Il Mondo del Golf NOVEMBRE 2011 3
anno 31 numero 241novembre 2011 con Golf Digest e Golf World
IN COPERTINA: Dustin Johnson, uno dei golfisti più 'atletici' del PGA Tour e numero 5 del mondo. Sommario
EDITORIALE
7 LASTAGIONEDELLECOPPE Fulvio Golob 9 QUANDOILLEGNOERADILEGNO Donato Di Ponziano
11 DOMINARESENZAEMOZIONARE Alberto Croze
ILGIORNALEa cura di Carolina Durante
14ATTUALITÀEPUNTIDIVISTA
16 INNAMORARASI DIDONNAFUGATAPaolo De Chiesa
18 CASTELLIDISABBIA
Marco Durante
SERVIZI26 EROID'IRLANDA Tom Callahan32 FEDEXCUP&RACETODUBAI DulcisinfundoNicola Montanaro
90 INCHIESTA:Lacarica deicinghiali Luca Barassi
HCPZERO34 HCPZEROEVARIE Nicola Montanaro
38 VIAGGIARE,VIAGGIARE EANCORAVIAGGIARE Giulia Sergas
42 0/18Barbara Zonchello
TECNICA
SPECIALEFITNESSS
44 SENONVUOIESSERE SUPERATODEVICURARE MOLTOLAPARTEATLETICA Dustin Johnson
48 SIETEATLETICICOMEIPRO? Max Adler
52 ILTIGERCHECIMANCAÈTIGER L'ATLETATom Callahan
54 10REGOLEPERESSERE UNATLETAGary Player56 GUERRIEROMODERNO Gary Woodland
60 ILCHIPPING:RILASCIATE PERMANDARLAPIÙALTA Hank Haney
62 UNOSTOPALTOP Sean Foley
64 ILPUTTCHEROTOLATROPPO INDISCESAButch Harmon
66 PERMANDARLAPIÙLONTANA USATEIPIEDIDavid Leadbetter
71 GIOCARESOTTOI100/90/80 Chris O'Connell
76 REGOLEINCAMPODavide Lantos77 LAFAVOLETTADIRENATINO Filippo Motta
78 ALLIMITEDEL"NOLIMITS" Gabriele Villa
MATERIALIa cura di Luca Barassi
85 ESPLOSIONEDIPOTENZA Mike Stachura
88 NOVITÀINCAMPO
Rory McIlroy, qui ripreso
in Ryder Cup, è uno dei tre 'eroi'
golfistici dell'Irlanda del Nord
(servizio a pagina 26).
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Sommario
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4 NOVEMBRE 2011 Il Mondo del Golf
Sommario
A spasso fra le spiagge e i campi da golf
del Queensland australiano, lo stato che si
affaccia sulla celebre e straordinaria grande
barriera corallina (servizio a pag.100)
è portavoce ufficiale delle seguenti associazioni
le nostre associazionifederazioni e associazioni professionali
AITGAss. Italiana Tecnici Golfisti
EGCOA European Golf Course Owners Association
AIACG Ass.Italiana Architetti di Campi da Golf
Il Mondo del Golf è media partner di:
FIDGFederaz. Italiana Golfisti Disabili
CIPCG Consorzio Italiano Proprietari Campi da Golf
AIPBAssociazioneItalianaPrivateBanking
ACGAssociazione Commercialisti Golfisti
Porsche Green Club
AIMGAssociazione Italiana Medici Golfisti
BusinessOpen
AIAG Associazione Italiana Architetti Golfisti
1 DHOne DigitHandicap
PF GolfAssociazione Italiana Promotori Finanziari
LOGOSLibera Organizzazione Golfisti Seniores
ITINERAAsociazione ItalianaGolfistiItineranti
AEROGOLFAssociazione Italiana Golf Piloti e Gente dell’Aria
LGAItalian LadiesGolf Association
Golf & Classic Car
AssociazioneItaliana Rotariani Golfisti
ANMGAssociazione Nazionale Militari Golfisti
AIGGAssociazione Italiana Giornalisti Golfisti
NGONucleo GinnicoOperativo
VIAGGI&CAMPI98 CHECKINa cura di Veronica Pons
100 AUSTRALIA SullarottadelcapitanoCook Franco Barbagallo112 CASTELCONTURBIA Unquartodisecolospesobene Fulvio Golob
114 CASTELL'ARQUATO QuisifaclubLuca Barassi
115 TERMEDISATURNIA Sarannofamosi
GRANDISPONSOREASSOCIAZIONI
120 PORSCHEGREENCLUB a cura di Luca Barassi
124 LEGAREPIÙBELLE Ospiti dei circoli italiani
RUBRICHE
12DAILETTORI116MONDOVERDE Luca Barassi
154 NONSOLOGOLF Franca Ghetti
155 GAREDICIRCOLO158 DAGOLFISTAAGOLFISTA160 BACKTEE Marco Dal Fior
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i tre eroi dell’irlanda del no rdR
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Rory McIlroy, Graeme McDowell e Darren Clarke
fotografati insieme a Portrush, con i trofei
dello U.S. Open e del British Open, due giorni dopo
la vittoria di Clarke al Royal St. George’s.
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Nome Golfista
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76 NOVEMBRE 2011 Il Mondo del Golf
No. Si possono utilizzare a meno che non sia evidente che non siano confor-
mi; per esempio se volano clamorosamente più lunghe e riuscite a dare effet-
ti maggiori di una pallina normalmente in commercio. In molti casi, le palline
sono marcate come X-OUT solo perché presentano piccole imperfezioni (errori
di stampa ecc…) e non perché le caratteristiche di gioco sono differenti dalle altre
palle. Solitamente anche le palline marcate PRACTICE sono palline conformi ma
destinate al campo pratica.
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BUGIE BIANCHECosa fare quando la vostra palla potrebbe essere fuori limite
Regole
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Estratto da:
“Le Regole del Golf - Guida Rapida”Facile da capire, Con oltre 170 illustrazioni,Formato pratico e resistente all’acqua
✹POP QUIZ
LA SITUAZIONE COSA FARE
1Tirate la palla verso un campo pratica. La palla potrebbe essere
fuori limite, ma ci sono talmente tante palline in quella zona che non ne
siete certi ed è inoltre molto pericoloso andare a cercarla.
Sfortunatamente dovete considerare la vostra palla come persa e giocarne
un’altra da un punto il più vicino possibile a quello dal quale avevate giocato la
palla originale. Dovete anche aggiungervi un colpo di penalità. Reg. 27-1
2Tirate un brutto colpo che vola fuori dal campo e colpisce una
casa. Il proprietario esce visibilmente contrariato, vede la vostra palla
nel suo giardino, la alza e la tira in campo.
Se una palla in gioco viene mossa da un agente estraneo, deve essere ripiazzata.
Reg. 18-1. Poiché però il vostro colpo era terminato fuori limite, incorrete in un
colpo di penalità e giocate dal punto in cui avevate effettuato il colpo prece-
dente. Reg. 27-1
3In una gara stroke play (medal), la vostra palla finisce nei pressi
del green, ma nel giardino di qualcuno. L’area attorno è segnata come
fuori limite da paletti bianchi, ma il giardino non è marcato.
Finite la buca con due palline, dichiarando in anticipo quale sia quella che secon-
do voi conterà per il punteggio. Giocate una palla come se l’originale fosse fuori
limite e l’altra come se fosse in campo. Alla fine del giro chiedete una decisione
per stabilire il punteggio. Reg. 3-3
4La vostra palla si trova fuori limite vicino a una recinzione che
delimita il campo. Non potete ovviare senza penalità e l’unico modo
per giocare il colpo è di posizionarsi dall’altra parte della recinzione.
Non preoccupatevi. Potete stare fuori limite per giocare una palla che si trova in
campo ed è anche possibile muovere la palla colpendo la rete di recinzione che
si trova tra il bastone e la palla. Dec. 14-1/5
5State giocando in un campo nuovo dove le aree delle case in co-
struzione sono marcate come fuori limite. Fate un colpo che attra-
versa una di queste case e si ferma sul fairway di un’altra buca.
A meno che non vi sia una regola locale per cui i fairway delle buche che non
state giocando siano fuori limite, la vostra palla è in gioco. In questo caso non c’è
penalità. Def. Fuori Limite
6La vostra palla si trova vicino a un paletto del fuori limite ma
ancora in gioco. Ci sono però diversi rami di un albero che cresce fuori
limite che interferiscono con il vostro movimento.
Anche se non vi piacerà, non potete spostare i rami che vi danno fastidio per fare
meglio il movimento. Il fatto che l’albero sia fuori limite non cambia la regola sul
migliorare l’area del movimento che intendete effettuare. Dec. 13-2/19
TENETELO A MENTE: Se non trovate la tabella degli handicap ma avete necessità di sapere quale sia il vostro handicap
di gioco in quel determinato campo, usate il calcolatore. Moltiplicate il vostro handicap esatto con lo slope rating dei tee che
utilizzerete. Ottenuto un numero dividetelo per lo slope standard di 113. Infine arrotondatelo per difetto (se il decimale è sotto
0,5) o per eccesso (se 0,5 o superiore). Per esempio, un giocatore con un handicap esatto di 15,2 vuole giocare un campo dai
tee che hanno uno slope di 127. Moltiplica quindi 15,2 per 127 ottenendo 1930. Quindi divide 1930 per 113 ottenendo 17,08. Quindi
arrotonda per difetto (essendo ,08 un decimale inferiore a ,5). L’handicap di gioco sarà quindi 17.
113SLOPE RATINGHANDICAP ESATTO HANDICAP DI GIOCO
(arrotondato)X =( )
Violate una regola se giocate una pallina X-OUT o una marcata PRACTICE?
di Davide M. Lantos
Rules Official del Ladies European Tour
Coordinatore e docente “Sezione Direttori e Segretari” della Scuola Nazionale di Golf
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Il Mondo del Golf NOVEMBRE 2011 77
C’era una volta, non tanto tempo fa, un simpatico ragazzino
assolutamente simile ai suoi coetanei. Renato (questo il suo
nome) era spigliato, simpatico, aperto, bello e spensierato.
Viveva in una grande città che conosceva poco e il cui traffico an-
cora non lo spaventava. Così come l’inquinamento o la crisi globale.
Frequentava, con profitto altalenante, una scuola importante, nota
per preparare alla vita adulta i migliori ragazzi del Paese.
I suoi docenti, carismatici e preparati, erano attentissimi anche
alla formazione etica delle proprie scolaresche. Accanto al lati-
no, alla geografia e alle lingue italiana e straniera cercavano an-
che di plasmare, con successi parziali, il carattere un po’ ribelle
delle nuove generazioni forse non abbastanza seguiti fuori dalle
mura scolastiche.
Renatino, così chiamato dagli amici a causa della sua altezza non
eccessiva, proprio non capiva perché i suoi Professori insistessero
tanto su concetti come correttezza, lealtà e onestà. Dopotutto a
casa, con i suoi fratelli e i suoi genitori, si parlava di tutt’altro.
Papà, un noto professionista della città, seguiva il proprio lavoro
con attenzione spasmodica e certamente giustificata - lo aveva
capito da certe esternazioni a tavola - dai difficili momenti dell’eco-
nomia mondiale. Una volta lo aveva sentito parlare del “Dio Dena-
ro” come se questo fosse davvero una divinità da venerare; e papà
doveva essere un fedele importante dato che, a Renatino e ai suoi
cari, non mancava davvero nulla.
Mamma era una signora bellissima con gli occhi azzurri, degli
splendidi e vaporosi capelli biondi, la pelle sempre abbronzata e
un fisico (Renato iniziava a guardare le sue coetanee con occhi
diversi, ultimamente) temprato dalle ore di palestra e attività fisica.
La settimana di studio di Renato, come giusto, terminava al ve-
nerdì pomeriggio quando, all’uscita di scuola, trovava mamma alla
guida del suo SUV nero già carico dei suoi fratelli.
Pronti? Via: destinazione campagna laddove l’attività della fami-
glia, almeno per un paio di giorni, si concentrava su di uno strano
sport che a Renatino non piaceva poi così tanto. Perché, a dirla
tutta, amava molto di più giocare a pallone con i suoi amici di scuo-
la sotto l’acqua, al sole e persino, a volte, con la neve. Sporchi,
acciaccati, stanchi ma felici. Le trasferte di sabato e domenica, in
campagna, non erano quindi il vero sogno di Renato.
Ma, da bravo figlio, seguiva con rispetto le decisioni dei genitori
e, da anni, si trastullava con IL GOLF, quello strano sport che così
pochi dei suoi compagni praticavano ma che tutti gli amici della
campagna veneravano. Quello sport che, per mamma e papà,
era un metro di paragone: tra loro e i propri amici e tra i coetanei
dei figli e i propri figli.
Tra lezioni continue e faticose, anche Renato seguiva la propria via:
Club dei Giovani, Giocatore Abilitato (che bello il giorno che Loren-
zo, il suo Maestro, gli diede la Carta Verde per andare in campo; e
com’erano felici mamma e papà), Non Classificato e, infine, gioca-
tore vero e proprio con un handicap iniziale di 35. Indimenticabile
la festa di quella domenica sera vittoriosa: tutti felici in casa al pun-
to che anche i nonni gli fecero un regalo in banconote!
Così la vita di Renatino continuava secondo i soliti schemi: scuola,
casa, studio, un po’ di videogiochi, una partita a pallone ogni tanto.
E le gare di golf del fine settimana.
Renato, disattento ai problemi del mondo ma attentissimo agli
umori di casa, si rendeva perfettamente conto di come i suoi ge-
nitori fossero felici quando lui giocava bene e quando, magari
non in giornata felice, sopravanzava comunque i suoi coetanei,
figli di amici di mamma e papà.
Continuava dunque la sua “carriera”; l’handicap scendeva e, all’im-
provviso, il Maestro Lorenzo gli disse che era il momento di fare
gare un po’ più importanti. Quelle gare che servivano per entra-
re nell’“élite” del golf giovanile e per guadagnare un punteggio di
ranking tale da fargli assegnare il Brevetto.
Quante gare disputò, in quei mesi estivi, Renato! Ma i risultati, gio-
cando su percorsi non conosciuti, facevano fatica ad arrivare. Mam-
ma era anche un po’ arrabbiata: lo portava in giro per l’Italia a fare
gare e il Brevetto rimaneva lontana chimera. Mentre invece Luca, suo
compagno di trasferte, lo aveva raggiunto con qualche buon giro.
“Accidenti”, si disse Renato, “devo impegnarmi di più. Non posso
tradire così i desideri di mamma e papà! Alla prossima gara, costi
quel che costi, devo fare punteggio”.
La gara in programma, quel venerdì, era una “giovanile” di presti-
gio. Renato aveva una bella partenza con degli amici ma, cribbio,
quel giorno il gioco non ne voleva sapere di ingranare. Addirittura,
in un colpo da sotto una pianta, aveva fatto un air-shot di cui nes-
suno si era accorto. E lui non lo aveva detto.
Poco dopo un triplo bogey infelice, sbagliando da pochi centimetri
un putt finale, era stato dichiarato, per errore, come un doppio bogey
senza che nessuno obbiettasse. “Ma è così facile?” si chiese Renato.
“Allora è vero che, come dice papà, in queste gare si ‘arrangiano’ un
po’ tutti”. Dopo 8 buche aveva guadagnato qualche colpo su quelli
reali. Continuando così, alla 18, il suo punteggio era di tre colpi sotto
al par del campo. Abbastanza da garantirgli il Brevetto.
Controllò lo score con i suoi compagni e consegnò al tavolo pre-
posto. Felice come non mai, avvertì mamma del punteggio e si
prese una bibita al bar. Rimase quindi di stucco quando, poco do-
po, un Marshall del campo gli chiese di recarsi in Segreteria per
una verifica dei suoi punteggi.
Le sue peggiori paure presero forma: lo avevano visto! E così, pro-
prio così, era: gli arbitri sul percorso avevano fatto dei controlli a
campione e, nella rete, era finito anche Renatino. Che, accusato
da sconosciuti, cercò prima di negare per poi, tra le lacrime, am-
mettere le sue colpe. Gli spiegarono che, essendo quella una gara
giovanile federale, la sua infrazione sarebbe stata giudicata da per-
sone importanti, così gli parve, in Federazione.
Uscì affranto dalla Segreteria e, sotto gli occhi accusatori dei pro-
pri amici, andò da mamma a raccontarle tutto con una paura fe-
roce della sua reazione. Mamma l’ascoltò attenta; lo tranquillizzò
come giusto (“chi non ha fatto errori da ragazzo”) e andò a pagare il
conto del bar. Salita in macchina accese il telefono e chiamò papà
dicendogli, senza perifrasi, “Renato è stato sorpreso a rubare sul
campo da golf; spero vorrai attivarti subito con Antonio per cerca-
re di rimediare a questa incresciosa situazione”.
Antonio, come Renatino sapeva, era un amico di famiglia, famo-
sissimo avvocato. All’arrivo a casa, dopo qualche ora, papà comu-
nicò a un affranto Renato di non preoccuparsi: Antonio si sarebbe
occupato di tutto e tutto sarebbe finito come se niente fosse.
Renato, come giocatore di golf, grazie a Mamma e Papà, è scom-
parso quel giorno!
La favoletta di Renatino
Da 30 anni nell’ambito della Federgolf, è stato
a lungo responsabile del Settore Tecnico Regolamenti
Filippo Motta/
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90 NOVEMBRE 2011 Il Mondo del Golf
/MONDO VERDE – I N C H I E S TA /
LA CARICA DEI
CINGHIALI
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Il Mondo del Golf NOVEMBRE 2011 91
L’espansione dei cinghiali in Italia dal 1911 ad oggi
Rapallo: il fairway della buca 14 devastato
in una sola notte dai cinghiali
Greekeeper all’opera per i lavori
di riparazione sul campo di Rapallo
Il direttore di Rapallo, Fabrizio Pagliettini,
sul tee della buca 4
Piemonte, Liguria, Emilia Romagna,
Toscana, Marche, Abruzzo e in
parte il Lazio sono le regioni princi-
palmente colpite da una vera e propria ca-
lamità, che colpisce campi, coltivazioni e,
di conseguenza, anche molti circoli di golf
collocate nelle zone abitate dai cinghiali.
In generale in Italia, nell’ultimo decennio,
si è assistito ad un notevole incremen-
to delle popolazioni di cinghiali ed una
progressiva colonizzazione di molte aree
collinari e montane, più o meno interne
rispetto ai litorali. Il cinghiale è la specie
dalla quale sono derivate la gran parte del-
le razze di maiali domestici. Per l’Italia so-
no state descritte le sottospecie Sus scrofa
scrofa, Sus scrofa majori (Maremma) e Sus
scrofa meridionalis (Sardegna).
Di fatto però, nell’Italia peninsulare, l’i-
dentità genetica del cinghiale è compro-
messa dalle massicce immissioni a scopo
venatorio effettuate, a partire dal secondo
dopoguerra, con soggetti centroeuropei
(di taglia maggiore) o incrociati con il
maiale (più prolifici).
Inoltre il cinghiale è una specie estrema-
mente adattabile, che ha bisogno di am-
bienti ricchi di sottobosco, cibo e acqua
e la cui alimentazione è basata principal-
mente sul consumo di una gran quantità
di vegetali grezzi (frutti, semi, radici, tu-
beri, ecc.).
Campi da golf e terreni agricoli accomunati dal problemaDate le caratteristiche alimentari appena
viste, si capisce come, sia le coltivazioni
agricole che i nostri beneamati percorsi, so-
prattutto se attigui o immersi nel territorio
dell’ungulato, siano oggetto delle scorriban-
de degli animali. I danni prodotti all’agricol-
tura sono dovuti soprattutto all’asportazio-
ne di pannocchie, mais, patate, viti e così
via, per il golf principalmente nello scon-
volgimento del terreno dovuta all’attività
di ‘scavo’ per la ricerca di acqua, radici e
humus. Ecco perché dove si riscontrano i
problemi maggiori sono i fairway, gli avant
green, i collar e i tee di partenza, cioè aree
particolarmente umide e morbide.
“Quello dei cinghiali è un’insidia attualissima,
dannosa e anche estremamente demotivan-
te – ci racconta Fabrizio Pagliettini, direttore
del Golf Rapallo, fra i più colpiti da questo
problema -. Pensate ad una squadra di ope-
rai che con amore, passione e professionalità
prepara il percorso per una gara… e pensate
al loro volto il giorno dopo quando un ‘gioiel-
lo di campo’ si trasforma in un campo di pa-
tate… senza patate. Pensate a cosa significa
rimettere a posto, ripristinare ogni giorno ciò
che si è già sistemato il giorno prima.”
Ovviamente, oltre all’aspetto emotivo, c’è
soprattutto quello economico che interes-
sa i già risicati budget dei golf club. Non è
sempre facile quantificare il danno creato
dalle incursioni, in quanto oltre a quello di-
retto c’è anche quello indiretto. Ci sono le
ore impiegate per risistemare le aree, ma
poi esiste anche il danno al tappeto erbo-
so che ovviamente risulta a chiazze; c’è il
costo delle persone assunte per difendersi
durante la notte dalle incursioni, quello
relativo alla realizzazione di sistemi di
protezione. E poi c’è il mancato guadagno:
“Quanti giocatori – si chiede Cristiano Be-
vilacqua direttore dell’Ugolino - non sono
tornati a giocare e quanti di questi hanno
parlato con altri giocatori sconsigliandoli di
venire da noi a causa dei danni?”. Il disa-
gio che hanno i giocatori approcciando in
LE INCURSIONI NOTTURNE NELLE CAMPAGNE STANNO DIVENTANDO UN PROBLEMA
TRASVERSALE IN DIVERSE REGIONI ITALIANE. GLI UNGULATI SONO I COLPEVOLI, MA LE
ISTITUZIONI SEMBRANO FACCIANO BEN POCO PER AIUTARE AGRICOLTORI E CIRCOLI
di Luca Barassi
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128 NOVEMBRE 2011 Il Mondo del Golf
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È il motto di Vontobel, l’istituzione finanziaria con sede generale a Zurigo, che ha organizzato il suo Invitational al Golf Club Milano, nel Parco Reale di Monza
La performance crea fiducia
Vontobel
L o scorso 13 ottobre sarà ricordato per le perfette condizioni di gioco in quello che abbiamo annotato sul
calendario come l’ultimo giorno caldo di questo anomalo e piacevole autunno.Una cornice davvero fantastica per una giornata trascorsa in uno dei circoli italia-ni più prestigiosi come il Golf Club Milano, dedicata alla Banca Vontobel che ha vo-luto coinvolgere clienti, prospect e propri dirigenti in un evento studiato apposta per
presentare il brand della celebre banca svizzera e, nello stesso tempo, trascorrere ore piacevoli con i propri abituali interlo-cutori. Padrone di casa, per così dire, la filiale italiana di Vontobel Holding AG che van-ta oltre trenta sedi in dodici Paesi e il cui quartier generale si trova a Zurigo, la più importante città svizzera in cui è iniziata la lunga storia di questa istituto bancario internazionale.
Ma rituffiamoci nel verde del Golf Club Mi-lano, dove gli ospiti di Vontobel sono stati coccolati, oltre che da una temperatura insolitamente mite per una giornata di me-tà ottobre, anche da un’organizzazione perfetta che ha pensato proprio a tutto per rendere l’evento estremamente piacevole e raffinato.Dopo un welcome coffee di saluto ed una breve sessione in campo pratica, gli ospiti hanno affrontato la gara, che prevedeva la
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Il Mondo del Golf NOVEMBRE 2011 129
Nella foto di apertura il gruppo dei premiati del primo
Invitational Vontobel in un circolo italiano.
In questa pagina momenti di gioco nel bellissimo
percorso all’interno del Parco Reale di Monza e alcuni
dei numerosi team che hanno preso il via ai diversi tee
shot per la partenza shotgun.
La calda giornata di metà ottobre ha permesso così di
concludere tutti insieme le 18 buche e partecipare alla
premiazione e alla cena al circolo.
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130 NOVEMBRE 2011 Il Mondo del Golf
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13 ottobre, GC Milano
18 buche Stableford, hcp, 2 categorie
Prima categoria (0-22): 1° Stefano
Boccaletti 40, 1° lordo Marco Ruberti 28,
2° Sandro Manildo 36, 3° Gianmatteo
Lugato 36. Seconda categoria (23-
36): 1° Ottavio Corali 36, 2° Vittorio
Meazzini 36,3° Emanuela Benedetti 36.
Premi speciali: 1° lady Marina Cesaris
34, 1° senior Giovanni Miola 35, Nearest
to the pin b.3 Stefano Boccaletti 0,60
mt, Nearest to the pin b.12 Maria Rosa
Fumero 2,34 mt, Driving contest b. 15
Marco Ruberti.
> HANNO VINTO
1 Lo striscione della banca milanese che riporta il motto dell’azienda 2 Una bella
uscita dal bunker durante la gara del 13 ottobre 3 Un momento della premiazione
nella clubhouse del circolo milanese 4 Matteo Villani, Head of Sales Asset
Management 5 Il primo classificato della prima categoria, Stefano Boccaletti, con
il management di Vontobel Milano 6 Il vincitore del 1° lordo e del driving contest
Marco Ruberti, con Stefano Calvi, Matteo Villani e Francesco Tarabini Castellani
3
5
4
6
2
partenza shotgun in contemporanea su tutte le buche, su un campo presentato al meglio dallo staff del Milano con fair-way immacolati e green velocissimi capaci di mettere a dura prova il gioco corto dei par-tecipanti. Al termine della gara, un aperiti-vo conviviale e la cerimonia di premiazio-ne alla presenza dei manager di Vontobel, con bellissimi premi in argento e numerosi omaggi ad estrazione che hanno fatto da preludio alla cena, dove gli ospiti han-
no potuto fare il giro dei più bei cam-pi da golf del mondo dato che i tavoli erano intitolati a Royal County Down, St. Andrews, Royal St.George’s e tanti altri.L’Invitational Vontobel ha chiuso così in bel-lezza e tra i complimenti di tutti i partecipanti la sua prima edizione italiana, dando appun-tamento ai propri ospiti per l’edizione 2012 alla quale certamente nessuno tra i giocatori presenti quest’anno vorrà far mancare la pro-pria entusiastica adesione.
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Il Mondo del Golf NOVEMBRE 2011 131
Vontobel Holding AG è la Capogruppo, con sede a Zurigo, dell’omonima istituzione finanziaria che vanta oltre trenta sedi in dodici paesi di quattro continenti, nelle quali si erogano servizi finanziari d’eccellenza per clientela privata ed istituzionale di tutto il mondo
Una lunga storia di finanza
Vontobel
Una storia di successo iniziata nel 1924 grazie allo spirito imprendi-toriale del finanziere Jacob Von-
tobel che nel 1936 trasforma la propria agenzia di cambio nella struttura banca-ria che oggi è diventata una multinaziona-le della finanza. Nel 1943 il figlio Hans en-tra a far parte della compagine aziendale ed ancora oggi, all’età di 95 anni e con il titolo di presidente onorario del Gruppo, risulta essere il più ascoltato ed autorevo-le, oltre che il decano dei grandi banchie-ri svizzeri.Questa è dunque la fotografia di una real-tà, forse ancora poco nota al grande pub-blico dei risparmiatori italiani, ma sicura-mente in piena evidenza tra gli addetti ai lavori che considerano competenza, auto-revolezza e discrezione elementi distintivi imprescindibili.Ulteriore aspetto di sicuro interesse per
Vontobel è costituito dal fatto di appar-tenere al ristretto novero delle storiche istituzioni finanziarie svizzere, saldamen-te ancorata ai valori trasmessi dalla fami-glia, giunta oggi alla quarta generazione, ma nel contempo di rappresentare una moderna e dinamica realtà, quotata dal 1986 alla borsa di Zurigo e guidata da un management giovane ed indipendente.
In ItaliaVontobel si presenta alla ribalta del mer-cato finanziario domestico alla fine degli anni ’90 quando inizia l’attività di col-locamento della Sicav Lussemburghe-se, composta da oltre quaranta diverse strategie d’investimento. Nel 2003 viene costituita l’omonima SGR e stabilita la se-de a Milano, in via Galilei. Nel 2004 vie-ne affiancata alla distribuzione dei fondi anche l’attività di gestione patrimoniale,
attraverso la creazione di un team locale, mentre nel 2006 avviene la fusione della SGR nella holding lussemburghese del Gruppo, che fa assumere alla filiale italia-na l’attuale fisionomia organizzativa.Nel 2008 Vontobel raddoppia le attività italiane, creando accanto alla struttura di Asset Management anche quella del Priva-te Banking, già elemento distintivo della banca in numerosi paesi, dalla Svizzera alla Germania sino all’Estremo Oriente.Oggi nella nuova prestigiosa sede di Piaz-za degli Affari a Milano operano oltre tren-ta persone, coordinate dal branch mana-ger Francesco Tarabini Castellani, mentre Matteo Villani e Stefano Calvi sono a capo delle due divisioni commerciali di Asset Management e Private Banking.Le attività di Vontobel legate al mondo degli investimenti sono oggi più che mai in espansione nonostante i tempi non cer-to favorevoli. I fondi d’investimento sono disponibili sulle principali piattaforme e vengono distribuiti attraverso oltre venti istituzioni finanziarie che operano nella logica dell’architettura aperta, mentre il Private Banking, attraverso un team in continua crescita e costituito oggi da otto Bankers, offre ogni soluzione d’investi-mento, in gestione ed in consulenza.Molte le strategie di Vontobel che vantano riconoscimenti internazionali in termini di qualità ed efficienza. Non per nulla, il motto della Casa recita: “Performance
creates Trust”. Ovvero, la prestazione, quando eccellente, crea la fiducia.
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Contatti
Vontobel Europe S.A. Milan Branch
Piazza degli Affari, 3 - 20123 Milano
Tel. +39 02 63673411
Fax +39 02 63673422
www.vontobel.com - [email protected]
La sede della branch italiana in piazza Affari a Milano.
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