LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA

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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA

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La nascita dell’industria • Nella seconda metà del XVIII secolo in

Inghilterra si avvia una trasformazione nella produzione industriale:

– si inventano e si impiegano macchine e nuove fonti di energia;

– si concentra la produzione in fabbriche di grandi dimensioni, con centinaia di operai;

– cresce enormemente la quantità di merci prodotte

– Le merci prodotte hanno qualità uniforme e bassi costi.

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Perché in Inghilterra? • L’Inghilterra presenta molte condizioni favorevoli, assenti

negli altri Paesi:

– Capitali da investire (provenienti dall’agricoltura, dal commercio e dal credito);

– Materie prime sul territorio inglese (carbone, ferro) o nelle colonie (cotone);

– Disponibilità di manodopera (in seguito alla crescita demografica e alle trasformazioni agricole);

– C’è un mercato (nella madrepatria e nelle colonie) in espansione, per cui è possibile vendere grandi quantità di prodotti industriali;

– spirito imprenditoriale e favorevole all’innovazione;

– Crescita demografica > disponibilità di manodopera.

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Le premesse della rivoluzione

industriale: rivoluzione agricola e crescita demografica

• La rivoluzione industriale è preceduta, nel Settecento in Inghilterra, da profonde (rivoluzionarie) trasformazioni agricole:

1) Continua il fenomeno delle ENCLOSURES – recinzioni – già avviato nel Cinqucento e nel Seicento. In precedenza i campi coltivati non erano recintati (sistema degli Open Fields), e inoltre esistevano molte terre comuni, utilizzabili da tutti i contadini per il pascolo, la raccolta di frutti spontanei, la caccia ecc. …

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Rivoluzione agricola… Il parlamento inglese autorizza i grandi proprietari a recintare i

terreni, accorpando anche terre comuni e terre vendute loro dai piccoli proprietari; in tal modo si creano grandi tenute agrarie, possedute ed utilizzate esclusivamente dal proprietario (spesso affittate a un esperto fattore), che introduce migliorie e innovazioni, per ottenere maggiori quantità di prodotti agricoli destinati al mercato, e per ottenere quindi profitti (gestione capitalistica).

2) La principale innovazione consiste nella introduzione delle piante da foraggio, che sostituiscono il maggese nella rotazione dei terreni: quindi una parte del terreno non viene più lasciata a riposo per un anno, ma viene coltivata con piante da foraggio (leguminose, come l’erba medica, il trifoglio ecc.) che hanno la proprietà di rifertilizzare i terreni, e nello stesso tempo forniscono foraggio per l’alimentazione del bestiame…

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Innovazioni in agricoltura

• In tal modo allevamento e agricoltura non sono più in concorrenza, ma si può sviluppare l’agricoltura e nello stesso tempo allevare il bestiame in stalla, con il foraggio essiccato.

• In effetti la rivoluzione agricola inglese determinò un aumento dei prodotti agricoli e nello stesso tempo un aumento dei capi di bestiame (bovini, ovini, equini) utilizzabili anche per il traino dei carri e degli aratri – oltre che per la produzione di carne, latte e latticini, lana.

• Vengono anche introdotte rotazioni più complesse di quella triennale, con maggiori varietà di vegetali coltivati…

• Vengono utilizzati in maggior misura attrezzi e utensili in ferro, e vengono introdotte le prime macchine (grazie allo sviluppo delle attività industriali nel settore metallurgico e meccanico)

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Conseguenze economiche e sociali della rivoluzione agricola

• La crescita della produzione agricola permette di evitare carestie e di alimentare una popolazione in rapida crescita, tuttavia molti contadini poveri sono danneggiati dalle trasformazioni nelle campagne: le recinzioni e l’abolizione delle terre comuni sottraggono risorse ai contadini, le nuove tecniche di coltivazione riducono l’impiego di manodopera > molti contadini perdono il lavoro e si trasferiscono nelle città in cerca di lavoro, possono perciò essere assunti nelle nuove industrie.

• I profitti ottenuti dai proprietari terrieri vengono reinvestiti in attività economiche: commercio e industria

• Perciò la rivoluzione agricola si collega alla rivoluzione industriale in questo modo: ….

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L’AGRICOLTURA MODERNA

SOSTIENE LA CRESCITA DEMOGRAFICA

AUMENTANO I LAVORATORI -

AUMENTANO I CONSUMATORI

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•Dai 6 milioni di abitanti del 1740, una cifra stabile da molti decenni, si passò agli oltre 14 milioni del 1830, grazie all’aumento della natalità (dovuto ai matrimoni più numerosi e più precoci) e al calo della mortalità

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1700

1900

Città Pop. Città Pop.

Costantinopoli 700 Londra 6.480

Londra 550 Parigi 3.330

Parigi 530 Berlino 2.424

Napoli 207 Vienna 1.662

Lisbona 188 Pietroburgo 1.439

Amsterdam 172 Manchester 1.255

Roma 149 Birmingham 1.248

Venezia 144 Mosca 1.120

Mosca 130 Glasgow 1.072

Milano 124 Liverpool 940

Crescita urbana

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AGRICOLTURA MODERNA

CAPITALI DA REINVESTIRE

MANODOPERA DISOCCUPATA

INDUSTRIA TESSILE

INDUSTRIA ESTRATTIVA, METALLURGICA, MECCANICA

Industria

Metallurgica e meccanica

Attrezzi in ferro

macchine

Agricoltura

moderna

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Un mercato mondiale L’industria può svilupparsi solo se può vendere le merci prodotte

in grande quantità…

lo sviluppo dell’industria è sostenuto anche dalla grande espansione commerciale inglese: oltre al mercato interno l’Inghilterra dispone di un grande mercato mondiale grazie alle sue colonie e alla sua supremazia nel commercio internazionale.

Altri fattori favorevoli sono:

- la mentalità imprenditoriale, molto diffusa (anche i nobili non considerano disonorevole impegnarsi negli affari e nelle attività economiche),

- il peso politico e sociale della borghesia, che può far valere le sue esigenze attraverso la Camera dei Comuni,

- l’interesse e il favore per le innovazioni scientifiche e tecniche

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Industria tessile: dal lavoro a domicilio alla fabbrica

• In Inghilterra esisteva una lunga tradizione di produzione tessile: lavorazione della lana (prodotta dagli allevamenti di ovini) e lavorazione del cotone (importato dall’India e dalle colonie americane). I tessuti e gli abiti di cotone, precedentemente importati dall’India, erano molto richiesti…

• Le operazioni fondamentali erano la filatura e la tessitura, e nel Settecento i mercanti inglesi che gestivano il commercio e la lavorazione di lana e cotone, facevano svolgere queste operazioni ai contadini nelle loro case (invece che agli artigiani specializzati), fornendo loro materia prima e strumenti di lavoro. In tal modo evitavano di sottostare ai regolamenti delle corporazioni e pagavano prezzi più bassi.

• La filatura e la tessitura venivano attuate con semplici strumenti, azionati dall’energia umana

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cotone

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Schiavi nelle piantagioni di cotone

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Filatoio manuale Telaio a pesi

Telaio manuale

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Le invenzioni nel settore tessile

• Nel corso del Settecento vennero però inventate delle macchine che velocizzavano la filatura e la tessitura, macchine azionate dall’uomo, poi dall’energia idraulica (mulini ad acqua), poi dall’energia della macchina a vapore

•La navetta volante di J. Kay, 1733

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La Spinnig Jenny, di James Hargreaves, 1764 – azionata manualmente

La Mule Jenny,di Samuel Crompton, 1779, azionata dall’energia idraulica

•Queste filatrici permettevano di filare

molti fili contemporaneamente

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Il telaio meccanico di Edmund Cartwright, 1784

azionato prima dall’energia idraulica, poi dalla macchina a vapore

Telai meccanici in serie, azionati dalla macchina a vapore

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Dal lavoro a domicilio al Factory System (sistema di fabbrica)

• La possibilità di azionare molti filatoi e molti telai collegandoli a un solo mulino ad acqua, e poi a una sola macchina a vapore, rendeva superato il lavoro a domicilio. Si passa quindi alla fabbrica, un edificio che racchiude molte macchine e molti operai.

• Il lavoro non viene più svolto dai contadini (nei tempi morti del lavoro agricolo), ma da operai e operaie che sono impegnati esclusivamente in questo lavoro, e che trascorrono in fabbrica tutta la giornata lavorativa (fino a 14-15 ore)

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La macchina a vapore

La macchina a vapore di Newcomen (1705) progettata per azionare pompe con cui prosciugare le miniere allagate

La macchina a vapore di James Watt (1777), più efficiente e resistente di quella di Newcomen, fu utilizzata anche per azionare le macchine tessili, le navi a vapore, le locomotive, i mantici degli altiforni

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Infatti la macchina a vapore di Watt includeva un meccanismo con cui il moto lineare alternato dello stantuffo poteva essere trasformato in moto rotatorio.

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23 46335

1875

7050

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

1701 1751 1780 1791 1801

Esportazione di manufatti di cotone (in migliaia di Sterline)

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L’industria del ferro

• L’Inghilterra aveva molte miniere di carbon fossile e di ferro. Ma il minerale di ferro impuro estratto dalle miniere doveva essere fuso negli altiforni ad altissime temperature per ottenere il ferro e la ghisa (ferro + carbonio) utilizzabili per la fabbricazione di manufatti. Il carbon fossile non poteva però essere utilizzato per la fusione del ferro perché rilasciava gas che lo guastavano. Si utilizzava il carbone di legna, ma nel XVII secolo l’Inghilterra non aveva più grandi foreste e non poteva bruciare tonnellate di legname per alimentare gli altiforni. Era perciò costretta a importare ferro e ghisa dalla Svezia …

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Abraham Darby 1735 • La svolta avvenne quando A.

Darby mise a punto un procedimento chimico con cui il carbon fossile veniva depurato dai gas nocivi (diventava Coke) e poteva quindi essere usato per alimentare gli altiforni e fondere il minerale ferroso.

• Successivamente Henry Cort perfezionò le tecniche di fusione e lavorazione del ferro fino a ottenere l’acciaio, una lega di ferro e carbonio più malleabile e duttile della ghisa.

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• L’Inghilterra poté quindi sfruttare le proprie miniere di ferro e di carbon fossile (incremento delle attività estrattive) e diventare una grande produttrice ed esportatrice di ferro e derivati del ferro.

• Produzione di ghisa :

• Nel 1788 > 68.000 tonnellate

• Nel 1825 > 581.000 tonnellate

• La ghisa e l’acciaio vennero usati per fabbricare utensili, attrezzi, macchine (telai, macchine a vapore), navi e ferrovie, costruzioni.

Iron Bridge, 1775, il primo

ponte interamente in ghisa

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17 17

61

109

244

0

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150

200

250

1720 1740 1788 1796 1806

Produzione di ferro greggio (in migliaia di tonnellate)

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Navi a vapore, treni e ferrovie

• La produzione di ferro e ghisa e l’invenzione della macchina a vapore determinarono anche grandi progressi nel campo dei trasporti, con la costruzione delle navi a vapore (Robert Fulton 1807), delle locomotive e delle ferrovie (George Stephenson 1814)

•La Rocket, prima

locomotiva di G. Stephenson