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ER) GIOVANI. IL 42% NON LEGGE, OLTRE L'80% E' SUI SOCIAL

NETWORK

RICERCA EUROPEA; 425 ITALIANI TRA Bologna, RAVENNA E FRIULI (DIRE) Ravenna, 12 dic. - Piu' della meta' non fuma, il 26% si e' drogato almeno una

volta, soprattutto marijuana e cocaina. Il 39% beve con gli amici nel fine settimana. Il 23,7% non sa nulla degli effetti nocivi di droga e alcol. Il 42% non legge, ma piu' dell'80% e' sui social network, 115 quelli che hanno avuto brutte esperienze sul web.

Sono i risultati di "Stop the violence", indagine realizzata nell'ambito del Progetto transnazionale Povel (Prevention of violence through education to legality), che ha coinvolto 696 adolescenti di Francia (100), Spagna (51), Belgio (120) e Italia (425 da Bologna, Ravenna e Friuli Venezia Giulia) su alcol, droga, bullismo e cyberbullismo. Finanziato dalla Commissione europea, Povel ha visto lavorare fianco a fianco organizzazioni pubbliche e private dei 4 Paesi, coordinati dal Cefal, per promuovere stili di vita sani e azioni preventive in particolare sull'uso di alcolici e droga, sulla violenza tra pari e su quella connessa alle nuove tecnologie.

Dall'indagine e' emerso che, nonostante dichiarino di avere un buon rapporto con gli adulti (l'83,3%), quando si trovano nei guai gli adolescenti preferiscono chiedere aiuto ad amici, centri generici o servizi specializzati. Perche'? "Dei 'grandi' hanno una percezione debole in termini relazionali- spiega Lorena Sassi, responsabile relazioni internazionali di Cefal e coordinatrice di Povel- Li vedono poco autorevoli e, quindi, non come un punto di appoggio sicuro nelle situazioni di difficolta'".

I dati saranno presentati il 14 dicembre nel seminario "Percorsi per il benessere dei giovani" (Sala Nullo Baldini, Ravenna).(SEGUE)

(DIRE) Bologna, 12 dic. - Hanno in media tra i 16 e i 17 anni e frequentano centri di formazione professionale e istituti tecnici. I maschi sono il 54%, l'84% ha fratelli e sorelle, il 43% vive in periferia. L'80% non lavora perche' studia o e' in attesa di occupazione, mentre il 10% lo fa in modo occasionale.

Piu' della meta' non fuma (54%): percentuale che arriva al 78% per i belgi e scende al 37% in Spagna. In Italia non fuma il 51%.

Nel fine settimana piu' della meta' va a dormire tra le 23 e l'1 di notte, mentre il 43% ci va dopo le 2 (il 78% degli spagnoli).

Se il 39% beve solo nel weekend, il 32% lo fa in occasioni speciali e il 20% non beve (0% per i belgi). In genere scelgono soft drink e birra (41,5%) per divertirsi (50%) o vincere la timidezza (13%). Il 26% si e' drogato almeno una volta, il 17% ammette un uso occasionale, ma il 60% e' spinto a 'farsi' dagli amici. Il 23% non sa nulla degli effetti nocivi di alcol e droga mentre il 60% sa che possono uccidere: il 70% dei ragazzini francesi ignora ogni genere di conseguenze.

Piu' del 55% ammette che a scuola si verificano atti di bullismo che coinvolgono piu' di 2 persone (42,4% degli episodi) e si tratta di presa in giro (62%) o scherzi (38%). Il bullismo 'classico' riguarda il 41% dei casi e accade in aula. Le femmine sono meno propense dei maschi a riscontrare il fenomeno. Le reazioni dei compagni alla violenza sono di divertimento (33%) o negazione (31%). Solo un quarto degli intervistati sceglie di aiutare la vittima.

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"La pressione del gruppo e' un elemento ricorrente tra i fattori di rischio per i fenomeni di bullismo o l'imitazione di comportamenti scorretti- osserva Sassi- Le motivazioni che li muovono solo legate allo stare bene con gli altri, al divertimento, alla necessita' di acquisire piu' coraggio e di essere brillanti nelle situazioni di gruppo”.

DIRE) Bologna, 12 dic. - Il cellulare e' al primo posto tra le tecnologie piu' amate dagli under 18. Ma la maggior parte preferisce mandare sms (il 24% degli italiani e il 33% dei belgi sta al telefono per 7 ore al giorno) o guardare video girati con gli smartphone (56,3%). Solo il 20% non scatta foto ne' riprende immagini. La tv serve solo per guardare film (51%) o serie (30%). Italiani e francesi nel 20% dei casi guardano anche i notiziari.

Il 42,8% ammette di non leggere nulla, meno che mai libri. Ma l'81,7% ha un profilo sui social network per lasciare pensieri (59%), foto o video di se' o di amici (56,6%). Il 33,5% non ricorre a restrizioni della privacy. Molto comune l'uso di chat e instant messaging (56%) per conoscere persone nuove (cosa avvenuta per il 47% degli intervistati).

Sono 115 gli adolescenti che, sui social, hanno vissuto una brutta avventura, un'invasione della privacy o una violenza psicologica. "Piu' si naviga sul web piu' si assiste al propagarsi di nuove forme di violenza tra pari- afferma Sassi- Preoccupante il dato che le prepotenze on line tendono a essere sottovalutate dagli adolescenti. Significa che a un utilizzo del web piu' intenso non corrisponde un'adeguata educazione sulle nuove tecnologie. Nei contesti formativi ed educativi e' necessario lavorare con i giovani alla promozine dell'intelligenza emotiva- conclude- capacita' fondamentale per gestire le relazioni interpersonali e governare il proprio sviluppo personale". (Dires - Redattore Sociale)

(Rer/ Dire) 13:05 12-12-12