W:Lavori613 - Viridis Energia s.r.l - Biogas613-003 VBio6...
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613-003WVI14(INT Verif Compatibilità e Invarianza Idraulica)
SOMMARIO
1 Risposta al punto 7 (Area Procedure Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali) .......................... 2
2 Risposta al primo punto (Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche) .............................. 5
3 Risposta al secondo punto (Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche) .......................... 6
3.1 Premessa .......................................................................................................................... 6
3.2 Verifica preliminare compatibilità idraulica: analisi idrografica-bibliografica-storica ............. 8
3.2.1 Individuazione e descrizione degli strumenti urbanistici ........................................... 8
3.2.2 Descrizione del reticolo idrografico ....................................................................... 12
3.3 Verifica invarianza idraulica ............................................................................................. 16
3.3.1 Introduzione .......................................................................................................... 16
3.3.2 Calcolo volume minimo di invaso .......................................................................... 19
3.3.3 Soluzioni progettuali.............................................................................................. 24
3.4 Conclusioni ...................................................................................................................... 26
3.5 Asseverazione ................................................................................................................. 27
4 Risposta all’osservazione ARPAM, Inquadramento Progettuale – MATRICE ACQUE ............ 30
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1 Risposta al punto 7 (Area Procedure Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali)
In riferimento alle acque di seconda pioggia, si precisa che tale tipologia di scarico non deve essere
autorizzata ai sensi del D.Lgs. 152/06 Parte Terza e del PTA Marche, Sezione D, Norme Tecniche di
attuazione allegato a DACR 145/2010, articolo 42, comma 1.
Si aggiunge inoltre che questa posizione è già stata assunta dalla stessa Provincia di Ancona, previo
parere ARPAM, per un impianto biogas con soluzioni impiantistiche analoghe e di cui si allegano i
pareri dei suddetti Enti.
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2 Risposta al primo punto (Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche)
In merito alle considerazioni poste in essere da Comune di Monsano si evidenzia che le stesse non
sono supportate da alcun approfondimento tecnico fotografico e che lo stesso PAI non individua aree
esondabili in prossimità dell’area in questione. Con riferimento al presunto scarico di ulteriori quantità di
acque rispetto alla situazione esistente nel fosso Vallato, si precisa che questo non avverrà in seguito
alle soluzioni progettuali proposte nella revisione dell’impianto fognario (TV09- Schema Impianto
Fognario Rev 01) e dimensionate, nel capitolo successivo, al fine di ottemperare all’invarianza
idraulica, il cui obbiettivo è quello di richiedere “a chi propone una trasformazione di uso del suolo di
accollarsi, attraverso opportune azioni compensative, gli oneri del consumo della risorsa territoriale
costituita dalla capacità di un bacino di regolare le piene e quindi di mantenere le condizioni di
sicurezza territoriale nel tempo”(rif. Allegato 1 alla DGR n° 53 del 27/01/2014, LR 23/11/2014 n°22,
“Criteri, modalità e indicazioni tecnico-operative per la redazione della verifica di compatibilità idraulica
degli strumenti di pianificazione territoriale e per l’invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali”,
Titolo III, punto 3.1).
Per quanto sopra esposto, l’ottemperanza all’invarianza idraulica garantisce per definizione il
mantenimento della situazione esistente per quanto riguarda lo scarico di acqua nel fosso Vallato,
senza alcun ulteriore aggravio per lo stesso; si ritiene dunque non necessario intervenire per
adeguamenti alla sezione dell’alveo del suddetto fosso, a meno di ripuliture per manutenzione ordinaria
a carico delle autorità competenti.
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3 Risposta al secondo punto (Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche)
3.1 Premessa
La presente verifica di compatibilità idraulica e di invarianza idraulica è stata sviluppata ai sensi
dell’Art. 10 della L.R. n. 22 del 23 novembre 2011, secondo i “Criteri, modalità e indicazioni e tecnico-
operative per la redazione della verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione
territoriale e per l’invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali”, approvati in data 27/01/2014
con Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Marche n.53.
La Legge Regionale introduce la valutazione di compatibilità idraulica fra le verifiche necessarie agli
“strumenti di pianificazione del territorio ed alle loro varianti da cui derivi una trasformazione
territoriale in grado di modificare il regime idraulico”. La verifica deve essere “volta a riscontrare che
non sia aggravato il livello di rischio idraulico esistente, né pregiudicata la riduzione, anche futura, di
tale livello.” La valutazione di compatibilità idraulica (VCI) deve rilevare che le scelte pianificatorie
valutino la pericolosità idraulica presente e potenziale delle aree e le possibili alterazioni del regime
idraulico indotto dalle scelte (Titolo II par. 2.1 dei Criteri, modalità e indicazioni tecnico-operative per
la redazione della verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione territoriale).
La D.G.R. n. 53/2014 al punto 2.2 “Ambito di applicazione” riporta “Ai fini del presente
regolamento si considerano in grado di modificare il regime idraulico e conseguentemente da
assoggettare a VCI per previsione legislativa:
b) Strumenti di pianificazione territoriale generale e loro varianti che, pur non incrementando il rapporto
di copertura vigente, riguardino aree comunque denominate, interessanti superfici maggiori di 2 ha,
che non possono essere considerate di completamento in quanto non rispondenti ai requisiti di cui
all’art. 2, lett b) del D.M. 1444/1968”
Le fasi di analisi della Verifica di Compatibilità Idraulica, come indicato dal paragrafo 2.4.1, sono:
a) Verifica Preliminare: analisi idrografica-bibliografica-storica;
b) Verifica Semplificata: analisi idrografica-bibliografica-storica e analisi geomorfologica;
c) Verifica Completa: analisi idrografica-bibliografica-storica, analisi geomorfologica e analisi
idrologica-idraulica di dettaglio.
Come stabilito nel par. 2.4.1 dei succitati criteri, indicazioni e modalità, la Verifica Preliminare è da
sviluppare sempre; l’esito della Verifica Preliminare indicherà se sottoporre lo strumento di
pianificazione ai successivi livelli di analisi. “I successivi livelli di approfondimento della VCI, vanno
sviluppati per i corsi d’acqua:
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a) che rientrano tra quelli demaniali, individuati nelle mappe catastali;
b) per i quali sono individuate criticità legate a fenomeni di esondazione/allagamento in strumenti di
programmazione o in altri studi eventualmente disponibili;
c) sui quali si sono verificati in passato eventi di esondazione/allagamento.”
I successivi paragrafi forniranno indicazione atte a dimostrare l’esclusione dalle precedenti
condizioni, confermando dunque la necessità di sviluppare la sola Verifica Preliminare.
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3.2 Verifica preliminare compatibilità idraulica: analisi idrografica-bibliografica-
storica
3.2.1 Individuazione e descrizione degli strumenti urbanistici
L’area in oggetto è ubicata nel Comune di Monsano (AN) in via Selvatorta ed è situata ad una quota
di circa 65 mt s.l.m.
Cartograficamente ricade nella Tavoletta IGM, scala 1:10.000, Foglio 292 nella sezione n. 292040
“Monte S. Vito” della Carta Tecnica Regionale.
Stralcio C.T.R. Regione Marche
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La ditta VBIO 6 S.A. S.r.l. è localizzata in area prevalentemente agricola, equidistante dal centro
abitato di Monsano, dalla zona industriale di S. Ubaldo, dal centro abilitato di Monte S. Vito e dalla
località Borghetto, in posizione quasi pianeggiante con leggera pendenza in direzione Sud-Ovest, a
nord-est del bacino idrografico del fosse del Vallone. Il lotto è’ posto nelle vicinanze della Strada
Comunale denominata Via Selvatorta.
Immagine aerea del lotto tratta da Google Maps
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Stralcio del P.R.G. del Comune di Monsano
L’area è classificata nel vigente P.R.G. del Comune di
Monsano come “Zona agricola di base E0” con alcune
porsioni ricadenti in “Zona agricola prescrizioni
particolari E5 – Corsi d’acqua” e “E9 - Edifici e
manufatti storici extraurbani” ed è destinata
prevalentemente ad attività agricole.
Legenda P.R.G.
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Catastalmente l’unità immobiliare è individuata al N.C.E.U. del Comune di Monsano al Foglio n. 10
particelle n.2, 3, 5, 6, 7, 9, 10.
Estratto di mappa catastale
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3.2.2 Descrizione del reticolo idrografico
L’area ricade all’interno del bacino idrografico del fiume Esino.
Il fiume Esino ha origine dai versanti orientali della dorsale Umbro – Marchigiana, precisamente dal
Monte Cafaggio e sfocia con estuario nel Mar Adriatico.
Per quanto riguarda i principali tributari, in sinistra idrografica essi sono il Giano, il Sentino, il fosso
Traponzo o di Chiaravalle, mentre in destra idrografica il torrente Esinante e il Cesola.
P.T.A. Regione Marche – Tav. B.1.2.6 Area Idrografica con Unità idrografiche
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Si riportano i dati principali del bacino idrografico
BACINO IDROGRAFICO FIUME ESINO
P.T.A. Regione Marche – Tav. 2-A.1.1 Bacini idrografici della Regione Marche
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P.T.A. Regione Marche – Tav. 38-A.1.5
Schema idrogeologico, isoiete e stazioni di monitoraggio ambientale del bacino del F. Esino
Per quanto riguarda gli aspetti legati al rischio idraulico, si osserva che il Piano per l’Assetto
Idrogeologico redatto dall’Autorità di Bacino della Regione Marche non individua alcuna criticità
nell’area in esame, come riscontrabile dalla cartografia allegata.
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Estratto della cartografia PAI
Consultando l’archivio del Progetto AVI, commissionato dal Ministro per il Coordinamento della
Protezione Civile al Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI) del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) allo scopo di realizzare un censimento delle aree
storicamente vulnerate da calamità geologiche (frane) ed idrauliche (piene), non vi sono stati fenomeni
di piena nei dintorni del sito di analisi.
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3.3 Verifica invarianza idraulica
3.3.1 Introduzione
In base a quanto indicato nel D.G.R. 53/2014, l’obiettivo dell’invarianza idraulica è quello di richiedere a
chi propone una trasformazione di uso del suolo di accollarsi, attraverso opportune azioni
compensative, gli oneri del consumo della risorsa territoriale costituita dalla capacità di un bacino di
regolare le piene e quindi di mantenere le condizioni di sicurezza dello stesso territorio regionale.
Inoltre, esso deve tenere conto dell’effettivo grado di consumo della risorsa associato ad ogni singolo
intervento e richiedere azioni compensative proporzionate di conseguenza.
Ogni intervento che provoca impermeabilizzazione dei suoli ed aumento delle velocità di corrivazione
deve prevedere azione correttive volte a mitigare gli effetti, e tali azioni sono da rilevare essenzialmente
nella realizzazione di volumi di invaso finalizzati alla laminazione; se la laminazione è attuata in modo
da mantenere i colmi di piena prima e dopo la trasformazione inalterati, si parla di “invarianza idraulica”
delle trasformazioni di uso del suolo.
Il progetto presentato dalla VBIO 6 S.A. S.r.l prevede la realizzazione di un impianto biogas
comprendente vari manufatti e la viabilità a loro servizio come da immagine riportata.
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In progetto sono previste superfici sia impermeabili che semi-impermeabili, secondo la tabella di
seguito riportata; dunque è necessario soddisfare le esigenze dell’art. 10 della L.R. n. 22/2011 e la
verifica di invarianza idraulica.
SUPERIFICI IN PROGETTO [mq]
Sup fondiaria totale 44437
Sup impermeabile totale 14941
Sup semi-permeabile totale 7152
Sup permeabile totale 22344
Sup agricola inalterata 7785
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3.3.2 Calcolo volume minimo di invaso
Il calcolo del volume minimo di invaso viene eseguito attraverso il “Foglio di calcolo per lo
sviluppo della Verifica per l'Invarianza Idraulica” presente sul sito
http://www.autoritabacino.marche.it/invidr/.
Considerata la conformazione della superficie fondiaria, la stessa è stata suddivisa in due parti e ogni
parte sarà servita da un proprio volume di invaso, come indicato nella figura di seguito.
Suddivisione superficie fondiaria in “Sottoparte Sud-Ovest” (VERDE) e “Sottoparte Nord-Est” (BLU
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Si precisa inoltre che:
• fra i manufatti in progetto è prevista la realizzazione di vasche a tenuta senza copertura o con
copertura non ermetica. Risulta ovvio che dette vasche, in caso di eventi meteorici,
raccoglieranno, oltre al loro contenuto, anche la quantità di pioggia che cadrà dentro di esse e
pertanto nel conteggi che seguiranno, le superfici di dette vasche sono state conteggiate fra la
superfice permeabile;
• la viabilità interna non asfaltata, strada bianca, è stata considerata come superficie semi-
permeabile e dunque conteggiata al 50% come superficie impermeabile e al 50 % come
superficie permeabile;
• per entrambi le sotto-parti è stata considerata anche una superficie agricola inalterata secondo
la figura sotto riportata.
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DATI DI CALCOLO
Sottoparte Sud-Ovest Sottoparte Nord-Est
sup fondiaria sup fondiaria
TOT [mq] 9247 TOT [mq] 35190
Sottoparte Sud-Ovest Sottoparte Nord-Est
sup impermeabile sup impermeabile
strada depolverizzata 5365
1 675,5
2 5525
3 122
4 66,5
5 47,5
6 130
caricatore 46
7 78
platea pre vasca 60
8 60
9 553
10 553
11 1072,5
12 15
13 80
14 17,5
16 173
17 3,5
18 8
19 265
20 25
TOT [mq] 0 TOT [mq] 14941
Sottoparte Sud-Ovest Sottoparte Nord-Est
sup semi-permabile
sup semi-permabile
strada bianca esterna 908 strada bianca esterna 811
strada bianca interna 5433
TOT [mq] 908 TOT [mq] 6244
Sottoparte Sud-Ovest Sottoparte Nord-Est
sup permeabile sup permeabile
TOT [mq] 8339 TOT [mq] 14005
Sottoparte Sud-Ovest Sottoparte Nord-Est
sup agricola inalterata sup agricola inalterata
TOT [mq] 1848 TOT [mq] 5937
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FOGLIO DI CALCOLO
SOTTO-PARTE SUD-OVEST
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SOTTO-PARTE NORD-EST
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3.3.3 Soluzioni progettuali
In relazione alle caratteristiche del lotto ed alle trasformazioni di progetto, per l’ottemperanza
dell’invarianza idraulica, è necessario realizzare i seguenti volumi minimi di laminazione:
Sottoparte Sud-Ovest Sottoparte Nord-Est
42,38 mc 1050,19 mc
Si precisa inoltre che a servizio della Sottoparte Nord-Est dovrà essere realizzata anche una vasca di
prima pioggia per rispettare le disposizioni dell’art. 42 delle N.T.A. del P.T.A. della Regione Marche.
Di seguito si riporta il dimensionamento della vasca di prima pioggia.
Superficie complessiva delle strade depolverizzate e delle aree stoccaggio ≈ 10870m2
Altezza di pioggia = 5mm
Volume di acqua da trattare ≈ 54m3
Volume della vasca di prima pioggia = 55m3 (10,75x2,46x2,70m)
Il paragrafo “B.6.3 – Caratteristiche qualitative e quantitative richieste” delle Linee Guida “B” –
Sviluppo della verifica per l’invarianza idraulica riporta: “Nelle situazioni in cui, oltre ai fini del
conseguimento degli obbiettivi di qualità dei corpi idrici superficiali, si renda necessario adottare sia
interventi di gestione delle acque di prima pioggia, sia azioni nei confronti dell’invarianza idraulica
attraverso la realizzazione di vasche volano o laminazione, le stesse possono essere realizzate
per soddisfare entrambe le esigenze qualitative e quantitative, nel rispetto dei parametri
progettuali previsti per queste tipologie di manufatti. Concorrono al calcolo dei volumi di
laminazione, oltre alle suddette opere, tutti i manufatti strutturalmente idonei a garantire uno
stoccaggio anche temporaneo delle acque meteoriche di deflusso superficiale, ricomprese
all’interno della trasformazione che determina impermeabilizzazione.”
Il volume della vasca di prima pioggia consegue dunque al raggiungimento degli obbiettivi di invarianza
idraulica e il volume di laminazione da realizzare sarà quello indicato di seguito
- Volume di invaso da calcolo 1050,19 mc -
- Volume vasca di prima pioggia 55 mc =
- Volume di invaso da realizzare 1000,19 mc
Lo scomputo del volume raccolto nella vasca di prima pioggia è ulteriormente avvalorato
dall’assunzione progettuale che prevede il reinserimento della stessa nel processo produttivo senza
indurre ad uno scarico diretto in acque superficiali.
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Per l’ottemperanza dell’invarianza idraulica il progetto prevede le seguenti soluzioni:
- SOTTOPARTE SUD-OVEST: si sfrutterà il volume di laminazione dei 150 metri lineari di
canalette di scolo realizzate nel terreno di proprietà;
- SOTTOPARTE NORD-EST: realizzazione di una vasca di laminazione in cemento di
volume minimo utile 1000,19 mc.
Si rimanda all’elaborato grafico specifico (TV09- Schema Impianto Fognario Rev.01) per la descrizione
delle soluzioni sopra esposte e si precisa che per quanto riguarda la Sotto parte Nord-Est si è
cautelativamente scelto di non scomputare dal volume della vasca di laminazione il volume delle
canalette di scolo che saranno realizzate per un totale di circa 220 metri lineari, come riportato nel
suddetto elaborato grafico
Inoltre, considerata la superficie fondiaria dell’intervento in progetto, di circa 44.400 mq, in base alla
Tabella 1 del punto 3.4 Titolo III, il progetto è classificabile come intervento “A significativa
impermeabilizzazione potenziale”.
In aggiunta al volume minimo di invaso di cui sopra, il Regolamento di Attuazione alla lettera c) del
punto 3.4 Titolo III obbliga, per i casi di “Significativa Impermeabilizzazione Potenziale”, che le luci di
scarico e i tiranti idrici ammessi nell’invaso vadano dimensionati in modo da garantire la conservazione
della portata massima defluente dall’area in trasformazione ai valori precedenti
l’impermeabilizzazione….
Per l’ottemperanza di quanto sopra esposto si è scelto di realizzare lo scarico della vasca di
laminazione mediante installazione di elettropompa funzionante con portata minore alla portata
ammissibile su corpo recettore individuata dai calcoli sopra riportati.
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3.4 Conclusioni
Alla luce di quanto esposto è’ stato necessario redigere la VCI in quanto si rientra nel punto 2.2 lettera
b) della D.G.R. n. 53/2014, essendo l’area superiore a 2 ha.
La VCI è stata sviluppata nel solo livello Preliminare in quanto, come la cartografia e documentazione
allegata testimonia, i corsi d’acqua limitrofi alla zona non sono demaniali, non vi sono individuate
criticità legate a fenomeni di esondazione/allagamento in strumenti di programmazione, non si hanno
notizie di eventi di esondazione/allagamento passati. Non si rientra dunque nei casi indicati nel
paragrafo 2.4.1. della D.G.R. che richiedono obbligatoriamente successivi livelli di analisi.
Il reticolo idrografico della zona è caratterizzato da fossi di modeste o piccole dimensioni con moderati
sviluppi e risultano il compluvio di aree assolutamente circoscritte.
L’analisi idrografica, bibliografica e storica ha riscontrato l’assenza di possibili fenomeni di esondazione
nel sito in esame e nelle immediate vicinanze dello stesso.
L’archivio storico del Progetto AVI, circa le calamità idrauliche (piene) avvenute nella zona, non da
riscontro di eventi passati.
Data la situazione idrogeologica descritta, l’area in esame non è interessata da vulnerabilita’
idrogeologica ed idraulica.
L’area è posta a quote topografiche e distanze dai corsi d’acqua tali da non essere interessata da
fenomeni di inondazione/allagamento del reticolo idrografico e dalle dinamiche fluviali; pertanto la
verifica di compatibilità idraulica risulta soddisfatta dalla presente Verifica Preliminare. (vedi criteri e
modalità adottati con deliberazione Giunta Regionale del 27/01/2014 par. 2.4.2).
Circa la Verifica di Invarianza Idraulica, la stessa risulta soddisfatta attraverso la realizzazione di una
vasca di laminazione, lo sfruttamento della vasca di prima pioggia (realizzata in ottemperanza alle
norme tecniche di attuazione del PTA Marche) ed allo sfruttamento dei volumi messi a disposizione
delle canalette di scolo realizzate su terreno di proprietà.
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3.5 Asseverazione
REGIONE MARCHE – L.R. 22 DEL 23/11/2011, ART. 10
COMPATIBILITA’ IDRAULICA DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI
DGR N. 53 DEL 27/01/2014
ASSEVERAZIONE SULLA
COMPATIBILITA’ IDRAULICA DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI
(Verifica di Compatibilità Idraulica e di Invarianza Idraulica)
I sottoscritti
CICCARELLI Dott. Fabio, nato a Montefano (MC) il 03/11/1954, residente a Camerino (MC) in via Madonna
delle Carceri n° 12, in qualità di libero professionista in possesso di laurea in Chimica Industriale
OTTAVIANI Ing. Elio, nato a Recanati (MC) il 19/07/1958, residente a Castelfidardo (AN) in via M.E.
Dominici n° 36, in qualità di libero professionista in possesso di laurea in Ingegneria Meccanica (vecchio
ordinamento)
incaricati, nel rispetto delle vigenti disposizioni che disciplinano l’esercizio di attività professionale, dalla
VBIO6 S.A. S.r.l.:
di redigere la Verifica di Compatibilità Idraulica del seguente strumento di
pianificazione del territorio, in grado di modificare il regime idraulica:
REALIZZAZIONE IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE
BIOGAS SITO IN VIA SELVATORTA NEL COMUNE DI MONSANO (AN)
Di definire le misure compensative rivolte al perseguimento dell’invarianza idraulica,
per la seguente trasformazione/intervento che può provocare una variazione di
permeabilità superficiale:
REALIZZAZIONE IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE
BIOGAS SITO IN VIA SELVATORTA NEL COMUNE DI MONSANO (AN)
DICHIARANO
di aver redatto la Verifica di Compatibilità Idraulica prevista dalla LR. n. 22/2011
conformemente ai criteri e alle indicazioni tecniche stabilite dalla Giunta Regionale ai sensi
dell'art. 10, comma 4 della stessa legge.
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che la Verifica di Compatibilità Idraulica ha almeno i contenuti minimi stabiliti dalla Giunta
Regionale.
di aver ricercato, raccolto e consultato le mappe catastali, le segnalazioni/informazioni relativi
a eventi di esondazione/allagamento avvenuti in passato e dati su criticità legate a fenomeni
di esondazione/allagamento in strumenti di programmazione o in altri studi conosciuti e
disponibili.
che l'area interessata dallo strumento dì pianificazione
non ricade / ricade parzialmente / ricade integralmente, nelle aree mappate nel
Piano stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico (PAI - ovvero da analoghi strumenti di
pianificazione di settore redatti dalle Autorità di Bacino/Autorità di distretto).
di aver sviluppato i seguenti livelli/fasi della Verifica di Compatibilità Idraulica:
Preliminare;
Semplificata;
Completa.
dì avere adeguatamente motivato, a seguito della Verifica Preliminare, l'esclusione dai
successivi livelli di analisi della Verifica di Compatibilità Idraulica
di avere adeguatamente motivato l'utilizzo della sola Verifica Semplificata, senza necessità
della Verifica Completa.
in caso dì sviluppo delle analisi con la Verifica Completa, di aver individuato la pericolosità
idraulica che contraddistingue l'area interessata dallo strumento di pianificazione secondo i
criteri stabiliti dalla Giunta Regionale.
che lo strumento di pianificazione/trasformazione/intervento ricade nella seguente classe (rif
Tab.1, Titolo III, dei criteri stabiliti dalla Giunta Regionale) - barrare quella maggiore:
trascurabile impermeabilizzazione potenziale;
modesta impermeabilizzazione potenziale;
significativa impermeabilizzazione potenziale;
marcata impermeabilizzazione potenziale.
di aver definito le misure volte al perseguimento dell'invarianza idraulica, conformemente ai
criteri stabiliti dalla Giunta Regionale ai sensi dell'art. 1O, comma 4 della stessa legge.
che la valutazione delle misure volte al perseguimento dell'invarianza idraulica ha almeno i
contenuti minimi stabiliti dalla Giunta Regionale.
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che le misure volte al perseguimento dell'invarianza idraulica sono quelle migliori conseguibili
in funzione delle condizioni esistenti, ma inferiori a quelli previsti per la classe di
appartenenza (rif. Tab. 1, Titolo III), ricorrendo le condizioni di cui al Titolo IV, Paragrafo 4.1.
DICHIARANO
la compatibilità tra lo strumento di pianificazione e le pericolosità idrauliche presentì, secondo
ì criteri stabiliti dalla Giunta R9jjìonale ai sensi dell'art 1O, comma 4 della stessa legge.
che per ottenere tale compatibilità sono previsti interventi per la mitigazione della pericolosità
e del rischio, dei quali è stata valutata e indicata l'efficacia.
la compatibilità tra la trasformazione/intervento previsto e il perseguimento dell'invarianza
idraulica, attraverso l'individuazione dì aduate misure compensative, secondo i criteri stabiliti
dalla Giunta Regionale ai sensi dell'art. 10, comma 4 della stessa legge.
Castelfidardo, 06/11/2014 I dichiaranti
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613-003WVI14(INT Verif Compatibilità e Invarianza Idraulica)
4 Risposta all’osservazione ARPAM, Inquadramento Progettuale – MATRICE ACQUE
In riferimento a tale osservazione si precisa quanto segue:
- Le acque meteoriche di prima pioggia, dopo essere state raccolte nella vasca di prima
pioggia saranno immesse nella pre-vasca di stoccaggio e utilizzate per l’idrolisi della
biomassa, solo eccezionalmente, per insufficiente disponibilità della pre-vasca saranno
inviate nella vasca di stoccaggio finale del digestato e utilizzate comunque nel processo di
digestione come acque di ricircolo;
- Il separatore solido/liquido utilizza il digestato in uscita dai fermentatori, separa il digestato
solido e reimmette il digestato liquido nella vasca rettangolare di stoccaggio finale o, qualora
questa sia piena, nella vasca circolare di stoccaggio finale.