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LA PAZ, BOLIVIAX FABIO SIMONI TRIMESTRALE INDIPENDENTE - EL PAZ A LA PAZ - CHANGEMASS DICEMBRE 2015 – FEBBRAIO 2016X NUMERO SECONDO EDITORIALE 6 mesi. Sono già 6 mesi che mi trovo a La Paz, collaborando con Fundapim e Fundawi… non mi sembra vero. 6 mesi che rappresentano pure la metà esatta della durata della mia prima esperienza sul campo in un progetto di cooperazione internazionale. 6 mesi che mi hanno insegnato molto, sia dal punto di vista professionale che da quello personale. 6 mesi che hanno rafforzato i miei ideali e che mi hanno confortato nella mia scelta di partire. 6 mesi che ho vissuto pienamente, che mi hanno permesso di fare nuove conoscenze, nuove amicizie, di conoscere per la prima volta una città lontana senza viverla da turista. 6 mesi già trascorsi ma pure 6 mesi che mi aspettano. 6 nuovi mesi di sfide che mi tendono la mano. 6 nuovi mesi che beneficeranno di tutti gli insegnamenti che i passati 6 mesi mi hanno potuto offrire. 6 mesi che si annunciano carichi di avventure, che potrò affrontare più preparato e motivato che mai. Sono al giro di boa della mia sfida, non si molla e si va per il nuovo record!!! -SOMMARIO- PROGETTO ------------[2] SOVRANITÀ ALIMENTARE BOLIVIA -------------[3] DOBLE AGUINALDO PROGETTO ------------[5] CRIANZA DE CUYES TALLER --------------[6] ELABORAZIONE DI PROGETTI BOLIVIA -------------[6] TRADIZIONE: PICANA LA PAZ --------------[7] MI TELEFÉRICO PROGETTO ------------[9] A DUE TESTE BOLIVIA ------------[10] FERIA DE LAS ALASITAS LA PAZ -------------[11] IL CLIMA PAZZEÑO SPORT ------------- [12] EL CLÁSICO TALLER ------------ [13] IDENTIFICAZIONE DI PROBLEMI BOLIVIA ----------- [14] CH’ALLA DE LA OFICINA PROGETTO ---------- [16] BIO-BOLIVIA email – [email protected] blog – http://www.changemass.wordpress.com per maggiori informazioni sull’associazione o su altri progetti – www.comundo.org/it giornale dall’elevato costo di CHF 0.- / copie supplementari su richiesta tramite email

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LA PAZ, BOLIVIAX FABIO SIMONI

TRIMESTRALE INDIPENDENTE

- EL PAZ A LA PAZ - CHANGEMASS

DICEMBRE 2015 – FEBBRAIO 2016X NUMERO SECONDO

n EDITORIALE 6 mesi. Sono già 6 mesi che mi

trovo a La Paz, collaborando con Fundapim e Fundawi… non mi sembra vero. 6 mesi che rappresentano pure la metà esatta della durata della mia prima esperienza sul campo in un progetto di cooperazione internazionale. 6 mesi che mi hanno insegnato

molto, sia dal punto di vista professionale che da quello personale. 6 mesi che hanno rafforzato i miei ideali e che mi hanno confortato nella mia scelta di partire. 6 mesi che ho vissuto pienamente, che mi hanno permesso di fare nuove conoscenze, nuove amicizie, di conoscere per la prima volta una città lontana senza viverla da turista. 6 mesi già trascorsi ma pure 6 mesi che

mi aspettano. 6 nuovi mesi di sfide che mi tendono la

mano. 6 nuovi mesi che beneficeranno di tutti gli insegnamenti che i passati 6

mesi mi hanno potuto offrire. 6 mesi che si annunciano carichi di avventure, che potrò affrontare più preparato e motivato che mai. Sono al giro di boa della mia sfida,

non si molla e si va per il nuovo record!!!

-SOMMARIO- n PROGETTO ------------ [2] SOVRANITÀ ALIMENTARE

n BOLIVIA ------------- [3] DOBLE AGUINALDO

n PROGETTO ------------ [5] CRIANZA DE CUYES

n TALLER -------------- [6] ELABORAZIONE DI PROGETTI

 

n BOLIVIA ------------- [6] TRADIZIONE: PICANA

n LA PAZ -------------- [7] MI TELEFÉRICO

n PROGETTO ------------ [9] A DUE TESTE

n BOLIVIA ------------ [10] FERIA DE LAS ALASITAS

n LA PAZ ------------- [11] IL CLIMA PAZZEÑO

n SPORT ------------- [12] EL CLÁSICO

n TALLER ------------ [13] IDENTIFICAZIONE DI PROBLEMI

n BOLIVIA ----------- [14] CH’ALLA DE LA OFICINA

n PROGETTO ---------- [16] BIO-BOLIVIA

 email – [email protected] blog – http://www.changemass.wordpress.com per maggiori informazioni sull’associazione o su altri progetti – www.comundo.org/it

giornale dall’elevato costo di CHF 0.- / copie supplementari su richiesta tramite email

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- EL PAZ A LA PAZ -   DICEMBRE 2015 – FEBBRAIO 2016 [2]

   

n PROGETTO

-SOVRANITÀ ALIMENTARE- LE CATTIVE ABITUDINI ALIMENTARI

Uno dei principali obiettivi del progetto al quale sto lavorando è la sovranità alimentare, cioè la possibilità di definire una propria politica alimentare a seconda dei propri bisogni produttivi e nutritivi. In parole povere significa poter scegliere cosa produrre in maniera tale da consumare un prodotto sano e nutriente. Il nostro progetto

spinge le famiglie con le quali si lavora ad una produzione definita agro-ecologica, cioè priva di agenti chimici, permettendo così sia un’alimentazione sana che la salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, insegnando loro differenti ricette, si riesce a diversificare la dieta alimentare, introducendo prodotti nuovi e preparando diversamente quelli già conosciuti. Obiettivo di sovranità alimentare che

però è molto difficile da raggiungere a corto termine. Cambiare il tipo di produzione agricola è relativamente semplice, basta coltivare semenze differenti, però modificare le abitudini alimentari è molto più complicato. Il gusto resta pur sempre il gusto… complicato cibarsi con qualcosa che si reputi abbia poco o addirittura cattivo gusto. Si sa, i prodotti sani sono spesso meno saporiti e invitanti di quelli meno sani. Purtroppo, non solo il nostro progetto

si scontra con questo problema, ma bensì tutta la nazione boliviana. In effetti in Bolivia la cucina è poco variata e la dieta non molto equilibrata. Si fa largo consumo di grassi saturi, carboidrati, zuccheri,… consumo che fa della Bolivia la seconda nazione sud americana con il tasso di malnutrizione cronica più elevato. Dieta malsana che ovviamente ha forti conseguenze sullo stato di salute dei boliviani.

Proprio oggi, 12 gennaio 2016, è uscito un articolo molto interessante sul giornale “La Razón”. L’articolo informava che i boliviani sono particolarmente golosi di tre prodotti piuttosto malsani; pollo alla broaster (pezzi interi di pollo fritti a lungo nell’olio), varie bibite gassate (coca, fanta, sprite, e altre marche locali), e ramen istantanei (fine pasta già pronta da riscaldare). Il governo cerca di sensibilizzare la popolazione a conoscere cosa stiano mangiando ed ha recentemente votato una nuova legge che impone etichette particolari sulle confezioni di prodotti che contengono una dosa elevata di ingredienti nocivi per la salute, ma la strada verso una cucina equilibrata e sana resta molto lunga. Nel nostro piccolo faremo di tutto al

fine di cambiare le abitudini alimentari delle famiglie che partecipano al nostro progetto, però sarà una sfida molto dura e lunga visto che già i tecnici agronomi che dovrebbero dare il buon esempio cadono nella stessa trappola del cibo malsano…

FS

SOURCE: WWW.IADB.ORG

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [3]

   

n BOLIVIA

-DOBLE AGUINALDO- QUANDO LE MISURE SOCIALI DIVENTANO UN PESO

Con il decreto supremo N°1802 votato in data 20/11/2013, il governo del presidente Evo Morales ha introdotto il “Doble Aguinaldo”, anche conosciuto sotto il nome di “Esfuerzo por Bolivia”. Un decreto che ha come obiettivo una ridistribuzione economica e sociale della ricchezza generata nel e dal paese. Il doble aguinaldo non è nient’altro che un doppio stipendio supplementare alla fine della anno fiscale. Rappresenta quella che noi chiameremmo una doppia tredicesima. Costituisce un nuovo diritto del lavoro, il quale viene ad aggiungersi a:

§ Prima anual – pagata al ottenimento di importanti benefici;

§ Bono de Producción – pagato al momento di un eccedente di produzione;

§ Aguinaldo de Navidad – tredicesima. Questa misura sociale non sarà però

destinata a tutta la popolazione boliviana, l’articolo primo del decreto definisce che i lavoratori potranno beneficiare del doble aguinaldo solo e soltanto se:

§ L’economia del paese è cresciuta in media più del 4,5% annuo, l’indicatore di riferimento è il PIB;

§ Il beneficiario ha lavorato ininterrottamente per più di tre mesi durante la gestione fiscale;

§ Il beneficiario, che lavora nel settore pubblico, non guadagna mensilmente più del presidente boliviano (18’000 Bs., ~2’500 CHF);

§ Il beneficiario non ha lavorato con un incarico di “Consulente di Prodotto” (non chiedetemi cosa voglia dire…).

L’impatto più importante di questo decreto l’ha subito il settore privato, che mal preparato, non ha saputo anticipare questa legge prendendo le dovute misure preparatorie, questo anche dovuto alla scarsa socializzazione da parte del governo durante la elaborazione del messaggio politico. La critica principale era la mancanza di

fondi e di tempo per riuscire a pagare il salario supplementare ai propri impiegati. Dopo varie lamentele, il governo ha

quindi deciso di concedere un periodo transitorio al settore privato per il pagamento del doble aguinaldo. La data limite iniziale del 31/12 è stata quindi spostata alla più lontana 28/02 dell’anno successivo. Lamentele che hanno inoltre permesso al

governo di identificare alcune lacune del decreto con riferimento alle esclusioni legate al settore privato. In data 12/12/2013 si è quindi introdotto che:

§ Il pagamento del doble aguinaldo non è obbligatorio per le persone che occupano un incarico di presidente, vicepresidente, membro di direzione, direttore esecutivo, gerente, vicegerente, direttore generale, direttore o vicedirettore, o di qualsiasi incarico di simile importanza;

§ Per calcolare il montante del doble aguinaldo si prenderà in considerazione la media del totale guadagnato mensilmente.

Malgrado la revisione del decreto, la regolamentazione, del pagamento del doble aguinaldo per il settore privato, ha continuato ad alzare numerose critiche. Le persone coinvolte

IL PRESIDENTE EVO MORALES CON IL DECRETO SUL DOBLE AGUINALDO

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- EL PAZ A LA PAZ -   DICEMBRE 2015 – FEBBRAIO 2016 [4]

   

sostengono che non sia possibile definire regole comuni per più imprese senza tenere in considerazione per esempio il settore economico d’appartenenza o la dimensione dell’impresa. In effetti il settore privato è per definizione completamente eterogeneo, o “utilizzando parole povere” include imprese che comprendono una varietà molto diversa di caratteristiche economiche. Non solo esiste una

differenza salariale enorme tra una grande impresa ed una piccola impresa o tra un impresa di un settore economico con il vento in poppa ed una che fa fatica ad arrivare a fine mese, ma, più importante, esiste una disposizione differente ad affrontare costi supplementari. La piccola o media impresa potrà pagare un doble aguinaldo ai propri dipendenti solo con grandi sforzi che, in alcuni casi, possono mettere a rischio l’esistenza stessa dell’impresa. Se poi si considera he in

Bolivia il maggior numero di imprese appartiene alla categoria di “micro e piccole imprese”, si quantifica meglio il rischio potenziale. Categoria che, tra l’altro, già non beneficia di una

regolamentazione chiara e sicura da parte del governo, i lavoratori di queste unità economiche non hanno protezione giuridica e spesso non sono in condizione di reclamare i propri

diritti. L’iniziativa del governo era

chiaramente destinata a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori boliviani, e per questo il governo del presidente Evo Morales va felicitato, ma la mancanza di serietà con la quale ha regolamentato il principio del doble aguinaldo sta creando più difficoltà che benefici, e per questo va felicitato un po’ meno…

FS

VIGNETTA SATIRICA – EL DIA

MAZZETTA DI 100 BOLIVIANOS

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [5]

   

n PROGETTO

-CRIANZA DE CUYES- ALLEVAMENTO DI MAIALINI D’INDIA

Una “crianza de cuyes” è un allevamento di maialini d’india… di hamster… e perché mai bisogna allevare cuyes? In Bolivia ci sono così tanti bambini che desiderano avere un cuy come animaletto da compagnia? La risposta è molto semplice, non sono i bambini a voler condividere un momento di piacere con i cuyes ma bensì gli adulti, mangiandoseli… . La sua carne dicono sia

molto simile a quella di un nostro classico coniglio, anzi alcuni dicono che sia addirittura

migliore. Al palato dei boliviani vengono pure in aiuto gli specialisti in nutrizione, i quali senza esitare insegnano che la carne di cuy è sia più ricca in proteine che povera in grassi di quasi qualsiasi altro tipo di carne. Un vero e proprio fenomeno culinario questo cuy… Nell’ultimo viaggio al campo con

Fundapim a Mocomoco ho avuto l’onore di visitare una comunità che si occupa proprio di allevare queste simpatiche bestiole. Le 8 famiglie della comunità Tocoraya ci hanno accolto e mostrato le loro “cuyeras”, cioè le casette che usano per allevare cuyes. L’attività della giornata con i tecnici di Fundapim

era quella di fare il “bagnetto anti-rogne” a tutta la tribù di cuyes. Un cuy vive più o meno un anno, al fine

del quale sarà mangiato o venduto per essere mangiato. In un anno una femmina può rimanere ingravidata fino a 4 volte, dando alla luce 3-4 piccoli cuyes. Piccoli che a loro volta saranno pronti alla riproduzione appena 3 mesi dopo la loro nascita, e visto che tengono fede al detto “%&@*!! come un coniglio” vi lascio immaginare le potenzialità di crescita di una cuyera… Un cuy si vende a circa 35 bolivianos (5 chf) al mercato a La Paz e quindi un allevamento di cuyes è un’ottima opportunità di generare ingresso per la comunità. Al momento però ci confrontiamo con

popolazioni di cuyes limitate poiché gli allevatori non hanno ancora integrato le buone tecniche di lavoro o commettono piccoli, ma con ingenti conseguenze, errori. Per esempio la cuyera che ho visitato ha vissuto una drastica diminuzione della popolazione poiché qualcuno ha lasciato la porta della casetta aperta ed il cane si è pappato, più per gioco che per fame, quasi 10 cuyes… In ogni caso i tecnici mi hanno

assicurato che la comunità sta facendo passi da gigante e che sono molto fiduciosi per il futuro dei vari allevamenti.

FS

BAGNETTO ANTI-ROGNE, PROCEDIMENTO: 1. Acchiappare il cuy, più facile a

dirsi che a farsi; 2. “Pociare” il cuy nella bacinella

composta da una soluzione d’acqua e medicamento anti-rogne;

3. Lavare energicamente il cuy sfregando particolarmente dietro alle orecchie, luogo dove la rogna si annida più facilmente, attenzione a non fare bere il potente liquido al cuy, potrebbe restare secco prima del dovuto…;

4. Togliere il cuy dall’acqua e strizzarlo per bene;

5. Posare il cuy pulito separato dai cuy “brozzi” per evitare contaminazioni.

NO COMMENT / MOCOMOCO 2015

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [6]

   

n TALLER

-ELABORAZIONE DI PROGETTI- IDENTIFICAZIONE E ELABORAZIONE DI NUOVI PROGETTI DI COOPERAZIONE

Dal 18 al 20 Novembre ho partecipato ad un interessante corso su come si identifica ed elabora un progetto. Il corso, finanziato da Comundo, è stato dato da Antonio Lopez y Rojo. Un italiano che da anni lavora nel campo della cooperazione internazionale e che ora dirige la succursale boliviana di “Ricerca e Cooperazione”, un’importante ong italiana. Il corso si è svolto alla “Casa de Campo Flor de Lys” a Huajchilla, a circa 1h di viaggio da La Paz, in direzione di Rio Abajo. Un bel hotel sperduto nel verde gestito da una simpatica coppia di boliviani. Ho potuto far beneficiare di questo

corso anche i coordinatori di Fundapim e Fundawi, ossia Luzmira e Galo, i quali hanno partecipato molto volentieri ed hanno approfittato appieno di questa

occasione per migliorare la loro conoscenza in ambito di gestione di progetti. Antonio ha sviluppato su tre giorni

tutte le varie fasi dell’elaborazione di un progetto, dall’analisi degli attori alla creazione del marco logico, passando per l’albero dei problemi e introducendo brevemente alcuni strumenti di monitoraggio. Attualmente stiamo elaborando, sia con

Luzmira che con Galo, un documento riassuntivo sul corso di questi tre giorni, così da lasciare un breve manuale ad entrambe le fondazioni sulle varie tappe che bisogna rispettare al momento di scrivere un nuovo progetto.

FS

n BOLIVIA

-TRADIZIONE: PICANA- IL TRADIZIONALE PIATTO NATALIZIO BOLIVIANO

Capisco che parlarvi di tradizioni natalizie a cavallo tra febbraio e marzo può sembrare un po’ strano. Però questa edizione copre pure il periodo natalizio, ecco perché vi parlerò dell’arte culinaria natalizia. La picana è un tipico piatto natalizio

boliviano, ricco di sapori, aromi e spezie che viene tramandato di generazione in generazione alimentando

la già larga tradizione gastronomica boliviana. La picana deriva da una ricetta

spagnola, la quale combinava due tipi di carne durante un lungo processo di cottura, aggiungendo al finale un po’ di cognac. Oggi i boliviani la preparano unendo i sapori di ben tre carni: agnello, maiale, e pollo, cotte nel proprio brodo con l’aggiunta di vino per più di tre ore e condite con pepe, alloro, prezzemolo, sedano, carote, peperoncino rosso, e sale. In realtà la ricetta non è unica, ognuno ci apporta il proprio tocco personale, appropriandosela quindi un po’ più. Per i boliviani la picana rappresenta

qualcosa in più che un semplice tradizionale piatto natalizio, la picana è un simbolo di unità e di condivisione famigliare. Si vive il natale come un’opportunità per passare un po’ di tempo con la propria famiglia, si ritorna per qualche giorno al paese d’origine, a volte affrontando pure lunghi viaggi. Ma non è forse proprio questo il vero

spirito natalizio? FS PICANA / BOLIVIA 2015

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [7]

   

n LA PAZ

-MI TELEFÉRICO- SPOSTARSI IN CABINOVIE SENZA IL PESO DEGLI SCI…

Il 30 maggio 2014 è stato inaugurato il progetto “Mi Teleférico”, offrendo alla città di La Paz il servizio di cabinovie urbano più alto del mondo, il quale, scalando circa 500m di dislivello in meno di 10

minuti, la collega alla città di El Alto. La sua missione è quella di

“trasportare vita con sicurezza, efficienza, sostenibilità, qualità e inclusione sociale per il vivere bene”. Ha inoltre definito tre obiettivi principali:

1. Prestare un servizio di trasporto di eccellenza;

2. Promuovere la cultura del teleferico;

3. Consolidare la impresa statale de trasporto per cavo “Mi Teleférico”.

Il teleférico è stato costruito dalla impresa austriaca Doppelmayr grazie alla tecnologia svizzera dell’impresa Garaventa. La opera, finanziata dal Tesoro Generale dello Stato Plurinazionale di Bolivia, è costata 234.6 milioni di dollari. Comprende 3 linee (rossa, gialla e verde, in onore ai colori della bandiera boliviana), 11 stazioni, e 427 cabine, le quali possono trasportare fino a 18’000 passeggeri

all’ora. Il teleférico copre un servizio di 17 ore giornaliere e si ferma solo 5 giorni all’anno per permettere di eseguire il servizio di manutenzione ai tecnici. Il costo del biglietto è di 3 bolivianos (circa 0.40 ChF). Dalla sua introduzione nella vita dei

paceños il teleférico ha creato non poche discussioni, scindendo la popolazione della città in due fazioni, una pro e una contro. Gli argomenti della parte di

popolazione felice sono di carattere ideologico, o per dirlo usando parole povere, pro governo e pro Morales. Il teleférico riempie di orgoglio i propri abitanti e manifesta la grandezza boliviana, soprattutto paceña, al mondo, creando inoltre un potere turistico non trascurabile. Altro punto di forza del teleférico è la rapidità e la comodità del servizio che offre ai passeggeri. Le ragioni della fazione contro al

teleférico sono invece numeriche e basate su riflessioni più razionali. Essi sostengono che l’investimento sia esagerato per il servizio che il teleférico realmente offre alla popolazione. Spesso citano il confronto con il

PumaKatari (nuovissimo servizio di bus). Il teleférico trasporta ogni giorno circa 87’000 passeggeri grazie all’investimento iniziale di 234 milioni

di dollari, mentre il PumaKatari trasporta 22’000 passeggeri ma con un investimento di soli 22 milioni di dollari. Tenendo conto dei costi d’ammortamento dei due servizi (un bus ha una vita più corta di quella di una cabina, soprattutto a La Paz…) si stima che il servizio di PumaKatari sia un 40% più efficiente del teleférico seguendo un principio di rapporto di (investimento)/(numero di passeggeri serviti). Essi sostengono quindi che la unica soluzione al complicato problema di trasporto pubblico paceño sia una revisione e potenziamento delle linee MI TELEFERICO, LINEA ROSSA / LA PAZ 2015

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- EL PAZ A LA PAZ -   DICEMBRE 2015 – FEBBRAIO 2016 [8]

   

di bus e non una costosa linea di cabinovie. Non bisogna però dimenticare che anche

la fazione contro il teleférico tiene propositi ideologici. Essi sostengono che il progetto del teleférico sia anche generato da motivi politici in sostegno alla possibile rielezione del governo di Morales. Controversie che non cesseranno di

intensità, visto che il governo ha già approvato la realizzazione di 6 nuove linee di teleférico, con un investimento supplementare di circa 450 milioni di dollari. La linea più criticata è la linea

bianca, la di cui traiettoria è stata disegnata sopra la Avenida Busch, una delle arterie principali della città, che già dispone di un efficiente servizio di trasporto pubblico. Dal mio punto di vista mi trovo in una

situazione un po’ paradossale. Condivido pienamente il punto di vista

di coloro che trovano che il teleférico sia un’opera costosissima e che non sia completamente giustificata dal rapporto qualità/prezzo. Inoltre, viaggiando spesso al campo, penso che la viabilità boliviana abbia altre priorità. Numerose sono le comunità che tutt’ora non beneficiano di strade asfaltate, procurando loro assurde difficoltà di spostamento, le quali poi diventano disumane durante la stagione delle piogge. Cammini di terra che letteralmente cessano di esistere isolando totalmente intere regioni del paese. Parte dei soldi investiti per la realizzazione del teleférico avrebbero

dovuto essere destinati alla miglioria dell’intero servizio stradale del paese, ma chiaramente il governo di Morales non avrebbe avuto lo stesso impatto mediatico e politico… Devo però anche ammettere che utilizzo

spesso il servizio del teleférico per salire alla città di El Alto quando lavoro con Fundawi, risparmiando una buona mezz’ora rispetto al servizio di minibus della città. Inoltre il servizio è comodo e il prezzo abbordabile. Concludendo credo che il teleférico sia

una buona opzione di trasporto pubblico per la città di La Paz ma non l’unica. Ottimizzare il servizio di bus sarà importantissimo, visto che oggi le strade della città sono congestionate da più di 10’000 minibus. Migliorie al trasporto pubblico di La Paz che dovrebbero però essere precedute da una revisione generale del servizio di viabilità dell’intero paese boliviano.

FS

SPECIFICHE DELLE TRE LINEE IN FUNZIONE Linea Roja, 2’664m in 9min e

50sec, collega il quartiere “16 de Julio” della città di El Alto con la zona centrica di La Paz;

Linea Amarilla, 3’883m in 13min e 5sec, collega il quartiere “Ciudad Satélite” con il quartiere di “Sopocachi” della città di La Paz;

Linea Verde, 3’883m in 16min e 5sec, collega il quartiere di “Sopocachi” con la zona sud di La Paz.

MAPPA DEL SERVIZIO OFFERTO / LA PAZ 2016

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [9]

   

n PROGETTO

-A DUE TESTE- LA SFIDA DEL CONTESTO LAVORATIVO

Lavorare in Bolivia. Sono oramai 5 mesi che sto lavorando in Bolivia e tutt’ora non mi sono completamente abituato ne al loro modus operandi ne ai loro ritmi incostanti. Sarebbe però un errore pensare che in Bolivia non si lavori o si lavori male, semplicemente si lavora in modo completamente differente. La principale differenza è che il lavoro non ricopre l’unica chiave di successo personale come lo sta invece diventando nel mondo dai noi conosciuto. Lavorare in Bolivia significa

riconsiderare completamente tutti gli aspetti lavorativi che normalmente si davano per scontati. Puntualità, presenza alle riunioni, qualità nel prodotto, cura del dettaglio, trasparenza,… sono solo alcuni ambiti per i quali bisogna giornalmente battersi. Sapersi adattare al nuovo modo di lavorare senza però dimenticare le proprie sane abitudini è molto complicato, o per lo meno necessita un grande impegno. A complicare ancor più il mio compito

vi è la doppia faccia del mio lavoro. Collaborando per due fondazioni, Fundapim e Fundawi, devo riuscire ad adattarmi a due modi differenti di

lavorare. È vero considerare che entrambe lavorano nello stesso ambito, lo sviluppo economico di piccole unità agricole, però attaccano la problematica usando tecniche e obiettivi diversi. Una delle maggiori difficoltà al

compimento del mio compito lavorativo è il tempo che “perdo” con una fondazione quando mi trovo fisicamente con l’altra. In mia assenza succedono sempre imprevisti e cambi nella pianificazione, informazioni che sono obbligato a

recuperare al mio rientro, il mio è un continuo rincorrere e raramente riesco ad anticipare quale sarà il programma della mia giornata lavorativa. Nel corso di questi 5

mesi ho dovuto quindi sviluppare una specie di interruttore celebrale che posso attivare o disattivare a dipendenza della fondazione nella quale mi trovo. Però non vi nascondo che tale interruttore è continuamente sottoposto a migliorie e fondamentali aggiornamenti… .

FS

AL LAVORO IN UFFICIO (FUNDAPIM) / LA PAZ 2015

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [10]

   

n BOLIVIA

-FERIA DE LAS ALASITAS- IL MERCATO DELLE MINIATURE

A partire dal 24 gennaio, per la durata di circa tre settimane, il parco urbano centrale della città di La Paz ospita un mercato artigianale molto particolare, la “feria de las Alasitas”. La Alasita, voce Aymarà che

significa comprami, è una delle feste tradizionali boliviane più importanti ed ha come caratteristica la vendita di svariate repliche di oggetti in miniatura. Miniature che, se regalate ad una persona, potranno poi, attraverso rituali e credenze, convertirsi in realtà. L’oggetto principale della feria è il dio Aymarà Ekeko, ossia il dio dell’abbondanza, della fecondità e dell’allegria. Simpatico dio che provvede al benessere della dimora in cambio di offerte a base di sigarette ed altri prodotti di prima necessità. Si può trovare di tutto in vendita

sulle bancarelle del mercato: denaro, automobili, case, materiale di costruzione, frutta e verdura, vestiti, elettrodomestici, materiale informatico, televisioni, animali, ecc… ed ogni oggetto ha il suo significato particolare. In effetti non vi sono solo oggetti fisici, ma anche concetti o avvenimenti speciali; per esempio un gallo rappresenta la possibilità di trovare un ragazzo, una gallina la ragazza, una rana per la fortuna, e così via.

Una volta comprata la miniatura bisogna regalarla alla persona alla quale si augura che la miniatura diventi realtà, persona che, tramite un rito, affiderà la miniatura al dio Ekeko che dovrà quindi occuparsi di convertirla in futuro in realtà. Il rito può variare a seconda del celebrante, però normalmente consiste in una ch’alla, rito andino che include un’aspersione dell’oggetto con alcol, petali di fiori, incenso, addobbi colorati e orazioni che combinano tradizioni preispaniche e cattoliche.

Questo mercato è anche l’occasione di passeggiare per i viali del parco urbano centrale, riunirsi con amici, bere qualcosa assieme, o concedersi uno spuntino presso una delle varie bancarelle che offrono cibo. È un mercato differente, che in Europa non siamo abituati a vedere e che all’occhio del turista può quasi sembrare ridicolo, ma che ricopre una considerevole importanza storica e tradizionale per il popolo boliviano.

FS

I NOSTRI ACQUISTI AL LA FERIA DE LA ALASITA / LA PAZ 2016

CHOLITA VENDE LE SUE MINIATURE / LA PAZ 2016

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [11]

   

n LA PAZ

-IL CLIMA PAZZEÑO- LAVORO COMPLICATO PER IL BINAGHI BOLIVIANO

Vivere a La Paz non è così facile, l’altitudine complica qualsiasi attività che si intraprende, il traffico urbano rende più lunghi e faticosi gli spostamenti, l’organizzazione boliviana ritarda spesso e volentieri le operazioni più semplici, la lingua e la cultura sono differenti, e tanto altro ancora. Difficoltà che se da un lato complicano leggermente la quotidianità, dall’altro creano la bellezza stessa della città, rendendola piena di vita e di situazioni interessanti. Uno dei fattori dei quali però bisogna

particolarmente tener conto, e che è molto difficile, se non impossibile, anticipare è il tempo climatico. Il tempo cambia con una rapidità allucinante. Qui si dice che si vivono le 4 stagioni nello stesso giorno, e devo dar loro ragione. Si può uscire di casa con il sole in pantaloncini, prendere la pioggia recandosi al lavoro, mangiare indossando un maglione, prendere l’aperitivo in maglietta finita la giornata lavorativa, e uscire a cena portando una berretta… roba da matti!!! Inutile precisare che la mattina non si sa mai come vestirsi… Secondo le statistiche il clima è

relativamente rigido, numerosi siti internet di informazione climatica per turisti sconsigliano di recarsi a La Paz se si desidera un buon clima per le proprie vacanze. Effettivamente la temperatura media

(giorno e notte) annuale è di circa 12°C… 13.5°C per il mese più caldo, ossia novembre, e 10°C per luglio e

agosto, i mesi più freddi. Inoltre da fine novembre a metà marzo circa si vive la stagione delle piogge, il che vuol dire che bisogna aspettarsi una o più precipitazioni di importanza variabile quasi tutti i giorni. Non si viene di certo a visitare La Paz per il suo clima…, i mesi senza pioggia sono freddi, mentre durante quelli “caldi” piove quasi tutti i giorni. Ma attenzione! Quasi ogni 5 anni circa

appare un fenomeno climatico che peggiora particolarmente le condizioni metereologiche durante la stagione delle piogge… Il fenomeno del Niño, è il risultato di un riscaldamento anomalo delle acque superficiali dell’oceano Pacifico tropicale che, condizionando la normale circolazione dei venti, accumulano nubi cariche d’acqua lungo la costa occidentale del Centro e Sud America. Come conseguenza del passaggio del

Niño, le regioni colpite soffrono di inondazioni, siccità, e altre perturbazioni che possono variare ad ogni manifestazione del fenomeno. Complicazioni che creano una semplice situazione di disturbo per la vita urbana ma che sono drammatiche per la vita al campo. Interi raccolti distrutti, mari senza pesce, difficoltà supplementari di spostamento,… . L’ultima presenza del fenomeno in

Bolivia risale al periodo a cavallo tra il 2006 e il 2007, si dovettero evacuare più di 150’000 persone e si stimò la perdita economica oltre i 440 milioni di dollari americani. La Organizzazione

Metereologica Mondiale (OMM) ha già avvertito che questo anno si verificherà il fenomeno del Niño e che oltretutto sarà uno dei 4 più forti degli ultimi 65 anni, vorrà dire che resterò chiuso in casa…

FS

TEMPERATURE E PRECIPITAZIONI MENSILI / LA PAZ 2015

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [12]

   

n SPORT

-EL CLÁSICO- IL DERBY DI LA PAZ

Il Clásico nel mondo del calcio sud americano è inteso come il derby, ossia la partita più attesa dai tifosi. Il classico boliviano più importante e seguito lo giocano le due squadre più popolari e vincenti di La Paz, ossia Il Club Bolivar e il Club The Strongest. Il classico si disputa allo stadio Hernando Siles nel centro di La Paz. Oltre ad essere il classico boliviano più seguito è pure il più antico, le due squadre rivali si fronteggiano già dagli anni ’30. Già importante sin dai suoi inizi, il

classico si fa ancora più spazio nei cuori dei tifosi a partire dagli anni ’70 al momento della creazione del campionato boliviano di calcio. Il classico diventa quindi chiave all’interno della sfida per la conquista del titolo.

Al momento si sono disputate 259 partite, il più vittorioso è il Club Bolivar con 115 vittorie, mentre il Club The Strongest ne conta solo 67 (per un totale di 77 pareggi). Wiliam Ferreira, del Club Bolivar, è il capocannoniere del classico con ben 19 gol. Una delle parti più folcloristiche e

impressionanti del classico è lo scontro di colori e cori tra le curve di ultras delle due squadre. I fans vengono da tutto il paese per assistere a questo avvenimento che può quasi essere comparato alla sacralità di un giorno di festa…

FS

CLUB BOLIVAR Fondato il 12 aprile del 1925 in

omaggio al centenario della creazione della Repubblica di Bolivia. Oggi conta con 26 titoli di campionato ed è la squadra con più fans di tutta la Bolivia. La sua “barra brava” (curva di ultras) si chiama la “Vieja Escuela”, controlla la curva nord dello stadio Hernando Siles. La Vieja Escuela è il risultato di una fusione tra la “Furia Celeste”, “Aguante Celeste”, e “la Banda del Traidor”, ossia i più antichi gruppi di ultras del Club Bolivar.

CLUB THE STRONGEST Fondato il 8 aprile 1908. Vittorioso

11 volte del campionato boliviano, conosciuto anche con il nome di Tigres, oggi è l’unica squadra ad aver vinto tre campionati di seguito. La sua “barra brava” si chiama la “Gloriosa Ultra Sur 34”, la quale, in contrapposizione alla Vieja Escuela, controlla la curva sud dello stadio Hernando Siles. Si dice che la Gloriosa sia il gruppo di Ultras più tosto e sfegatato del paese, che conta con una reputazione anche oltre i confini boliviani.

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [13]

   

n TALLER

-IDENTIFICAZIONE DI PROBLEMI- COLLABORARE PER IDENTIFICARE PROBLEMI E PROPORRE AZIONI CONGIUNTE

Dal 23 al 26 novembre 2015 ho viaggiato a Sorata con Fundawi. Lo scopo del viaggio era di pianificare le attività della fondazione per l’anno 2016. Per raggiungere il nostro obiettivo abbiamo quindi organizzato tre riunioni:

§ 23.11.2015: incontro con la popolazione beneficiaria del progetto (APEMUS)

§ 24.11.2015: incontro con il municipio di Sorata, Caritas Coroico (altra ONG attiva nel municipio), e parte di APEMUS

§ 25-26.11.2015: riunione interna di pianificazione

Lo scopo delle prime due riunioni era quello di discutere con gli attori attivi del municipio di Sorata per identificare le necessità principali della popolazione e quindi elaborare alcune strategie di coordinazione in tema di produzione agricola. Avremmo quindi passato gli ultimi due giorni della nostra permanenza a Sorata analizzando quanto discusso e quindi elaborato un piano d’azione interno per l’anno 2016. Io ho avuto l’onore e l’onere di

facilitare la seconda giornata. Durante la prima parte della giornata, il mio ruolo è stato quindi di moderare la presentazione di ogni partecipante, invitando le varie persone a condividere i propri pensieri e obiettivi per l’anno

2016, cercando di veicolare la discussione verso quelli che mi sembravano i migliori argomenti per il Municipio. Nel pomeriggio abbiamo invece diviso i partecipanti all’incontro in due gruppi, assegnando a ciascuno di essi un tema ben definito. Ho quindi utilizzato una tecnica di “brain-storming cieco” per aiutare i 2 gruppi a elaborare uno schema che individuava in modo concreto in quali aree la popolazione produttiva del municipio di Sorata necessitava maggiormente supporto. È stata un’esperienza fantastica!!!

All’inizio ero molto agitato e stressato di dover parlare in spagnolo davanti ad un gruppo formato soprattutto da gente che non mi conosceva e che aveva alte aspettative dall’esito della giornata. Il compito non è stato dei più semplici ed è stata la prima volta che mi confrontavo con il ruolo di “facilitatore”. Trovarsi di fronte a circa 25 persone di vari strati sociali e aiutarli a trovare delle strategie e obiettivi comuni, senza però influenzare le loro scelte, è un compito più difficile di quanto potessi immaginare. Credo però che l’obiettivo della

giornata sia stato raggiunto, anche perché per la prima volta in tanti anni, grazie al lavoro di Fundawi, il municipio di Sorata ha preso coscienza

che solo tramite una pianificazione

operativa coordinata tra differenti attori presenti sul terreno permette di raggiungere gli obiettivi desiderati. Questa giornata ha ufficialmente aperto il dialogo nel municipio e molti altri nuovi incontri con tematiche più specifiche sono già in corso di organizzazione.

FS

AL LAVORO DURANTE LA SESSIONE DI IDENTIFICAZIONE CON IL MUNICIPIO / SORATA 2015

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- EL PAZ A LA PAZ -   SETTEMBRE – NOVEMBRE 2015 [14]

   

n BOLIVIA

-CH’ALLA DE LA OFICINA- PRIMO CONTATTO CON IL CARNEVALE BOLIVIANO

Fare carnevale mi piace proprio tanto, quest’anno ero un po’ triste di non poter partecipare al miglior carnevale esistente, ossia il Rabadan. Per fortuna ho scoperto che anche in Bolivia il carnevale esiste ed è una tradizione molto più forte che dalle nostre parti. In effetti il carnevale boliviano è più una cerimonia con festa che una festa e niente più. Visto che il lato festivo legato al

carnevale lo conoscete già molto bene mi dedicherò a raccontarvi un aneddoto carnascialesco legato alla tradizione boliviana che ho avuto l’onore, ed il piacere, di vivere in prima persona, ossia la “Ch’alla de la Oficina”. Per prima cosa vi starete

chiedendo cosa sia questa ch’alla… è un’intraducibile parola aymara che definisce uno dei riti andini più importanti. Consiste in una cerimonia di reciprocità con la pachamama (madre terra), che si basa nell’aspersione di terra e/o altri beni con alcol e elementi simbolici quali petali di fiori, zucchero, spezie varie, coca, ecc… . Durante il rito i partecipanti ballano, cantano, e compiono orazioni in onore della pachamama. La ch’alla de la oficina (o

traducendo, ch’alla degli uffici) si fa sempre il venerdì di

carnevale, giorno feriale certo, ma leggermente differente da quelli abitudinali. Io, in compagnia di Camilla e Laila, ho avuto l’onore di passare la giornata con Fundawi (Fundación Uñatatawi), una delle due ong con le quali collaboro. Bisogna sapere che Fundawi

in un progetto antecedente aveva aiutato a costituire una piccola impresa di trasformazione di fiori e erbe medicinali in té e condimenti per cibo, dal nome Ispalla. Oggi tra la fondazione e l’impresa non

vi è più nessun legame ma resta una forte amicizia e la condivisione degli uffici nel

municipio di El Alto. Quindi la ch’alla non poteva limitarsi semplicemente alla fondazione, bisognava assolutamente coinvolgere anche l’impresa Ispalla. La giornata comincia quindi con la

ch’alla alla pianta di produzione di Ispalla, un edificio sperduto nella periferia di El Alto. Sono le 9 del mattino e ci attende la prima tappa della cerimonia che consiste nell’addobbare a festa lo stabilimento, esercizio che sembra di tutta facilità ma che in realtà nasconde infime fatiche, vi assicuro che gonfiare palloncini a 4'000 m.s.m. non è uno scherzo… .

SCAMBIO DI GHIRLANDE DI BUON AUGURIO / EL ALTO 2016

CH’ALLA DELLA PIANTA DI PRODUZIONE CON ALCOL / EL ALTO 2016

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- EL PAZ A LA PAZ -   DICEMBRE 2015 – FEBBRAIO 2016 [15]

   

Una volta finita la parte di decoro può finalmente cominciare la cerimonia della ch’alla, e visto che è carnevale tutti devono travestirsi. Noi, chiaramente sprovvisti di qualsiasi oggetto legato al carnevale, ci siamo giustificati affermando di essere travestiti da turisti europei, soluzione che hanno accettato senza troppo entusiasmo. Una volta indossate le allegre maschere il cerimoniere può quindi spargere in ogni angolo dell’edificio petali, zucchero, cannella, e altre spezie (delle quali non ho capito il nome), pronunciando parole di buon augurio. Quindi, a turno, ognuno dei presenti passa con una bottiglia d’alcol aspergendo laddove il cerimoniere ha posato il miscuglio di fiori e spezie. Si conclude il rito annaffiando con birra e vino i già ben alcolizzati fiori. A cerimonia conclusa si può quindi

iniziare a far festa, musica a balla, birra a go go, danze sfrenate, e molta, ma molta, schiuma da barba… . Inutile nascondervi che, vista la giovanissima ora, facevamo un po’ fatica a reggere i “ritmi di discesa” che ci imponevano…, solo verso la 1 del pomeriggio si decise che si aveva raggiunto un buon livello di ch’alla per la pianta di produzione di Ispalla. Si abbandona quindi l’edificio, lasciandolo tra l’altro in uno stato abbastanza pietoso, e si parte alla ricerca di un taxi che ci porti agli uffici di Fundawi, dove

avremmo potuto augurare tanto successo anche agli uffici della fondazione Uñatatawi, ricominciando tutto il processo cerimoniale; decorazione, ch’alla, festa. Vi risparmio i

dettagli, basti solo sapere che il mio venerdì feriale di ch’alla de la oficina è terminato verso le 9 di sera, quando, abbastanza provato, sono riuscito a fuggire con un minibus a casa. W il carnevale!!!

FS

 

BALLI SFRENATI… / EL ALTO 2016

LA FESTA CONTINUA NEGLI UFFICI DI FUNDAWI / EL ALTO 2016

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n PROGETTO

-BIO-BOLIVIA- L’IMPORTANZA GLOBALE DI MANGIARE SANO

Uno dei principali obiettivi di Fundawi è stata la creazione della “Asociación de Productores Ecologicos del Municipio de Sorata” (APEMUS), associazione di produttori che, con l’assistenza tecnica di Fundawi, garantisce una produzione agricola organica e ecologica. La produzione libera da prodotti

chimici è un obiettivo globale ed ovviamente anche il governo boliviano vuole partecipare al raggiungimento di tale meta mondiale. Ecco perché, grazie al lavoro del MDRyT (Ministerio de Desarollo Rural y Tierra), il governo boliviano ha organizzato dal 6 al 8 novembre la 14esima edizione della Bio-Bolivia. La più grande feria del paese che presenti esclusivamente produttori che possano certificare una produzione completamente organica e ecologica. È inutile che io vi parli dei benefici

e dei vantaggi di una consumazione di prodotti organici rispetto a prodotti coltivati con l’utilizzo di prodotti chimici. Tutti noi sappiamo che il consumo di agenti chimici può avere conseguenze anche serie sullo stato di salute del consumatore. Una equilibrata

consumazione di prodotti biologici permette quindi di assicurare una vita più sana. Altro vantaggio di una produzione organica è l’assenza di peggioramento del riscaldamento globale, poiché essendo organica la produzione è pure ecologica, producendo quindi un impatto zero sull’ambiente. L’associazione APEMUS ha quindi avuto

l’onore e il piacere di partecipare alla fiera con i suoi prodotti. Per tre giorni di seguito hanno venduto carote, lattuga, rape, cipolle, fiori, patate,… suscitando l’interesse del pubblico e soprattutto dando un valore economico alla loro produzione. L’obiettivo per Fundawi per questa edizione della Bio-Bolivia era quello di mostrare ai membri di APEMUS cosa implichi partecipare ad una feria importante al di fuori del municipio di Sorata. Far si che gli stessi membri imparino a presentare e commercializzare i propri prodotti, tenendo una traccia contabile ed economica di quanto venduto.

FS

 

GRAZIE MILLE PER I VOSTRI BELISSIMI MESSAGGI ED IL VOSTRO INSTANCABILE SUPPORTO EMOTIVO IN QUESTA STUPENDA ESEPERIENZA CHE MI STA AIUTANDO A CRESCERE SIA DAL PUNTO

DI VISTA PROFESSIONALE CHE DA QUELLO PERSONALE

Vi ricordo che tengo un blog tramite il quale potete seguirmi settimanalmente nelle mie attività lavorative e extra, oltre che poter beneficiare di numerose foto e contenuti supplementari:

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Se invece avete domande o qualsiasi altro tipo di richiesta potete scrivermi a:

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