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4. L’ASSONOMETRIA Marco Cardini
L'assonometria , come metodo grafico di rappresentazione degli oggetti nello spazio
tridimensionale, viene descritta da MONGE nel trattato di "GEOMETRIE DESCRIPTIVE"
edito nel 1794.
L'assonometria si sviluppa, nel XIX sec., come metodo di rappresentazione sia militare
(assonometria cavaliera militare) che per la rappresentazione di sistemi costruttivi nei
manuali della seconda metà del XIX sec..
Nel secolo XX gli architetti del De Stil e del Movimento Razionalista (Gropius, Mies Van
der Rohe, ecc.) hanno fatto largo uso dell'assonometria, tradizione che prosegue con gli
strutturalisti (Wachsmann) per le possibilità che detta rappresentazione offre per
rappresentare i reticoli spaziali e modulari architettonici e costruttivi.
Fig. 23 Viste assonometriche di un cubo
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4.1 L’assonometria: definizione
La proiezione assonometrica (assonometria) proietta una figura sopra un piano di
rappresentazione (quadro) da un centro posto all’infinito (rette parallele proiettanti).
4.2 Componenti essenziali dell’Assonometria
Gli elementi fondamentali di riferimento per eseguire una assonometria sono:
- UNA TERNA FISSA DI PIANI ORTOGONALI FRA LORO DALL'INTERSEZIONE DEI QUALI
DERIVANO TRE ASSI LE CUI PROIEZIONI SUL QUADRO SONO GLI ASSI
DELL'ASSONOMETRIA (X, Y, Z,).
- UN PIANO (DETTO QUADRO) SUL QUALE VENGONO PROIETTATI GLI ASSI X, Y, Z,
GIACENTI NELLO SPAZIO ( per semplicità il quadro si fa coincidere con il foglio del
disegno).
- UNA DIREZIONE L DI PROIEZIONE DEGLI ASSI X, Y, Z.
- UN’UNITA' DI MISURA (coefficienti di riduzione) DA MISURASI PARTENDO DAL PUNTO
0 ( punto d’incontro fra gli assi cartesiani).
Ne risulta che l'angolazione degli assi proiettati ed il valore assunto dalle unità di misura
sono in relazione dalla inclinazione assunta dalla direzione di proiezione rispetto al
quadro.
Da tale inclinazione derivano le diverse posizioni assunte dalla terna degli assi ed i valori
dei rispettivi coefficienti di riduzione, dando luogo ai vari tipi di assonometria .
L’assonometria a seconda della direzione di proiezione I rispetto al quadro assonometrico
si distingue in:
ASSONOMETRIA ORTOGONALE: Quando la direzione I è ortogonale al quadro
assonometrico
ASSONOMETRIA OBLIQUA: Quando la direzione I è obliqua al quadro
assonometrico
4.3 Assonometria Ortogonale Sintetizziamo, fra le possibili configurazioni assonometriche ortogonali, quelle che più
vengono usate nel disegno architettonico e nel disegno di elementi del disegno industriale,
ricordando che la caratteristica peculiare dell’uso dell’assonometria nella rappresentazione
è di definire la forma e la dimensione degli oggetti rappresentati.
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Fig. 24
ASSONOMETRIA ORTOGONALE
ISOMETRICA
Coefficienti di riduzione Ix = Iy = Iz Da: ADRIANA BACULO “QUATTRO LEZIONI DI DISEGNO E RILIEVO”.- LIGUORI - NAPOLI
Fig. 25
ASSONOMETRIA ORTOGONALE
DIMETRICA
(due angoli uguali) Coefficienti di riduzione Ix = Iz Iy = ½ Ix Da: ADRIANA BACULO “QUATTRO LEZIONI DI DISEGNO E RILIEVO”.- LIGUORI - NAPOLI
Fig. 26
ASSONOMETRIA ORTOGONALE
TRIMETRICA
(tre angoli disuguali) Coefficienti di riduzione Ix = 0,9 Iy = 0,5 Iz = 1 Da: ADRIANA BACULO “QUATTRO LEZIONI DI DISEGNO E RILIEVO”.- LIGUORI - NAPOLI
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4.4 Assonometria Obliqua
Le configurazioni assonometriche oblique applicate all’architettura permettono
rappresentazioni di facile lettura, in particolare:
- nell’assonometria monometrica le misure non variano sia in pianta che in alzato;
- nell’assonometria dimetrica (cavaliera) il piano yz coincide con il quadro e, di
conseguenza, con un prospetto.
Fig. 27.1
ASSONOMETRIA OBLIQUA
MONOMETRICA
Coefficienti di riduzione Ix = Iy = Iz Da: ADRIANA BACULO “QUATTRO LEZIONI DI DISEGNO E RILIEVO”.- LIGUORI - NAPOLI Fig. 27.2 Possibili configurazioni di un’assonometria obliqua monometrica
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Fig. 28.1
ASSONOMETRIA OBLIQUA
DIMETRICA (cavaliera)
Coefficienti di riduzione Ix = Iz Iy = ½ Ix Da: ADRIANA BACULO “QUATTRO LEZIONI DI DISEGNO E RILIEVO”.- LIGUORI - NAPOLI Fig. 28.2 Possibili configurazioni di un’assonometria obliqua dimetrica
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4.5 Planometria
La planometria o assonometria cinese trasla verticalmente la pianta di un edificio
mantenedo un prospetto parallelo al quadro.
Fig. 29 Esempi di planometrie Da: TOM PORTER e SUE GOODMAN “MANUALE DI TECNICHE GRAFICHE” - ED. CLUP MILANO
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4.6 L’assonometria esplosa e traslata
E’ la rappresentazione dei singoli elementi costituenti organismi complessi distaccati l'uno
dall'altro, che permette di rappresentare e definire le rispettive posizioni assunte dai vari
elementi.
Fig. 30 Esploso assonometrico di un tavolo da disegno (disegni tratti dal corso di “disegno dell’architettura” doc. Marco Cardini)
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4.7 Ombre in assonometria
La lunghezza dell’ombra portata di un oggetto si trova tramite l’intersezione tra la direzione
del raggio luminoso (inclinato di un angolo prestabilito) e la sua proiezione sul piano di
riferimento: entrambe le componenti possono variare in funzione del risultato che si vuole
ottenere.
Fig. 31 Da: TOM PORTER e SUE GOODMAN “MANUALE DI TECNICHE GRAFICHE” - ED. CLUP MILANO Per disegnare l’ombra in assonometria occorre scegliere la direzione e l’inclinazione del raggio luminoso rispettivamente in pianta ed in alzato: in genere l’inclinazione si sceglie con angoli di 30°, 45°, 60° a seconda della lunghezza dell’ombra che si vuole ottenere. Nell’inclinazione a 45° l’altezza dell’oggetto è eguale alla lunghezza dell’ombra sul piano di riferimento.
Il tracciamento dell’ombra di una figura tridimensionale si ottiene proiettando (secondo la
direzione assegnata al raggio luminoso) gli spigoli di contorno delle superfici in ombra. Fig. 32 Fase 1 - Scelta della direzione
della luce - Identificazione delle
superfici non illuminate
Fase 2 - Proiezione del
contorno - Definizione
dell’ombra portata.
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Il tracciamento dell’ombra di un oggetto composto da più solidi si ottiene tramite la
definizione delle ombre dei singoli componenti. Nei casi in cui i solidi siano di diversa
dimensione o forma, si dovrà tener presente anche l’ombra portata sull’oggetto di
dimensioni minori.
Fig. 33 Fase 1 - Costruzione dell’ombra
portata del volume maggiore
Fase 2 - Costruzione dell’ombra
portata del volume minore
Fase 3 - Costruzione dell’ombra
portata del volume maggiore sul minore
Fase 4 - Definizione dell’ombra
portata
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4.7 La rappresentazione assonometrica nel disegno tecnico
Fig. 34 Marcel Breuer Assonometria dello sgabello per la mensa del Bauhaus e della poltrona Wassily . (Disegno allegato al brevetto per i mobili in tubi di acciaio 1927) Fig. 35 Assonometria della poltrona di G.T. Rietved
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Fig. 36 Assonometria dei componenti del progetto di una poltrona Fig. 37 Assonometria del progetto di un divano (disegni tratti dal “laboratorio di disegno ” doc. Marco Cardini)
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Fig. 38 Assonometria di un soggiorno Fig. 39 Assonometria di una camera da letto (disegni tratti dal “laboratorio di disegno ” doc. Marco Cardini)
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