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Page 1: “Il p rim o as enz acido folicoAsl e medici. Il tasso annuo di cre - scita dei premi complessivi negli ultimi 10 anni (1999-2009) si at-testa al 12,5%. Su 30mila proces- si penali

di Vania CireseAvvocato, Foro di RomaResponsabile Ufficio Legale Aogoi

IL BACKGROUNDIl fenomeno della “medical mal-practice” in Italia ha oggi defi-nitivamente assunto le dimen-sioni e la gravità di una pande-mia. La cattiva gestione dei ri-schi ha determinato dalle 12 mi-la cause pendenti nel 1996 alle30 mila nel 2007 per presunti ca-si di malasanità.Negli ultimi 10 anni, in sede dilegittimità, il contenzioso è au-mentato del 200% rispetto ai 60anni precedenti. Dal 2008 al 2011la Corte di Cassazione ha decisoun numero di casi di responsabi-lità medica (82) pari a tutti quel-li decisi tra il 1991 e il 2000.Una crescita considerevole, ac-compagnata da quella paralleladei premi assicurativi pagati daAsl e medici. Il tasso annuo di cre-scita dei premi complessivi negliultimi 10 anni (1999-2009) si at-testa al 12,5%. Su 30mila proces-si penali di malpractice sanitariaper anno, con un costo riguarde-vole per lo Stato italiano, il 98.8%dei procedimenti terminano inassoluzione e una quota parte inprescrizione (indagine pubblica-ta dalla Commissione nazionaled’inchiesta del Parlamento suglierrori sanitari e il disavanzo del-la Asl nell’anno 2012).Le richieste di risarcimento pa-ri a 2,5 miliardi di euro del 2000in 7 anni sono in preoccupanteascesa, ma dopo defatiganti pro-cessi civili e penali, i pazienti ri-sarciti dopo 8/10 anni di lite so-no un numero assai esiguo.Intanto i costi di polizze assicu-rative passano da 1 milione a4/5 milioni oltre le polizze per-sonali dei medici. Ma non basta!Le reazioni del personale sani-tario destano altre gravi preoc-cupazioni.Dieci miliardi di euro, lo0,75% del Pil. Tanto pesa sullaspesa sanitaria pubblica la cosid-detta “medicina difensiva” ovve-ro l'atteggiamento che spinge imedici a un eccesso di prescrizio-ni per evitare eventuali conten-ziosi con i pazienti. 10 miliardi:la stessa cifra incassata dallo Sta-to nel 2012 con l'Imu (impostamunicipale unificata). Poco me-no di quanto investito in ricercae sviluppo nel nostro Paese. Ma non sempre si fa chiarezzasul fatto che il medico “è l'ulti-mo anello della catena”, spessovittima incolpevole di un sistemanon adeguatamente organizza-to. Secondo analisi recenti, ne-gli episodi di “malasanità”, il 48%è dovuto ad errore umano, il33% dipende dalle strutture, ilresto dipende da altri fattori. Peraltre statistiche, l'85% dei pro-blemi dipende da difetti organiz-zativi dei sistemi e non da incom-petenza degli operatori sanitari.L'aumento esponenziale dellaconflittualità con i pazienti, ledifficoltà del mercato assicurati-vo a fornire adeguate copertu-re, l'assenza di un obbligo assi-curativo per le Aziende ospeda-liere e Sanitarie, l'assenza di unsistema di monitoraggio, preven-

zione, riduzione del rischio cli-nico, espongono l'immagine e ilpatrimonio del medico a rischisempre maggiori.L'imbocco del tunnel di unprocesso civile e penale costi-tuisce per il medico una peno-sa, drammatica esperienza sottoil profilo professionale e uma-no, dove si passa da indagato aimputato a condannato, primaancora che il processo si sia svol-to. Per una disinvolta (e incon-trollata) pressione mediatica chelo sbatte in prima pagina fin dal-l'avvio delle prime investigazio-ni con nome, cognome e titolidiffamatori e fuorvianti.

PERCHÉ L’EUROPAServono nuovi strumenti legisla-tivi e serve il confronto conl'esperienza europea per il pas-saggio ad un sistema assicurati-vo no fault sul modello france-se, svincolato dalla necessità diprovare la responsabilità medi-ca. Servono nuove forme di tu-tela legale e assicurativa, nuoveforme di indennizzo dei pazien-ti in caso di danni. Nuovi stru-menti di prevenzione dei rischie degli eventi avversi.Del resto anche altri Stati euro-pei, al pari dell'Italia, si sono do-vuti interessare dell'aumento delcontenzioso medico-paziente. Lacrescente preoccupazione diporre rimedio agli “errori” in

ambito sanitario, rendere più si-cura l'erogazione delle cure e tu-telare al massimo il paziente, alcontempo offrendo un ambien-te sereno ed efficiente all'opera-tore sanitario, sono divenuti te-mi sui quali i sistemi giuridici esanitari nazionali europei han-no fatto convergere sforzi e so-luzioni per favorire lo sviluppomigliorativo della qualità e plu-ralità di offerta di servizi sanita-ri erogati.Malgrado sia ancora presenteuna sostanziale difformità di mo-delli dei servizi sanitari e legisla-tivo-giuridici, i sistemi operatividi soluzione dei contenziosi subase normativa, giudiziale, (pe-nale-civile) e amministrativa, ex-tragiudiziale, mostrano una no-tevole convergenza tra i paesi Ue.Inoltre si fa strada la consapevo-lezza che le Istituzioni dell'Unio-ne debbano contribuire all'omo-geneità dei sistemi di monitorag-gio e reporting degli eventi avver-si, nonché fornire linee guide,raccomandazioni, indicazioni co-munitarie, per favorire la mag-giore efficienza e sicurezza nel-l'erogazione delle cure al pazien-te. Sarebbe poi auspicabile, oltread un omogeneo sistema di cli-nical risk-management e assicu-rativo, anche un'uniformità di va-lutazione medico-legale negli Sta-ti Membri dell'Ue, fondata suuna metodologia e criteriologia

rigorosa e condivisa, incentratasull'oggettività dei dati scientifi-ci desumibili dall'evidence basedmedicine. Se i cittadini europei circolanoliberamente e hanno diritto afarsi curare in uno stato mem-bro diverso da quello di residen-za, l'eventuale danno di ciascunpaziente-utente europeo dovràessere accertato e valutato allostesso modo a prescindere dallanazione in cui ha ricevuto l'assi-stenza sanitaria.La malpractice in Europa. Il fe-nomeno delle denunce e/o deicontenziosi, giudiziari ed extra-giudiziari, per casi di presunta“malpractice o malasanità” haregistrato nel corso dell'ultimodecennio una crescita variabileda un minimo valore percentua-le a due cifre (>50%) in GranBretagna, Scandinavia, Paesi bal-tici e dell'Est Europa, a un mas-simo valore percentuale a tre ci-fre (>200-500%) in Germania,Italia, Paesi iberici e dell'areamediterranea. L'esponenziale crescita del feno-meno si è accompagnata ad un

proporzionale aumento dei co-sti della copertura dei sinistri,stimato in misura superiore al200% dallo European Hospitaland Healthcare Federation (Ho-pe) Standing Committee. Di fronte a tale drammatica evo-luzione, l'Unione europea è ri-masta fin qui pressoché inerte,sia sul piano legislativo sia suquello delle proposte di sistemioperativi, volti alla conoscenzae alla soluzione dei problemi po-sti. Mancano, sia a livello assicu-rativo che delle singole Nazioni,reporting systems dedicati, ca-paci di monitorare il fenomeno.Mancano altresì normative, li-nee guida, raccomandazioni oindicazioni comunitarie volte aevitare o, quanto meno ridurre,la molteplicità degli assetti nor-mativi e dei sistemi operativi na-zionali che oggi vedono la coe-sistenza di sistemi ancorati a mo-delli giuridici di common law o,più direttamente riconducibilial diritto romano dei Paesi me-diterranei e dell'Europa centro-orientale (civil law).

VERSO UNA DISCIPLINADI STAMPO EUROPEO Mentre si appronta una sempremaggiore garanzia al diritto dilibera circolazione dei medici epazienti, mentre si rafforzano iprincipi di libero stabilimento,libera prestazione occasionale,

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Verso una disciplina europea:la proposta AOGOI

“Ho ricevuto la proposta di direttiva europea sul Medicalpractice e rischio clinico, che avete avuto cura di realizzare,

con la partecipazione dello Studio Legale Cirese.Ho letto con attenzione quanto indicato e, trovandone interessantee condivisibile il contenuto e considerate quelle che sono leprocedure a livello europeo, ho inteso predisporre, quale primopasso ufficiale, un'interrogazione parlamentare alla CommissioneEuropea.Successivamente, sulla base della risposta che la CommissioneEuropea vorrà riservarci, potremo iniziare assieme un percorso checi consenta di trovare - a livello europeo - una soluzione adeguata siaalle esigenze della categoria, che agli interessi del benessere e dellasalute dei pazienti.Colgo l'occasione per ringraziare anche l'amico Pier Luigi Sozzi -Segretario Regionale Puglia - grazie al cui contributo è statopossibile stabilire un contatto.Non appena avrò disponibile la risposta della Commissione sarà miacura inoltrarla.Restando a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento,l'occasione è gradita per porgere distinti saluti.”

“Il primo passo per iniziareinsieme un percorso europeo”La lettera dell’europarlamentare AndreaCozzolino al Presidente e al Segretarionazionale Aogoi

Far convergere gli sforzi nazionali in uno spazio europeo, per varare una disciplinacomunitaria che armonizzi i modelli legislativi e giurisprudenziali in tema diresponsabilità medica, copertura assicurativa delle strutture sanitarie, monitoraggio egestione del rischio clinico, valutazione medico legale del danno al paziente. È questala sfida che l’Aogoi intende raccogliere promuovendo la costituzione di un gruppo dilavoro internazionale finalizzato all’elaborazione di una Proposta di Direttiva Europea

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riconoscimento dei titoli per glioperatori sanitari (anche con lariforma della direttiva 2005/36che sarà licenziata a breve) per-mangono gli inconvenienti do-vuti all'eterogeneità dei model-li legislativi e giurisprudenzialinonché dei sistemi operativi su:• la disciplina della responsabi-lità medica

• la regolamentazione della co-pertura assicurativa delle strut-ture sanitarie

• la regolamentazione del moni-toraggio e gestione del rischioclinico

• la criteriologia della valutazio-ne medico legale del danno alpaziente.

LA PROPOSTA AOGOI Nella convinzione che gli sforzia livello europeo possano riusci-re a incidere in futuro sulle di-verse regolamentazioni a tutelasia dei medici che dei pazienti inuno “Spazio Sanitario Europeo”,di giustizia e sicurezza, l'Aogoiauspica una proposta di Diretti-va Europea che introduca:1. la responsabilità penale deimedici solo al superamen-to di una certa soglia digravità della condotta

2. l'assicurazione obbligato-ria delle strutture sanitarie

negli Stati Membri per il ri-sarcimento dei danni ai pa-zienti derivanti da condottecolpose dei sanitari o da fat-to proprio dell'amministra-zione (carenze strutturali e/oorganizzative) con un doppiobinario di responsabilità

3. l'obbligatorietà di sistemidi monitoraggio, riduzione,gestione dei rischi e deglieventi avversi negli StatiMembri con la creazione diun'Agenzia Europea eagenzie nazionali e localinegli Stati Membri (sul mo-dello del sistema antiriciclag-gio-antimoney laundering).

IL PRIMO PASSO UFFICIALE L’interrogazione presentata dal-l’on. Andrea Cozzolino (v. boxa fianco) è il primo passo uffi-ciale di un percorso che l’Ao-goi intende promuovere nel du-plice intento di dar vita a unnetwork europeo degli Ostetri-ci-Ginecologi e di contribuireal varo di una disciplina comu-nitaria che armonizzi i vari mo-delli legislativi e giurispruden-ziali in materia di responsabili-tà professionale, a partire daitre punti indicati nell’interro-gazione. Y

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Scheda di deposito di una interrogazione parlamentare

Interrogazione con richiesta di risposta scritta (art. 117)Destinatario: Commissione

AUTORE: Andrea CozzolinoOGGETTO: Spazio sanitario europeo

TESTO•Considerato che il fenomeno delle denunce per presunta “malpractice” è cresciuto in manieraesponenziale ed è stato accompagnato da un proporzionale aumento dei costi della copertura deisinistri (+ 200%) (fonte HOPE);•posto che mancano sul piano legislativo e operativo normative, linee guida o raccomandazioniComunitarie volte a ridurre l’eterogenità degli assetti normativi e operativi nazionali;•atteso che il diritto alla salute ha conquistato uno spazio di riconoscimento presso la Corte Euro-pea di Strasburgo che si è avvalsa, in applicazione della CEDU, delle categorie degli obblighi po-sitivi di protezione di diritti umani (art. 2 e art. 8);•atteso che la tutela del diritto alla vita e all’integrità psico-fisica dei soggetti comporta per gliStati Membri l’obbligo di adottare misure di carattere sostanziale, procedurale e misure di ca-rattere preventivo;•atteso che la Corte Europea ha ribadito che all’art. 2 CEDU discende l’obbligo per gli Stati Mem-bri di imporre agli ospedali sia pubblici che privati l’adozione di misure adeguate, anche preven-tive, per assicurare la protezione della vita dei loro pazienti;•considerato che la Corte Europea (dec. 4/5/2000 n. 45305/99; dec. 21/3/2002 n.65653/01) haaffermato che “non si può escludere che gli atti e le omissioni delle autorità nel campo dei ser-vizi alla salute possano comportare la loro responsabilità ai sensi dell’art. 2 CEDU”;•visto che con la riforma della direttiva 2005/36 si valorizza il diritto di libera circolazione, stabilimen-to e prestazione occasionale e il riconoscimento dei titoli, ma che, allo stesso tempo, permangono in-convenienti dovuti all’eterogenità dei modelli legislativi, giurisprudenziali e operativi degli Stati Ue•Si chiede alla Commissione- se alla luce del costituendo spazio sanitario europeo ci sia interesse a favorire l’armonizzazio-ne di discipline e prassi, anche prevedendo:1. L’obbligatorietà di sistemi di monitoraggio, riduzione, gestione dei rischi e degli eventiavversi negli Stati Membri con la creazione di un’Agenzia Europea e agenzie nazionali elocali negli Stati Membri (sul modello del sistema antiriciclaggio-antimoney laundering);

2. L’assicurazione obbligatoria delle strutture sanitarie negli Stati Membri per il risarcimen-to dei danni ai pazienti derivanti da condotte colpose dei sanitari o da fatto proprio dell’am-ministrazione (carenze strutturali e/o organizzative) con un doppio binario di responsabilità;

3. La responsabilità penale dei medici solo al superamento di una certa soglia di gravità del-la condotta.