COMMENTARIVS DEL SOLDATO ROMANO
NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE
ANNO II N.11 - SETTEMBRE 2015 -
Testi e struttura: TETRVS
SERIE: EPOCHE STORICHE
PREMESSA Per tardo impero si intende – generalmente – l’arco di tempo che intercorre tra il 284 (ascesa di
Diocleziano) e il 476 (deposizione di Romolo Augusto e convenzionale termine dell’impero romano
d’Occidente).
Il tardo Impero può – idealmente – essere diviso in due periodi,:
Il primo tardo impero: 284 -395 (divisone dell’Impero in Occidente e Oriente)
Il secondo tardo impero: 395-476
CRONOLOGIA
284 L’Imperatore Numeriano muore in circostanze ambigue, probabilmente ucciso dal Prefetto del Pretorio
Arrio Apro, a sua volta eliminato da Diocleziano, comandante delle guardie imperiali, il quale viene
acclamato imperatore.
Busto di Diocleziano presso il museo archeologico di Istanbul 285 Presso Margum (antico centro della Serbia) l’esercito di Diocleziano sconfigge quello di Aurelio Carino
(che regnava sull’Occidente). La battaglia è dura e sanguinosa e quando sembra che debba volgere a favore
di Carino, quest’ultimo viene ucciso da un suo ufficiale. L’intero esercito acclama Diocleziano come
Imperatore. Nel frattempo, Diocleziano nomina Massimiano suo Cesare e gli affida la parte occidentale
dell’impero.
286 Il ribelle Carausio si impadronisce della Britannia con l’obiettivo di separarla dall’Impero. Diocleziano
associa al potere Massimiano nominandolo augusto.
287 La Persia, forse come esito della campagna di caro, riconosce l’autorità romana sull’Armenia.
Massimiano conduce campagne militari sul Reno.
288 Diocleziano e Massimiano coordinano una campagna di guerra contro gli Alamanni; Diocleziano
consegue un’importante vittoria sui Sarmati.
293 Viene istituita la prima tetrarchia. Diocleziano e Massimiano in qualità di Augusti sono affiancati da
Costanzo Cloro (parte occidentale) e Galerio (parte orientale) come Cesari.
Vengono istituite le nuove sedi imperiali:
Nicomedia (Diocleziano) fino al 305
Mediolanum (Massiminiano) fino al 402
Treviri (Costanzo Cloro)
Sirmium (Galerio)
I tetrarchi (scultura di porfido, Basilica di San Marco, Venezia)
Costanzo Cloro sconfigge l’usurpatore/ribelle Carausio che viene ucciso dal suo funzionario tesoriere
Allecto. Quest’ultimo prosegue l’opera di usurpazione di Carausio. Galerio effettua una campagna militare in
Egitto per sopprimere una rivolta locale.
294 Diocleziano conduce una vittoriosa guerra contro i Sarmati.
296 Diocleziano prosegue le sue campagne militari, questa volta sul Danubio contro i Carpi. Nel frattempo
Asclepiodoto, generale di Costanzo Cloro, sconfigge definitivamente il ribelle Allecto e ripristina lo status
quo in Britannia
297 Domizio Domiziano effettua un tentativo di usurpazione in Egitto. Intervento di Diocleziano che
riprende il controllo sull’Egitto ristabilendo la sua autorità. Nel frattempo si scatena un’offensiva persiana in
Armenia e Mesopotamia; l’esercito di Galerio subisce una pesante sconfitta.
298 Il cesare Costanzo Cloro riporta, nella località di Lingones, una decisiva vittoria contro gli Alemanni i
quali perdono più della metà dei loro guerrieri. I superstiti sono sgominati qualche giorno dopo a Vindonissa.
Altro successo militare perviene con la controffensiva di Galerio il quale sconfigge più volte i Persiani
arrivando fino a Ctesifonte.
299 Roma, attraverso il trattato di Nisibi, si riprende l’Armenia, la Mesopotamia settentrionale (estendendo
il dominio romano fino al Tigri) e alcune aree transtigritane.
301 Diocleziano vara la riforma monetaria con “L’editto sui prezzi”
302 Campagna di Galerio sul Danubio
303 Persecuzione dei cristiani con gli editti di Nicomedia
305 Nasce la seconda Tetrarchia: Diocleziano e Massimiano abdicano ed automaticamente Galerio e
Costanzo Cloro diventano i nuovi Augusti; i nuovi Cesari sono Massimino Daia (Est) e Severo (Ovest).
306 Muore in Britannia Costanzo Cloro. Le legioni acclamano come imperatore suo figlio Costantino.
statua di Costantino I fuori Cattedrale di York in Inghilterra, GB Galerio, augusto d’oriente, lo riconosce però sol come cesare, elevando invece alla porpora augustea Severo.
Nel frattempo Massenzio, il figlio di Massimiano, si fa proclamare imperatore a Roma e lo stesso
Massimiano, dopo un ripensamento, riassume il titolo di augusto.
307 L’augusto Galerio invia Severo contro Massenzio ma viene catturato e giustiziato da Massimiano e lo
stesso Galerio – sceso in Italia – è costretto a ritirarsi. Costantino intanto combatte i Franchi.
308 Galerio, nel tentativo di ricomporre una tetrarchia, nomina augusto per l’occidente l’amico Licinio, con
Costantino retrocesso a Cesare. Costantino e Massimino rifiutano il titolo di Cesare e nominano se stessi
augusti. Massenzio è dichiarato usurpatore mentre Massimiano è costretto a dimettersi: è la crisi della
tetrarchia. Costantino conduce una campagna militare contro i Bructeri. In Africa scoppia la rivolta di
Domizio Alessandro.
309 Massimiano rompe le relazioni con il figlio Massenzio e si stabilisce alla corte di Costantino di cui è
suocero.
310 Costantino conduce una campagna militare contro i Franchi oltre il Reno. Durante la sua assenza,
Massimiano si ribella a Costantino. Il rapido rientro di quest’ultimo costringe Massimiano a fuggire.
Catturato a Massilia (Marsiglia) Massimiano si suicida.
311 Muore Galerio dando origine ad una nuova crisi nel sistema tetrarchico. Inizia una guerra civile tra
Augusti e Cesari. Massimino Daia attacca Licinio conquistando l’Asia Minore prima di firmare un
armistizio. Nel frattempo Massenzio si mobilita contro Costantino il quale stringe alleanza con Licinio. Di
conseguenza, Massimino Daia offre il suo appoggio a Massenzio il quale accetta.
312 È l’anno cruciale della guerra civile e della campagna d’Italia. Costantino, costituito un esercito con le
legioni di Britannia, Gallia e altre unità, scende in Italia e sbaraglia le truppe di Massenzio a Torino e
Verona. Le altre città del nord accolgono Costantino come trionfatore il quale si dirige ora verso Roma. Il 28
ottobre si svolge presso Saxa Rubra la cd. “battaglia di Ponte Milvio” in cui Massenzio viene sconfitto e
muore. Costantino entra a Roma acclamato come unico imperatore.
313 Attraverso l’Editto di Milano, Costantino e Licinio dichiarano l’uguaglianza di tutte le religioni presenti
nell’Impero; il cristianesimo è quindi affrancato definitivamente. Nel frattempo, Massimino Daia invade i
territori dell’Est controllati da Licinio che li governa in qualità di associato di Costantino. Licinio sconfigge
Massimino Daia in una battaglia presso Adrianopoli. I rapporti tra Costantino e Licinio cominciano a
deteriorarsi.
314 Presso Cibalae (oggi Vinkovci, Croazia) città della Pannonia inizia il conflitto tra Costantino e il
cognato Licinio Liciniano [qualche autore riporta la data dell’8 settembre 316]. Un esercito di 20.000 uomini
guidati da Costantino affronta e sconfigge i 35.000 soldati di Licinio. Successivamente Costantino ottiene
un’altra importante vittoria in Tracia tra Filippopoli e Adrianopoli. Costantino ottiene il controllo di Norico,
Pannonia, Mesia Superiore, Dalmazia, macedonia e Grecia.
315 Si inaugura a luglio l’arco di Costantino per celebrare il suo decennale come imperatore.
316-317 Nuovi scontri tra Costantino e Licinio che si risolvono in nulla di fatto. Costantino e Licinio
stipulano un trattato nominando come cesari i rispettivi figli (Crispo e Costantino II, Liciniano).
320 Licinio rigetta l’Editto di Milano. Si scatena una nuova guerra civile tra Costantino e Licinio.
323 Nuovo vittoria di Costantino su Licinio ad Adrianopoli.
324 A Crisopoli, nuovo scontro tra gli eserciti di Costantino e Licinio forti di circa 130.000 uomini ciascuno.
In questa battaglia, Costantino sconfigge definitivamente Licinio.
325 Si svolge il Concilio di Nicea con la condanna dell’arianesimo. Costantino fa giustiziare Licinio con il
figlio Liciniano.
330 Inaugurazione di Costantinopoli (la “Nova Roma”) come capitale dell’Impero.
Il foro di Costantinopoli – (Raffaele Caruso: La storia attraverso le illustrazioni di Raffaele Caruso)
332 Costantino conduce una vittoriosa campagna militare contro i Goti. A seguito di ciò, è stipulato un
trattato che durerà oltre 30 anni.
334 Si conclude con successo una campagna militare di Costantino contro i sarmati.
335 Costantino rivendica il ruolo di protettore dei cristiani in Persia e invia il figlio Costanzo in Oriente in
qualità di Cesare.
336 I Persiani invadono l’Armenia mettendo sul trono un loro re cliente. Costantino prepara una grande
campagna militare contro la Persia.
337 Costantino rifiuta le proposte di pace avanzate dai Persiani ma poco dopo muore, forse facendosi
battezzare in punto di morte. Dopo la sua scomparsa, i suoi tre figli si incontrano in Pannonia e sono
acclamati imperatori dall’esercito. L’impero e le forze armate sono così ripartite:
Costantino II (Britannia, Gallia, Spagna);
Costante (Italia, Africa, Illirico, Macedonia, Achea);
Costanzo II (Oriente, Asia Minore, Tracia)
In seguito al primo fallito assedio di Nisibi da parte di Shapur, cominciano le venticinquennali guerre
persiane di Costanzo II
340 Costantino II tenta di sottrarre territori al fratello Costante ma subisce da questi una sconfitta dalle parti
di Aquileia in cui cade ucciso. Costante ne approfitta per estendere il controllo sui territori del fratello.
341/342 Costante conduce delle campagne militari contro i Franchi.
343 Costanzo II consegne importanti successi nella campagna militare condotta nella satrapia persiana
dell’Adiabene.
346 Fallisce il secondo assedio di Nisibi da parte di Shapur.
348 I Persiani sferrano una nuova campagna offensiva contro i Romani. Presso Singara, Costanzo II
consegue un’importante vittoria campale sull’esercito di Shapur.
350 Magnenzio usurpa il trono di Costante e lo elimina. Per contrastare Magnenzio, Costanzo lascia il fronte
orientale. Shapur ne approfitta per assediare nuovamente Nisibi ma anche questo terzo assedio fallisce.
351 Costanzo II sconfigge il grosso dell’esercito di Magnenzio presso Mursa. La battaglia fu dura e
sanguinosa in quanto Magnenzio perse 24.000 dei suoi 36.000 soldati ma anche Costanzo II subì gravi
perdite (30.000 soldati su 63.000).
352 Non potendo rientrare prontamente in Oriente, Costanzo II nomina come suo cesare Costanzo Gallo e
gli affida il fronte della Mesopotamia.
353 Magnenzio, ancora sconfitto da Costanzo, si suicida. Ormai unico imperatore, Costanzo II riunifica di
nuovo l’impero ma è costretto a rimanere in Occidente per via di una crisi sul fronte danubiano generata dai
Sarmati.
354 A causa di contrasti, Costanzo II fa eliminare Costanzo Gallo.
355 Costanzo II nomina come suo cesare i cugino Giuliano e gli affida il fronte renano.
356 Prima importante vittoria di Giuliano sui Germani ad Agendicum, in Gallia
357 Giuliano sconfigge gli Alamanni presso Argentoratum (Strasburgo)
359 Shapur, approfittando dell’assenza di Costanzo, assedia Amida e la espugna; non potendo controllarla
smantella mura e difese ritirandosi.
360 Giuliano, nominato imperatore dalle sue legioni, usurpa il trono. Shapur espugna finalmente Singara
smantellandone le difese e dirigendosi verso Bezabde, sul Tigri, assediandola e infine occupandola. Costanzo
arriva in Oriente quando la situazione ormai stabilizzata senza riuscire a riconquistare Bezabde.
361 Giuliano si sposta verso oriente per attaccare il cugino Costanzo II. Shapur ne approfitta per scatenare
una nuova campagna militare contro le forze romane. Costanzo decide di affrontare prima Shapur, ma questi,
saputo della presenza dell’esercito romano schierato in Mesopotamia, rinuncia all’offensiva. Svanita la
minaccia persiana, Costanzo decide di affrontare Giuliano, ma muore durante la marcia. Giuliano è ora
unico imperatore e le guerre persiane di Costanzo si chiudono con una sostanziale mantenimento del limes
del Tigri.
363 Giuliano decide di scatenare una nuova offensiva contro i Persiani e ottiene importanti vittorie come
quella di Tigris. Durante la marcia di rientro, Giuliano riesce a sconfiggere le truppe di Shapur a Maranga
senza però riuscire ad assestare il colpo decisivo. L’esercito romano è perciò fatto oggetto di incursioni e
azioni di guerriglia da parte dei persiani che danneggiano la funzione logistica; lo stesso Giuliano, nei pressi
di Samarra muore durante uno conflitto e gli succede Gioviano. Il nuovo imperatore è costretto a concludere
un trattato di pace con i Persiani in cui l’impero cede vasti territori orientali in cambio di un rientro senza
traumi dell’esercito romano.
364 Gioviano muore e l’esercito eleva alla porpora Valentiniano I. Proseguendo il discorso delle divisioni
imperiali, Valentiniano – mantenendo i territori occidentali – associa il fratello Valente come imperatore per
la parte orientale. Presso Naisso (Serbia), l’esercito romano viene suddiviso tra i due imperatori.
365 In Oriente avviene l’usurpazione di Procopio mentre in occidente si scatena un’offensiva degli
Alemanni che penetrano nella Gallia e conseguono alcune vittorie sulle forze armate romane.
366 A Durocataumi, l’esercito romano guidato da Valentiniano I sconfigge alcune orde di Alemanni che
avevano tentato di invadere la Gallia.
In Anatolia, nei pressi di Nacolea, Valente affronta, sconfigge e uccide l’usurpatore Procopio e riprede il
controllo della zona orientale.
367 Valentiniano I si ammala e nomina come Augusto il giovane figlio Graziano allo scopo di evitare
tensioni e scontri tra i suoi generali per la successione imperiale dopo la sua morte. Nel frattempo, in Oriente,
Valente porta avanti un’offensiva contro i Goti Tervingi che avevano dato man forte a Procopio.
368 Valentiniano I effettua una campagna militare nei territori degli Alemanni conseguendo un’importante
vittoria a Solicinum (Germania meridionale). A Londinium, Teodosio ferma vittoriosamente i barbari che
avevano superato i valli settentrionali della Britannia raggiungendo le sponde del Tamigi.
369 Dopo due anni di campagna bellica in Britannia contro Scoti, Pitti e Attecotti, il generale Teodosio
(padre del futuro imperatore) riporta l’ordine sull’isola e viene promosso magister equitum. In oriente,
Valente sconfigge i Goti di Atanarico concludendo così la sua prima guerra gotica. Il trattato che ne
consegue peggiora però i rapporti tra romani e goti rispetto a quello stipulato nel 332.
370 Teodosio conclude positivamente una campagna militare contro gli Alamanni.
371 Valente riporta una significativa vittoria in Armenia dove viene messo sul trono un re cliente di Roma
contro i termini del trattato del 363.
372 Firmo, un berbero figlio di un principe mauretano a sua volta ufficiale romano, si ribella in Africa e
Valentiniano è costretto ad inviare Teodosio che – negli anni successivi – ripristinerà l’ordine.
373 Quadi e Sarmati scatenano un’offensiva sul Danubio
374 Valentiniano e Macriano, capo degli Alemanni, stipulano un trattato di sospensione della guerra. In
questo modo, Valentiniano può concentrarsi sul fronte danubiano.
375 Valentiniano promuove una campagna militare contro i Quadi ma durante le trattative per sospendere il
conflitto muore, forse per un infarto. Gli succede il figlio sedicenne Graziano che eredita la parte occidentale
dell’impero. Però l’esercito, adducendo come motivo la scarsa propensione militare di Graziano, acclamano
imperatore il fratellastro di questi, Valentiniano II di soli quattro anni! Il conflitto politico sembra risolversi
in modo pacifico. Graziano mantiene il controllo imperiale su Britannia, Gallia e Spagna mentre la corte di
Valentiniano si occupa di Italia, Illiria e Africa. Nel frattempo Valente definisce un piano per promuovere
una campagna militare in Persia, piano che non trova applicazione pratica per il sopraggiungere di una crisi
in altre zone dell’impero, non ultima la necessità di nuovi arruolamenti.
376 In seguito alla spinta da est degli Unni, i Goti chiedono asilo nella zona orientale dell’impero e sono
autorizzati ad entrarvi attraverso il Danubio. Però la situazione degenera e le autorità romane perdono il
controllo della situazione che si trasforma in una rivolta dei Goti i quali infliggono una pesante sconfitta alle
truppe romane nei pressi di Marcianopoli (Bulgaria dell’est).
377 I Romani cercano di contenere le tribù gote che stazionano ormai all’interno del territorio imperiale. La
tensione culmina con la battaglia di Ad Salices (nei pressi di Marcianopoli). Lo scontro, molto sanguinoso,
dura fino al calare della sera, e si conclude senza vincitori.
378 Presso Adrianopoli l’esercito romano subisce una pesantissima sconfitta da parte dei Goti. Lo stesso
Valente muore in battaglia. Graziano associa il generale Teodosio come Augusto.
380 Graziano e Teodosio, mediante l’Editto di Tessalonica, elevano il cristianesimo niceno come religione
ufficiale dell’impero, mettendo al bando l’arianesimo e poi il paganesimo.
382 Il 3 ottobre Teodosio e i Goti stipulano un trattato che autorizza questi ultimi a stanziarsi lungo il corso
del Danubio) che allora costituiva il confine dell'impero) e più precisamente nella diocesi di Tracia, e di
godervi un'ampia autonomia.
383 Magno Massimo, comes della Britannia, usurpa la porpora e scende in Gallia sconfiggendo Graziano
per poi farlo uccidere. Tenta poi di arrivare in Italia per spodestare anche il giovane Valentiniano II ma
questo tentativo viene fermato dall’esercito imperiale d’Italia che blocca i passi alpini mentre anche
Teodosio si avvicina con le forse armate d’Oriente.
384 Tra Teodosia, Magno Massimo e Valentiniano II si giunge ad un accordo nel quale si riconosce Magno
Massimo come Augusto purché Valentiniano II mantenga la sua carica imperiale in Italia.
387 Dopo tre anni di tregua, magno Massimo rompe gli accordi e invade l’Italia costringendo Valentiniano a
rifugiarsi in Oriente. Teodosio avvia una campagna militare contro Magno massimo e lo sconfigge
ripetutamente nell’Illiria.
388 Teodosio muove guerra a Magno Massimo, che viene sconfitto a Sciscia (oggi Sisech), nella battaglia
della Sava, a Poetovio (allora in Pannonia, odierna Ptuj in Slovenia), e definitivamente ad Aquileia nel 388
Magno Massimo è catturato e giustiziato. Valentiniano II recupera il trono in Occidente.
392 Arbogaste, generale franco e magister peditum presentalis di Valentiniano II, non riconosce più
l’autorità di valentiniano II che muore in circostanze misteriose. Arbogaste offre, quindi, la carica imperiale
a Eugenio il quale restaura i paganesimo. Teodosio non riconosce il nuovo imperatore Eugenio.
394 Dopo due anni di preparativi, Teodosio muove guerra contro Arbogaste ed Eugenio e li sconfigge sul
fiume Frigido (oggi il fiume Isonzo, presso Gorizia). Arbogaste muore in battaglia mentre Eugenio si uccide.
395 Teodosio muore a Milano e l’impero viene diviso ufficialmente e irreversibilmente nell’impero romano
d’Occidente e nell’Impero romano d’Oriente. Ad Ovest governa Onorio e ad est Arcadio entrambi figli di
Teodosio. Onorio è sotto la tutela del generale Stilicone. Quest’ultimo guida l’esercito teodosiano, ancora
momentaneamente unito, contro i Visigoti di Alarico i quali – dopo essere stati alleati di Teodosio in
occasione della battaglia del Frigido – si era ribellati e avevano fatto delle incursioni in Tracia. Stilicone, che
aveva già in pugno Alarico, è però costretto da Arcadio di lasciare la Tracia e parte dell’esercito a
disposizione dell’impero d’Oriente. Alarico, liberato dalla stretta, si sposta in Grecia.
TIVOLI 13 SETTEMBRE 2015 –
ROMARS, con la sua unità tardo imperiale LEGIO II BRITANNICA, ha partecipato all’annuale evento
nella cittadina tiburtina. L’unità è stata presentata come pattuglia in ricognizione e predisposta in azioni di
guerriglia. A manifestazione è stata l’occasione per il debutto del nostro nuovo miles, Fvrivs (in basso a
destra) in veste di speculatores.
Una panoramica di elmi tardo imperiali modello Ridge in diverse versioni e varianti
CONTATTI:
3332765818---3883683997
ROMARS legio secunda britannica
legioiibritannica.altervista.org/ [email protected]
Numeri pubblicati 1. Soldati di Roma
2. V secolo: il proto medioevo
3. Orazio Coclite
4. Il dominio di Soissons
5. Le coorti urbane
6. La lancia del destino
7. Burgh Castle
8. Il periodo romuleo
9. L’arco racconta … la campagna d’Italia di Costantino
10. Zenobia, regina di Palmira
11. 284-395, il primo tardo impero
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