Download - Al Cimitero Monumentale è da non Porta Tosa c era invece ... · M assoni, streghe, eretici, al- chimistiepersinofantasmi. È una parte dell affollato universochepopolala«Milanoeso-terica»

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Page 1: Al Cimitero Monumentale è da non Porta Tosa c era invece ... · M assoni, streghe, eretici, al- chimistiepersinofantasmi. È una parte dell affollato universochepopolala«Milanoeso-terica»

M assoni, streghe, eretici, al-chimisti e persino fantasmi.È una parte dell’affollato

universo che popola la «Milano eso-terica» (Edizioni Intra Moenia)esplorata dal giornalista AntonioEmanuele Piedimonte. Un lungopercorso che offre l’occasione di im-mergersi nella parte più remota del-l’antica Mediolanum e rivivere luo-ghi e storie ormai dimenticati doves'intrecciano mito e leggenda, arche-ologia e letteratura, scienza e arte.

Un appassionante viaggio per sco-prire, ad esempio, che quando nonera ancora una metropoli ospitale,multietnica e tollerante, Milano èstata la città nella quale, prima chealtrove, si bruciavano le streghe: Si-billa Zanni fu data alle fiamme il 26maggio del 1390, mentre la «caccia»vera e propria comincerà solo dopoil 1430. I roghi venivano appiccatisoprattutto a Sant’Eustorgio e allaVetra, ma la repressione non dovet-te sembrare sufficientemente ferocese nel 1611 il governatore dell’epo-ca, Juan de Velasco, scrisse all’amba-sciatore spagnolo della Santa Sedep e r l a m e n t a r s i d e l l a s c a r s aincisività dell’Inquisizione che con-sentiva a troppe megere di circolareancora liberamente. Il massacronon risparmiò neppure gli eretici:cinquanta contadini furono incene-riti in quello che oggi si chiama cor-so Monforte.

Tra Porta Romana e la scomparsaPorta Tosa c’era invece la Commen-da dei Templari, la sede dei mona-ci-guerrieri che sbarcarono in cittàtra il 1132 e il 1135, stabilendosi vici-

no al convento di San Giovanni Bat-tista. Altre sedi erano dislocate instrade che hanno mantenuto il rife-rimento storico: via Brolo, via Bro-letto, piazzetta San Nazaro in Broloe, naturalmente, via della Commen-da.

A Milano ha mosso i primi passiin Italia anche la massoneria, comedimostra il «Tempio della notte»della Gorla, ipogeo che si trova al-l’interno di un parco ottocentesco.Al Cimitero Monumentale è da nonperdere il mausoleo dell’Ordine

equestre del Santo Sepolcro di Geru-salemme, edificio caratterizzato dagrandi figure di cavalieri con man-tello e croce rossa, ognuno sormon-tato dalla scritta «Dio lo vuole», il ce-lebre «Deus vult» che gridavano icrociati in battaglia. E sempre al Mo-numentale, simboli massonici sonoben visibili sul monumento di Fede-rico Sala.

La presenza di spettri e fattucchie-re invece era associata alla Ca’ Ten-citt, la casa dei carbonai, di via delLaghetto: la leggenda è nata con

l’epidemia di peste che in manierainspiegabile non provocò vittimeproprio nella zona del laghetto, trapiazza Santo Stefano e l’Ospedale, ein particolare intorno alla Ca’ Ten-citt.

Un altro luogo frequentato da fan-tasmi sarebbe la Torre Gorani che sierge ancora in uno slargo andandoda corso Magenta a via Torino. È tut-to ciò che resta delle proprietà delcavalier Giuseppe Gorani, un prota-gonista del Settecento milanese: in-tellettuale, massone, illuminista, mi-litare, grande viaggiatore. Non gode-va, però, di buona fama per un’ac-centuata passione per i giovanotti.Abbandonata al degrado, la torre èdiventata scenario prediletto per ipiù fantasiosi racconti popolari.

Milano è stata inoltre patria di im-portanti alchimisti come G. B. Cuc-chi, maestro speziere che tra la finedel XVI secolo e l’inizio del XVII seco-lo produsse per conto dell’OspedaleMaggiore la «teriaca», il più potentefarmaco dell’epoca al quale veniva-no attribuite virtù miracolose.

Quello tracciato da Piedimontenon è, però, soltanto un viaggio neltempo tra cenacoli esoterici, storiedi maghe, esorcisti e demoni. È so-prattutto un itinerario dentro la sto-ria millenaria di Milano, un percor-so lungo il quale s’incontrano enig-mi e luoghi simbolici che, spiegal’autore, «vanno conosciuti e scruta-ti con occhi attenti per penetraredavvero nel cuore più antico e au-tentico della città».

Bruno De Stefano© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’estate sta finendo e non è una questionedi meteo. Chi ama la dolce malinconia dellaMilano d’agosto fatta di strade vuote osemivuote, serrande abbassate, parcheggiosotto casa sempre libero, notti silenziose,passeggiate in solitaria in vie solitamenteaffollate conta le ore con preoccupazione.Domani la città si riaccenderà insieme alletelecamere dell’Area C, riapriranno gli ufficie il panettiere all’angolo che, alla facciadella crisi, ha spento il forno per 25 giorni.

Tornerà il traffico e la città, lentamente maneanche troppo, si riapproprierà di queiritmi che ci accompagneranno in autunno,inverno e primavera. Una lunga attesaaspettando la prossima estate, con lasperanza che nel 2014 più milanesipotranno permettersi le meritate vacanze(quest’anno, dicono le statistiche, 1 su 5).Solo allora Milano tornerà a essere tuttanostra, noi che in agosto restiamo qua.

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I roghi della Vetrae i fantasmi di viaLaghetto:una guida perflâneur esoterici

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Milano«Milanoesoterica»(Intra Moenia,pagine 351, 18euro) è l’ultimolibro di AntonioEmanuelePiedimonte,giornalista,saggista efotografo

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Simboli La famigerata colonna delDiavolo a Sant’Ambrogio. Asinistra, illustrazione di Guido Rosa

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8 Domenica 25 Agosto 2013 Corriere della Sera

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