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DVD: MARTIN LUTHER KING – Io ho un sogno 1863: abolizione della schiavitù, durante la guerra di secessione, ma permarrà la segregazione razziale fino a buona parte del XX secolo: la popolazione di colore non può vivere dove vuole, né svolgere un lavoro decente, né accedere ad un’istruzione adeguata. Non ha il diritto di voto per cambiare le leggi che la opprimono. Martin Luther King nacque nel 1929 ad Atlanta, in Georgia (nonno e papà, pastori della Chiesa Battista); come il papà fu un abile oratore. Era uno studente brillante e ad appena 18 anni venne ordinato ministro di culto. Intraprese gli studi di teologia all’Università di Boston, dove incontrò Coretta Scott, anche lei del Sud. Si sposarono nel 1953. Andarono a vivere a Montgomery, nel Sud. Durante gli studi si era interessato alla battaglia che Gandhi (morto nel 1948), stava conducendo per la liberazione dell’India dalla dominazione inglese. Egli aveva adottato la strategia della non violenza, una forma di resistenza passiva che consisteva nel boicottare gli interessi britannici e disobbedire alle leggi ritenute ingiuste. King intuì che la non violenza di Gandhi poteva funzionare anche in America nella lotta dei neri per la parità dei diritti. Nel 1955 a Montgomery (Alabama) i neri, pur pagando il biglietto, erano obbligati a cedere il posto ai bianchi e a sedersi lontano da loro e se non c’erano posti per tutti dovevano stare in piedi. Un giorno (novembre 1955) una donna nera, Rosa Parks, si rifiutò di cedere il suo posto e venne arrestata. King organizzò una protesta non violenta: nessun afroamericano di Montgomery prese più gli autobus; la campagna non violenta di boicottaggio continuò; King esortava gli afroamericani a rifiutarsi di cooperare con quello che egli definiva un sistema malvagio, basato appunto sulla discriminazione dei neri. King fu più volte vittima di aggressioni e minacce di morte. Il boicottaggio degli autobus attirò l’attenzione dell’America e finalmente nel novembre del 1956 (dopo un anno) la Corte Suprema dichiarò illegale la segregazione razziale sugli autobus. Nel 1957 King fondò un’associazione che mirava a diffondere tra gli afroamericani i principi e i metodi della resistenza non violenta, così il movimento per i diritti civili crebbe su scala nazionale. Venne arrestato numerose volte per aver violato le leggi che considerava ingiuste. Nel 1959 fece un viaggio in India e tornò ancora più convinto che i metodi non violenti fossero l’arma più potente a disposizione degli oppressi nella lotta per la libertà. Il 1960 fu un anno cruciale: all’inizio del 1960 un gruppo di studenti del North Carolina si ribellò al divieto di entrare in certi luoghi di ristoro,

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DVD: MARTIN LUTHER KING – Io ho un sogno

1863: abolizione della schiavitù, durante la guerra di secessione, ma permarrà la segregazione razziale fino a buona parte del XX secolo: la popolazione di colore non può vivere dove vuole, né svolgere un lavoro decente, né accedere ad un’istruzione adeguata. Non ha il diritto di voto per cambiare le leggi che la opprimono.

Martin Luther King nacque nel 1929 ad Atlanta, in Georgia (nonno e papà, pastori della Chiesa Battista); come il papà fu un abile oratore. Era uno studente brillante e ad appena 18 anni venne ordinato ministro di culto. Intraprese gli studi di teologia all’Università di Boston, dove incontrò Coretta Scott, anche lei del Sud. Si sposarono nel 1953. Andarono a vivere a Montgomery, nel Sud.Durante gli studi si era interessato alla battaglia che Gandhi (morto nel 1948), stava conducendo per la liberazione dell’India dalla dominazione inglese. Egli aveva adottato la strategia della non violenza, una forma di resistenza passiva che consisteva nel boicottare gli interessi britannici e disobbedire alle leggi ritenute ingiuste.King intuì che la non violenza di Gandhi poteva funzionare anche in America nella lotta dei neri per la parità dei diritti.Nel 1955 a Montgomery (Alabama) i neri, pur pagando il biglietto, erano obbligati a cedere il posto ai bianchi e a sedersi lontano da loro e se non c’erano posti per tutti dovevano stare in piedi. Un giorno (novembre 1955) una donna nera, Rosa Parks, si rifiutò di cedere il suo posto e venne arrestata. King organizzò una protesta non violenta: nessun afroamericano di Montgomery prese più gli autobus; la campagna non violenta di boicottaggio continuò; King esortava gli afroamericani a rifiutarsi di cooperare con quello che egli definiva un sistema malvagio, basato appunto sulla discriminazione dei neri. King fu più volte vittima di aggressioni e minacce di morte.Il boicottaggio degli autobus attirò l’attenzione dell’America e finalmente nel novembre del 1956 (dopo un anno) la Corte Suprema dichiarò illegale la segregazione razziale sugli autobus.Nel 1957 King fondò un’associazione che mirava a diffondere tra gli afroamericani i principi e i metodi della resistenza non violenta, così il movimento per i diritti civili crebbe su scala nazionale.Venne arrestato numerose volte per aver violato le leggi che considerava ingiuste. Nel 1959 fece un viaggio in India e tornò ancora più convinto che i metodi non violenti fossero l’arma più potente a disposizione degli oppressi nella lotta per la libertà.Il 1960 fu un anno cruciale: all’inizio del 1960 un gruppo di studenti del North Carolina si ribellò al divieto di entrare in certi luoghi di ristoro, occuparono i tavoli di un locale, ma fu ordinato loro di andarsene. La protesta continuò: era nato il sit-in. King appoggiò il movimento studentesco.In quell’anno venne eletto Presidente John Kennedy che si schierò a favore dei diritti dei neri. Tuttavia la riforma sui diritti civili tardava ad essere realizzata. Nel 1961 sempre più bianchi parteciparono alle manifestazioni del Movimento per i diritti civili. “Non si può cambiare il cuore dell’uomo, ma si può regolare il suo comportamento con le leggi” King.Nel 1961 fu abolita la legge di segregazione anche sugli autobus interstatali.La pressione per il cambiamento continuò tra numerose violenze da parte dei bianchi.King e altri leader neri si concentrarono su Birmingham (Alabama), una delle città più razziste; organizzarono manifestazioni che lì erano però proibite, furono arrestati. La polizia usava metodi di repressione molto violenti: cani poliziotto aizzati contro i manifestanti disarmati; idranti contro i manifestanti.Gli scontri tra dimostranti e polizia vennero trasmessi in televisione: per la prima volta gli americani, anche il Presidente, videro che i dimostranti non reagivano, mentre era la polizia ad usare la forza in maniera spietata.[“Aspetta!” ha quasi sempre voluto dire “Mai!”. La giustizia troppo a lungo rimandata è giustizia negata.]Nel 1963 parteciparono ad una manifestazioni di Birmingham anche i bambini di colore, che furono arrestati, circa un migliaio.Lo sdegno dell’opinione pubblica mondiale e le pressioni del governo federale indussero l’Alabama ad accettare le rivendicazioni dei manifestanti. Quella stessa notte la casa di King fu incendiata. Kennedy presentò allora un rivoluzionario progetto di legge sui diritti civili: bandire il razzismo dalla leggi e dalle vite degli americani.

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King organizzò una marcia a Washington per l’agosto del 1963: parteciparono a migliaia, bianchi e neri: Io ho un sogno… (per il discorso vedi link: http://www.gadlerner.it/2013/08/28/i-have-a-dream-il-testo-integrale).Fu la più importante manifestazione per i diritti civili della storia.Milioni di persone nel mondo la videro in televisione.Continuarono, però gli attentati, ma King esortava a non cedere alla violenza: “La vecchia legge dell’occhio per occhio lascia tutti ciechi.”20 novembre 1963: Dallas, il Presidente Kennedy venne assassinato.King disse: “Piangiamo la morte di un uomo che era diventato l’orgoglio della Nazione, ma piangiamo anche per noi stessi perché ora sappiamo che il male è dentro di noi.”Disse anche: “Questo è ciò che succederà anche a me, non compirò mai 40 anni.”Sotto il nuovo Presidente, Lyndon Johnson, gli Stati Uniti precipitarono nel dramma della guerra del Vietnam.In America si stavano facendo avanti nuove forze che ritenevano inadeguate le strategie non violente di King.Johnson promise di completare il lavoro di Kennedy rispetto ai diritti civili: nel 1964 fu promulgata la legge sui diritti civili; essa proibì la discriminazione nelle scuole e nei pubblici uffici.King in quell’anno vinse il Nobel per la pace. Ma le violenze contro il Movimento continuarono.Di conseguenza molti neri iniziarono a spingere per un cambiamento più radicale, ricorrendo anche alla violenza.King subì un’aggressione anche da parte di neri.King iniziò a battersi per il cambiamento della legge sul diritto di voto: in Alabama solo un nero su cento era registrato nelle liste elettorali. Per iscriversi ad esse bisognava pagare e la maggior parte delle domande erano comunque respinte per assurdi vizi di forma. venne allora organizzata una marcia da Selma a Montgomery, che fu vietata dalle autorità.I bianche dell’Alabama erano terrorizzati all’idea che i neri potessero votare. In un tentativo di realizzare questa marcia, si scatenarono numerose violenze. King fu minacciato ripetutamente.Nel frattempo Johnson presentò al Congresso il disegno di legge sul diritto di voto. La marcia venne infine realizzata con successo. Nell’agosto del 1965 Johnson firmò la legge per il diritto di voto: Martin L. King aveva vinto un’altra grande battaglia.Da questo momento King decise di rivolgere la sua attenzione anche alla povertà, alla disoccupazione e alla guerra nel resto del mondo.Intanto le frange violente dei neri protestarono in varie città usando la violenza (Los Angeles, Detroit, Newark). Morirono decine di persone, migliaia rimasero senza casa; l’America sembrava sull’orlo di una guerra civile.In un clima così turbolento King capì di non poter continuare a tacere a proposito della guerra del Vietnam e si schierò contro la guerra.“Il mondo chiede all’America di ammettere che abbiamo sbagliato: siamo stati una rovina per il popolo vietnamita. “ King fu criticato per aver preso aver preso questa posizione, ma dopo solo un anno da questo discorso, l’opinione pubblica si era ormai schierata contro la guerra.Nel marzo del 1968 King guidò una manifestazione a Memphis dove i dimostranti si comportarono, però, in modo violento. Determinato a mostrare al mondo che la non violenza funzionava ancora, King organizzò un’altra marcia contattando le fazioni coinvolte nei disordini precedenti e convincendole a partecipare pacificamente.“Dio mi ha permesso di salire sulla montagna ed io ho guardato oltre: ho visto la terra promessa. Forse non la raggiungerò insieme a voi ma sappiate che il nostro popolo avrà la terra promessa:”Il 4 aprile 1968 King fu ucciso con un solo colpo di pistola.Duecentomila americani bianchi e neri sfilarono ad Atalanta dietro il feretro di Martin L. King posto su un semplice carretto trainato da due muli. “La non violenza è un’arma potente e giusta, è un’arma unica, che taglia senza ferire e nobilita l’uomo che la impugna, è una spada che guarisce.“