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RELAZIONE FINALE PERCORSO DI INNOVAZIONE METODOLOGICO-DIDATTICA
ANNO SCOLASTICO 2017-18
“QUANDO LO SPAZIO INSEGNA”CONDIVISIONE, DISCUSSIONE, COLLABORAZIONE
CLASSE II F
Docenti proponenti
prof. Federica Bucci
prof. Marianna Di Marco
prof. Giuseppe Colasurdo
prof. Teresa Moffa
prof. Concetta Vignale
prof. Antonella Di Rocco
prof. Maiorino Anna Maria
prof. Domenico Mastrogiuseppe
prof. Roberto Arcieri
Alunni destinatari Tutti gli alunni della II F liceo scientifico opzione scienze applicate
Durata del percorso Intero anno scolastico (2017-2018)
Miglioramento atteso rispetto all’esistente
Finalità del percorso: il percorso ”QUANDO LO SPAZIO
INSEGNA” giunto al suo secondo anno, nasce dalla necessità di
“attrarre” i nostri studenti verso un apprendimento attivo, sfruttando il
più possibile le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali in
un setting d’aula flessibile, polifunzionale e facilmente configurabile in
base all’attività da svolgere.
Nella vita e nel lavoro il più e meglio si impara interagendo con gli
altri, cooperando e nello stesso tempo conservando la propria identità e
il cammino autonomo degli apprendimenti.
Lo spazio aula viene ripensato e riorganizzato ogni volta a seconda
dell’attività desiderata. Occorre quindi costruire situazioni in cui gli
alunni possano sollecitare, esercitare, conquistare le competenze
obiettivo. Una scuola che mette al centro la crescita dell’alunno,
attuando una didattica che non può limitarsi ad un mero approccio
disciplinare ma deve puntare altresì alla formazione di interessi e
passioni.
Competenze mirate: L’obiettivo condiviso è quello di dotare i nostri allievi di quelle
competenze che risultano essenziali a esercitare il ruolo di cittadini in
senso pieno e attivo. Non si può prescindere quindi dalle
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (D.M. n. 139/2007).
Per quanto riguarda l’ambiente di apprendimento si sottolinea la
necessità di un ambiente in grado di promuovere apprendimenti
significativi e di garantire il successo formativo e scolastico per tutti gli
studenti nell’ottica “non uno di meno”. A questo fine vengono indicate
le competenze mirate per comprendere quanto sia importante
strutturare un setting di apprendimento laboratoriale, costruttivo e
cooperativo:
Uso flessibile degli spazi
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
Favorire l’esplorazione e la ricerca
Incoraggiare l’apprendimento cooperativo
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
Realizzare attività didattiche in forma laboratoriale
Priorità di riferimento rispetto al
Piano di Miglioramento
Piano azioni n. 1: Didattica e prove standardizzate nazionali
Piano azioni n. 2: Introduzione di una didattica per competenze
Piano azioni n. 3: Favorire l’accoglienza per l'inserimento degli alunni
della classe nel nuovo ambiente scolastico
Piano azioni n. 6: Valorizzazione e potenziamento percorsi CLIL
Piano azioni n. 7: Percorsi formativi individualizzati
Piano azioni n. 8: Sviluppo competenze digitali
Aspetti di innovazione
Le metodologie utilizzate sono state diverse e scelte in risposta al bisogno: brainstorming, cooperative learning, peer to peer, debate, gamification…
Gli strumenti utilizzati: LIM, kahoot, google classroom
Discipline coinvolte Matematica, fisica, scienze, inglese, educazione fisica, disegno e storia dell’arte, religione, informatica.
Modalità di monitoraggio e Strumenti di trasferibilità
- Elaborazione e sperimentazione di rubriche di valutazione delle competenze comuni alle discipline interessate,
- Attuazione di prove di verifica su modello dell’INVALSI,- Programmazione per competenze,- Attenzione al conseguimento delle competenze di base per la
certificazione alla fine del biennio.
Valutazione
DISCIPLINAREProve di verifica somministrate dai singoli docenti sui segmenti disciplinari trattati, valutate con le rispettive griglie concordate nei dipartimenti e presenti nel PTOF.
DI PROCESSO Scheda di autovalutazione dello studenteGriglia di osservazione delle competenze
DI PRODOTTO Rubrica di valutazione: Comunicare (L1, L2 ), acquisire ed interpretare le informazioni, individuare collegamenti e relazioni, competenze digitali
LA PROPOSTA
Parola chiave: FLESSIBILITA’. Modificare il setting d’aula diventa prassi sia per rendere il
processo di insegnamento/apprendimento più efficace, sia per dare ai ragazzi quel
CAMBIAMENTO che a loro serve per attivarsi e per seguire con piacere una nuova attività.
I banchi vengono spostati, messi ad isole per lavorare in gruppo, promuovendo la peer education;
disposti a circle time, per discutere e confrontarsi; spazio agorà, per condividere presentazioni in
modalità plenaria; s pazio laboratoriale , per poter sperimentare e sviluppare competenze; messi a
ferro di cavallo, dove si svolge sì la lezione frontale ma dove il docente può avere il contatto visivo
con tutti gli studenti e gli studenti tra loro, creando un’area centrale di interazione e di confronto
immediato.
La POSIZIONE DELL’INSEGNANTE in questo setting naturalmente cambia. Girare tra i banchi,
unirsi a un’isola, chiudere il ferro di cavallo, racconta agli studenti l’idea stessa della didattica
innovativa. Stare tra loro li rende più coinvolti e attenti, non perdendo di autorevolezza.
LA REALIZZAZIONE
Quest’anno, grazie ai nuovi arredi il progetto è stato più snello, più immediato e più naturale.
Gli alunni della 2 F hanno realizzato un video (impostato ad intervista doppia) per trasmettere la
loro quotidianità a scuola: ciò che fanno, in che modo e soprattutto come si sentono loro…
Riporto tre domande con le relative risposte che i ragazzi hanno inserito nel video che sintetizzano
il progetto:
1. “Descrivi con tre parole questo percorso didattico” Innovazione, collaborazione, integrazione
2. Descrivi con tre parole come ti senti tu, alunno che partecipi al progetto Valorizzato, incoraggiato, sereno
3. A cosa è finalizzato questo progetto didattico? A sentirci attivi e protagonisti mentre impariamo
CONCLUSIONI
Oggi i ragazzi non sentono una scuola che li attrae, ma piuttosto che li ingabbia. Il modello di
scuola come funziona ora, rischia di non reggere alla sfida dei tempi, non può più esistere una
scuola che articola il suo tempo sull’unico principio del chi sa trasmette conoscenze a chi non sa.
Quando i ragazzi arrivano a scuola hanno già avuto contatto con molte fonti di conoscenza e hanno
già sviluppato abitudini e attitudini all’apprendimento, occorre quindi investire sulla funzione degli
ambienti di apprendimenti, occorre creare uno spazio di qualità per un apprendimento di qualità.
L’Europa e le organizzazioni internazionali stanno indirizzando gli sforzi e le politiche in favore
delle competenze chiave. Le parole ricorrenti sono: flessibilità al cambiamento, attitudine al lavoro
in team e al problem solving , spirito di adattamento, empatia e capacità comunicativa, propositività,
creatività, autonomia..
Tenendo a mente queste parole, entriamo in classe ogni giorno con la consapevolezza che la sfida
educativa è grande e non semplice ma la passione e la fiducia nel nostro lavoro e lo sguardo
desideroso ad apprendere dei nostri alunni ci fa scegliere di accettare la sfida… in uno spazio d’aula
che ci accoglie e ci migliora!!!
Termoli, 05 maggio 2018 La coordinatrice di classe
Marianna Di Marco