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Istituto Comprensivo Statale “Pier delle Vigne” Scuola Primaria e Secondaria di I° grado Piazza S. Tommaso d’Aquino 81043 – CAPUA (CE) tel./fax 0823-962283 codice meccanografico : CEIC85100X sede associata: Via Baia - S.Angelo in Formis tel.0823-960526 plesso scuola primaria: Via Roma – Capua tel. 0823-961361 email [email protected] web:http://iacdellevigne.altervista.org PIANO PER L’INCLUSIONE Direttiva M. 27/12/2012 C.M. n°8 del 06/03/2013 Legge 13 luglio 2015 n.107 –D.L.vo n.66/2017 L’Istituto “Pier delle Vigne” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione creando un canale preferenziale all’alunno in difficoltà, per rispondere in modo efficace alle necessità di ognuno. A tal fine si intende: - creare un ambiente contraddistinto dall’accoglienza e dalla cura; - sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, attento a promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - favorire l’acquisizione di competenze collaborative; - promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante anche con l’intervento di professionisti specializzati volontari. Esso è parte integrante del PTOF e definisce le modalità di utilizzo coordinato delle risorse,comprese il superamento delle barriere e l’individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento e per progettare e programmare interventi mirati al miglioramento della qualità dell’inclusione. Destinatari:

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Istituto Comprensivo Statale “Pier delle Vigne”Scuola Primaria e Secondaria di I° grado

Piazza S. Tommaso d’Aquino 81043 – CAPUA (CE) tel./fax 0823-962283codice meccanografico : CEIC85100X

sede associata: Via Baia - S.Angelo in Formis tel.0823-960526plesso scuola primaria: Via Roma – Capua tel. 0823-961361

email [email protected] web:http://iacdellevigne.altervista.org

PIANO PER L’INCLUSIONEDirettiva M. 27/12/2012 C.M. n°8 del 06/03/2013

Legge 13 luglio 2015 n.107 –D.L.vo n.66/2017

L’Istituto “Pier delle Vigne” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione creando un canale preferenziale all’alunno in difficoltà, per rispondere in modo efficace alle necessità di ognuno.A tal fine si intende:- creare un ambiente contraddistinto dall’accoglienza e dalla cura;- sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, attento a promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;- favorire l’acquisizione di competenze collaborative;- promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante anche con l’intervento di professionisti specializzati volontari. Esso è parte integrante del PTOF e definisce le modalità di utilizzo coordinato delle risorse,comprese il superamento delle barriere e l’individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento e per progettare e programmare interventi mirati al miglioramento della qualità dell’inclusione.Destinatari:sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendenti:- disabilità (ai sensi della legge 104/92, legge 517/77);- disturbi evolutivi specifici (legge 170/2010, legge 53/2003);- alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.La direttiva ministeriale del 27.12.2012 ricorda che “ogni alunno con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”Inoltre il DL 66 /2017 rafforza il concetto di inclusione ,attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche, rafforzando il ruolo delle famiglie e delle associazioni presenti sul territorio; prevede una gradualità di interventi a decorrere dal 1 gennaio 2019.Risorse umane:Dirigente scolastico;Coordinatore per le attività di sostegno;Referente D.S.A.;

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Coordinatore gruppo accoglienza;Coordinatore gruppo stranieri;Figura strumentale per l’autovalutazione d’Istituto;Docenti per le attività di sostegno;Coordinatori di classe;Personale A.T.A.;Assistenti all’autonomia e alla comunicazione.Organi collegiali: Gruppo di lavoro per l’inclusione (G.L.I.)Il G.L.I. è attento ad elaborare annualmente un “Piano per l’inclusione” basato su un’accorta lettura del grado di inclusione della scuola e sugli obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità della prassi negli ambiti dell’insegnamento curriculare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie, dell’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale; inoltre il G.L.I. deve essere attento a specificare bene i criteri e le procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti nella scuola e rilevandole nel P.I., in modo da aumentare la qualità e la quantità di queste risorse per la realizzazione di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi socio-sanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della scuola. Compiti e funzioni del G.L.I.:1. rilevazione dei B.E.S., monitoraggio e valutazione;2. raccolta e documentazione degli interventi educativi e didattici;3. consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi;4. raccolta e coordinamento delle proposte formulate dal G.L.H. operativi;5. elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”;6: interfaccia con C.T.S. e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio .7:supportare i docenti contitolari e i consigli di classe nell’attuazione dei PEIComposizione del gruppo:E’ presieduto dal Dirigente scolastico o da un suo delegato; è costituito dal gruppo di sostegno, dal referente L2,da una rappresentanza di docenti coordinatori e specialisti ASL.Consiglio di classe:1. IndividuazioneIl consiglio di classe ha il compito di indicare in quali fasi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base della eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia.2. Coordinamento con il G.L.I..3. Comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti.4. Predisposizione del P.D.P..Il Consiglio di classe deve predisporre un piano didattico personalizzato (P.D.P.) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazioni di svantaggio scolastico, tranne nei casi di disabilità. Il P.D.P. deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di classe e dal Dirigente scolastico.G.L.H. operativo:Compiti e funzioni:E’ composto dal D.S., dal Coordinatore delle attività di sostegno, dai docenti, dai Rappresentanti dei servizi territoriali e dalle famiglie.Nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di “Piano Annuale per l’Inclusione”. Nel mese di settembre adatta la proposta di “Piano per l’Inclusione” in base alle risorse assegnate alla Scuola.Collegio dei docenti:

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Discute e delibera il piano.All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal G.L.I. da perseguire e le attività da porre in essere che confluiranno nel “Piano per l’Inclusione”.Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.Risorse strumentali:Nell’arco degli anni la scuola si è dotata di attrezzature e ausili informatici che potranno rispondere in modo adeguato ai bisogni speciali degli alunni: lavagna interattiva multimediale; postazioni con ingranditore; tastiera facilitata.L’Istituto cerca di migliorare il proprio livello di inclusione coordinando tutti i progetti per alunni con bisogni educativi speciali in una strategia che accresca la capacità della scuola di rispondere ai bisogni delle diversità. A tal fine il Gruppo di lavoro per l’inclusione oltre a riunirsi collegialmente, sarà suddiviso in gruppi di lavoro per raggiungere la massima efficacia di intervento, secondo la seguente articolazione:- Gruppo D.S.A.;- Gruppo disabilità;- Gruppo accoglienza;- Gruppo alunni con svantaggio linguistico e/o culturale;- Gruppo di autovalutazione;- Gruppo di confronto su casi e strategie.1) A livello d’IstitutoOrganizzazione scolasticaClasse aperteCompresenzaUso specifico della flessibilitàSensibilizzazione generalePromozione di attività di sensibilizzazione generale, attraverso cicli di film, letture ed altro, al fine di evitare atteggiamenti pietistici e compassionevoli.Articolazione degli spazi e delle posizioniAccessibilità interna ed esternaUbicazione delle classiPosizione dei banchiAlleanze extrascolasticheA.S.L.FamiglieAssociazioni coinvolte nel socialeFormazioneL’istituto propone attività di aggiornamento e formazione per i docenti, inerenti alle problematiche dell’inclusione, al fine di migliorare la loro capacità di attivare metodologie dell’apprendimento cooperativo e del peer tutoring2) A livello di gruppo classeUtilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring;Potenziamento del metodo di studio soprattutto nelle classi prime durante il periodo dedicato all’accoglienza;recupero dei prerequisiti per le classi prime durante il periodo dedicato all’accoglienza;Attivazione di percorsi inclusivi;Elaborazione chiara dei livelli minimi attesi per le varie discipline.3) Specifico per l’alunno con B.E.S.Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un piano che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare attraverso un’elaborazione collegiale le scelte educativo-didattiche.A) Piano educativo individualizzato (P.E.I.)

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Per gli alunni con disabilità certificata è prevista la formulazione del P.E.I. ad opera del G.L.H. operativo con diagnosi funzionale redatta sul modello ICF che tiene conto delle condizioni di salute secondo i fattori biologici, psicologici e sociali.B) Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.)- Per gli alunni con D.S.A. le misure indicate riguarderanno le metodologie didattiche attraverso un’azione formativa individualizzata e personalizzata e attraverso l’introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative.- Negli altri casi si potranno esplicitare progettazioni didattico-educative calibrate su livelli minimi attesi per le competenze in uscita e gli strumenti e strategie didattiche.L’attivazione del P.D.P. è deliberata in Consiglio di classe firmato dal Dirigente Scolastico, dai docenti e dalla famiglia. La famiglia autorizza, in forma scritta, il trattamento dei dati sensibili.Scelte metodologiche-didatticheAll’interno delle varie classi con alunni con disabilità si adottano strategie e metodologie favorenti l’inclusione ed il lavoro di gruppo come l’apprendimento cooperativo e il tutoring, le attività di tipo laboratoriale, le lezioni differite. Per programmare gli interventi didattici in base alle esigenze degli alunni si adotta, ove possibile, una programmazione per aree disciplinari.Verifica e valutazione:Gli studenti diversamente abili sono valutati in base al P.E.I..Il P.E.I. può essere: curriculare o globalmente riconducibile alla programmazione oppure totalmente differenziato. Le verifiche, orali e scritte, concordate con i docenti curriculari, possono essere equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di attuazione.Individuazione dei percorsi di apprendimentoNella programmazione educativa individualizzata si promuoveranno itinerari che sollecitino l’autonomia personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza dell’alunno dal docente, per le attività di sostegno.Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperanno tutti i raccordi possibili con la programmazione della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno.Le attività di sostegno si svolgono prevalentemente in classe, solo in casi rari ed eccezionali si possono prevedere attività in rapporto 1 a 1.ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI1) Alunni con D.S.A. (legge 170 dell’8.10.2010 e D.M. 12.07.2011).I disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica.La legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio e introducendo strumenti compensativi e misure dispensative.- In caso di alunni borderlinee si provvede alla somministrazione delle prove individuali al termine delle quali si valuterà lì opportunità di effettuare la segnalazione alla famiglia.2) Alunni con altri disturbi evolutivi specificiGli alunni con disturbi specifici che non rientrano nelle categorie stabilite dalla legge 104/92 possono usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla legge 170/2010.Rientrano in questa categoria gli alunni con: - deficit del linguaggio;- deficit delle attività non verbali;- deficit nella coordinazione motoria;- deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico);- funzionamento cognitivo limite;- disturbo dello spettro autistico lieve (qualora non previsto dalla legge 104/92).Individuazione

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Il Consiglio di classe prende in considerazione la documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla famiglia.

Il consiglio di classe qualora ravvisi difficoltà nel percorso scolastico dell’alunno, che possono essere riconducibili ai disturbi evolutivi specifici, informa la famiglia.

Predisposizione del piano di studi personalizzato Il Consiglio di classe predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità

pedagogico-didattica. Possono essere previste misure compensative e dispensative, nonché progettazioni e strategie didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Qualora la certificazione clinica o la diagnosi non sia stata presentata, il C.d.c. dovrà motivare opportunamente le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche.

Il Coordinatore di classe può chiedere la consulenza del G.L.I.. La famiglia collabora alla stesura del P.D.P. assumendosi la corresponsabilità del progetto

educativo. Il C.d.c. delibera l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato.

Attivazione del piano di studio personalizzatoIl processo di gestione e produzione della documentazione relativa agli alunni con D.S.A. prevede due articolazioni corrispondenti rispettivamente alla redazione del P.D.P. per gli alunni D.S.A. accertati e all’individuazione di alunni a rischio D.S.A. (screening D.S.A.).Entrambe le procedure sono gestite dal Coordinatore di classe.Redazione del P.D.P.FamigliaInoltra la documentazione alla Segreteria didattica dell’Istituto: all’atto dell’iscrizione o alla formulazione della diagnosi, con o senza richiesta del P.D.P..Assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico, collaborando alla stesura.Si impegna ad avere colloqui mensili con i docenti del Consiglio di classe e il Coordinatore di classe.La certificazioneLa diagnosi presentata dalla famiglia può essere rilasciata da una struttura privata in via provvisoria, in attesa del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate. Segreteria DidatticaInforma le famiglie della possibilità di richiedere il P.D.P. alla consegna della documentazione.Predispone l’elenco degli alunni D.S.A. per il responsabile D.S.A. della Scuola.Responsabile D.S.A.Consegna la documentazione al C.d.c., nel primo consiglio dopo il ricevimento della documentazione.Provvede all’eventuale convocazione degli specialisti e dei genitori, su esplicita richiesta della famiglia.Consiglio di classe e coordinatore

Valutano la necessità di un P.D.P. per l’alunno. Se richiesto dalla famiglia o ritenuto necessario dal consiglio di classe, anche in assenza di esplicita richiesta, predispongono il P.D.P. su apposito modello previsto dall’Istituto e disponibile sul sito nell’area modulistica.

Consegnano il P.D.P. al Dirigente. Il C.d.c. monitora il piano di studi personalizzato nel corso dell’anno; il coordinatore

comunica alla famiglia l’esito del monitoraggio. Il piano di studi personalizzato può essere attivato solo se la famiglia lo sottoscrive. In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione del piano.

DocumentazioneIl Coordinatore di classe è responsabile della documentazione che dovrà essere consegnata al Dirigente scolastico che prende visione del P.D.P. e lo firma.Monitoraggio

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Il Coordinatore di classe informa il referente del G.L.I. del percorso di inclusione attivato.Il monitoraggio del P.D.P. sarà effettuato durante i consigli di classe e durante gli incontri del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione sul confronto dei casi.ValutazioneIl Consiglio di classe assume la responsabilità pedagogico-didattica ai fini valutativi.Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e/o culturale1) Area dello svantaggio socio-economico e culturale.Tali tipologie di B.E.S., fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come: la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure fondate considerazioni psico-pedagogiche e didattiche.2) Area dello svantaggio linguistico e culturale.Per quanto riguarda questa tipologia di alunni si fa riferimento alla trasmissione delle linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri.

Protocollo di accoglienza per alunni con D.S.A.La nostra Scuola per l’accoglienza garantisce:- la formazione di classi idonee alle specifiche disabilità rispetto alla componente sociale, culturale e comportamentale del gruppo classe, alla loro ubicazione, alla presenza di eventuali barriere architettoniche, all’esistenza di spazi e di sussidi specifici per le diverse difficoltà;- il contenimento delle preoccupazioni familiari e personali rispetto alle esperienze scolastiche, sollecitando visite alla struttura scolastica per conoscere meglio l’organizzazione;- l’inserimento graduale, corretto e rispettoso dell’alunno in difficoltà nella struttura scolastica utilizzando, laddove è possibile, esperienze di tutoraggio ovvero di scambio di operatori scolastici da un ordine di scuola all’altro.Il protocollo per l’integrazione dei D.S.A. costituisce la linea guida di informazione per favorire l’approccio didattico, metodologico e relazionale degli alunni che presentano difficoltà di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.Nelle classi prime e seconde della scuola primaria del nostro Istituto sono in atto progetti di prevenzione dei D.S.A., in collaborazione con specialisti che hanno lo scopo di individuare e promuovere strategie utili.Nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado sono previste prove specifiche mirate al rilevamento di eventuali disagi di apprendimento. Qualora gli insegnanti riscontrino nell’alunno una discrepanza tra potenzialità intellettive adeguate e notevoli difficoltà nella letto-scrittura, sono tenuti a segnalare il caso al D.S. e successivamente ad informare la famiglia, indirizzando i genitori ad avviare un corretto iter diagnostico presso centri specialistici.In presenza di una certificazione D.S.A. i docenti provvedono alla stesura del piano didattico personalizzato, attuando le opportune strategie didattiche con l’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative. Il P.D.P. deve essere condiviso con le famiglie e gli specialisti di riferimento e deve essere rivisto ed aggiornato all’inizio di ogni anno scolastico.Il piano di studi personalizzato può essere attivato solo se la famiglia lo sottoscrive.In caso di rifiuto la famiglia sottoscrive la non accettazione del piano.

ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERIAnche l’accoglienza degli alunni stranieri e la loro integrazione nel contesto classe è ritenuta di primaria importanza per la nostra Scuola. Per tale motivo si decide di riproporre, anche per il nuovo anno scolastico, il progetto “alunni stranieri e non” che prevede il potenziamento delle attività di italiano e matematica. Inoltre si richiederà la figura di un mediatore culturale.Considerata l’esperienza maturata negli anni precedenti, il collegio dei docenti definisce le modalità per l’inserimento degli alunni stranieri, prima nella Scuola e poi nelle classi.Per quanto riguarda il percorso di inserimento che coinvolge tutte le componenti dell’Istruzione scolastica, sono state individuate le aree e gli ambiti entro cui tale processo si sviluppa:- area amministrativa;- area comunicativo-relazionale;

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- area educativo-didattica.Per realizzare la procedura di accoglienza degli alunni stranieri è prevista una commissione permanente che valuta, di volta in volta, le singole situazioni indicando l’inserimento dell’alunno nel gruppo classe, rispettando sia l’età anagrafica che le capacità dell’alunno.

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Scuola I.C. “PIER DELLE VIGNE” CAPUA a.s. 2017/2018

Piano per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 27

minorati vista minorati udito 3 Psicofisici 24

2. disturbi evolutivi specifici 8 DSA 7 ADHD/DOP 1 Borderline cognitivo Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 30 Socio-economico 20 Linguistico-culturale 10 Disagio comportamentale/relazionale Altro

Totali 657,5% su popolazione scolastica 865

N° PEI redatti dai GLHO 27N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 8N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 30

B. Risorse professionali specifiche

Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

Funzioni strumentali / coordinamento 3Referenti di Istituto (disabilità, DSA,

BES)1

Psicopedagogisti e affini esterni/interni 3/3Docenti tutor/mentor 5

Altro:Altro:

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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SiRapporti con famiglie SiTutoraggio alunni SiProgetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SiRapporti con famiglie SiTutoraggio alunni SiProgetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI SiRapporti con famiglie SiTutoraggio alunni SiProgetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili SiProgetti di inclusione / laboratori integrati SiAltro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

Si

Coinvolgimento in progetti di inclusione NOCoinvolgimento in attività di promozione della comunità educante NoAltro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità SiAccordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili SiProcedure condivise di intervento sulla disabilità SiProcedure condivise di intervento su disagio e simili SiProgetti territoriali integrati SiProgetti integrati a livello di singola scuola SiRapporti con CTS / CTI SiAltro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati SiProgetti integrati a livello di singola scuola SiProgetti a livello di reti di scuole Si

H. Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe SiDidattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Si

Didattica interculturale / italiano L2 Si

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Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) SiProgetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Si

Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo XPossibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti XAdozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; XOrganizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola XOrganizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; XRuolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; XValorizzazione delle risorse esistenti XAcquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione XAttenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

X

Adozione tecnologie educative LIM F.E.R.S XSede di corso di formazione – nuove tecnologie su lavagne LIM 377 Indire X* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimoAdattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolasticiProgetto di collaborazione assistenza specialistica ambito territoriale C9

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno 2017/2018

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) .Il PTOF racchiude nelle sue linee programmatiche la politica di integrazione e inclusione di istituto condivisa da tutto il personale docente e non, con lo scopo di migliorare la qualità di benessere psico-fisico dell’alunno BES.Il Dirigente seguendo tali linee programmatiche, secondo quanto stabilito dal Collegio docenti, definisce una struttura organizzativa e di coordinamento degli interventi rivolti al disagio ed alla disabilità (GLI) stabilendo ruoli e compiti.Il GLI (Gruppo di Lavoro per l’inclusione) svolge le funzioni del GLHI (Gruppo di lavoro per l’Handicap di Istituto ), previsto dalla L.104/92, estendendo i suoi compiti di coordinamento, studio , progettazione e organizzazione alle problematiche relative ai BES.Il GLI è supportato dalla funzione strumentale area gestione BES che si occupa della gestione degli alunni certificati (ex L. 104/92) , degli alunni certificati ex L.170/2010 e di altri alunni con BES; cura in accordo con il D.S. i rapporti con gli enti esterni e promuove attività di formazione sui BES; I docenti del Consiglio di Classe con alunni BES, dopo un primo periodo di osservazione ,previo consenso della famiglia, predispongono un PEI( Piano Educativo Individualizzato)o un PDP (Piano Didattico Personalizzato) nel quale ogni docente illustra come intende raggiungere gli obiettivi anche utilizzando metodologie, spazi, tempi diversi da quelli del resto della classe. I PEI faranno riferimento a diagnosi funzionali sul modello ICF adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) e corredati di scheda di sintesi del P.E.I. per la richiesta di ore necessarie per il recupero dell’alunno. La famiglia partecipa agi incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il progetto e collabora alla sua realizzazione.L’ASL effettua l’accertamento, redige la diagnosi e la relazione, incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato fornendo supporto alla scuola per l’iter da seguire. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnantiAi Corsi di formazione in presenza indetti dalla Scuola o altro soggetto accreditato dal Miur per la formazione del personale per l’anno scolastico 2017-18 sulle seguenti tematiche :didattica per i BES e per le eccellenze, metodo,apprendimento e memoria, valutazione: principi e strategie, autovalutazione d’Istituto e Piano di miglioramento, gestione dei conflitti nel mondo scolastico l’apprendimento cooperativo per una didattica inclusiva e competenze chiave. Particolare attenzione sarà data a corsi sulla disabilità, al riconoscimento precoce degli alunni con D.S.A. (dislessia) ed alle problematiche dell’autismo, in rete con le altre Scuole appartenenti al C.T.I..Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

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Le strategie di valutazione si baseranno su : valutazione iniziale, in itinere e finale; attenzione agli stili di apprendimento degli alunni,autovalutazione degli alunni.

Individuazione di prove di verifica calibrate sugli obiettivi minimi previsti dalle singole discipline, ai sensi dell’O.M. 90/2001.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive, ai sensi della D.M. del 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuolaAffinché il progetto vada a buon fine, la scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti, ognuno con competenze e ruoli ben definiti:

Dirigente scolastico Gruppo di lavoro(GLI) Docenti curriculari Docenti di sostegno

Relativamente ai PDF,PEP e PDP il consiglio di classe, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza , affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto ,già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta,(test, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo.Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici.Il Dirigente Scolastico parteciperà alle riunioni del GLI e verrà messo al corrente dai referenti del percorso scolastico di ogni allievo con BES e sarà interpellato direttamente nel caso in cui dovessero presentarsi particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornirà al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata e favorirà contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e la Scuola e il territorio. Inoltre sarà attuato uno screening per le classi 2^ della Scuola primaria per il riconoscimento precoce della dislessia. Anche lo sportello psicopedagogico favorirà la collaborazione con le famiglie ed, in particolar modo, sarà di supporto agli alunni con spettro autistico.Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistentiLa scuola aprendosi alla collaborazione potrà accedere alle risorse del territorio: amministrazioni locali, servizi territoriali, del volontariato e del privato sociale, stringendo con loro un patto di sostegno reciproco per il conseguimento dei risultati migliori. Si ritiene indispensabile consolidare, come forma di prevenzione al disagio, la collaborazione con l’ambito territoriale C09 per l’assistenza specialistica comune di Sparanise.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico saranno previsti incontri scuola-famiglia-territorio, oltre agli incontri con l’equipe multidisciplinare dell’ASL competente. Con le famiglie gli incontri saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare. Ciò consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni. Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di strategie necessarie per l’integrazione dei loro figli.

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Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

ACCOGLIENZA

l’accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico

l’accoglienza di studenti con BES in corso d’anno

il passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro

CURRICOLO

OBIETTIVO / COMPETENZA

educativo-relazionale - didattico relativo al progetto di vita

ATTIVITÀ

Le attività saranno svolte prediligendo le seguenti strategie metodologiche:

attività adattata rispetto al compito comune (in classe) attività differenziata con materiale predisposto (in classe) affiancamento / guida nell’attività comune (in classe) attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele attività di approfondimento / recupero individuale tutoraggio tra pari (in classe o fuori) lavori di gruppo tra pari in classe attività di piccolo gruppo fuori dalla classe affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio attività individuale autonoma attività alternativa, laboratori specifici

Saranno attivati i seguenti progetti laboratoriali : recupero e potenziamento di italiano e matematica, progetti promossi dal Touring Club Italiano (ciceroni per un giorno), progetto di teatro, progetto legalità, progetti sportivi, laboratorio manipolativo, informatico, motorio e delle autonomie (previsti nel progetto inclusivo d’istituto) nonché progetto assistenza specialistica rientrante nel piano di zona-ambito territoriale CO9 di Sparanise.

CONTENUTI

comuni alternativi ridotti facilitati

SPAZI

organizzazione dello spazio aula. attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.

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spazi attrezzati luoghi extrascuola

TEMPI

tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività

MATERIALI/STRUMENTI

materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari …. mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili

RISULTATI ATTESI*

comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo

VALUTAZIONE/VERIFICHE

comuni comuni graduate adattate differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti

*La scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà.Valorizzazione delle risorse esistenti

Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà. Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Risorse materiali: laboratori (arte, musica, lab. Teatrale, ludico-manuale), palestre, attrezzature informatiche- software didattici .Risorse umane: educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari, docenti specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Realizzazione di attività di accoglienza per tutti gli alunni con particolare attenzione per gli alunni stranieri, rom, nomadi e sinti.

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Predisposizione di un’azione sistematica di scambio di informazioni che accompagni l’inserimento degli alunni nella classe I° della scuola primaria e secondaria di primo grado.Previsione di percorsi di orientamento per individuare l’inclinazione culturale dei diversi alunni.Attuazione “progetto ponte” . L’insegnante di sostegno accompagnerà nel primo mese di scuola, laddove possibile, per due ore settimanali l’alunno disabile nel nuovo ordine di scuola per facilitarne l’inclusione. Sarà inoltre predisposta una scheda di presentazione che accompagni l’alunno dell’infanzia alla Scuola primaria.

Allegati:Proposta di assegnazione organico di sostegno

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 30/05/2017

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27/06/2017

Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Annamaria Orso