, CARLINI, GUENZI e VASTANOALLE PAGINE 4 e 5 segue a pagina 12

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