Atto
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Num. Impegno
Bilancio Missione. Programma
Capitolo Importo Euro
Atto Num. Prenotazione
Anno Num. Impegno Perente
Num. Liquidazione
Bilancio Missione. Programma
Capitolo Importo Euro
Num. Impegno
Atto Num. Atto
Data Atto
Num. Registrazione
Bilancio Missione. Programma
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Num. Impegno
Atto Num. Atto
Data Atto
Num. Preimpegno Bilancio Missione.Programma Capitolo Importo Euro
DIPARTIMENTO POLITICHE DELLAPERSONA
UFFICIO PIANIFICAZIONE SANITARIA13AN
13AN.2015/D.00692 27/11/2015
1
La presente Determinazione Dirigenziale non comporta visto di regolarità contabile.
Elio Manti 03/12/2015
D.G.R. n.1435 del 22.10.2007 -la DGR n.175 del 15.02.2011-DGR n.1597 del 27.11.2012- DGR 190 del 26. 2.2013: NUOVOPERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE DELLASINDROME CORONARICA ACUTA (S.C.A.)Per la Sicurezza dei cittadini e delle cittadine di Basilicata
X
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IL DIRIGENTE
VISTI il Dlgs 30/03/2001 n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e successive modificazioni e
integrazioni;
il D.lgs del 23/6/2011 n.118 riguardante l’armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009 n.42;
la L.R. n. 12 del 2/3/1996 concernente la riforma dell’organizzazione
amministrativa regionale e s.m.i.;
VISTE
la D.G.R. n. 11/98 con cui sono stati individuati gli atti rientranti in via generale
nelle competenze della Giunta Regionale;
la D.G.R. n.2017/05 e sue successive modificazioni, recante l’organigramma
delle strutture e delle posizioni dirigenziali dei dipartimenti della Giunta
Regionale;
la DGR n. 227 del 19/2/2014 relativa alla nuova denominazione e
configurazione dei Dipartimenti regionali relativi alle aree istituzionali
“Presidenza della Giunta” e Giunta Regionale” successivamente modificata ed
integrata dalla D.G.R. n. 693 del 10/6/2014;
la D.G.R. 231 del 19/2/2014 con la quale è stato nominato il Dirigente
Generale del Dipartimento Politiche per la Persona;
la D.G.R. n 689 del 22/5/2015 di modifica della DGR n. 694 del 10/06/2014
“Dimensionamento ed articolazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali
delle aree istituzionali della Presidenza della Giunta e della Giunta Regionale.
Individuazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali individuali e
declaratoria dei compiti loro assegnati”;
la D.G.R. n. 691 del 26/5/2015 inerente l’affidamento degli incarichi in
conseguenza dell’intervenuto riassetto organizzativo di cui alla DGR 689/2015;
la D.G.R. n. 771 del 9/6/15 di modifica delle DD.GG.RR. n. 689/2015 e n.
691/2015;
VISTE
la L.R. n. 4 del 27.01.2015 che ha approvato il “Collegato alla Legge di Stabilità
2015”;
la L.R. n. 5 del 27.01.2015 che ha approvato la “Legge di Stabilità Regionale
2014”;
la L.R. n. 6 del 27/01/2015 che ha approvato il “Bilancio di Previsione
pluriennale per il triennio 2015-2017”;
VISTA
la D.G.R. 3 febbraio 2015, n. 114 “Approvazione della ripartizione finanziaria in
capitoli dei titoli, tipologie e categorie delle entrate e delle missioni, programmi e
titoli delle spese del “Bilancio di previsione pluriennale per il triennio 2015-
2017”;
VISTI
il Decreto legislativo del 30.12.92, n. 502, come modificato dai decreti legislativi
7.12.1993, n. 517, 19.6.1999, n. 229, 2.3.2000, n. 168, e 28.7.2000, n. 254, di
riforma del Servizio Sanitario Nazionale;
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il D.P.C.M. del 29/11/2001 – Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza -;
l’Intesa Stato-regioni concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni 2010-
2012, rep. n.243 del 3.12.2009;
il Decreto-Legge 6 luglio 2012, n. 95 09/07/2012 – Art.15 - Disposizioni
urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini.
(12G0117) (GU n. 156 del 6-7-2012 - Suppl. Ordinario n.141;
il Decreto-Legge 13 settembre 2012, n. 158, (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
13 settembre 2012, n. 214), legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189
recante: «Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un
più alto livello di tutela della salute.». (GU n. 263 del 10-11-2012 - Suppl.
Ordinario n.201);
la Legge regionale del 31.10.2001, n. 39 relativa al “Riordino e razionalizzazione
del Servizio Sanitario Regionale” e s.m.i. ;
la L.R. n.4 del 14.02.07 “Rete Regionale Integrata dei Servizi di Cittadinanza
Sociale” che sancisce il processo di integrazione dei servizi sociali e sanitari;
VISTA
la Legge regionale dell’1.07.2008 n.12, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione Basilicata n.28 del 2.07.2008, come modificata e integrata dalla L.R. n.20
del 6.08.2008 e dalla L.R. 7 agosto 2009, n.27, relativa al “Riassetto organizzativo
e territoriale del Servizio Sanitario Regionale”;
PREMESSO
che il Piano regionale Integrato della Salute e dei servizi alla persona e alla
comunità 2012-2015, approvato con la D.C.R. n.317 del 24.07.2012, ha:
individuato gli obiettivi di salute da perseguire nel triennio 2012-2015 e i
macro standard dotazionali ed organizzativi entro cui le Aziende Sanitarie
dovranno sviluppare la propria progettualità operativa;
definito le metodologie e gli strumenti di valutazione degli esiti, della
produzione e della qualità dell’offerta nonchè le risorse da impiegare
per la garanzia dei LEA;
ha previsto lo sviluppo delle reti assistenziali secondo percorsi di qualità e
continuità, adottando il modello hub & spoke e che, in particolare
relativamente alla rete cardiologica per l’infarto del miocardico (IMA) ha
posto come obiettivo prioritario, l’attuazione di un modello organizzativo
“capillare”, garantendo un assistenza qualificata al paziente, fornendo
un’adeguata stratificazione clinica del rischio e un trattamento rapido ed
efficace in relazione al quadro clinico lungo il percorso organizzativo
sia extra che intraospedaliero.
ATTESO
che obiettivo del Sistema Sanitario Nazionale è l’erogazione dei livelli essenziali di
assistenza nel rispetto dei principi di universalità, equità di accesso ai servizi, qualità e
appropriatezza delle prestazioni;
che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che, in medicina, il concetto
di equità si associa alla capacità di curare l’individuo, in quanto essere specifico e
appartenente a un determinato genere. Proprio la differenza di genere identifica
esigenze diverse sul fronte dell’assistenza, delle terapie da porre in essere, oltre a
influenzare in modo sensibile l’accesso, la qualità e l’aderenza alle cure stesse.
VISTA
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la D.G.R. 953 del 15 luglio 2015 “ Aspetti di genere nelle linee guida regionali per
la definizione dei percorsi diagnostico terapeutici” che ha stabilito che nella
definizione dei PDTA, promossi dalla Regione Basilicata e dalle aziende del SSR, gli
aspetti di genere siano considerati quali strumenti di appropriatezza e di equità di
accesso alle cure.
DATO ATTO altresì, che con D.G.R. n.1435 del 22.10.2007 si è approvato il documento
“Raccordo territorio-ospedale per la gestione dell’emergenza cardiologica in caso
di infarto acuto del miocardio”, elaborato dal gruppo di lavoro costituito con la
Determinazione Dirigenziale n.72AB/2006/D/1072;
che la DGR n.175 del 15.02.2011 ha approvato il Percorso diagnostico
terapeutico ed assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della rete dell’infarto
miocardico acuto (IMA), attesa la necessità di esplicitare il modello organizzativo
e gestionale di tipo “hub & spoke”, delineato con la sopracitata D.G.R.
n.1435/2007, e di sensibilizzare la cittadinanza, a corretti comportamenti in casi
di dolore toracico, con una adeguata informazione sanitaria;
che la successiva DGR n.1597 del 27.11.2012 ha apportato delle modifiche al
percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale (PDTA) in caso di infarto
miocardico acuto (IMA) di cui alla DGR n.175/2011, per rimuovere le criticità
connesse alla fase iniziale del soccorso e al primo intervento e migliorare
ulteriormente l’efficacia e l’efficienza assistenziale all’interno della rete per
l’emergenza coronarica;
che con DGR 190 del 26. 2.2013 si è approvato il “Percorso diagnostico-
terapeutico per le sindromi coronariche acute senza sopra-slivellamento del tratto
ST (SCA-NSTEMI)” predisposto e condiviso dal tavolo tecnico emergenza
coronarica, assicurando così trattamenti più adeguati a tutti i pazienti con SCA-
NSTEMI.
CONSIDERATO
Che a tutt’oggi è necessario aggiornare i Percorsi Diagnostici Terapeutici ed
Assistenziali (PDTA) della Rete per le Sindromi Coronariche Acute (SCA) in
relazione ai soggetti eleggibili, ai trattamenti farmacologici da effettuarsi, ai
miglioramenti organizzativi in funzione delle specificità di genere al fine di
assicurare a tutti, uomini e donne il migliore trattamento auspicabile. Il tutto al
fine di garantire la migliore assistenza in un sistema integrato territorio-ospedale
con avvio del paziente alla struttura in grado di offrire rapidamente le soluzioni
terapeutiche più appropriate.
DATO ATTO
che il gruppo di lavoro Tavolo Tecnico Emergenza Coronarica, costituito giusta
Determinazione Dirigenziale n.72AB/2006/D/1072, si è riunito più volte presso
la sede del Dipartimento Politiche alla Persona ed ha elaborato, redatto e
condiviso un nuovo Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (PDTA)
per lo sviluppo della Rete per le Sindromi Coronariche Acute (SCA
riassumendolo in un documento dal titolo “PERCORSO DIAGNOSTICO-
TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO
DELLA RETE PER LE SINDROMI CORONARICHE ACUTE (SCA)
Per la Sicurezza delle cittadine e dei cittadini della Basilicata”– ed allegato
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alla presente determinazione di cui è parte integrante e sostanziale.
RITENUTO
opportuno approvare il documento sopra esposto al fine di assicurare i
trattamenti più adeguati ai pazienti con SCA-STEMI e NSTEMI,
indipendentemente dal luogo dove viene formulata la diagnosi e attraverso
l’utilizzo di un sistema integrato territorio-ospedale e della rete cardiologica inter-
ospedaliera ed intra-ospedaliera preposta all’assistenza con la partecipazione del
118
DETERMINA
per i motivi espressi in premessa che qui si intendono integralmente riportati
DI APPROVARE
il “PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE
(PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LE SINDROMI
CORONARICHE ACUTE (SCA) - Per la Sicurezza delle cittadine e dei
cittadini della Basilicata “- così come definito nel documento predisposto e
condiviso (verbali in atti) dall’apposito Tavolo Tecnico Emergenza Coronarica
(Det. Dir.le n.72AB/2006/D/1072), parte integrante e sostanziale del presente
atto, finalizzato a rendere la migliore assistenza possibile ai pazienti colpiti da
infarto miocardico acuto – IMA STEMI e NSTEMI indipendentemente dal
luogo dove viene formulata la diagnosi, attraverso l’utilizzo di un sistema
integrato territorio-ospedale e della rete cardiologica inter-ospedaliera ed intra-
ospedaliera preposta all’assistenza, con la partecipazione del 118, con debita
considerazione, tra altro, della ‘diversità tra generi’ per garantire a tutti, uomini e
donne, il migliore trattamento, sanitario e farmacologico, auspicabile in funzione
delle specificità di genere. DI IMPEGNARE
i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di Potenza (ASP) , di Matera –
(ASM) e dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza a predisporre le azioni
necessarie per rendere operativi i protocolli clinico assistenziali di cui al su
detto documento;
DI TRASMETTERE
copia del presente atto alle aziende sanitarie.
Ivana Nanni
Giuseppe Montagano
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D.G.R. n.1435 del 22.10.2007 -la DGR n.175 del 15.02.2011-DGR n.1597 del 27.11.2012- DGR 190 del 26. 2.2013: NUOVOPERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE DELLASINDROME CORONARICA ACUTA (S.C.A.)Per la Sicurezza dei cittadini e delle cittadine di Basilicata
Anna Roberti 02/12/2015
Donato Pafundi
ELENCO CERTIFICATI.HTML.PDF
Elenco Firme del provvedimento n. 13AN.2015/D.00692 del
27/11/2015
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documento firmato il : 11/11/2015
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Valido da: 08/07/2015 2.00.00
fino a: 08/07/2021 1.59.59
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ELENCO_BENEFICIARI_2015010789.PDF
PROGETTO RETE SCA_LUG15_DEFIN.DOC.PDF
PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO
ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO
SVILUPPO DELLA RETE DELLA SINDROME
CORONARICA ACUTA (S.C.A.)
Per la Sicurezza dei cittadini e delle cittadine
di Basilicata
REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
INDICE
1. Premessa ............................................................................................................................................ 3
2. Obiettivi ............................................................................................................................................... 5
3. UTIC e Cardiologia: situazione attuale ................................................................................................ 6
3.1 Posti letto .................................................................................................................................... 6
4. STEMI : Protocollo Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (P.D.T.A.) .............................................. 7
4.1 Quale Strategia Riperfusiva? ..................................................................................................... 8
4.2 Protocollo farmacologico per la trombolisi sistemica ................................................................ 9
4.3 Protocollo Farmacologico Pre Ospedaliero per la PTCA Primaria ....................................... 10
4.4 Percorso paziente trombolisato ................................................................................................ 11
4.5 Flow chart percorso STEMI ..................................................................................................... 13
5 NSTEMI : Protocollo Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (P.D.T.A)………………………………14
5.1 Rete interospedaliera per il trattamento delle SCA NSTEMI……… ………………………..14
5.2 Percorso nelle SCA NSTEMI…………………………………… …………………………..16
5.3 Trattamento antitrombotico in pazienti con SCA NSTEMI da sottoporre a PTCA….………17
5.4 Trattamento Anticoagulante…………………………..………………………………….……17
5.5 Flow chart percorso NSTEMI…………………….…………….……………………………..18
6. Le azioni di accompagnamento al progetto ........................................................................................ 19
6.1 Logo progettuale “SCA” ......................................................................................................... 19
6.2 Piano di comunicazione ........................................................................................................... 19
7. Governance della rete SCA ............................................................................................................... 20
7.1 Comitato di Coordinamento ..................................................................................................... 20
7.2 Linee guida e protocolli ........................................................................................................... 21
7.3 Formazione degli operatori ...................................................................................................... 21
8 Bibliografia ........................................................................................................................................ 22
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
1. Premessa
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale. Ogni
anno in Italia circa 150.000 persone vengono colpite da infarto miocardico acuto (IMA), in
Basilicata circa 700.
Negli ultimi anni a fronte di una significativa riduzione della mortalità intraospedaliera (passata
dal 25-30% degli anni ’60 al 4,5% dei nostri giorni grazie allo sviluppo delle UTIC) e alla
dimostrata maggiore mortalità delle donne rispetto agli uomini al primo episodio di infarto
miocardico acuto(20), è rimasto, purtroppo, invariato il numero dei decessi che avviene in fase pre-
UTIC, cioè al di fuori dell’ospedale, in quanto circa la metà dei pazienti con IMA muore prima di
poter raggiungere una struttura ospedaliera.
E’ stato, altresì, dimostrato che tali tassi di mortalità e morbilità possono essere ulteriormente e
significativamente ridotti grazie alla disponibilità di strategie terapeutiche molto efficaci se
effettuate rapidamente (trombolisi pre-ospedaliera e PTCA primaria).
La terapia dell’infarto miocardio acuto (IMA) si fonda sul ripristino rapido, completo e persistente
del vaso correlato all’infarto e tanto più precoce sarà la riperfusione, tanto migliore sarà l’out-
come del paziente a breve e lungo termine. (1-3)
La risposta globale del sistema ai bisogni di questi pazienti non è tuttora ottimale, per le
eterogeneità culturali, professionali, organizzative, anche in rapporto alle differenze di genere, che
si riverberano in un’assistenza spesso discontinua e frammentaria. Numerosi studi, infatti, hanno
dimostrato la minore probabilità per le donne di essere sottoposte a coronarografia e
rivascolarizzazione in confronto agli uomini nella fase acuta dell’infarto miocardico. Nondimeno
l’esperienza di questi ultimi anni ha evidenziato come, nella terapia dell’IMA, accanto ai progressi
della farmacologia e della cardiologia interventistica, sia essenziale la realizzazione di un sistema
integrato territorio-ospedale al fine di ridurre al massimo i tempi pre-coronarici e di avviare il
paziente non al centro ospedaliero più vicino bensì a quello in grado di offrire rapidamente
soluzioni terapeutiche più appropriate e più eque in rapporto alle differenze di genere.(19-20)
La classificazione attualmente adottata per le SCA si basa sulla presenza o assenza di
sopraslivellamento del tratto ST dell’elettrocardiogramma (ECG) durante ischemia miocardica
acuta (11, 12). La dizione sempre più comunemente utilizzata è quella di STEMI (ST elevation
myocardial infarction) e di NSTEMI (non-ST elevation myocardial infarction), quest’ultima categoria
comprende i pazienti con angina instabile e quelli con cosiddetto infarto senza sopraslivellamento
del tratto ST.
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
Il sopraslivellamento del tratto ST durante sintomatologia ischemica indica una ischemia massiva
(trans murale) derivante da una occlusione improvvisa (trombotica o anche spastica) di un’arteria
coronarica epicardica nel contesto di un circolo non preparato, non “condizionato”, più tipicamente
nel soggetto giovane o al primo episodio infartuale, senza circolazione collaterale, o in territori non
interessati da precedente ischemia. Questa condizione implica la necessità immediata, e con
efficacia tempo-dipendente, di riaprire l’arteria infartuale (con angioplastica primaria o fibrinolisi), al
fine di minimizzare l’area necrotica.
Ischemia acuta senza sopraslivellamento ST si verifica invece per stenosi severe non occlusive,
spesso nel contesto di una circolazione “condizionata” da ripetuti eventi ischemici, a seguito di una
precedente storia di aterosclerosi coronarica, spessa frammentata di occlusioni croniche con
tessuto miocardico riabitato da circolazioni collaterali.
Anche in Italia le SCA NSTEMI sono in progressivo aumento ed oggi hanno una frequenza quasi
raddoppiata rispetto allo STEMI. Infatti al momento del ricovero, le SCA NSTEMI presentano un
minore rischio di eventi precoci rispetto allo STEMI. Successivamente, colpendo soggetti con un
profilo di rischio elevato, perdono a distanza gran parte del vantaggio prognostico iniziale sullo
STEMI, determinando, a quattro anni, una mortalità raddoppiata (13).
Le linee guida più recenti sullo STEMI sottolineano fortemente l’aspetto organizzativo
dell’assistenza al paziente con sindrome coronaria acuta, secondo il modello di rete integrata tra
ospedali di complessità diversa (Hub & Spoke), con l’obiettivo di rendere disponibile la più rapida
e la più efficace terapia riperfusiva al fine:
1. di aumentare il numero di pazienti che giungono vivi in ospedale;
2. di aumentare il numero di pazienti trattati con terapie di riperfusione miocardica;
3. di iniziare il più rapidamente possibile il trattamento riperfusivo;
4. di rendere disponibili trattamenti adeguati per tutti i pazienti, indipendentemente dal luogo
dove viene formulata la diagnosi e dalla differenza di genere;
5. di assicurare il trattamento interventistico ai pazienti a più alto rischio.
Tali obiettivi sono perseguiti con la rete di intervento che parte dal territorio e si coniuga
efficacemente con una organizzazione interospedaliera di tipo Hub & Spoke, con protocolli
diagnostico- terapeutici e percorsi intra- e interospedalieri redatti e condivisi sulla base delle Linee
Guida vigenti (2-4).
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
2. Obiett ivi
L’obiettivo della rete regionale in questo specifico contesto è quello di offrire ai soggetti colpiti da
SCA il trattamento più rapido ed efficace possibile in relazione alle caratteristiche cliniche del
paziente ed al luogo in cui si verifica l’evento e alla differenza di genere.
Con l’organizzazione a “rete” si è di fatto notevolmente mitigato, l’impatto negativo rappresentato
dalla peculiare oro-topografia della nostra Regione (distanze, viabilità, catene montuose, ecc.) e si
è garantito così ad un maggiore numero di pazienti un trattamento riperfusivo da realizzare o con
farmaci fibrinolitici (in grado di sciogliere rapidamente il trombo occludente l’arteria coronarica
correlata all’infarto) o con Angioplastica Coronarica (PTCA) laddove esistono le condizioni
logistiche/organizzative favorevoli alla realizzazione di quest’ultima con tempi di accesso alla
sala di Emodinamica non superiori a 90’-120’ a partire dal primo contatto sanitario (FMC) (5).
Quindi, la gestione ottimale dei pazienti con SCA prevede la trasformazione del sistema
tradizionale di diagnosi e cura, basato sulla concentrazione di tutti gli atti medici in un unico luogo
(UTIC dell’Ospedale più vicino), verso un sistema più complesso ed integrato dove la diagnosi e la
terapia delle primissime fasi possono essere eseguite in sedi diverse da quelle tradizionali e cioè
su Territorio, Ambulanza, Eliambulanza, Pronto soccorso di Ospedali periferici e da altre figure
professionali (medici ed infermieri dell’Area Emergenza-Urgenza) in stretto contatto con la centrale
operativa del 118 ed il Cardiologo dell’UTIC di riferimento.
Tale modello organizzativo è diventato praticabile per tutti i pazienti con sospetto di SCA che si
rivolgono al 118, in quanto in grado di eseguire un ECG completo nella sede dell’evento
spostando quindi il luogo di diagnosi fuori dall’ospedale; a tal proposito vi è chiara evidenza che
l’esecuzione dell’ECG pre-ospedaliero si correla con una riduzione della mortalità per SCA. (6)
Per quanto sopra, le ambulanze del 118 sono state dotate di un sistema di trasmissione ECG
completo a 12 derivazioni per via telefonica/GSM alle centrali di ricezione e certificazione del
tracciato collocate presso la Centrale Operativa del 118 e presso le UTIC dell’ospedale San Carlo
di Potenza e dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera dove è presente un cardiologo H-24.
Tutto ciò ha permesso di trasferire l’intervento diagnostico del paziente con sospetta SCA sul
territorio, determinandone così il miglioramento del ritardo evitabile nella diagnosi/terapia e
l’abbattimento dei ricoveri di mobilità fuori regione.
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
3. UTIC e Cardiologia: si tuazione attuale
Le strutture UTIC ed i servizi di emodinamica ed interventistica presenti sul territorio
regionale, sono riportati nella figura seguente
3.1 Posti letto
Nella tabella sottostante viene riportato il numero dei posti assegnati alle UTIC e Cardiologia :
Posti letto UTIC
Cardiologia Totale
A.O.R. San Carlo 18 36 54
Ospedale di Matera 10 18 28
Ospedale di Villa d’Agri 4 5 9
Ospedale di Policoro 4 3 7
Ospedale di Lagonegro 4 5 9
Ospedale di Melfi 4 6 10
TOTALE 44 73 117
Ospedale Policoro * Ospedale Lagonegro *
Ospedale Villa D’AgrI *
Ospedale S. Carlo Potenza
Ospedale di Melfi *
Ospedale sede di UTIC *
Ospedale sede di UTIC ed
Emodinamica Interventistica
Ospedale Mad. delle Grazie
di Matera
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
7
REGIONE BASILICATA Dipartimento Politiche della Persona
4. STEMI: Protocol lo Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (P.D.T.A. )
Il presente protocollo ridefinisce il percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale dei pazienti
affetti da STEMI con sintomi ed alterazioni ECG persistenti insorti da meno di 12 ore, al fine di
garantire in loco, al paziente con sintomi suggestivi di infarto, una precoce valutazione clinica ed
elettrocardiografica (Triage), indispensabile per la pianificazione di una corretta strategia
riperfusiva. Val la pena di riportare i segni e i sintomi del paziente con infarto miocardico acuto con
sopraslivellamento del tratto ST (STEMI): il sintomo più comune è una sensazione di dolore
toracico retrosternale, che può essere percepito come costrizione, oppressione o bruciore
retrosternale oltre che come un vero e proprio dolore. Altri sintomi o segni di allarme possono
includere:
Sintomo di “oppressione alla bocca dello stomaco” o di “pesantezza di stomaco” associato
o meno a nausea vomito e eruttazioni
Una sensazione spiacevole di oppressione, pienezza, schiacciamento o dolore al centro del
torace, che duri diversi minuti (di solito più di venti)
Un dolore localizzato o irradiato alle spalle, al collo, alle braccia, alla mandibola, o un dolore
alla schiena o fra le scapole
Un fastidio toracico con sensazione di testa vuota, astenia, sudorazione algida (fredda),
nausea o dispnea
Una sensazione globale di angoscia, ansia o morte imminente
Sincope, associata o meno a nausea e vomito
Per il genere femminile è spesso assente il dolore toracico retro sternale con prevalenza di
ansia, vomito, dolore al collo, difficoltà a respirare, sudorazione fredda e vertigini.
Nondimeno un sistema regionale ben funzionante che si basi sul corretto Triage preospedaliero e
sul trasporto veloce alla struttura sanitaria più idonea (non più vicina!) rappresenta la chiave del
successo del trattamento e si traduce in un significativo miglioramento dell’out-come (4).
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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4.1 Quale Strategia Riperfusiva?
Vi è consenso generale nel ritenere che la riperfusione meccanica mediante PTCA primaria sia da
preferirsi a quella farmacologica quando può essere garantita in tempi ragionevoli (90’-120’ dal
primo contatto medico) e da un Team esperto (Classe 1; Livello di Evidenza: A) (7)
Tutte le metanalisi che hanno confrontato la Trombolisi con la PTCA primaria hanno evidenziato
un netto vantaggio della riperfusione meccanica rispetto alla trombolisi, sia in termini di
sopravvivenza a breve e lungo termine, che in termini di mortalità cerebro-cardiovascolare in
entrambi i sessi.(20) Laddove, però, la PTCA primaria non è facilmente e prontamente ottenibile,
come nella realtà geografica della nostra Regione, la trombolisi continua a mantenere un ruolo
importante e fondamentale. Infatti la terapia fibrinolitica, soprattutto se praticata precocemente in
ambito preospedaliero, nonostante le frequenti controindicazioni (vedi criteri di esclusione),
l'efficacia riperfusiva limitata (60-70% dei casi) ed il rischio emorragico non trascurabile,
rappresenta oggi attualmente una valida alternativa per la riperfusione nell'IMA in quanto
consente ancora oggi di anticipare il trattamento e di ridurre il tempo globale di ischemia. (8)
I pazienti che mostrino al primo contatto medico un quadro di STEMI entro 12 ore dall’insorgenza
dei sintomi associato a sopraslivellamento persistente del tratto ST o blocco di branca sinistro
(BBS) di nuova insorgenza, o presunto tale, devono essere sottoposti tempestivamente a
riperfusione meccanica o farmacologica.
La scelta tra le due strategie deve ponderare, oltre al rischio emorragico, le caratteristiche cliniche
e strumentali del paziente (età, locazione dell’IMA, durata della sintomatologia) nonché i tempi
previsti di accesso alla PTCA primaria (9). La Trombolisi, molto efficace se somministrata
precocemente (entro 2 ore), perde significativamente il suo potere riperfusivo dopo la 4° ora
dall’insorgenza dei sintomi, contrariamente alla PTCA che assicura sempre una
rivascolarizzazione del vaso responsabile dell’IMA in oltre il 90% dei casi.
Pertanto, si propone il seguente schema decisionale:
STEMI < 2 h dall’insorgenza dei sintomi: preferibilmente trombolisi; PTCA Primaria se accesso
al Centro Hub < 90’ (soprattutto per pazienti giovani e con IMA esteso);
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STEMI con 2 - 6 ore dall’insorgenza dei sintomi: PTCA Primaria se accesso al Centro
Hub < 120’, altrimenti trombolisi in loco;
STEMI con 6 - 12 ore dall’insorgenza dei sintomi e/o anche oltre in caso di
persistenza dei sintomi, o STEMI in soggetto con pregresso By-Pass Aorto-
Coronarico o con controindicazioni alla terapia trombolitica: PTCA primaria a
prescindere dai tempi di accesso al Centro Hub.
4.2 Protocollo farmacologico per la trombolisi sistemica
Farmaci da impiegare per la trombolisi
a) Trombolisi con tenecteplase (TNK) (Raccomandazione di classe I) - entro 6 ore, secondo
quanto riportato in tabella:
Peso Farmaco U
inferiore a 60 Kg Tenecteplase 6000
compreso tra 60 e 70 Kg Tenecteplase 7000
compreso tra 70 e 80 Kg Tenecteplase 8000
compreso tra 80 e 90 Kg Tenecteplase 9000
maggiore di 90 Kg Tenecteplase 10000
b) Acidoacetilsalicilico (ASA ) 150-500 mg per os oppure 250 mg ev ;
c) Clopidogrel 300 mg os, 4 compresse da 75 mg se il paziente ha meno di 75 anni, 1 compressa
se età > 75 anni;
d) Enoxaparina secondo lo schema indicato in tabella:
e) Fondaparinux 2,5mg EV seguito da 2,5mg sottocute fino alla dimissione
f) Eparina non frazionata 60u x kg di peso EV (max 4.000 unità) seguita da infusione di 12 unità x
kg di peso(max 1.000 unità per 24-48 ore) con PTT compreso tra1,5-2 e controllo ogni tre ore
<75anni >75anni
BOLO ev 3000UI NO
Iniezione sc 100UI x Kg di peso 75 UI x Kg di peso
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CONTROINDICAZIONI ALLA TERAPIA TROMBOLITICA:
Controindicazioni Assolute:
Ictus emorragico o ictus ad eziologia ignota in qualsiasi momento;
Ictus ischemico nei 6 mesi precedenti;
Patologia o neoplasia del sistema nervoso centrale; recenti traumi maggiori /chirurgia
/traumi cranici/ (nelle 3 settimane precedenti);
Sanguinamenti gastrointestinali nell’ultimo mese;
Alterazioni note della coagulazione;
Dissezione aortica;
Punture in sede non comprimibile (biopsia epatica; puntura lombare).
Controindicazioni Relative:
Attacco ischemico transitorio nei 6 mesi precedenti;
Terapia anticoagulante orale;
Gravidanza o parto nell’ultima settimana;
Ipertensione arteriosa refrattaria (PAS > 180 mmHg e/ pressione arteriosa diastolica
>110mmHg);
Patologia epatica avanzata;
Endocardite infettiva;
Ulcera peptica attiva.
Trauma toracico dopo manovre rianimatorie
4.3 Protocollo Farmacologico Pre Ospedaliero per la PTCA Primaria
Di seguito viene riportato lo schema di protocollo farmacologico dei pazienti eleggibili a PTCA
primaria:
1. ASA 150-300 mg per os oppure 80-150 mg EV;
2. Prasugrel (carico 60 mg os e 10mg/die) in assenza di pregresso ictus ischemico/emorragico,
età>75, peso <60kg. Da preferire nei diabetici;
oppure
3. Ticagrelor (carico 180mg os e 90mg BID) per pazienti a moderato-alto rischio di eventi
ischemici;
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oppure
4. Clopidogrel (carico 600 mg os, e 75 mg/die) solo quando Prasugrel o Ticagrelor non
disponibili o controindicati;
5. Enoxaparina secondo lo schema indicato in tabella seguente, oppure eparina sodica (bolo
ev 4000 UI seguito da infusione atta a mantenere il PTT compreso tra 1,5 e 2 valore
basale);
<75anni >75anni
BOLO ev 3000 UI NO
Iniezione sc 100 UI x Kg di peso 75 UI x Kg di peso
6. Fondaparinux 2,5mg EV seguito da 2,5mg sottocute fino alla dimissione;
7. Eparina non frazionata 60u x kg di peso EV (max 4.000 unità) seguita da infusione di 12 unità
x kg di peso(max 1.000 unità per 24-48 ore) con PTT compreso tra1,5-2 e controllo ogni tre
ore;
8. Beta bloccante: Metoprololo o atenololo (se non controindicato).
4.4 Percorso del paziente trombolisato
Trascorsi quattro anni dall’applicazione del Protocollo Regionale STEMI periodo in cui la
collaborazione tra i vari attori della rete( cardiologi delle UTIC Spoke, della UTIC Hub,
emodinamisti, operatori del 118, ect) si è concretizzata nella condivisione del percorso e della
terapia , si ritiene di poter migliorare l’azione della rete partendo dai seguenti presupposti esplicati
in maniera chiara dalle recenti linee guida sulla terapia dello STEMI (10):
La migliore terapia riperfusiva per questi pazienti è la PTCA primaria, per cui è
assolutamente necessario portare il maggior numero possibile di pazienti alla riperfusione
meccanica con nuova sensibilità e approccio culturale alla differenza di genere
La trombolisi pre-ospedaliera è un obiettivo che deve essere realizzato di pari passo con
quello della riperfusione meccanica.
Coronografia in tutti i pazienti che hanno ricevuto un trattamento trombolitico come previsto
dalle attuali linee guida.
Tutti i pazienti con diagnosi di SCA STEMI devono essere presi in carico dal Sistema del 118 e
trasferiti presso la struttura HUB, fatta eccezione per quei pazienti, globalmente considerati molto
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compromessi, fragili per gravi comorbilità, senza indicazione a terapia riperfusiva, da ricoverare
presso la UTIC SPOKE di competenza territoriale, ed aventi le seguenti caratteristiche
Perdita di autonomia fisica e di reattività per esiti di encefalopatia multinfartuale o altre
terapie neurologiche;
Insufficienza respiratoria cronica grave;
Insufficienza renale cronica grave (clearance creatinina<30ml/min), epatopatia cronica
avanzata;
Anemia grave (Hb<10gr/dl) e/o alto rischio emorragico spontaneo.
In questa categoria di pazienti, con aspettativa di vita ridotta, lo stress dell’esame invasivo e
soprattutto la somministrazione di mezzo di contrasto può essere potenzialmente più dannosa che
utile.
Sia i pazienti che arrivano con mezzi propri ai PSA (Pronto soccorso attivo), quindi alle Unità
UTIC dei centri Spoke, sia i pazienti che si rivolgono al 118 e che non ricadono nei criteri di
esclusione sopra descritti, devono essere trasferiti presso il Centro HUB, sempre dal Sistema
del 118, previo allertamento del cardiologo di guardia h24 del centro HUB ai seguenti numeri
telefonici: Potenza 0971/613550, Matera 0835/253301. Il cardiologo di guardia del centro ’HUB
deve essere informato circa le condizioni clinico-obiettive del paziente (tempi di insorgenza dei
sintomi, sede dell’infarto, dati ECG, età, PA, FC, patologie associate, allergie note, terapia
praticata) e in base all’ora di insorgenza dei sintomi ed al profilo di rischio del paziente concorderà:
L’indicazione alla PTCA primaria allertando contestualmente la sala di Emodinamica
oppure
La trombolisi anche pre-ospedaliera (con atto delegato per gli operatori del 118) e
contestuale trasferimento del paziente al centro HUB secondo le attuali linee guida.
E’ auspicabile prevedere un “DRG di percorso” a livello regionale che consenta il rientro del
paziente presso i centri SPOKE di competenza territoriale nel più breve tempo possibile.
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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4.5 Flow Chart percorso STEMI
Di seguito viene riportata una flow chart del percorso assistenziale dei pazienti con diagnosi di
STEMI che sostituisce il percorso approvato con la precedente D.G.R. 1597/2012.
Nel caso il paziente arrivi con mezzi propri al PS
Invio Ecg- dati paziente-(età, FC, ora insorgenza no terapia riperfusiva
sintomi patologie associate, allergie note, ecc)
CARDIOLOGO DI GUARDIA H24 UTIC HUB
POTENZA 0971-613550 MATERA 0835-253301
PTCA PRIMARIA FIBRINOLISI
(previo consenso informato per VCG) ( previo consenso informato per VCG)
PERCORSO STEMI
111188
P.S.A. SPOKE
UTIC SPOKE
Trasferimento immediato UTIC HUB
con 118 ed allertamento dell’equipe
della sala di Emodinamica
Trasferimento immediato UTIC
HUB con 118
118
UTIC HUB
118 118
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5. NSTEMI- Protocol lo Diagnostico Terapeutico PDTA
5.1 Rete interospedaliera per il trattamento delle SCA NSTEMI
E’ ormai riconosciuto che le SCA NSTEMI hanno una prognosi a medio termine non molto diversa
da quella dello STEMI. Questo rende opportuno l’utilizzo ottimale delle risorse nei casi più gravi,
che devono essere avviati ad un strategia invasiva, anche se inizialmente accolti da centri
sprovvisti di emodinamica. Di qui l’importanza di una stratificazione prognostica precoce ed
efficace, capace di fornire non solo le indicazioni ma anche le priorità delle indicazioni stesse alla
coronarografia.
Come per lo STEMI anche per le SCA NSTEMI è fondamentale la stratificazione precoce del
rischio: solo i pazienti giudicati ad alto /medio rischio si giovano di un atteggiamento aggressivo
precoce (coronarografia e rivascolarizzazione in tempi molto brevi) con significativa riduzione di
morte ed IMA ad un follow-up di 5 anni ; per i pazienti invece a basso rischio gli studi di confronto
tra strategia conservativa ed invasiva precoce non hanno evidenziato alcun vantaggio di
quest’ultima. (14) Ne deriva la necessità di:
Corretta valutazione del dolore toracico e di altri sintomi che possono presentarsi in modo
differente nei due sessi nonché dei diversi gradi di gravità delle SCA NSTEMI;
Indirizzare i pazienti con SCA NSTEMI a rischio medio/alto nelle strutture di unità di terapia
intensiva cardiologica e di degenza cardiologica;
Assicurare l’appropriatezza dei trattamenti farmacologici;
Aumentare la percentuale dei pazienti ad alto rischio trattati tempestivamente con terapia
interventistica tenendo altresì conto della differenza di genere;
Rendere disponibili trattamenti adeguati per tutti i pazienti , indipendentemente dal luogo
dove viene formulata la diagnosi, attraverso l’attivazione della rete cardiologica inter-
ospedaliera per i pazienti ad alto rischio ammessi in ospedali periferici senza emodinamica;
Assicurare un’adeguata assistenza anche nella fase post-acuta, dopo la dimissione.
Le nuove linee della Società Europea di Cardiologia (ESC) sono a favore di una valutazione
prognostica globale, basata su una combinazione di anamnesi clinica, sintomi, ECG, marcatori
biochimici e score di rischio clinico (11).
Per gli score di rischio è espressa una preferenza per il GRACE score (http://www.outcomes-
umassmed.org/grace) . Questo score è stato sviluppato con l’analisi multivariata dalla popolazione
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di 11389 pazienti con SCA del registro GRACE; la predittività delle variabili ricavate è stata
validata su 3962 pazienti del GRACE e su 12142 pazienti del GUSTO-IIb. Si tratta in questo caso
di variabili predittive di mortalità intraospedaliera ed a 6 mesi, a ciascuna delle quali, nel calcolo
dello score globale, viene attribuito un punteggio parziale (15,16). Le variabili considerate per la
previsione della mortalità intraospedaliera, sulla base delle caratteristiche di presentazione della
SCA-NSTEMI all’ingresso, sono ovviamente quelle più rilevanti ai fini della scelta di una strategia
terapeutica: classe Killip, età, sesso, pressione arteriosa sistolica, frequenza cardiaca,
creatininemia, arresto cardiaco all’ingresso, deviazione del tratto ST, incremento della troponina.
E’ possibile individuare tre categorie di pazienti con profilo di rischio diverso alla presentazione e
quindi con diverso timing di esecuzione della coronarografia, atteso che la precocità del
trattamento invasivo dovrebbe essere proporzionale al livello di rischio basale:
a) Indicazione a coronarografia urgente: appena possibile (strategia immediatamente
invasiva), attivando la rete interospedaliera (come per lo STEMI), nei casi di :
Angor continuo persistente alla prima osservazione, angina refrattaria o ricorrente;
Segni di scompenso, ipotensione (PA <100mmHg) o instabilità emodinamica;
Aritmie ventricolari maggiori potenzialmente letali (TV; FV).
b) Indicazione a coronarografia preferibilmente entro 24 ore, con trasferimento del
paziente nel centro Hub di riferimento, in presenza di:
Elevato score di rischio clinico (GRACE >140: mortalità intraospedaliera >3%) ( 17 );
Associazione di 3 o più variabili di rischio tra : età >75 anni, classe Killip>1, diabete mellito,
elevazione della troponina all’ingresso, pressione arteriosa sistolica <100mmHg.
c) Indicazione a coronarografia entro 72 ore per i pazienti a rischio intermedio (GRACE
score :109-140; mortalità ospedaliera 1-3%).
d) Indicazione a coronarografia elettiva (entro 30 gg) nei casi di:
Regressione completa dei sintomi, in terapia medica ad hoc;
Assenza di segni di insufficienza. cardiaca;
Assenza di anomalie al primo ECG ed in quelli seguenti (a 6 e 12 ore);
Assenza di incremento dei livelli di troponina (alla presentazione e a 6 e 12 ore);
Basso GRACE score (1-108; mortalità ospedaliera <1%)
e) Nessuna indicazione a coronarografia (né precoce né elettiva): ma solo terapia medica nei
pazienti globalmente considerati molto compromessi e fragili per gravi comorbilità: perdita di
autonomia fisica e di reattività per esiti di encefalopatia multinfartuale o altre patologie
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neurologiche; insufficienza respiratoria cronica grave; Insufficienza Renale Cronica grave
(clearance creatinina <30ml/min); epatopatia cronica avanzata; anemia grave (Hb <10gr/dl) e/o
alto rischio emorragico spontaneo. In questa categoria di pazienti, con aspettativa di vita
ridotta, lo stress dell’esame invasivo e soprattuttola somministrazione di mezzo di contrasto
può essere potenzialmente più dannosa che utile (17).
5.2 Percorso nel la SCA NSTEMI
In caso di paziente con SCA NSTEMI il Dirigente Medico Cardiologo della UTIC spoke, dopo
opportuno inquadramento clinico e stratificazione clinica secondo Grace Risk Score, contatterà
Potenza- Unità Cardiologica di Media intensità di cure (0971/612484 ) e Matera –Unità Operativa
di Cardiologia (0835-253301) per concordare le modalità per il trasferimento del paziente al fine di
assicurare il rispetto della tempistica.
L’organizzazione della Rete per le Sindromi Coronariche Acute senza sopraslivellamento del tratto
ST (SCA NSTEMI) si basa sulle raccomandazioni espresse nelle attuali Linee Guida della Società
Europea di Cardiologia (ESC Guidelines for the management of acute coronary syndromes in
patients presenting without persistent ST-segment elevation). Dopo la prima valutazione del
paziente, che deve comprendere l’attribuzione di uno score di rischio basato sul protocollo
GRACE, il centro Spoke contatta il centro Hub che deve provvedere a sottoporre il paziente a
procedura secondo il seguente schema:
1. Urgente (entro 2 ore ) -con trasferimento garantito dal 118 c/o:
HUB Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza Tel. 0971/613550- HUB Ospedale Madonna Delle Grazie Di Matera Tel. 0835/253301
2. Precoce (entro 24 ore)- con trasferimento garantito dal Centro Spoke c/o:
HUB Azienda Ospeliera San Carlo di Potenza Tel. 0971/613550- HUB Ospedale Madonna Delle Grazie Di Matera Tel. 0835/253301
3. Entro 72 ore dalla prima presentazione –
con trasferimento garantito dal Centro Spoke c/o:
HUB Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza- Unità Cardiologica di Media intensità di cure - Tel. 0971/ 612484
HUB Ospedale Madonna Delle Grazie Di Matera - Unità Operativa di Cardiologia- Tel. 0835/253301.
4. Pazienti a basso rischio (GRACE Risk score ≤ 108):
In assenza di sintomi recidivanti si raccomanda di procedere a rilevamento non invasivo di
ischemia inducibile prima di optare per la valutazione invasiva.
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5.3 TRATTAMENTO ANTITROMBOTICO IN PAZIENTI CON SCA- NSTEMI DA SOTTOPORRE A PTCA
1. ASA 150-300 mg per os oppure 80-150 mg EV;
2. Prasugrel (carico 60 mg os e 10mg/die) nei pazienti in cui l’anatomia coronarica è
nota e che effettueranno PTCA, in assenza di pregresso ictus
ischemico/emorragico, età>75, peso <60kg. Da preferire nei diabetici;
oppure
3. Ticagrelor (carico 180mg os e 90mg BID) per pazienti a moderato-alto rischio di
eventi ischemici;
oppure
4. Clopidogrel (carico 600 mg os, e 75 mg/die) solo quando Prasugrel o Ticagrelor non
disponibili o controindicati.
5.4 TRATTAMENTO ANTICOAGULANTE
1. Enoxaparina secondo lo schema indicato in tabella seguente, oppure eparina sodica
(bolo ev 4000 UI seguito da infusione atta a mantenere il PTT compreso tra
1,5 e 2 valore basale)
<75anni >75anni
BOLO ev 3000 UI NO
Iniezione sc 100 UI x Kg di peso 75 UI x Kg di peso
2. Fondaparinux 2,5mg EV seguito da 2,5mg sottocute fino alla dimissione;
3. Eparina non frazionata 60u x kg di peso EV (max 4.000 unità) seguita da infusione
di 12 unità x kg di peso (max 1.000 unità per 24-48 ore) con PTT compreso tra1,5-
2 e controllo ogni tre ore.
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5.5 Flow Chart percorso NSTEMI
Riepilogo percorsi attivabili in rapporto al Grace Score
PAZIENTE CON DIAGNOSI DI SCA NSTEMI
PAZIENTE AD
ALTO RISCHIO Entro 2 ore
INDICAZIONE A
STUDIO
INVASIVO
ENTRO 2 ORE
PERCORSO
STEMI (previo consenso
informato per VCG)
PAZIENTE
CON
GRACE > 140
TRASPORTO
AL CENTRO
HUB INDICAZIONE A
STUDIO
INVASIVO
ENTRO 24 ORE (previo consenso
informato per VCG)
PERCORSO 1 PERCORSO 2
118
PERCORSO 3
PAZIENTE
CON GRACE
109 - 140
TRASPORTO
AL CENTRO
HUB
INDICAZIONE A
STUDIO
INVASIVO
ENTRO 72 ORE (previo consenso
informato per VCG)
PERCORSO 4
PAZIENTE
CON GRACE
1 - 108
INDICAZIONE
ELETTIVA ALLA
CORONAROGRA
FIA
ENTRO 30
GIORNI,
previa valutazione
non invasiva (previo consenso
informato per VCG)
TERAPIA MEDICA NEL CENTRO SPOKE NEI PAZIENTI SENZA
INDICAZIONE A CORONAROGRAFIA
SPOKE
SPOKE
PROGRAMMATO SPOKE
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6. Le azioni di accompagnamento al progetto
Al fine di dare piena e concreta continuità al progetto di creazione della Rete SCA occorre
prevedere una serie di azioni di accompagnamento che ne favoriscano la ulteriore diffusione della
conoscenza sul territorio regionale. Accanto a queste azioni vanno definiti i servizi di e-health che
nell’ambito del progetto si intendono attivare.
Di seguito saranno descritti sia le azioni di accompagnamento che i servizi di e-health.
6.1 Logo progettuale “Rete IMA”
La rete IMA sarà identificata da un specifico logo, in fase avanzata di predisposizione, che andrà
apposto in tutte le strutture della rete e su tutti gli atti e documenti inerenti le attività a garanzia
dell’uniformità di standard qualitativi del trattamento nel pieno rispetto di linee guida e protocolli
condivisi e monitorati a livello dell’intera rete regionale.
6.2 Piano di comunicazione
Lo scopo della comunicazione è informare e sensibilizzare gli operatori del settore e i cittadini sulle
finalità, sui benefici attesi e sugli stati di avanzamento della realizzazione della Rete.
Al tal fine sarà predisposto dalla Regione uno specifico Piano di comunicazione nel quale
andranno esplicitate le azioni da mettere in atto secondo percorsi di comunicazione e informazione
differenziati in rapporto al destinatario (cittadino, MMG, PLS, operatore sanitario, Associazioni di
volontariato, ecc.) utilizzando strumenti diversi (campagne pubblicitarie, sito web aziendale e
regionale, pubblicazioni aziendali, quotidiani locali, manifesti murali, radio e tv locali, ecc).
A livello aziendale, gli Uffici di Relazione con il Pubblico (URP) ospedalieri e territoriali dovranno
sviluppare una strategia comune di informazione ai cittadini circa le modalità di accesso alla rete e
sulle prestazioni erogate da ciascun livello della rete, ivi compresi i presidi territoriali. Sarà inoltre
compito di tali uffici provvedere a fornire il necessario supporto per l’attivazione degli strumenti ICT
previsti nel progetto.
Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete delle Sindromi Coronariche Acute (SCA)
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7. Governance del la rete SCA
Per garantire il corretto funzionamento della rete SCA occorre prevedere una efficiente struttura di
governance della stessa.
Pertanto è prevista l’attivazione dei seguenti strumenti:
Comitato di coordinamento permanente della “Rete SCA”;
Definizione di linee guida e protocolli;
Definizione di un percorso formativo degli operatori;
7.1 Comitato di Coordinamento
Al fine di assicurare una funzione di coordinamento della rete, viene istituito un Comitato “Rete
SCA”cui viene affidata la funzione di coordinamento e verifica delle attività.
Il Comitato, istituito presso il Dipartimento Politiche della Persona della Regione, è composto dai
componenti rappresentativi delle Unità Cardiologiche presenti sul territorio regionale, da un
rappresentante del 118 e da un rappresentante dei Medici di Medicina Generale opportunamente
nominati, il coordinamento è affidato ad un medico esperto della rete per l’infarto; al comitato
partecipa un dirigente regionale nominato dal Dirigente Generale dello stesso Dipartimento,
supportato nelle funzioni da segreteria tecnica-amministrativa con funzioni di raccordo per le
politiche di programmazione.
Il Comitato svolge i seguenti compiti:
Attività di verifica e controllo del processo di riorganizzazione dell’attuale rete SCA della
Regione Basilicata,
Sviluppo e diffusione di linee guida e protocolli
Predisposizione di piani operativi per garantire la integrazione ospedale territorio per la
presa in carico e la continuità assistenziale;
Elaborazione, diffusione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza;
Definizione di specifici piani di formazione degli operatori sanitari coinvolti;
Monitoraggio dei risultati ottenuti;
Attivazione degli strumenti ICT messi a disposizione della rete per garantire una maggior
integrazione tra l’ospedale ed i servizi territoriali.
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7.2 Linee guida e protocolli
La rete deve rispettare in ogni fase il principio della globalità e multidisciplinarietà dell’intervento.
La Regione, attraverso il Comitato di Coordinamento, al fine di promuovere in tutto il territorio
regionale la diffusione delle più aggiornate acquisizioni scientifiche, elabora e diffonde:
linee guida evidence-based ed aggiornate per la pratica clinica e terapeutica che tengano
conto delle differenze di genere (19), rivolte ai professionisti interessati;
stesura di una sintesi divulgativa delle linee guida rivolta agli operatori sanitari interessati;
diffusione di linee guida attraverso canali istituzionali e di comunicazione scientifica.
La Regione mette a disposizione degli operatori e dei servizi questi strumenti, assicurando una
capillare diffusione anche mediante l'utilizzo di strumenti informatici. Il Comitato di Coordinamento
di cui al punto precedente avrà il compito di integrare ed aggiornare tali linee guida e protocolli ed
assicurarne la loro applicazione attraverso un monitoraggio costante dei risultati di progetto.
7.3 Formazione degli operatori
Parte integrante del PDTA è la formazione e l’aggiornamento delle varie figure professionali
coinvolte nella rete. Il Comitato di Coordinamento predisporrà annualmente un piano di
aggiornamento orientato a:
Garantire percorsi di formazione/aggiornamento, con particolare attenzione alla medicina
di genere, con modalità integrate, nell’ambito delle attività di formazione continua ECM
aziendale e regionale;
promuovere l’audit clinico, quale strumento di valutazione della qualità dei servizi e delle
cure erogate;
promuovere il coinvolgimento delle società scientifiche nella formazione continua dei
professionisti sanitari;
prevedere attività formativa con carattere di multidisciplinarietà;
promuovere un percorso strutturato per l’inserimento dei professionisti nuovi assunti,
confacente alle caratteristiche dei livelli assistenziali garantiti.
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