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OSSERVATORIO SOCIALE GIUGNO 2017 tredicesima edizione zent di paIs

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OSSERVATORIO SOCIALE

GIUGNO 2017 tredicesima edizionezent di paIs

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Nessuno è mai troppo vecchio per voler bene, per stare con gli altri, per imparare e fare qualco-sa. Perché se una persona fa qual-cosa, impara qualcosa, condivide qualcosa, allora qualcosa cambia.È questo lo spirito di “Zent di paìs”, un giornalino voluto e re-alizzato da persone anziane, i vo-lontari della Commissione An-ziani dell’Osservatorio Sociale del Comune di Casarsa della Delizia, per le persone anziane, ma anche per tutte le famiglie. Un giornalino che mette al cen-tro soprattutto gli anziani, che vuole informare, raccontare, far discutere, richiamando l’atten-zione sui fatti e sulle esperienze positive, ma anche sulle cose che non vanno. A partire da ciò che accade a Casarsa, San Giovanni e dintorni.In questa edizione, vogliamo co-gliere l’occasione per augurare a tutti gli anziani e a tutta la co-munità una buona e serena esta-te. A prestoooo!!!

NESSUNO È MAI TROPPO VECCHIO

GLI ANZIANI DEL CENTRO SOCIALE p.3 I NOSTRI MOMENTI DI FESTA

p.5 ATTIVITA’ CON LA SCUOLA MATERNA

p.6 STORIE E MEMORIE DI EMILIO

p.7 I MILLE COLORI DEL CARNEVALE

p.8 A “CASA” DEGLI ALPINI

p.9 LE ERBE DELLA SALUTE

p.10 ALLA RICERCA DE “LAVOLPE SOTTO I GELSI”

p.11 TUTTI INSIEME AL CENTRO!

p.12 BASTA POCO PER ESSERE FELICI

CENTRO DIURNO “FRUTS DI UN TIMP”p.13 NOI! AL CENTRO DEL NATALE

p.14 LETTURE E RACCONTI DELLA MEMORIA

p.15 DE-MENTE? NO! SENTE-MENTE!

p.16 IL DIALOGO TRA MENTE E CORPO

p.16 LA VALIGIA DEI RICORDI

SALUTA IL TUO VICINOp.18 SALUTE E SICUREZZA

gli articoli di questo numero

2 ZENT DI PAìS notiziario per anziani e non solo

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GLI ANZIANI DEL CENTRO SOCIALE RACCONTANO

ASPETTANDO IL NATALE….

3notiziario per anziani e non solo ZENT DI PAìS

LA FESTA DELLA DONNA

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4 ZENT DI PAìS notiziario per anziani e non solo

IL CAMMINO DI EGIDIO : SANTIAGO DI COMPOSTELA

I NOSTRI LABORATORI…D’ARTE E NON SOLO!

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LE ATTIVITA’ CON LA SCUOLA MATERNACome anticipato nel dodicesimo nume-ro di “Zent di Paìs”, il filo conduttore delle attività tra Centro Sociale Anziani e Scuola Materna di San Giovanni di Ca-sarsa è quello dell’acqua quale elemento fondamentale di vita sia per l’uso quoti-diano ma anche per i lavori di un tempo. A ottobre 2016 presso la Scuola Ma-terna si è tenuto il primo incontro di presentazione del progetto dal titolo “L’ACQUA COME RISORSA”. Noi anziani avevamo prepreparato un cartellone con tante gocce d’acqua e sotto ad ogni goccia avevamo posizio-nato delle immagini in cui veniva mo-strato l’uso dell’acqua in passato. Le foto sono state poi accompagnate dai nostri racconti e aneddoti. Nell’incon-tro successivo, i bambini sono venuti al Centro per preparare assieme a noi de-cotti, tisane ed infusi. Appena entrati, i bambini sono stati inebriati dai profumi di fiori ed erbe e, durante l’incontro, i sensi della vista, del tatto, dell’olfatto e del gusto sono stati ripetutamente sti-molati. Ai bambini abbiamo spiegato la

differenza tra i diversi modi di usare le erbe con infusi, decotti, tisane, le loro proprietà e caratteristiche e le modalità di utilizzo.È quindi seguìto un gioco per ricono-scere le varie parti delle piante (radici, foglie, semi, fiori) e l’assaggio delle ti-sane. I bambini ci hanno poi ringrazia-to, oltre che con la loro allegria e spen-sieratezza, anche con qualche canzone e poesia. Noi anziani abbiamo donato loro un sacchettino con dei fiorellini di camomilla e semi di finocchio in ri-cordo del pomeriggio trascorso assieme e per insegnar loro come le erbe siano preziose per farci stare bene.Ci siamo rivisti nel mese di maggio 2017 per parlare delle rogge e fare insieme la lisciva. I bambini incuriositi e stupiti del fatto che un tempo le lavatrici non esistevano, hanno dimostrato molto entusiasmo quando hanno provato a lavare i panni nel secchio di legno con il sapone di una volta. Fatica sì ma che soddisfazione e che divertimento!

5 notiziario per anziani e non solo ZENT DI PAìS

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STORIE E MEMORIE DI EMILIO

2017 : un anno generoso, sorridente e gentileScegliamo di essere gentili in un mon-do spesso brutale e violento. Scegliere la gentilezza e la compostezza può sembrare eroico perché a volte è molto difficile. La gentilezza ha molte declinazioni: nel lavo-ro, è come l’olio in un ingranaggio, tutto scorre più facilmente. Ci si può esercitare nei gesti, nel tono della voce. Dobbiamo scegliere di essere generosi di attenzione, di rispetto, di ascolto, di tempo. Con queste emozioni possiamo aprire il cuore all’altro. L’attenzione premurosa fa sentire all’altro di esistere, di valere, di sentirsi prezioso. Ci sono anche generosità più concrete, cer-to! Soprattutto per chi si trova in povertà o in malattia. Scegliamo di essere sorriden-ti: non solo per educazione, e già sarebbe molto! ma per visione di vita. Un sorriso inatteso può regalare tanta gioia come un “buongiorno!” con voce luminosa. Pri-vilegiamo la reciprocità di sentimento e d’amore…per fare del sorriso un destino scelto, sincero e condiviso.

La brutalità della guerraIl mito dell’eroe caduto in guerra. In una guerra scatenata da nazioni che credono di sedare i conflitti a colpi di eserciti spediti sul campo. Se ci concentriamo sulla bellezza e sacralità della vita, non possiamo accetta-re una cultura che mitizza la violenza e la morte. Siamo noi che possiamo cambiare la storia. Le guerre non sono un destino inevitabile dell’umanità perché la mag-gior parte di noi non vuole la guerra che è l’espressione più evidente della stupidità e dell’ignoranza umana.

La mostra del giocattoloRifletto spesso su come oggi il giocattolo si sia trasformato in un virus che contagia molti bambini. Oggi i più piccoli sono som-mersi dai giocattoli, ci giocano per qual-che giorno e poi ne chiedono altri sempre più complessi e costosi a cui il bambino dedicherà qualche giorno per metterli poi da parte insoddisfatto. Il futuro è pieno di nubi ma possiamo ancora sperare che qual-cuno riesca a trovare nel cuore della civiltà dei consumi le virtù della civiltà contadina: la parsimonia, la sobrietà, la discrezione, il sacrificio, l’amore per la forma ed il colo-re degli oggetti. Chissà se mai accadrà ma così facendo sarà possibile aprire un picco-lo varco nella corsa intollerabile di ciò che molti credono sia il progresso.

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Come da tradizione, noi anziani del Cen-tro siamo soliti fare festa il giovedì grasso assieme ai bambini della Scuola Materna di San Giovanni di Casarsa che ci vengono a trovare ma, quest’anno, a causa del mal tempo, li abbiamo raggiunti noi a scuola. Per l’occasione, sono venuti anche i ragaz-zi del Progetto Giovani che, come ogni anno, preparano giochi, canti e balli sul tema del carnevale. Appena arrivati abbiamo trovato i bambi-ni vestiti con tantissime mascherine, poi i bimbi hanno dato a tutti noi un cappello di carta a forma di barchetta azzurra. Gli an-ziani più temerari si sono messi in gioco e hanno danzato insieme ai bambini, tra que-sti anche ANTONIA, la nostra centenaria, che si è destreggiata nei balli e divertita in-sieme ai più piccoli.Noi anziani avevamo preparato un gioco dal titolo “Il memory dell’acqua”: i bambini dovevano ricercare le due immagini uguali che noi anziani tenevamo in mano. C’era chi suggeriva, chi tifava e chi aiutava i bam-bini a trovare le coppie di immagini!!

Questa giornata è stata scelta anche per festeggiare i compleanni di alcuni di noi: DORA, CATERINA, ANGELINA, CARMEN, GIOVANNA e FILOMENA. Le maestre hanno portato la loro torta con sopra le candeline che le festeggiate hanno spento insieme. Poi il momento conviviale con crostoli, dolci e petali di mela: davvero una merenda speciale!Quando era ora di rientrare, GIORGIO, con il suo accento milanese, ha esclamato: “Ma è già ora di partire?! Stavo proprio bene qui con loro”.Al Centro abbiamo ricordato la festa ed il pomeriggio trascorso assieme che ci ha per-messo di tornare indietro nel tempo ed es-sere anche noi un po’ bambini, grazie al car-nevale!

I MILLE COLORI DEL CARNEVALE

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A “CASA” DEGLI ALPINI

Il 9 febbraio 2017 noi anziani del Cen-tro abbiamo ricevuto un invito specia-le da parte degli Alpini di Casarsa e San Giovanni per condividere una serata di festa in occasione della “Pursitada”.Ad accoglierci, oltre al Presidente e a molti Alpini che oramai conosciamo bene per il loro servizio, c’era un nor-cino, il sig. Colussi Renato, che aveva preparato i vari tagli di carne disposti in ordine su un grande tavolo di legno che poi, con maestria, ha tritato e messo nei budelli per fare salsicce, salami e altro. E’ stata un’esperienza che ci ha ripor-tato indietro nel tempo, sono riaffio-rati alla memoria molti ricordi. Per noi anziani, un tempo bambini ma anche giovani adulti, l’uccisione del maiale era un evento importante che coinvolgeva l’intera famiglia se non, a volte, l’intero quartiere. Grazie al maiale, di cui non si buttava via nulla, non come oggi, prepa-

ravamo le scorte di cibo per tutto l’an-no. IDA, LUIGIA e LUCIANA ricorda-vano che l’uccisione del maiale”era un giorno di festa perché si cominciava al mattino con l’accensione del fuoco e si terminava la sera quando le cantine era-no piene di salsicce, cotechini e insaccati vari.” Oltre ad ammirare il norcino al lavoro su un grande tavolone di legno, proprio come una volta, gli Alpini ci hanno fat-to vedere un video girato a Casarsa pro-prio sull’uccisione del maiale. Intanto in cucina, alcuni “cuochi alpini” ci stava-no preparando una deliziosa cenetta a base di carne di maiale. Assaporandola abbiamo potuto riscoprire quei sapori d’un tempo che come ha detto DOVI-LIA: “non hanno niente a che vedere con la carne che si compra oggi al supermer-cato!”.

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La serata è stata poi allietata da Anelina Colussi che ha recitato alcune poesie e storie sul tema e, a seguire, dagli emo-zionanti canti Alpini. La nostra cente-naria ANTONIA, indossato il cappello da alpino, ha dimostrato tutta la sua fe-licità cantando quel “mazzolin di fiori”. Riconoscenza e gratitudine da parte di tutti noi per l’ospitalità e la passione con cui il gruppo degli Alpini ci ha ac-colto per trascorrere una serata all’inse-gna della compagnia, del buon cibo e di molti ricordi permettendoci di far viag-giare la memoria!

Rimanendo in tema di piante ed erbe offici-nali, abbiamo potuto ascoltare l’interessan-te conferenza tenuta dall’erborista Patrizio Fregonese de “l’Erboristeria il Sole” di Por-cia che ci ha spiegato le caratteristiche di al-cune erbe che usiamo quotidianamente ma di cui spesso non conosciamo le proprietà. Per prima cosa, le piante sono efficaci per la nostra salute se usate con attenzione in dosi adeguate e consultando il proprio medico o persone specializzate come l’erborista. E’ stato curioso ed interessante sapere che molte piante, fiori o radici presenti nei nostri giardini sono un toccasana per tanti acciac-chi! Per esempio, le spezie che solitamente utilizziamo per aromatizzare i cibi come il rosmarino, la salvia, l’origano sono utili per la prevenzione del gonfiore di pancia e, in particolare il rosmarino ha un effetto bene-fico sulla memoria e sull’energia. Per i do-lori, Patrizio ci ha mostrato le foglie di sam-buco e di verza; il mirtillo per gli occhi ed i capillari; la calendula contro le scottature; la radice di ginseng aiuta la concentrazione, la memoria, l’attenzione ed il ginkgo biloba migliora la circolazione ed è utile per la me-moria di giovani ed anziani nonché per pre-venire alcune allergie delle vie respiratorie. Ed ancora la lavanda possiede un importan-te effetto disinfettante e rilassante ma an-che un ottimo “scaccia insetti” assieme alla menta ed al basilico. E molto altro! Ringraziamo Patrizio per un pomeriggio formativo su erbe e piante officinali grazie alle sue dettagliate descrizioni sul loro po-tenziale terapeutico e proprietà benefiche.

LEERBE DELLA SALUTE

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Tra le varie attività che hanno contrad-distinto l’anno in corso, vi sono state delle uscite per conoscere le realtà del territorio che ci circonda e che spesso non conosciamo. Tutti contesti che, a seconda del loro settore di attività, han-no come capisaldi la passione per il fare, la territorialità dell’intervento ed il ri-spetto dell’ambiente.Quando le operatrici ci hanno proposto di far visita alla “Volpe sotto i Gelsi” ab-biamo subito pensato al titolo di una fa-vola e, varcato il cancello, ci è sembrato proprio di prendere parte ad una fiaba: un enorme gelso secolare ci ha accolto al nostro arrivo, un carico profumo spe-ziato di erbe aromatiche ci ha avvolto facendoci chiudere gli occhi ad imma-ginare odori lontani, la varietà dei colori dei fiori di primavera ci ha rallegrato e le piantine da orto ci hanno fatto ricorda-re che è il tempo della semina.

ALLA RICERCA DE…”LA VOLPE SOTTO I GELSI!”

Un ambiente magico in cui potevamo quasi scorgere la volpe sdraiata all’om-bra dei gelsi zeppi di storia, di memoria e di tradizioni da raccontare. Al nostro arrivo, Carla, la volontaria, con la sua dolcezza e garbo, ci ha salu-tato affettuosamente e ci ha mostrato la struttura spiegandoci che si trova in località comunali, in un territorio di confine tra i comuni di San Vito al Ta-gliamento, Valvasone-Arzene e Casarsa della Delizia a poca distanza dal fiume Tagliamento. Si tratta di una fattoria didattica collegata alla Cooperativa So-ciale “Il Piccolo Principe” il cui obiettivo è l’aiuto alle persone disagiate grazie a

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TUTTI INSIEME AL CENTRO!

Un’altra uscita ha riguardato la visita al Centro Socio-Occupazionale della Co-operativa Sociale “Il Piccolo Principe” di Casarsa. Da fuori non eravamo convinti fosse un Centro ma una bellissima casa con tanto di giardino, campanello, tende…appena entrati siamo stati accolti da abbracci e strette di mano dai “padroni di casa” che ci hanno fatto accomodare per spiegarci chi sono e cosa fanno in questa strut-tura. Quest’ultima ospita, per gran parte della giornata, ragazzi portatori di disa-bilità coinvolgendoli in diverse attività e laboratori per renderli maggiormente autonomi e protagonisti. La realizzazio-ne di queste attività permette ai ragazzi di sentirsi e riconoscersi parte di un pro-getto ma soprattutto di essere ricono-sciuti e valorizzati per quello che sono, per le capacità relazionali e le semplici abilità manuali che possiedono. Attività di socializzazione si fondono con i la-boratori ed il lavoro. Accanto a queste attività fisse ve ne sono molte altre nel corso dell’anno. Durante il pomeriggio siamo stati poi accompagnati alla visita della struttura davvero molto bella e nuova, abbiamo

percorsi riabilitativi e di integrazione la-vorativa a cui si aggiunge la vendita di fiori, prodotti dell’orto e piante orna-mentali. Oltre a visitare la serra, abbiamo poi condiviso con Carla come riutiliz-zare materiali naturali della nostra terra per farne dei meravigliosi oggetti come le ghirlande con i rami della vite, i sassi dipinti del Tagliamento, i nidi con la pa-glia, i sacchettini con la lavanda, simpa-tici pensierini con materiale di riciclo e stoffa avanzata…il tutto condito da una squisita merenda sotto i gelsi! Molti di noi non conoscevano questo luogo, al-tri invece lo frequentano per l’acquisto dei fiori ma, poter trascorrere del tem-po chiacchierando, facendo dei piccoli lavoretti ognuno mettendo a disposi-zione la propria fantasia e manualità, è stato davvero rigenerante! Noi anziani che conosciamo bene la terra sappiamo che la natura sa dare molto se non vie-ne scippata e sa rendere molto di più di quanto si è dato. Non vediamo l’ora di organizzare un al-tro incontro…alla ricerca de…”La Vol-pe”!.

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visto anche l’orto e le galline e i vari la-boratori: pittura su stoffa, cartonaggio, ceramica, lavoretti col legno e la cucina dove anche i ragazzi vengono coinvol-ti. Infatti ci hanno offerto una deliziosa merenda con le spumeggianti meringhe fatte proprio da loro!Vi ringraziamo per il vostro affetto e vi portiamo nel cuore. Abbiamo impara-to molto da voi e preso qualche spunto dai vostri colorati e simpatici prodotti! Speriamo di poterci incontrare di nuovo per scambiarci saperi e fare delle attività comuni perché…insieme è più bello!

BASTA POCO PER ESSERE FELICI

Siamo due ragazzi che frequentano la scuola superiore ed il nostro percorso di studi pre-vede un periodo di stage in una realtà del ter-ritorio. Durante lo stage siamo stati accolti dagli anziani e dalle operatrici presso il centro a San Giovanni di Casarsa. Abbiamo giocato a briscola e aiutato a distribuire la merenda. Ogni anziano ci ha raccontato la propria storia e, essendo curiosi, abbiamo chiesto ad alcu-ni di loro di raccontarci le vicende che hanno vissuto durante la guerra. Un pomeriggio abbiamo anche preparato as-sieme agli anziani un tipico pasto africano che a loro è piaciuto e ci hanno ringraziato tanto.Questa esperienza ci è piaciuta molto perché ci ha portato ad ascoltare storie di un tempo e ci ha fatto capire che basta poco per essere felici. Grazie agli anziani che ci hanno trattato con grande rispetto e affetto come se fossimo i loro nipoti! Vi ringraziamo tantissimo per averci accolto e grazie alle operatrici.

Kenneth e Motsu

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GLI ANZIANI DEL CENTRO DIURNO “FRUTS DI UN TIMP” RACCONTANO

In occasione del Santo Natale, noi anzia-ni del Centro abbiamo preparato una festa diversa dal solito! Alla presenza di familiari, amici, volontari ed autorità abbiamo into-nato il nostro inno dal titolo :” Siamo i ragazzi del Centro Diurno”. La melodia ed il ritmo erano così coinvolgenti da far cantare tutti i presenti. Ma non solo! Ab-biamo mostrato alcune delle attività che svolgiamo quotidianamente, in particola-re quelle legate al movimento, al coordi-namento ed alla concentrazione. E’ stato bello vedere i nostri familiari interessati a quanto facciamo ogni giorno e partecipare attivamente alle nostre attività. Li abbiamo visti contenti e sorridenti e anche per noi è stata una mattinata vivace e piena di calore!

NOI! AL CENTRO… del NATALE

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dell’Associazione Libro Parlato di San Vito al T., figura storica del nostro Centro, che, puntuale e sempre col sorriso, allieta le nostre mattinate con racconti di un tem-po passato, poesie, aneddoti e molto altro. Quando comincia a leggere scende subito un grande silenzio perché siamo curiosi di capire di cosa ci parlerà e grazie alla sua in-confondibile voce è capace di riprodurre sensazioni e di farci viaggiare con la me-moria!

E’ divenuto oramai un appuntamento fisso quello con Clementina Pace e Ga-briella Del Duca, volontarie dell’Associa-zione Familiari Alzheimer di Pordenone (A.F.A.P.) che noi anziani attendiamo sempre con interesse. Durante i nostri incontri mensili al Centro, sorseggian-do un profumato caffè o un caldo the ci raccontiamo, riportiamo alla memo-ria i nostri ricordi sereni e, a volte, fa-ticosi affinchè ne rimanga traccia e nei quali possiamo ritrovarci. Clementina e Gabriella sono per noi delle amiche di “famiglia” che ci permettono di non di-menticare e di mettere nero su bianco, con grande garbo e maestria, parte della nostra vita e un po’ di noi stessi affin-chè non vada perduto. Spesso con Cle-mentina e Gabriella leggiamo storie di vita di anziani che non conosciamo ma con i quali spesso troviamo delle simili-tudini e riconosciamo nelle loro parole eventi o emozioni che anche noi, nelle nostre vite, abbiamo provato e questo ci permette poi di condividere a voce alta momenti, ricordi che tenevamo nasco-sti in qualche cassetto della memoria. Le ringraziamo con affetto per essere in grado di “leggerci dentro” nella mente e nel cuore! Un grazie speciale anche alla volontaria SOFIA “prestatrice di voce”

LETTURE E RACCONTI DELLA MEMORIA

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DE-MENTE? NO! SENTE-MENTE!

Questo il titolo di una serata formativa/informa-tiva organizzata presso il Centro Alzheimer alla presenza di Letizia Espanoli, consulente e for-matrice nell’area della demenza e con una lunga esperienza nel campo dell’anzianità, della non au-tosufficienza e della sperimentazione di model-li innovativi di stimolazione cognitiva rispettosi della qualità della vita delle persone con demenza. Durante la serata, Letizia ha posto numerosi in-terrogativi : “cosa posso fare di fronte alla malat-tia? Quale atteggiamento di fronte ad una perso-na che sembra non capirmi più?” Spesso il senso di impotenza che governa la giornata degli anziani colpiti dalla malattia ed i loro familiari impedisce di andare oltre la sofferenza e gli aspetti negativi. Siamo focalizzati su quello che non va, su come la malattia potrà progredire offuscando così an-che le relazioni con gli altri. Non dobbiamo porre l’accento su una mente che non funziona ma su quello che la persona malata sente, su un sentire fatto di emozioni, di amore, di amicizia, di gioia che esplode nel cuore. Esisto perché sento! Sen-to e quindi sono! Non esiste solo l’intelligenza cognitiva ma anche quella emozionale che è la capacità di vivere sentimenti ed emozioni, posi-tive e negative. Il “sentire” è un’intelligenza da sviluppare e le persone con demenza provano emozioni fino al loro ultimo respiro. E’ vero, la malattia fa piano piano scomparire i ricordi, fa in-ciampare le parole, sgretola le connessioni ma di fronte a queste mancanze la persona c’è, esiste, sente. Pertanto tutte le attività che promuovo-no la risata, il canto, il ballo, le relazioni sociali hanno un impatto duraturo sul benessere della persona anziana. Oltre a provare le proprie emo-zioni, le persone con demenza riescono a perce-pire anche quelle di chi gli sta attorno e si prende cura di loro. Questo significa che non si comu-nica solo con le parole che spesso faticano ad es-sere comprese ma è necessario creare una sorta di dialogo silenzioso, una connessione virtuosa.

Nella relazione è fondamentale anche il contatto, inteso come con- tatto ovvero con garbo, con gentilezza, con delicatezza. Dobbiamo far diven-tare terapeutiche quelle risorse e quel patrimonio che ognuno di noi ha dentro. La malattia c’è ma la straordinarietà sta nel cogliere e svelare nuove possibilità di cura e di relazione, nuovi istanti di vita nonostante la malattia.E’ difficile essere familiari di persone con que-sta malattia perché bisogna fare, pensare, esserci sempre e comunque rischiando, a volte, la propria salute. Se ci focalizziamo solo su quello che la de-menza ci ha portato via, non riusciamo a vedere quello che la persona è e sente. La persona con demenza ci riconosce perché la lasciamo esistere. Sono persone che vibrano ancora di bellezza e di amore.Letizia parla della demenza come della malattia della nostra epoca, “è una malattia – dice- che ci insegna molto: ci insegna che la vita è qui ed ora ed è un’esperienza che va fatta assieme, che esi-ste e si sostanzia solo con la relazione. Ci insegna a riappassionarci alla vita. Dobbiamo dotarci di occhiali con lenti che ci consentano una visione nuova della demenza. “Sente-mente” è un modo diverso di guardare alla demenza, alla vita. Dob-biamo allenarci a vedere quello che non riuscia-mo a scorgere: la persona non è la sua malattia. Quest’ultima rappresenta una grande opportuni-tà per ripartire, per studiare, per scoprire perchè dalle persone con demenza c’è ancora molto da imparare. La malattia è solo fine della salute o può diventare inizio di un percorso di possibilità?”.

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Tra le varie attività che facciamo al Centro ce n’è una molto particolare che ci permette di stimolare, oltre ai nostri sensi, anche le no-stre abilità mentali, l’attenzione, la concen-trazione, la memoria e perché no! aumentare il buonumore!. Il nostro insegnante, mediante esercizi con-creti, ci fa danzare o muovere, per esempio, intonando una canzone che permette di dare ritmo e tempi ai movimenti che ci vengo-no proposti. Oppure movimenti a specchio o la ripetizione di nomi, suoni uniti a gesti specifici. Insomma una “ginnastica completa” che stimola il corpo e la mente e alcune no-stre abilità spesso assopite. Questa attività ci permette anche di entrare maggiormente in relazione uno con l’altro e se qualche vol-ta ci sbagliamo, non ci viene fatto pesare ma risulta qualcosa di normale. Tra di noi, all’in-terno del gruppo, si è creata una bella com-plicità e sintonia, ci aiutiamo e ci suggeriamo i movimenti!

IL DIALOGO TRA MENTE E CORPO la salute della mente ed il benessere del corpo

Per anziani, familiari, operatori, amici e vo-lontari del Centro Diurno “Fruts di un Timp” il 2017 è un anno importante poiché ricor-rono i 15 anni della sua istituzione. Una strut-tura che nasce volutamente nel contesto cit-tadino con lo scopo di offrire un approccio professionale supportando la cura dei fami-liari. Il principio che ne ha ispirato la nascita e che ancora oggi continua a caratterizzarne l’attività è la centralità della persona ed il ri-spetto per la dignità ed unicità di ognuno. Un Centro a misura delle esigenze di ogni anziano dove la cura avviene all’interno della comunità, in un contesto normale di vita. Gli anziani mantengono i legami con il proprio contesto di appartenenza, continuando a es-serne i protagonisti.In occasione di tale anniversario, è stato or-ganizzato uno spettacolo presso il Teatro Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia dal titolo “la valigia dei ricordi” per far correre la mente ai 15 anni trascorsi fatti di persone, di storie, di memorie, di emozioni, di senti-menti tutti riposti in una valigia che non va chiusa ma continuamente riempita di nuova linfa, di sorrisi, di relazioni, di sguardi ma an-che di partecipazione sociale, di prevenzione e di sinergie. Un traguardo importante quel-lo del Centro che deve continuare ad avven-turarsi in contesti nuovi per poter riempire la valigia di esperienze sempre stimolanti.A seguito dei saluti delle autorità e dell’Am-ministrazione Comunale, è stata data la pa-rola ad un anziano frequentante il Centro e

LA VALIGIA DEI RICORDI

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a una moglie ed una figlia che hanno avuto o hanno tuttora familiari inseriti al Centro. Tre storie e tre punti di vista diversi ma tutti con-traddistinti da sentimenti ed emozioni simili come lo smarrimento di fronte alla diagnosi di malattia, alla confusione dovuta all’inca-pacità di ricordare, la rabbia per una patologia difficile da combattere, lo scoraggiamento, il dolore, la tristezza. Ma non solo. Vi è anche spazio per una tenerezza che scalda il cuore, per nuove relazioni e legami mai provati pri-ma, per la riscoperta di atteggiamenti e parole inaspettate, per rinascite. Mentre sullo sfondo scorrevano i volti de-gli anziani che nel tempo hanno fatto par-te della grande famiglia del Centro “Fruts di un Timp” due volontarie dell’Associazione Familiari Alzheimer di Pordenone leggevano le storie ed i ricordi di Danilo e Maria riba-dendo l’importanza di una memoria che non dimentica. La volontaria Gabriella Del Duca ha definito questi ricordi come “granai con-tro l’inverno dello spirito”. Vite che vanno raccontate, “gioielli preziosi” che brillano nel tempo. Successivamente sono saliti sul pal-co i protagonisti, gli anziani che hanno letto frasi e testimonianze sui loro sentimenti e sulle loro emozioni parlando di difficoltà, di limiti ma anche della bellezza di far parte di un gruppo in cui vi è rispetto, amorevolezza, delicatezza e riconoscimento della persona

in quanto tale. A seguire, è stata la volta di alcune operatrici che nel tempo si sono avvi-cendate nel lavoro al Centro Diurno: pensieri e parole di chi, ogni giorno, lavora a contatto con la demenza, un’esperienza, seppur a tratti dolorosa, meravigliosa.A chiusura dell’evento dedicato ai 15 anni di nascita del Centro Diurno, l’attore e regista Carlo Pontesilli ha messo in scena parte del suo spettacolo sulla demenza dal titolo “A…come non so”. La collaborazione con l’attore è ini-ziata alcuni mesi prima dello spettacolo du-rante i quali Pontesilli ha fatto la conoscenza del Centro Diurno ed ha tessuto relazioni con tutti gli anziani ascoltando le loro esperienze nonché vivendo la loro normale quotidiani-tà. Durante il suo monologo, Pontesilli ha dato parole e gesti alla demenza accostando il viaggio dell’anziano, colpito da malattia, ad un viaggio senza ritorno, un lungo addio. Ma il corpo e la mente malata sentono la vicinan-za di una persona cara, sentono il con-tatto, sentono le carezze. Lo spazio del sentire ri-mane fino alla fine. Si può e si deve credere che una persona con demenza possa danzare alla vita. E anche sorridervi.Uno spettacolo, come ha dichiarato l’attore, in cui: “ la speranza della salvezza deve diven-tare certezza di guarigione per tutti coloro che soffrono a causa di questa malattia”.

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Come dato conto nella dodicesima edizio-ne di “Zent di Paìs” il progetto “Saluta il tuo vicino” è stato inserito nel programma regionale “ADESSO” che ha come princi-pale obiettivo la promozione della salute e della sicurezza per la crescita comune at-traverso l’impegno quotidiano dei cittadi-ni che, come noi, hanno a cuore il benes-sere della comunità in cui viviamo. Per conoscere da vicino le caratteristiche de “Saluta il tuo vicino”, la referente tecni-ca del progetto regionale “Adesso” dott.ssa Gianna Zamaro , nel mese di ottobre 2016, è venuta a Casarsa per ascoltare le nostre voci e le nostre esperienze su quanto fatto fino ad oggi. Il 31 marzo 2017 siamo stati

invitati dalla stessa a Udine ad un evento in cui abbiamo presentato i risultati del nostro progetto a tecnici e referenti regionali e ad altri Comuni della Regione che, come noi, fanno parte di questo stimolante percorso di contaminazione per la costruzione di buone pratiche per la prevenzione della salute. Una piccola rappresentanza formata da un volon-tario, l’Assessore alle Politiche Sociali dott. Alessandro Di Lorenzo e l’assistente sociale siamo partiti alla volta di Udine. Lo scopo dell’evento era di fare una sintesi delle varie iniziative promosse dai Comuni coinvolti, quando è arrivato il nostro turno: è stato emozionante e ci ha anche riempi-to di soddisfazione poter parlare ad un pub-blico di esperti del nostro progetto, di come giorno dopo giorno stiamo tessendo una vera e propria rete sociale fatta di sentinel-le, “sensori intelligenti col cuore” capaci di captare situazioni di anziani soli a rischio di isolamento o fragilità e di segnalarle tempe-stivamente ai servizi competenti. Un lavo-ro complesso ma allo stesso tempo fatto di piccoli gesti, attenzioni e parole che porta-no il sole nelle giornate buie di molti anziani soli. Crediamo sia un “progetto completo” perché vede integrarsi istituzioni, servizi, as-sociazioni, volontari e cittadini per un obiet-tivo comune. Abbiamo terminato il nostro intervento con alcune parole a noi care che spiegano in maniera esaustiva la nostra mis-sione: accoglienza, condivisione, luce, soli-tudine, responsabilità, sicurezza, attenzione, abbraccio, contaminazione, reciprocità, co-munità.

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Durante il convegno, ogni Amministrato-re presente ha siglato il “Patto dei Sindaci del Friuli Venezia-Giulia per lo sviluppo di città sane, sostenibili ed inclusive”. In tal sede, le autorità presenti si sono prese l’impegno di promuovere comunità più sane, sostenibili ed inclusive. Obiettivo che ben si coniuga col nostro progetto che vede una comunità atti-va in cui la salute si esplicita ogni giorno nei quartieri dove vivono i nostri anziani.

Continua intanto il nostro impegno quotidia-no a favore degli anziani soli e nelle attività di sensibilizzazione. Abbiamo infatti incontrato le volontarie della Comunione e dei gruppi parrocchiali che come noi vivono la comunità e sono attente alle persone fragili; e la Com-missione Salute dell’Osservatorio Sociale del Comune di Casarsa in cui sono presenti asso-ciazioni e volontari che promuovono salute e benessere verso chi è più debole. Abbiamo spiegato loro il nostro progetto ed il nostro intento e possiamo dire che le sentinelle stan-no via via aumentando!Stiamo anche lavorando ad un video promo-zionale del progetto e speriamo di potervelo mostrare al più presto!

Grazie a quanti hanno voluto condividere con noi questo progetto ed il percorso della Commissione Anziani e a quanti continuano a rendere prezioso il lavoro con gli anziani soli. Tra questi, vogliamo ricordare il nostro amico Giulio che è “andato avanti” che con il suo impegno silenzioso e la sua dedizio-ne verso il prossimo ci ha insegnato che non serve fare cose straordinarie ma cercare di fare straordinariamente bene le cose di tutti i giorni.

La Commissione Anziani

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Giornate di apertura del Centro: dal Lunedì al Venerdì – Orari : 8.30-12.00

tel Centro Diurno 3294711757

Giornate di apertura del Centro da gennaio 2017

dal Lunedì al Venerdì dalle 13.30 alle 17.30 con i Trasporti effettuati dal Gruppo di Volontari del Trasporto

Anziani del Comune di Casarsa della Deliziatel Centro Sociale 3294711773

CENTRO DIURNO “FRUTS DI UN TIMP”

CENTRO SOCIALE ANZIANI

elaborazione grafica: Progetto Giovani Casarsa della Delizia

Per qualsiasi informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Assistente Sociale ogni mercoledì dalle 16.30 alle 17.30 Presso Palazzo De Lorenzi Brinis (tel ufficio 0434/873938)

questo numero di “Zent di Pais”è stato realizzato grazie al sostegno di molti ... tra cui

Farmac ia d i Dr.Cr is to fo l i Luc iaCasarsa della Delizia PNViale Udine, 19 0434 86119 0434 871167

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