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LA VITA DI UNA STREGA AD HOGWARTS: HERMIONE SI RACCONTA

Buio ovunque. Sento una voce femminile urlare: “Lumos!” Il timore va sempre crescendo. Chi, se non un mago, potrebbe pronunciare questa formuletta?

Un corpo si avvicina pian piano verso di me, davanti a questo c'è una bacchetta illuminata. Indietreggio leggermente, ma sbatto contro una statua e sono costretta a fermarmi.

“Tranquilla, non voglio farti del male. Sono qui per aiutarti, è la tua prima volta ad Hogwarts?” La voce incute sicurezza, è piena di calore. Ormai riesco a vedere il viso della ragazza: capelli arruffati, occhi castani e statura media: si tratta di Hermione Granger.

Una volta tranquillizzatami rispondo: “Sono Giulia, lieta di conoscerti Hermione! Sono stata incaricata di portare a termine un'intervista ad un alunno di Hogwarts per confrontare i maghi e le streghe con i babbani.”

Questa volta la sua voce è più acida e stridente: “Lo sai che non si può passeggiare nei corridoi di Hogwarts quando ti pare e piace? Per di più nella notte! Così verrò espulsa, sbrigati: vieni nella mia camera prima di destare sospetti.” Così dicendo mi dirigo nelle camere dei Grifondoro seguendola, attenta a non far rumore.

Durante tutto il tragitto entrambe rimaniamo in silenzio, ma, una volta giunte in camera la tensione iniziale viene spezzata. “Allora, mi parlavi di un'intervista; di che si tratta?” La sua voce è tornata calma; dovrò abituarmi ai suoi sbalzi d'umore.

“Come tu ben sai, essendo una nata babbana, oltre al vostro mondo magico c'è anche un mondo dove tutto è diverso. Sento che tu potresti essere un ottimo spunto per la stesura del mio articolo; posso permetterti di porgerti qualche domanda?”. Cerco di mantenermi tranquilla, facendo uscire il lato dolce del mio carattere, non vorrei rischiare di perdere un'occasione tanto importante.

“Certo, mi sembra un'ottima idea, ciò che stai facendo sembra davvero molto interessante. Sarò felice di aiutarti”.

A questo punto inizio a chiedere: “Come è stato ritrovarsi catapultata dal mondo babbano al mondo magico? Come è cambiata la tua vita?”. Mezzo sorriso si abbozza sul suo viso. Comincia a parlare: “Inizialmente non è stato affatto semplice. Molte

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delle cose che accadono qui non possono essere raccontate al di fuori di queste quattro mura: spesso ho dovuto nascondere ai miei genitori tutti i pericoli che ho corso e le brutte verità. È raccapricciante non riuscire a condividere la propria vita con i genitori che tanto ci vogliono bene; raccontare menzogne non mi è mai piaciuto soprattutto se si tratta di mentire alle persone che mi stanno a fianco.”

Quasi mi commuovo ascoltando queste parole. Dopo un momento di esitazione mi affretto a dire: “Devi aver avuto molto coraggio, ma vicino a te ci sono due figure fondamentali; che ci dici di loro?” Hermione scoppia a ridere, poi afferma: “Sì, ho due amici molto importanti vicino a me, chi non li conosce li considera due buffoni, ma io, che ormai condivido la mia vita con loro, posso dire che sono entrambi gentilissimi. Ron ed Harry mi hanno sempre sostenuta e nei momenti di sconforto mi hanno fatto tornare il sorriso; ormai è come se facessero parte della mia famiglia.”

Ascoltandola penso a quanto sia fondamentale la presenza degli amici per andare avanti; l’affetto è un valore che con il tempo sta andando perdendosi; viene considerato un bisogno secondario.

Abbiamo parlato di famiglia, di amicizia… Possiamo non parlare di scuola?

“L'argomento più temuto da tutti è invece la scuola, ma da quanto ho capito tu non hai grossi problemi. Come si svolge una giornata scolastica qui da voi?”. Il suo sguardo si fa serio, la sua voce è meno rilassata: “In una giornata ad Hogwarts può succedere il nulla oppure il tutto; mi spiego: solitamente le ore scolastiche si assomigliano a quelle di voi babbani; in alcuni casi, però, accadono degli imprevisti e tutto ciò che è stato programmato salta e magari ci si ritrova anche a lottare per la vita; nulla è prevedibile.”

Il suo modo di fare mi piace davvero tanto, il linguaggio che utilizza è molto semplice, potrebbe capirla anche un neonato; è molto disponibile.

“Entriamo nel privato ora, come già anticipato tu sei una nata babbana, anche qui da voi, mi sembra di capire che ci sia il bullismo; mi sbaglio?” I suoi occhi diventano lucidi ma non piange. “Già, anche qui accadono atti di bullismo. Le maggiori offese che ho ricevuto sono quelle da parte di Draco, essendo lui un purosangue critica chi non lo è credendosi superiore; ma c'è una cosa che ho capito ed è la seguente: chi

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giudica gli altri non è superiore a questi, ma è talmente inferiore che non riesce a guardare i propri difetti.”

Continuo: “Il tempo stringe: dobbiamo fare in fretta. Quali ambizioni, sogni e progetti hai per il futuro?” L'espressione di Hermione torna ad essere rilassata: “Beh, per il momento non ho idee tanto chiare, mi appassiona molto il mondo della scuola. Chissà, magari diventerò un’insegnante come la professoressa McGranitt; ma nulla di certo.”

Le rispondo: “Sicuramente, c'è ancora molto tempo, ora devo scappare via; ti ringrazio davvero, è stato un piacere conoscerti, a presto.”

Alza la mano per salutarmi, la guardo per l'ultima volta e poi mi dirigo fuori dalla camera, pronta a riscrivere tutto ciò che ho annotato sul mio taccuino.

Giulia Boellis 1^B