Assessorato all'Agricoltura Le sfide nel Mondo...

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Le sfide nel Mondo Agricolo Europeo Le sfide nel Mondo Agricolo Europeo REGIONE MARCHE COMUNE di JESI CIA Provinciale COLDIRETTI Provinciale COPAGRI UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI Progetto finanziato con i fondi della Commissione Europea DGA-B.1 Politica di Informazione sull'agricoltura e lo sviluppo rurale (Regolamento n. 814/2000) Assessorato all'Agricoltura La pac ad un bivio La scelta di riformare il sostegno L’allargamento ad est: il problema Le linee generali della riforma La MTR nello specifico Le modifiche dei mercati Disaccopiamento e cross-compliance Modulazione …Concludendo Quale futuro per l’OCM olio d’oliva? L’impatto della possibile riforma di settore I risultati del modello: una sintesi

Transcript of Assessorato all'Agricoltura Le sfide nel Mondo...

Le sfide nel MondoAgricolo EuropeoLe sfide nel MondoAgricolo Europeo

REGIONE MARCHE

COMUNE di JESI

CIA Provinciale

COLDIRETTIProvinciale

COPAGRI

UNIONEPROVINCIALEAGRICOLTORI

Progetto finanziato con i fondi dellaCommissione Europea DGA-B.1 Politica di Informazione sull'agricoltura e lo sviluppo rurale (Regolamento n. 814/2000)

Assessorato all'Agricoltura

La pac ad un bivio

La scelta di riformare il sostegno

L’allargamento ad est:il problema

Le linee generali della riforma

La MTR nello specificoLe modifiche dei mercati Disaccopiamento e cross-compliance Modulazione

…Concludendo

Quale futuro per l’OCM olio d’oliva?

L’impatto della possibile riforma di settore

I risultati del modello:una sintesi

La pac ad un bivio 4

La scelta di riformare il sostegno 5

L’allargamento ad est: il problema 7

Le linee generali della riforma 9

La MTR nello specifico 12Le modifiche dei mercati Disaccopiamento e cross-compliance Modulazione

... Concludendo 17

Quale futuro per l’OCM olio d’oliva? 19

L’impatto della possibile riforma di settore 22

I risultati del modello: una sintesi 25

TESTI DI:Davide Berloni

Il paragrafo “L’allargamento ad Est:il problema” è a cura di Romina Finocchio

COORDINAMENTO

Emilio Chiodo

Realizzazione a cura di Aab“ASSOCIAZIONE ALESSANDRO BARTOLA”Studi e ricerche di economia e di politica agraria

Per maggiori informazionisull’Associazione A. Bartolasi può consultare il sito web:www.associazionebartola.it

Per informazioni dettagliate in meritoal PROGETTO INFORMA

Le sfide nel mondo agricolo europeo: problemi e opportunitàwww.provincia.ancona.it

PROGETTO GRAFICO:Gio.Com. - Giorgetti Comunicazione

IMPAGINAZIONE:Simona Albonetti

STAMPA:Tecnoprint

ILLUSTRAZIONI:Roberta Pugnaloni

CREDITI FOTOGRAFICI:Si ringraziano per le fotografie:- Archivio Ufficio Turismo

Provincia di Ancona- Archivio Regione MarcheAPTR MarcheTurismo

Pubblicazione no profit.È vietata la riproduzione anche parziale di foto e immagini.

SOMMARIO

Le sfide nel MondoAgricolo Europeo

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La Provincia di Ancona, pur non avendo ancora competenzedirette nel campo dell’Agricoltura, è da anni attiva in questoimportante settore, come soggetto di coordinamento, di stimolo,

di informazione, operando in stretta collaborazione con leOrganizzazioni professionali agricole e con i Comuni. In questa otti-ca non poteva non intervenire rispetto la proposta di riforma dellaPolitica Agricola Comunitaria (P.A.C.), adottata dalla CommissioneEuropea e che lo Stato e le Regioni italiane dovranno attuare.Gli obiettivi di questa riforma sono diversi: rendere l'agricolturaeuropea più competitiva e maggiormente orientata al mercato, libe-rando così tutte le potenzialità del territorio rurale, portare avantiuna semplificazione sostanziale della PAC, facilitare il processo diallargamento e difendere meglio la politica agricola in ambito OMC. L'attuazione della riforma dovrebbe permette, inoltre, di eliminarequegli incentivi che oggi hanno un impatto ambientale negativo eincoraggiare perciò pratiche agricole più sostenibili.La Provincia di Ancona si è fatta carico, già da tempo, di promuo-vere verso i cittadini-consumatori, anche attraverso il mondo scola-stico, il nuovo modello agricolo europeo, con la realizzazione delProgetto “Agricoltura e Società”. Ad un anno di distanza questaAmministrazione realizza il “Progetto Informa: azione formativa einformativa rivolta agli agricoltori sulla riforma della PoliticaAgricola Comune”. Con questa nuova azione si intende venire incontro alle giuste preoc-cupazioni degli imprenditori agricoli che si trovano ad affrontare leincognite di una riforma radicale dell’agricoltura europea, inciden-do profondamente sulla loro vita. Il presente testo, di rapida consul-tazione, vuole essere un contributo per approfondire i problemi e leopportunità legati al cambiamento della politica agricola, anche allaluce dell’allargamento della U.E. a 25 Paesi. Da sempre sensibile alla valorizzazione di un prodotto di qualitàquale l’olio di oliva, questo manuale vuole inoltre informare gli agri-coltori anche sui possibili sviluppi della olivicoltura, alla luce dellaimminente riforma della OCM. La Provincia di Ancona guarda quindi oltre i propri confini e colla-bora con i Paesi dell’altra sponda dell’Adriatico e con quelli in prea-desione alla U.E., che saranno chiamati presto a condividere conl’Italia l’applicazione delle nuove politiche agricole e di mercato. È stata perciò prevista la traduzione del presente testo in linguainglese, affinché possa tornare utile anche agli operatori agricoli edai rappresentanti istituzionali dei Paesi partners del progetto.

Raffaele BucciarelliAssessore all’Agricoltura

LA POLITICA AGRICOLA EUROPEA

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Il settore agricolo europeo hapresentato un notevoletumulto negli ultimi anni.

Sotto importanti pressioni inter-ne ed esterne alla ComunitàEuropea ha preso corpo unlento processo di riforma dellaPolitica Agricola Comune(PAC). La PAC è stata sottoposta a forticritiche sotto due ordini di argo-mentazioni. Esternamente, gliaccordi internazionali presi insede GATT e, i summit delWorld Trade Organisation(WTO) hanno esercitato edesercitano tuttora forti pressioniverso un allineamento dei prez-zi agricoli europei a quelli mon-diali e verso una liberalizzazio-ne dei mercati. La richiesta di una sostanzialeriduzione del sostegno ai mer-cati agricoli non proviene solodagli USA, ma anche dai Paesiin Via di Sviluppo (PVS) chetrovano difficoltà sia a collocar-si sui mercati internazionali chea competervi, rendendola piùstringente. Sul fronte interno la PAC èeccessivamente costosa e, con-siderati i vincoli di bilancio cre-scenti, è probabile che risultinon sostenibile nel momentodell’ammissione, imminente,dei Paesi dell’Europa Orientale(PECO).L’allargamento dell’UE ai PaesiPECO ha reso, quindi, necessa-ria una modifica delle politicheagricole di sostegno: se gli aiutiattualmente previsti vanno inte-

si come compensativi, nono-stante le enunciazioni di princi-pio, essi non vanno estesi aiPECO, essendo insostenibili dagiustificare sul piano interna-zionale. Nel caso li si consideri aiutidisaccoppiati e diretti, essiandrebbero ampliati anche a taliPaesi comportando un pesofinanziario del bilancio comu-nitario difficilmente sostenibile. Una risposta della CommissioneEuropea a tali pressioni, rappre-sentata dal documento notocome Agenda 2000, ha registra-to il fallimento di una sostan-ziale riforma della PAC, nelsenso di una riduzione delsostegno dei mercati. In sostanza Agenda 2000 èapparsa più un mantenimentodello status quo che una verariforma, con cambiamentinecessari per “tirare avantiqualche anno” (INEA, 1999),rendendo da un lato più forti lepressioni interne ed esterne edall’altro inderogabile unamodifica radicale del sostegnoai mercati.

Agenda 2000 èapparsa più un mantenimento dellostatus quo che una vera riforma, con cambiamentinecessari per “tirareavanti qualche anno”(INEA, 1999), rendendo da un latopiù forti le pressioniinterne ed esterne edall’altro inderogabileuna modifica radicale del sostegnoai mercati

La PACad un bivio1

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:

INEA (Istituto Nazionale diEconomia Agraria), (1999),La Riforma della PAC inAgenda 2000 – dalle propostealle decisioni finali,Osservatorio sulle PoliticheAgricole dell’Unione Europea,Roma, dicembre.

In seguito agli avvenimentiaccaduti in seno al verticeWTO, tenutosi a Seattle e al

mancato accordo del MilleniumRound la Comunità Europea haavviato una profonda revisionedella PAC senza attendere la

naturale scadenza del 2006 diquanto accordato con Agenda2000. Tale riforma intrapresa agiugno 2003, Mid Term Review(MTR), rappresenta un cambia-mento sostanziale della PAC:da un lato è chiara la volontà diridurre il legame tra aiuti comu-nitari e produzione e quindi l’o-biettivo di riorientare l’agricol-tura al mercato e dall’altroviene introdotto un meccani-smo di pagamento unico perazienda all’interno del qualeconfluiranno tutti gli aiuticomunitari. Tale meccanismo cambia radi-calmente l’erogazione delsostengo e la sua gestione, inse-rendosi nella linea di politicainiziata nel 1992 (riforma MacSharry) che ha come fine ulti-

mo un cambiamento crucialedella PAC non più a sostegnodel prezzo e della produzionema indirizzata ad un più com-prensivo reddito del produttore:gli aiuti non vengono più intesicome sostegno del prodotto madel produttore.Tale sistema dovrebbe garantireuna maggiore flessibilità nellagestione degli aiuti, unita aduna migliore semplificazioneed una accresciuta trasparenzanell’erogazione e gestione degliaiuti comunitari. La maggioranza degli aiutiviene inoltre erogata solo sevengono rispettate norme atutela dell’ambiente, sicurezzaalimentare, e benessere deglianimali.

la Mid Term Review(MTR) rappresentaun cambiamentosostanziale dellaPAC. È chiara lavolontà di ridurre illegame tra aiuticomunitari e produzione

La scelta diriformareil sostegno 2

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L’Unione Europea si stapreparando al piùambizioso progetto di

allargamento della sua storia, il1 maggio 2004 è prevista, infat-ti, l’adesione di 10, dei 13 paesiche originariamente avevanoespresso la volontà di entrare in“Europa” come nuovi membri.I paesi PECO (Paesi dell’EuropaCentrale e Orientale) per cui èprevisto l’ingresso sono: Cipro,Estonia, Lettonia, Lituania,Malta, Polonia, RepubblicaCeca, Repubblica Slovacca,Slovenia e Ungheria; l’entratadi Romania e Bulgaria è previ-sta per il 2007, mentre laTurchia non sta ancora nego-ziando l’adesione. La prima volta che si è parlatodi allargamento è stato in occa-sione del Consiglio europeo di

Copenaghen nel 1993, quandoin seguito alla caduta del murodi Berlino si è iniziato a guarda-re ad est sia per un motivo eco-nomico legato all’esigenza dicreare nuovi mercati per l’e-sportazione di prodotti comuni-tari, sia per un motivo politicorivolto al consolidamento deigiovani regimi democratici diquesti paesi.Nei cosiddetti paesi aderenti ilsettore agricolo riveste un ruolopreponderante sia in termini disuperficie sia in termini dioccupazione, tale da richiedereun ingente fabbisogno di risorsefinanziarie per l’estensionedella PAC; al contrario il lorocontributo al bilancio UE in ter-mini di PIL risulta limitato esicuramente inferiore alle risor-se assorbite.

il 1 maggio 2004 èprevista l’adesionedi 10, dei 13 paesiche originariamente avevano espresso lavolontà di entrare in “Europa” comenuovi membri

L’allargamentoad est:il problema

Superficie Popolazione Superficie Agraria Occupati AgricoliNuovi Paesi Membri 22,8 19,7 29,7 52,6Nuovi Paesi Membri + Romania e Bulgaria 33,6 22,7 45,4 125,5*(UE15=100)

SUPERFICIE TOTALE E AGRARIA, POPOLAZIONE E OCCUPATI AGRICOLI IN % RISPETTO ALL’UE - 2001

Fonte: Osservatorio sulle politiche agricole dell’UE

Anno Pagamenti diretti (mil euro) Altre misure (mil euro) Totale (mil euro)2004 361 3612005 1.450 853 2.3032006 1.786 863 2.6492013 5.819 767 6.586

SPESA PER LA PAC NEI NUOVI PAESI MEMBRI

Fonte: Osservatorio sulle politiche agricole dell’UE

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Nell’Accordo di Copenaghen(dicembre 2002) è previsto unperiodo di transizione, delladurata di 10 anni, per l’introdu-zione della PAC corrente, laquale prevede che i pagamentidiretti vengano estesi ai nuoviMembri in modo gradualecome percentuale di quelliattualmente in vigore nell’UEdei quindici (phasing out); talipagamenti sono, tuttavia, inte-grabili con degli aiuti nazionali(top-up), a patto che complessi-vamente non superino il 100%dei pagamenti in vigorenell’UELa Commissione, nel 2004, percoprire i costi dell’allargamentoha proposto di aumentare il bud-get dell’UE di 5,1 miliardi dieuro, raggiungendo i 99,724miliardi di euro per l’Europa a25, pari allo 0,98% del redditonazionale lordo dell’Unione,ben al di sotto del limite massi-mo dell’ 1,24% (Agra Press).Nell’anno corrente la spesa perla PAC, rimanendo validi gliaccordi, dovrebbe ammontare a361 milioni di euro. Nel quadrodelle prospettive finanziarieindicate dalla Commissioneeuropea risultano le seguentiprevisioni di spesa:

Rispetto a tale prospettiva, alcu-ni Stati hanno espresso il timo-re di una PAC troppo rilevanterispetto agli altri capitoli dispesa, in particolare si teme checiò vada a discapito delle politi-che strutturali. La compatibilità finanziaria dellaPAC non è, tuttavia, l’unicapreoccupazione dell’allargamen-

to dell’UE, molteplici potrebbe-ro essere gli effetti sull’econo-mia di ciascun paese coinvolto.L’ingresso dei Nuovi PaesiMembri potrà, infatti, crearenuove opportunità, come adesempio l’apertura di nuovicanali di sbocco per le esporta-zioni dei Paesi UE, ma allostesso tempo le importazioni di

prodotti sostituibili a bassoprezzo potrà compromettereseriamente la competitivitàdelle nostre produzioni. Vi è inoltre il rischio che i paga-menti elargiti ai Nuovi PaesiMembri vadano nelle mani dipochi soggetti non necessaria-mente agricoltori (privatizza-zione).

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013Sviluppo sostenibile 47.582 59.675 62.795 65.800 68.235 70.660 73.715 76.785Conservazione ed amministrazionedelle risorse naturali 56.015 57.180 57.900 58.115 57.980 57.850 57.825 57.805di cui:Agricoltura - mecatoe pagamenti diretti 43.735 43.500 43.673 43.354 43.034 42.714 42.506 42.293Altro 17.091 16.705 18.005 19.225 20.455 21.690 22.775 23.860Stanziamenti totali 120.688 135.560 138.700 143.140 146.670 150.200 154.315 158.450

PREVISIONI DELLA SPESA AGRICOLA PER L’UE-25 (MILIONI DI EURO

Fonte: Building our common future: Financial and political outlook for the enlarged Union 2007-2013 Brussels, 10 February 2004

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:

Consiglio Europeo diCopenaghen 12 e 13 dicembre 2002.Conclusioni della Presidenzahttp://db.formez.it/FontiNor.nsf/0/DAAD989A4146C714C1256C92003CA0A2/$file/copena-ghen.pdfConsiglio Europeo di Bruxelles24 e 25 ottobre 2002.Conclusioni della Presidenzahttp://db.formez.it/FontiNor.nsf/0/0e738f4d085df892c1256c610030158a/$FILE/CE_concl_pres.docConsiglio Europeo diCopenaghen,21 e 22 Giugno 1993http://www.europarl.eu.int/enlargement/ec/cop_it.htm

Agra Press, Rassegna esteradel 10 febbraio 2003, l’Allar-gamento costerà all’Unionesolo 5,1 miliardi di euro nel2004SCOPPOLA, M. (2001) l’allar-gamento ad Est: le implicazio-ni per l’agricoltura e le politi-che agrarie dell’UE, documentirelativi al “cilo di seminari distudi e approfondimento in col-laborazione con ANCA - LegaCoop” Bologna maggio.

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Ciò che va sotto il nome diMTR, rappresenta ilrisultato di un vivo

dibattito iniziato circa 2 anni fasul futuro cambiamento dellaPAC. Le modifiche rivoluziona-no la futura politica comune e ilmodo in cui l’UE sostiene l’a-gricoltura. Le nuove politichecomunitarie saranno orientatesia verso i consumatori cheverso i contribuenti, lasciandogli agricoltori liberi di produrreciò che esige il mercato eriguarderanno sia misure orien-

tate verso una riduzione delsostegno dei prezzi, attinentiessenzialmente ai cereali, semioleosi, lattiero caseario, siamisure connesse allo svilupporurale in senso ampio, con unaspecifica attenzione alla salva-guardia e valorizzazione ambien-tale e al benessere degli animali.Gli Stati Membri possono,infatti, scegliere, al fine di evi-tare l’abbandono delle produ-zioni, di mantenere ancora unacerta correlazione tra sovven-zioni e produzione, ma solosubordinatamente al rispetto dicondizioni e limiti stabiliti inmaniera precisa. Particolareattenzione è, infatti, dedicataallo stimolo di produzioni diqualità e rispettose di criteri fis-sati a tutela dell’ambiente. Il risparmio di bilancio ottenutoriducendo i pagamenti direttisarà destinato allo svilupporurale: i ministri hanno conve-nuto una disciplina finanziariaal fine di rispettare i vincoli dibilancio introdotti per tenereconto dell’UE a 25 fino al 2013.

Obiettivi della PAC:- stimolare un’agricoltura com-petitiva; - impiego di metodi produttivieco-compatibili capaci di pro-durre commodity di qualità;- diversificazione nelle forme diagricoltura; - semplicità nella politica agri-cola e sussidiarietà (condivisio-ne delle responsabilità); - giustificazione del supportoattraverso la fornitura di servizi.

A fronte degli obiettivi sopraesposti è opportuno chiarirealcune delle critiche che sonostate mosse alla PAC negli ulti-mi anni e le risposte delCommissario Europeo Fischler.

Le nuove politichecomunitarie sarannoorientate sia verso i consumatori cheverso i contribuenti,lasciando gli agricol-tori liberi di produrreciò che esige il mercato

Le linee generali della riforma

CRITICHE ESSENZIALI MOSSE VERSO LA PAC

Eccessivo protezionismo di mercato

Ostacoli all’entrata sul mercato delle economie dei PVS.

RISPOSTE DEL COMMISSARIO EUROPEO FISCHLER

“la PAC è cambiata negli ultimi dieci anni e il suo carattere èdiventato molto meno protezionistico” (Fischler, 2002);

“la PAC, nell’ultimo decennio, appare più incentrata sul trovare unequilibrio di mercato sotto limiti di budget”, (Fischler, 2002);

Il consumatore “paga a livello di dettaglio” e la trasmissione diprezzo dai produttori al consumatore è “lenta, a volte troppolenta”, (Fischler, 2002);

La questione fondamentalediventa fornire strumenti perstimolare la capacità degli agri-coltori europei di pagare i costiaddizionali per produzioni diqualità, capacità che oggi appa-re ancora limitata. Il cambiamento di riforma chesposta il supporto comunitariodai prodotti al produttore hamigliorato il bilanciamento dimercato, ma i prezzi ricevutidai produttori continuano adecrescere nei settori interessatidalle modifiche.

La questione che la PAC stacercando di affrontare, a parti-

re dalle riforme approvate conAgenda 2000 e con l’attualeMTR, è di promuovere simulta-neamente un’agricoltura com-petitiva e di qualità: un settoreagricolo competitivo richiedeproduzioni efficienti, che dipen-dono in maniera sostanziale daicosti di produzione e dalladimensione delle imprese.La MTR riguarda entrambi ipillars della PAC: il supporto dimercato e lo sviluppo rurale.

Le finalità principali che emer-gono dalla MTR possono essereriassunti in tre punti cruciali:1) Migliorare la competitivitàdell'agricoltura europea:orientamento al mercato.2) Promuovere un'agricolturasostenibile che risponda mag-giormente alle esigenze delmercato: pagamento unico perazienda. 3) Garantire un sistema piùequilibrato di aiuti e rafforzarelo sviluppo rurale: sistemacomunitario di modulazione.

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:

FISCHLER, F. (2002) The MidTerm Review of the PAC: Issuesand Options, presentazione delCommissario Fischler al semi-nario della CommissioneEuropea sulla MTR tenutosi aBruxelles, aprile.

“la PAC, nell’ultimodecennio, appare piùincentrata sul trova-re un equilibrio dimercato sotto limitidi budget”, (Fischler, 2002)

“la PAC è cambiatanegli ultimi diecianni e il suo carat-tere è diventatomolto meno protezio-nistico” (Fischler, 2002)

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L’obiettivo generale dellemodifiche dei mercati è

di orientare la produzione allasituazione reale dell’economiaattraverso una riduzione deiprezzi artificialmente sostenuti

e l’erogazione di aiuti diretti acompensazione della perdita direddito per gli agricoltori con-seguente la riforma. Tale obiettivo viene ora integra-to nella logica più articolata e

complessa di stimolare produ-zioni di qualità (ex: premio peril frumento duro) subordinata-mente al rispetto di vincoliambientali più stretti.

Obiettivo generale delle modifiche dei mercatiè di orientare la produzione alla situazionereale dell’economia in una logica articolatache prevede lo stimolo di produzioni di qualitàe il rispetto di vincoli amnbientali

La MTR nello specifico5

LE MODIFICHE DEI MERCATI

Le modifiche della MTRsono attinenti a tre gran-di categorie: modifiche

dei mercati, disaccoppiamentoe cross compliance, modulazio-ne e riduzione progressiva.

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Uno dei punti principalidella MTR è un ripensa-

mento del sostegno che passaattraverso un sempre maggioredisaccoppiamento rispetto allaproduzione. Gli obiettivi sotto-stanti sono essenzialmente due:- un orientamento maggioredella PAC e dell’agricolturaeuropea al mercato;- trovare una nuova giustifica-zione sul un piano internaziona-le del sostegno all’agricoltura.

Le decisioni finali sul disacco-piamento introducono un paga-mento unico per azienda per lamaggior parte degli aiuti previ-sti dalle diverse OCM di merca-to, tra i quali di maggiore impor-tanza: cereali, semi oleosi, pata-

te da fecola, legumi, riso, forag-gi essiccati, carni bovine, setto-re lattiero caseario (dal 2004),mentre sono escluse le coltureperenni. La conseguenza è chela maggior parte dei pagamentidiretti della Politica Comunenon saranno più ancorati allaproduzione, sebbene in alcunicasi sia previsto che gli StatiMembri possano lasciare anco-rata alla produzione una partedei pagamenti ma solo subordi-natamente a particolari condi-zioni come il rischio di abban-dono colturale. Gli aiuti, alcuni dei quali sonoregionalizzati, sono, inoltre,determinati in base ai riferi-menti storici (periodo 2000-2002) e subordinati al rispetto

La maggior parte deipagamenti direttidella PoliticaComune non sarannopiù ancorati alla produzione, sebbenesotto particolari condizioni sia previsto che gli Stati Membri possano lasciareancorata alla produzione una parte dei pagamenti

Cereali

Segala

Frumento duro

Semi oleosi

Colture proteiche

Riso

Patate da fecola

Carni bovine

Prodotti lattiero-caseari

Prezzo di intervento pari a 101,31 €/t.

Pagamenti diretti pari a 63 €/t.

Dimezzamento delle maggiorazioni mensili.

Abolizione dell'intervento per la segala affiancato da un regime transitorio.

Disaccoppiamento e riduzione dei supplementi in tre anni come segue:- 313 €/ha nel 2004, 291€/ha nel 2005, 285€/ha nel 2006, nelle "zone tradizionali" decide loStato se disaccopiare;- graduale azzeramento del supplemento per le "zone a produzione consolidata".

Nessun cambiamento.

Vengono confermate le proposte di luglio ’03.

Nessun cambiamento eccetto la precisazione che il pagamento pari a 102€/t confluisce nelpagamento unico per azienda.

Confermate le decisioni di luglio ’03. Il pagamento confluisce per il 40% nel pagamento unicoe per il 60% rimane un pagamento specifico.

Le proposte di luglio ’02 e di gennaio ’03 non sono state confermate. Gli Stati Membri pos-sono mantenere il 100% dell’’attuale premio per le vacche nutrici, il 40% di quello alla macel-lazione e il 75% del premio speciale per i bovini maschi adulti.

-proroga regime riformato delle quote fino al 2014/2015;- riduzione del prezzo per il burro del 25% (7% annuo periodo 2004-’06 e 7% nel 2007;massimale per acquisti prefissato a 70.000t nel 2004 e 30.0000 a partire dal 2007;-riduzione del prezzo del latte in polvere del 15%: 5% annuo periodo 2004/’06;il prezzo di intervento è abolito;-previste compensazioni pari a 11,81€/t nel 2004, 23,65€/t nel 2005, 35,5€/t dal 2006 in poi.

DECISIONI DEFINITIVE DI GIUGNO 2003

DISACCOPIAMENTO E CROSS-COMPLIANCE

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di norme ambientali, in materiadi benessere degli animali e disicurezza alimentare. La cross compliance (condizio-nalità ecologica) è riferita almetodo di produzione e al finedi comprendere a pieno laRiforma tali misure vanno ana-lizzate insieme e lette all’inter-no dell’impostazione aziendaleglobale introdotta con la MTR.La Commissione in particolareredigerà un documento, in col-laborazione con ogni StatoMembro, nel quale verrannodecisi degli indicatori relativiad ogni obbligo legale concer-nenti il rispetto degli obblighistabiliti (Consiglio Europeo,2003), tale documento chiariràquali sono esattamente gliobblighi e fornirà indicazioniper l’applicazione corretta dellacross compliance.La subordinazione a normeambientali è, infatti, obbligato-ria all’interno di una logica diimpresa che prevede audit perle aziende che ricevono aiuti inmisura maggiore a 5000 €

(proposta di luglio 2002).Il sistema di consulenza azien-dale sarà facoltativo per i PaesiMembri fino al 2006, mentre apartire dal 2007 dovrà esserefornito obbligatoriamente daparte di ogni Stato Membromentre gli agricoltori potrannopartecipare in maniera volonta-ria; Gli audit aziendali avrannocome effetto la produzione diinventari strutturati e regolari ela tenuta della contabilità deiflussi di materiali e dei processiall’interno dell’azienda. Gli audit aziendali sarannofinanziati nel quadro delle

misure di sviluppo rurale e ipagamenti diretti vengonoridotti nel caso di mancataosservanza dei requisiti di con-dizionalità ecologica proporzio-nalmente al rischio o al dannocagionato. Il nuovo sistema di pagamentounico per azienda entrerà invigore dal 2005 e se uno StatoMembro necessita di un perio-do transitorio a causa delle con-dizioni peculiari della sua agri-coltura, può chiedere di appli-care il pagamento unico a parti-re dal 2007. Le norme regolamentari relati-ve all’ambiente, sicurezza deglialimenti e benessere degli ani-mali rientrano nell’obiettivo disviluppo rurale. Le misure pre-viste potranno essere inserite afacoltà degli Stati Membri neiloro programmi di svilupporurale, in termini generali talimisure mirano a promuovereun’agricoltura sostenibile e arispondere alle aspettative gene-rali della società europea,(Commissione Europea, 2003b).Per quanto riguarda le normeattinenti alla qualità degli ali-menti viene istituito un capitolospecifico, in quanto nuovamisura di accompagnamento

che incentiva, da un lato, i pro-duttori a partecipare a program-mi per la certificazione e garan-zia della qualità e, dall’altro, leassociazioni dei produttori chesono incoraggiate alla promo-zione della qualità attraverso leindicazioni geografiche e ilmetodo di produzione biologico.L’intento è di limitare le misuredel primo pilastro alla sola pro-mozione sui mercati esterni. Le misure per il benessere deglianimali sono in linea con lemisure agroambientali e tendo-no allo stimolo di pascoli nonintensivi, prevedendo, inoltre,la copertura dei costi sostenuti edel reddito perso per l’assun-zione di obblighi di allevamen-to che risultano più incisivirispetto alle buone pratichezootecniche e già applicatedagli agricoltori. Tale aiuto sarà annuale e com-misurato alle spese supplemen-tari sostenute e alla perdita direddito derivante dal rispetto ditali impegni. Per tali misure èprevisto un massimale pari a500 € per ogni unità di bestia-me, (Commissione Europea,2003b). È previsto, inoltre, unaiuto temporaneo e decrescentefinalizzato ad adeguare gli agri-coltori alle nuove norme previ-ste a livello comunitario e nonancora percepite nella legisla-zione nazionale in riferimentoall’ambiente, sanità pubblica,benessere degli animali e sicu-rezza sul lavoro. L’aiuto che potrà essere erogatosarà pari al massimo a 10.000 €per azienda annuali e decre-scente per un periodo massimodi 5 anni.

La subordinazione anorme ambientali è,infatti, obbligatoriaall’interno di unalogica di impresache prevede auditper le aziende

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Per tutti i pagamenti diretti èprevista una riduzione pro-

gressiva (modulazione) chenelle decisioni finali della MTRdi giugno 2003 è piuttosto sem-plice: tutti i pagamenti direttispettanti agli agricoltori segui-ranno le percentuali di riduzio-ne prevista riportate in tabellae verranno erogati pagamentiaggiuntivi in base al criteriostabilito nelle proposte di gen-naio ‘03:a) Per i primi 5.000 € di paga-menti diretti, l’aiuto aggiuntivoè pari all’importo risultante dal-l’applicazione della percentualedi riduzione prevista all’artico-lo 10 per l’anno civile conside-rato. Se il beneficiario ricevemeno di 5.000 €, l’aiutoaggiuntivo è calcolato in pro-porzione;b) al di sopra di 5.000 € e finoa 50.000 € , l’aiuto aggiuntivoè pari a metà dell’importo risul-tante dall’applicazione dellapercentuale di riduzione previ-sta all’articolo 10 per l’annocivile considerato, previa detra-zione dei punti percentuali dicui all’articolo 12. Se il benefi-ciario riceve meno di 50.000 €,

l’aiuto aggiuntivo è calcolato inproporzione.È previsto che un tasso dimodulazione del 5% consentiràdi liberare risorse da destinareallo sviluppo rurale pari a 1,2miliardi di euro. I criteri di ripartizione ai singo-li Stati Membri prevedono cheun punto percentuale resterà adogni Stato Membro in cui sonoraccolti i finanziamenti, mentrela parte rimanente verrà riparti-ta tra i paesi dell’UE secondotre criteri: superficie agricola,occupazione nel settore prima-rio e PIL pro-capite espresso intermini di potere di acquisto.Ogni Stato riceverà comunquecome minimo l’80% dei proprifondi di modulazione. La riduzione dei pagamenti nonsi applicherà ai Paesi di nuovaadesione finché tali pagamentinon abbiano raggiunto il nor-male livello dell’UE.Il massimale della spesa per laPAC (sottovoce 1a) deciso alvertice di Berlino nell’ottobre2002 implica che, a partire dal2006, debba essere introdottoun meccanismo di disciplinafinanziaria: nel caso in cui le

previsioni indichino un possibi-le superamento del margine disicurezza deciso per 300 milio-ni di euro il Consiglio fisseràun adeguamento del sostegnodiretto.

È previsto che untasso di modulazionedel 5% consentirà diliberare risorse dadestinare allo sviluppo rurale pari a 1,2 miliardi di euro

ESERCIZIO FINANZIARIO 2005 2006 2007 2008-2013

Aziende con pagamenti diretti fino a 5.000 € all’anno 0% 0% 0% 0%

Oltre 5.000 € 3% 4% 5% 5%

Fonte: Commissione Europea, (2003b).

PERCENTUALI DI RIDUZIONE DEI PAGAMENTI DIRETTI E LORO DESTINAZIONE: DECISIONI FINALI

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:

COMMISSIONE EUROPEA,(2002) Comunicazione dellaCommissione al Consiglio e alParlamento Europeo - revisio-ne intermedia della PoliticaAgricola Comune, Bruxelles,luglio.

COMMISSIONE EUROPEA,(2003a) Prospettive politiche aLungo termine per un'agricol-tura sostenibile, relazione,Bruxelles, gennaio.

COMMISSIONE EUROPEA,(2003b) L’Unione Europeariforma radicalmente la pro-pria politica agricola per rea-lizzare un’agricoltura sosteni-bile in Europa, comunicatostampa, 26 giugno.

MODULAZIONE

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Alivello finanziario sistima che la MTR garan-tirà un risparmio di 200

milioni di euro nel 2006(Buffaria, 2002) e che la spesasotto l’heading 1a rimarrà all’in-terno delle prospettive finanzia-rie di spesa nel periodo 2000-2006 come mostra la linea ditendenza del grafico riportatonella figura sotto riportata. Tali previsioni sembrano confor-tare l’ipotesi di una stabilizzazio-ne del bilancio comunitario.Da un punto di vista di politicaeconomica la semplificazione daun lato e il disaccoppiamentocome criterio generale per l’aiu-to, introdotti dalla riforma, sem-brano facilitare l’estensione delsostegno comunitario ai Paesicandidati ad entrare nell’Unionee in questa ottica il pagamentounico per azienda, oltre che unaforte semplificazione dellagestione degli aiuti comunitari,rappresenta un’opportunità per i

produttori, garantendo una gran-de flessibilità. La motivazione del sostegnocambia: “La PAC ha ad oggettonon solo politiche per la produ-zione di alimenti a consumoumano, animale e fibre ma ci siattende anche che dia il suo con-tributo alla legittimazione degliobiettivi di politica relativi allatutela dell’ambiente, benesseredegli animali e presidio dellearee rurali, tali obiettivi vannoraggiunti con una politica comu-ne e non con 15 diverse politicheagricole, questo nella mia visio-

ne il fine della MTR”, questo ilparere finale di Fischler sullaattuale riforma prima che fossedefinitiva (Fischler, 2002).La Riforma appena decisa rap-presenta una svolta nella politicaeuropea: “i prodotti saranno piùcompetitivi, la politica agricolapiù verde, maggiormente orien-tata al consumatore e al merca-to”, (Fischler, 2003), questo ilparere di Fischler sulle decisionidefinitive della MTR.Si può quindi concludere che lanuova politica europea apparemaggiormente orientata al mer-cato avendo ridotto grandementele misure che lo distorcevano eavendo liberato ingenti risorse(1,2 miliardi di euro) per lanuove politiche di sviluppo rura-le, il supporto è ora vincolato astrette e chiare misure inerentil’ambiente, il benessere deglianimali e la qualità e sicurezzaalimentare.

La Riforma appena decisarappresenta una svoltanella politica europea: “i prodotti saranno piùcompetitivi, la politicaagricola più verde, maggiormente orientataal consumatore e al mercato” (Fischler, 2003)

...Concludendo

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:BUFFARIA, B. (2002) The MidTerm Review, presentazione al semi-nario della Commissione Europeasulla MTR, tenutosi a Bruxelles,aprile

FISCHLER, F. (2002) The MidTerm Review of the PAC: Issues andOptions, presentazione delCommissario Fischler al seminariodella Commissione Europea sullaMTR tenutosi a Bruxelles, aprile.

FISCHLER, F. (2003) The New,Reformed Agricultural Policy,Goinal Press Conference,Lussemburgo, 26 giugno.

Fonte: Buffaria, 2002.

PROSPETTIVE DELLA SPESA AGRICOLA

6

19

7

Le linee della comunica-zione sulla riforma disettore presentata dalla

Commissione in settembre(Commissione Europea, 2003c)e approvate il 18 novembre2003 (Commissione Europea,2003d), seguono l’approcciogenerale della MTR di giugno,ribadendo chiaramente che “laparte maggiore del supportoper i tre settori sarà disaccop-piata, basata sulle rese storichedi riferimento e integrata nellastruttura logica del pagamentounico per azienda”. Quindi il disaccopiamento delsupporto diretto concesso ad

ogni singolo produttore appareessere il centro del nuovo siste-ma di pagamenti della Comunità,sebbene sia ancora prevista lapossibilità di mantenere unaparte del sostegno accoppiataalla produzione. Tale possibilità è comunqueconcessa solo nei casi in cuiesista un rischio di abbandonodella produzione nelle areemaggiormente marginali.In particolare per quanto riguar-da il settore dell’olio d’oliva laparte accoppiata del sostegno èorientata a garantire che il costodel mantenimento degli olivetisia coperto.

“la parte maggioredel supporto per i tre settori saràdisaccoppiata, basata sulle resestoriche di riferimen-to e integrata nellastruttura logica delpagamento unicoper azienda”

Quale futuroper l’OCMolio d’oliva?

Pagamento unico per azienda.

Abolizione prezzo di intervento (Riforma 1998).

Ridotti i diritti doganali all’import del 20% (Riforma 1998).

Restituzioni all’export pari a 0 in quanto il prezzo comunitario è uguale a quello internazionale (Riforma 1998).

Stoccaggio privato

- Aiuto alla produzione ridotto del 60% e totale compensazione disaccoppiata in forma di aiuto ad ettaro o per pianta.

- Aiuto alla produzione ridotto del 60% e parziale compensazione pari al 40% della riduzione disaccoppiatain forma di aiuto ad ettaro o per pianta.

Abolizione aiuto al consumo (Riforma 1998).

QMGN unita al sistema di riporto e alla solidarietà comunitari.

Abolizione della distinzione tra grandi e piccoli produttori (Riforma 1998).

Blocco al 1° maggio 1998 delle coltivazioni che possono usufruire dell’aiuto comunitario.

PROPOSTE MODIFICA SETTEMBRE – NOVEMBRE 2003 E MAGGIORI CAMBIAMENTI IN SEGUITO ALLA RIFORMA DEL 1998

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OBIETTIVI GENERALIDELLA RIFORMA 1) Da un punto di vista finan-ziario la prospettiva di politica èdi lungo termine e dovrà esserein linea con l’attuale budget, inparticolare ci si riferisce al tettodel capitolo 1 delle correntiprospettive finanziarie e allanuova struttura per la spesa agri-cola accordata dal ConsiglioEuropeo di Bruxelles nell’otto-bre 2002; 2) le linee generali della rifor-ma tenderanno alla promozionedi obiettivi seguendo l’approc-cio introdotto dalla MTR di giu-gno 2003, quindi saranno prin-

cipalmente attinenti alla com-petitività, ad un maggioreorientamento al mercato, al cre-scente rispetto per normeambientali e alla stabilità deiredditi. In particolare la prioritàdel sostegno è per il reddito delproduttore e attraverso il trasfe-rimento di una parte rilevantedei pagamenti diretti legati allaproduzione rientrerà nello sche-ma del pagamento unico perazienda, attraverso la creazionedi un nuovo capitolo.

VANTAGGI DELLA RIFORMA 1) Va innanzitutto ravvisato chefacendo rientrare i pagamenti

del settore olivicolo all’internodella logica del pagamentounico per azienda, il settoreacquisterà un maggiore orienta-mento al mercato e guadagneràin termini di competitività. Va comunque rilevato l’aumentodelle produzioni di qualità e l’ac-cresciuta sensibilità delle produ-zioni rispetto alla “Strategia dellaQualità” e alle richieste dei con-sumatori. 2) Il secondo vantaggio risiedenella maggiore stabilità del red-dito per ogni singola aziendaagricola, dovuta essenzialmentead una maggiore efficienzanella gestione e trasferimentodel sostegno comunitario.3) Infine si rileva l’associazionepositiva, già esistente, in termi-ni di trasparenza, fiducia delconsumatore, benefici ambien-tali e paesaggistici per lasocietà che saranno rafforzatidalla riforma del settore, inclu-dendo le modifiche all’internodel più generale processo dicambiamento dell’intero siste-ma agricolo attuato dallaComunità con i nuovi orienta-menti emersi dalla MTR.Tuttavia la completa conversio-ne degli attuali pagamenti lega-ti alla produzione all’internodel pagamento unico per azien-da potrebbe portare a problemi,nel settore olivicolo, per le zonea produzione tradizionale e peralcuni olivicoltori con un bassolivello di produzione. In questicasi alto è il rischio di abbando-no delle colture con grave pre-giudizio per l’equilibrio dei ter-reni sia in termini di degrada-zione che di impatto negativopaesaggistico. Per tali ragioni una riforma cheimmediatamente elimini il lega-me del sostegno alla produzio-ne può risultare non consonarispetto agli indirizzi recenti,sia del Consiglio che del

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Parlamento Europeo tendenti alsostegno delle aree rurali mag-giormente soggette a rischio didegrado ambientale e di abban-dono delle produzioni.

CONCRETAMENTELA COMMISSIONEPROPONE:Una riduzione dell’attuale aiutoalla produzione (60%) e una suariconversione all’interno delpagamento unico per azienda.L’ipotesi della sua riconversio-ne è duplice e prevede, da unlato, una compensazione totaledel 60% e dall’altro che il 40%del totale della riduzione possaessere trattenuto dagli StatiMembri per essere erogatosotto forma di aiuto per ettaro,calcolato sulla base della resastorica. La proposta alternativaè di un aiuto per pianta, calcola-to sulla base degli olivi piantatiprima del 1° maggio 1998.

GIUSTIFICAZIONE:La giustificazione di tale formadi compensazione risiede nel-l’evitare il rischio di abbandonoin zone marginali o in cui la

coltura riveste una primariaimportanza in termini di redditoper gli agricoltori.L’orientamento generale è quin-di per la conservazione socio-culturale della coltura e per lapreservazione del territorio. GliStati Membri saranno chiamatia identificare tali aree secondoun criterio di sviluppo sosteni-bile all’interno di una strutturacomune che include presidiodel territorio, conservazioneambientale e socio-culturale. In particolare gli Stati Membridovranno stabilire non oltre 45categorie di oliveti ammissibili,in base al loro valore ambienta-le e sociale (CommissioneEuropea, 2003d). Il calcolo sia degli ettari chedegli alberi su cui conteggiarel’eventuale compensazione

saranno basati sui dati delGeographical InformationSystem (GIS) che verrà incorpo-rato nel sistema integrato digestione e di controllo (GISC) ecostantemente aggiornato.Nella comunicazione dellaCommissione si legge, infine,che in riferimento alla“Strategia di Qualità per l’Oliod’Oliva” le misure di tracciabi-lità e di qualità verranno rinfor-zate e che le attività eleggibiliper il sostegno dovrebberocomprendere la possibilità dimonitoraggio all’interno di pro-grammi pluriennali a livellonazionale, europeo e interna-zionale.In riferimento invece, all’atti-vità di controllo esistente vieneproposto che dal 1° novembre2005 sia soppresso il finanzia-mento alle agenzie di controlloe che il monitoraggio dellenuove forme di pagamentoavvenga mediante il sistemaGIS e sia da esso finanziato.

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:

COMMISSIONE EUROPEA,(2003c) Accomplishing aSuistinable AgriculaturalModel for Europe through theReformed CAP- the Tobacco,Olive Oil, Cotton and SugarSectors, Communication fromthe Commission to the Counciland the European Parlament,COM 554/2003, 23 settembreBruxelles.

COMMISSIONE EUROPEA,(2003d) Proposta diRegolamento del Consigliorelativo all’OCM nei settoridell’olio d’oliva e delle oliveda tavola recante modifica delregolamento CEE n. 827/68,18 novembre, Bruxelles.

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In un recente studio applica-to (Berloni, 2004) è statostimato econometricamente

un modello rappresentativodella filiera dell’olio d’olivanazionale. Tale modello tiene conto dellerelazioni economiche e funzio-nali del settore e le stime, con-dotte in un arco temporale dicirca 20 anni (1979-1999),hanno permesso di chiarire perogni equazione quale fossel’impatto esercitato dalle varia-bili esplicative su quelle che siintendevano spiegare. Il risulta-to “storico” del modello ha for-nito buone performance deicoefficienti di stima ottenuti equesto ha consentito di calcola-

re le elasticità storiche in riferi-mento alle variabili del modello. Tali elasticità sono state utiliz-zate per fare previsioni (oriz-zonte temporale 2000-2010) equindi per valutare l’impattofuturo sulle variabili del settoreconseguente le proposte diriforma spiegate.In particolare si presentano duescenari che sono strettamentelegati al testo di proposta dellaCommissione: nello scenario 1si ipotizza un calo dell’aiutoalla produzione del 60% conuna conversione totale in aiutoper ettaro (l’aiuto a pianta èinfatti molto improbabile siaper i costi che per la difficoltàdi calcolo degli oliveti).

La CommissioneEuropea proponeuna riduzione dell’aiuto alla produzione ed una possibile conversione in aiuto ad ettaro oper pianta

L’impatto della possibile riforma di settore8

Andamento previsivo della superficie coltivata (1000ha) Andamento previsivo della resa per ettaro (1000t)

Andamento previsivo della produzione agricola (1000t) Andamento previsivo della produzione industriale (1000t)

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Nello scenario 2 invece allaprospettata riduzione del 60%dell’aiuto alla produzione silega una conversione parziale(compensazione parziale) parial 40% in aiuto ad ettaro mentreil restante 20% viene ipotizzato“perso” per il settore olivicolorientrando nel pagamento unicoper azienda. Negli scenari vengono “impat-tate” le variabili di politica cioèl’aiuto alla produzione e l’aiutoad ettaro, queste variazioni“dall’alto” entrano nel modelloavendo effetto sulle variabiliche lo compongono. Le variazioni percentuali dellevariabili influenzate vengonocalcolate rispetto ad uno scena-rio zero (baseline) che rappre-senta la proiezione al 2010 ditutte le variabili che compongo-no il modello senza ipotizzarealcun cambiamento esterno di

Andamento previsivo del prezzo reale agricolo (lire/kg) Andamento previsivo del prezzo reale industriale (lire/kg)

Andamento previsivo del consumo di olio d’oliva (1000t) Andamento previsivo della spesa in olii e grassi (lire)

Per facilitare la lettura degli impatti si sono divisi gli effetti tra diret-ti e indiretti: le variabili direttamente influenzate dalle ipotesi sot-

tostanti gli scenari simulati sono la resa per ettaro e la superficie col-tivata.Nella prima equazione entra infatti l’aiuto alla produzione che ha quin-di un effetto diretto su tale variabile; la seconda è invece influenzatadalla compensazione rappresentata dall’aiuto ad ettaro.L’agire combinato di tali due variabili agisce direttamente sulla produ-zione agricola.Gli effetti indiretti si hanno sul costo unitario e sul costo percentualedella materia importata quindi sulla produzione industriale dal lato del-l’offerta. Dal lato dei prezzi, quello agricolo non è influenzato dallediverse supposizioni alla base degli scenari considerati, in quanto lostrumento principale di politica comunitaria che entrava nel meccani-smo di formazione del prezzo agricolo, prezzo di intervento, è statoabolito dal ’98 anche il prezzo dell’import non appare influenzato dagliscenari simulati. L’andamento del prezzo finale del prodotto subisceessenzialmente l’effetto del costo unitario, oltre che del prezzo mon-diale ed entra nelle decisioni di consumo, influenzando quindi il siste-ma di domanda degli olii e grassi ed in particolare il consumo di oliod’oliva. La tendenza della produzione, dei consumi e dei prezzi del pro-dotto hanno effetto sugli andamenti previsti degli import ed export.Il legame tra produzione agricola e industriale da unlato, e prezzi dall’altro va valutato insieme all’anda-mento del costo della materia prima importata equindi del costo di produzione.In linea teorica ad una bassa produzione dovrebbe corri-spondere un alto prezzo finale del prodotto, ma tale rela-zione va verificata, in altri termini l’industria può approv-vigionarsi all’estero per l’acquisto della materia prima indipendenza degli andamenti del prezzo dell’import e delprezzo agricolo nazionale.

EFFETTI DIRETTI E INDIRETTI

RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI:

BERLONI D. (2004)La Riforma dell’OCM oliod’oliva: valutazione degli effetti(2000-2010) mediante modelloeconometrico. Tesi di dottoratoin corso di pubblicazione.

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politica economica. Per esigen-za di spazio vengono presentatisolo i risultati principali riferitialle variabili di maggiore inte-resse (vedi tabella). Per tali variabili vengono ripor-tati dei grafici che confrontanol’andamento del baseline con loscenario di riferimento, mentreviene riportato un commentosintetico per le variabili nonriportate.

Andamento previsivo della superficie coltivata (1000ha) Andamento previsivo della resa per ettaro (1000t)

Andamento previsivo della produzione agricola (1000t) Andamento previsivo della produzione industriale (1000t)

Andamento previsivo del prezzo reale agricolo (lire/kg) Andamento previsivo del prezzo reale industriale (lire/kg)

Andamento previsivo del consumo di olio d’oliva (1000t) Andamento previsivo della spesa in olii e grassi (lire)

Le variabili di maggior interesse del modello dell’ olio d’oliva WPR: Produzione industriale olio d’oliva

AHA: Area coltivata ad olivi

YHA: Resa agricola per ettaro

SPR: Produzione agricola di olio d’olivaUDC: Consumo olio d’oliva

OFEXP: Spesa pro-capite in olii e grassi

PWR: Prezzo industriale

PFR: Prezzo reale agricolo

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Il risultato generale comples-sivo degli scenari è unariduzione della produzione

agricola, dovuta al calo del-l’aiuto alla produzione. Tale tendenza è strettamentedipendente dall’andamento dellaresa che diminuisce al ridursidell’aiuto alla produzione.

L’impatto sulla produzioneagricola è controbilanciato,almeno in parte, dall’andamen-to dell’area coltivata che appareaumentare leggermente nelleipotesi degli scenari compensati.Tale crescita appare legata alledecisioni di coltivazione chevengono prese probabilmenteavvertendo l’aiuto ad ettarocompensativo come un profittoin più anziché come una sem-plice compensazione.Va comunque notato che gliaumenti di superficie coltivatasono molto contenuti. Negli scenari 1 e 2 la riduzionedell’aiuto alla produzione èpiuttosto sostenuta ma contro-bilanciata da una rilevante com-pensazione pertanto risultanoabbastanza equilibrati e in lineacon una riforma di settore cheha come fine, da un lato la ridu-zione del sostegno accoppiato edall’altro il mantenimento dellaproduzione incentivandola daun punto di vista qualitativo eorientandola alle esigenze dimercato.Dal lato dei costi, l’andamentodi quello unitario è tendenzial-mente al ribasso sebbene levariazioni rispetto al baselinenon siano mai molto rilevanti.Tale impatto si ripercuote sulprezzo industriale che appare inleggera diminuzione, mentre ilprezzo reale agricolo non sem-bra influenzato da nessunodegli scenari ribadendo la ten-denza del baseline che è di unasua crescita lineare.

L’ipotesi della possibile riformaridurrà la produzionedovuta al calo delle rese

II risultati delmodello:una sintesi 9

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L’andamento leggermente indiscesa del prezzo industrialerispetto al baseline nelle diverseipotesi ha come effetto un ten-denziale leggero aumento intermini di variazione del consu-mo di olio d’oliva.Complessivamente il sistema didomanda degli olii e grassi con-siderato nel modello (olio d’oli-va, di soia, di girasole, colza eburro) non appare condizionatodalle differenti supposizioniattinenti ai diversi scenari e levariazioni sono sempre al disotto dell’1%. Come atteso, il sistema didomanda è strettamente legato,da un lato, ai gusti e alle prefe-renze dei consumatori e dall’al-tro all’andamento dei prezzifinali dei prodotti che nonappaiono molto sensibili agliscenari. Analogamente ai prezzifinali anche la spesa complessi-va in olii e grassi non sembrarisentire delle diverse ipotesi diriforma del settore. Tali risulta-

ti confermano, quindi, gli anda-menti previsti del baseline chemostrano una crescita nei con-sumi di olio d‘oliva, di girasolee del colza e una diminuzioneper l’olio di soia.L’andamento della produzioneindustriale appare poco sensibi-le alle variazioni degli strumen-ti di politica comunitaria erispecchia il corso di quellaagricola, sebbene in tale caso lariduzione appaia sempre piutto-sto molto contenuta.La tendenza di tale variabileunita al consumo sostenuto diolio d’oliva fanno si che l’Italiadiventi da esportatore netto adimportatore netto nei due scena-ri presentati non riuscendo acoprire il fabbisogno interno.Inoltre l’andamento dei prezziagricolo ed industriale, che nellasostanza rispecchiano quelli delbaseline e quindi tendono versol’alto, peggiorano l’andamentodi tale variabile, rendendo con-veniente importare.

Effetti diretti

SCENARIO 1Riduzione della produzione agricola abbastanza elevata(pari anche al 5-6% n alcune annate) dovuta alla forteriduzione della resa con riduzioni annue comprese traun minimo del 4% ed un massimo di quasi il 13% con-trobilanciata da un aumento della superficie coltivatache è piuttosto elevata se comparato con gli scenariconsiderati e non analizzati in tale sede per esigenzadi spazio per i quali si rimanda a Berloni 2004.Mentre in generale tale aumento rimane contenuto.

SCENARIO 2Riduzione della produzione dovuta alla forte riduzio-ne della resa analoga a quella prevista nello scenario 1(riduzione minima annua 3.5% e riduzione massima13%) ma controbilanciata da un aumento della super-ficie coltivata molto contenuto rispetto allo scenario1 e compreso intorno a valori di crescita annui infe-riori al 2%

Effetti indiretti

- Il prezzo reale agricolo e dell’import non vengonoinfluenzati da tale scenario e il costo unitario è in leg-gero calo, questo fa diminuire leggermente il prezzofinale del prodotto. L’import aumenta.-Il calo del prezzo finale del prodotto stimola il con-sumo di olio d’oliva. Gli altri olii e grassi non mostra-no grandi variazioni rispetto al baseline.-Export netto andamento negativo.

- Il prezzo reale agricolo e dell’import non vengonoinfluenzati da tale scenario e il costo unitario è in leg-gero calo, questo fa diminuire leggermente il prezzofinale del prodotto. L’import aumenta.- Il calo del prezzo finale del prodotto stimola il con-sumo di olio d’oliva. Gli altri olii e grassi non mostra-no grandi variazioni rispetto al baseline.- Export netto andamento negativo.

Fonte: BERLONI D. (2004) La Riforma dell’OCM olio d’oliva: valutazione degli effetti (2000-2010) mediante modello econometrico. Tesi di dottorato in corso di pubblicazione.

GLI EFFETTI DIRETTI E INDIRETTI DELLA RIFORMA DELL’OCM OLIO D’OLIVA