Roma Aprile 2020
Autore della ricerca Valerio Mancini Direttore del Centro Ricerca
Rome Business School
L’uso globale dei medicinali è uno dei principali fattori in grado
di influenzare l’andamento della salute pubblica globale. La
capacità pratica di misurare tale uso in modo tempestivo e
generalizzato, fornisce una finestra unica sull’andamento ed il
funzionamento dei sistemi sanitari di tutto il mondo
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Analista e politologo esperto di relazioni internazionali.
Ha lavorato come ricercatore per l’Istituto Interregionale delle
Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI –
Torino e Roma), come consulente per l’Ufficio delle Nazioni Unite
contro la Droga e il Crimine (UNODC – Bogotá e Vienna) e per
l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE
– Parigi) e come analista presso il MAOC (N), Centro di Analisi ed
Operazioni Marittime (Narcotici) con sede a Lisbona.
È stato assistente del Ministro Plenipotenziario presso la
Rappresentanza permanente d’Italia all’OCSE, volontario per diverse
ONG e Fondazioni per lo sviluppo di progetti sociali legati alla
prevenzione del crimine e alla diffusione della cultura della
legalità in America latina. Ha collaborato come fundraiser con il
Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
ed è stato Co-fondatore dell’associazione “BluAction.org”, legata
alle tematiche di sostenibilità ed ha lavorato per diversi centri
di ricerca in Italia e all’estero.
Ha partecipato alla creazione della rete di imprese “L’AIK”
impegnate nella ricerca di fondi e sviluppo di progetti per il
settore pubblico e le PMI nel cratere sismico abruzzese e, come
export manager, ha partecipato a numerose missioni imprenditoriali
all’estero.
Attualmente collabora con l’Accademia Internazionale per la
Sicurezza e la Difesa, MASTERY ed è stato recentemente nominato
Direttore del Dipartimento di Criminalità Trans-nazionale presso il
MISAP – Multidisciplinary Institute for Security management and
Antisociality Prevention.
Direttore del Centro Ricerca ed autore del Report:
Valerio Mancini
Lo sfozo italiano nella lotta al mercato illecito dei farmaci
Il business dei dispositivi medici contraffatti ai tempi del
COVID19
pag. 25
pag. 33
La spesa farmaceutica nel mondo
Trend futuri
1
2
Introduzione
5
Introduzione
6
L’uso globale dei medicinali è uno dei principali fattori in grado
di influenzare l’andamento della salute pubblica globale. La
capacità pratica di misurare tale uso in modo tempestivo e
generalizzato, fornisce una finestra unica sull’andamento ed il
funzionamento dei sistemi sanitari di tutto il mondo. La
valutazione della spesa farmaceutica e il consumo eccessivo di
determinati farmaci, sono ormai da anni considerati a livello
globale dei fattori di estrema importanza, la cui ripercussione
sulla salute e sulla organizzazione sanitaria è preponderante
rispetto alla globalità della spesa sanitara stessa di un Paese.
Nel corso degli anni la spesa mondiale per cure e farmaci è
aumentata vertiginosamente ed ha raggiunto la cifra attuale di 1,1
trilioni di dollari. I numeri di questo settore crescono
soprattutto nelle economie emergenti (Cina su tutte). In Africa,
nel 2013, corrispondeva a quasi 21 miliardi (USD) e, secondo le
stime, salirà toccherà i 65 miliardi di dollari entro il 2021. Se
si considerano i due aspetti, pura spesa e consumo, emerge un
elemento fondamentale per
valutare la qualità dell’assistenza sanitaria nel suo insieme. Nel
caso di Paesi in cui, per la maggior parte, sia la spesa
farmaceutica che l’assistenza sanitaria si basano sul bilancio
statale, l’uso responsabile, da parte di tutti dei servizi
sanitari, di medicinali è un elemento fondamentale per la
sostenibilità del sistema sanitario. Quando si affronta questo
problema, dobbiamo cercare di evitare la demonizzazione che a volte
ha subito l’industria farmaceutica, che spesso rappresenta
semplicemente un elemento di una catena molto complessa che, per
essere completa ed operativa, deve includere al suo interno anche
organismi di regolamentazione. E’ necessario che ogni paese adotti,
per quanto possibile, misure che possano mettere al centro azioni
come il controllo della spesa farmaceutica, l’uso di farmaci
generici, l’uso di soluzioni monodose e inteventi tesi ad evitare
l’uso della medicina difensiva come soluzione alla pressione sui
sanitari determinta dalle numerose richieste di risarcimento con
l’obiettivo di ottimizzare la spesa diretta e ridurre l’impatto dal
consumo eccessivo di farmaci. Lo studio quindi analizza il trend
della spesa farmaceutica degli ultimi cinque anni (2013-2018) nei
Paesi dell’area OCSE, con una particolare attenzione ai dati
dell’Italia, e le prospettive 2019-2023 per il
mercato farmaceutico globale che, secondo le più accreditate stime,
supererà il valore complessivo di 1,5 trilioni di dollari entro il
2024 . La ricerca, inoltre, si sofferma su un elemento
particolarmente delicato riguardante la produzione di farmaci
contraffatti ed adulterati. Un enorme problema per la salute
pubblica, di dimensioni globali e fortemente sottostimato. Nessun
paese può considerarsi immune da questo fenomeno che affligge sia i
Paesi sviluppati che le economie emergenti. Per monitorare l’intero
ciclo distributivo dei medicinali immessi in commercio e quindi per
ostacolare la produzione e la vendita dei farmaci contraffatti,
sono entrate in vigore in questi ultimi anni in alcuni Paesi
europei leggi che si prefiggono di tracciare il flusso dei farmaci
lungo tutta la filiera farmaceutico-sanitaria. In Italia, per
contrastare questa attività, è stata introdotta la tracciabilità
del farmaco: un bollino anti-contraffazione, realizzato
dall’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, e l’istituzione,
presso il Ministero della Salute, di una banca dati centrale, dove
confluiscono tutti i dati relativi alla produzione e fornitura dei
bollini numerati apposti sulle confezioni dei medicinali,
garantendo i farmaci dalle frodi. Tramite questa bollino ogni
confezione di farmaci sarà numerato, in modo da poterne seguire
l’intero percorso dal momento della
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19Introduzione
1. Introduzione
7
produzione, all’acquisto e alla raccolta dei prodotti scaduti. Il
sistema di tracciatura dei farmaci è uno strumento fondamentale che
offre al cittadino la certezza che il prodotto somministrato è
originale e valido sotto ogni profilo. Il tutto si colloca in
maniera preponderante all’interno dell’emergenza epidemiologica da
COVID-19 diffusa ormai in tutti i Paesi del mondo e dichiarata
ufficialmente “pandemia” l’11 marzo 2020 dal direttore generale
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, Tedros Adhanom
Ghebreyesus. In tale contesto, va considerato, infatti, che molti
dei dati analizzati saranno sconvolti dal devastante impatto del
coronavirus sulla produzione e diffusione di farmaci e di
dispositivi sanitari di protezione individuale - DPI (in
particolare guanti, mascherine e camici protettivi).
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Il nostro studio, pertanto, ha l’obiettivo di dare una risposta
concreta ai seguenti quesiti riguardanti le principali sfide
menzionate:
Tre principali trend analizzati
1. Riguardo in numeri del settore, a quanto ammonta la spesa
farmaceutica nei Paesi dell’area OCSE? Quali sono i principali
trend futuri globali? Quanto si spende in Italia e per quali
tipologie di farmaci?
2. Per ciò che concerne l’industria farmaceutica, quanto è
importante a livello strategico-economico questo settore per
l’Italia? Quanto contiamo rispetto ai principali partner
europei?
3. Sulla questione riguardante i medicinali contraffatti ed
adulterati, che impatto ha questo fenomeno a livello globale?
Quanto incide sull’economia e quali sono i principali strumenti a
contrasto? Quali sono le tendenze future, anche alla luce delle
necessità emerse a seguito dell’emergenza epidemiologica legata
alla diffusione del COVID-19?
8
9
1. I Numeri del settore farmaceutico
Per quanto riguarda i Paesi dell’area OCSE, abbiamo analizzato il
volume della spesa per medicinali, forniture mediche e altri
prodotti farmaceutici in relazione al loro Prodotto interno lordo
(dati 2013-2018):
Paese/Annoes 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Australia 8,8 9,0 9,3 9,2 9,2 9,3
Austria 10,3 10,4 10,4 10,4 10,4 10,3
Belgio 10,4 10,4 10,3 10,3 10,3 10,4
Canada 10,3 10,1 10,6 10,8 10,7 10,7
Cile 7,4 7,8 8,3 8,5 9,0 8,9
Repubblica Ceca 7,8 7,7 7,2 7,2 7,2 7,5
Danimarca 10,2 10,2 10,2 10,2 10,1 10,5
Estonia 6,0 6,1 6,4 6,5 6,4 6,4
Finlandia 9,5 9,5 9,7 9,4 9,2 9,1
Francia 11,4 11,6 11,5 11,5 11,3 11,2
Germania 10,9 11,0 11,1 11,1 11,2 11,2
Grecia 8,4 8,0 8,1 8,3 8,0 7,8
Islanda 8,2 8,3 8,1 8,2 8,3 8,3
Irlanda 10,3 9,7 7,3 7,4 7,2 7,0
Israele 7,1 7,1 7,1 7,3 7,4 7,5
Italia 9,0 9,0 9,0 8,9 8,8 8,8
Giappone 10,8 10,8 10,9 10,8 10,9 10,9
Corea 6,6 6,8 7,0 7,3 7,6 8,1
Lettonia 5,4 5,5 5,7 6,2 6,0 5,9
Lituania 6,1 6,2 6,5 6,6 6,5 6,8
Lussemburgo 5,6 5,5 5,4 5,4 5,4 5,4
Messico 5,9 5,6 5,8 5,5 5,5 5,5
Paesi Bassi 10,6 10,6 10,3 10,3 10,1 9,9
Nuova Zelanda 9,4 9,4 9,3 9,3 9,1 9,3
Norvegia 8,9 9,3 10,1 10,5 10,4 10,2
Polonia 6,4 6,2 6,3 6,5 6,5 6,3
Portogallo 9,1 9,0 9,0 9,0 9,0 9,1
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Tabella 1 : Spese totali per medicinali, materiali e altri prodotti
farmaceutici in % rispetto al PIL (2013-2018) Fonte: Rielaborazione
propria di dati OCSE
10
Regno Unito 9,8 9,8 9,7 9,7 9,6 9,8
USA 16,3 16,4 16,7 17,1 17,1 16,9
Media OCSE 8,8 8,8 8,8 8,8 8,8 8,8
Brasile 8,0 8,4 8,9 9,2 .. ..
Cina 4,7 4,8 5,0 5,0 .. ..
Colombia 7,5 7,2 7,4 7,2 7,2 ..
Costa Rica 7,9 7,9 7,8 7,5 .. ..
India 3,7 3,6 3,6 3,6 .. ..
Indonesia 3,0 3,1 3,0 3,1 .. ..
Russia 5,1 5,3 5,3 5,3 .. ..
Sudafrica 7,7 7,9 8,2 8,1 .. ..
Innanzitutto, si nota che, in generale, la spesa in percentuale del
PIL in medicinali e altri materiali farmaceutici è in stagnazione.
In termini concreti, la media OCSE è rimasta bloccata all’8,8% dal
2013, e in tal senso gli unici Paesi che hanno presentato valori
superiori significativi nell’ultimo anno (2018) sono gli Stati
Uniti (16,9%), la Svizzera (12,2%), la Francia e la Germania
(entrambi l’11,2%). In questo senso, va detto che gli Stati Uniti
affrontano un chiaro problema di salute pubblica a causa
dell’eccessivo consumo di farmaci, con un aumento importante negli
ultimi anni dell’abuso di oppioidi e altri farmaci associati alla
gestione del dolore. L’Italia è perfettamente allineata con la
media OCSE, con un peso dell’8,8% sul PIL e una leggera diminuzione
negli ultimi due anni. È importante considerare sempre i due
elementi poiché, in linea di principio, sebbene il valore del
rapporto tra spesa farmaceutica e PIL rimanga stabile, la spesa
totale continua ad aumentare a seguito dell’evoluzione del prezzo
dei farmaci, della popolazione e della sua distribuzione per età.
Bisogna poi considerare che le principali economie emergenti hanno
aumentanto considerabilmente negli ultimi anni l’accesso
all’assistenza sanitaria e, di conseguenza, la spesa farmaceutica.
In relazione alla spesa pubblica destinata al settore farmaceutico,
nei Paesi dell’area UE, tranne nei casi Portogallo e Grecia,
abbiamo cifre notevolmente superiori rispetto al resto del mondo
(Giappone escluso).
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19I Numeri del settore farmaceutico
11
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Spese totali per medicinali, materiali e altri prodotti
farmaceutici - Paesi OCSE (2010-2018)
Measure Milioni di dollari (cambio aggiornato al 29/03/2020)
Anno 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Paese
Australia 8984,9 10584,2 10721,7 11411 10716,1 9228,5 11364
11310,9
Austria 3301,7 3544,2 3357,3 3498,8 3698,2 3248,3 3325,5 3524
Belgio 7789,6 8331,5 7631,3 7897,2 7890,7 6866,9 6905,3 7373,4 (E)
7961
Canada 24317,5 23868 23069,2 21207,4 21377,9 22944,7 (P) 24092,9
(P) 24092,9
Cile 1619 1822,9 1936,1 2044,7 1985,6 1966,9 2055,4 2249,7
2418,5
Repubblica Ceca 4265,7 4574,1 4277,8 4073 3905,9 3432,8 3570,9
3930,5
Danimarca 3764,4 3825,9 3531,8 3636 3814,5 3255,5
Estonia 257,2 284,2 284,9 306,7 330,9 294,1 320,7 384,1
Finlandia 2504,2 2696,9 2545,7 2699,8 2811,1 2471,3 2562,5
2640,1
Francia (D)36473,3 (D)38367,7 (D)34948,2 (D)35583,5
Germania (D)39368,1 (D)41309,5 (D)39113,8 (D)41855,8 (D)44531,5
(D)39205,2 (D)39952,7 (D)41907,5
Grecia (B) 5340 5907 5907
Ungheria 2395,5 2563 1974,9 1923 1904,3 1669,7 1772 1796,5
2240,1
Islanda 204,6 224,9 194,1 213 202,9 185 210,1 258,7
Irlanda (D)2715 (D)2720 (D)2627,2 (BD)2601,8 (D)2539,1 (D)2201,6
(D)296,4
Italia 27125,2 24505,9 25818 26385,5 25080,6 25198,8 25489 (E)26489
(E) 26489
Giappone 77228,4 87553,3 87437,9 70638,5 62200 55749,3 60885
59922,9
Sud Corea 17579,4 (B)19899,7 19295,6 20602,5 22478,7 21754,2
22753,6 24989,1
Lituania (D)365,9 (D)406,4 (D)379,6 (D)408,3 (D)419,1 (D)367,8
(D)408,4 (D)442,6 (D) 502,2
Lussemburgo (D)250,8 (D)264,7 (D)251,6 (D)258,8 (D)253,7 (D)213,6
(D)215,6 (DP)218,7 (DP) 234,4
Messico (D)7587,5 (D)6928,7 (D)7133,4 (D)7104,5 (D)6638,4 (D)5845,7
(D)5254,6 (D)5306,1
Paesi Bassi 6904,4 7242,6 5921,1 5710,7 5742,6 4950,1 5032,3 5157,1
..
Nuova Zelanda (D)539,5 (D)645,4 (D)748,7 (D)756,8 (D)796 (D)688,7
(D)746,3 (D)896,8 914,1
Norvegia 2959,9 3247,3 3231,6 3285,1 3344,7 2823,5 2948,7 3221,8
3540,7
Portogallo 4288,3 4090,6 3358,6 3199,2 3181 2763 2799 2879,5
3101,9
Slovacchia (D)1477,6 (D)1568,9 (D)1418,8 (D)1632 (D)1747,5
(D)1535,5 (B)1599,2 1618,4 ..
Slovenia 628,2 653,4 583,8 598,9 573,5 494,7 516,3 545,7 ..
Tabella 2 : Spese totali per medicinali, materiali e altri prodotti
farmaceutici - Paesi OCSE (2010-2018) Fonte: Rielaborazione propria
di dati OCSE
I Numeri del settore farmaceutico
12
Svezia 5003 5664,3 5330,5 5577 5510,9 4808,2 4931,2 5089,2
5452,5
Svizzera 5507,8 6504,2 6331,6 6398,7 6473,8 6425,7 (B)6474,6 6621,4
6754,4
Turchia 10372,8 8458,2 7527,7 7530,1 7173,1 6729,2 7249,1 6975,5
..
Regno Unito (B)20328,3 20802,4 21755,9 22827,9 26319,5 27021,7
25051,7 25128,7 27277,2
Legend: E: Valore stimato P: Valore previsionale D: Metodologie
differenti B: Break
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19I Numeri del settore farmaceutico
13
Analizzando invece il seguente grafico notiamo la netta discrepanza
tra alcuni Paesi in termini di spesa pubblica destinata ai prodotti
sanitari e farmaceutici. Ad esempio se guardiamo ai Paesi
dell’America Latina, Russia e altri Paesi dell’area asiatica
(Giappone escluso), vediamo che la maggior parte delle nazioni
presentano spese pubbliche inferiori al 60%, il che ci dà l’idea
che il grado di copertura sanitaria statale nelle aree geografiche
menzionate è significativamente inferiore rispetto, ad esempio, ai
Paesi europei.
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Paese/Anno 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Australia 67,6 67,4 68,2 68,6 68,9 69,3
Austria 74,0 74,0 74,1 73,8 74,0 74,7
Belgio 77,6 78,1 77,6 77,1 77,2 77,3
Canada 70,8 70,7 70,8 70,1 69,8 69,7
Cile 59,4 58,9 58,7 58,5 59,9 58,3
Repubblica Ceca 83,6 82,7 82,4 82,0 82,1 82,5
Danimarca 84,3 84,2 84,2 84,1 84,0 84,4
Estonia 75,6 75,7 75,6 75,7 74,7 75,2
Finlandia 75,4 75,1 76,1 75,0 75,2 75,2
Francia 76,3 76,7 76,7 83,1 83,4 83,4
Germania 83,7 84,2 84,1 84,2 84,4 84,5
Grecia 62,1 58,2 58,0 61,1 60,8 60,3
Islanda 66,6 67,1 68,2 68,1 69,2 70,3
Irlanda 80,2 80,5 80,8 81,5 81,8 82,1
Israele 71,2 71,0 72,0 72,5 73,3 73,6
Italia 63,4 63,2 63,5 63,5 63,6 63,8
Giappone 76,1 75,6 74,6 74,6 73,9 74,2
Corea 84,3 84,1 84,1 84,0 84,1 84,1
Lettonia 59,0 58,7 58,9 59,1 58,9 59,8
Lituania 60,0 59,7 57,0 54,6 57,3 57,4
Lussemburgo 66,2 67,6 67,1 66,6 66,5 66,5
Messico 83,1 83,4 83,6 83,7 83,8 84,0
Paesi Bassi 52,8 51,8 52,2 52,3 51,5 51,5
Nuova Zelanda 81,1 81,1 81,4 81,2 81,5 82,1
Norvegia 80,1 79,6 79,0 78,7 78,6 79,2
Polonia 85,0 85,3 85,5 85,4 85,5 85,5
Portogallo 70,7 70,7 70,0 69,8 69,5 71,8
Slovacchia 66,9 66,1 66,2 66,3 66,3 66,5
Tabella 3: Spesa pubblica per medicinali, forniture e altri
prodotti farmaceutici in percentuale del PIL. (2013-2018) Fonte:
Rielaborazione propria di dati OCSE
I Numeri del settore farmaceutico
14
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Slovenia 74,2 80,2 79,7 80,4 79,9 80,1
Spagna 71,4 71,1 71,7 72,7 72,2 72,9
Svezia 71,0 70,4 71,2 71,1 70,6 70,5
Svizzera 83,4 83,4 83,3 83,4 83,7 83,9
Turchia 64,1 63,2 63,4 62,8 63,6 63,7
Ungheria 78,4 77,6 78,1 78,4 77,7 78,0
Regno Unito 79,4 79,5 79,4 79,5 78,8 77,1
USA 48,8 84,2 84,6 84,5 84,5 84,5
Media OCSE 44,6 44,2 43,0 43,0 .. ..
Brasile 57,1 58,4 60,2 58,0 .. ..
Cina 76,2 75,3 75,3 74,1 73,5 ..
Colombia 74,9 73,0 74,8 75,1 .. ..
Costa Rica 22,1 22,9 25,0 24,8 .. ..
India 31,9 36,1 40,8 45,3 .. ..
Indonesia 62,4 62,6 58,7 57,0 57,1 ..
Russia 43,2 43,0 42,7 42,9 .. ..
I Numeri del settore farmaceutico
Tabella 3: Spesa pubblica per medicinali, forniture e altri
prodotti farmaceutici in percentuale del PIL. (2013-2018) Fonte:
Rielaborazione propria di dati OCSE
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Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Nel complesso, l’uso globale dei prodotti farmaceutici è aumentato
con un tasso di crescita annuo composto (CAGR - Compound Annual
Growth Rate) del 3% dal 2014, rallentando da un tasso del 4%
registrato nel quinquennio 2009-2014.
Le patologie identificate come problema preponderante per la salute
globale come il diabete e le malattie cardiovascolari, hanno visto
negli ultimi anni un uso significativamente maggiore di medicinali.
Si prevede che la spesa in questo settore aumenterà del 2-5% annuo
e il mercato farmaceutico globale supererà il valore complessivo di
1,5 trilioni di dollari entro il 2024. Ciononostante nella maggior
parte dei mercati sviluppati si prevede un rallentamento dei tassi
di crescita nei prossimi quattro anni (2020- 2024) rispetto agli
ultimi cinque (2014-2019), con tassi compresi tra l’1 e il 4% e
5–8%, rispettivamente.
I nuovi marchi contribuiranno con una crescita della spesa di $ 165
miliardi nel 2024, rispetto a $ 126 miliardi negli ultimi cinque
anni (2014-2019). Si prevede, inoltre, che i prezzi netti dei
produttori cresceranno tra l’1% e il -2% negli Stati Uniti nei
prossimi cinque anni, significativamente al di sotto dei livelli
storici, mentre in altri mercati sviluppati si prevede un calo dei
prezzi netti dal -2 al -5%. I nuovi trend generati soprattutto dal
carattere pandemico della crisi epidemiologica da coronavirus,
uniti all’andamento generale della crescita dei costi metteranno i
governi e i consumatori in genere di fronte a nuove sfide
caratterizzate soprattutto dall’aumento dei prezzi e dall’impatto
sulla spesa di un numero crescente di medicinali speciali, di
nicchia e per le malattie rare.
Spesa globale e crescita in paesi selezionati
Tipologia Spesa totale 2019 (USD/BN)
2014-2019 CAGR
2020-2024 CAGR
Paesi Stati Uniti 510,3 4,30% 605-635 3-6%
Giappone 87 -0,20% 88-98 -1,50%
Germania 52,1 4,90% 65-75 4-7%
Francia 34,9 1,60% 38-42 0-3%
Italia 33,5 5,10% 41-45 3-6%
UK 28,7 4,50% 37-41 4-7%
Spagna 24,5 4,00% 30-34 3-6%
Canada 22,5 4,60% 26-30 4-7%
Sud Corea 16,1 7,30% 21-25 5-8%
Australia 12,1 3,50% 13-17 3-6%
Cina 141,6 6,70% 165-195 5-8%
Brasile 33,6 9,90% 45-49 6-9%
India 22 9,50% 31-35 8-11%
Russia 15,6 8,40% 23-27 8-11%
Macroregioni EU 5 173,7 4,00% 210-240 3-6%
Resto del mondo 71 4,80% 85-95 2-5%
Tabella 4: Spesa globale e crescita in paesi selezionati Fonte:
dati rielaborati da IQVIA Market Prognosis, Sep 2019; IQVIA
Institute, Dec 2019
Trend futuri
Trend futuri
16
Tra i mercati emergenti la crescita più importante si registra in
Cina - che ha una spesa pari a 132.3 miliardi di dollari e che
raggiungerà un valore di 140-170 miliardi entro il 2023, ma la sua
crescita dovrebbe rallentare al 3-6%. Nel 2018 il colosso asiatico
ha messo a segno una forte crescita (arrivando a 137 miliardi di
dollari) nel pharma market, anche grazie alla spinta delle riforme
promosse dal governo centrale verso un ampliamento dell’accesso
assicurativo sia nelle aree rurali che in quelle urbane e del
processo di ammodernamento dell’assistenza ospedaliera. Sempre
riguardo i mercati farmaceutici emergenti, complessivamente
vedranno tutti una crescita più lenta nei prossimi cinque anni
rispetto al periodo precedente, in parallelo con una più contenuta
crescita economica ed una rallentata espansione dell’accesso
all’assistenza sanitaria, elementi che in passato avevano
contribuito ad accelerare la spesa in questi Paesi.
Più caute sono le stime per quanto concerne i cinque principali
Paesi europei (Big Europa), cioè Germania, Francia, Italia, Regno
Unito e Spagna: nel 2018 la spesa totale ha raggiunto i 178
miliardi di dollari (+3,9%) e nel 2019 i 182 miliardi di dollari
(+2,8%). L’Italia, in particolare, ha speso nel 2019 in prodotti
farmaceutici 34,4 miliardi di dollari, una cifra che colloca il
nostro Paese al sesto posto nella classifica mondiale, preceduta
solo da Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Francia. In forte
crescita si piazzano anche i Paesi emergenti, dove la spesa
farmaceutica ha raggiunto nel 2018 un totale di 286 miliardi di
dollari (+5,2%) e nel 2019 dovrebbe arrivare a 293 miliardi
(+4,6%). L’aumento della spesa prevista in quest’area nel periodo
2019-2023 è del 5-8% e a trainare lo sviluppo sarà la Cina.
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Classifica globale dei primi 20 paesi e spesa in fattura relativa
agli Stati Uniti + prospettive 2024”
2014 % USA 2019 % USA 2019 % USA
Paesi Paesi Paesi
Ranking Stati Uniti 100% Stati Uniti 100% Stati Uniti 100%
Cina 26,60% Cina 27,90% Cina 29,70%
Giappone 21,20% Giappone 16,90% Giappone 13,20%
Germania 10,60% Germania 10,20% Germania 10,30%
Francia 8,40% Francia 6,50% Brasile 7,50%
Italia 6,40% Italia 6,50% Italia 6,40%
UK 5,70% Brasile 6,30% Francia 5,90%
Brasile 5,10% UK 5,60% UK 5,70%
Spagna 4,70% Spagna 4,80% India 5,50%
Canada 4,50% Canada 4,30% Spagna 4,70%
India 3,40% India 4,30% Canada 4,50%
Sud Corea 3,00% Sud Corea 3,10% Russia 4,10%
Russia 2,70% Russia 3,10% Sud Corea 3,40%
Australia 2,60% Australia 2,40% Argentina 3,00%
Messico 2,00% Messico 2,30% Messico 2,70%
Argentina 1,80% Arabia Saudita 1,70% Turchia 2,40%
Arabia Saudita 1,80% Polonia 1,60% Australia 2,30%
Polonia 1,50% Turchia 1,50% Arabia Saudita 1,80%
Belgio 1,40% Belgio 1,30% Polonia 1,60%
Paesi Bassi 1,30% Argentina 1,30% Egitto 1,60%
Tabella 5: Classifica globale dei primi 20 paesi e spesa in fattura
relativa agli Stati Uniti + prospettive 2024 Fonte: dati
rielaborati da IQVIA Market Prognosis, Sep 2019; IQVIA Institute,
Dec 2019
Trend futuri
17
Per quanto riguarda il nostro Paese vale la pena menzionare
innanzitutto che l’Italia è il primo produttore farmaceutico
dell’UE e l’industria farmaceutica rappresenta un vero e proprio
asset strategico per l’economia italiana. Nel confronto i partner
UE, l’Italia: è il primo Paese per produzione di medicinali (31,2
miliardi) con la più alta crescita dell’export (dal 2007 a al 2017
+107% rispetto a +74%) con la più alta crescita degli investimenti
in R&S (dal 2012 +22% vs 16%)
Le imprese del farmaco e il loro indotto generano occupazione su
tutto il territorio nazionale ed è il settore con la più alta
crescita dal 2007 al 2018 e, negli ultimi due anni, è il comparto
che ha aumentato maggiormente l’occupazione (+4,5% vs +1,5% della
media manifatturiera), assumendo dal 2014 circa 20mila nuovi
addetti, di cui l’81% under35 (80% a tempo indeterminato):
• 66.500 addetti (90% laureati e diplomati), il 42% donne (nel
resto del settore industriale sono il 29%) e altri 66.000
nell’indotto
• 6.400 addetti alla R&S, il 52% donne • 31,2 miliardi di euro
di produzione. Il 79%
destinato all’export (24,8 miliardi di euro)
• 2,8 miliardi di euro di investimenti,dei quali 1,5 in R&S e
1,3 miliardi in produzione
• 60% di imprese a capitale estero • 40% di imprese a capitale
italiano
I numeri sono destinati a salire ed entro la fine del 2021 le
imprese del farmaco hanno in programma di assumere 2.500-3 mila
nuovi professionisti. Si stima, inoltre, che circa la metà dei
nuovi ingressi si troveranno di fronte a mansioni del tutto nuove.
Come sottolineato dal presidente di Farmindustria, Massimo
Scaccabarozzi, quello farmaceutico “è un settore in profondo
cambiamento, con almeno 100 nuove figure professionali che si
delineeranno nei prossimi 10 anni, alcune delle quali non le
abbiamo neanche ancora identificate”. Il comparto richiede
soprattutto medici, ma c’è spazio anche per le tante lauree
scientifiche (Biologia, Chimica e Farmacia), per i settori
umanistici (Economia e Giurisprudenza) e, in particolare, per
ingegneri, matematici e informatici considerati sempre più
essenziali nel contesto delle future professioni dell’industria
farmaceutica. In tale contesto, si delineano i seguenti principali
ruoli emergenti:
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19La spesa farmaceutica in Italia
La spesa farmaceutica in Italia
18
Settore medico-farmaceutico Ricerca e Sviluppo Produzione e supply
chain Market access
Medical liaison advisor Data scientists Digital performance Manager
Therapeutic area manager
Esperti di personalizzazione delle terapie Machine learning experts
(in grado di program- mare algoritmi specifici)
Ingegneri in grado di programmare algoritmi di big data Clinical
project manager
Esperti di ricerca clinica Esperti di cybersecurity e di blockchain
ingegneri di telecomunicazione per la raccolta di dati Data
analyst
Esperti in farmacoeconomia (per applicare il concetto di
sostenibilità alla sanità)
Manager digitali (per gestione più efficace dei dati e trial
clinici) Esperti di sybersecurity & cloud Digital marketing
manager
Esperti in farmacogenetica e farmacogenomica Ingegneri in grado di
programmare algoritmi di process automation per robot industriali
Web community manager & network builder
Tabella 6: I principali profili professionali emergenti
dell’industria farmaceutica Fonte: rielaborazione propria di dati
Farmindustria
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19La spesa farmaceutica in Italia
19
La presenza farmaceutica è fortemente concentrata in cinque regioni
– Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Veneto - che da sole
determinano quasi il 90% dell’occupazione totale nel settore.
Tuttavia, pur se circoscritta in specifiche province o aree,
l’industria farmaceutica ha una presenza rilevante anche in altre
regioni sia nel Nord, sia nel Centro-Sud. La presenza farmaceutica
nel Mezzogiorno si concentra in Abruzzo (L’Aquila, Pescara), in
Campania (soprattutto in provincia di Napoli e Avellino), in Puglia
(Bari e Brindisi) e in Sicilia (Catania). Complessivamente nel Sud
operano circa 4 mila addetti diretti, che salgono a più di 10 mila
con l’indotto. Rispetto al totale nazionale il Sud rappresenta il
6% dell’occupazione e il 13% dell’export, grazie a una crescita che
negli ultimi 10 anni ha portato a più che raddoppiare il valore
delle esportazioni (un risultato migliore della media europea e
della Germania).
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, in Italia i numeri
assoluti sono più bassi rispetto agli altri grandi partner europei
e da questo punto di vista il mercato del nostro Paese presenta le
seguenti caratteristiche: • La spesa farmaceutica pubblica pro
capite è
inferiore alla media dei grandi Paesi europei (Big UE)
I numeri della farmaceutica in Italia e del suo indotto
132.000 addetti
45 miliardi di produzione
3,6 miliardi di investimenti in R&S e produzione
Tabella 7: I numeri della farmaceutica in Italia e del suo indotto
Fonte: elaborazioni Farmindustria su dati Istat
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
• I farmaci a brevetto scaduto (generici o equivalenti)
rappresentano il 90% delle vendite in farmacia
• La spesa pro capite per biosimilari è superiore alla media
europea
• L’Italia è il primo Paese per vendite di biosimilari in
unità
• I prezzi dei farmaci sono più bassi del 15-20% rispetto alla
media europea
In Italia quindi la spesa farmaceutica totale procapite è inferiore
del 27% alla media dei Big europei, così come la percentuale sul
PIL, stabile da anni all’1% rispetto all’1,2% della media
Considerando anche la componente privata, la spesa farmaceutica in
Italia resta inferiore a quella degli altri Big europei (-12%).
Quel che emerge immediatamente, considerando anche in dato della
popolazione complessiva di ciascun paese, è che la spesa
farmaceutica pubblica pro capite italiana, nel 2018, è inferiore a
quella di Germania (dato nel quale, tra l’altro, non è inclusa la
spesa ospedaliera), e Francia (dato nel quale non è inclusa l’IVA
ma è inclusa la spesa per farmaci non rimborsabili e l’OTC).
Totale popolazione BIG Europei 2019
Popolazione/milioni abitanti
Germania 83.019.213
Francia 67.012.883
UK 66.647.112
Italia 60.359.546
Spagna 46.937.060
Fonte: dati EUROSTAT
Tabella 9: Spesa farmaceutica pubblica procapite totale. Anno 2017
(stime su spesa convenzionata e per acquisti diretti) Fonte:
elaborazioni Farmindustria su dati AIFA, IQVIA, Eurostat,
EFPIA
€
20
È superiore a Spagna e Regno Unito, ma nel primo caso non è
ricompresa la spesa ospedaliera, i farmaci non rimborsabili e
l’automedicazione (in pratica sono compresi solo gli acquisti in
farmacia, che per confronto in Italia pesano meno del 30% sulla
spesa totale); nel secondo caso non viene considerata la spesa per
automedicazione e l’IVA. Nel 2018 la spesa farmaceutica totale,
pubblica e privata, è stata pari a 29,1 miliardi di euro (nel 2017
era stata 29,8 miliardi di euro) di cui il 77% rimborsato dal
Sistema Sanitario Nazionale. In media, per ogni cittadino italiano,
la spesa ammonta a circa 482 euro (nel 2017 era 492).
E’ importante considerare che in Italia la dispensazione dei
farmaci più innovativi e, pertanto, più costosi, avviene attraverso
l’ospedale o le ASL, con l’obiettivo di ridurre i costi attraverso
l’acquisto diretto di medicinali dall’industria farmaceutica.
Inoltre, hanno un peso sempre più rilevante i prodotti equivalenti
o generici che costano meno del prodotto originale di cui risulta
scaduto il brevetto. Complessivamente, nel 2018 è stata registrata
una prevalenza d’uso dei farmaci pari al 67%, con una rilevante
differenza tra uomini (62%) e donne (71%). La prevalenza d’uso dei
farmaci passa da circa il 50%
nella popolazione fino ai 54 anni a oltre il 95% nella popolazione
anziana con età superiore ai 74 anni. Coerentemente con la
prevalenza d’uso, la spesa e i consumi sono strettamente dipendenti
dalla fascia di età: nella popolazione con età superiore ai 64 anni
si registra una spesa pro capite a carico del Sistema Sanitatio
Nazionale fino a 3 volte superiore al livello medio nazionale e
oltre 6 volte rispetto alle fasce di età inferiori. I consumi
passano da circa 500 dosi nella fascia compresa tra i 40 e i 50
anni a oltre 3.000 nella popolazione ultrasettantacinquenne. Il 98%
degli anziani, nel corso del 2018, ha ricevuto almeno una
prescrizione farmacologica, senza differenze significative di
prevalenza d’uso tra i due generi; sono state dispensate, ogni
giorno, per ogni utilizzatore oltre 3 dosi con una spesa di 656
euro pro capite. Continua a crescere, in particolare, il canale
ospedaliero; in aumento nel 2018 del 4%, raggiungendo 10,8 miliardi
(valorizzato a prezzo medio ponderato, sulla stima del prezzo reale
di acquisto tenendo conto degli sconti). Sempre nel 2018, è stato
registrato soprattutto una crescita dei consumi dei farmaci
oncologici sia in termini di volumi (+12,7%), sia di valori
(+23,1%) . Tali farmaci rappresentano circa il 40% del consumo
totale di farmaci in ospedale.
La spesa farmaceutica in Italia, convenzionata netta a carico del
Servizio Sanitatio Nazionale nel periodo gennaio-ottobre 2019, si è
attestata a 8.456,2 mln di euro, evidenziando un decremento
rispetto a quello dell’anno precedente (-26,7 milioni di euro). I
consumi, espressi in numero di ricette (478,6 milioni di ricette),
mostrano una riduzione (-0,6%) rispetto al 2018. Anche l’incidenza
del ticket si riduce (-1,0% ). Parallelamente si osserva un
incremento dello +1,0% (+187,5 milioni) delle dosi giornaliere
dispensate.
Al fine di una corretta lettura dei dati si precisa quanto
segue:
• La spesa farmaceutica convenzionata che le Regioni pagano con DCR
(Distinta Contabile Riepilogativa) alle farmacie, cioè quella al
netto degli sconti versati dalle farmacie e di tutti i tipi di
compartecipazione è stata pari a 6.643,8 milioni di euro
• La spesa farmaceutica convenzionata che le Regioni di fatto
sostengono, cioè quella al netto degli sconti versati dalle
farmacie, di tutti i tipi di compartecipazione e anche del payback
1,83% versato alle regioni dalle ditte, è stata pari a 6.504,5
milioni di euro
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19La spesa farmaceutica in Italia
21
• La spesa farmaceutica convenzionata, che concorre al tetto di cui
alla legge 232/2016, articolo 1 comma 399, cioè quella al netto
degli sconti versati dalle farmacie, del payback 1,83% versato alle
regioni dalle ditte (importo pari a 139,3 milioni di euro) e anche
dei diversi pay-back versati sempre alle Regioni (importo pari a
67,4 milioni di euro) ma al lordo dei ticket regionali, è stata
pari a 6.823,6 milioni di euro
Analizzando la composizione della spesa farmaceutica totale
italiana a livello regionale (dati 2018), notiamo che la Lombardia
è la regione che presenta la spesa più elevata, con un importo
complessivo di 4.625 milioni di Euro, seguita dal Lazio (2.865
milioni di euro) e dalla Campania (2.856 milioni di euro)
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19La spesa farmaceutica in Italia
22
“Analisi di dettaglio della spesa e del consumo dei farmaci
Composizione della spesa farmaceutica totale 2018 per
Regione”
€° %* €° %* €° %* €° %* €° % €°
Piemonte 668 29,6 294 13,0 250 11,1 214 9,5 830 36,8 2.256
Valle d’Aosta 18 29,2 11 18,5 7 11,3 7 11,8 18 29,2 62
Lombardia 1.760 38,1 210 4,6 526 11,4 469 10,1 1.660 35,9
4.625
PA Bolzano 60 29,4 9 4,5 20 9,6 24 11,5 92 45,0 204
PA Trento 75 34,3 6 2,9 23 10,7 26 11,9 88 40,2 219
Veneto 680 31,6 116 5,4 241 11,2 229
Friuli VG 195 31,6 52 8,4 56 9,1 55 8,9 259 42,0 617
Liguria 257 28,7 86 9,6 109 12,2 95 10,6 349 38,9 896
Emilia R. 583 28,3 62 3,0 223 10,8 208 10,1 983 47,8 2.058
Toscana 554 30,4 81 4,4 202 11,1 179 9,8 807 44,3 1.822
Umbria 155 36,9 4 1,0 28 6,8 26 6,1 207 49,3 420
Marche 265 37,5 9 1,2 42 5,9 45 6,4 346 48,9 707
Lazio 1.094 38,2 2,6 285 10,0 249 8,7 1.163 40,6 2.865
Abruzzo 262 39,5 12 1,7 56 8,4 50 7,6 284 42,8 663
Molise 53 37,5 7 5,2 11 8,1 10 6,8 60 42,4 142
Campania 1.086 38,0 110 3,8 261 9,1 210 7,3 1.189 41,6 2.856
Puglia 759 36,7 71 3,4 164 7,9 137 6,6 938 45,3 2.069
Basilicata 102 37,3 7 2,6 21 7,9 18 6,5 125 45,7 273
Calabria 363 38,8 20 2,1 78 8,4 65 6,9 411 43,9 937
Sicilia 863 39,4 98 4,5 186 8,5 153 7,0 888 40,6 2.188
Sardegna 291 35,2 22 2,7 84 10,2 68 8,2 361 43,7 827
Italia 10.141 35,1 1360 4,7 2875 10,0 2536 8,8 11.942 41,4
28.854
Tabella 10: Analisi di dettaglio della spesa e del consumo dei
farmaci - Composizione della spesa farmaceutica totale 2018 per
Regione Fonte: Rapporto OsMed - AIFA 2019 (dati 2018)
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19La spesa farmaceutica in Italia
23
Per quanto riguarda invece l’analisi regionale della spesa netta
pro capite farmaceutica convenzionata (dati 2018), troviamo la
Regione Lazio al quarto posto (144,3 euro; -4,4% rispetto al 2017),
preceduta da Abruzzo (154,1 euro), Calabria (148,9 euro) e Campania
(148 euro).
Per una migliore analisi di quest’ultimo dato è importante chiarire
la distribuzione demografica della popolazione residente in
Italia.
La tabella 13 mostra invece l’andamento, a livello nazionale,
registrato nel periodo gennaio-ottobre del 2019, rispetto agli
stessi mesi dell’anno precedente che si riferiscono alla spesa
spesa farmaceutica netta convenzionata. Notiamo che nel caso della
regione Lazio, l’aumento percentuale della spesa netta rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente è stato dello 0,2% circa.
La regione che ha aumentato maggiormente la spesa è stata
l’Emilia-Romagna (+2,5%), mentre spetta all’Abruzzo il primato per
la diminuzione percentuale più marcata (-7,3%).
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Tabella 10: Riepilogo della spesa farmaceutica convenzionata netta
nel periodo Gennaio-Ottobre 2019, nelle singole regioni, rispetto
allo stesso periodo del 2018 Fonte: Rielaborazione propria di dati
AIFA
Analisi di dettaglio della spesa e del consumo dei farmaci - Spesa
netta pro capite farmaceutica convenzionata 2018 (popolazione
pesata)”
Spesa netta pro capite
Lombardia* 134,4 -0,9
Sud e Isole 141,8 -4,8
* Regioni con ticket in vigore nel corso del 2018 Nota: La spesa è
inclusiva dell’ossigeno
Tabella 11: Analisi di dettaglio della spesa e del consumo dei
farmaci Fonte: Agenzia Italiana del Farmaco DCR (Distinte Contabili
Riepilogative)
La spesa farmaceutica in Italia
Regione Spesa netta Gen-Ott 18 (€)
Spesa netta Gen-Ott 19(€)
TOSCANA 368.995.172 362.297.715 -1,8%
CALABRIA 236.272.020 237.666.503 +0,6%
SARDEGNA 200.512.817 194.276.247 -3,1%
MARCHE 179.736.275 176.727.256 -1,7%
LIGURIA 162.459.008 160.548.363 -1,2%
ABRUZZO 174.627.689 161.940.220 -7,3%
UMBRIA 103.049.723 102.940.885 -0.1%
BASILICATA 63.885.514 64.542.223 +1%
MOLISE 33.509.552 33.677.194 +0,5%
ITALIA 6.510.286.226 6.504.507.611 -0,1%
24
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
Popolazione residente - Italia 2019
Tipo di indicatore demografico popolazione italiana al 1º gennaio
2020
Seleziona periodo 2019
Liguria (p)741760 (p)808880 (p)1550640
Lombardia (p)4924451 (p)5136123 (p)10060574
Provincia Autonoma Trento (p)265497 (p)275601 (p)541098
Veneto (p)2399783 (p)2506071 (p)4905854
Emilia-Romagna (p)2168535 (p)2290942 (p)4459477
Toscana (p)1800741 (p)1928900 (p)3729641
Umbria (p)424819 (p)457196 (p)882015
Marche (p)740927 (p)784344 (p)1525271
Lazio (p)2838406 (p)3040676 (p)5879082
Abruzzo (p)640136 (p)671444 (p)1311580
Molise (p)150580 (p)155037 (p)305617
Campania (p)2828490 (p)2973202 (p)5801692
Puglia (p)1959903 (p)2069150 (p)4029053
Basilicata (p)276697 (p)286172 (p)562869
Calabria (p)955673 (p)991458 (p)1947131
Sicilia (p)2432589 (p)2567302 (p)4999891
Sardegna (p)805762 (p)833829 (p)1639591
Regione
PIEMONTE 462.652.632 459.335.050 -0,7%
LOMBARDIA 1.122.161.338 1.147.568.500 +2,3%
VENETO 422.135.426 415.031.535 -1,7%
LIGURIA 162.459.008 160.548.363 -1,2%
TOSCANA 368.995.172 362.297.715 -1,8%
UMBRIA 103.049.723 102.940.885 -0.1%
MARCHE 179.736.275 176.727.256 -1,7%
LAZIO 698.644.829 700.288.011 +0,2%
ABRUZZO 174.627.689 161.940.220 -7,3%
MOLISE 33.509.552 33.677.194 +0,5%
CAMPANIA 661.627.272 658.527.339 -0,5%
PUGLIA 473.510.903 469.326.680 -0,9%
BASILICATA 63.885.514 64.542.223 +1%
CALABRIA 236.272.020 237.666.503 +0,6%
SICILIA 523.944.612 530.067.826 +1,2%
SARDEGNA 200.512.817 194.276.247 -3,1%
ITALIA 6.510.286.226 6.504.507.611 -0,1%
Tabella 13: Riepilogo della spesa farmaceutica convenzionata netta
nel periodo Gennaio-Ottobre 2019, nelle singole regioni, rispetto
allo stesso periodo del 2018 Fonte: Rielaborazione propria di dati
AIFA
La spesa farmaceutica in Italia
25
26
2. Tracciabilità e contraffazione dei farmaci
La falsificazione dei farmaci è una delle forme più dannose di
contraffazione, in quanto la fabbricazione, il commercio e il
consumo di questi prodotti rappresentano una minaccia
particolarmente pericolosa per la salute della popolazione. Secondo
le stime, i medicinali contraffatti producono un giro d’affari pari
ad almeno 200 miliardi di dollari (il settore più lucroso di
falsificazione al mondo) e contribuiscono al crescente rischio di
resistenza antimicrobica. I farmaci contraffatti hanno dato luogo
ad un giro impetuoso di prodotti che ha anche aperto la strada ad
un mercato parallelo, quello, appunto, della contraffazione. Tali
prodotti, spinti dalla globalizzazione dei mercati, provengono
soprattutto da Cina e India, ma anche dalla Turchia e dagli Emirati
Arabi Uniti. La vendita di fraudolenta di farmaci provenienti
dall’Asia orientale e dal Sud- est asiatico e dall’Africa ammonta a
circa 5 miliardi di dollari all’anno. Una notevole quantità di
denaro che viene riversata nell’economia illecita e riutilizzata
dalla organizzazioni criminali internazionali. L’OMS ha calcolato
che fino all’1% dei farmaci venduti nei Paesi sviluppati può essere
contraffatto. Questa
cifra sale al 10 percento in diversi Paesi in via di sviluppo,
mentre in alcune parti dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina
il numero di prodotti farmaceutici fraudolenti ammonta addirittura
al 30 percento del mercato e un terzo dei farmaci per la malaria
usati nell’Asia orientale e nell’Africa sub-sahariana sono
contraffatti.
Le medicine prodotte illegalmente sono particolarmente pericolose.
L’Organizzazione mondiale della sanità stima che la presenza di
farmaci contraffatti nell’Africa sub-sahariana possa causare fino a
158.000 morti all’anno. Questi tipi di farmaci possono contenere
una dose errata di ingredienti attivi o un ingrediente
completamente diverso. In alcuni casi sono stati trovati farmaci
fraudolenti contenenti sostanze altamente tossiche come il veleno
per topi. D’altra parte, i farmaci fraudolenti privano i pazienti
del trattamento, rendendoli vulnerabili alla malattia che
dovrebbero combattere. Inoltre, aggravano alcune delle malattie più
pericolose, contribuendo allo sviluppo di ceppi batterici
resistenti ai farmaci.
Tutti i tipi di farmaci (sia di marca che generici) possono essere
prodotti in modo fraudolento, dai
comuni antidolorifici e antistaminici ai cosiddetti “farmaci per la
qualità della vita” come quelli assunti per perdere peso o curare
le disfunzioni sessuali, o anche farmaci di categoria “A”, meglio
conosciuti come farmaci “salvavita”, come quelli per il trattamento
del cancro e delle malattie cardiache.
Tra i farmaci più comunemente contraffatti ci sono quelli per il
trattamento della depressione, della schizofrenia, del diabete,
della pressione sanguigna e del colesterolo. C’è stato un aumento
significativo di farmaci fraudolenti, soprattutto in Africa
occidentale, di antibiotici, farmaci antiretrovirali e farmaci per
combattere malattie mortali come la malaria e la tubercolosi.
La vera sfida oggi a livello globale è riuscire a controllare la
tracciabilità e quindi l’origine dei prodotti farmaceutici venduti
on-line da fornitori che si spacciano per autentici o autorizzati.
Questi farmaci possono contenere il principio attivo sbagliato
oppure nessun principio attivo o ancora il principio attivo
corretto, ma in quantità errate. Possono, inoltre, contenere
sostanze molto dannose che non dovrebbero essere impiegate nei
medicinali. L’assunzione di questi prodotti può causare gravi
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-192. Tracciabilità e contraffazione dei
farmaci
27
Identità Origine Tracciabilità
L’imballaggio Il fabbricante La storia del prodotto
L’etichettatura Il paese di fabbricazione I registri e i documenti
relativi ai canali di distribuzione utilizzati
La denominazione Il paese di origine
La composizione, in relazione a uno qualsiasi dei componenti,
compresi gli eccipienti, e il relativo dosaggio
Il titolare AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio)
problemi di salute o peggiorare una condizione in corso. In tale
contesto è importante sottolineare che si definisce medicinale
“falsificato” un prodotto caratterizzato una falsa rappresentazione
circa i seguenti elementi: Dal punto di vista della provenienza
geografica, la distribuzionedi medicinali illegali è gestita
prevalentemente da organizzazioni criminali transnazionali,
operanti soprattutto in Asia, America Latina ed Europa. Infatti, la
maggior parte delle persone coinvolte nel contrabbando di prodotti
farmaceutici contraffatti sono state arrestate nei suddetti tre
continenti.Il fenomeno della contraffazione dei medicinali,
unitamente a quello dell’importazione illegale di prodotti non
autorizzati, registra oggi un trend in crescita, che coinvolge,
come menzionato e sebbene con caratteristiche diverse, Paesi in via
di sviluppo e Paesi industrializzati. Nei Paesi in via di sviluppo,
caratterizzati da una regolamentazione e da un livello di controllo
inadeguati, il fenomeno riguarda soprattutto i medicinali
“essenziali” quali antibatterici, antimalarici,
antitubercolari,antiretrovirali. Nei Paesi industrializzati,
contraddistinti invece da una regolamentazione consolidata del
settore farmaceutico, la contraffazione dei farmaci presenta
un’incidenza molto minore e riguarda soprattutto le “Life-style
saving drugs” ovvero quei prodotti per usi
Primi dieci Paesi per numero di arresti di persone coinvolte nella
produzione di medicinali contraffatti, 2018
Cina 233
Spagna 52
India 38
Pakistan 10
Indonesia 10
Canada 7
Colombia 6
Egitto 1
Tabella 15: Primi dieci Paesi per numero di arresti di persone
coinvolte nella produzione di medicinali contraffatti, 2018 Fonte:
rielaborazione propria di dati OCSE
non terapeutici. Abbiamo assistito, negli corso degli anni, ad una
vera e propria evoluzione del fenomeno, che possiamo riassumente
nelle seguenti macro-fasi:
• In passato il mercato illegale era costituito prevalentemente dai
medicinali contraffatti, ovvero copie più o meno indistinguibili
dei prodotti originali (a marchio proprietario o “branded”).
• Si è poi assistito ad uno spostamento verso la produzione dei
cosiddetti “generici asiatici”, ovvero analoghi di farmaci coperti
da brevetto, prodotti in deroga ai diritti di proprietà
intellettuale per i Paesi in via di sviluppo
• In una terza fase, quella attuale, i farmaci vengono presentati
come integratori alimentari o prodotti “naturali” per i quali vige
una normativa meno stringente.
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-192. Tracciabilità e contraffazione dei
farmaci
28
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
• Analizzando i dati è chiaro che la battaglia contro questo
mercato criminale va combattuta a livello locale, regionale, ma
soprattutto mettendo in campo reti sovranazionali di cooperazione
internazionale. In ambito UE, la Convenzione Medicrime del
Consiglio d’Europa, entrata in vigore nel 2016, rimane ancora lo
strumento giuridico internazionale più significativo in materia e
stabilisce l’obbligo per gli Stati firmatari e ratificanti di
qualificare come illeciti penali:
• La fabbricazione di prodotti medicali contraffatti • la
fornitura, l’offerta di fornitura e il traffico di
prodotti medicali contraffatti • la falsificazione di documenti •
la fabbricazione o la fornitura non autorizzata
di prodotti medicali e la commercializzazione di dispositivi
medicali non conformi alle norme di settore (o “reati
simili”)
La Convenzione offre un quadro di cooperazione nazionale e
internazionale attraverso i diversi settori amministrativi, misure
di coordinamento nazionale, le misure preventive destinate al
settore pubblico e a quello privato e misure di protezione per
vittime e testimoni. Inoltre, prevede l’istituzione di un organo di
controllo per sorvegliare l’attuazione della
Convenzione da parte degli Stati aderenti. Al momento, pochi Paesi
l’hanno ratificata
Convenzione del Consiglio d’Europa sulla contraffazione dei
prodotti medicali e reati simili che implicano una minaccia alla
salute pubblica
Stato delle firme e ratifiche di trattato. Situazione al
29/03/2020
Year
Paese
Armenia
Belgio
Croazia
Russia
Francia
Portogallo
Benin
Guinea
Tabella 16: Convenzione del Consiglio d’Europa sulla contraffazione
dei prodotti medicali e reati simili che implicano una minaccia
alla salute pubblica Fonte: Consiglio d’Europa
2. Tracciabilità e contraffazione dei farmaci
29
Lo sfozo italiano nella lotta al mercato illecito dei farmaci
L’Italia è uno degli Stati europei maggiormente colpiti dal
fenomeno della contraffazione (soprattutto per ciò che concerne il
settore manufatturiero e alimentare) sia come Paese produttore sia
come Paese consumatore. Nel nostro paese però l’incidenza dei
medicinali contraffatti è inferiore rispetto ad altri Paesi
europei, grazie anche ad una serie di misure di prevenzione e
contrasto alla diffusione di farmaci potenzialmente pericolosi per
la salute. La filiera legale del nostro paese è dunque sicura e, ad
oggi, non sono stati registrati casi di infiltrazione di prodotti
falsificati. L’incidenza del fenomeno, almeno nel caso italiano,
riguarda prevalentemente la filiera illegale, rappresentata da
negozi non autorizzati alla vendita di farmaci e dalle farmacie web
illegali, in cui trovano sbocco prodotti che contengono principi
attivi farmaceutici, e rispetto ai quali non è possibile stabilire
con certezza da dove provengano, chi li abbia prodotti, con quali
ingredienti e attraverso quali processi produttivi. Per Stefano
Vella, presidente dell’Agenzia Italiana
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
del Farmaco - AIFA dal 2017 al 2018, in Italia ci sono “pochissimi
casi di contraffazione dei farmaci. C’è un mercato nero di pillole
per la disfunzione erettile. E ancor di più di farmaci utilizzati
per il doping come gli anabolizzanti. In percentuale, però, siamo
sotto lo 0,1%”. Perché, continua Vella, “i farmaci sono tracciati e
abbiamo un sistema sanitario nazionale, che permette a tutti
l’accesso ai medicinali essenziali”. Tra le misure di prevenzione e
contrasto alla diffusione di farmaci potenzialmente pericolosi, già
da tempo implementate, rientra il sistema di tracciabilità del
farmaco – gestito dal Ministero della Salute – che, attraverso il
”bollino a lettura ottica”, consente di monitorare il percorso di
ogni singola confezione di prodotto farmaceutico, dalla produzione
fino allo smaltimento. Le attività di contrasto portate avanti
dall’AIFA, in collaborazione con le altre amministrazioni italiane
coinvolte nel fenomeno, sono riconducibili ad iniziative di diversa
matrice, ovvero:
• Gestione delle segnalazioni riguardanti casi sospetti, furti di
medicinali e coordinamento del sistema antifalsificazione
• Gestione delle segnalazioni relative alle violazioni in materia
di vendita di farmaci attraverso il web
e coordinamento delle attività della Conferenza dei Servizi
Istruttoria sulle farmacie online illegali
• Operazioni di controllo in dogana e sul territorio • Elaborazione
di progetti ad hoc finanziati dal
programma “Prevenzione e lotta contro il Crimine” della Commissione
Europea
• Ricerche mirate ad inquadrare le caratteristiche della domanda di
farmaci online
• Iniziative formative e informative rivolte agli operatori
sanitari e al pubblico sui rischi per la salute
• Partecipazione a tavoli di lavoro in ambito normativo
Il sistema nazionale anticontraffazione (Art. 142-bis del Decreto
legislativo, 19/02/2014 n° 17) è inteso a impedire la circolazione
di medicinali falsificati attraverso:
• La ricezione e gestione delle segnalazioni • Il richiamo di
medicinali dal mercato • Il ritiro dei medicinali (anche attraverso
il
supporto dei pazienti).
L’AIFA provvede, inoltre, all’invio di una notifica di allerta
rapida alle autorità competenti degli
2. Tracciabilità e contraffazione dei farmaci
30
Principali dispositivi di protezione individuali distribuiti dallo
Stato italiano sull’intero territorio nazionale a seguito
dell’emergenza sanitaria da coronavirus
Unità
mascherine 39.284.000,0
occhiali 191.200,0
guanti 7.619.400,0
camici 25.713,0
Tabella 17: Principali dispositivi di protezione individuali
distribuiti dallo Stato italiano sull’intero territorio nazionale a
seguito dell’emergenza sanitaria da coronavirus Fonte: dati
rielaborati da Protezione civile nazionale - Ministero della
Salute
Stati membri e a tutti i soggetti della catena di distribuzione sul
territorio nazionale; entro 24 ore vengono, inoltre, diramati
comunicati pubblici. In tale contesto, sempre l’AIFA, al fine di
contrastare l’ingresso nel territorio nazionale di medicinali
contraffatti, di intesa con il Ministero della salute e il
Ministero dell’economia e delle finanze, adotta, d’accordo con la
task-force nazionale anticontraffazione, le misure necessarie a
garantire la cooperazione tra l’AIFA stessa, l’Agenzia delle dogane
e dei monopoli e, per gli aspetti di competenza, gli uffici di
sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della salute
(Art. 142-quater, Decreto legislativo 19/02/2014 n° 17). Grazie
anche agli strumenti legislativi menzionati i sequestri di
materiale farmaceutico contraffatto sono aumentati negli ultimi
anni, come dimostrano i dati relativi alle verifiche effettuate
sulle merci in ingresso (da AIFA, Agenzia Dogane, NAS e USMAF),
nelle principali sedi portuali e aeroportuali italiane: dal 2010 al
2017 il sequestro di merce illegale è praticamente triplicato. Le
operazioni di law enforcement coordinate dall’INTERPOL, denominate
“Pangea”, mettono in luce la rilevanza sempre più preponderante
dell’attività illecita per le organizzazioni criminali
transnazionali e, al tempo
stesso, lo straordinario lavoro delle istituzioni italiane che,
negli ultimi anni, hanno intensificato i controlli doganali
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-192. Tracciabilità e contraffazione dei
farmaci
31
Il business dei farmaci contraffatti ai tempi del COVID-19
A causa della crisi epidemiologica dovuta all’espansione pandemica
del “COVID-19”, i governi di tutta Europa stanno intensificando i
loro sforzi per combattere la diffusione globale del coronavirus,
adottando varie misure per sostenere i sistemi di sanità pubblica,
salvaguardare l’economia e garantire l’ordine pubblico e la
sicurezza. Alcune di queste misure hanno un impatto significativo
sul panorama criminale internazionale. Le organizzazioni che
gestiscono i traffici illeciti hanno rapidamente colto
l’opportunità per sfruttare la crisi, adattando i loro metodi
operativi ed impegnandosi in nuove attività criminali. I principali
fattori che hanno indotto il crimine organizzato a dedicarsi da
subito alla contraffazione di prodotti farmaceutici e dispositivi
di protezione individuale - DPI , sono i seguenti:
Elevata domanda di determinati beni Richiesta urgente di
dispositivi di protezione (DPI, specialmente maschere protettive e
indumenti per la protezione da agenti biologici) Richiesta di nuovi
e spesso difficili da reperire
prodotti farmaceutici
A tal proposito va sottolineato che, dall’inzio dell’emergenza
della crisi epidemiologica da “Coronavirus” al 29 marzo sono stati
distribuiti dallo Stato italiano quasi 48 milioni di pezzi di
materiali sanitari e DPI: ventilatori polmonari 1.231; occhiali
191.200; mascherine 39.284.000; guanti 7.619.400; camici 25.713;
caschi respiratori 6.831; tamponi 124.742; kit 5.910. Nel
dettaglio, le principali regioni per numero di pezzi distribuiti:
Lombardia 9.781.817; Emilia Romagna 7.018.285; Piemonte 5.995.598;
Veneto 4.916.8
Verifiche effettuate sulle merci in ingresso (da AIFA, Agenzia
Dogane, NAS e USMAF), nelle principali sedi portuali e
aeroportuali.
Unità contraffatte illegali
Pangea III (2010) ca. 20.000
Pangea IV (2011) ca. 50.000
Pangea V (2012) ca. 30.000
Pangea VI (2013) ca. 25.000
Pangea VII (2014) ca. 30.000
Pangea VIII (2015) ca. 93.000
Pangea IX (2016) ca. 80.000
Pangea X (2017) ca. 90.000
Tabella 18: Verifiche effettuate sulle merci in ingresso (da AIFA,
Agenzia Dogane, NAS e USMAF), nelle principali sedi portuali e
aeroportuali. Fonte: rielaborazione dati AIFA, Agenzia Dogane, NAS
e USMAF
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-192. Tracciabilità e contraffazione dei
farmaci
32
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
La vendita di prodotti sanitari e farmaceutici contraffatti, nonché
di dispositivi di protezione individuale (DPI) è aumentata,
pertanto, in modo spropositato dallo scoppio della crisi sanitaria,
con numeri sempre più in crescita. E’ evidente il rischio che le
organizzazioni criminali e, più in generale, i contraffattori,
sfruttino le carenze nella fornitura di alcuni beni per fornire
sempre più alternative di prodotti illeciti e fuori dai controlli
nazionali sia online che offline.
La pandemia ha aperto un’opportunità commerciale enorme per le
organizzazioni criminali. Le autorità di tutto il mondo hanno
sequestrato nell’ambito dell’ultima operazione “Pangea” (coordinata
dall’INTERPOL e supportata da EUROPOL), solo tra il 3 e il 10 marzo
2020, quasi 34000 maschere chirurgiche contraffatte, rendendole il
prodotto medico più venduto online. Le forze dell’ordine hanno
identificato oltre 2 000 collegamenti a prodotti correlati
all’emergenza sanitaria da COVID-19. Le mascherine, infatti, erano
ritenute pericolose e non sicure per l’utilizzo in quanto prive
degli standard di sicurezza previsti dalla Comunità Europea,
vendute non confezionate, senza l’indicazione del Paese d’origine,
dei materiali impiegati, delle precauzioni, della destinazione
d’uso nonché delle istruzioni in lingua italiana.
I risultati dell’operazione “Pangea” rivelano un preoccupante
aumento dei farmaci antivirali non autorizzati e della clorochina
antimalarica. Grandi quantità di prodotti contenenti vitamina C,
nota per le sue proprietà immunostimolanti, antibiotici e
antidolorifici, oltre ad altri integratori alimentari sono stati
sequestrati in tutto il mondo. In tale contesto, col fine di
prevenire ulteriori aumenti dell’attività criminale in uno scenario
internazionale già sconvolto dall’emergenza sanitaria, l’Agenzia
Europea per i Medicinali (EMA) ha esortato, attraverso un
comunicato pubblicato il 24 marzo 2020, tutti i cittadini a non
acquistare medicinali da siti web non autorizzati e da altri
venditori che stanno facendo leva sui timori e sulle preoccupazioni
legati alla pandemia in corso. Tali venditori potrebbero sostenere
che i loro prodotti siano in grado di curare o prevenire la
malattia da COVID-19 o dare l’impressione di garantire un facile
accesso a medicinali legali che altrimenti non sarebbero
direttamente disponibili. Potrebbe infatti trattarsi di medicinali
falsificati. L’EMA ha voluto ribadire, inoltre, che al momento non
esistono medicinali autorizzati per curare la malattia da COVID-19.
Inoltre, sempre nel comunicato dell’EMA, sono stati diffusi alcuni
consigli pratici con l’intenzione
121 arresti
326 00 pacchi controllati
48000 pacchi sequestrati
4,4 milioni di unità di prodotti farmaceutici illeciti sequestrati
in tutto il mondo
Sequestrati 37.000 dispositivi medici non autorizzati e
contraffatti (prin- cipalmente maschere chirurgiche e kit di
auto-test per il monitoraggio dell’HIV)
2 500 collegamenti eliminati (siti Web, social media, e-commerce,
pubblicità)
37 gruppi di criminalità organizzata sono stati smantellati.
Tabella 19: I numeri dell’ultima Operazione “Pangea” analisi
internazionale Fonte: EUROPOL
2. Tracciabilità e contraffazione dei farmaci
33
di evitare le frodi e spingere il consumatore ad “acquistare i
farmaci in sicurezza”:
• I medicinali falsificati possono provocare gravi danni
• Quando acquisti farmaci sul web rivolgiti solo a venditori online
registrati
• Controlla che la farmacia/parafarmacia online riporti il logo
comune
• Clicca sul logo e verifica che sia registrata nell’elenco di
quelle autorizzate dal Ministero della Salute
• Non esistono medicinali autorizzati per curare o prevenire la
malattia da COVID-19. Non acquistare medicinali online
pubblicizzati per questo scopo! In caso di sintomi, consulta il tuo
medico o seguile indicazioni fornite dalle autorità
sanitarie.
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-192. Tracciabilità e contraffazione dei
farmaci
34
Conclusioni3
35
Conclusioni
Nel 2019, i pazienti a livello globale hanno speso circa 234
dollari a persona per prodotti farmaceutici. Lo sbarco sul mercato
di nuovi prodotti contribuirà ad una spesa annuale media più alta
in termini assoluti ma rispetto ai costi sostenuti rappresenterà un
valore inferiore, pur in un contesto di crescita dei prodotti
branded. Quasi i due terzi dei nuovi prodotti nei prossimi cinque
anni saranno rappresentati da specialità innovative, in aumento
quindi rispetto al 61% degli ultimi cinque anni, arrivando a una
quota di spesa specifica vicina al 50% entro il 2023 nella maggior
parte dei mercati sviluppati. La più grande area terapeutica per
spesa pro capite e nuovi prodotti continuerà ad essere quella
oncologica.
A livello globale, la ricerca ha evidenziato in seguenti fattori
che caratterizzano lo stato attuale dei numeri legati al settore
farmaceutico:
Nel complesso, l’uso globale dei farmaci è aumentato a un tasso di
crescita annuale composto (CAGR) del 3% dal 2014, rallentando
rispetto al tasso del 4% registrato nel periodo 2009-2014
La maggior parte della vendita dei medicinali si
concentra ancora nelle farmacie/drug stores, che hanno l’utenza
maggiore, ma i tassi di utilizzo pro-capite dei Paesi in via di
sviluppo sono ancora notevolmente inferiori rispetto ai Paesi a
reddito più elevato
La maggior parte della spesa farmaceutica si concentra sul supporto
terapeutico per alcune particolari patologie, come il diabete, le
disfunzioni respiratorie, cardiovascolari e il cancro, che
rappresentano la causa del 71% dei decessi a livello globale.
La maggior parte dei mercati sviluppati vedrà rallentare i tassi di
crescita della spesa farmaceutica più bassi nei prossimi cinque
anni (previsti tra 1 e 4%) rispetto agli ultimi cinque
(5-8%).
Si prevede che i prezzi netti dei prodotti cresceranno tra l’1% e
il -2% negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni,
significativamente comunque al di sotto dei livelli storici, mentre
in altri mercati sviluppati si prevede un calo dei prezzi netti dal
-2 al -5%.
Le pressioni al ribasso sui prezzi stanno spingendo i produttori ad
ottimizzare i loro modelli con l’obiettivo di migliorare
continuamente i margini. Questo trend
darà spazio a maggiori investimenti tecnologici, come il cloud
computing, intelligenza artificiale e apprendimento automatico,
considerati tra gli strumenti più importanti da esplorare per
migliorare la produttività.
Si prevede che le “spese speciali” per farmaci cosiddetti
“innovativi” rappresenteranno il 40% della spesa globale nel 2024 e
si presume che raggiungeranno il 52% nel 2024 nei mercati
maggiormente sviluppati.
In Italia e, in generale, nei Paesi OCSE, abbiamo visto che la
spesa farmaceutica non ha subito negli anni variazioni
significative e continua ad essere piuttosto contenuta,
attestandosi ormai da circa 2 anni sull’8,8% del PIL nazionale, in
linea con la media OCSE. Nel nostro paese nel 2018 la spesa
farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 29,1
miliardi di euro (circa 482 euro pro-capite). Per quanto riguarda
invece l’analisi regionale della spesa netta pro capite
farmaceutica convenzionata (dati 2018), troviamo la Regione Lazio
al quarto posto (144,3 euro; -4,4% rispetto al 2017), preceduta da
Abruzzo (154,1 euro), Calabria (148,9 euro) e Campania (148
euro).
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-193. Conlusioni
36
Infine, la ricerca ha evidenziato, inoltre, come la contraffazione
dei prodotti farmaceutici è un fenomeno in piena espansione, che
sottrae al mercato legale del farmaco a livello mondiale circa 200
miliardi di dollari all’anno, colpendo soprattutto i Paesi in via
di sviluppo e causando circa 160.000 vittime l’anno. In Italia
l’incidenza dei medicinali contraffatti è inferiore rispetto ad
altri Paesi europei (meno dello 0,1% del totale), grazie a tutta
una serie di misure di prevenzione e contrasto alla diffusione di
farmaci potenzialmente pericolosi per la salute. Si prevede un
aumento generale del fenomeno criminale, dovuto da una parte
all’espansione dell’e- commerce e, soprattutto, dall’altra alle
conseguenze che genererà l’evoluzione dell’emergenza sanitaria da
COVID-19, che avrà un impatto fortissimo sui consumi destinati ai
prodotti farmaceutici legali ed illeciti.
Tre principali trend futuri:
In materia di spesa farmaceutica si prevede che a livello globale
aumenterà nei prossimi quattro anni del 2-5% annuo e si stima che
supererà $ 1,5 trilioni di dollari nel 2024. In questo scenario
l’Italia passerà da una spesa farmaceutica media di 34,4 mld di
dollari nel periodo 2014- 18 - che ha registrato una crescita del
6,3% - a una spesa di 40-44 miliardi nel quinquennio 2019-2023, con
una crescita in frenata tra i 2 e il 5 per cento.
Per quanto riguarda l’industria farmaceutica, abbiamo visto che
l’Italia è il 1° produttore farmaceutico dell’UE e l’industria
farmaceutica è un asset strategico fondamentale per l’economia
italiana. Infatti, è il comparto con la più alta crescita dal 2007
al 2018 e negli ultimi due anni è il settore che ha aumentato
maggiormente l’occupazione (dal 2014 sono stati assunti circa
20mila addetti, di cui l’81% under35). Le imprese del farmaco e il
loro indotto generano occupazione su tutto il territorio nazionale
e i numeri sono destinati a salire (si prevedono circa 3000 nuove
assunzioni nel 2021). Si stima che nei prossimi 10 anni si
renderanno necessarie 100 nuove professioni da impiegare
all’interno del pharma market. Il comparto richiederà soprattutto
laureati in Medicina, Chimica, Biologia e Farmacia ma ci anche
spazio per Economia/Giurisprudenza e, in particolare,
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
1
2
Ingegneria, Matematica ed Informatica, quest’ultime considerate
sempre più essenziali nel contesto delle future professioni
dell’industria farmaceutica.
Per ciò che concerne la contraffazione dei farmaci, abbiamo visto
che è un fenomeno in piena espansione che colpisce quasi tutti i
farmaci in circolazione, con percentuali anche del 30% in alcune
economie emergenti (Africa e Asia). I numeri sono desinati ad
aumentare con l’espansione della vendita on-line di prodotti
farmaceutici ma anche a causa delle conseguenze della gestione
speciale dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, che apre
scenari completamente nuovi. Si prevede, infatti, un sensibile
aumento dei del commercio illegale di medicinali contraffatti e di
frodi/speculazioni legate all’enorme richiesta mondiale di prodotti
DPI (in particolar modo mascherine protettive e indumenti per la
protezione da agenti biologici).
Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo
ai tempi del Covid-19
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www.romebusinessschool.com