Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

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Eil'TITIE-* tftriltilll: rrtttttflSfl gl__:l:: * l.a==."a- .)('ntture <<Instauratio>. Giorgio Grassi, Adotf Loos e Arberti dr Werner Oech,c/in* + ji-J --i- =:'- ,: l -! r I ii-' -H . :;_, .--i É-+ .-iÌ* -:J ======i=€=-=== :.o edilizio: Leonbattista Alberti intitola il decimo libro della sua De Re Aedi/ic:atoria "operum Instauratio". cio chegri intercssa a prima vistasonoi <<viÍia>>, i mali e i vizi connessi al costruire, chesono da evitare. E ro stesso sequesti si siano 'erificati per una condotta sbagriata dell'architetto o invece i". un,arion" esterra (Alberti parla della scomparsa di Atlantide). cio che è àeterminante, e pero il fatto che I'architetto sia esoftato a re-agirea tari circos tanze; egli sr trova ,tempre di fronte a una situazione già esistente. E il suo comprto specifico consiste nellascelta di come comportarsi rispetto al mantenimento, all'adeguamento e alla trasformazione.In questo senso bisogna pafiire in tgrmini molto generali da una <<praecognftio>, con cui piu taidi Scamozzi (I, ii) intende I'interaconoscenza preliminare necessaria. Esiste sempre una conoscenza preriminare cheinfluisce sul proprio volere e sul proprio agire, e che, d'altraparte, imprica sempre anche un conoscere-in anriciprt. * werner oechslin (Einsiedeln, 1944)diformazione umanistica (maturità ncl 1964) ha snr- diato storia dell'artc, archeologia, filosofia e matematica; si e laureato ncl 1g70c ha lavorato comc assrstentc all'Università di Zurigo (1971_1g74). Ha inscgnato al MIT (t975 c 197g), al RISD di Providence (1979). alla FU Berlin (1979-1980). Ha co'seguito laiib..a docenza a Berlino nel 1980. E stato professore a Bonn (r9g0-19g4) e Ginevà trsgsj . da allora è professoredi Storiadcll'Artecdell'ArchitetturaallaETHdi zurigo,all, Instihrtglaclicuì ò statodirettore dal 1986al 2006.Nel 1987ha insegnato come professore invitato ad Harvarcl. coeditore della rìvistaDa ictatos (1981-1997), mcribro de I Boarci of rrusteese Direttoredclla Commissione di Selezione del centro studi del ccA Montréar lrooo_zooi;, membro del Consiglio ScientificocISA, vicenza. Fondatore della Bibtiothek werner oechslin a Einsic- deln (wwwbibliothek-occhslin.ch). premio Innerschw,eizer Kurîurpreí.s ner 200i. Ha pub_ blicato oltre 600 contributi sulla storia e teoria delÌ'architettura a partire dal Rinascimento. Tra i suoi libri più importanti: stithíilseunc:l Kern,ZùrichlBerlin t oli 1ea. inglese 2002; cd. it. 2003); Moderne entwer;fèn, KÒln 1999; pailatÌia:nismu.r, Ztirich 200g (ed. it. 2006). l cfr. Scamozzi v. (r6r5), L'rdea crertoArt'hiteÍîura {,rniversare,Venezia: 7. <Ma percheà nostrttempi la loro maniera soddetta, non è di molto profitto; perciò noi la diviclamo ln auat- 2t5

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Eil'TITIE-*t f t r i l t i l l l :r r t t t t t f lSf l

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<<Instauratio>. Giorgio Grassi, Adotf Loos e Arberti

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Leonbattista Alberti intitola il decimo libro della sua De Re Aedi/ic:atoria"operum Instauratio". cio che gri intercssa a prima vista sono i <<viÍia>>, i malie i vizi connessi al costruire, che sono da evitare. E ro stesso sequesti si siano'erificati

per una condotta sbagriata dell'architetto o invece i". un,arion"esterra (Alberti parla della scomparsa di Atlantide). cio che è àeterminante,e pero il fatto che I'architetto sia esoftato a re-agire a tari circos tanze; eglisr trova ,tempre di fronte a una situazione già esistente. E il suo comprtospecifico consiste nella scelta di come comportarsi rispetto al mantenimento,all 'adeguamento e alla trasformazione.In questo senso bisogna pafiire intgrmini molto generali da una <<praecognftio>, con cui piu taidi Scamozzi(I, i i) intende I'intera conoscenza preliminare necessaria. Esiste sempre unaconoscenza preriminare che influisce sul proprio volere e sul proprio agire, eche, d'altra parte, imprica sempre anche un conoscere-in anriciprt.

* werner oechsl in (Einsiedeln, 1944)di formazione umanist ica (maturi tà ncl 1964) ha snr-diato storia dell'artc, archeologia, filosofia e matematica; si e laureato ncl 1g70 c ha lavoratocomc assrstentc al l 'Università di Zurigo (1971_1g74). Ha inscgnato al MIT (t975 c 197g),al RISD di Providence (1979). al la FU Berl in (1979-1980). Ha co'seguito lai ib..a docenzaa Berl ino nel 1980. E stato professore a Bonn (r9g0-19g4) e Ginevà trsgsj . da al lora èprofessoredi Storiadcl l 'Artecdell 'Architetturaal laETHdi zurigo,al l , Inst ihrtglacl icuì òstato direttore dal 1986 al 2006. Nel 1987 ha insegnato come professore invitato ad Harvarcl.coeditore della rìvista Da ictatos (1981-1997), mcribro de I Boarci of rrustees e Direttore dcllaCommissione di Selezione del centro studi del ccA Montréar lrooo_zooi;, membro delConsiglio Scientifico cISA, vicenza. Fondatore della Bibtiothek werner oechslin a Einsic-deln (wwwbibliothek-occhslin.ch). premio Innerschw,eizer Kurîurpreí.s ner 200i. Ha pub_blicato oltre 600 contributi sulla storia e teoria delÌ'architettura a partire dal Rinascimento.Tra i suoi libri più importanti: stithíilse unc:l Kern,ZùrichlBerlin t oli 1ea. inglese 2002; cd. it.2003); Moderne entwer;fèn, KÒln 1999; pailatÌia:nismu.r, Ztirich 200g (ed. it. 2006).l cfr. Scamozzi v. (r6r5), L'rdea crertoArt'hiteÍîura {,rniversare,Venezia: 7. <Ma perche ànostrt tempi la loro maniera soddetta, non è di molto profitto; perciò noi la diviclamo ln auat-

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chi fa proprio questo approccio - di tipo storico si trova presto in cor.-traddizione con le glorificazioni modeme dell'<ex nihilo>>, del "nuovo" ratj..cale e assoluto quale prestazione culturale auspicabile. E stata ed è un pe:.corso lungo e difficile, che porla dall'euforia (dell'assenza di storia!) - cl,,continua ancora oggi a sopravvivere - al riconoscimento necessario del_realtà Ultirklichkeitf, senza la quale I'architetto verrebbe derubato dei fond,menti e dell'oggetto del suo fare. Alberti riparte con la sua <Instauratio> c..questo punto iminunciabile di cio che è dato, del dato di./àtto fGegebenhei.E, per chiarire la concretezza di questo dispositivo sperimentale I'inten.er.-to sull'esistente , egli porla I'esempio del medico, i cui rimedi dovrebberorientarsi in base alla conoscenza e all'esp erienza di una malattia.

Galeno non viene apprezzato invano per le sue prescrizioni fondamenta-.che furono piu tardi presentate nelle rielaborazioni da Jonas Philologus e srar..pate in forma breve nelle Definitiones Medicae. Si comprende da qui come .procedimento empirico, logico e metodologico si integrino in maniera diflì-renziafa e graduale, e coffìe una <scienza> si formi da <<ex rei evidentia cons€i .sio & compositio>>2. Su queste esperienze poteva basarsi chi doveva accettar:un oggetto di qualsivoglia fattura come dato di fatto, senza per questo rinur.-ciare alla libera disponibilità desiderata nei confronti delle misure da prender.Anche Giulio carnillo si è rifatto a Galeno nel 1544 l'<universal artificio> e ..<parlicolar materia> in un <corpo solo, pieno di corrispondenze>, per sottol -neare soprattutto la conispondenza necessaria delle misure da prendere rispe.-to al caso paf l icolarer.

Quando si fratta della concretezzadiuna cosa e del modo di trattarla in buor..sintonie e adeguatamente, rl riferimento al medico risulta piu che convincente.

Definisce la cornice, in cui si potrebbe collocare anche I'attività progernu-le di Giorgio Grassi, per meglio comprendere il suo operato. Grassi si pon.nel senso piu ampio, a servizio della <<insîauratio>>, in tutto quello che la .affena. Sarebbe invece precipitoso e servirebbe solamente a confennare .vecchio pregiudizio sulla contrapposizione tra storia e "moderîo", se si vole.-

tro parti; croè in Precognitione, Edi/ìcatione, Fínimenfo, e Ristaurationei sotto quesra voce -Prec'ognitione intendiamo tutte lc cruditioni, e discipline necessarie all'Architctto, le quali .mostrcrano molto distintarlcnte à parte à parte poco appresso>. Scamozzi sosituisce con q1...sti termini - albertiani la divisionc vitruviana dell'arcliitetturain<<Aetlifìcario. Gnomont,.& Mac:hinatio>>. Le allegorie di questc quattro parti stanno sull'edificio ideale ciel frontespiz.dcl l ibro di Scamozzi .2. Cfr. Claudii Galeni Pergameni Definitiones medicae, Ioana philologo inrerprete, L,tc1539, fo l . 4 r .3. Cfr' [Giulio Camillo] (1544), Due TraÍfaÍi dell'eccellentissimo M. Giulio Camillo; L'tt,delle Maîerie, che possctno venir sotto lo stile dell'eloquente; l'alto clella Imitatione,Yen:.zia: fol. l1 v: <(...) pcrché io mi ricordava havcr letto in Galeno ncl libretto de optima elecrire scritto a Thrasibulo 1...)>.

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- . t t r r r \ a Jtresto in aiJ. ' l "nu. l r u f . r -

r , . : r . . ; - E stata ed è un p. ; ;. , . : . . - r ì . / i . t d i stor ia l ) . ._' iJ . : l ìento necessar io de-. . :::r irbu- dentbato dei fond,

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. : . - . r ' r r r rerr ta le I ' in lenc:- .- - . r iLri rirnedi dovrebber,-.: . ' . ,,Ì i l tì rnalattia.

.:! ' :cnzioni fondamental.1-, . lpp35 Philologus e stant-:.l lprende da qui come.:ì.! 'Srirìo in maniera dillì:. .,...r: t.ei evidenlia con.\et,_. . , . . i . ! / ( r (vtuenl lc l conset,_

.,..r'si chi doveva accenar;,. senza per questo rinur_c:-lle misure da prender:'., universal arlificio> e 1.,

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. :lodo di tralîarla in bur,rtt;..ra piu che convincente.

: :: ,rtiChe I 'attività progetfua_- . ' ( ,Jrerato. Crassi sí pone.

. in tutto quello che fa e: :.rlarrente a confèrmare il

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: -,;:n'utione, sotto qucsta voce di- - ; . : . ìr ic- al l 'Architetto, ìe qual i si- Scamozzi sosituisce con que_- ...t tn <,1edi/icaÍio, Gnotrt.tnrce,

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;':-t Ph i|ologo interprete. Lyon,

'.,tro M. Giulio Camillo; L'uno', ttlÍro della Imifafione, Vene_.: .r nel libretto de oplima electio_

:3 preSUfiì€r€ nella sua opera matura il "ritorno" del maestro del cubo astratto, della "tipologia costruita" alla concretezza della forma e dell'articolazione.\ questo si contrappone già il fatto che Giorgio Grassi da architetto moderno.i sia occupato intensamente per tutta una vita del monumento storico. In dif-ìrenti occasioni egli ha sempre di nuovo precisato quanto sia'fondata la sua

-'oncezione della storia - proprio nel senso delle riflessioni sopra riporlate.Nel 2005 si è espresso anche in maniera esauriente su Leonbattista Alber-

.i. tracciando da questo una linea che 1o porta attraverso Adolf Loos fino al-r'attualità. Architettura e storia appaiono così come un'unità indivisibile, chesi può sempre riconoscere nell'opera costruita e che deve essere raggiunta.Grassi ribalta quasi il malinteso del Moderno nei confronti della storia e:itrova proprio in Alberti le "radici moderne" del costruire. All'epoca, que-sta la considerazione, i monumenti antichi non si trovano ancora decostruitisecondo una grammatica e una sintassi vincolante, "regolare"; per quello chesuccede poi in seguito a questo dispositivo sperimentale, a Grassi non rimane.rltro che usare f immagine della <trappola dell'archeologismo)4.

Giorgio Grassi salva in questa maniera I'immediatezza e la schiettezza,con cui Alberti si relaziona con il monumento antico. Lì risuona ancora ilsrande stupore, se non addirittura la "soggezione", un alleggiamento, cheGrassi reclama per i suoi stessi intewenti "antichi". Si tratta d'altra parte sem-pre di atrtenticità-dell'architettura e questa si ritrova di fatto più vicino alla.oncrelezza del costruito rispetto a quella "asfratfezza" e generalità radicale,dietro alla quale si è spesso nascosta la definizione formale del moderno.

Le domande di Grassi si riferiscono sempre ai fatti concreti, domande,che trae da Alberti, rl <<che cosa>> e 1l <<perché>> e infine rl <<come>> decisivo. Inquesto punto si imbatte nel rapporto che unisce Adolf Loos ad Alberli. Anchead Alberti interessa nel Momus come nelle famose parabole di Loos - illavoro arligianale e I'esperienza, che conducono alla qualità. Il calzolaio e ilfalegname rappresentano i veri paradigmi del fare architettonico5

Msto così sorgono inevitabilmente delle domande, che si riferiscono aldibattito tipologico precedentemente trattato, a cui Giorgio Grassi ha con-tribuito già con I'incisività del titolo La costruzione logica dell'architettura(1961) e con una concezione dell'architettùra <<razionale>> per molti la piusevera possibile. Ci si puo chiedere delle trasformazioni conseguenti a que-sto o addirittura di possibili contraddizioni interne.

Punto di riferimento di questa domanda è quello che ha già da subitodestato clamore a livello internazionale sotto il motto sisnificativo di Archi-

4. Cfr. Grassi G., "Alberti e I'architetfura romana", in Grassi G., Patetta L. (2005), a cura di,Leon Battista Alberti Architetto. Banca CR, Firenze: 9 ss.l 23.5. Ihídem.:34 ss.

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Íettltra Rezionele. Nel suo contributo per la XV Triennale di Milano, diretta

da Aldo Rossi, Massimo Scolari si riferiva - dietro al titolo "Avanguardia e

NuovaArchitettura" al corrispondente significato a cui si riferisce 1a scuola

di Aldo Rossi: <Ha fatto "scuola">! ln questo Giorgio Grassi ha svolto utr

ruolo fondamcntale (<il suo ruolo didattico>l)6.Eviclentemente è stata sviluppata qui una posizionc, che si distingue chia-

rarnente da altre linee di sviluppo. Sui temi, che si dimostrano <razionalizza-

bili e definibili>, apparteneva in prima linea il tetmine - e i1 "concetto" di

tipo. Fl i1 dibattito sulla tipologia, che ha continuato l'<architettura raziona-

lc> in Italia e I'ha condotta a una nuova fase. Dall' inizio questa aveva una

doppia preoccupazione, quella di continuare il Moder"r-ro e allo stesso tempo

quella che puo essere riassunta sotto la <riscoperta della storia>.

Si indugia su queste considerazioni continuità, riscopefta ecc. -, perche

un approfondimcnto effettivo della qucstione di storia e storicità di fatto non

ebbe luogo veramente contro al loro offuscamento attuato dal Moderno, e di

fatto si trattava piuttosto del legarne con I'autorità e il rnodello. Comunque

questa "apertufa" nei confronti della storia precedette quella variante abbon-

dantemente volgare del "postrnodemo" fondata su prestiti e riferirnenti este-

riori a edifici storici, con i quali già allora veniva annunciata "l'architcttura

dell' immagine" di epoca piir recente.Giorgio Grassi non era coinvolto soltanto in maniera sostanziale nel di-

battito sulla tipologia; pcr molti cra lui che, in maniera piu chiara di altri.

ave\ra dato alla tipologia - astratta - un volto architettonico concreto.

Si presenta 1'occasione per volgerc uno sguardo indietro alla discussione

dell'epoca sulla tipologia. La tipologia era il grande tema della discussiotlc

architettonica degli anni Sessanta e Settanta in ltalia. Si trattava di piu che

di un discorso teorico sull'architettura in sé. E in questo giocava un ruolo si-

gnificativo I'ansia "tnodetna" di trovarc ancora una volta o appunto anche.

sempre ancora dei principi e una collcezione ad essa sempre di fatto cotl-

nessa di una "unità". Si trattava quindi di ben altro di una semplicc riscopcttrr

della storia; la tipologia doveva piuttosto, basandosi su di essa, offiire cotr-

cretarnente Lln (insegnamento di ordine> (Ordnungslelrrc). Non si voleva irl

nessun modo abbandonarsi semplicen-rente alla storia, quanto riportarla alle

condizioni - restrittivc - della disciplina e di un insegnamento progettual.'

costruito in maniera sistematica.ll tennine di <<progefto>> era all'epoca in ltalia alrrolto da un effluvio esistelr-

zialista, "filosofico". DaProgetto e DesÍino (Argar-r, 1965) a Progetto e (Jtopit;

(Tafuri, 1913),vennero descritte in prima istanza le crisi culturali e intellettualr

6. Clfr. Scolari M., "Avanguardia c Nuova Architettura", in Bontanti E. et al. ( 1973), a cula t l .

ArchiîeÍîurct Ruzionale, FrancoAngelì, Milano, quìnta cdizionc 1981 :153 sg.: 175.

2t8

je l l 'archi tet tura e Pof iat- ' '

- ; t tss ione di un "utof i : l ì ì

.runLrlla in sé (Argan) sr'gL': "

, 'he veniva Poi dimostrat' l -

.-

:rchitettura di contro all l " '"- 'Si trattava in ogt-tt c'" -

. 'onseguentemente l ' ttP1". ' '

., Èv&r-ro fondare tutti gli > '

zrone di Aristotele de1l"': -. l t t ( c ' t 'c '>> era eSCIUSO e

' '

' t r Í ione>s, insieme al la r l ' ' .

Per la discussiotrc '

-ttrico di teoril. ln qlte''

-per i rnentazione arcl t ì t - 'rizzazione dell' archit.-tt .' :. "ta anch'essa. Questo Èr': " 'Reyner Banham - nel : : . "

,lell' A t'c h i t r'ct tr t'ul Rt t t'

tato il comPito della ilut'

: l t t ' Modert t Movett t r ' t t l '

tanto piu ad aPParire c.':: '

sempre Proposta Pcr tl l l '

lL 'or ia Progettuale. d i l : ' :

lesto del la stor ia" (c l l l : ' -

\'lodemo) venlva - Pt-r ' '

Quando Poi Leon K:.'

Durand, l i tenne al l ' i r t r ' '

- . Cfr .ArganG. Cl . (1965 c ' ' '

ProgetÍo e LltoPia. Archir't'. . Si pcnsi a l commcnto ' - t

-

.- habito nella tncntc hltt.l.t't:"''

lìrc, & operarc drittametlte s

11556), 1 Diet ' i L ibr i Del l ' '

Barbero Elefto Patriartu Lt '9. Vedi anche Oechslin \\'.. "D -

. :cre Ausrìclt tung auf die Pr' ' r '

r . t l thcory to pructrcc"- in Krr '- '

. lunius Verlug. Hanrburg. l i .--

P. (2009), a cura di' ConlPdt 'ì' I t , vorlJ intu, t t / l t tr i ' . Fc:t: ' ' :

I 0. Cfr . Banham R. ( lq5: '

December:355 sg.;356

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f

ì '.,\ hil^nn.le di Milano, direrra-: c.tro &l titolo .,Avanguardia

e. ;.tro a cui si riferisce la scuola

.. Gror_t io Grassi ha svolto un

: . :zrone. che si dist ingue chia_,. > i clir.nostrano <razion alizza_-'l ' l l11ue - e il .,concetto" _ cli' - ' . . r lu i ' , ,archi tc l tu ra raziona_

, rl l ' inizio questa aveva una'. f or lcrno e al lo stesso tempo

^,: . . t del la stor ia>."' .. ,:. riscoperta ecc. _, perche-- .,trÌ' ia c storicità di fatto non-". , 3truato dal Moderno, e cli' i L' rl rlodello. Comunquc-

: - - -:.tr. quella variante abbon_:.r 'esr i l i e r i ler i rnent i cste_

' : ,lnt.tLlllciata ..1 'architettura

-. , :nic.ra sostanziale nel di_' ,:l ic-ra più chiara di altri.

, . : .3t t0Í trco concreto.rrdietr .o al la discussionc

.. , rerrra del la discussionc, ..r Si trattava di più che

. . . - ' : t t l g lOCaVa un ruolo si_. , ' . ù l ta o appunto anche:_ ., ,..:i sempre di fatto con_" -- .rna semplice riscoperta. . - :Ll di essa, offnre con_

- ' . i t re). Non si voleva in. : .,. tlu?llto riportarla alle

. ' .r. r1liìn.ìentO progettuale

' t l r r un el f luvio esisten_: -,.51 a Progeflo e Utopia- -

. .. culnrrali e intellettuali

E. e-t a l . (1973), a cura ct i .r 153 sg.; 175.

-..l'architettura e pofiate de /octo alla loro (auto-)rappresentazioneT. Alla di-.:ussione di un "utopismo" e di una utopia corne "super-prassi" (sic!), che si,:.nulla in sé (Argan) seguì la nozionc di <caduta della professionalità> (Tafuri),-..e veniva poi dimostrata guardando al numero all'epoca enonîe di studenti di,:-.'hitettura di contro alla scarsa attività derivante da questa situazione.

Si trattava in ogni caso di una perdita della realtù. Il vero <<projet>>, e-.rnseguentemente l'<opcrare>, per il quale secondo Vitruvio e Alberti si do-

-\ ano fondare tutti gli sforzi intellettuali, sembrò scomparires. Dalla defini-

:rone di Aristotcle dell'architettura come <<hahitu,s faciendi cum ratione>>. il'îdcere>> era escluso c ciò che veramente interessava ancora era solo il <<cum'.rîione>>, insierne alla nuova invenzione dell'<architettura razionale>e.

Per la discussione sulla tipologia era de1 tutto proprio questo sovra(:-.Ltt' ico di teoria. In questo I'accento sembrava cssere posto non tanto sulla:perimentazionc architettonica, quanto sul consolidamento e sulla sistema-',rzzazione dell'architettura rnoderna, chc era stata nel frattempo storicizza-ta anch'essa. Questo era in generale I' imperativo del mornento, da quandoReyner Banham nel manifesto del Brutalismo, nel numero di dicernbre,lell 'Architec'tural RevÌew del I 955 aveva consigliato e così di nuovo limi-tato il compito della nuova storia alla elaborazione di una <<inner history ofthe Modern Movement it,selfi>ll. D'altronde, per quanto la tipologia aspirassetanto piu ad apparire come un <<insegnarncnto di ordìne>, così come sl erasempre proposta per tutto il XIX secolo come fondazione di una qualsiasiteoria progettuale, di fatto si voleva rimanere legati al Modemo, mentre "ilresto della storia" (e in particolare il XIX secolo, il vecchio "nemico" delModerno) veniva per il momento - preferibilmente evitato.

Quando poi Léon Krier - comc anche alcuni altri "riscoprì" i Préc:i,s dtDurand, li tenne all ' inizio come un prezioso pegno per sé. Bisognava riela-

7. Cfr. Argan G. C. ( 1965 e I 968), Progeîto e De,sÍino,Il Saggiatorc, Milano. Tafuri M. ( I 973),ProgeîIo e Utopia. ArchiIeîtura e,;viIttppo t,apiÍa|isIico,Lalerz.a, Rorna/Bari.8. Si pcnsi al commento di Daniele Barbaro a Vìtruvio, dove nel Procmio si legge: <l'Artcè habito nclla mente humana, come in vero suggetto riposto, che la dispone fèrmamentc àfàre, & opcrare drittamentc, & con ragione fuori di sé. cosc utili alla vita). Cfr. IBarbalo D.](1556), I Dieci Libri DeÌl'Architettura Di M. Vítntvic.t Tradutti Eî ComntentoÍi Da MonsignorB o r b a rc E I e I î o P a t r i a rc' a D' A qu i I e ggi a, Yenezia'. 6.9. Vcdi anche Oechslin W.. "Die Theorie dcr Architcktur und ihre vcrgcsscne und umso notwcndi-gereAusrichtung aufdic Praxis/ Lost. but thus ofeven graver concem: the oricntation ofarchitcctu-ral thcory to practicc", in King L. (2009). a cura di, Archíteknr & Theorie / Architecture & Theory,,.lunius Verlag, Hamburg: 22 sg.; Id.,"Theorie der Praús. Eine weitere Bcgrtindung", in LombacrdeP. (2009), a cr-tra di, (lontparaÍive Methodologies in Architecture, Art, Design and Science, BringingÍhe world into culture,Fesfschrifl Richard Foqué, University Press, Antrvery: 133 sg.10. Cfr. Banharn R. (1955), "Thc Ncn' Brutal ism", in The Arc,hitecÍural Reviev,, vol. 118. 708.Dccember: 355 sg.; 356.

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borare la storia passo per passo. Nel progetto di laurea di Rosaldo Bonicalzie Gianni Braghieri, che questi consegnarono a Milano nel 1970 sul temadelle <tipologie d'abtfazione a Pavia> seguiti da Giorgio Grassi e sotto laguida di Aldo Rossi, la scena dei corpi architettonici astratti, scaglionati pro-spetticamente, si presentava abitata - in silenziosa allusione * dallo stal/agedi personaggi del "Foro Bonaparte" dell'Antolinirr.

Questo avveniva ancora prima della mostra del Consiglio Europeo tenutaa Londra sul tema del l,leoclassicism (1972), cui seguì anche in Italia un'on-data di studi "storici" sul tema. Lentamente riapparì - di nuovo! - I'archi-tettura italiana classica <<um lB00>>t'. Ma, ceftamente questo punto di vista etendenzioso e limitato. E,sisteva allora già la classica monografia sull'archi-tettura napoleonica a Milano di Paolo Mezzanotte, pubblicata nella collanadi libri di Roberto Pane; e naturalmente la "vecchia" Architettura Rqzionaltera già prima parlita da Lodoli e Milizia; e infine c'erano anche libri cornequello di Pietro Scurati Manzoni (1966), nel quale a secondo il modello drEmil Kauffmann il "Razionalismo" veniva descritto come un fenomeno cheva da J. F. Blondel fino al Modernorr. Soltanto, che qui il contatto con il di-battito contemporaneo sembrava in sostanza essersi intenotto nuovamente.\Àsto così - a posteriori - risulta tanto piu comprensibile la posizione moder-nrl nuovamente sottolineata nella XV Triennale.

Aldo Rossi la connetteva all'orientamento del progetto concreto di ar.-chitettura. Però, un possibile malinteso si poneva di fatto nuovamente, nelmomento in cui con il <progetto> si volevano ora intendere tutti gli sforzi"progettuali" dal disegno al saggio critico (ed interpretativo) - senza tutta-via, come voleva sostenere Rossi, ammettere il minimo aspetto ideologicoCaratteristica di questo atteggiamento difensivo può valere la frase nella "In-troduzione" di Rossi:

Siamo molto piu interessati ad una pagina di Hans Schrnidt sulla prefabbr.i-cazione in architettura che ai messaggi e agli scandali sul "modernismo" e iÌ"monumentalismo" dei cattivi letteratira.

Massimo Scolari mise in evidenza nel catalogo della mostra il me-rito di Aldo Rossi di avere fondato <<una posizione di Tendenza>>, mentre. c.proposito di Manfredo Tafuri, nonostante il riconoscimento dell' imporlanzc.

11. Cfr. Bonfànti E. et al. (f9T), a cura di, Architeîtura Razíonale, op. cit.: 242.12. Cfr. AA.VV. (1972), The Age o/ Neo-Clossicism. The Fourreenth Exhibition of'the Cont,:oJ Europe, Catalogo della mostra, The Royal Acaderny and Thc Victoria & Albert Museur:London, London (The Arts Council of Great Britain).13. Cfi. Scurati Manzoni P. (1966),Il Razionalismo. L'Architettura dall'Illuminismo alla Re,;.zione Neoespressionista (Xl/Iil - XIX - XX secolo/, Tamburini, Milano.14. Cfr. Rossi A., "Introduzione", in Bonfanti E. et al. (1973), a cura di, op. cit.: 13 sg..

220

:el contributo suo per i1 : ': parole: <Tafuri, pur e :>: i ' --.rtiio, naturalmente. e c-.. ::' . ,n c 'era al lora una l ì - . - ,::l cielo. I contrasti e . - ::rofessionali" tradizi t' 'n.,:L fatto mai verameflte ]ì' : -:

l l r i fer imento al la t : ' -

- he guidato da una corlt':, ---:nche per i l d ibatt i to - . -' ' 'f ipo", che Quatrerrei: -:lrr volume del Dictiort,.,.

- . ' rne una legge natur; . , . . . - --

'n icolo di Giul io Carl i - - : .' 'Sul concetto di Tipolr . . . , l

>edlrnayr. r ipreso poi rr ' :

..ì a questo proposll. : '

. lpparve anche nella Er:.Si puo dubitare ch; -.:

strutturale di Sedlmal r. - .Je1 soggetto trattato. lll.r : ,ld ancora piu con i l t , r : : - - .lo porto a occuparsi da '. . - .legato a Sedlmayr. rli-r -: -;difi ci rinascimentali.

Veniva inaugurata tl" .'in architetturo - € uno i-:-ralleli", che Argan cost:.-. .

. 'he per le arti figuratir :- :-:1'architettura la tipolou.,,drchitettonica e l' icort,,: ..

15. Cfr . Scolar i M.. ' 'Ar r r r - . . . -

Jr, op. cit.: 164.16. Cfr. Quatremère de QLt.: . ,,hiÍecture, Tome Second. P:: . '

17. Cfr. Argan G. C. ( l96l ' ,

Sedlmayr, C. H. Beck. \lu:r: - - -

Jel la discussione t ipologi" . , '18. Il punto di riferirncntr'tlella storia dell'arte era: 8.,: - -

;trriger, Gebrùdcr Mann. Br':19. Cfr. Argan G. C. (1961 r.

Page 7: Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

." ,,t,c/ di Rosaldo Bonicalzi. ' . l : lano nel 1970 sul tema:' Grorgio Grassi e sotto la- , J5tratt i . scagl ionat i pro-:: :l ltrsione - dallo stalfage

::. t 'trnsiglio Europeo tenuta.;:rì anche in ltalia un'on-

. : : ' : i d i nuovo! - I 'archi-: -: :: questo punto di vista è.: - .'.ì rrìonografi a sull'archi-

.;. pubblicata nella collana-- .,: ' ,lrchitettura Razionale-: ,- ir?rlo anche libri come-:.: .l Secofldo il modello di- . . 'v-olre un fenomeno che- : qui il contatto con il di-r : :.: it.ìteffotto nuovamente.:' ..nile la posizione moder-

-- :.i',)gello concretO di ar-- : : l i t to nuovamente, nel: rillendere tutti gli sforzi

- ::-Jretativo) - senza tutta-- ' ' : l ì lo aspet lo ideologico.: . '\ iìlere la frase nella "In-

:i , . Schmidt sulla prefabbri--.' :,,.i sul "modernismo" e il

-: .: rrSo della mostra il me-. ,i, Tendenza)), mentre, a

- .-rrÌ.ìento dell' importanza

'::;: E.rhibítion of the Council-

- . : \ ictoria & Albert Museunr

.t ,ittll'llluminismo alla Reo-' ' . l : , tno.

- . : r d i . ap. c l i . : I J sg. .

del contributo suo per il dibattito dell'epoca, veniva introdotto con Ie seguen-

ti parole: <Tafuri, pur essendo un architetto è un bravo storico>l5. Questo epi-

sodio, naturalmente, è qui estratto dal contesto, ma può illustrare il fatto che

non c'era allora una facile e semplice sintesi tra architettura e storia, cascata

dal cielo. I contrasti e i confini erano ancora presenti tra i diversi "campi

professionali" tradizionali, inclusi i soliti pregiudizi antistorici del Modemo,

di fatto mai veramente messi in discussione.ll riferimento allatradizione e alla storia era in questo senso più casuale

che guidato da una conoscenza elaborata in maniera sistematica. Questo vale

anche per il dibattito sulla tipologia e il riferimento obbligato all'afticolo

"Tipo", che Quatremère de Quincy aveva pubblicato nel 1832 nel secon-

do volume del Dictionnaire Historique d'Architecturet6. A volte considerato

come una legge naturale, questo testo divenne noto in Italia gtazie a un breve

articolo di Giulio Carlo Argan, che aveva pubblicato nel 1962 con il titolo

"Sul concetto di Tipologia Architettonica" nella Festschri/i in onore di Hans

Sedlmayr. r ipreso poi in Progetfo e Dest ino ( 1965). ( ln una versione ampl ia-

fa - a quesro proposito non rilevante per il nostro discorso - il contributo

apparve anche nella Enciclopedia (Jniversale dell' Arte)t7'

Si può dubitare che Argan avesse veramente familiarità con I'analisi

strutturale di Sedlmayr, cosa che si sarebbe potuta offrire in considerazione

del soggetto trattato, ma sicuramente si era confrontato con il suo Boromini,

ed ancora più con il famigerato Verlust der Mitte.ln ogni caso 1'occasione

lo porto a occuparsi da vicino dell'<allegorismo architettonico barocco> col-

legato a Sedlmayr, ma anche del <simbolismo>> riferito da Wittkower agli

edi f i c i r inascimental i .Veniva inaugurata da tali autori ed altri una ricerca sui significati - anche

in architettura - e una discussione sul metodo della storia dell'arter8. I "pa-

ralleli", che Argan costruiva in questo senso, erano più che arbitrari. Quellache per le arli figurative era l'ìconografia, doveva secondo Argan essere per

I'architettura la tipologia. QÈ .facile stabilire un'analogia tra la tipologia

architettonica e l' iconografia>>)1e. Queste però erano delle <analogies trom-

15. Cfr. Scolari M., "Avanguardia e NuovaArchitettura", in Bonfanti E. et al. (1973), a cura

di, op. ci t . : 164.16. Cfr. Quatremcre de Quincy A. Ch.

thitecture, Tomc Second. Paris: 624 sg(1832), "Type", in Id., DicÍionnaire Historiqtte d'Ar-

17. Cfr. Argan G. C. (1962), "Sul concetto di tipologia architettonica",tn Festschri/iJiir Hans

sedlmayr, c. H. Beck, Miinchen: 96-101. Vedi anche occhsl in w (1985), "Peruna r ipresa

clel la discussione t ipologica", in Casabella,509-510. gennaio/febbraio:61-15.

I 8. Il punto di riferimcnto obligato di qucsta riccrca dei significati in architettura da parte

della storia dell'afte cra: Bandmann C. (1951), Mittelalterliche ArchiÍektur als Bedeufung-

sfrciger, Gebrùder Mann, Berlin (undecima edizione: Bcrlin, 1998)'

19. Cfi . Argan G. C. (1962), op. ci Í :96.

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Page 8: Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

peuses), a cui mancava il fùndomentum in re. Anche il fatto di sottolinearein maniera ossessiva e generalizzata il tipo quale <schema> risultante da unprocesso di riduzione non era convincente. (Argan ammetteva poi lui stes-so, più avanti nel testo, che la <<rigidezzas> e l'<inerzia>> del termine schenr,fossero nocive per spiegare la sua concezione del senso di tipo e contropro-ducenti per il <processo ideativo dell'artista>!).

Alla fine cio che predominava era il desiderio e lo sforzo di confcrir'..all 'architettura un "livello di significato" e allo stesso tempo (!) un principir,"noetico", che si sarebbe dovuto esprimere in maniera "metodica". Frasi so-stanziali, che venivano riprese in maniera deferente dall'architetto, dicevant,circa questo per esempio: <<Il "tipo" si configura così come uno schema de-dotto attraverso un processo di riduzione di un insieme di varianti formali auna forma base-comune,ru. È cornprensibile che una discussione sulla tipo-logia impostata in questo modo avrebbe rnolto presto portato a un rinnovatcrformalismo. Argan voleva da una parte scongiurare i l imiti rmpliciti a quest.r- la sua! concezione di tipo inteso come "schematismo", per poi, da11'a1-tro canto, sottolinearc nuovamente la differenza dalla (vecchia) teoria dellamimesis e dal "dato storico", raramente o quasi mai tali problerni (dimetodo e di terminologia) furono portati a una discussione adeguatamenteapprofondita.

D'altra parte la nozione tenninologica (e la sua "contestualtzzazione").una volta resa così plausibile e di facile comprensione, diveniva per I'ar-chitetto progettista, a causa anche della sua apparente affidabilità, piu cheseducente. Così fu nella distinzione tra tipo c modello, che divenne prestolo Schibbolel& dei dibattiti di teoria dell'architettura. Appariva perfetta peruna "architetturu razionale" - e sembrava adattarsi allo stesso tempo aglisforzi precedenti di una progettazione "scientifica", dai tentativi normatividell' Existenzminimum fino a quelli sistematici di Klein2r.

La parola di tipo rlorì rappreselìia tanto l'irnmagine di una cosa da copiarsio da imitarsi perfcttamente, quanto f idea di un elemento che deve egli stessosen,ire di regola al modello.

Queste enunciazioni sostanziali - secondo 1'cdizione italiana del testo diQuatremere de Quincy del 1850 dìvennero i principi dÌ ./ède della "tenden-za"22.Il latente Platonismo dell'architettura (modema) veniva cosìdifatto con-

20. Ibidem:91 .21. Tali tra altri i riferimenti in: Grassi G. (1967), Ltt Co.sÍntzione logica dell'Architetrura.Marsilio. Padova.22. Cfr. Quatremère de Quincy A. Ch. (1850), "Tipo", in Id., Dizionario Storico di Architer-htra...;trima fraduzione italiana di Antonio Mainardi riyeduta, ordinaîa ed ampliota...,II.Mantova: 472 lstct ocr: 5721 - 574:575.

222

., 'unato e infine veniva |Ì . - :.- rò avrebbe dor,.uto intine - - ,

-. ' l .nplice e abbreviato lr.. - ,

- .prcsso da Aldo Rossi r r .,: iralsiasi <copeftura iclc-tr., _- - .- . r t la\

ia anche lu i not l l ' rL.> -Non si puo, inol t re. t i ' . : : - - ,

- rc Quincy e questo ur. , , : . -

- ' tto raramentc. I l far.r.rt :,- .., '-. ìene anche qui confìrnt . , .

lLratrcmère de Quincr c. .

. . - renziate, corne ad ese n. : '

.; l plus otr ntoin,s rrlg1/c , .: l tcressavano tanto le elLi--.,-ita e delle trasfornlazrt, l., lout>s). Si tratta di clt-l-: -

Lrn <pr incipe élément. , . : ,. i l torno a un nucleo cel l t t , , ,,: considerazioni di t iprr .:'archi tet to l 'er i f ichi la , : , . - - '

- 'ondiz ioni del contcst t r : .. ' l te s i contrappone ad ogr - , .. rn obict t ivo di fat tura nlr , ! . , -

inug> affèrmata da Gro1.'-...

I l y a, pour retltolltu' l .:.chrtecturc en divers pe\ r. -

dans la nature de charlLr. ' : - -ments mémes de I 'art clt. -

Se si ricordano le rit le:.. i t te L.r Coslr t r : i t tne Lt t ' t .piu diretta e conispondenr.l . r che cosa al t r iurcnt i :1. , -

Quincy2r. Grassi è debrtor'. ' : ' . ,*

l.l. Clì Quatremère clc Quincr \l l . Talc tennine per ricordarc ,., .. ' , u l fcnontcrto del l 'Hi . r l r , , i l . r i i .: Geschic'htIichkeit.15. Cfi . Gropius W. (1925). i i i r .16. Cfr . Qurt lcmòrc dc Quintr . . . - .

_- . c f i . Gra:s i 1; . 1 19n71. rr7, . .

Page 9: Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

r

. . .\nche il fatto di sottolinear;- ,i.rle <schema> risultante da ur

: \t 'gan ammetteva poi lui ste:--'

',,inerzia>> del terrnine scherl.,: '-- dc-l senso di tipo e contropro-

, , I t .

-,- .lu-rio e lo sforzo di conferir..: . , . rcSSo tempo ( ! ) un pr incipi ,

: r. nlanlera "metodica". Frasi so-- : , . r inte dal l 'archi tet to, dicevant,' - '.Ìriì così come uno schema dc-- ,.:r insieme di varianti formali a

- -he una discussione sul la t ipo-' I rcsto porlato a rrn r innovato

- - ,rrare i l imiti irnpliciti a questa- .:hr--rlatislîo", per poi, dall'al-, - : ì -Zr dal la (vecchia) teor ia del la

tLrasi mai tal i problemì (dir , . ì . .1 discussione adeguatamente

- .r stra "contestualizzazione").- ì ltrensione, diveniva per I'ar---.. ,,lparente affidabilità, piu che- -. ntodello, che divenne presto-- ..:. 'ttura. Appariva perfetta per: ..,:.ìitsrSi allo stesso tempo agli: Iìca". dai tentativi normativi- . i i Klein2r.

: ::tagine di una cosa da copiarsi- ': !.lemento che dcve egli stesso

: '.-dtzione italiana del testo di.:','i rtc' ipi di .fede della "tenden-

" .r:ma) veniva così difatto con-

' ! t't r :i o 11 e I ogica de / l ' A rt:h i te ttu ra,

' .-.t . Di:ionario Stctrico di Art:hitet-.,tttfd. ot'dinata ed ampliaÍa.... Il,

,::nato e infine veniva proseguita anche la vecchia teoria della mirnesi; tutto. -, avrebbe doll,rto infine occr-rltare quello che si celava dietro la ricerca di un.::rrplice e abbreviato meccanismct di ricerca fbrmalc. (Si comprcndc il rifiuto

-.:ìresso daAldo Rossi nell' introduzione al catalogo dclla XV Triennale contro, .irrlsiasi (copertura ideologica> a favore di una (concretezza> architettonica.-,ittavia anche lui non riuscì a superare quella contraddizione interna).

\on si puo, inoltre, trascurare il fatto chc il testo intcgrale di Quatremère.- ' Quincy e questo nel la sua versione ed estensione or iginale! s ia stato

-'rto raramentc. ll famoso detto del "lettore frettoloso", moderno c attuale,,-ne anche qui confermata. Nel Dic:lionnaire Historique d'Archìtecture di

.tLratrernère de Quincy ci si imbattc in distinzioni di concetto molto piu dif-,'renziate, come ad esempio: <<Tout est précis et donné tlans le modèle; tottl

. 't pltt,s ou moins vaglte dans le Í-yp">>t'. Con qucsta osscrvazione non gli: l lcressavano tanto le quest ioni di pr incipio, quanto le condizioni del la na-

-.-ita e delle trasfonnazioni successive di una cosa (<1/ faut un antecedenÍ; roul>>). Si tratta di definire e riconoscere coi sensi e con f intelletto

un <principe elementaire)). per potere svi luppare var iazioni moltepl ic i.l ltorno a un nucleo centrale. Quatremèrc de Quincy approda forzatamente,i considerazioni di tipo storico e "storicistico"rl; ed è decisivo i1 fatto che'architetto verifichi la questione del tipo architettonico all ' interno delle

-'ondizioni del contesto storico e "storicistico". Discute così una nozione

-'he si contrappone ad ogni generalizzazionc prcmatura e, naturalmcntc, ad,rn obiettivo di fattura rnodcrna astratta di "validità mondialc", la <Weltgel-'rl/?S') af-fermata da Gropius nel 1925:5. Quatremère de Quincy insiste:

Il y a, pour remontel au principe originaire ct au type dc la fìlnnation de I'ar-chitccturc en divcrs pays. plus d'une route qui y conduit. Lcs principalcs scrontclans la nature de chaque région, dans les r.rotions historiqr-rcs. et cians les monu-merrts rnémes de l "urt c lereloppert ' .

Se si ricordano le riflessioni sul tipo e la tipologia, poste da Giorgio Gras-si ne Za Costntzione Logica dell'Archítettura del 1967, si ritrova in manierapiÌr diretta e corispondente il legame con un contesto piu ampio, come quel-1o che cosa altrimenti spesso trascurata si era riproposto Quatrernère deQuincyrT. Grassi ò dcbitorc parimenti alla sua propensione per la concretezza

13. Cfr. Quatremère de Quìncy A. Ch. ( I 832). "Typc". Dit:tionnoire.II, Paris. 1832. rry. t'it.: 629.l '1. Tale tcrmirre per r icordare la cri t ica moderna contl 'o tutto qucl lo chc clcgato cd assoccia-to al fènomcno del l ' I l i .vtorisnas in quanto dìr"erso e dif fcrcnziato dal scmplice Ge.sthithtet Gest'hichtIichkeit.15. Cfi . Gropius W. (1925), InÍernationale Art:hiîekîur. Bauhausbiicher l , Múnchcn: 7.16. Cfr. Quatrcmòrc dc Quincy, "Typc", op. t'it.'.629.17. ( i r . Grassi C. l l96j ) . , ,p. , . i r .

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Page 10: Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

eper l ,archi tet tura-nelmododir i t rovareunacomicepiùampiadel l ' .storia. A partire da qui - e non al contrario! - egli affronta la questione de

,,Conoscere,, e de|.'comprendere,, e anche della (vinco|anfe),,convenziott,l.

l i t i t , , . Inquesto*ooo.gt iarr ivaaquel l , interezzadiÙnateoriadel l ,archi tet .tura posta sempre n"l i o contesto specifico. che rimane nel <rapporto fra

.îarànalirmo'i e "funzionalismo">, che influisce su questo rapporto'

Lat ipologianonpuòsost i tu i reunateor iadel l 'archi tet tura.EssahaperGrassi già da allora, in primo luogo - semplicemente - un significato classr-

ficatorio, ordinativo-strumentale' D'altra pafie' rispetto al significato onni-

presente delle - g.unOi- questioni di ordine superiore O"ll-il:Tt"'tura e del

loro rapporto con la 'ocieià

e gli uomini' rimane interamente in linea con la

concezione ai r_"onuutiista Aliertil 11 radicamento nella storia, che Grasst

trat tapoconel lg6Tdescrivendoloconi l terminedi<<convenzional i tà>,nonpuò essere sostituito. A riguardo il "tipo" svolge per lui un tuolo di regola'

ma anche di equilibrio, .oru p", cui cita anche viollet-le-Duc e la sua richie-

stadiuna<unite>>*1,. . ' ,odiuna<<relat ioninl imeentrel 'arc:hi tectureetl ,objet>>.Grassihafattosuoanchei lpropositoirr inunciabi lediQuatremèredeQuincydir i tomaresempreal leor ig in i 'Così ' i lsuointeresseper lat ipo-logialoporlanel |967a| leanal is idiHunzikersugl iedi f ic i . .or iginar i , 'del lealpisvizzereeaintrodurrei l temamot]ernosul lacasaesul laSiedlungcon1l Mcmière de bótir di Le Muet (1623)'

Grassi resta fèîmo ail,architettura concreta, a queila "reale". Rifugge dal

rischiodell,indiffèrenzaedell'ubiquitàmodernagraziealsuointeressespic-cato per 1'architettura costruita, divenuta storia' Da qui definisce il suo punto

di vista e forma la"sua" teoria, sempre preoccupato di non distaccarsi dalla

realtà, quanto di avvicinarsi ad essa il piil possibile' Un percorso che lo pofia

- in senso letterale - dalla nuda muratura portante' agqilnto da Raffaele

Stern al colosseo, attravefso i restauri di Guiài/caputo a Sabratha negli anni

Trenta, alla sua <<tnstauratio>> del teatro di Sagunto2s' Come a dire' che cio

si deve rivelare nella forma e nell,opera .on.rètu! In questo resta molto più

vicino all,architettura"razionale" dell'epoca di Quatremère de Quincy' ri-

Spetto,contrar iamenteaquantocisipotrebbeaspettare'aquel ladel l 'epocadi Grassi, definita ln maniera troppo vaga e slegata dal contesto (storico)'

Un architetto sino ad oggi quasi passato inott"tuuto.' Henri Frangois

Athanase wlgrin o. ruilt.r.i:ha fatto il punto sulla -questione nel suo libro

L'Architecture soumiLse au principe cle là lrlature et des Arts pubblicato nel

l804aPerigueux,unluogomoltodistantedaicentr idel l ,epoca.Egl i r icerca,l0ntano dalle mode, h <íunité>>,l'unità interna e la coerenza' che dovrebbe

28.Cf i . lvansaggraproposi todiSaguntodel lg86'1990'1993'edul ter ior icontr ibut isuargomenti analoghi,,n, Giur. i G. (2000), Scri t Í i scelt i tg65-1999,FrancoAngeli , Milano'

.: :r 'e per tutte le al 't.. ,: '. '1.ù le domande .1.

. - Ju'scr ive comc . '- , r i r tct tonic i la l !n: _

,.rncreta costruita.Per Giorgio Cl l . . .

r r l ig id isce e s i l i t l - . -. : . iegare. sccondo lu.- _

nrco concreto. E pr ,

-,.I1ìciente, mentre e Ì.;. : t l considerazionc 1. . . - -- . ' : tantelncnte at t r \ r , -. .ùr ia e la t radiz ions-: . , . _

- :^et ta in qucsto i l e , ' " '

' rLr ampio del lcrrrr in, .

ì9. Cfr. Wlgrin-Tai l lefcr H :: . ' Ans. Pér igueux. " l r r r r , ' . . . -

2:1

Page 11: Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

::-- una cornice piu ampia dellaesli afftonta la questione del

-r'...r ( r' incolante),, convenzrcna_::-zze di una teoria dell'architet_

- [ he rimane nel <rapporto fra

.. .,-c- SU questo rapporto.*- .r:ll 'architettura. Essa ha per-:.:ìlc.t.ìte - un significato classi_

r-J. fispetto al significato onni_.,.:ìenore dell'architettura e del

"':" 3 u.ìteramente in linea con la:" :.Ìlto nella storia, che Grassi*-' :.: tl i <convenzionalità>, non

-_3 prr lui un ruolo di regola.' - ' . o l ler- le-Duc e la sua r ichie_.::ttte enfre l,architeclure ef::'i nunciabile di euatremère

. rl suo interesse per la tipo_-' . -._llr edifici .,originari"

delle-_. ,ì casa e sulla Siedlung con

: .: Juell& "reale". Rifugge dal- r : . rz ie al suo inte resse spic_. ),i .1r-ri definisce il suopunto- -',:itr di non distaccarsi dalla- - .' L n percorso che lo porla' -,:rrre. aggiunto da Raffaele. _:!LÌto a Sabratha negli anni:=.. Ì ì t r : ' . Come a dire, che cio-: ., ln questo resta molto piu- .t.ratremère de euincy, ri_: - l ' Jt tsfe. a quel la del l 'epoca

:-,, : dal contesto (storico)." >servato, Henri Franqois. . .1 questione nel suo libro. . c/e.s Art.s pubblicato nel

- , : Jel i 'epoca. Egl i r icerca.. : -: u-oerelza, che doVfebbe

:.r-ì. ed ulteriori contributi su, - , . FrancoAngeli , Milano.

r alere per tutte le arti, anzi dovrebbe essere richiesta per forza. E la trova

- dopo le domande sulle <origini> e i loro sviluppi successivi - in quello che

:gli descrive come <<fixité), con cui intende sia la certezzache - in termini

.rrchitettonici - la fermezz*e. Alia fine, cio che conta è il costruire e I'opera

,'oncfeta costruita.Per Giorgio Grassi, così sembra con distanza crescente, ogni teoria, che

si inigidisce e si riflette su se stessa, è un onore. La teoria deve chiarire e

spiegare, secondo la migliore tradizione vitruviana, la realtà, il Jare architel-

ronico concreto. E poiché per lui la singola opera a lungo andare sembra in-

sr,rfficiente, mentre è per lui piu irnportante la relaztonc piu ampia anchc per

Llna considefazione piu generale, allora non gli resta altro da fare che restare

,'ostantemente attivo e mqntenere la cctstruzictne in opera' Così sorgOno la

storia e la tradizione; esse non sono lnai qualcosa di passato. All'architetto

spetta in questo il compito di continuare a costrlìire: <,<instatrraÍio) nel senso

piu ampio dcl terminel

19. Cfr. Wlgrin-Taillefer H. F. A. ( 1 804), L'Archilecture soumise au Principe de la Nature et

J e s ArÍs, Perigueux, "lntroduction".

1/)

Page 12: Werner Oechslin - "Instauratio". Giorgio Grassi, Adolf Loos e Alberti.

:==.,.t ji:..

Giorsio Grassi a Paesîum, I 961 , ritratto da Aldo Rossi (foto Archivio Giorgio Grassi )