Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus
dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XVIII a domenica
del Tempo Ordinario 31 luglio 2011 Benedetto XVI ha introdotto la
preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel
Gandolfo nella XVIII a domenica del Tempo Ordinario 31 luglio
2011
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In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista],
Ges part di l su una barca e si ritir in un luogo deserto, in
disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle
citt. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sent
compassione per loro e guar i loro malati. Sul far della sera, gli
si avvicinarono i discepoli e gli dissero: Il luogo deserto ed
ormai tardi; congeda la folla perch vada nei villaggi a comprarsi
da mangiare. Ma Ges disse loro: Non occorre che vadano; voi stessi
date loro da mangiare. Gli risposero: Qui non abbiamo altro che
cinque pani e due pesci!.. Dal Vangelo secondo Matteo 14,
13-21
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Ed egli disse: Portatemeli qui. E, dopo aver ordinato alla
folla di sedersi sullerba, prese i cinque pani e i due pesci, alz
gli occhi al cielo, recit la benedizione, spezz i pani e li diede
ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a saziet,
e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che
avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le
donne e i bambini. Dal Vangelo secondo Matteo 14, 13-21
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Sul far della sera, i discepoli suggeriscono a Ges di congedare
la folla, perch possa andare a rifocillarsi. Ma il Signore ha in
mente qualcosaltro: "Voi stessi date loro da mangiare" (Mt 14,16).
Essi, per, non hanno "altro che cinque pani e due pesci".
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Ges allora compie un gesto che fa pensare al sacramento
dellEucaristia: "Alz gli occhi al cielo, recit la benedizione,
spezz i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla (Mt
14,19). Il miracolo consiste nella condivisione fraterna di pochi
pani che, affidati alla potenza di Dio, non solo bastano per tutti,
ma addirittura avanzano, fino a riempire dodici ceste.
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Il Signore sollecita i discepoli affinch siano loro a
distribuire il pane per la moltitudine; in questo modo li istruisce
e li prepara alla futura missione apostolica: dovranno infatti
portare a tutti il nutrimento della Parola di vita e del
Sacramento.
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In questo segno prodigioso si intrecciano lincarnazione di Dio
e lopera della redenzione. Ges, infatti, "scende" dalla barca per
incontrare gli uomini (cfr Mt 14,14).
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S an Massimo il Confessore afferma che il Verbo di Dio "si
degn, per amore nostro, di farsi presente nella carne, derivata da
noi e conforme a noi tranne che nel peccato, e di esporci
linsegnamento con parole ed esempi a noi convenienti" (Ambiguum
33).
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Il Signore ci offre qui un esempio eloquente della sua
compassione verso la gente. Viene da pensare ai tanti fratelli e
sorelle che in questi giorni, nel Corno dAfrica, patiscono le
drammatiche conseguenze della carestia, aggravate dalla guerra e
dalla mancanza di solide istituzioni. Cristo attento al bisogno
materiale, ma vuole dare di pi, perch luomo sempre "affamato di
qualcosa di pi, ha bisogno di qualcosa di pi" (Ges di
Nazaret).
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Nel pane di Cristo presente lamore di Dio; nellincontro con Lui
"ci nutriamo, per cos dire, dello stesso Dio vivente, mangiamo
davvero il pane dal cielo" (ibid.).
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Cari amici, "nellEucaristia Ges fa di noi testimoni della
compassione di Dio per ogni fratello e sorella. Nasce cos intorno
al Mistero eucaristico il servizio della carit nei confronti del
prossimo" (Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 88).
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Ce lo testimonia anche SantIgnazio di Loyola, fondatore della
Compagnia di Ges, di cui oggi la Chiesa fa memoria. Ignazio scelse,
infatti, di vivere "ricercando Dio in tutte le cose, amando Lui in
tutte le creature" (cfr Costituzioni della Compagnia di Ges, III,
1, 26).
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Affidiamo alla Vergine Maria la nostra preghiera, perch apra il
nostro cuore alla compassione verso il prossimo e alla condivisione
fraterna.