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N U M E R O D I C I A S S E T T E - G I U G N O 2 0 1 0

L ’ I N F O R M A Z I O N E F A C E N T R O

Uno dei rischi che corrono in Italia i Comuni dove non c’è un cambiamento delle sensibilità politiche per lungo tempo, è quello di circoscriversi in climi palustri, dove rapporti sedimentati negli anni tendono a sostenersi grazie a reciproci scambi di attenzioni, rinsaldati dalla buona educazione, riassumibile con il classico “tu mi hai dato ed io ti do”. Questi climi, quando assumono consistenti dimensioni, si caratterizzano per la mancanza di un contraddittorio vero, appiattendo la tensione politica verso una non crescita della città e dei suoi abitanti.In una palude, come quella del Comune di Anzio, acqua ferma, maleodorante e fangosa, favorisce la proliferazione di rospi, zanzare, sanguisughe e ratti. Ora non è certo nostro compito individuare i protagonisti sulla scena, come non sta a noi definire chi siano i rospi o le sanguisughe, ma noi di Anzio-Space proviamo a stimolare un’opera di bonifica, affinché la stagnazione e l’appiattimento vessillato dalla maggioranza al governo in città giunga a termine.La nostra associazione culturale, la 00042, in un clima così malarico, ha dovuto pagare il prezzo della sua azione subendo qualche critica ingiusta e ingiustificata, lontana 1000 anni luce dalle ragioni che ci tengono insieme. Da qualche parte, qualcuno o qualcosa, non vede di buon occhio l’attivismo sociale di un gruppo di persone che lavora per i giovani, per la cultura, per la città di Anzio.

Ancora una volta il Partito democratico. Non possiamo esimerci dal porre alcune considerazioni sull’operato del partito di Bersani, anche perché il grande polo che dovrebbe rappresentare l’opposizione alla destra tutto fa meno che opporsi... Se la situazione in ambito nazionale appare alquanto ingarbugliata, altrettanto si può rilevare a livello locale. Da queste colonne non ho mai nascosto la mia vicinanza alle idee riformiste del centro-sinistra, ma l’onestà intellettuale mi impone una severa autocritica. Cosa succede infatti ad Anzio? Il Partito democratico, a circa tre anni dalle prossime elezioni comunali, sta costruendo una reale alternativa alla destra? Sono interrogativi scottanti che purtroppo non trovano risposta affermativa. I consigli comunali somigliano ormai ad una vetrina per pochi intimi e non è tollerabile che la maggior parte delle sedute si concludano con la presenza di una sparuta rappresentanza di politici dell’opposizione. Questa circostanza, unita al fatto che buona parte del tempo se ne va in interrogazioni, e considerato che gli ordini del giorno vengono discussi sempre per ultimi, peggiora la già pessima qualità del dibattito e l’incisività dell’opposizione. Se l’opposizione ha realmente il desiderio di scalzare il centro-destra dal governo della città occorre una brusca inversione di tendenza, perché per prendere una posizione ferma sui problemi che attanagliano Anzio non basta l’impegno dei soliti 2 eroi solitari che frequentano il Consiglio comunale. Ad esempio, perché sulle brutture del piano regolatore nessuno ha mai alzato la voce? Forse perché qualcuno ha paura di perdere qualche privilegio? Se nessuno è disposto ad uscire da questa logica da Prima Repubblica questo partito è destinato a perire. In ogni caso non disperiamo: per fortuna all’orizzonte s’intravede un gruppo di giovani pronti a sovvertire le regole del gioco. D’altronde il partito ha necessità di un ricambio generazionale, per avvalersi di nuova linfa e per creare una reale alternativa al centrodestra. Basta con i vecchi volti, basta con i personaggi che non vogliono far decollare le idee delle persone. E sopratutto basta con chi ha ridotto questo partito ad una demo. Si proprio così, del suffisso cratico possiamo farne a meno: per ora il PD anziate è solo una demo .

Il PaRTITO dEmO...

QuEsTIONE dI mICROClIma

50cent

Marcello Bartoli

Andrea Mingiacchi

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Anzio 2, quartiere Europa, Pinetella, territori abbandonati, ignorati per troppo tempo dalle istituzioni. E i cittadini si lamentano per lo stato d’incuria e per il poco interesse che l’amministrazione riserva loro. Per questo motivo è nato il Comitato di quartiere ANZIO2, GARBATELLA, PINETELLA, QUARTIERE EUROPA, con l’obiettivo di dare voce ai cittadini della zona, denunciare i principali problemi quotidiani e attivare una piena collaborazione con le istituzioni comunali. È grazie all’impegno del Comitato se il Comune di Anzio ha ottenuto dalla Regione Lazio il contributo finanziario per la riqualificazione della pineta Mazza, da parecchi anni nel più assoluto degrado. “Finalmente - osservano al Comitato - si potrà avere uno spazio verde che potrà essere in primis un mezzo di socializzazione per i grandi e di divertimento per i più piccini”. I cittadini del comitato lamentano “la quasi totale assenza dell’Assessore alle politiche Ambientali e Sanitarie e, come comitato, vogliamo ricordargli che facciamo parte del Comune di Anzio. Ormai con l’avvicinarsi della stagione estiva - aggiungono - le erbacce stanno invadendo il quartiere, con un aumento incontrollato di animali dannosi per la salute, come ratti o serpenti, e la pulizia delle nostre strade lascia alquanto a desiderare, i cassonetti dei rifiuti sono malandati e sporchi”. I cittadini chiedono insomma al Comune “un maggior rispetto ed una maggiore collaborazione, non solo quando serve il nostro appoggio per prendere i finanziamenti regionali, ma anche quando si tratta di permettere a tutti noi di vivere in un ambiente più civile”.

I residenti del nuovo complesso abitativo di Via Verri/Via Nettunense, località Lavinio Stazione, sollecitano il Comune di Anzio affinché si prodighi urgentemente alla messa in sicurezza della via attraverso i seguenti interventi:

- istallazione dell’illuminazione stradale, facendo presente che la Società costruttrice ha già provveduto alla realizzazione dell’impianto di illuminazione per cui resta solo da effettuare la messa in opera dei lampioni e il conseguente allaccio. La completa oscurità della zona, oltre a causare un notevole disagio alle famiglie residenti, costituisce un pericolo per l’integrità fisica delle persone che, per motivi di lavoro o altro, rientrano la sera dopo il calare del sole; il complesso è stato già visitato tre volte dai ladri;

- istallazione di avviso luminoso allo sbocco di suddetta strada sulla via Nettunense (al civico 259). L’incrocio tra la Nettunense e via Verri è coperto da due grandi alberi che tolgono completamente visibilità rendendo pericoloso sia l’ingresso che l’uscita dalle strade citate, soprattutto in considerazione dell’intenso traffico della Nettunense; si informa inoltre che sono stati gli stessi residenti a munire gli alberi di catarifrangenti per rendere visibile lo sbocco/imbocco della strada;

- istallazione di cartelli di limite di velocità su via Verri, facendo presente che le nuove abitazioni hanno tutte il cancello a filo della strada e mancano di marciapiede. Tali cartelli sono necessari per la sicurezza dei residenti e soprattutto dei numerosi bambini che abitano nel complesso;

- istallazione di un cartello di stop alla prima diramazione di via Verri (all’altezza del civico 24-38) che segnali alle vetture la pericolosità dell’incrocio mancante di visibilità.

- dotazione all’intero complesso dei cassonetti per i rifiuti solidi urbani e per la raccolta differenziata, già richiesti il 10/06/2008 e di cui non si dispone ancora nonostante il suddetto complesso sia abitato dalla fine dell’anno 2007. In attesa che inizi la raccolta porta a porta segnalata con lettere ai cittadini mesi fa, si fa presente che nel frattempo ci sono circa 50 famiglie che hanno in uso DUE cassonetti per i rifiuti generici.

A fine aprile presentazione del progetto Pineta Mazza “Valorizzata”. Con il Sindaco Luciano Bruschini presente l’assessore Mercuri e un centinaio di persone, per lo più anziani sconfortati.Il sindaco arriva (in ritardo), presenta il progetto con l’architetto Bruno Pepe, e si apre la discussione: sono arrivati i fondi per il progetto di riqualificazione della pineta? Chi li gestirà? Con quali modalità? Che ruolo avrà il Comitato di quartiere Anzio 2? Perché il quartiere è in stato di abbandono? Perché c’è disparità di trattamento tra Anzio centro e Anzio 2?I partecipanti hanno anche sottolineato al Primo Cittadino la mancanza di un punto di aggregazione per i giovani del quartiere, di luoghi di ritrovo e socializzazione, campetti di calcio, pallavolo, biblioteca comunale, centri culturali polivalenti. Hanno poi informato il Sindaco sui preoccupanti problemi legati alla criminalità, con la mancanza di interventi adeguati delle forze dell’ordine.Ma le risposte di Bruschini sono state deludenti: “I fondi saranno gestiti dal Comune che li avrà in 3 trance”. Un centro polifunzionale per i giovani? “A cosa servirebbe, nessuno ci andrebbe”. Il quartiere Anzio 2 in stato di abbandono? “Non mi sembra, poi in famiglia non a tutti i figlioli si può dare in eguale misura”. Disparità di trattamento tra Anzio centro e Anzio 2? “Ma il centro di Anzio ha una memoria storica, Anzio 2 no”. Di positivo resta l’incontro con i cittadini, importante se si vuole creare un feeling tra amministrazione e amministrati. E l’annuncio del Sindaco che “non ci saranno chioschi e bar nella pineta perché il luogo va salvaguardato e lasciato integro” ha lasciato soddisfatti i cittadini presenti.

2 Space - Città

Dal comitato di quartiere appello al Comune: “Ci siamo anche noi”

I residenti di via Verri scrivono al Primo cittadino: “Metta in sicurezza la strada”

aNZIO 2: “dEGRadO E aBBaNdONO”

CARO SIGNOR BRUSCHINI…

PINETa maZZa, INCONTRO sINdaCO/CITTadINI, ma RIsPOsTE dEludENTI

Publio Razza

Nella speranza di un pronto interessamento, porgiamo distinti saluti.

P. R.

Mensile di Informazione di Anzio e NettunoAnzio Space

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L’incendio doloso al furgone e alla pescheria che fa angolo tra via Romana e via Libertà, a Nettuno, nella notte tra il 14 e il 15 aprile, è soltanto il primo atto visibile della guerra in corso tra commercianti di pesce al dettaglio. Una situazione che ormai si protrae da quasi due anni, cioè da quando Ridha Hinich, vittima dell’atto incendiario e tunisino perfettamente integrato nella società locale, decide di occuparsi della gestione di una pescheria fissando prezzi più bassi rispetto ai suoi colleghi. Il mercato. Il mercato del pesce ad Anzio ha una catena di distribuzione organizzata, che inizia dal faticoso lavoro dei pescatori. I pescherecci, appena rientrano dal mare, portano il pescato nelle due principali cooperative di Anzio, la “Concordia” e la “Fanciulla d’Anzio”. È in questi siti che ogni giorno circa 40 pescherecci e una trentina di gozzi della piccola pesca affidano il pesce che viene messo all’asta. Tutti i commercianti della zona partecipano all’asta del pesce determinandone il costo quotidiano in base alla domanda e all’offerta, quindi in base alla quantità pescata, alla qualità, pezzatura e alle presenze di coloro che hanno diritto a partecipare e a rilanciare sul prezzo base da cui parte l’astatore. Qui il prezzo è flessibile e varia di giorno in giorno. Persino il meteo ha la sua influenza sui costi, perché se il mare agitato non permette di pescare per qualche giorno, la prima asta accessibile partirà con i prezzi base già aumentati fino al 30%. Ogni giorno nelle cooperative passano tra le 2000 e le 2500 casse di pesce, tutto il pesce invenduto all’asta viene mandato ai mercati generali di Roma o rivenduto a commercianti e ristoratori al prezzo base.I prezzi. L’ingessatura dei prezzi al dettaglio che per decenni le

Come fa un “pesciarolo” di origine tunisina a fare prezzi apparentemente stracciati?“Lavoro sulla quantità e ho un ricarico minimo sulla rivendita, ma vendo quintali di pesce e la gente è contenta. Arrivano da me pensionati che non hanno mai avuto la possibilità di mangiare pesce. Guadagno quello che hanno sempre guadagnato le pescherie, ma lavoro di più”.Cosa pensi dell’incendio doloso?“Mi ha fatto una grande pubblicità, pensano di farmi paura, ma sento un’ ulteriore spinta a fare meglio. Ho la gente dalla mia parte e non solo clienti. I carabinieri mi hanno informato che un giornale ha scritto il nome di chi ha voluto l’incendio alla mia pescheria, su mia indicazione. Vorrei smentire categoricamente che io abbia mai fatto nomi”. Dove compri il pesce?“All’asta delle cooperative quando gradisco il prezzo, altrimenti dopo l’asta si può acquistare quello invenduto al prezzo base che sarebbe come prenderlo direttamente dal pescatore. Non faccio mai lo stesso prezzo, nel tempo, ad una qualità di pesce, come è sempre stato fatto di solito dalle pescherie, ma aumento o diminuisco il prezzo al dettaglio, ogni giorno, in base al costo all’ingrosso cercando il prezzo minimo possibile”.

In via Cavour, a Nettuno, Sergio Sgherri mette in bella vista davanti alla sua pescheria un cartellone scritto di suo pugno, dove esprime lo sdegno e la rabbia precisando di rappresentare il pensiero di tutta la categoria dei commercianti del pesce. Persona brillante e dalla parola chiara, ha accettato con gentilezza di rispondere a qualche nostra domanda sul mercato del pesce, smentendo che ci sia un accordo a danno dei clienti.Signor Sgherri, chi accusa i ‘pesciaroli’ di essere mafiosi?“L’associazione ‘Libera’ di Anzio-Nettuno, che ha affisso un manifesto dove ci chiama mafiosi perché compriamo le alici a un euro e le rivendiamo a dodici, mentre tutto ciò è assolutamente falso. Guardi questa fattura di alici acquistate in cooperativa all’asta di ieri, il prezzo esclusa IVA è di euro 3,63. Se le rivendo a 9 euro mi sembra più che giusto calcolando tutte le spese di gestione”.Lei sul cartellone si rivolge anche al commerciante tunisino Ridha, può spiegarci meglio?“Prima di tutto da quel signore fatevi mostrare tutte le fatture come faccio io, anche questo può servire a capire tante cose. Dopo soli due giorni dall’incendio che ha colpito la sua pescheria gli hanno scaricato quintali di pesce che ha venduto con ancora la fuliggine sui muri, privo di corrente elettrica e quindi con i frigoriferi spenti, e senza la possibilità di usare il registratore di cassa: niente scontrini insomma”. Sembra un’accusa al tunisino…“Quel signore ha spezzato un equilibrio economico e sta creando enormi difficoltà a tutta una generazione di pesciaroli locali, facendo perdere almeno cinquantamila euro l’anno ad attività. Gli onesti siamo noi. Ho saputo che quel signore fa pagare il pesce spesso sottocosto, ad un prezzo inferiore di quello delle cooperative, questo suscita in me più di qualche dubbio oggettivo. Come è possibile?”.

3Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space

Space - Città

RIdhA: “FAccIO IL pREZZO pIù bAssO” “cI FA pERdERE 50MILA EuRO ALL’ANNO”

A.Tin.

A.T.

Alessandro Tinarelli

I l mercato ittico locale e l’attentato incendiario al venditore tunisino

la GuERRa dEl PEsCEREGOlE CONSOl IDATE TRA I COMMERCIANT I , SpESSO A DANNO DEl Cl IENTE

pescherie locali proponevano, quasi creando un cartello, era una costante. Prendiamo ad esempio il merluzzo. Nei primi mesi dell’anno questa qualità è all’apice stagionale, ogni barca ne scarica anche quintali al giorno. Il prezzo di cooperativa quest’anno ha avuto una media di 4 euro/kg, mentre in estate, finita la stagione dell’amore, i merluzzi si sparpagliano nell’immenso mare e il pescato si riduce drasticamente facendone aumentare i prezzi all’ingrosso, anche fino a 15 euro/kg. Quello che succedeva nelle pescherie locali era di mantenere il prezzo del merluzzo intorno alle 18-20 euro tutto l’anno, con oscillazioni al rialzo, fino a 25 euro, nel periodo turistico. Ridha. Il tunisino Ridha ha stravolto le regole consolidate, non seguendo la politica consueta e facendo crollare i prezzi al dettaglio. Certo anche lui non è immune da obiettive osservazioni: come si vede nella tabella accanto, i prezzi non vengono definiti con certezza, come prevede la legge, semplicemente perché Ridha li ha dettati con approssimazione. Non tenendo né i prezzi né la provenienza in evidenza, pertanto, non sapremo mai se il pesce comprato sarà nostrano, dell’Atlantico, di allevamento o scongelato come si usa per i calamari. Questo è un comportamento scorretto nei confronti dei clienti e di tutti i pesciaroli che rispettano la legge, e che mostrano prezzi, tipo e provenienza del pesce. Il comportamento di Ridha rende impossibile per il cliente fare un’analisi realistica sulla vera convenienza economica. A punire queste scorrettezze dovrebbe però pensare la legge, non gli attentati incendiari.

PREZZI A CONFRONTO

QUALITA’ PESCHERIE RIDHASeppia 16,90 12,00Sogliola 25,90 20,00Merluzzi 12,90 da 8 a 10Gambero 25,90 da 8 a 15

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e costante rilascio di sostanze altamente radioattive nell’aria e nelle acque.È in questo clima che apprendiamo dei recenti accordi firmati dal Governo italiano col presidente russo Putin e il francese Sarkozy: in un clima di globale

coscienza e di costante patimento di scelte azzardate, si proclama l’installazione di 4 nuove centrali in Italia, Paese che rifiuta il nucleare. Fra i siti idonei ad ospitarle vengono individuati quelli di Borgo Sabotino (LT) e Montalto di Castro (VT), il primo già sottoposto al problema dello smaltimento delle vecchie scorie e agli effetti prolungati della contaminazione. Se finora ci limitiamo a subire solo le cause di inconsapevoli scelte passate, è veramente il caso di sfidare consapevolmente la fortuna una seconda volta? Secondo l’UE i ¾ degli

europei non credono in ciò che racconta l’industria nucleare: noi siamo fra quegli europei, non più scettici ma consapevoli del pericolo, del danno e dell’immenso errore che la scelta nucleare comporta.

Allora la domanda sorge spontanea: se l’acqua appartiene alla comunità, com’è possibile che un privato divenga proprietario del tragitto che essa fa dalla fuoriuscita fino al mio rubinetto? Abbiamo riso tutti mentre Totò vendeva la Fontana di Trevi a sprovveduti turisti. Come mai oggi nessuno ride trovandosi a pagare Acqualatina? In fondo non c’è molta differenza…

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Maurizio Fracassi

Emanuela Moroni

NuClEaRE: sTORIa dI uN INCuBO RICORRENTE

“aCQualaTINa, BOllETTE aumENTaTE dEl 300%”

Il GOvERNO pROClAMA l’INSTAllAzIONE DI NUOvE CENTRAlI, TRA CUI BORGO SABOTINO

pARTITA lA RACCOlTA FIRME pER Il REFERENDUM CONTRO lA pRIvATIzzAzIONE

Il 26 aprile scorso si celebrava il 24° anniversario della catastrofe di Chernobyl. Il disastro avvenne per un errore umano che causò un sovraccarico dell’impianto di raffreddamento del reattore n. 4: centinaia di metri cubi di acqua vaporizzarono in pochi secondi esplodendo e contaminando circa 150.000 Km2 di territorio. 29 anni prima a Mayak, sempre in Russia, un’altra esplosione dovuta a malfunzionamenti negli impianti di raffreddamento delle piscine di stoccaggio, contaminava l’intera regione del Tcheliabinsk, causando 200 morti e 270.000 casi di irraggiamento immediato. Gli effetti di entrambi i disastri sono tuttora rilevabili sul territorio a causa della contaminazione di suolo, aria ed acqua che è peggiore dell’effetto immediato dell’esplosione.In America tutt’oggi le gigantesche cisterne sotterranee di Hanford disperdono le loro scorie nella falda freatica, generando una micidiale “melassa radioattiva”, e la centrale di stoccaggio francese di Le Hague, gestita da AREVA, continua a rilasciare nella Manica

Correva l’anno 1994 quando la Legge Galli definì l’acqua un bene pubblico affidando però ai privati le strutture per la sua fruizione (acquedotti e impianti). Giugno 2006 (Governo Prodi): il Dl Lanzillotta sancisce in modo definitivo che l’acqua è bene mercificabile impedendo agli enti locali l’assegnazione diretta del servizio idrico a società pubbliche e imponendo l’obbligo di messa in gara a società miste e private. Novembre 2008: il cerchio si chiude con il Dl Ronchi, (Governo Berlusconi), che colloca tutti i servizi pubblici (non solo l’acqua) sul mercato e li sottopone alle regole della concorrenza. Ecco perché il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha deciso di indire un referendum. Dal 24 aprile è partita la raccolta firme: ne servono 500.000 in tre mesi.

400 m3 al giorno di scorie liquide e altre centinaia di m3 di Krypton85 in aria.Dagli inizi del 2010 sono 12 gli incidenti nucleari (noti) registrati in Africa, America e Olanda e 130 incidenti negli ultimi 50 anni. Tali incidenti sono probabili tanto per le

stesse centrali, quanto per gli impianti di stoccaggio, essendo anche le scorie (prodotte nell’ordine di 20 t per 1000 MW di potenza generata) altamente esplosive. Inoltre il loro parziale riciclaggio, come il funzionamento stesso del reattore, presuppone un inevitabile

Tre gli obiettivi:

1. FERMARE LA PRIVATIZZA-ZIONE DELL’ACQUA con l’abolizione del Decreto Ronchi (art. 23 bis-legge 133/2008) che prevede una gestione del servizio idrico affidata solo a società private o miste quotate in borsa (S.p.A); la quota pubblica dal 2015 non potrà superare il 30%.

2. APRIRE LA STRADA ALLA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA con l’abrogazione dell’art. 150 D. Lgs. 152/2006 che riconosce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso S.p.a a capitale misto pubblico/privato.

3. ELIMINARE I PROFITTI DALL’ACQUA con l’abrogazione del comma 1(art. 154 D. Lgs.152/2006 che cita: “la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Tradotto: oggi Acqualatina prende il 7% SU OGNI SINGOLA BOLLETTA emessa. Solo per recuperare il capitale investito, non per migliorare il servizio.

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Maurizio D’Eramo

avessimo una grande organizzazione, che le nostre basi fossero in Cecoslovacchia. Poi con la caduta dell’Unione Sovietica e l’apertura degli archivi dello Stasi si è scoperto che non c’era traccia delle BR, mentre ce n’erano di altri gruppi terroristici come la RAF tedesca. Ma era logico, l’ideologia della Baader Meinhof era legata al socialismo sovietico. La nostra no. Per noi l’Unione Sovietica era un sociale imperialismo che sfruttava la classe operaia. Qualcuno ha addirittura detto che il sequestro abbia aiutato Kissinger a togliersi da torno un uomo scomodo come Moro. Ma la riprova che non c’era nessun legame con l’America è data dal sequestro, fatto un paio d’anni dopo, del gen. Dozer, responsabile per l’Europa meridionale della Nato. Se fossimo stati pilotati da qualcuno, non saremmo andati a prendere uno così importante… anzi, noi ci muovevamo nell’ottica della terza internazionale, per noi il mondo era una grande catena imperialistica e gli Stati Uniti erano al centro di essa. La DC era il partito egemone in Italia che si faceva garante degli interessi americani. Noi non stavamo lì a guardare il quadro politico che sarebbe scaturito dal ‘compromesso storico’; per noi il PCI era un partito revisionista che aveva tradito le aspettative della classe operaia in Italia. È chiaro che volendo puntare alla dittatura del proletariato sul tipo dei soviet e prendendo a modello quanto scritto da Lenin, lo dovevamo fare attaccando il partito principale. Portare l’attacco al cuore dello Stato non è un concetto elaborato dalle BR, ma lo si trova già negli scritti di Lenin del 1917”.Oggi il terrificante racconto di Messina sembra la memoria di un passato lontano, irripetibile. Così non è, se si pensa che in tempi recenti c’è stato un violento rigurgito brigatista, con l’omicidio Biagi e l’arresto della Lioce. Sui nuovi brigatisti il commento di Messina è laconico: “Qui si innesca il discorso di un radicalismo ideologico tardo a morire, molti pensano che sia possibile ancora un processo rivoluzionario armato, di chi crede che si possa cambiare la società con le armi. Ormai il contesto sociale e politico di allora non c’è più, ciò non toglie, però, che qualcuno possa pensare di essere ancora il portatore di un processo rivoluzionario, il depositario della luce della rivoluzione comunista che è stata tradita in tutto il mondo. Le BR per quanto mi riguarda, sono state sciolte nel 1986”.

Gli ‘anni di piombo’ nel terrificante ricordo dell’ex brigatista Franco Messina

“Non si poteva accettare la liberazione di Aldo Moro. La preparazione di un piano del genere implicava un’organizzazione che prima o poi sarebbe stata scoperta. Per cui bisognava fare in fretta”. Lucido, freddo, essenziale. È il racconto degli anni di piombo e del sequestro Moro, direttamente da uno dei protagonisti di questa tragica vicenda: l’ex brigatista Franco Messina, 55enne, condannato in primo grado nel processo Moro-ter a 30 anni di carcere per la sua attività nell’organizzazione del partito armato, pena ridotta poi a venti. L’occasione è il

cineforum organizzato dal Gruppo Giovanile dell’Agorà del Circolo Acli di Lavinio, proprio sugli ‘anni di piombo’, il periodo storico più buio per l’Italia del secondo dopoguerra, a cavallo tra gli anni 70-80. Un pomeriggio dello scorso 8 maggio in cui si è discusso il tema dopo la visione del film di Marco Bellocchio ‘Buongiorno, notte’, liberamente tratto dal libro della BR Anna Laura Braghetti. Un film che, attraverso le incertezze della protagonista, si sofferma sulle scelte individuali delle persone coinvolte nella vicenda. E proprio durante la discussione Messina ha risposto alle varie domande dei presenti sui retroscena dell’episodio che ha caratterizzato, più d’ogni altro, quel periodo: il sequestro del segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro. “La decisione del sequestro fu presa all’unanimità dalla Direzione Strategica, 6-7 persone - ricorda l’ex BR -, parliamo dei vari Moretti, Balzarani. Ci dissero solo di stare attenti, in guardia, che stava per essere compiuta una grande operazione. Poi, prima dell’epilogo, venne chiesto una sorte di parere fra tutti i compagni e quasi all’unanimità si decise la condanna a morte di Aldo Moro”. Per Messina gli unici che ebbero delle perplessità e che poi si dissociarono, uscendo dalle B.R., “ma creando un nuovo gruppo terroristico”, furono “Morucci e la Faranda. Dopotutto bisognava arrivare ad una conclusione. Non si poteva accettare la liberazione, senza condizioni, di Moro. La preparazione di un piano del genere implicava un’organizzazione

“lE BR? VOlEVamO suPERaRE Il PCI a sINIsTRa”“UNANIME lA DECISIONE DI UCCIDERE MORO, BISOGNAvA FARE pRESTO”

che prima o poi sarebbe stata scoperta. Per cui - sibila Messina senza tradire l’emozione - bisognava fare in fretta”.“La cosiddetta ‘Campagna di primavera’ - racconta - si concluse l’anno dopo con l’occupazione in Piazza Nicosia, della sede provinciale della DC. Lì, 13 brigatisti ebbero in mano per diverse ore l’intero palazzo. Questo ti fa capire che l’Intelligence non era ancora al massimo, per cui poteva capitare che perquisissero un appartamento e sorvolassero su un altro. Loro pensavano che dalla nostra parte ci fosse un’organizzazione grandissima, invece tutto si basava sul fatto che fino all’avvento del Gen. Dalla Chiesa e della legge sui pentiti, loro non avevano un grande controllo del territorio e di come era gestita la cosa. Un esempio: le nostre auto, quelle che servivano per le rapine e le operazioni militari, erano parcheggiate alla luce del sole, nelle strade. Noi andavamo all’ACI con dei nominativi e ci facevamo dare i numeri delle targhe, che poi duplicavamo. In giro c’erano quindi auto con doppie targhe che sarebbero passate indenni ad un controllo. Solo dopo cominciarono a fare i controlli sulle auto rubate e sugli affittuari e per noi fu la fine”. Forse fu anche per questo che l’operazione della Brigate Rosse cominciava a scricchiolare col passare dei giorni, e le forze dell’ordine stavano ormai addosso ai criminali: “Come ho detto - annuisce Messina -, ad un certo punto si decise di concludere al più presto il sequestro. Dall’altra parte, poi, non bisogna dimenticare la vicenda politica, di coloro a cui non interessava liberare Moro. Bastava un piccolo gesto, ad esempio la liberazione della Compagna Paola Besuschio che era in carcere, gravemente malata. Noi avevamo l’assillo del riconoscimento politico delle BR. Volevamo diventare, sopra il PCI, l’interlocutore privilegiato della classe operaia e proletaria. Dovevamo essere riconosciuti politicamente dallo Stato. La liberazione di qualche compagno in carcere, poteva significare quello e salvare Moro, ma c’era un’intera parte dell’unità di crisi che non voleva la sua liberazione. Era il cosiddetto ‘fronte della fermezza’; abbiamo scoperto in seguito, la presenza tra queste persone di molti affiliati alla P2… e c’era poi il Partito Comunista. Il suo punto di vista era chiaro: riconoscimento politico delle BR, alla sinistra del PCI, sarebbe stato improponibile per Berlinguer”.Allude Messina, sembra voler sottintendere che nel sequestro Moro ci sarebbero stati interessi più ampi, in conflitto tra loro, misteriosi. “Ripeto, tutti pensavano che noi

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Space - Città

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“Provando e riprovando finché non si capisce come fare. Altrimenti si può frequentare una scuola di volo in cui si fanno delle lezioni di teoria e pratica. Per la teoria vengono impartite nozioni di aerodinamica, profili alari, tecnica delle costruzioni e tecniche di verniciatura. La

parte pratica invece prevede che l’allievo sia affiancato, con doppio comando, da un istruttore che ha il compito di intervenire in caso di manovre errate da parte dell’allievo. In questa fase vengono insegnate le tecniche per uscire dallo stallo, atterrare con il vento al traverso e riportare, a motore spento, l’aereo al suolo senza alcun danno. Dopo circa tre ore di doppio comando, l’allievo è pronto per il primo volo da solista e sarà da solo ai comandi di un aereo in scala ma in tutto e per tutto uguale ad uno di dimensioni naturali”. C’è un campo di volo dove poter venire

a vedere gli aeromodelli volare e, magari, provare a farne volare uno?“Si, abbiamo un campo di volo che si trova a Campo di Carne. Dalla Nettunense dopo aver girato a via dei Giardini, dopo circa 1 km sulla sinistra, c’è l’indicazione”.

tradizione marinara di Anzio, le barche”.E’ un hobby particolarmente costoso?“Dipende molto dalla tipologia di modello che si desidera. Si parte dai €10 per quanto riguarda il modellismo statico, per poi salire di prezzo per una macchina radiocomandata o per una barca

in scala in grado di navigare in mare. Spendendo qualcosa di più si acquista un aeromodello pronto a volare. Ogni modellino è fornito di radiocomando e motore elettrico. Si può poi pensare di sostituire il motore elettrico con uno a scoppio”. Come si impara a pilotare un aeromodello?

per il periodo di convalescenza e poi quando si sono del tutto ristabiliti vengono rimessi in libertà possibilmente in giornate in cui ci sono le scolaresche in visita.” Tutti i giorni i guardaparco si prodigano per salvaguardare questo ultimo fazzoletto di macchia

mediterranea.In questo periodo nidificano i gruccioni e le poiane, e i guardaparco devono individuare delle zone protette non visitabili dal pubblico per farli nidificare tranquillamente. La riserva è aperta il giovedì, il sabato e la domenica dalle ore 9,00 alle ore 18,00.È possibile visitarla autonomamente attraverso sentieri principali che portano alla torre, ai laghetti e alle miniere sulfuree. Si può anche visitarla all’interno, durante l’estate con visite guidate organizzate telefonando allo

06-9864177, allo stesso numero telefonico è possibile prenotare gli eventi in programma. Si possono trovare ulteriori notizie sul sito internet: www.torcaldara.it o su facebook “amici della riserva di Tor Caldara”.

eventi teatrali. Tutto gratuitamente e previo appuntamento.Il calendario degli eventi, sia teatrali che astronomici, è imminente, ma ancora in via di definizione.La riserva non è naturalmente solo eventi,

come continua a raccontarci il responsabile dei guardaparco. “Il centro - spiega - raccoglie animali selvatici feriti dove trovano il personale che offre un primo intervento, mentre quelli che hanno bisogno di cure vengono portati al centro recupero rapaci o alla Lipu. Dopo le cure ritornano alla riserva

Sono iniziate le belle giornate e Anzio offre paesaggi di rara bellezza, come la riserva naturale di Tor Caldara. Situata tra Anzio e Lido di Lavinio, è un esempio di bosco mediterraneo con lecci, sugheri e un ricco sottobosco.La riserva deve il nome ad un torre di avvistamento saracena, e presenta una varietà di ambienti molto interessanti. L’area più suggestiva è quella delle miniere sulfuree, dove il colore dello zolfo giallo e i laghetti sulfurei con la colorazione verdognola, hanno un fascino incantevole. Il responsabile dei guardaparco, con grande cortesia e disponibilità, ci ha fornito molte informazioni sulla riserva. Durante il periodo estivo la riserva organizza visite guidate domenicali, a tema, gratuite e per poter partecipare bisogna prenotarsi. Come l’anno scorso si stanno attivando per riproporre le giornate astronomiche che comprenderanno 2 giorni di lezioni teoriche e 2 – 3 giorni di osservazione astronomica, grazie ai telescopi messi a disposizione dall’Associazione Pontina. Sono in programma anche 10 – 12

Ci sono degli hobbies che da sempre incontrano un notevole successo tra gli appassionati. Tra questi sicuramente il modellismo, da sempre un settore di nicchia che sta conquistando pian piano un interesse crescente. Per gli amanti del genere, a Lavinio, c’è un negozio, il Willy Model, dove ogni modellista rischierà di perdersi tra barche, moto, macchine, elicotteri ed aerei. Un vero paradiso per chi pratica questo hobby. Il gestore, Francesco Picarella, ci racconta il perché del successo di questa attività dispensando qualche consiglio utile.Com’è nata la sua passione per il modellismo? “Credo di essere sempre stato appassionato di modelli di macchine navi e aeromodelli. Ricordo che a 8 anni avevo già costruito, con l’aiuto di mio padre, un aereo a volo vincolato, cioè comandato tramite dei fili, con il quale ho preso confidenza con il volo. Da quel momento in poi la mia passione è cresciuta insieme a me”.Ci sono giovani, ad Anzio e Nettuno, che condividono questa passione?“Si, sono davvero in tanti ad essere appassionati di modellismo. Alcuni prediligono le auto, altri gli aeromodelli, e altri ancora, considerando la

Laura e Paolo Frisina

Andrea Stefanelli

6 Lavinio-SpaceMensile di Informazione di Anzio e NettunoAnzio Space

TOR CaldaRa, PassEGGIaTa NaTuRalIsTICa

IN VOlO CON ‘WIllY mOdEl’

lE INIzIATIvE DEllA RISERvA E I SUGGERIMENTI DEI GUARDApARCO

Il MODEllISMO DECOllA ANChE IN CITTà. CONSIGlI pER GlI AppASSIONATI

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clienti. Ciò, oltre ad avere degli indubbi risvolti e c o n o m i c i , potrebbe essere un ottimo sistema per rendere la zona più viva, e con strade piene di gente ci si sentirebbe tutti

più sicuri. In realtà, invece, la sera dopo le 19 sembra di essere in un posto di frontiera”.Cosa chiederebbe al Sindaco?“Sicuramente chiederei di porre la stessa attenzione riservata ad Anzio anche a Lavinio. Vorrei far capire che anche qui ci sono dei cittadini che amano questa città e che vorrebbero essere tenuti più spesso in considerazione da parte del Comune. In altre parole vorrei ricordare che ad Anzio è presente una periferia grande e produttiva, che andrebbe più spesso valorizzata e tenuta in considerazione”.

pessime, ma da allora non è stato fatto più nulla. Di positivo c’è la frequenza con la quale, ultimamente, vengono pulite le strade. Nulla di altro è stato fatto e che io sappia non sono previsti interventi a breve”.Com’è intervenuta l’amministrazione per venire incontro alle necessità di voi negozianti?“L’amministrazione sembra essersi dimenticata di noi! Per fare un esempio, durante il periodo natalizio, mentre il centro di Anzio viene abbellito con luci, decorazioni e quant’altro per rendere il centro cittadino più accogliente, qui da noi non viene fatto assolutamente nulla per migliorare l’estetica. Siamo abbandonati a noi stessi”.Dal punto di vista della sicurezza cosa è stato fatto o cosa vorreste venisse realizzato?“Considerando anche l’elevato numero di cittadini che vivono a Lavinio, ci sarebbe bisogno di un presidio fisso della Polizia Municipale. Inoltre si dimentica che intervenendo sulla riqualificazione architettonica e ambientale si potrebbero creare una serie di opportunità per rendere più vivibile Lavinio per i cittadini e i

Ci sono delle attività commerciali che per la qualità del prodotto, la cortesia nel servizio e la lunga presenza sul territorio, fanno ormai parte integrante di Lavinio. L’orafo Savoia è sicuramente una di queste. Chi, infatti, non si è almeno una volta servito da lui per un pensiero natalizio, una ricorrenza o per un regalo? Manuela Savoia, con la sua abituale cordialità, ha voglia di raccontare la ventennale presenza in paese e la quotidianità di chi vive il territorio da gestore di un’attività commerciale, lamentando una situazione frustrante, in cui c’è la consapevolezza di non godere delle stesse attenzioni riservate dal Comune ad Anzio centro o ad altri quartieri non periferici.Da quanti anni avete questa attività a Lavinio? “Siamo a Lavinio da quasi 20 anni”.Come sono cambiate a livello locale le infrastrutture e i servizi negli ultimi 5/10 anni?“Perché ci sono servizi qui a Lavinio? No, non c’è stato alcun intervento degno di nota. Solo qualche anno fa è stata riasfaltata via di Valle Schioia perché versava in condizioni

A. S.

7Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio Space

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“CHIEdIamO la sTEssa aTTENZIONE RIsERVaTa ad aNZIO CENTRO”

l’ORAFO SAvOIA, DA vENT’ANNI NEl qUARTIERE: “SIAMO ABBANDONATI”

i grandi quartieri di Anzio. Se domani i cittadini di Lido dei Pini chiedessero l’annessione ad Ardea non mi stupirei e non potrei biasimarli”.Come rispondere allora a questa voglia di autonomia?“E’ una reazione esasperata di chi si sente abbandonato e non rappresentato. Lavinio, ed altri quartieri, non si riconoscono più come parte della città perché chi governa non li tratta come città ma come terra da saccheggio elettorale, buona quando si vota ma da dimenticare per il resto del tempo. La risposta unica è mandare a casa una classe politica inadempiente, presa da interessi e problemi ben diversi da quelli dei quartieri”. Consigliere Bernardone, come è cambiato il territorio di Lavinio negli ultimi anni?“In peggio purtroppo. Con l’ultima ondata edificatoria causata dal pessimo piano regolatore si sta aggravando la carenza cronica di servizi e la qualità dell’ambiente urbano sta scadendo al livello di quella di un dormitorio”.Quali sono le priorità per Lavinio?“Migliorare la viabilità comprensiva di marciapiedi e piste ciclabili, strutturare

“E’ necessario comprendere e non sottovalutare il favore crescente che riscuote l’ipotesi di una autonomia amministrativa di Lavinio, sintomo di un malessere sempre più profondo”. Ivano Bernardone, consigliere comunale del Pd, da sempre attento alle d i n a m i c h e di Anzio e Nettuno, e a u t o r e v o l e cittadino di Lavinio, non chiude la porta all’idea di istituire un nuovo Comune, ma precisa si tratta di un’idea “difficile da realizzare”. “Le circoscrizioni, se ben ricordo - spiega -, sono possibili solo in città con oltre 250 mila abitanti, e quindi credo sia arduo dividere un comune come il nostro. Inoltre la richiesta di una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale non è esclusiva di Lavinio, ma comune a tutti A. S.

“COmuNE dI laVINIO? dIFFICIlE da REalIZZaRE”BERNARDONE (pD): “E’ DESIDERIO DI ChI SI SENTE NON RAppRESENTATO”

luoghi di aggregazione quali piazze e parchi, adeguare le scuole e gli impianti fognari. Il disastro urbanistico innesca ed aggrava altri livelli di degrado. Si assiste al progressivo impoverimento socio-economico, aumentano i problemi di sicurezza, peggiorano il disagio giovanile e la difficoltà delle famiglie”.Come valuta il forte aumento di cittadini extracomunitari che stanno gestendo sempre più attività commerciali?“È un tema da affrontare con intelligenza e sensibilità. Mentre per i giovani e le famiglie di Anzio non si profila nessuna prospettiva di sviluppo economico e occupazionale, paradossalmente il degrado fa scadere i valori di mercato delle attività e degli immobili e si trasforma in grande opportunità PER gli immigrati. Considero però un serio problema la trascuratezza di chi non dedica alle comunità di stranieri le dovute attenzioni. Il territorio si spoglia e nel vuoto lasciato dagli italiani si concentrano eccessi di immigrazione. Questa non è integrazione ma sostituzione sociale. Il risultato è il ghetto, una condizione mortificante e ingiusta per tutti”.

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Di nazionalità moldava Anna vive in Italia da otto anni insieme alla figlia, entrambe con regolare permesso di soggiorno. Fa la baby-sitter presso una famiglia di Ciampino e si arrangia con altri lavori saltuari accontentandosi di tutto quello che capita. Insieme alla sua bambina, di 11 anni e mezzo, si alza tutte le mattine alle cinque per prendere il treno e recarsi una a scuola, l’altra al lavoro. “Quando mia figlia andava a scuola a Lavinio dovevo pagare una ragazza che l’accompagnasse ogni giorno. Ma non potevo più permettermelo quindi ho deciso di iscriverla a una scuola di Ciampino dove la porto prima di andare a lavoro.”

Anna è divorziata e suo marito vive a Pomezia: “Lavora per conto suo e potrebbe aiutarmi. Ma non lo fa, non mi dà un centesimo. E chi ce li ha i soldi per un avvocato?”. Il prossimo anno la figlia andrà alla scuola media. Anna ha deciso di riscriverla a Lavinio e adesso è preoccupatissima perché non sa con quali soldi potrà comprarle i libri.

Anna per il momento lavora sei o sette ore al giorno ma sta cercando ancora perché paga un affitto, al quartiere Zodiaco, di 700 euro al mese e quanto guadagna non le basta. “Per fortuna la casa va bene, ha due camere, una cucina, due balconi, il salone e un bagno”, ma le manca la lavatrice perché la sua coinquilina, lasciato l’appartamento, se l’è portata via. A febbraio si è recata a Villa Adele perché le è stato detto che c’era possibilità di prendere qualcosa dei fondi stanziati dal Comune per i servizi sociali. A tutt’oggi non ha saputo niente. In precedenza al Caf aveva fatto una richiesta per ben 500 fantomatici euro. “Ho aspettato otto mesi, sono andata al Caf e mi hanno detto che dovevo andare all’Agenzia delle Entrate. Allora sono andata anche lì e mi hanno risposto che mi ero presentata troppo tardi e i soldi non c’erano più”. Così ha tentato di nuovo: “Al Caf di Anzio ho fatto la domanda per gli assegni familiari da circa sei mesi. Ma adesso stanno lavorando soltanto alle richieste dei disoccupati”.In una burocrazia disorganizzata come quella italiana, per uno straniero che parla perfettamente l’italiano è impossibile districarsi. “Non ho mai fatto richiesta di assistenza - spiega Anna - perché ho sempre lavorato duro e ho pensato che c’è chi ha più bisogno di me. Ma adesso non ce la faccio proprio più ad andare avanti. Di tornare in Moldavia non se ne parla. Lì stanno anche peggio e ormai ci sentiamo italiane”. Chiedere sussidi le fa provare vergogna, ma “le cose peggiorano e non so dove andremo a finire, io e la mia bambina”.

Silvia Arena

“sOLA cON LA MIA bAMbINA”la storia di Anna, mamma moldava che affronta la povertà

Abbiamo preso alcuni tratti di un rapporto fatto dal Consulente Ambientale Guglielmo Natalini dal quale si evince che, nonostante la generica lettera del Sindaco ricevuta mesi fa dai cittadini in cui si annunciava il progetto della raccolta differenziata dei rifiuti, l’Amministrazione Comunale sembra essere in alto mare. Non è stabilita la data in cui saranno consegnati a ciascuna famiglia i contenitori per la raccolta di plastica, vetro, alluminio, carta e cartoni, rifiuto umido, rifiuto indifferenziato e sarà comunicata la frequenza con la quale si provvederà al ritiro. Non è stato chiesto ai cittadini il numero dei componenti del nucleo familiare, la superficie dell’abitazione e dell’eventuale giardino, se si era interessati all’impiego di rifiuti umidi per la produzione di “compost”, se l’abitazione era occupata da residenti stabili o stagionali. Esprimere un parere sul piano di raccolta in questo momento è impossibile perché non è stato mai portato a conoscenza né del Consiglio Comunale né della cittadinanza. Non si sa se la raccolta porta a porta prevederà contenitori per ogni tipo di rifiuto, se sarà estesa a tutto il territorio, oppure saranno adottati sistemi misti con l’uso di cassonetti stradali per certi tipi di rifiuti e di contenitori per altri. Stupisce anche che non si sia ancora dato il via a un’appropriata campagna promozionale: senza la partecipazione dei cittadini non si va da nessuna parte, se non si ha la loro piena collaborazione è inutile seminare per il territorio campane, cassonetti, contenitori per il porta a porta.

LA RAccOLTA dIFFERENZIATA? uN MIRAGGIO

Rumeni, bulgari, indiani: Anzio multietnicaQuanti sono gli stranieri che risiedono nel territorio di Anzio? Abbiamo cercato di approfondire questa ricerca e secondo i dati ufficiali dell’Anagrafe di Anzio, al 31 dicembre 2008, su una popolazione di 52.192 residenti, gli stranieri (regolari) risultavano essere 5.052 (ossia il 9,68% della popolazione, un dato niente male, se pensiamo che su scala nazionale è del 6,48%).La cosa più sorprendente però è la loro provenienza. Anzio, infatti, risultata essere una piccola O.N.U., con ben 95 nazionalità presenti; più numerosi sono i rumeni che sarebbero 1.446, seguiti dai bulgari (683) ed indiani (450), ma poi seguono tutta una serie di nazioni che ai più sono quasi sconosciute come Capo Verde, Togo, la Repubblica Centroafricana o il Ruanda.Parafrasando il vecchio detto “Tutto il mondo è paese”, possiamo scherzosamente dire che qui invece, “Tutto il paese (Anzio) è mondo”. Il mondo va sempre più verso quella globalizzazione che a tanti fa paura… e volenti o dolenti, dobbiamo abituarci a vivere a stretto gomito con altre identità politiche, religiose e culturali.

IMMIGRATI, IN cITTA’ uNA pIccOLA ‘ONu’

Maurizio D’Eramo

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Lavinio-Space

giovani. Oltre al peso sociale di una simile situazione non va dimenticato l’impatto economico che ciò è in grado di determinare. In alcuni casi, infatti, l’incidenza economica dei costi connessi agli incidenti stradali può rappresentare anche il 3% del PIL del Paese. Tuttavia, se il conto economico di un ricovero può essere facilmente determinato, come valutare la perdita di una vita umana? Secondo un rapporto dell’ACI, in collaborazione con l’Istat, le strade più pericolose, quelle cioè che determinano oltre il 78% della mortalità, sono urbane. Sfortunatamente il territorio di Anzio insiste su una strada, la Nettunense (statale 207), che da un articolo del Sole 24ore del 2007, si è aggiudicata la maglia nera sul fronte della sicurezza a livello nazionale. Nessuno chiede che a livello locale si intervenga per risolvere il problema della sicurezza della Nettunense, poiché non di competenza comunale, ciò che si pretende invece è che almeno le strade secondarie siano in condizioni tali da essere percorse senza dover ogni volta rischiare la vita.

strategica a sviluppo pluriennale. Occorrerebbe adottare una serie di misure con dei progetti seri e concreti e attraverso un costante monitoraggio valutare il risultato

raggiunto rispetto agli obiettivi prefissati per poi risponderne direttamente ai cittadini. Gli incidenti sulle strade, secondo l’Oms, costituiscono la prima causa di morte tra i

Finito il marciapiede i giovani sono costretti a costeggiare il ciglio della strada tra il fossetto e le macchine che, quando non sono in coda, procedono a velocità moderata. Non c’è un centimetro di più per posare i piedi né da una parte né dall’altra, e la loro incolumità è legata

agli automobilisti.Se per un tratto di strada il marciapiede non c’è, per l’altro tratto esiste ma è difficilmente praticabile dato il pessimo stato di conservazione: l’asfalto deve risalire a parecchi anni fa. È costellato di buche e di dossi, rappezzamenti e cespugli incolti a volte alti più di un metro. Impossibile da percorrere con i passeggini, i carrellini per la spesa o le valigie. Tale slalom è dovuto anche alla negligenza degli automobilisti che parcheggiano sui marciapiedi nonostante tanti i villini abbiamo

possibilità di riparare l’automobile in giardino. Pigrizia? Maleducazione? E il nuovo ufficio della Polizia Municipale, farà i controlli come ad Anzio centro?

automobilisti poco educati e ancor meno rispettosi dell’ambiente, gettano dai finestrini. Al tutto si aggiungono i souvenir che alcuni cittadini, portando i cani a far la passeggiata quotidiana fin dove è possibile arrivare, forse non sapendo che quel sentiero

è percorso quotidianamente da decine di persone, seminano ogni giorno senza darsi premura di raccogliere. Con tale concime piante e sterpi crescono ad una velocità addirittura strabiliante.Si incontrano spesso, adesso che la stagione è bella, ragazzi diretti al nuovo Mc Donald’s.

C’è anche chi, la Nettunense, la percorre a piedi. Nei pressi della Stazione di Lavinio e andando verso Anzio sono moltissimi i cantieri di nuove abitazioni, alcune ancora non terminate, altre già vendute. Piccoli villini a due passi dalla pericolosissima arteria che collega Roma a Nettuno.La popolazione di pendolari aumenta, e c’è chi preferisce andare a piedi fino alla stazione piuttosto che correre il rischio di non ritrovare la propria macchina, lo stereo o quant’altro per aver parcheggiato nei suoi pressi. Oppure qualcuno la macchina proprio non ce l’ha, e non può fare a meno di mettere a rischio la propria vita tutti i giorni.Scesi dal treno e diretti verso Anzio, passando davanti alla Farmacia e ai villini di vecchia data, il percorso sembra agevole. Il marciapiede, solo su un lato della strada, è largo e spazioso per un buon tratto, salvo poi finire all’improvviso all’altezza del negozio di animali. E chi ha la sfortuna di aver acquistato un villino oltre, arranca sul piccolo sentiero (fangoso se piove) tra le erbacce, fortunatamente tagliate di recente, e la spazzatura che gli immancabili

L’amministrazione comunale si sta spendendo, negli ultimi tempi, per dotare la nostra città di rotatorie al fine di cercare un modo per rendere fluido il traffico che dalla Nettunese porta ad Anzio. Tuttavia, senza un intervento profondo sulla viabilità, le rotatorie potranno fare poco vista la mole di traffico che interessa le nostre strade. Il vero problema non è adottare una rotatoria in più o in meno, bensì intervenire sulla scarsa se non assente manutenzione in cui versano alcune strade. Da tempo gli abitanti di Lavinio chiedono che il Comune si occupi della manutenzione e della segnaletica. Un asfalto ben mantenuto, una segnaletica stradale adeguata e una buona illuminazione, sono fattori che possono davvero fare la differenza per la sicurezza stradale, che dovrebbe essere uno degli obiettivi primari per chi si occupa di politiche alla mobilità. La stessa Unione Europea ha fortemente raccomandato di intervenire in maniera radicale entro il 2010, per ridurre le cause di incidente determinate dal cattivo stato delle strade. E’ fuori dubbio che una politica di questo genere necessita di una pianificazione

Silvia Arena

Andrea Stefanelli

uNa PassEGGIaTa sulla NETTuNENsE

VIaBIlITa’ al COllassO, sERVONO INTERVENTI RadICalI

A pIEDI FIN DOvE Il MARCIApIEDE FINISCE

lE ROTATORIE NON BASTANO, lA MANUTENzIONE STRADAlE SAlvA lA vITA

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SMS - SpaceAnzio-space apre uno spazio ai lettori scriveteci un sms al: 3463859599

“Ieri notte percorrendo la nettunese da Lavinio verso la Pontina per poco non andavo dritto sulla rotonda. Non è segnalata, ed è facilissimo provocare un incidente alla minima disattenzione”. Fabio

“E’ mai possibile che affittare un appartamento ad agosto ad Anzio viene a costare 6000 euro? Ma dove siamo, in Nuova Caledonia?”. Luana C.

“Vi segnalo che il porta a porta ad Anzio non è partito dovunque, e dove c’è ci sono problemi legati agli strumenti di raccolta dei rifiuti ed ai tempi”. Simona

“In Corso Italia lo stabile abbandonato è stato prosciugato dall’acqua ma permane una situazione di degrado. Perché quando si fanno le cose non le si fanno bene e fino in fondo?”. P.R.

“A Villa Sarsina sono esposti quadri dei sindaci di Anzio, costati più di 30000€. Con gli stessi soldi si sarebbe potuta fare una statua di Berlusconi da mettere nel giardino. Ahahahahah!”. Lino

“Le sedi in più dei partiti dovrebbero essere convertite in case popolari, questo sarebbe un bel segno di decenza per la nostra amministrazione ”. G.

“Trovate sia una bella idea mettere fiori in terra, e non piantarli all’interno di appositi vasi? Io la trovo una stupidata ”. Francy

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una notizia bella. una brutta.

una da interpretare. Tre notizie flash arrivano dal fronte dell’amministrazione comunale anziate: partiamo da quella peggiore, che ha messo in evidenza come il primo mandato De Angelis sia stato macchiato dalla vicenda degli affitti di locali concessi a prezzi inferiori al mercato (coinvolti numerosi esponenti della giunta di centrodestra). Quella da interpretare concerne l’assegnazione della bandiera Blu al nostro litorale: fu vera gloria o si tratta solo di una ricca propaganda a ridosso dell’estate?Chiudiamo in bellezza con un plauso all’assessore Umberto Succi, che nell’allestire il cartellone estivo 2010 è riuscito a coniugare abilmente la presenza di artisti di qualità (Capossela e Allevi) ad altri di maggior impatto popolare (D’Alessio e Zero Assoluto).

Marcello Bartoli

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Sport e ambiente

Cari lettori oggi parleremo del Trekking o Escursionismo e, con questo sport, concluderemo il ciclo di spiegazioni sulle attività svolte prevalentemente dall’Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù” (ASAN).Questa pratica sportiva negli ultimi anni si è sempre più diffusa avvicinando la gente all’ambiente montano e non solo.Il centro Italia offre una buona rete sentieristica, in particolare nei parchi, i primi a realizzare percorsi con accessibilità turistica. Capofila in questo settore l’Abruzzo, ma negli ultimi anni lo sviluppo è stato sempre progressivo e anche il Lazio ha ampliato notevolmente la sua rete sentieristica.Una grande realtà nello sviluppo del Trekking nelle zone collinari e di pianura è stata la riscoperta delle Vie di Pellegrinaggio e delle strade storiche, di cui è ricco il nostro bel Paese. La nostra associazione, fin dall’Anno Santo, propone itinerari sulla Via Francigena con la collaborazione dell’Associazione Europea dei Comuni e con la Confraternita dei Romei della Via Francigena, per la divulgazione di questo itinerario storico e religioso.Il trekking non richiede una preparazione specifica, almeno sui sentieri facili, però i pericoli della montagna non vanno mai sottovalutati, quindi il nostro consiglio è quello di non avventurarsi da soli ma unirsi a gruppi di associazioni che fanno attività di questo tipo o a Guide specifiche.La nostra associazione si avvale di Guide Ambientali Escursionistiche e organizza corsi di avvicinamento all’escursionismo per meglio formare le persone che vogliono conoscere questa pratica.

Manrico Martini

RUBRICHE

dETTI pORTOdANZEsIIn questo periodo di crisi globale anche Anzio ha i suoi modi di dire.I pescatori che spesso si lamentano sono coloro che hanno le risorse più costanti nel tempo e infatti “La paranza riempie a panza”, ma se parliamo di cincioli che con le lampare pescano nel buio delle lune nuove troviamo l’antico detto:”Te pago a starto scuro”. Perché oggi con la luna piena la pesca con la luce della lampara non è efficace. E allora? “Che famo?...famo debiti e nun pagamo”. Nei nostri detti è frequente l’uso di rime e figure retoriche quali le assonanze e le allitterazioni.”E l’omo campa... male ma campa!!”I gozzi della piccola pesca mollano le reti da posta a fondo quindi quando il pesce è a galla pescano ben poco, da questo il detto: “Quando il pesce fragne il pescatore piagne”. Il pesce che fragne è il pesce che frange, smuove l’acqua cercando di saltare fuori. Allora, ragazzi è dura, se il figlio esclama: “C’ho fame!!! Tira la coda ar cane che te da pane e salame”. Rispose il padre, che continua imperterrito: “So rimasto co na scarpa e na ciavatta” e dopo un po’ steso e arreso: “Ho fatto la fine de don Farcuccio, co na mano davanti e na mano de dietro.” Cioè rimanendo senza mutande. Vi prometto che la prossima rubrica sarà più allegra nel frattempo aspettiamo che passi la crisi e se “Vedemio!!”.

Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina

Trekking

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Space /Associazioni

Domenica 9 maggio si è svolta l’importante iniziativa promossa dalla nostra Associazione, la 00042, che si è riunita in piazza Pia ad Anzio, per raccogliere le firme per il progetto di un Centro Polifunzionale della cultura dei giovani. Lo scopo della raccolta firme, oltre quello di far conoscere il progetto alle persone della città e non solo, è quello di arrivare al più presto alla quota di 1800 firme, che serviranno poi per presentare lo stesso in Consiglio Comunale come progetto partecipato della cittadinanza. Così in una domenica si sono raccolte quasi 600 firme, che sommate alle firme raccolte precedentemente salgono a quota 1300.Pensiamo di poter arrivare, nelle prossime due settimane, alla quota prevista per la presentazione della proposta in Consiglio Comunale e all’avvio di un percorso utile per la nostra Anzio. Un grande ringraziamento a tutti coloro che ci stanno sostenendo in questa impresa.

qui Radio Nerone IL “RANcIO FELLONE’

Cari stimatissimi sottoposti, questo mese il vostro affezionatissimo imperatore vi ragguaglierà sulle abitudini notturne del ‘rancio fellone’, bestiola marina largamente diffusa sulle nostre coste. Per chi non fosse provetto pescatore o esperto conoscitore dei fondali, il rancio fellone (da cancer=granchio e felon=traditore) è quel granchio color bruno-rossiccio che campa tra le dighe delle nostre spiagge e sulle banchine a destra dei porti, specie nei porti di nuova costruzione o ancora in definizione. Si ciba di minuscoli crostacei generosamente trasportati dalle correnti che tirano a destra dei moli, ed è ricordato anche come ‘dormi dormi’ o ‘capretta’, perché giudicato di scarsa intelligenza, molto lento e particolarmente bruttino. Si ‘impiccia’ sempre nelle reti altrui e sul suo carapace cresce un ciuffo di alga utile a mimetizzarsi. Ad Anzio è conosciuto perché su di lui si raccontano leggende

inverosimili e spesso inveritiere, improbabili e non verificati sermoni a proposito di presunti indirizzi di associazioni ed affini. Dimenticavo, è facile pescarlo anche nelle nostre edicole.

Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:• vivibile e interessante per i giovani• viva culturalmente• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingueNon siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per migliorare il territorio in cui vivono.Al momento abbiamo tre iniziative:• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di Nettuno, info su www.shingle22j.com• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo costruire.

UNISCITI A NOI!Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:

www.anziospace.comwww.myspace.com/anziospace

www.shingle22j.comwww.myspace.com/shingle22j

http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042”

Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615

Federico Arancio (Associazione 00042)

la 00042 IN CamPO PER I GIOVaNI

Raccolte 1300 firme per il centro polifunzionale

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12 Space-Politica

il segretario centrista, “i consiglieri Udc si asterranno dalla votazione di tutti quei punti che non è stato possibile discutere compiutamente”.

Il problema è stato sollevato da tempo anche dall’opposizione. Per Ivano Bernardone (PD) “la posizione dell’Udc la dice lunga sul livello di condivisione e partecipazione alle scelte di governo. Nella maggioranza si aprono crepe ricorrenti, e poi si richiudono anche grazie al silenzio curativo dell’opposizione”. Ma il problema delle procedure seguite in

Il Partito Democratico ha votato contro la legge di Bilancio nell’ultimo Consiglio comunale. I consiglieri hanno denunciato la carenza di programmazione delle opere previste ed hanno poi aggiunto: “Il bilancio rispecchia una gestione amministrativa basata sullo sperpero del territorio”. Intanto è stato individuato un nucleo di tre coordinatori cui è stato affidato il compito di rilanciare l’azione del partito. Sono Lina Giannino, Sergio Magili, Maria Cupelli: a loro sono stati consegnati contributi contenenti i suggerimenti e le posizioni relative a quelli che saranno i punti da inserire nell’agenda politica del partito.

bILANcIO, IL pd vOTA cONTROEletti i 3 coordinatori del partito

Scricchiola la maggioranza comunale di Anzio. Al forte malcontento che serpeggia da tempo tra gli eletti che sostengono il Sindaco Bruschini, si è aggiunto il giudizio negativo dell’Udc. L’oggetto del contendere è sempre lo stesso, e comune all’opposizione: gli atti e gli ordini del giorno da discutere in Consiglio comunale vengono presentati senza lasciare il tempo ai partiti ed ai gruppi consiliari di discutere ed assumere una posizione nel merito.Il partito di Casini ha perciò presentato un documento in cui annuncia la decisione di astenersi dal votare atti amministrativi non preventivamente discussi: “Invitiamo il Sindaco, gli Assessori e il Presidente del Consiglio – aveva scritto il segretario Udc Stefano Barone – a fare in modo che i documenti relativi all’ordine del giorno del Consiglio comunale siano presentati in tempi che consentano al capogruppo ed ai consiglieri di informare la segreteria del partito, in modo che venga convocata una discussione interna per indirizzare consiglieri e capogruppo sulla posizione da assumere”. Pertanto, concludeva

“Tutti i cittadini di Anzio stanno ricevendo da giorni comunicazioni dal Comune con le quali vengono avvisati che le superfici dei lori immobili, ai fini dell’applicazione della Tariffa di Igiene Ambientale, sono state verificate ed aggiornate, ed ovviamente maggiorate. In Consiglio comunale si votava il nuovo regolamento di applicazione

della TIA, ed io ho sottolineato che non si porta in Consiglio un nuovo regolamento senza che tutte le commissioni consiliari (bilancio e ambiente) lo abbiano discusso nei dettagli, e senza che i consiglieri ne abbiano avuto copia per poter preparare emendamenti migliorativi. Nel nuovo regolamento si ribadisce e chiarisce che anche tutti i locali accessori (sgabuzzini, garage, cantine, depositi attrezzi, soffitte) sono soggetti all’applicazione della TIA. E’ un’interpretazione errata della norma, restrittiva, e punitiva nei confronti delle famiglie. Non si tiene conto né della crisi economica in corso, né del tipo di abitazioni comuni ad Anzio, da sempre dotate di pertinenze che certamente non producono rifiuti. Ho quindi proposto un emendamento con cui chiedevo di introdurre la tariffazione ridotta al 50% per tutti i locali accessori all’abitazione primaria. Un emendamento respinto dalla maggioranza. Si tratta di una scelta iniqua che colpisce le famiglie e deve essere sottolineata e divulgata. Un trattamento meno rigido è stato riservato ai bar, per i quali invece si è accordata la riduzione al 50% per le aree esterne utilizzate prevalentemente in estate. Anche questo regolamento è stato discusso con estrema difficoltà perché eravamo in pochi. Io sono stato addirittura richiamato dal Presidente del Consiglio perché intervenuto otto volte sull’argomento, tante quanti sono i consiglieri del Pd in Comune”.

di Ivano Bernardone, consigliere del pD

TIA, “bOccIATO EMENdAMENTO pER RIduRRE TARIFFA”

COmuNE, “CREPE IN maGGIORaNZa”MAlCONTENTO UDC: “DISCUTERE ATTI pRIMA DEl vOTO IN AUlA”

Consiglio comunale, secondo Bernardone, è reale: “Ad Anzio c’è un deficit di confronto democratico – spiega -, con una palese inefficienza delle commissioni consiliari e l’asservimento del Consiglio alle necessità

della maggioranza. La convocazione del Consiglio – continua - avviene con estrema rarità, e solo quando strettamente necessario, e l’accesso agli atti e la divulgazione delle informazioni ai consiglieri sono considerati un favore gratuito all’avversario e non garanzia di qualità del confronto democratico e dei risultati prodotti”. Secondo l’esponente del Pd “occorre restituire dignità e funzione ad un Consiglio Comunale martoriato per anni dalle contrapposizioni feroci ed aprioristiche e dall’assenza di un confronto sul merito

dei problemi”. Lo sforzo spetta in primo luogo alla maggioranza, “poco sensibile ad allarmi che arrivano persino dal suo interno”, ma per Bernardone “serve impulso anche dall’opposizione, che non può limitarsi a reclamare le occasioni di confronto, ma deve crearle producendo proposte”.

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Space -Politica

Lo scorso 22 aprile nella suggestiva cornice di Villa Sarsina, il consigliere comunale di Anzio Roberta Cafà ha presentato la nuova iniziativa mirata a coinvolgere vari operatori del settore turistico. L’istrionica Cafà al cospetto di molte autorità (in primis il

sindaco Luciano Bruschini) ha messo in rilievo gli obiettivi della Fed.Ar.Com., la nuova federazione che mira a creare una sinergia tra le varie categorie lavorative di Anzio. Numerose le iniziative fissate da questa nuova associazione, tra cui le assistenze legali garantite da un pool di professionisti. Non meno importanti le convenzioni che verranno stipulate con gli istituti bancari e con i principali laboratori analisi. Un occhio di riguardo anche per le piccole imprese, che verranno assistite con adeguate consulenze volte ad agevolarne la crescita. In sostanza con la nascita della Fed.Ar.Com. avremo a disposizione un mezzo efficace per orientarci nell’intricato mondo del lavoro.

NAscE LA FEd.AR.cOMIl consigliere Cafà presenta la nuova federazione di artigiani e commercianti

Marcello Bartoli

Il ‘Codice degli eletti’ proposto dal Pdl Giorgio Zucchini, un insieme di norme di comportamento che gli eletti in Consiglio comunale o nominati a funzioni amministrative dovrebbero rispettare, è stato approvato nella seduta consiliare del 3 maggio. Anzio Space, i mesi scorsi, ha sottolineato la bontà dell’iniziativa di Zucchini, lodevole perché ha portato all’attenzione del Consiglio la necessità di reintrodurre nella politica forme e comportamenti ispirati a principi di etica e correttezza. Il testo del Codice resta però incompleto su alcune questioni, quali ad esempio la necessità di pubblicazione dei redditi degli eletti (ad oggi solo i Pd Bernardone e Lo Fazio hanno depositato le rispettive dichiarazioni dei redditi), il vincolo di un tetto alle spese elettorali, l’obbligo di renderle pubbliche, il divieto di spacciare per lotta politica gli attacchi alla sfera personale degli eletti o peggio la pura maldicenza. La politica si dovrebbe riappropriare di forme e valori quasi dismessi, quali la salvaguardia dell’onore e della dignità personale, la sobrietà ed il rigore nei comportamenti. Sul codice degli eletti, per quanto presentato dal Pdl, i consiglieri del Partito Democratico Paride Tulli e Ivano Bernardone hanno espresso voto favorevole nell’ultimo Consiglio, perché, spiegano, “abbiamo considerato sincere le aspirazioni del relatore Zucchini e preso atto della sua disponibilità ad aggiornare il testo quanto prima”.

della partecipazione del Sindaco di Anzio Luciano Bruschini e del senatore Candido De Angelis a questa commemorazione? Risulta che l’attuale Primo cittadino provenga dal Partito Socialista, mentre il Senatore è nato politicamente all’interno della Democrazia Cristiana. Nelle foto che vi proponiamo si nota in modo evidente la commozione e la presenza formale dei rappresentanti politici. La persona di destra va rispettata (a patto che non abbia ideali violenti…), e un simbolo di fedeltà nel nostro territorio è ben rappresentato da Piero Cappellari, valente studioso e da sempre cultore della destra sociale. Un uomo di tale spessore e rigore morale giustifica ampiamente la sua presenza in un simile contesto, ma i nostri amministratori? Forse per loro vale la logica dell’opportunismo politico? Sappiamo bene che Anzio e Nettuno sono molto legate all’estrema destra (il Movimento sociale raggiungeva eccellenti risultati nelle elezioni comunali), e tra i giovani ancora oggi l’attrazione verso il fascismo è molto viva. Ergo?L’assioma è semplice: presenza al Campo della Memoria uguale voti e vicinanza alle frange dell’estrema destra (che non contano mai, ma puntualmente sotto elezioni vengono sdoganate).

Il pd approva documento del pdl zucchinicONsIGLIO, OK A ‘cOdIcE dEGLI ELETTI’

BRusCHINI E dE aNGElIs sONO dI dEsTRa?Al CAMpO DEllA MEMORIA lE ISTITUzIONI RICORDANO I CADUTI DEllA RSI

Come di consueto il 25 aprile in Italia è una data che spacca in due un’intera nazione. In un Paese moderno e dalle vedute ampie, la data della liberazione da una dittatura unirebbe i suoi abitanti, ma soprattutto li proietterebbe in avanti nella fermezza di non ripetere alcune nefandezze. Tutto questo non è ipotizzabile in Italia, dove già nel XV secolo il Guicciardini e soci rimpiangevano i fasti dell’antichità, riproponendo a livello artistico-letterario il modello classico.Così succede che l’ultima domenica dello scorso aprile, al Campo della Memoria di Nettuno, si è svolta una non meglio identificata cerimonia “in onore dei caduti della Repubblica Sociale Italiana”, fondata dai fascisti dopo la caduta di Mussolini. Tra i partecipanti il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini e il senatore del Pdl Candido De Angelis, che pochi giorni dopo avrebbero partecipato alla festa della Liberazione dal nazifascismo (25 aprile). La cerimonia al Campo della Memoria, riferisce una dettagliata nota stampa, ha avuto inizio “con la sfilata dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma”, tra cui spiccava “la fiamma di combattimento della Decima Mas e il labaro, decorato di decine di medaglie d’oro, della Sezione romana dei Volontari di Guerra”.E’ necessario fare subito chiarezza a proposito

dell’eterna diatriba tra i morti “rossi” e quelli “neri”. Data per assodata la ferma condanna del regime fascista culminato nel delirio finale ben esplicato dalle vergognose leggi razziali, allo stato attuale delle cose (ovvero distanti dagli animi caldi dell’immediato dopoguerra) non si possono fare distingui odiosi. I morti vanno rispettati

a prescindere dall’ideale per il quale si sono battuti, e nessuno ha il diritto di colpevolizzare nostalgici partigiani o della Repubblica sociale. Ad indignare è ben altro: nella commemorazione al Campo della Memoria di Nettuno c’erano persone che non hanno nulla a che spartire con il ricordo dei caduti della Repubblica sociale. Una persona legata all’ideale della destra nazionalista non può tollerare che a condividere un sentimento così intimo ci siano politici di un’estrazione radicalmente diversa dalla propria: qual è infatti il motivo

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“Approdo PAULUS” al Molo Innocenziano, il primo accessibile anche alle persone con disabilità, ha messo a disposizione della Capitaneria di Porto di Anzio la discesa in dotazione dell’Approdo per svolgere il 1° esame di Patente Nautica di Categoria C che abilita alle persone con disabilità la direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto. Orazio Pizzorni, il primo ad aver conseguito la patente si è imbarcato all’“Approdo Paulus” grazie al comodo scivolo per la discesa con carrozzina.La parte teorica dell’esame ha avuto luogo nella sede della Capitaneria e quella pratica in mare nel Golfo. L’imbarcazione pilotata da Orazio Pizzorni è stata adattata secondo le normative vigenti ed è stata fornita dalla scuola di vela dell’associazione “Alexsub” di Nettuno. Il signor Pizzorni ha sempre praticato molto sport vincendo l’oro al tiro con l’arco durante le paraolimpiadi di Barcellona (1992) e di Seoul (1988).“Si è svolto tutto serenamente- sottolinea il comandante della Capitaneria di Anzio (T.V.) Matteo Gragnani - è stata seguita come una normale attività d’ufficio… il mare può essere affrontato da chiunque basta una giusta preparazione, competenza e rispetto del mare”.“Approdo Paulus” promuove attività di mare e di terra accessibili a tutti in un’ottica di pari opportunità e di inclusione sociale. “Visto che l’associazione si occupa di abbattimento delle barriere architettoniche potrà essere interpellata anche in futuro per questa tipologia di esame”, conclude il comandante Gragnani.

L’Associazione Paulus Antiche Arti e Mestieri, l’Istituto Marcantonio Colonna di Roma e altri Circoli e Associazioni Sportive del territorio, da giugno promuoveranno le patenti C per portatori di disabilità mettendo a disposizione le proprie imbarcazioni.Contatti: 345 2577011 – 345 2605888 – 06 9804984

Rilasciata ad Anzio la 1ª pATENTE NAuTIcA cATEGORIA c pER pERsONE cON dIsAbIL ITÀ

È Blu, artista visivo che fonde la street art e l’animazione, a lasciare il primo “segno” per l’edizione 2010 del Festival Rifrazioni di Anzio e Nettuno. Un festival che si presenta come un laboratorio d’idee e che crea da qualche anno una continua e duratura relazione con il territorio delle due cittadine. L’artista, conosciuto ormai in tutto il mondo, abbandona gli spray a favore del segno e dell’essenzialità cromatica per unirli poi alla tecnica dello stop motion, la tecnica del “passo-uno”, che si traduce in “pittura cinetica”. Blu compone il suo disegno sulla parete, lo fotografa, lo cancella, lo modifica, lo fotografa di nuovo e cosi via fino a che l’estenuante processo, trasferito sul video, non darà l’illusione del movimento delle immagini impresse sulle pareti. Sono strani personaggi raramente diversi fra loro ad animare le superfici di un’intera città, capaci di riflettere la realtà circostante attraverso piccole storie. Di questi personaggi a volte rimane solo quel colore bianco segno di un’immagine in dissolvenza: la storia è animata, vissuta, raccontata, ma ora è passata e dà spazio a un’altra storia, lasciando quella traccia indelebile, come memoria collettiva della città. La sua è un’arte urbana, ma forse anche “umana”: entrando l’artista stesso nella storia del posto, respirandone odori e colori e intessendo relazioni. La storia che l’artista ci ha voluto raccontare la potrete vedere proiettata durante le giornate del festival che si svolgeranno dal 29 luglio al 1° agosto prossimi. Anche la scelta del luogo, quella dell’Eurodistillerie in via tre cancelli a Nettuno, per gentile concessione del responsabile della struttura Lorenzo Spirito, è stata dettata da un interesse dell’artista che ha determinato una perlustrazione più approfondita del nostro territorio, che ogni anno offre spunti diversi. www.rifrazioni.org

Nel corso della discussione svoltasi al Senato sulle nuove “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, il 15 aprile è stato approvato che: «Durante la marcia ai conducenti di velocipede è fatto obbligo di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme alla normativa tecnica europea in materia.».La Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB onlus), in accordo altre associazioni europee per la promozione della bicicletta, è favorevole all’uso del casco ma esprime contrarietà a una norma che lo renda obbligatorio anche per la mobilità quotidiana (quindi non solo per competizioni sportive). L’obbligo dell’uso del casco ha dimostrato effetti controproducenti sulla pratica della bici, trasformandosi in un deterrente che ha ridotto il numero dei ciclisti in circolazione. In Europa, in paesi come Francia, Germania, Olanda, Regno Unito non esiste una norma in questi termini.E i paesi che hanno penalizzato l’uso della bicicletta senza casco (Australia, Israele, Nuova Zelanda, Sud Africa, Turchia) non hanno ridotto il tasso di infortuni, nonostante l’aumento percentuale dei ciclisti con il casco. La protezione garantita dall’uso del casco in caso di investimenti ad alta velocità è in fondo ininfluente e crea anzi una falsa percezione di sicurezza che non corrisponde all’effettiva protezione, dato che i caschi per bici sono omologati per reggere solo a cadute minori (impatti fino a 23 km/h).È dimostrato che la maggior sicurezza per i ciclisti è data dal numero degli stessi, vale a dire: più ciclisti ci sono in giro, meno incidenti avvengono ai ciclisti, ma anche agli automobilisti; così se diminuiscono le biciclette in circolazione aumenterà il rischio di infortuni per i ciclisti rimanenti.Il casco dovrebbe quindi essere “consigliato sempre, obbligatorio mai”.

b L u A L F E s T I vA L R I F R A Z I O N I

cAscO ObbLIGATORIO pER I cIcLIsTI: NORMA cONTROpROducENTE

FIAB onlus: http://www.fiab-onlus.it

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Space /Associazioni 15

lA RICETTA DEl MESE

TREccIA dI pAN bRIOchEIngredienti:

- 500gr di farina- 25gr di lievito di birra- 100gr di zucchero- 1 bustina di vanillina- 1 limone grattato- 1 cucchiaio di sale - 2 uova (una per l’impasto e una per spennellare la traccia)- 80gr di burro sciolto- 250gr di latte tiepido- 125gr di uvetta sultanina o scaglie di cioccolato

Procedimento:Mettere dentro una ciotola di plastica la farina a fontana e incorporare pian piano all’interno tutti gli ingredienti, vanillina, limone grattato, sale, un uovo, burro e per ultimo il lievito di birra sciolto nel latte tiepido. Impastare bene e coprire la ciotola con un panno per almeno un’ora (l’impasto deve crescere almeno il doppio).Inseguito riprendere l’impasto cresciuto e inserire uvetta sultanina o cioccolato a scaglie.Formare tre palline uguali e allungarle pian piano. Prendere un testo, bagnare la carta forno e formare la treccia con i tre pezzi allungati, chiusa sia all’inizio sia alla fine; spennellarla con l’uovo sbattuto e farla riposare per ancora mezz’ora. Intanto accendere il forno a 180°-200°.Infornare la treccia e sfornarla appena colorita. Buon appetito!!!!

Roberta Treglia

presidio Ospedaliero di villa Albani: nuova “Guida ai servizi“

Il 29 Aprile è stata presentata in conferenza stampa la nuova “Guida ai Servizi” dell’Ospedale di Riabilitazione di Villa Albani.A presiedere l’incontro, il Vice Direttore Sanitario Dott. Ciriaco Alfonso Consolante e la Sig.ra Rita D’Alessandro, Responsabile Infermieristico.Per legge, come rilevato dal Dott. Consolante, ogni Ospedale deve avere la sua guida e sulla scia

del Polo H 1 che comprende Frascati, Marino e Rocca Priora anche il Polo H 4 ha redatto il suo vademecum.Un libricino di ventisei pagine che ha lo scopo di agevolare l’accesso ai servizi, sia ospedalieri sia territoriali, presenti nel Presidio. Sfogliando la guida si potranno trovare cenni storici riguardante la Villa, voluta dal cardinale Albani, com’è suddivisa territorialmente l’Azienda Usl Roma H, orari e reparti, come poter prenotare una visita o com’è regolato, in base alla legge, l’accesso all’esenzione del ticket.Ampio spazio è stato dato anche ai servizi poliambulatoriali anche se concernenti il Distretto H 6 di Nettuno e alle Farmacie presenti sul territorio.La “Guida ai Servizi“ è stata redatta dal Dott. Consolante con il prezioso aiuto della Sig.ra Daniela Migliaccio.Stampata in 500 copie, è facilmente reperibili presso la Direziona Sanitaria di Via Aldobrandini.

R. T.

Marcela serrano: il tempo di blancaUn libro che ti entra nell’anima sin dalle prime righe. L’ho letto tutto d’un fiato in un pomeriggio piovoso e solitario. Storia appassionante che fa riflettere sulla condizione della donna che crede d’amare fin quando non scopre che amare è anche sentirsi davvero amati. Blanca, madre e moglie appagata, conduce un’esistenza nella Santiago del Cile della dopo dittatura. D’improvviso alcuni eventi sconvolgono la semplicità della sua vita: l’incontro

con persone di un diverso ceto sociale, l’amore per un ex perseguitato politico, la scoperta dell’ipocrisia del mondo cui appartiene. Si arriva a un bivio obbligato: è il momento delle scelte. Blanca vorrebbe gridare, dire che non ci sta più, ma un’improvvisa malattia la rende incapace di comunicare. La prigione del silenzio diventa tuttavia la premessa di una nuova rinascita. Dopo un primo istante di smarrimento e disperazione, Blanca sceglie la vita e inventa un nuovo linguaggio, quello degli occhi, con i quali racconta la propria storia, i ricordi, i sentimenti e i rimpianti. Blanca scopre così che la felicità, anche se le sarà tolta, almeno potrà dire di averla sperimentata.La malattia contro la quale la protagonista si ritrova a combattere non è che una metafora di quella malattia che si radica nell’esistenza di ogni donna che vive situazioni ambigue, doppie, nascoste (ognuna a proprio modo, ognuna con le proprie sfumature)… il silenzio… la facciata… il perbenismo… Non c’è sofferenza peggiore dell’urlo silenzioso. Una storia che raccoglie e racconta quello che tante volte si può aver sentito dentro di sè ma non si è mai osato dire ad alta voce. Un libro che tutte le donne dovrebbero leggere per capirsi di più, ma - soprattutto - un libro che tutte le donne dovrebbero leggere ai loro uomini.

Elisabetta Civitan

Care lettrici, continua la caccia alle streghe di sapore medievale che avanza a suon di colpi di disinformazione e diseducazione. Quello che stupisce e indigna è che oggi, spesso, siano le stesse donne ad essere i carnefici di se stesse.

La senatrice del Pdl Ada Spadoni Urbani, con il suo disegno di legge (con esplicito riferimento alla Legge 194) che prevedrebbe la possibilità da parte dei farmacisti di negare la fornitura della pillola del giorno dopo anche se prescritta da un medico, potrebbe creare nell’opinione pubblica l’ennesima confusione di concetti nettamente distinti: “contraccezione di emergenza ” e aborto. La pillola del giorno dopo, in quanto contraccettivo, non va confusa con il farmaco per l’interruzione volontaria della gravidanza, noto come RU-486, dal quale si differenzia per principi attivi, tempi di assunzione e meccanismi di azione. La RU486 o mifepristone o pillola abortiva segue la procedura dell’aborto chirurgico e viene somministrata soltanto in ospedale e la pillola in Italia non può essere venduta in farmacia. Invece la pillola del giorno dopo o Levonorgestrel, impedisce l’ovulazione. Viene chiamata contraccezione d’emergenza perché è efficace solo se presa al massimo entro 72 ore dopo il rapporto sessuale a rischio. La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo e non abortivo.Ci verrebbe da pensare che la senatrice abbia fatto confusione per la dilagante ignoranza che pervade il suo partito. Ma, se non fosse questo il motivo, perchè crearne nell’opinione pubblica?Oppure questa potrebbe essere l’anticamera dell’obiezione di coscienza per la vendita di preservativi, pillole anticoncezionali, spirali.... Di questo passo si tornerà a ripescare da qualche rudere dell’anno mille qualche cintura di castità!

Daniela Migliaccio

per ogni suggerimento, idea, iniziativa per noi donne scrivetemi a: [email protected]

Space -Donna

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l’associazione IBIS propone sano turismo per la città

L’Associazione “Anzio futura” sta organizzando per il prossimo 25 giugno, presso la veranda del Garda sul Molo Innocenziano, una Mostra dal titolo “EGIDIO GARZIA: IL RICORDO CHE VI LASCIO”. Verranno esposti documenti, giornali e foto raccolti nel corso della sua vita dall’indimenticato Amministratore Comunale, Commendatore della Repubblica, cultore della memoria e della storia di Anzio. La mostra riguarderà il periodo 1950-1970 e tratteggerà la figura dell’uomo e la storia della sua vita pubblica. Sarà così possibile ripercorrere la cronaca politico-amministrativa, sportiva, delle attività turistiche e commerciali, dei personaggi della politica nazionale e dello spettacolo, raccolta minuziosamente, con passione e continuità da Egidio Garzia, che è stato negli anni sempre al centro della vita cittadina, stimato e apprezzato da tutti. La mostra si protrarrà fino al 4 luglio e sarà ripetuta, relativamente agli anni 1970-80,1980-90,1990-2000 con il materiale presente nel vasto archivio Garzia, gelosamente custodito dalla sua famiglia.

Il Ristorante è situato al centro di Anzio, di fronte Villa Adele. Rinnovato completamente due anni fa, in un solo posto troviamo la cucina cinese, giapponese e il tradizionale ristorante-pizzeria italiano. Tre ristoranti in uno, ognuno con la propria cucina

dedicata. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Disposto su tre ampie sale, all’ingresso ci sono le due arredate a tema dove si serve cucina cinese e giapponese. L’ambiente è curato e arredato con gusto. Offre un’atmosfera stile orientale che rende piacevole e rilassante un pranzo o una cena con gli amici, così come offre riservatezza con piccoli angoli dedicati per la coppia. Simpaticissimo il titolare, il Sig. Song, che ci racconta la storia e le trasformazioni che ha avuto il locale dalla sua nascita effettiva, che risale a circa 15 anni fa. L’elenco dei menù è molto ampio e competitivo ed è alla portata di famiglie numerose. L’ultima sala, invece è più recente ed è dedicata alla cucina italiana, con l’aggiunta di pizzeria con forno a legna. I gestori sono due giovani ragazzi che spiegano che hanno predisposto, per rilanciare sulla concorrenza, un menù a prezzo fisso a 14 euro con carne a volontà: si sente parlare spesso di prezzo fisso con pizza a volontà, ma mai con i secondi di carne. Oltre a questo, il locale dispone anche di un sala da ballo che può benissimo accompagnare una serata per feste di laurea o di compleanno.

L’associazione IBIS onlus, di cui è presidente Ferdinando Fornaro, si occupa da anni della storia della marineria di Anzio e del recupero di barche a vela latina, che un tempo affollavano il nostro porto e ormai estinte. Nel 2007 portavano a termine il primo progetto: la ristrutturazione di una lancia tunisina con vela latina. Messa a disposizione da Umberto Pineschi, dal cantiere della marina di Nettuno, venne trasportata nell’Istituto d’Arte di Anzio e lì ristrutturata dai maestri d’ascia Federico Gallinari e Vittorio Serpa. La lancetta denominata “Aziza” entrò subito nel circuito internazionale delle vele latine, il suo equipaggio partecipò ad una regata organizzata a Stintino (Sardegna) in onore di queste antiche imbarcazioni, vincendone il primo premio.Con questa appassionata esperienza la IBIS ebbe modo di conoscere uno dei marinai più famosi e in gamba d’Italia, il cittadino anziate Giovanni Ajmone Cat, che con la sua feluca di 16 metri e due vele latine, partendo da Anzio dimostrò che poteva arrivare fino in Antartide e, per convincere tutti, lo fece due volte e senza gli strumenti moderni, nel 1969 e nel 1973. Questo grande comandante di Anzio, eroe d’epoca, venne praticamente abbandonato culturalmente. Morirà nel dicembre del 2007 passando un testimone alla IBIS, vale a dire il sogno di restaurare una manaide portodanzese, la classica barca da pesca della nostra storia.In effetti il presidente della onlus Fornaro, trovata una vecchia manaide nei giardini dell’Istituto d’Arte di Anzio, la affida a Federico Gallinari e Vittorio Serpa che sostituiscono tutta la chiglia e la ruota di poppa. Il progetto si blocca quando Federico, spinto a tale lavoro per passione, muore circa due anni or sono. Adesso per proseguire la ristrutturazione servono ingenti spese. Si fa appello a privati, sponsor e Comune di Anzio per il recupero totale di questa imbarcazione che potrebbe dare il via a importanti manifestazioni culturali e turistiche. La IBIS, che già conosce i canali internazionali, si impegna al proseguimento del progetto senza scopo di lucro.La IBIS onlus comunica che sta già organizzando la prima manifestazione-regata di vele latine in onore del grande comandante Giovanni Ajmone Cat che si svolgerà ad Anzio il 16 ottobre 2010. Per le iscrizioni e ulteriori informazioni visitare il sito: www.ibisonlus.com, email: info@ibisonlus.

L’Associazione “Spiragli di Luce” organizza per il 6 giugno 2010 la IV edizione della Gara Podistica di Solidarietà “Trofeo Città di Nettuno Benito Macagnano”, VI tappa Oro Campionato Provinciale, di 10 km su strada e 1 km non competitivo per i ragazzi diversamente abili e studenti delle scuole di ANZIO-NETTUNO. La competizione è patrocinata dall’Assessorato allo Sport del Comune di Nettuno, dalla Regione Lazio, dal Comitato Italiano Paralimpico e CONI.

A questa edizione saranno presenti anche il Presidio Libera Anzio Nettuno, l’Associazione Laziale Onlus Lega Italiana Fibrosi Cistica, l’Associazione Onlus Epac e la Società Podistica Solidarietà di Roma.Con questa manifestazione si intende informare e sensibilizzare il territorio alle problematiche che coinvolgono tutta la cittadinanza, troppo spesso lasciata all’oscuro di quello che accade. Solo una corretta informazione e quindi la sensibilizzazione dei cittadini fa sì che sia presente una solidarietà unita e consapevole, fine ultimo delle associazioni promotrici e della gara podistica. Alla manifestazione sarà presente anche l’Associazione Culturale 00042 per raccogliere adesioni a favore del Centro Polifunzionale dei giovani e raggiungere così quota 1800 firme, che consentiranno di presentare l’iniziativa in Consiglio Comunale come progetto partecipato della cittadinanza.

Egidio Garzia: il ricordo che vi lascio

Mangiare etnico ad Anzio: KYO2 – MON AMOuR

Le ricchezze della marineria portodanzese

Iv edizione della Gara podistica di solidarietà Trofeo città di Nettuno

M. A.

Alessandro Tinarelli Simone Selva

Space - Comunicati

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delle riveste di settore mentre le riprese video sono state curate da Roberto Pesaresi. L’importante era veramente partecipare magari anche soltanto prendendo un onda o gridando dalla spiaggia; ma nonostante questo il compito dei giudici è stato veramente difficile anche perchè andando avanti con le heats il tasso tecnico in acqua è notevolmente cresciuto. Dopo più di 5 ore il mare ha continuato a mandare onde sul metro e batteria dopo batteria si sono meritati la finalissima Giuseppe Papa, Leonardo Franzini, Matteo Lesina, Luigi Esposito; nei 20 minuti più belli del memorial tutti e 4 i finalisti hanno impressionato il pubblico sfoderando una manovra dopo l’altra, dimostrando ancora una volta l’ottimo livello del surf locale. Il testa a testa tra Esposito (detto l’Americano) e Matteo (detto la Iena) è stato entusiasmante e alla fine per meno di mezzo punto Matteo Lesina si è aggiudicato il primo posto.

anziolavinio, orgoglio della città

matteo lesina vince surf4Friend

l’ultima bandiera13

Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Anzio SpaceSpace /Associazioni 17Space-Sport

I l CAlCIO ANzIATE SAlE AllA R IBAlTA

ANTONEll I BENIAMINO DEGl I UlTRAS

Anche nel nostro territorio il calcio riesce a calamitare migliaia di praticanti sia a livello giovanile che in ambito adulto. E qui, a far la parte del protagonista, è l’Anziolavinio del presidente Rizzaro, che si è reso artefice di una stagione da incorniciare. In attesa di stilare un bilancio definitivo (nel prossimo numero ci auguriamo di raccontare la festa-promozione) va rimarcata la forza della società neroniana, che sotto l’oculata gestione del presidente Franco Rizzaro si è insediata stabilmente nell’elite del calcio minore. La corsa verso la serie D (già conquistata quattro anni fa) rappresenta il premio per questo club che può contare anche sull’esperienza del direttore sportivo Roberto Vichi e sulla sagacia tattica del mister Paolo D’Este. Sono loro gli artefici principali di questo “miracolo anziate”, che sul campo si è tradotto nelle gesta dell’eterno bomber Stefano Antonelli e della rivelazione Giuffrida. L’Anziolavinio ha potuto contare su quel plus valore fatto di amore per la maglia ben rappresentato dal capitano Mario Guida, un simbolo del team tirrenico, che da anni incarna i sentimenti della tifoseria tirrenica. A proposito del tifo anziate ci sentiamo in dovere di rimarcare l’apporto fondamentale della Vecchia Guardia, il nucleo storico degli ultras locali. Se è vero che in alcune circostanze qualche elemento si è distinto in negativo per atti violenti, va ribadito che la stragrande maggioranza della tifoseria biancoceleste è sana e si è sempre segnalata per essere il dodicesimo uomo in campo. I giudizi lapidari e da salotti buoni li lasciamo ad altri giornali, mentre dalle nostre colonne rimarchiamo la generosità di questi ragazzi, che hanno accompagnato l’Anziolavinio su tutti i campi della nostra regione. Nei prossimi numeri è nostra ferma intenzione tornare a raccontare le gesta dei nostri beniamini, soffermandoci ad approfondire i caratteri e le emozioni vissute dai calciatori in un’annata così speciale.Forza Anzio!

Domenica 16 Maggio tra le onde del noto spot “Marinaretti” si è svolto il “Surf4Friend” un gara di surf da onda organizzata da ANZIO SURF e GODZILLA in ricordo degli amici surfisti PETER ANELLI e LAMBERTO LAURI.Hanno preso parte veramente tanti ragazzi di tutte le età, surfisti di livello nazionale e semplici appassionati delle onde. Tutti uniti con l’intento di passare insieme una bellissima giornata sulla spiaggia fatta di onde, di sana competizione e tante risate ricordando gli amici Peter e Lamberto.Già dalla mattina le condizioni meteo non promettevano niente di buono ma nonostante questo gli organizzatori hanno dovuto mettere un limite alle iscrizioni per poter riuscire a finire la gara in un solo giorno. Cosi alle ore 12, dopo le foto di rito, al suono della tromba di Godzilla la prima heat è entrata in acqua. Intanto lungo il muretto dei Marinaretti si sono raggruppate centinaia di persone amici e semplici curiosi, stupenda cornice di pubblico mai vista prima per un evento di uno sport “minore” come il surf da onda che ha reso questa giornata unica. Erano presenti anche numerosi fotografi

Nel calcio moderno sono sempre più rari gli esempi di giocatori attaccati alla maglia. Un assioma che si può estendere (purtroppo) anche al calcio dilettantistico, dove la cultura della vittoria ad ogni costo e del vendersi al miglior offerente ha fatto proseliti. Per fortuna nell’ambito delle categorie minori troviamo diversi esempi di atleti legati ancora all’ideale di un calcio romantico. Quel calcio che viene invocato a più riprese dal mondo ultras: non è un caso che nella tifoseria anziate il gruppo storico ha eletto come beniamino Stefano Antonelli, simbolo autentico di uno sport fatto di sacrifici e sentimenti. Antonelli, o meglio il Bomber, che a suon di goal sta trascinando l’Anziolavinio in serie D (19 reti in 28 presenze) è l’esempio

più fulgido di cosa significa l’attaccamento ad una maglia. Significativa l’esperienza maturata nella stagione 2007-08 quando il “nostro”, in esilio a Bassano dopo quattro stagioni consecutive in maglia biancoceleste, avverte quella che i brasiliani chiamerebbero saudade. Una nostalgia mista a un debito di riconoscenza verso il presidente Franco Rizzaro, a tal punto che i due continuano a flirtare fino a quando l’attaccante capitolino torna alla base. Un ritorno neanche a dirlo scandito da una valanga di reti (28 per l’esattezza) che nella scorsa stagione non

bastarono ad accarezzare il sogno-promozione. Quest’anno nella stagione in cui accade l’impensabile, il Bomber continua a segnare (nonostante i 37 anni compiuti…), abbattendo il muro dei 100 goal con la sua Maglia (quella con la maiuscola) ed entrando di diritto nella storia di questa gloriosa società. Dopo tre anni di purgatorio l’Anziolavinio sta per accarezzare ancora il sogno serie D e lo deve a questo atleta di grande fisicità, che ormai da oltre dieci anni fa a sportellate con tutte le difese del calcio dilettantistico. A ventisei anni il suo esordio in serie D con la maglia del Grosseto, dove pur giocando in modo discontinuo mette a segno ben dieci reti. È esploso in ritardo Antonelli, ma quasi a voler rincorrere il tempo perduto nel frattempo è stato capace di mettere a segno oltre 240 reti in un decennio di attività agonistica. Continua a gonfiare quella rete Bomber e se gli acciacchi del tempo ti renderanno meno lucido saremo noi innamorati anziati a spingerti soffiando dietro la tua corsa.Marcello Bartoli M. B.

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GRaZIE! adEssO Il FuTuRO!

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una Consulta per noiRagazzi, diamoci da fare per migliorare le coseSi dice sempre che ai giovani non viene data una voce attraverso cui esprimere le proprie opinioni su ciò che secondo loro potrebbe essere cambiato. E spesso i ragazzi, che non vengono ascoltati, perdono l’entusiasmo di collaborare alla vita della cittadina. Fortunatamente però è stato istituito un organo che invita i giovani a rendersi più attivi: la Consulta Giovanile.La Consulta nasce per creare l’opportunità di inserire i ragazzi nell’apparato amministrativo, ma soprattutto per poter ascoltare le loro esigenze e dare la possibilità di crescere partecipando alla politica della città. Possono aderire all’assemblea i rappresentanti di associazioni legate ai giovani, ma anche singole persone che verranno ascoltate da un presidente eletto dai partecipanti, dal Sindaco (o un suo delegato) e dall’Assessore alle Politiche Giovanili; la consulta si riunirà ogni due mesi presso il Palazzo Comunale della città.Tutto ciò appare innovativo e all’avanguardia, una svolta decisiva per cambiare una situazione che è stata stagnante per troppo tempo. Però non può essere di certo molto utile per i giovani un organo che non ha nessun potere amministrativo, quindi di gestione di fondi per la realizzazione di progetti e iniziative, limitando così sostanzialmente l’aspetto educativo del nuovo organo del Comune di Anzio.Non essendoci un salvadanaio di soldi da far amministrare ai partecipanti, l’opportunità di sviluppare nei giovani il senso di responsabilità è purtroppo ovviamente ridotta.Salto di qualità che farebbe crescere un organo così importante per le future generazioni sarebbe avere l’autonomia finanziaria (che ora non possiede), e cioè fondi, ovviamente vincolati, che la Consulta potrebbe amministrare e gestire nel corso del proprio operato. Un altro fattore importante da evidenziare è che la Consulta riferisce le sue attività al consiglio Comunale solo una volta all’anno e se si vuole proporre un’idea innovativa trascorre molto tempo prima che venga ascoltata da chi ne compete. Se non si decide di affrontare la questione seriamente, dando ai giovani l’importanza e la centralità che meritano, anche un’altra occasione di trasformazione andrà persa.Molti affermano che i ragazzi di oggi sono irresponsabili, incapaci di mantenere gli impegni presi. Ma se non viene data loro l’opportunità di partecipare alla vita di Anzio, a partire magari dalla consulta, lasciando nelle loro mani una responsabilità a 360° non potranno mai dimostrare il contrario. Perciò anche se siamo in un momento di profonda crisi economica, sicuramente non si possono fare tagli, oggi più che mai, sui ragazzi che rappresentano il futuro.Confidiamo nella Consulta e su possibili nuovi scenari.

Flavia Fontana

Pagina di ANZIO-SPACEgestita dai giovani de “Il Giovanotto”.

Noi ragazzi della 00042 e del GiovanOtto volevamo innanzitutto ringraziare tutte quelle persone che hanno dato forza al nostro sogno, GRAZIE! La vostra firma al progetto del Centro polifunzionale per i giovani ha fatto sì che il nostro lavoro, la nostra fatica ed il tempo impegnato per organizzarci siano stati un investimento più che ricompensato.Adesso possiamo dimostrare che noi ragazzi siamo in grado di dar sfogo alle nostre idee, di concretizzare il nostro impegno, ma non è finita qui, ora più che mai dobbiamo avere la forza di andare avanti con lo stesso entusiasmo con cui abbiamo curato questo progetto. In questo momento c’è bisogno di noi, perché noi siamo la proiezione della società futura e come tale abbiamo l’onere e la responsabilità di proporre idee nuove, con lo scopo di portare avanti la nostra convinzione più importante: creare nuovi spazi per i giovani di questa città, sempre meno considerati ed esclusi dalla vita politico-sociale della cittadina, così che quando i ragazzi di oggi saranno gli adulti di domani potranno lasciare qualcosa alle future generazioni. È fantastico vedere come l’impegno e l’umiltà vengano premiati, come la semplicità e l’onestà vengano ricompensati. Adesso si vuole dare un ammonimento a questo sistema amministrativo, dove noi non consideriamo soltanto il colore politico, ma la chiarezza, la trasparenza e soprattutto la disponibilità, caratteristiche fino ad ora negate ai giovani di Anzio.Ragazzi, noi siamo il motore immortale del futuro. Siamo il futuro stesso in potenza, è per questo che dobbiamo armarci di buona volontà, di fiducia in noi stessi e muoverci, dobbiamo proporre idee nuove, che ci consentano nel futuro di vivere in un mondo più accessibile, più sano, più vivibile e più onesto.

Federico Arancio e Paolo Frisina

iL GIoVanOtto

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L’ARTE dELLA cERAMIcA è “dI cAsA” Tonino e laura, tra innovazione e tradizioneAntonio Silvestri, Maestro d’Arte del tornio e di opere storico-religiose, è stato collaboratore di artisti importanti come il Maestro Belloni e Nino Caruso, tuttora uno dei maggiori designer e creativi italiani dell’artigianato tradizionale artistico. Per anni è stato professore di Storia dell’Arte nei Licei, Scientifico e Artistico di Anzio. Ha contribuito a formare più di una generazione di giovani artisti del posto e, aprendoci le porte del laboratorio, racconta: “Fin dagli anni ‘60 occupiamo questi locali messi a disposizione dal Comune alla Sig.ra Emma Gatti, fondatrice dell’Istituto di Moda Gatti. Il merito della Sig.ra Emma, oggi novantaquattrenne, è quello di aver portato e contribuito a diffondere a Nettuno la lavorazione della ceramica, che non rientra tra le tradizioni cittadine. Oggi, insieme a Laura, la figlia di Emma “continuiamo a mantenere vivo il suo percorso artistico. L’Amministrazione, e di questo bisogna rendergliene merito, ci mette a disposizione i locali. Ovviamente, quando ci richiede un lavoro artistico in ceramica, come la fontanella di via della Resistenza, (rovinata dai soliti vandali, n.d.r.) oppure i numeri civici del Borgo, ci adoperiamo per la sua realizzazione. Possiamo dire che siamo i ceramisti ufficiali del Comune, infatti ci hanno commissionato “presenti” che adesso si trovano al Quirinale, al Senato, e anche alla Casa Bianca. Da anni una parte importante della nostra attività è rivolta alla collaborazione con il Centro Sociale Primavera, la ONLUS per le persone disabili, dove insegniamo didattica e tecnica della lavorazione della ceramica ai ragazzi che ormai si sono attrezzati con laboratori propri. La collaborazione è nata ai tempi della Sig.ra Emma e negli anni si è istituzionalizzata”. Quali sono le opere principalmente richieste?Interviene Laura, “Soprattutto di carattere religioso. Abbiamo realizzato spesso lavori per chiese e parrocchie. Ultimamente abbiamo terminato il disco decorativo apposto sul nuovo Fonte Battesimale della chiesa della Divina Provvidenza e adesso stiamo restaurando le antiche tavole della Via Crucis, un pezzo storico della chiesa di San Francesco.”

Simone Selva

M A d O N N A d E L L E G R A Z I EStoria e aneddoti della celebrazioneLa Sacra Immagine della Vergine delle Grazie è approdata a Nettuno nel 1550. Il documento principale su provenienza, tempo e circostanze dell’approdo è l’Istoria compilata nell’anno 1718 e conservata tra le carte della famiglia di Giuseppe Del Monte. Durante i restauri del 1959, sul retro grezzo della statua della Madonna fu trovata la scritta: FUERUNT RESTAURATE ISTE FIGURE IMPENSIS SOCIETATIS St. ROCHI 1594 che ci porta vicino alla data della tradizione, mostrandoci così che la statua era già certamente a Nettuno nel 1594. Anticamente a Nettuno si festeggiava la Madonna il 15 di agosto, festa dell’Assunta, portando in processione la statua lignea; il corteo religioso si ripeteva poi il 16 agosto per la festa di S. Rocco. Nel giugno del 1911 Pio X, con un Documento Ufficiale regola l’Ordine dei Padri Passionisti insieme a tutto ciò che riguarda la Solenne Processione, la festa, la durata e la scelta come data della prima settimana di maggio. Fin dall’inizio la cura della Sacra Statua fu svolta da personale laico o da un membro di qualche Confraternita, sotto la responsabilità dei sacerdoti della Collegiata chiesa di SS. Giovanni Battista ed Evangelista, garanti della vita religiosa di Nettuno. Dal 1888 i Padri Passionisti assunsero la direzione del Santuario e la tutela del venerato simulacro della Vergine Maria.Oggi la Confraternita N.S. delle Grazie è l’erede delle due più antiche Confraternite di Nettuno: quella del SS. Sacramento e quella del Carmine. I rappresentanti delle Confraternite, riguardo all’annuale Festa della Madonna non avevano alcun dovere, poiché sino al 1903 il trasporto della Sacra Immagine era esclusivo compito della “Meglio gioventù di Nettuno”. Ma in quell’anno nel cambiarsi di spalla, uno dei quattro portatori della macchina perse l’equilibrio e solo grazie all’intervento degli assistenti la statua fu riportata in stabilità. Per evitare il ripetersi di simili inconvenienti, dalla Festa del 1904 dodici confratelli del SS. Sacramento furono designati a “portare” e ad “assistere” la Sacra Statua nelle processioni. Dal 1950 Mons. Nicola De Franceschi costituì un gruppo di uomini giovani, robusti, di sani principi religiosi, per portare in processione le Sacre Immagini. Nasce così la Confraternita di N.S. delle Grazie che ha il compito non solo di incrementare la devozione alla Madonna, ma anche di salvaguardare, sostenere e promuovere le antiche tradizioni.

Elisabetta Civitan

Lo scorso 4 maggio, presso la Sala Consiliare del Comune di Nettuno, si è tenuta la prima seduta del Consiglio dei giovani, organo democratico di rappresentanza di tutti i giovani residenti nel Comune di Nettuno, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, autonomamente istituito dal Comune ai sensi della Legge Regionale 7 dicembre 2007 n.20. In tale Sede è stato deliberato che l’Amministrazione metta a disposizione una serie di servizi:• Portale internet gestito dal Consiglio dei Giovani e dall’Assessorato alle Politiche giovanili.•Sportello Informa-giovani.•Centro di Orientamento al lavoro.•Ufficio per la Sicurezza Stradale.Il Consiglio dei Giovani ha aderito a diverse iniziative, tra cui FIGC-

LE pROpOsTE dEL cONsIGLIO cOMuNALE dEI GIOvANI

Valentina Marino

UNICEF “Un Gol per l’Africa”, alla campagna ”Uniti per i bambini, Uniti contro l’AIDS”, che torna nelle piazze italiane il 22 e 23 maggio 2010 per sensibilizzare e recuperare fondi per l’UNICEF, AMREF.Sostiene anche la Campagna Globale per l’Educazione (CGE) contro la trasmissione da madre a figlio del virus HIV. La campagna Uniti contro l’AIDS è sostenuta anche da FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) nell’ambito del progetto “Un Gol per l’Africa”.I giovani di Nettuno hanno un sicuro punto di riferimento nel Consiglio dei Giovani che sicuramente realizzerà gli obiettivi prefissati. Dare fiducia alle nuove generazioni e fornire loro i mezzi necessari, è presupposto indispensabile perché si costruisca quella responsabile consapevolezza del cittadino di oggi e di domani.

Nettuno - Space

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Il 15 maggio presso l’Università Bocconi di Milano si è disputata la Finale Nazionale dei Giochi logico-matematici. Un’emozionante manifestazione che ha ospitato ben 4000 partecipanti provenienti dalle selezioni provinciali di tutta Italia. Il gruppo della scuola Visca era costituito da alunni di 1a, 2a e 3a media. Ottimi sono stati i risultati raggiunti così come afferma l’insegnante Sonia Saccuta, responsabile di sede. A suo avviso “tutti i partecipanti hanno vissuto questa esperienza con grande impegno e determinazione, sono riusciti a superare così l’emozione affrontando la gara con coraggio e voglia di vincere”. Il 5 giugno presso la sala teatro Marco Lava della scuola, tutti i ragazzi coinvolti nelle varie gare di matematica saranno premiati con attestati di partecipazione, medaglie e premi.“Per il successo di questo progetto devo ringraziare il coordinatore prof.ssa Saccuta, ma anche tutti i docenti di matematica proff. Clavari, Collesi, Totaro, De Rossi,Policastro,Palma, Pirri, D’Amanzo, Angelino Inglese, Mangia, -sottolinea il dirigente scolastico Anna Maria Cervoni- che con la loro professionalità ed entusiasmo hanno ben preparato i ragazzi. Un riconoscimento anche al personale amministrativo e ai collaboratori scolastici il cui lavoro non si vede, ma consente l’avvio e il funzionamento di tutte le iniziative della scuola. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro -istituzioni e privati- che ci hanno supportato in modo concreto e immediato: il Sindaco del Comune di Nettuno e l’Assessore alla Cultura Pedace; il Banco di Credito Cooperativo di Nettuno; Il sindaco del Comune Anzio, il vice sindaco Garzia, l’Assessore alla Cultura Del Villano, F&G SAS di F. Pagliaro, i genitori .”Straordinaria la prestazione di Giuseppe Re, ex alunno della scuola Visca e oggi iscritto alla classe 2D del Liceo Scientifico “Innocenzo XII”, che si è piazzato in decima posizione.

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Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected])Presidente associazione “00042”: Andrea Mingiacchi

Capo redattore: Marcello Bartoli ([email protected])Garante del lettore: Avv. Mario Marcellini ([email protected])

Editore: Associazione Culturale 00042 Via della pineta 10a 00042 Anzio (Roma)Segretaria di redazione: Roberta Treglia

Direttore IT: Enrico MingiacchiProgetto e grafica: Domenico Condello

Composing: Bruno PepeFoto a cura di Piero Frisina

Redazione:Stefano Chiappini, Simone Selva, Diego Tortis, Emanuela Moroni, Roberta Treglia,

Gianfranco Aghedu, Maurizio D’Eramo, Silvia Arena, Federico Arancio.Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma)

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A fine aprile, presso il Forte Sangallo, si è tenuto un seminario sulla sensibilizzazione e sull’orientamento ai servizi di diagnosi per l’HIV, rivolto principalmente ai cittadini stranieri. In Italia la popolazione straniera contribuisce in modo piuttosto modesto all’epidemia di HIV (fonte: registro Nazionale AIDS), che a tutt’oggi è costituita nella quasi totalità da italiani. Tuttavia, l’incidenza del virus nelle persone straniere è più alta rispetto agli italiani e l’elevata percentuale di immigrati sieropositivi che ignora il proprio stato di infezione, merita la pianificazione di interventi mirati di informazione e prevenzione.Nell’ambito della pianificazione degli interventi di prevenzione sanitaria, la Regione Lazio ha inserito un finanziamento “ad hoc” dedicato ai servizi di diagnosi per l’HIV denominato “Progetto P.E.R.LA.” (Prevenzione, Educazione e Riduzione del rischio HIV nel Lazio). Il Progetto è curato dall’Associazione di volontariato Magliana 80 in collaborazione con il Distretto Sanitario H6 della Asl. A margine della conferenza tenuta al Forte Sangallo, abbiamo incontrato il dott. Alberto Vela, Responsabile del Centro STP della Asl Roma H di Nettuno: “Il Centro di Assistenza Sanitaria ai cittadini stranieri (STP) è sorto circa dieci anni fa in modo quasi spontaneo ed è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento importante per gli stranieri non in regola con le norme di soggiorno e bisognosi di assistenza medica”. Il Centro STP ha sede nel Poliambulatorio “U. Barberini” di Nettuno ed è il più periferico della provincia di Roma. Per l’alto numero di dati raccolti negli anni, è diventato una preziosa banca dati da cui ricavare utili informazioni sullo stato di salute della popolazione di irregolari, che sfuggono ad ogni rilevamento ufficiale, transitati nella zona del sud Pontino.Continua il dott. Vela: “È nostra convinzione che una buona conoscenza di questi aspetti, fornisca elementi utili non solo per comprendere il lavoro svolto, le difficoltà incontrate e le criticità organizzative, ma soprattutto sviluppare una linea operativa del Centro STP. L’obiettivo è di garantire un complesso di prestazioni mediche adeguate agli specifici bisogni del paziente straniero, in un’ottica più ampia di tutto il processo di accoglienza-inserimento-integrazione che aiuti non soltanto il cittadino straniero, ma che abbia ricadute positive su tutta la comunità”.

MAGLIANA 80 pREsENTA I dATI dEL pROGETTO “p.E.R.LA”

I RAGAZZI dELL’ ENNIO vIscA IN FINALE A MILANO

Un aiuto per quella parte di popolazione immigrata che non gode dell’assistenza sanitaria

Simone Selva

G.A.

apre la campagna per l’assegnazione di spazi

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Chiuso domenica 23 maggio 2010