XVII GEODAY - 9 e/o 10 luglio 2016Con mezzi propri fino a Sella Chianzutan e parcheggio nel piazzale...

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XVII GEODAY - 9 e/o 10 luglio 2016 Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia con il patrocinio di Comunità Montana della Carnia - Museo Friulano di Storia Naturale di Udine Partecipazione libera (come sempre) e aperta a tutti, geologi e non geo-organizzazione: corrado venturini - www.corradoventurini.it Escursione 1 – 9 luglio (sabato) [10 - 18] [solo se non c’è neve in quota ed il tempo è sereno con buona visibilità] 1a - Monti Verzegnis e Lovinzola - Geo-guida Corrado Venturini ABBIGLIAMENTO – Pedule e vestiti da media quota (+ ombrellino o cerata). Per il pranzo al sacco provvedere prima della partenza da Tolmezzo. LUOGO DI RADUNO – Tolmezzo (ore 10), posteggio di fronte al ‘Tiro con l’arco’, via G. Marchi, periferia SE di Tolmezzo (poco distante dal cimitero), oppure - a scelta - Sella Chianzutan (ore 10.45), nel parcheggio del Bar-Ristorante “da Gioia-Sella Chianzutan”.

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XVII GEODAY - 9 e / o 10 luglio 2016

Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia

con il patrocinio di

Comunità Montana della Carnia - Museo Friulano di Storia Naturale di Udine

Partecipazione libera (come sempre) e aperta a tutti, geologi e non

geo-organizzazione: corrado venturini - www.corradoventurini.it

Escursione 1 – 9 luglio (sabato) [10 - 18]

[solo se non c’è neve in quota ed il tempo è sereno con buona visibilità]

1a - Monti Verzegnis e Lovinzola - Geo-guida Corrado Venturini

ABBIGLIAMENTO – Pedule e vestiti da media quota (+ ombrellino o cerata). Per il pranzo al sacco provvedere prima della partenza da Tolmezzo.

LUOGO DI RADUNO – Tolmezzo (ore 10), posteggio di fronte al ‘Tiro con l’arco’, via G. Marchi, periferia SE di Tolmezzo (poco distante dal cimitero), oppure - a scelta - Sella Chianzutan (ore 10.45), nel parcheggio del Bar-Ristorante “da Gioia-Sella Chianzutan”.

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PERCORSO – Dislivelli sensibili (850 m). Con mezzi propri fino a Sella Chianzutan e parcheggio nel piazzale del Bar-Ristorante “da Gioia”. Salita a piedi (ore 10.45) ai Monti Lovinzola e Verzegnis (tragitto C.ra Mongranda – C.ra Presoldon – Colle dei Larici – Cava di ‘marmo’ – C.ra Val). Rientro a Sella Chianzutan (ore 18.30), segue bicchierata e saluti.

COSA SI VEDE – Nodo morfologico Val Tagliamento – Valle del But. Vista con panoramica sulle vallate ricche di depositi fluviali e sui rilievi tolmezzini. Cava di “marmo”: calcari del Giurassico (circa dai 200 ai 150 milioni di anni fa), in affioramento e in cava. Conca del Monte Verzegnis: morfologie di conca glaciale con accumuli morenici stadiali, nivo-morenici e detritici di versante.

ARGOMENTI – L’ambiente tolmezzino nel Giurassico. La recente glaciazione e i suoi effetti alle alte quote delle Alpi Tolmezzine.

[alternativa con neve in quota o tempo nuvoloso]

1b - Conoide dei Rivoli Bianchi e Illegio (paleolago) - Geo-guida Corrado Venturini

ABBIGLIAMENTO – Sono sufficienti pedule leggere e un abbigliamento da quote basse (+ ombrellino o cerata). Per il pranzo al sacco provvedere prima della partenza da Tolmezzo.

LUOGO DI RADUNO – Tolmezzo (ore 10), posteggio di fronte al ‘Tiro con l’arco’, via Giuseppe Marchi, periferia SE di Tolmezzo (poco distante dal cimitero).

PERCORSO – Dislivelli contenuti (massimo 125 m). Con mezzi propri fino alla borgata Betania, proseguendo poi verso Illegio. Sosta nell’ampio ripiano erboso antistante alla Palestra di Roccia. Salita a piedi lungo i gravàrs dei Rivoli Bianchi fino alle prime rocce del Monte Amariana, all’apice del vasto apparato detritico. Salita ad Illegio con mezzi propri e posteggio al campo sportivo, prima del paese. A piedi lungo il pianoro di Illegio e attraverso il paese. Rientro a Tolmezzo (ore 18) con bicchierata e saluti.

COSA SI VEDE – Monte Amariana. Litologie: dolomie stromatolitiche e calcari dolomitici a grandi megalodonti (Triassico sup. 210 milioni di anni fa). Macro-piega vergente a Nord spezzata dalla faglia del Rio Citate (circa 10-15 Milioni di anni fa, Orogenesi alpina). Conoide di deiezione dei Rivoli Bianchi. Colate detritiche con differenti età di attivazione. Cannibalizzazioni erosive. Spostamento nel tempo della fascia di accumulo con disattivazione del settore meridionale. Opere di sistemazione con pennello deviatore e briglie. Paleolago di Illegio. Forra del Rio Asciutto. Nicchia della grande paleofrana del Monte Strabut. Morena stadiale. Pianoro di Illegio. Paleolago colmato da alluvioni. Cannibalizzazioni torrentizie dei Rii Trambe e Frondizzon.

ARGOMENTI – Mega-piega del Monte Amariana. Il suo sviluppo nel tempo. Perché oggi la grande piega non è più percepibile con immediatezza? L’ambiente tolmezzino nel Triassico superiore. Conoide dei Rivoli Bianchi. Per grandezza il secondo conoide di deiezione d’Europa ancora in attività. Quando ha cominciato a formarsi? Evoluzione dinamica nell’ultimo secolo. Paleolago di Illegio. Perché esiste un vasto pianoro incastonato tra rilievi montuosi? Per quale ragione si è prima formato un lago e per quale motivo poi è scomparso? Qual è il significato della forra del Rio Asciutto? Quali le cause delle cannibalizzazioni torrentizie? Età dei processi ed evoluzione dinamica.

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Escursione 2 – 10 luglio (domenica) [11 - 18.00]

2 - Diga e Frana del Vajont (PN) – Casso (PN) - Geo-guide Paolo Paronuzzi e Corrado Venturini

ABBIGLIAMENTO – Sono sufficienti scarpe da ginnastica. Per il pranzo al sacco provvedere prima del raduno. In alternativa pranzo in trattoria a Casso.

LUOGO DI RADUNO - Posteggio 2 situato circa 600 m a monte della diga (ore 11).

PERCORSO – Dislivelli contenuti (50 m). Dal Posteggio 2 camminata fino alla diga. Successivo spostamento in macchina sino all’incrocio per la deviazione (asfaltata) che conduce verso la località Pineda e sosta in ampio parcheggio di fronte al corpo della frana del Vajont. Piccola passeggiata sul corpo di frana sino ad un punto panoramico che permette la vista completa della gigantesca nicchia di distacco. Ritorno alle macchine e salita con mezzi propri fino a Casso (PN). Vista panoramica del sito dall’alto. Bicchierata e saluti (ore 16.00) con arrivederci al XVIII Geoday.

COSA SI VEDE – Diga e Frana del Vajont. La diga a doppia curvatura (SADE/ENEL: 1957-1963) e le opere di rinforzo delle spalle realizzate nella Formazione del Calcare del Vajont (Giurassico medio). Il gigantesco corpo di frana scivolato, per circa 100-300 metri, alle ore 22.39 del 9 ottobre 1963. Pieghe, fratture e faglie formatesi all’interno dell’ammasso roccioso in seguito al catastrofico scivolamento in massa. L’enorme cicatrice (lunghezza: 2 km !) della nicchia di distacco con gli strati di calcari selciferi della Formazione di Fonzaso (Giurassico sup.) ed i lembi detritici della zona di taglio basale. Casso. Visione panoramica sulla nicchia di distacco (3 km) e sull’accumulo di frana.

ARGOMENTI – Diga e Frana del Vajont. Principi generali nella scelta della sezione di imposta di una diga. Caratteristiche geologiche e struttura di un grande scivolamento roccioso in massa avvenuto alla fine del Pleistocene: la Paleofrana del M. Toc. La riattivazione della paleofrana nel 1963 in conseguenza delle variazioni del livello del lago artificiale durante i tre cicli di invaso-svaso (SADE/ENEL: 1960-1963). I fattori geologici predisponenti i grandi scivolamenti rocciosi. Le varie interpretazioni e le difficoltà di riconoscimento della frana preistorica. Il processo idraulico-meccanico che ha portato al catastrofico collasso del 9/10/1963. Gli errori dei tecnici, alla luce delle conoscenze geologiche ed ingegneristiche di allora. La “gestione” del problema Vajont, nell’immediato dopo-disastro e nel cinquantennio successivo (1963-2013). Una grande lezione per geologi ed ingegneri di allora e di oggi: una lezione che deve essere ancora pienamente compresa.