༄༅། །བ་ག་ིན་བས་གར་མཛོད་བགས་སོ། །
Il Forziere delle Benedizioni: Una Pratica di Buddha Śākyamuni
Composto da Mipham Jamyang GyatsoTradotto in italiano da Paolo Ippoliti
SPADA MAGNETICA PRESS
spadamagnetica.org
Copyright © 2020 by Paolo Ippoliti. Tutti i diritti riservati
L’immagine di copertina riproduce una xilografia tibetana del XX secolo proveniente dalla tipografia Derge Parkhang
del monastero di Gonchen. Dalla collezione del Rubin Museum of Art (#C2001.4.5 ). Ogni gratitudine dovuta.
༄༅། །བ་ག་ིན་བས་གར་མཛོད་བགས་སོ། །
Il Forziere delle Benedizioni: Una Pratica di Buddha Śākyamuni
ན་མོ་་་་་ན་།
Namo guru śākyamunaye!
Nel Samādhirāja Sūtra si dice: “Quelli che mentre camminano, siedono, stanno in piedi o dormono ricordando il
Buddha simile alla luna, saranno sempre in presenza del Buddha e realizzeranno l’illimitato nirvān�a. E poi: “Il
suo puro corpo è del colore dell’oro, il Protettore del Mondo è sublime. Chiunque lo visualizzi in questo modo
pratica la meditazioni dei bodhisattva”. Per attenersi a questo, dovremmo praticare ricordando il nostro
incomparabile maestro in questo modo:
sangye chö dang tsok kyi chok nam la
Nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha
changchub bardu dak ni kyab su chi
Prendo rifugio fino all’illuminazione
dak gi jin sok gyipé sönam kyi
Tramite il merito della pratica di generosità
dro la pen chir sangye drubpar shok
Possa io raggiungere lo stato di Buddha per tutti gli esseri
Recita questi versi per tre volte
Genera i Quattro Incommensurabili dicendo:
semchen tamché dewa dang dewé gyu dang denpar gyur chik
Possano tutti gli esseri senzienti godere della felicità e delle cause della felicità
dukngal dang dukngal gyi gyu dang dralwar gyur chik
Possano esseri liberi dalla sofferenza e dalle cause della sofferenza
dukngal mepé dewa dang mindralwar gyur chik
Possano non essere mai separati dalla felicità che risiede oltre la sofferenza
nyering chakdang nyi dang dralwé tang nyom tsemepa la nepar gyur chik
Possano dimorare in infinita equanimità, liberi dall’attaccamento e dalla rabbia
Pensando ai fenomeni che si manifestano pur se privi d’esistenza intrinseca, recita:
ah, kyemé tongpanyi dang tenjung gi
Āh=! Come l’unione di vacuità senza origine
nangwa gakmé zungjuk gyumé tsul
e incessanti manifestazioni interconnesse, magicamente appare
rang dün namkhar chötrin gyatsö ü
Davanti a me nel cielo, tra nubi illimitate di offerte,
rinchen sengtri pé nyi dawé teng
Sul Trono del Leone ingioiellato, assiso su loto, sole e luna,
tönpa tsungmé shakya sengé ni
L’incomparabile maestro, Leone dei Śākya
ser gyi dokchen tsen dang pejé den
Il suo corpo del colore dell’oro, ornato dei segni maggiori e minori
chögö sum sol dorjé kyiltrung shyuk
Avvinto nelle tre vesti del Dharma, seduto nella posizione del loto
chak yé sa nön chakgya lek kyang shing
La mano destra posta con grazia nel mudrā della terra
chak yön nyamshyak dütsi lhungzé nam
La mano sinistra nel mudrā di meditazione, che tiene una ciotola colma di nettare
ser gyi ri tar ziji pal barwa
Magnifico come una montagna d’oro, brilla di splendore
yeshe özer drawé khaying khyab
Diffonde raggi luminosi di saggezza nell’intera vastità dello spazio
nyewé sé gyé neten chudruk sok
Gli Otto Bodhisattva, I Sedici Arhat e gli altri
pak tsok gyatsö khor gyi yong kor shying
Un seguito oceanico di esseri nobili che lo circonda
drenpa tsam gyi sishyi ta nyi lé
Al solo pensarlo concede la gloria della somma beatitudine
namdrol dewa chok gi pal tsolwa
La liberazione dai due estremi del sam=sāra e il nirvān=a
kyab kündüpé daknyi chenpor sal
Egli è il Sommo Essere, incarnazione impeccabile di ogni fonte di rifugio
Visualizza la forma del Buddha in questo modo e immagina che si trovi proprio lì, davanti a te. Nell’istante in cui
generi questo pensiero, visto che il corpo di saggezza dei Buddha non è limitato dal tempo e dai luoghi, egli sarà di
sicuro lì.
Un sūtra dice: Se qualcuno pensa al Buddha, egli è lì davanti, a concedere costantemente le sue benedizioni e la
liberazione dalla sofferenza. Il merito ottenuto visualizzando il Buddha è inesauribile: è una fonte di virtù che non
diverrà mai arida. Come si dice nell’Avatam�saka Sūtra: vedendo, ascoltando o recando offerte ai buddha, si
accumula una riserva illimitata di merito, che non si inaridirà prima di esserci liberati delle emozioni distruttive
e della sofferenza del sam�sāra.
Inoltre, qualsiasi preghiera e aspirazione rivolgeremo al Buddha verrà esaudita.
Come è scritto nel’Insegnamento sulle Qualità della Terra Pura di Mañjuśrī: Ogni cosa è circostanziale e dipende
interamente dalla nostra aspirazione. Su questa base qualsivoglia preghiera di aspirazione concederà risultati
adeguati.
Genera un’incrollabile convinzione in questi concetti e recita quanto segue:
nyingjé chenpö tsöden nyikmé shying
Con la tua grande compassione hai abbracciato questo mondo turbolento e degenerato
zung né mönlam chenpo ngabgya tab
E hai fatto cinquecento mirabolanti aspirazioni
pekar tar ngak tsen tö chir mindok
Sei sublime come il bianco loto. Chiunque oda il tuo nome non tornerà nel sam=sāra
tönpa tukjé chen la chaktsal lo
Oh compassionevole Maestro, a te reco omaggio!
dakshyen go sum gé tsok longchö ché
Le virtù di corpo, parola e mente mie e altrui, tutto ciò che possediamo,
kunzang chöpé trin du mik né bul
In forma di nubi d’offerte del Buddha Primordiale, io ti porgo
tokmé né sak diktung malüpa
Le azioni dannose e trasgressive che ho compiuto nel tempo immemore,
nying né gyöpa drakpö sosor shak
Te ne ammetto ognuna, con intenso e sentito sconforto
pak dang sosö kyewö gewa ni
Delle azioni virtuose degli esseri eccelsi e ordinari
dü sum sak la jesu yi rang ngo
Accumulate nei tre tempi, mi delizio
zab ching gyaché chö kyi khorlö tsul
Gira la Ruota degli Insegnamenti
chok chur gyün michepar kor du sol
Incessantemente e in ogni direzione, ti imploro
khyö ni namkha tabü yeshe ku
Il tuo corpo di saggezza è indistinguibile dallo spazio
dü sum pogyur mepar shyuk mö kyi
Resta immutato nei tre tempi del passato, del presente e del futuro
duljé nang ngor kyé jik tsul tön kyang
Ma nella percezione di quelli che devi guidare, manifesti nascita e morte
trulpé zukku taktu nangwar dzö
E continui ad emanare il tuo corpo di manifestazione
dak gi dü sum sakpé gé tsok kyi
Tramite le virtù che ho accumulato, accumulo e accumulerò
khakhyab drowa kün la pen ledu
Allo scopo di render beneficio agli esseri infiniti come lo spazio
chö kyi gyalpo taktu nyé jé ching
Possa tu, o sovrano del Dharma, essere sempre compiaciuto
chöjé gyalwé gopang tobpar shok
Possano raggiungere la condizione del Vittorioso, Signore del Dharma,
dakchak nyikmé drowa gönmé nam
Tutti gli esseri errabondi come noi, senza guida o protezione
tukjé lhakpar zungwé kadrin lé
Per l’attenzione compassionevole che ci rivolgi
shying dang dü dir rinchen nam sum gyi
Ogni manifestazione dei Tre Gioielli in questo mondo
nangwa jinyé khyé kyi trinlé nyi
Sorge dalla tua attività illuminata
dechir kyab chok tsungmé chikpu ru
Sei il nostro solo incomparabile supremo rifugio
yiché depé nying né soldeb na
T’imploriamo con fede e totale fiducia
ngön gyi damcha chenpo manyelwar
Non dimenticare le promesse fatte in passato
changchub bardu tukjé jedzin dzö
Rivolgici la tua compassione fino al raggiungimento dell’illuminazione
Con quanta più fede e fiducia possibili, considera che il Buddha sia lì davanti a te.
Concentrati senza distrazioni sulla sua manifestazione. E recita quanto segue quante volte puoi:
lama tönpa chomdendé deshyin shekpa drachompa yangdakpar dzokpé sangye pal
gyalwa shakya tubpa la chak tsal lo chö do kyab su chi o
Maestro Supremo, Bhagavan, Tathāgata, arhat, Buddha perfetto e completo, glorioso conquistatore,
Buddha Śākyamuni, ti reco il mio omaggio e le mie offerte e prendo rifugio in te.
Allo scopo d’invocare la sua mente di saggezza, recita quante volte possibile il dhāran�ī seguente, trasmesso nel
Prajñāpāramitā:
teyata om muné muné maha munayé soha
tadyathā om= mune mune mahāmunaye svāhā
Poi recita quante volte possibile lo stesso mantra dall’om� in poi:
ༀ་་་་་མ་་་ན་་་།
om muné muné maha munayé soha
om= mune mune mahāmunaye svāhā
Mentre reciti richiama alla mente le qualità del Buddha e con la mente colma di devozione concentrati senza
distrarti nella visualizzazione della sua manifestazione. Tramite il potere del pronunciare i nomi del Buddha e
della recitazione del suo dhāran�ī, immagina questo:
tönpé ku lé yeshe kyi özer natsokpé nangwa chenpö dak dang semchen tamché kyi
dribpa tamché sal shying
Dal corpo di Buddha irradiano i raggi policromi della luce di saggezza, che dissipano ogni
oscurazione individuale e altrui
chenpö lam gyi yönten tsulshyin du kyé té chirmidokpé sa nönpar gyur
Fanno sorgere le qualità immacolate del sentiero Mahāyāna, per raggiungere la perfezione tramite la
quale non si farà più ritorno al sam=sāra.
Applicati con diligenza a questa pratica, quanto più possibile. Tra una sessione e l’altra offri man�d�ala e recita
meglio che puoi qualsiasi sūtra tu voglia, tipo il Sutra degli Elogi al Buddha, il Sutra del Loto Bianco della
Compassione, il Lalitavistara, Le Vite Anteriori del Buddha e I Cento e Otto Nomi dei Tathāgata. Dedica la virtù
che ne deriva all’ineludibile risveglio e recita preghiere di aspirazione.
deshek sé ché kün gyi tukkyé dang
Come i buddha e i loro discendenti, con intenzione illuminante
dzepa mönlam khyen tsé nüpé tsul
Nell’attività, aspirazione, saggezza, amore e capacità,
lamé yeshe gyutrul chindrawa
In questi e altri modi in cui l’ineludibile saggezza si manifesta
dendra khonar dak sok gyurwar shok
Possa io e ogni altro essere diventare esattamente come loro.
In genere, qualsiasi cosa ti trovi a fare, sia che tu ti muova, cammini, dorma o stia seduto, dovresti sempre
richiamare alla mente il Buddha. Anche di notte, quando vai a dormire, immagina che l’irradiare della forma del
Buddha illumini tutto lo spazio in ogni direzione, rendendo tutto luminoso come durante il giorno.
In ogni momento, emula le azioni del Buddha dal primo momento in cui ha generato la mente del risveglio, segui
gli esempi dei buddha e dei bodhisattva del passato, del presente e del futuro.
Continuando a generare bodhicitta senza mai vacillare, gettati a pieno nella condotta dei bodhisattva, nelle
pratiche del samatha e del vipassana, per dare significato e godere dei vantaggi di questa esistenza umana.
Si dice in molti sūtra che il mero udire il nome del nostro maestro Buddha assicura che si avanzi sulla strada verso
l’illuminazione senza mai tornare indietro.
Si dice anche che il dhāran�ī rivelato sopra sia la sorgente di tutti i buddha. Tramite il potere della scoperta di
questo dhāran�ī lo stesso Re dei Śākya ha raggiunto l’illuminazione, ed Avalokiteśvara è diventato il boshisattva
supremo. Il mero ascoltare questo dhāran�ī farà ampiamente accumulare merito e tutte le oscurazioni karmiche
saranno purificate, e quando lo si recita non sorgeranno ostacoli. Questo viene insegnato nella versione concisa del
Prajñāpāramitā. Altri insegnamenti dicono che recitare questo dhāran�ī anche una sola volta, tutte le azioni
dannose commesse nel corso degli ottocento miliardi di kalpa saranno purificate.
Si dice che possegga illimitate qualità e che sia la sacra essenza del cuore di Buddha Śākyamuni. I metodi per
generare fede e impegnarsi nelle pratiche del samatha e del vipassana sono spiegati altrove.
L’intenzione di comporre questo testo è dapprima sorta grazie all’insistente incoraggiamento di Ön Orgyen
Tenzin Norbu, reggente del tesoro del triplice addestramento, che ha accompagnato la sua richiesta con l’offerta di
sostanze auspichevoli. Lo stesso Ön Rinpoche ha poi inviato Tulku Jikmé Pema Dechen, con doni d’oro e altre
sostanze auspichevoli, implorando di finirlo in fretta. All’insistenza di questi due grandi maestri, io, Mipham
Jamyang Gyatso, seguace di Śākyamuni con fede incrollabile nel sublime maestro, e insegnante del Dharma solo
di nome in quest’epoca buia, ho composto questo testo a Phuntsok Norbüi Ling ai piedi del monte Dza Dorje
Penchuk. È stato completato l’ottavo giorno del Mese dei Miracoli nell’anno del Topo di Ferro. Possa beneficiare gli
insegnamenti e gli esseri senza tregua, di continuo, su scala illimitata, e possa chiunque lo veda, lo ascolti, lo
richiami alla mente o entri in contatto con esso in qualunque modo, ricevere l’incomparabile benedizione del
nostro maestro, il Signore dei Saggi.
Al sedicesimo giorno del mese del Cavallo di Fiamma nell’anno del Topo di Ferro, quello che chiamano Paolo
Ippoliti ha immaginato il Buddha e ha volto questo richiamo nella lingua dei suoi antenati. Possa chiunque lo
incroci con i sensi trarne beneficio.
Una traduzione Spada Magnetica, 8 maggio 2020
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