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Working Party Leucemia Mieloide Cronica
Comitato:
Chairman Michele Baccarani
Co-chairman Giuseppe Saglio
Segretario Gianantonio Rosti
Board Elisabetta Abruzzese Attilio Gabbas
Carlo Gambacorti
Filippo Gherlinzoni
Leonardo Pacilli
Fabrizio Pane
Patrizia Pregno
Giorgina Specchia
Paolo Vigneri
Sinossi dello Studio SUSTRENIM – GIMEMA CML1415
Remissione sostenuta senza trattamento nella leucemia mieloide cronica BCR-
ABL+: uno studio prospettico che confronta Nilotinib versus Imatinib con
passaggio a Nilotinib in assenza di risposta ottimale
EudraCT number 2015-001102-34
Clinical Trial number 02398825
Principal Investigator:
Fabrizio Pane
Scientific Board:
Michele Baccarani, Jeroen Janssen, Fabrizio Pane, Gianantonio Rosti, Giuseppe Saglio, Juan Luis
Steegman, Peter Westerweel
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Trial Advisory Committee:
Gianantonio Rosti (coordinator) Luigia Luciano, Gert Ossenkoppele
Writing Committee:
Michele Baccarani, Massimo Breccia, Jeroen Janssen, Fabrizio Pane, Gianantonio Rosti,
Giuseppe Saglio, Giorgina Specchia, Juan Luis Steegman, Peter Westerweel
Data Management Committee:
Francesca Bombace (coordinator), GIMEMA, HOVON Data Center, Rotterdam
Study QoL Committee:
Fabio Efficace
Molecular Biology Committee:
Giorgina Specchia, Paolo Vigneri, Linda Smit
Statistician:
GIMEMA, HOVON Data Center, Rotterdam
Advocates Representatives:
Felice Bombaci
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Sinossi dello Studio SUSTRENIM – GIMEMA CML1415
Remissione sostenuta senza trattamento nella Leucemia Mieloide Cronica BCR-
ABL+: uno studio prospettico che confronta Nilotinib versus Imatinib con
passaggio a Nilotinib in assenza di risposta ottimale.
Fase dello studio: Fase IV, interventistico, prospettico, multicentrico e randomizzato a due bracci
Razionale dello Studio
L’obiettivo più importante di qualsiasi nuovo studio clinico sul trattamento della Leucemia
Mieloide Cronica (LMC) con inibitori delle tirosin chinasi (Tyrosine Kinase Inhibitor, TKI) deve
essere il raggiungimento della condizione, ora chiamata, Remissione Libera da Trattamento
(Treatment-Free Remission, TFR), definita come riduzione sostenuta della massa leucemica indotta
dalla terapia a seguito dell’interruzione del trattamento senza perdita di risposta. Infatti, alcuni
importanti studi, tuttavia piccoli e non controllati, hanno fornito la proof-of-principle che il
trattamento con TKI possa portare a TFR e che una risposta molecolare profonda (Deep Molecular
Response, DMR) sia richiesta per raggiungere questa condizione. Non è chiaro ad oggi se la TFR
corrisponda all’eradicazione delle cellule leucemiche o, in alternativa, al bilanciamento funzionale
tra la loro crescita potenziale ed il controllo antileucemico dell’ospite. In questo contesto,
l’endpoint tradizionale e più conservativo di tutti i protocolli di trattamento antineoplastico,
l’Overall Survival, potrebbe non essere più sufficiente a valutare l’outcome del trattamento. Infatti,
dopo l’introduzione di Imatinib (IM), il primo TKI, e dei TKI di seconda generazione, l’aspettativa di
vita dei pazienti con LMC è diventata simile, e forse anche paragonabile, a quella dei soggetti non
affetti da leucemia. Il notevole impatto sull’Overall Survival è stato osservato con tutti i TKI usati
come trattamento di prima linea; è pertanto difficile, oggi, progettare uno studio clinico volto a
migliorare l’Overall Survival o dimostrare una qualsiasi superiorità di un TKI rispetto agli altri
usando questo endpoint. Inoltre, la terapia continua e per tutta la vita richiesta per trattare la LMC
ha una quantità di importanti implicazioni: fisiche, come gli effetti collaterali off-target e la
tossicità di un trattamento cronico, sociali e psicologici, come la gestione familiare e del lavoro,
ansia e depressione causate dalla convivenza con la malattia. Dovrebbero essere considerate
anche le implicazioni finanziarie, dato che la terapia con i TKI è costosa ed il numero di pazienti
con LMC è in progressivo aumento.
I migliori criteri largamente accettati per definire la risposta ottimale ai TKI in prima linea sono
quelli dell’European LeukemiaNet (ELN) e del National Comprehensive Cancer Network (NCCN). In
entrambi i casi la risposta molecolare precoce, stabilita tramite PCR quantitativa e la riduzione
precoce del trascritto (<10% entro 6 mesi) e la successiva riduzione a <1% entro 12 mesi (spesso
notate essere all’incirca equivalenti alla Remissione Completa Citogenetica) si sono dimostrate
essere associate ad una significativamente inferiore Event-Free Survival ed a tassi inferiori di
progressione a stati avanzati della patologia. In aggiunta, recenti analisi a lungo termine dei
principali studi clinici che usano una terapia di prima linea con TKI nella LMC si incentrano ora su
controlli temporali come la risposta molecolare precoce (Early Molecular Response, EMR) ed in
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particolare i livelli di trascritto di BCR-ABL >10% a 3 mesi e/o un livello di trascritto di BCR-ABL >1%
a 6 mesi.
Nilotinib (NIL) è un TKI di seconda generazione con una maggior potenza e selettività per BCR-ABL
rispetto a IM. Come trattamento di prima linea della LMC in fase cronica precoce, in uno studio
clinico di fase III Company-sponsored, NIL ha dimostrato un’efficacia significativamente superiore
di IM in termini di percentuali e profondità della risposta molecolare (Molecular Response, MR), ed
in termini di evoluzione a fasi avanzate della malattia. Il follow up a 5 anni dello studio ENESTnd ha
confermato la superiorità di NIL 300 mg BID su IM alla dose standard in termini di raggiungimento
di MR3.0 e MR4.5 (77% vs 60%, p < 0.0001 e 54% vs 31%, p<0.0001 per le percentuali cumulative a 5
anni di MR3.0 e MR4.5, rispettivamente). I dati riguardanti le differenze in termini di stabilità della
risposta molecolare profonda (Deep Molecular Response, DMR) tra i due bracci dello studio non
sono ancora stati presentati. Sulla base di questi risultati NIL, già approvato per il trattamento di
seconda linea, è stato anche autorizzato per il trattamento di prima linea ed il suo uso come
terapia di prima linea della LMC è attualmente sempre più frequente. Un’analisi retrospettiva
dello studio ENESTnd ha dimostrato anche la superiorità di NIL rispetto a IM in termini di risposta
molecolare precoce, dato che le percentuali di pazienti con i livelli di trascritto BCR-ABL >10% a 3
mesi e/o I livelli di trascritto di BCR-ABL >1% a 6 mesi erano maggiori di molto nel braccio con IM
rispetto a quello con NIL. Nel braccio con IM dello studio ENESTnd circa il 30% dei pazienti ha
avuto un livello di trascritto di BCR-ABL >10% a 3 mesi e la loro probabilità cumulativa stimata a 5
anni di MR4.5 è stata del 15%. Informazioni dettagliate sulle percentuali di MR4.5 dei pazienti che
non hanno raggiunto la remissione ematologica completa e/o la remissione citogenetica parziale a
3 mesi non sono disponibili ma è largamente accettato che la grande maggioranza di questi, se
mantenuti in terapia con IM, non raggiungono alcun livello di DMR. Simili risposte sono attese nei
pazienti che abbiano fallito i criteri riconosciuti di risposta ottimale a 6 o 12 mesi. Un numero di
studi addizionali, basati su un’analisi retrospettiva della terapia di prima linea della LMC con TKI,
ha confermato il concetto di EMR come principale fattore prognostico per distinguere i pazienti
con più elevate probabilità di successo (come la successiva MR3.0) e, ancor più importante, quelli
destinati ad un esito meno favorevole. Questi studi hanno confermato la soglia del 10% e hanno
sottolineato il valore prognostico di questa risposta entro i 3 mesi di terapia; ulteriori analisi hanno
indicato il merito di una valutazione combinata a 3 e 6 mesi per definire con maggior precisione il
fallimento della terapia e per risolvere le discrepanze tra i valori a 3 e 6 mesi, fatto questo che può
preservare le aspettative di risposta e outcome senza cambiare terapia.
Il trattamento iniziale con IM genera un’alta probabilità di Overall Survival a lungo termine (5 anni
o più), ma pochi pazienti sono in grado di raggiungere una risposta sostenuta (DMR – che
corrisponde a MR4.0, MR4.5, o migliore) che allo stato attuale è largamente accettata essere
prerequisito per interrompere il trattamento con TKI per un periodo prolungato di tempo. Nei
pazienti che abbiano iniziato la terapia con IM senza raggiungere la EMR, è ragionevole che il
passaggio a NIL possa migliorare la probabilità di raggiungere la DMR nei pazienti ma dati esaustivi
non sono disponibili. Inoltre, nonostante la loro efficacia, problemi di costi e di sicurezza possono
limitare il loro uso come trattamento di prima linea dei pazienti con LMC in fase cronica precoce. Il
passaggio a NIL dei pazienti senza risposta ottimale a IM entro i primi 12 mesi potrebbe migliorare
la percentuale di risposta molecolare profonda, ma il confronto secondo il principio dell’Intention-
To-Treat tra NIL in prima linea versus IM seguito da passaggio a NIL in assenza di risposta ottimale
non è mai stato ancora effettuato.
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In generale, la maggior parte dei dati sui TKI di seconda generazione in prima linea provengono da
studi Company-sponsored. Infatti, due studi Company-sponsored hanno riportato che la DMR è
raggiunta più velocemente, e in un maggior numero di pazienti, con i TKI di seconda generazione
(NIL o Dasatinib) rispetto a IM, suggerendo che questi TKI dovrebbero sostituire IM per il
trattamento di prima linea. Questa ipotesi deve essere testata perché questi TKI hanno più eventi
avversi off-target, e sono più costosi di IM. In aggiunta, nonostante la già menzionata importanza
della TFR, non sono state ancore valutate, tuttavia, in uno studio “Intention-To-Treat”, le
percentuali di questo endpoint che si potrebbero verificare iniziando la terapia con un TKI di
seconda generazione rispetto a IM.
Questo studio investigator-sponsored è il primo ad essere progettato per confrontare
prospetticamente una policy del trattamento della LMC basato su un TKI di seconda generazione
(NIL) in prima linea confrontato con una policy con IM in prima linea, con passaggio a NIL solo nei
pazienti che non raggiungono una risposta ottimale a IM. Uno dei due principali obiettivi del
presente studio è valutare le percentuali di TFR ad un anno dall’interruzione del TKI successivi al
trattamento di quattro anni con TKI in un confronto randomizzato tra pazienti trattati con NIL in
prima linea 300mg BID e quelli trattati con IM 400 mg OD, con un passaggio a NIL 300 mg BID in
caso di assenza di risposta ottimale secondo le raccomandazioni ELN2013 (livelli di BCR/ABL >10%
a 3 mesi, >1% a 6 mesi e >0.1% a 12 mesi). Il rischio di recidiva molecolare durante la TFR varia dal
40 al 60%, e si verifica entro il primo anno dopo l’interruzione. Evidenze recenti suggeriscono che
la perdita di MR3.0 può essere con sicurezza considerata come trigger per riprendere la terapia,
portando a una più lunga TFR. Il secondo obiettivo principale dello studio è la valutazione della
percentuale di MR4.5 a 24 mesi nei due bracci di trattamento (NIL 300 mg BID vs IM 400mg OD con
passaggio a NIL per l’ottimizzazione del trattamento) come endpoint co-primario, dato che le
percentuali di DMR sono strettamente dipendenti dalla cinetica della malattia residua durante il
primo anno di trattamento. In aggiunta, le percentuali di MR4.5 a 24 mesi rappresentano un
immediato e chiaro endpoint per il confronto delle due policy della terapia front-line, ad esempio
NIL 300mg BID versus IM 400mg OD, con passaggio a NIL 300mg BID per l’ottimizzazione del
trattamento.
Quindi, questo protocollo fornirà una sorveglianza post-marketing a lungo termine in un ampio
studio indipendente di confronto tra due strategie differenti per il trattamento in prima linea della
LMC che è estremamente importante per esplorare, usando endpoint clinicamente significativi, la
potenziale superiorità dei TKI di seconda generazione come terapia iniziale della LMC in fase
cronica. In questo protocollo, solo NIL è stato scelto come TKI di seconda generazione, perché
Dasatinib, l’altro TKI di nuova generazione, già registrato per la terapia frontline della LMC, è
attualmente in corso di studio in un clinical trial independente in UK. L’obiettivo finale è di stabilire
le migliori opzioni per la terapia di prima linea della LMC in termini di efficacia, tollerabilità e di
qualità di vita.
Disegno dello studio Questo è uno studio prospettico, interventistico, randomizzato a due bracci, di fase IV per valutare sia la profondità della risposta molecolare sia il tasso di remissione libera da trattamento in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi trattati con NIL o IM, seguito da NIL in assenza di risposta ottimale (definita secondo i criteri ELN 2013) come uso nella pratica clinica.
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I pazienti arruolati saranno randomizzati 1:1 tra NIL e IM. I pazienti saranno stratificati secondo il calcolo del rischio Sokal in gruppi a rischio alto o intermedio/basso. I pazienti di nuova diagnosi saranno trattati secondo la dose stabilita di NIL e IM per pazienti con LMC in fase cronica in prima linea (rispettivamente 300 mg BID e 400 mg una volta al giorno). I pazienti intolleranti ad IM e i pazienti che non raggiungono la risposta ottimale all’IM a 3 mesi, a 6 mesi, a 12 mesi (eccetto i pazienti con progressione della malattia verso la fase accelerata o blastica) riceveranno NIL in seconda linea. L’assenza di risposta ottimale è definita da almeno uno dei seguenti criteri ELN: a) Assenza di risposta ematologica completa a 3 mesi o successivamente; b) assenza di risposta citogenetica parziale (>35% metafasi Ph+) a 3 mesi; c) livello del trascritto BCR-ABL > 10 % a 3 mesi in accordo all’IS; d) assenza di risposta citogenetica completa (>1% metafasi Ph+) a 6 mesi; e) livello del trascritto BCR-ABL >1% a 6 mesi in accordo all’IS; f) assenza di risposta molecolare maggiore (MR3.0, livello del trascritto > 0.1% in accordo all’IS) a 12 mesi. La scelta del trattamento per i pazienti con progressione della malattia fino alla fase avanzata è IM e per i pazienti intolleranti o resistenti (che includono le progressione di malattia fino alle fasi avanzate) a NIL è a discrezione dello Sperimentatore Principale del Centro. Tuttavia, le informazioni riguardanti il decorso e l’outcome di questi pazienti saranno raccolti e registrati per almeno 5 anni, e tali pazienti potrebbero essere arruolati in studi interventistici promossi da GIMEMA o altri Sponsor. Dopo l’induzione della fase della terapia di remissione molecolare profonda, ovvero primi due anni dello studio, la malattia residua sarà strettamente monitorata (trimestralmente) con saggi di PCR quantitativa. Tutti i pazienti che ottengono una riduzione maggiore di 4.0 unità logaritmiche della malattia residua (MR4.0) entro i primi 3 anni del trattamento, e mantengono questo livello di risposta in tutti i test successivi alla fine dei quattro anni di terapia, sono idonei ad entrare nella fase di interruzione dello studio. Pertanto, tutti i pazienti che sono in MR4.0 dopo un periodo di 4 anni di trattamento con TKI, che deve includere nella parte finale almeno un anno di mantenimento della MR4.0, definito come un periodo di 12 mesi durante il quale non si verifica mai la perdita di MR4.0 in 4 analisi MRD consecutive ad intervalli di 3 mesi, saranno inseriti nella fase dello studio TFR. In caso di perdita della MR3.0, sarà ripristinato l’ultimo TKI assunto allo stesso dosaggio. Tutti i pazienti che includono tutti quelli che non soddisfano i criteri per l’interruzione del trattamento con TKI continueranno il trattamento assegnato e saranno seguiti per 5 anni, a partire dalla data di arruolamento.
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Obiettivi Primari
Lo studio valuterà, in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi, l’efficacia della terapia
con NIL in prima linea rispetto a IM seguito da NIL in caso di assenza di risposta ottimale come
definito dai criteri ELN, che utilizzano due endpoint primari:
- Valutare il tasso di risposta molecolare (MR4.5) a 24 mesi;
- Valutare il tasso di pazienti che mantengono una remissione libera da trattamento sostenuta nel
tempo (≥MR3.0) senza recidiva molecolare 12 mesi dopo l’ingresso nella fase TFR. La recidiva
molecolare è definita come perdita di MMR o confermata perdita di MR3.0.
Obiettivi Secondari
Determinare la profondità della risposta molecolare a 4 anni.
Valutare la PFS nei due bracci dello studio. L’obiettivo PFS è definito come progressione a fase
acuta o blastica o morte per qualunque causa insorga per prima.
Determinare il tasso di risposta molecolare maggiore (MR3.0) al primo, secondo, terzo e quarto
anno nei due bracci dello studio.
Dinamicità della risposta molecolare.
Relazione tra le caratteristiche al baseline e l’endpoint primario.
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Valutare il profilo di sicurezza sia del braccio trattato con NIL che del braccio trattato con IM.
Determinare il tasso e la distribuzione temporale dell’interruzione del TKI in prima linea, dovuto ad
effetti collaterali, tossicità ed eventi avversi.
Valutare la qualità di vita dei pazienti (Quality of Life, QoL) e l’aderenza alla terapia al baseline ed a
6, 12, 18, 24, 27, 33, 36, 39, 42, 48, 51, 54 e 60 mesi nelle seguenti scale QoL: affaticamento,
funzioni fisiche e stato sanitario globale/QoL (misura di outcome: EORTC QLQ-C30), impatto sulla
vita quotidiana e sulla sintomatologia (misura di outcome: EORTC CML-24), impatto della malattia
(misura di outcome: EORTC QLQ-ELD14).
Popolazione in studio
Pazienti adulti con LMC in fase cronica BCR/ABL+ di nuova diagnosi.
Criteri di inclusione
I pazienti eleggibili per l’inclusione in questo studio devono soddisfare i seguenti criteri:
Pazienti con confermata diagnosi di LMC in fase cronica BCR/ABL+ o LMC in fase cronica dimostrata che deve soddisfare i seguenti criteri:
< 15% blasti nel sangue periferico < 30% blasti più promielociti nel sangue periferico < 20% basofili nel sangue periferico ≥ 100 x 109/L (≥ 100,000/mm3) piastrine
Età ≥18
ECOG performance status 0-2
Evidenza di trascritti tipici BCR-ABL identificabili tramite RQ-PCR standardizzata
Adeguata funzione dell’organo definita da: o Bilirubina totale < 1.5 x ULN (ULN = limite superiore alla norma del laboratorio
locale). Non applicabile per pazienti con iperbilirubinemia isolata (sindrome di Gilbert) grado < 3
o SGOT (AST) e SGPT (ALT) ≤ 3 x ULN o Lipasi e amilasi sieriche ≤ 2 x ULN o Fosfatasi alcalina ≤ 2.5 x ULN o Creatinina sierica < 1.5 x ULN
Pazienti che hanno completato la valutazione al baseline del QoL (prima della randomizzazione)
Consenso informato scritto prima di qualsiasi procedura dello studio.
Criteri di esclusione
Trattamento pregresso con inibitori di BCR-ABL per più di 30 giorni.
Espressione di trascritti BCR-ABL atipici, al contrario del classico tipo di trascritto che codifica P210
con e13a2 od e14a2 allo screening.
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Utilizzo di agenti antineoplastici (idrossiurea, anagrelide, interferone) per il trattamento della LMC
per almeno 3 mesi.
Diabete mellito poco controllato (definito come HbA1c >8%).
Storia documentata di malattie cardiache coronariche, che includono infarto del miocardio, bypass
coronarico, stent coronarico e angina sintomatica.
Ipertensione non controllata. Storia pregressa di malattia occlusiva delle arterie periferiche. Storia di pancreatite acuta entro 12 mesi dall’ingresso in studio, o storia medica pregressa di pancreatite cronica.
Pazienti che ricevono attivamente la terapia con inibitori forti CYP3A4 e/o induttori, i quali non
possono essere interrotti o sostituiti da un trattamento differente prima dell’inizio del farmaco in
studio.
Pazienti che al momento ricevono un trattamento con un qualsiasi farmaco che abbia l’eventuale
capacità di prolungare l’intervallo QT e per il quale non si possa interrompere in sicurezza nè
sostituire con un trattamento differente prima dell’inizio del farmaco in studio.
Donne potenzialmente fertili, definite come tutte le donne fisiologicamente in grado di procreare,
a meno che non utilizzino metodi efficaci di contraccezione durante il trattamento in studio.
Pazienti incapaci di comprendere e di rispettare le indicazioni ed i requisiti dello studio.
Pazienti che rifiutano di firmare il consenso informato.
Farmaci in studio
Imatinib mesilato (precedentemente chiamato STI571) o Glivec® è un inibitore orale di BCR-ABL,
registrato nel 2001 per il trattamento in prima linea della LMC. È somministrato usualmente alla
dose di 400 mg.
Nilotinib o Tasigna® è un derivato amminopirimidinico orale che è 30-50 volte più potente
dell’imatinib in vitro. NIL è attivo contro la maggior parte delle mutazioni resistenti a IM eccetto la
T315I. NIL è approvato per il trattamento in prima linea in Europa da dicembre 2010. È
somministrato alla dose di 300 mg due volte al giorno.
Valutazione e Follow-up
Valutazione clinica ed esame fisico, che includono altezza, peso, segni vitali e altri valori rilevanti
saranno valutate al momento dell’arruolamento (baseline) e ogni 15 giorni per i primi 3 mesi, ogni
mese prima del 6° mese e ogni 3 mesi prima della fine della fase di consolidamento e
mantenimento della MR (48° mese). Questa valutazione sarà effettuata ogni mese durante la fase
TFR. La conta delle cellule del sangue, che include emoglobina, la conta delle piastrine, i globuli
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bianchi e il differenziale saranno valutati al baseline e saranno monitorati ogni 15 giorni per i primi
3 mesi, ogni mese prima del 6° mese e ogni 3 mesi prima della fine della fase di consolidamento e
mantenimento dello studio (48° mese).
Questa valutazione sarà effettuata ogni mese durante la fase TFR. Gli esami chimici del siero, che
includono BUN, creatinina sierica, AST, ALT, ALP, bilirubina diretta, bilirubina indiretta, lipasi,
amilasi, trigliceridi, Ca, P, Na e Mg, glucosio, concentrazione totale di proteine e profilo
elettroforetico, concentrazione di IgG, IgA, IgM, saranno effettuati al baseline e ogni 15 giorni per i
primi 3 mesi, ogni mese prima del 6° mese e ogni 3 mesi prima della fine della fase di
consolidamento e mantenimento dello studio (48° mese). Questa valutazione sarà effettuata ogni
mese durante la fase TFR. HDL, LDL, colesterolo totale saranno valutati ogni 4 settimane prima del
6° mese e ogni 3 mesi prima della fine della fase di consolidamento e mantenimento dello studio
(48° mese). Questa valutazione sarà effettuata ogni mese durante la fase TFR. HbA1c sarà valutata
al baseline, ogni 3 mesi per un anno, successivamente ogni 6 mesi prima della fine dello studio.
Le analisi citogenetiche tramite CBA (chromosome banding analysis) di campioni di cellule
metafasiche di midollo devono essere effettuate al baseline, al 3° mese e in caso di fallimento.
- Un’analisi molecolare quantitativa del trascritto BCR-ABL tramite RQ-PCR su un campione
di sangue periferico è necessaria al baseline (al momento dell’arruolamento) prima di
qualsiasi TKI specifico e ogni 3 mesi durante lo studio secondo le raccomandazioni ELN
2013. I pazienti che raggiungono la fase di remissione libera da trattamento dello studio
devono essere monitorati mensilmente tramite monitoraggio dell’MRD con RQ-PCR su
campioni di sangue periferico.
- È stata organizzata una rete di laboratori di supporto per il monitoraggio della MRD.
Le analisi dei punti di rottura di Abl devono essere effettuati ogni qualvolta un paziente soddisfi i
criteri ELN per fallimento e ogni qualvolta il TKI venga sostituito.
La distribuzione nel tempo delle valutazioni di QoL è pianificata sulla base delle visite
programmate. La QoL deve essere misurata al baseline (T0) e in tempi successivi: a 6 (T1), 12 (T2),
18 (T3), 24 (T4), 27 (T5), 33 (T6), 36 (T7), 39 (T8), 42 (T9), 48 (T10), 51 (T11), 54 (T12) e 60(T13)
mesi.
I suddetti tempi sono stati programmati per incrementare la sensibilità a possibili effetti dei
trattamenti in studio. Dal T12 (12 mesi) in poi, il programma del trattamento potrebbe variare
all’interno del braccio con IM in seguito alla sostituzione di IM con NIL. Una successiva valutazione
dopo 12 mesi (ovvero T4 a 24 mesi) è intesa come tempo sufficiente per valutare se il QoL possa
essere influenzato dalla sostituzione del trattamento.
Uscita dallo studio
I pazienti escono dallo studio soltanto in caso di rifiuto. In tutti gli altri casi, quali violazioni del
protocollo e questioni amministrative, e ogni qualvolta possano verificarsi cambiamenti del
trattamento, i pazienti rimangono all’interno dello studio ed è necessario raccogliere le
informazioni su trattamento, progressione, eventi avversi seri e morte.
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Dimensione del campione e statistica
Questo studio ha due endpoint primari: la proporzione di pazienti con risposta molecolare
profonda (ovvero ≥MR4.5) a 24 mesi e la proporzione di pazienti che rimane in remissione libera da
trattamento, senza recidiva molecolare, 12 mesi dopo l’ingresso nella fase TFR.
I due gruppi di trattamento randomizzati saranno confrontati secondo il principio dell’Intention-
To-Treat (ITT). Al fine di valutare confronti multipli, sarà applicato il metodo Bonferroni come di
seguito per correggere il livello di significatività:
− Endpoint precoce (ovvero la “proporzione di pazienti con ≥ MR4.5 a 24 mesi”) sarà testata ad
un livello di significatività del 3%
− Endpoint tardivo (ovvero la “proporzione di recidiva dei pazienti dopo 12 mesi nella fase TFR”)
sarà testate ad un livello di significatività del 2%.
La dimensione del campione è stata stimata in modo da garantire almeno l’80% della potenza per
ciascun endpoint primario.
Proporzione di pazienti con risposta molecolare profonda (ovvero ≥ MR4.5) a 24 mesi
Sulla base dei risultati osservati nell’ENESTnd e ENEST1st, si prevede che il 16% dei pazienti
randomizzati con NIL raggiungeranno MR4.5 oppure uno stato migliore alla fine di un periodo di
trattamento di 24 mesi.
In riferimento al gruppo randomizzato con IM, nessuna pubblicazione è disponibile sulla sequenza
IM-NIL; tuttavia, sulla base dell’esperienza clinica si prevede che il 6% dei pazienti raggiungano
MR4.5 oppure uno stato migliore alla fine dello stesso periodo.
Un totale di 470 pazienti (235 per gruppo di trattamento) è necessario per valutare la suddetta
differenza (ovvero 16% rispetto al 6%) come statisticamente significativa con una potenza del 90%.
Il confronto sarà effettuare con un test di Cochran-Mantel-Haenszel stratificato a due code (soglia
al 3%).
Proporzione di pazienti senza recidiva dopo 12 mesi nella fase TFR
Sulla base dell’esperienza clinica, la proporzione di pazienti che raggiungono una MR4.0 stabile
durante il periodo di consolidamento e che entrano nella fase TFR è atteso essere circa 33% e 20%
per i gruppi randomizzati NIL e IM, rispettivamente.
Tra i pazienti che entrano nella fase TFR si attende una proporzione di pazienti senza recidiva dopo
un anno del 65% nel braccio NIL (es.: 21% di tutti i pazienti randomizzati NIL) e del 50% nel braccio
IM (es.: 10% di tutti i pazienti randomizzati IM).
Un totale di 500 pazienti (250 per gruppo di trattamento) consentirà una Potenza del 90% per
stimare la differenza attesa (es.: 21% vs 10%) come statisticamente significativa. Il confronto sarà
effettuato con un test di Cochran-Mantel-Haenszel stratificato a due code (soglia al 3%).
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Tenuto conto di una piccola percentuale di drop out, attesa principalmente in quei pazienti con più
bassa riduzione di MRD, sarà necessario randomizzare un totale di 600 pazienti (300 per gruppo di
trattamento).
Considerazioni etiche
Questo studio è condotto in accordo sia con la Dichiarazione di Helsinki sia con la normativa
nazionale, per garantire la paziente il più alto grado di tutela. Il protocollo è stato scritto e lo
studio sarà condotto secondo la ICH Harmonized Tripartite Guideline for Good Clinical Practice. Il
protocollo sarà approvato dai Comitati Etici nazionali.
Costi dello studio
La Fondazione GIMEMA attraverso un finanziamento libero ricevuto da Novartis Pharma si
occuperà dell’utilizzo dei fondi per lo studio. I test di laboratorio e le analisi citogenetiche e
molecolari richieste sono gli stessi per il monitoraggio di sicurezza ed effetti terapeutici nei
pazienti con LMC in fase cronica trattati un TKI, secondo le linee guida ELN 2013. Imatinib e
Nilotinib sono approvati e rimborsati per il trattamento della LMC in prima e seconda linea, dal
Servizio Sanitario Nazionale dove lo studio si svolgerà.