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1 Prot. 3439/c27 San Pietro in Guarano 9/10/2018 Aggiornato su delibera degli OO.CC. Anno scolastico 2018- 2019 Star bene a scuola è un obiettivo che impegna la responsabilità di tutti. In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe. J. F. Kennedy

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Prot. 3439/c27 San Pietro in Guarano 9/10/2018

Aggiornato su delibera degli OO.CC. Anno scolastico 2018-2019Star bene a scuola è un obiettivo che impegna la responsabilità di tutti.

In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.

J. F. Kennedy

Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Rosanna Rizzo

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PREMESSA

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO

VISTO l’art.10, comma 3 lettera a del T.U. 163/04/94 n. 297;

VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275;

VISTO il D.I. 01/02/2001 n. 44;

VISTE le integrazioni e modifiche al DPR 249/98 avvenute ad opera del DPR 235/07 e della nota MIUR prot.3602/PO del 31.07.08

VISTE le delibere del Consiglio di Istituto del 6 settembre 2018

EMANA:

Il seguente REGOLAMENTO DI ISTITUTO

Il presente Regolamento è stato adottato dal Consiglio d’Istituto, nella seduta del 6 settembre 2018, previo parere favorevole del Collegio dei Docenti, espresso in data 3 settembre 2018, e diventa efficace ed operativo a far data dal 7 settembre 2018

Eventuali variazioni dovranno essere sottoposte all’approvazione del Consiglio d’Istituto.

L'Istituto Comprensivo “Luigi Settino” di San Pietro in Guarano-Castiglione Cosentino adotta il presente Regolamento per:

Educare gli alunni ad una cittadinanza attiva e consapevole;

Realizzare pienamente gli obiettivi propri della scuola;

Utilizzare in modo adeguato e funzionale risorse umane e spazi;

Tutelare la sicurezza personale di tutti gli operatori;

Stabilire i comportamenti richiesti ad operatori ed utenti.

Il presente Regolamento costituisce riferimento e norma per il personale, per gli alunni, per l'utenza in genere dell'Istituto. Ha validità per tutti i plessi dell'Istituto.

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INDICE

TITOLO 1 PRINCIPI GENERALIVita della Comunità ScolasticaDirittiDoveri

TITOLO 2 IL DIRIGENTE SCOLASTICO E I SUOI COLLABORATORI

TITOLO 3 DISPOSIZIONI GENERALI SUL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI

TITOLO 4 DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVO - GESTIONALI GENERALI Formazione delle classi

Assegnazione dei docenti ai plessi, alle classi, alle sezioniFormulazione dell’orario delle lezioniCalendario scolastico - orario – tempo scuolaIngresso e accoglienzaComunicazione Scuola-FamigliaRitardi e assenze/ uscite anticipate/esoneriAssicurazioneFunzionamento BibliotecaFunzionamento laboratori tecnici multimediali

TITOLO 5 REGOLAMENTO DEGLI ALUNNIDiritti degli alunni

Comportamento e doveri degli alunniRitardi – assenze – giustificazioni

TITOLO 6 DIRITTI E DOVERI DEI GENITORI

TITOLO 7 REGOLAMENTO DEGLI INSEGNANTI Vigilanza sugli alunni Utilizzazione delle strutture e attrezzature della scuola

TITOLO 8 DIRITTI E DOVERI DEL PERSONALE ATA

TITOLO 9 COMUNICAZIONI SCUOLA – FAMIGLIATITOLO 10 ATTIVITÀ EXTRA E PARASCOLASTICHE

REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONETITOLO 11 REGOLAMENTO E-SAFETY POLICETITOLO 12 ASSISTENZA MEDICATITOLO 13 NORME DI SICUREZZATITOLO 14 ATTIVITÀ DI AUTOFINANZIAMENTO

APPENDICE AL REGOLAMENTO

REGOLAMENTO SCUOLA DELL’INFANZIA REGOLAMENTO ORGANO DI GARANZIA CODICE E PROCEDIMENTO DISCIPLINARE ALUNNI REGOLAMENTO – USO DEI CELLULARI A SCUOLA E SANZIONI DISCIPLINARI

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REGOLAMENTO BULLISMO E CYBERBULLISMO REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO REGOLAMENTO ACCESSO AGLI ATTI VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA

SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO REGOLAMENTO RECANTE CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI”

D.P.R. N.62 16 aprile 2013 PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE DEL 04.06.2013

TITOLO 1-PRINCIPI GENERALI

Doveri dei Pubblici dipendenti

Indicazioni generali

I doveri dei pubblici dipendenti sono indicati dai Contratti Collettivi di Lavoro, dai Regolamenti, dal Codice di comportamento riportato nel D.P.R. 16.04.2013 n° 62, Pubblicato in G.U. 04.06.2013, Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. (13G00104) e dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici 2018-19.

Art. 1 - Vita della Comunità Scolastica1.1 La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.1.2. La scuola opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio.1.3. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente, né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva della personalità altrui.1.4. Tutte le componenti scolastiche hanno il diritto di conoscere normative, documenti e procedure che si consolidano nell'attività scolastica in cui sono coinvolte. In particolare, devono essere messe nelle condizioni di conoscere lo schema del Piano Triennale dell'Offerta Formativa, il Regolamento d'Istituto e il Patto di Corresponsabilità scuola - famiglia, impegnandosi a condividerne i valori fondanti e le norme in essi contenuti.

Art. 2 – Diritti2.1Tutti coloro che operano all'interno dell'Istituto sono tenuti ad avere nei confronti delle altre persone lo stesso rispetto, anche formale, che richiedono per sé stessi.2.2 La responsabilità è personale. La segnalazione di comportamenti contrari al Regolamento d'Istituto può provenire da tutte le componenti della comunità scolastica e deve essere presentata alla presidenza.2.3. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale di qualità, che rispetti e valorizzi, anche attraverso l’orientamento, l’identità di ciascuno.2.4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.2.5. Lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, che permetta di migliorare il proprio rendimento, secondo i ritmi di apprendimento di ciascuno.2.6. Ogni studente ha diritto al rispetto da parte degli adulti e dei compagni, a vivere in un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, all’utilizzo di strutture e materiali in buone condizioni, in un contesto tranquillo, pulito e sicuro.

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2.7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono.2.8. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.2.9. La scuola s’impegna a promuovere condizioni per assicurare iniziative concrete per il recupero di situazioni di svantaggio (BES /DSA), nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica.

Art. 3 – DoveriCosì com’è scritto sullo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, parte integrante di questo regolamento.3.1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.3.2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente scolastico, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.3.3. Nell’esercizio dei loro diritti e nell’adempimento dei loro doveri, gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto.3.4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli Istituti.3.5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture e tutti i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.3.6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

TITOLO 2-DIRIGENTE SCOLASTICO E SUOI COLLABORATORI

Art.4 Il Dirigente Scolastico ha la legale rappresentanza dell’istituzione scolastica ad ogni effetto di legge. E’ organo individuale, rappresenta l’unitarietà dell’istituzione medesima ed assume ogni responsabilità gestionale della stessa. Il D.S. E’ titolare delle relazione sindacali a livello di istituto. Il D.S. deve:

Assicurare il funzionamento dell’istituzione assegnata secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità;

Promuovere lo sviluppo dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e sperimentazione, in coerenza con il principio di autonomia;

Assicurare autonomi poteri di direzione e coordinamento Assicurare il pieno esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati. Promuovere iniziative e interventi tesi a favorire il successo formativo degli alunni, Assicurare il raccordo e l’interazione tra le componenti scolastiche Promuovere la collaborazione tra le risorse culturali, professionali sociali ed economiche

del territorio interagendo con gli EE.LL. così come è previsto dall’art. 25 del D.Lgs. n. 165/2001.

Art.5 I Collaboratori del Dirigente scolastico svolgono le funzioni previste nel P.T.O.F. coadiuvano in particolare il Dirigente scolastico:

Nell’ applicazione delle regole concernenti assenze, entrate in ritardo, giustificazioni, uscite anticipate;

Nella vigilanza nelle sedi;

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Nel controllo relativo all’attuazione del Regolamento.

Titolo 3 - DISPOSIZIONI GENERALI SUL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI

Art.6 Sono Organi Collegiali della scuola a norma di legge:

Il Consiglio di classe, Il Collegio Docenti, I Dipartimenti, Il Consiglio d’Istituto, La Giunta Esecutiva; Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti.

Sono inoltre riconosciuti: Il Comitato dei genitori, composto dai rappresentanti dei genitori eletti nei consigli di

classe e presieduto da uno dei componenti; L’assemblea dei genitori.

Art. 7 Il Consiglio di classe:È costituito dal Dirigente, dai Docenti di ogni singola classe, da quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti. I Consigli di classe sono convocati in via ordinaria dal Dirigente Scolastico, in via straordinaria dal Dirigente scolastico o dal Coordinatore del Consiglio di classe qualora ne ravvisi la necessità, o su richiesta della maggioranza dei componenti, escludendo dal computo il Dirigente Scolastico. Le convocazioni avvengono con congruo anticipo, mediante comunicato sottoposto alla firma dei docenti e consegnato agli studenti che, tramite esso, ne informano le famiglie. I Consigli di classe hanno il compito di curare la coerenza tra i piani di lavoro individuali e quanto stabilito dai piani di lavoro di classe e, quindi, dipartimentale; di valutare periodicamente l'andamento didattico-disciplinare della classe; di prendere iniziative per risolvere eventuali difficoltà di qualunque tipo, anche attraverso proposte al Collegio dei docenti ed al Consiglio di Istituto. All'interno dei Consigli di classe vengono esplicitate e motivate ai genitori le scelte didattiche in ordine ai piani di lavoro, ai criteri di valutazione e alle scelte del materiale didattico. Il Consiglio di Classe, sulla base di quanto definito nel Collegio dei Docenti in materia di organizzazione didattica:

Concorda un piano di lavoro integrato; Esamina la situazione in ingresso e decide le strategie di recupero; Concorda gli obiettivi trasversali, le strategie e le metodologie di apprendimento; Definisce strumenti e metodi di osservazione e dell'apprendimento, strumenti di

verifica fattori che concorrono alla valutazione periodica; Concorda i carichi massimi di lavoro; Decide le attività integrative; Decide i parametri e le modalità degli interventi di recupero.

Art.8 Le elezioni per il rinnovo del Consiglio d’Istituto e dei Consigli di classe si svolgeranno secondo le disposizioni permanenti contenute nell’O.M. n. 215 del 15 luglio 1991.

Art.9 La convocazione degli Organi Collegiali è disposta con un congruo preavviso – di massima non inferiore a 5 giorni – rispetto alla data della riunione.9.1 La convocazione è effettuata con lettera diretta ai singoli membri e mediante affissione all’Albo di apposito avviso; in ogni caso, l’affissione all’Albo dell’avviso è adempimento sufficiente per la regolare convocazione dell’organo collegiale.

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9.2. La lettera e l’avviso di convocazione devono indicare chiaramente gli argomenti da trattare nella seduta.9.3. Per necessità urgenti i Presidenti degli Organi Collegiali possono anticipare le date di riunione precedentemente concordate e/o abbreviare i termini di preavviso.9.4. Di ogni seduta viene redatto processo verbale, firmato dal Presidente e dal Segretario, steso su apposito registro a pagine numerate e timbrate.

Art.10 La pubblicità degli atti del Consiglio d’Istituto avviene mediante affissione, su apposito Albo, della copia integrale delle deliberazioni adottate, entro dieci giorni dall’approvazione del verbale della seduta e per almeno quindici giorni.10.1. L’affissione delle delibere è curata dal segretario del consiglio.10.2. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta degli interessati.

Art.11 Alle sedute del Consiglio d’Istituto possono assistere gli elettori delle componenti rappresentate, previo accertamento del titolo di elettore tramite un documento di riconoscimento.

Art.12Il Consiglio di classe/interclasse/intersezione è convocato dal Capo d’Istituto di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata della maggioranza dei suoi membri, escluso dal computo il Presidente.12.1. Il Consiglio di classe si riunisce, di regola, almeno una volta al mese.12.2. Il Consiglio di classe/interclasse/intersezione può essere convocato in seduta straordinaria, su richiesta scritta e motivata dei delegati, per non più di due volte all’anno.

Art.13 Il Collegio dei Docenti si riunisce ogni qualvolta il Capo d’Istituto ne ravvisi la necessità oppure quando un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta scritta e motivata: comunque, almeno una volta ogni trimestre o quadrimestre.

Art.14 Il Consiglio d’Istituto è convocato dal Presidente di propria iniziativa o su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva oppure su richiesta di un terzo dei suoi componenti.

14.1. Nella convocazione il Presidente è tenuto ad indicare l’ordine del giorno secondo le proposte della Giunta Esecutiva.

14.2. La prima convocazione del Consiglio d’Istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri, è disposta dal Capo d’Istituto.14.3. Le sedute del Consiglio d’Istituto sono pubbliche nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge.

Art.15 Ciascuno degli Organi Collegiali programma la propria attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.

Art.16 Ciascun Organo Collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi che esercitano competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in determinate materie.16.1 Ai fini di cui al precedente articolo si considerano anche le competenze in materie definite di un determinato organo, quando il loro esercizio costituisce presupposto necessario od opportuno per l’esercizio delle competenze di un altro organo collegiale.

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Art.17 Il Collegio dei Docenti è composto dal Dirigente scolastico che lo presiede e dal personale insegnante in servizio nella scuola. Al Collegio docenti spettano, tra l'altro, le seguenti funzioni:

elaborazione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione secondo il comma 3 dell’Art.3 del DPR 275/99 ; con la Riforma della Buona Scuola (Legge 107 del 13 luglio 2015) al comma 4 si legge “il dirigente definisce gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di amministrazione e gestione sulla base dei quali il collegio dei docenti elabora il Piano dell’offerta formativa, approvato dal consiglio d’istituto.”

Identificazione nell'ambito del P.T.O.F. delle Funzioni Strumentali riferite alle aree previste e definizione delle competenze professionali per l'accesso alle Funzioni medesime;

Determinazione dei criteri per lo svolgimento degli scrutini; Valutazione periodica dell'andamento complessivo dell'azione didattica per verificarne

l'efficacia in rapporto agli obiettivi programmati; Formulazione di proposte al Dirigente scolastico per la formazione e la composizione

delle classi.

Art.18 I Dipartimenti Disciplinari sono organi collegiali, formati dai docenti che appartengono alla stessa disciplina o area disciplinare, preposti per prendere decisioni comuni su determinati aspetti importanti della didattica.In sede di dipartimento disciplinare, i docenti sono chiamati a concordare scelte comuni inerenti al valore formativo e didattico-metodologico, a programmare le attività di formazione/aggiornamento in servizio, a comunicare ai colleghi le iniziative che vengono proposte dagli enti esterni e associazioni, a programmare le attività extracurricolari e le varie uscite didattiche.Sempre durante le riunioni di dipartimento, i docenti discutono circa gli standard minimi di apprendimento, declinati in termini di conoscenze, abilità e competenze, definiscono i contenuti imprescindibili delle discipline, coerentemente con le Indicazioni Nazionali e individuano le linee comuni dei piani di lavoro individuali.18.1 ll Dipartimento nella scuola dell’autonomia è uno strumento molto utile per la progettazione curricolare e per il coordinamento delle diverse azioni che la scuola persegue: la programmazione, l’orientamento, l’innovazione tecnologica, la formazione, la valutazione. Ormai da qualche anno si va infatti verso la direzione degli istituti comprensivi che racchiudono l’intero primo ciclo d’istruzione.18.2 I Dipartimenti disciplinari, diretti da un coordinatore di dipartimento, hanno il compito di:

Delineare la programmazione disciplinare. Scegliere i test d’ingresso e i libri di testo. Costituire e gestire un archivio di materiale didattico. Formulare proposte per l’aggiornamento disciplinare ed interdisciplinare. Formulare proposte per il PTOF.

IL DIPARTIMENTO

COMPOSIZIONE E’ la principale articolazione tecnico-professionale del Collegio dei docenti ed è composto da tutti i docenti dell’Area disciplinare omogenea

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COMPETENZE Il dipartimento:

Elabora le Competenze delle discipline delle quali individua i Criteri di Valutazione.

Favorisce la progettazione di percorsi pluridisciplinari del Consiglio di Classe.

Propone al Collegio l’adozione dei libri di testo. Definisce e individua gli “Standard di Apprendimento” degli

alunni e li propone all’approvazione del Collegio dei Docenti.

AUTONOMIA DECISIONALE

Il dipartimento:

Indica Annualmente alla Commissione PTOF le iniziative di arricchimento formativo che realizzerà per la propria Area Disciplinare

Promuove iniziative di Formazione e aggiornamento in Servizio, anche in collaborazione con altri Dipartimenti.

Realizza iniziative rivolte agli studenti finalizzate alla maggiore conoscenza e diffusione della propria area disciplinare e culturale.

All’interno dell’Istituto Comprensivo “Luigi Settino” di San Pietro in Guarano-Castiglione Cosentino operano i seguenti dipartimenti:

Dipartimento Area linguistico-letteraria:

Italiano, Storia Geografia, Inglese, Seconda lingua comunitaria, Religione Cattolica

Dipartimento Area logico-matematica:

Matematica, Scienze, Tecnologia

Dipartimento Area artistico-musicale:

Musica, Arte e Immagine, Educazione Fisica.

 18.3. Regole necessarie per la deliberazione in Collegio dei DipartimentiOgni docente ha il diritto di richiedere al coordinatore che vengano messi all’ordine del giorno argomenti da discutere, purché entro 7 giorni prima della data dell’incontro stesso.Le riunioni del Dipartimento sono convocate dalla dirigenza o, d’intesa con il Dirigente Scolastico, dal Coordinatore.Le riunioni dipartimentali si svolgono almeno in 4 momenti dell’anno scolastico:

1^ riunione (prima dell’inizio delle attività didattiche e successivamente all’incontro dei responsabili dei dipartimenti per programmare le attività da svolgere nelle riunioni)

Stesura/modifica/integrazione regolamento dipartimenti

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Verifica delle attività didattiche dell’anno precedente Definizione degli obiettivi partendo dall’analisi delle conoscenze e competenze per

approdare alla individuazione delle abilità, delle conoscenze e delle competenze Definizione dei livelli di apprendimento Individuazione del numero e della tipologia degli strumenti di verifica; Condivisione dei criteri e degli strumenti di valutazione; Creazione di un archivio ed una banca dati di proposte didattiche integrate fruibile dai

docenti

2^ riunione (inizio attività didattiche)

Elaborazione della programmazione didattica e disciplinare Proposte di attività per l’ampliamento dell’offerta formativa; Proposte di attività interdisciplinari; Proposte progetti viaggi d’istruzione e visite guidate Proposte di acquisto materiali utili per la didattica Progettazione e coordinamento per lo svolgimento di prove di verifica disciplinari

comuni in ingresso e di prove di verifica di competenza in uscita per il primo biennio Individuazione di compiti in base alle specifiche competenze dei docenti Proposte di percorsi di autoaggiornamento / aggiornamento, formazione docenti (anche

alla luce delle attività progettuali deliberate).

3^ riunione (dopo la fine del quadrimestre)

Relazione del Coordinatore sullo stato dei lavori Verifica intermedia della programmazione disciplinare, alla luce dei risultati della

valutazione trimestrale Progettazione di interventi di recupero e sostegno didattico Coordinamento iniziative di orientamento in accordo con la Funzione Strumentale

4^ riunione

Revisione delle programmazioni didattiche Monitoraggio sullo sviluppo dei percorsi formativi Proposte di adozione di libri di testo, di sussidi e dei materiali didattici Individuazione e analisi dei livelli di apprendimento in base al profilo Professionale Proposte di stesura delle prove degli Esami di Stato Individuazione contenuti essenziali per le prove di verifica Proposte didattiche per l’inizio del nuovo anno scolastico Relazione finale delle attività svolte dal Dipartimento

18.4 VERBALIZZAZIONILe sedute vengono verbalizzate. Il verbale, una volta approvato e firmato dal coordinatore, viene inviato al Dirigente Scolastico e successivamente pubblicato sul sito dell’istituto.

18.5 COMPITI DEL COORDINATORE

D'intesa con il Dirigente scolastico presiede le riunioni del Dipartimento programmate dal Piano annuale delle attività;

Collabora con la dirigenza e i colleghi;

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Programma le attività da svolgere nelle riunioni; Nomina il segretario che provvederà alla verbalizzazione della seduta; Suddivide, ove lo ritenga necessario, il gruppo di lavoro dipartimentale in sottogruppi; Raccoglie la documentazione prodotta dal Dipartimento consegnandone copia al

Dirigente Scolastico e mettendola a disposizione di tutti i docenti; E’ punto di riferimento per i docenti del proprio dipartimento come mediatore delle

istanze di ciascun docente, garante del funzionamento, della correttezza e della trasparenza del dipartimento;

Su propria iniziativa o su richiesta motivata espressa dalla maggioranza dei docenti del Dipartimento, può richiederne la convocazione.

Art.19 Il Consiglio di Istituto:Si riunisce in via ordinaria almeno quattro volte l'anno e provvede al coordinamento delle iniziative parascolastiche, nonché agli adempimenti previsti dalla legge.

Art.20 L’Organo di Garanzia interno alla scuola è così composto:Il Consiglio d'istituto nomina un Organo di garanzia interno, formato da

Dirigente scolastico, che lo presiede; n. 2 genitori, eletti dal Consiglio di Istituto; n. 2 docenti, nominati dal Consiglio di Istituto su designazione del Collegio dei docenti,

di cui uno svolge, a rotazione, il compito di segretario verbalizzante.20.1 Il Consiglio di Istituto elegge, altresì, due membri supplenti per la componente dei genitori, che subentrano ai membri effettivi in caso di assenza degli stessi o decadenza dall’incarico o incompatibilità, qualora un membro sia genitore dell’alunno sanzionato. Nel caso in cui il docente che ha irrogato la sanzione fosse membro dell’Organo di Garanzia, lo stesso sarà sostituito dal docente del Consiglio di Istituto con maggiore anzianità di servizio nella Istituzione scolastica.20.2 L’Organo di Garanzia dura in carica tre anni. Il suo rinnovo avviene alla scadenza e ogni qualvolta i suoi membri perdano il diritto a farne parte e non siano sostituibili dai membri supplenti.

TITOLO 4- DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVO - GESTIONALI GENERALI

Art. 21 FORMAZIONE DELLE CLASSI Premesso che come principio fondamentale occorre formare classi omogenee tra loro e eterogenee al loro interno, si stabilisce che i criteri, fissati dal Consiglio d’Istituto, e le proposte, elaborate dal Collegio dei docenti, devono essere ispirati ai seguenti principi:

Tenere conto dei “bisogni” degli alunni, Equilibrata ripartizione degli alunni provenienti dalle singole contrade, Equilibrata presenza di alunni di sesso maschile e femminile; Equilibrata ripartizione di alunni disabili Eliminazione di eventuali discriminazioni di ordine sociale, economico, psicologico e

fisico.

Art. 22 ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI AI PLESSI, ALLE CLASSI, ALLE SEZIONIL’assegnazione dei docenti ai plessi è effettuata ai sensi della normativa vigente in materia di organico. L’assegnazione dei docenti alle classi, alle sezioni, alle attività è di competenza del Dirigente Scolastico, che vi provvede sulla base della normativa vigente, dei criteri generali fissati dal Consiglio d’Istituto e delle proposte formulate dal Collegio dei docenti. Qualora

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l’assegnazione si discostasse dai criteri e dalle proposte espresse, essa ha bisogno di essere motivata. Criteri e proposte dovranno ispirarsi ai seguenti principi:

Tenere conto delle competenze specifiche possedute e documentate dai docenti; Continuità didattica; Avvicendamento dei docenti sulle sezioni, sulle classi e sui corsi (in occasione del

completamento del ciclo di studi di una classe o quando se ne ravvisasse la necessità), per creare un principio di giustizia fra gli stessi e per evitare ingiustificate forme di privilegio, essendo tutti con pari dignità di stato giuridico insegnanti dell’istituto dove lavorano.

Art.23 FORMULAZIONE DELL’ORARIO DELLE LEZIONILa formulazione dell’orario delle lezioni è di competenza del Dirigente scolastico, che vi provvede sulla base dei criteri generali fissati dal Consiglio d’Istituto e delle proposte formulate dal Collegio dei docenti.Criteri e proposte dovranno ispirarsi ai seguenti principi:

Razionale distribuzione delle discipline per una più efficace azione didattica; Distribuzione dell’orario di servizio degli insegnanti in non meno di 5 giorni; - Il Coordinatore dell’attività didattica nelle SS.SS., dovendo provvedere giornalmente, su

delega del Dirigente Scolastico, alla sostituzione dei docenti assenti, ha diritto ad iniziare le lezioni alla prima ora;

Evitare che l’insegnamento delle S.M.C.F.N. si protragga per più di due ore al giorno per classe;

Evitare che l’insegnamento di Italiano storia geografia si protragga per più di tre ore al giorno nella stessa classe;

Evitare di gli insegnamenti di musica e di Ed. Fisica si svolgano nella stessa classe in un’unica soluzione di due ore consecutive; va specificato che per il solo plesso di San Pietro centro le due ore di educazione fisica vanno accorpate per permettere lo spostamento presso il palazzetto dello sport.

Nei limiti del possibile, tenere conto delle richieste dei docenti di materie pratico-operative (artistica e tecnica) nel prestare lezione per due ore consecutive nella stessa classe;

Tener conto degli aspetti didattico-organizzativi deliberati dal collegio dei docenti Nei casi di alunni disabili aventi il rapporto 1:1, il docente di sostegno farà in modo da

svolgere un orario tale da poter collaborare con tutti gli altri docenti e seguire l'alunno in tutte le discipline; non vi sono discipline privilegiate dove stabilire la compresenza con l'insegnante di sostegno.

Tener conto di eventuali sperimentazioni deliberate dal collegio dei docenti.

Art.24 CALENDARIO SCOLASTICO - ORARIO – TEMPO SCUOLAArt.24.1 Il calendario scolastico è stabilito dal Ministero della P.I. e dal Governatore Della Calabria. Gli OO.CC. possono, nei limiti delle disposizioni previste dalla vigente ordinanza in materia, deliberare l’adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze derivanti dal Piano dell’Offerta Formativa.Art.24.2 Le lezioni si svolgono, di norma, dalle ore 8,30 alle ore 13,30.Per motivi legati al trasporto degli alunni, gli OO.CC. possono deliberare orari di inizio e termine delle lezioni diversi da quelli riportati al comma precedente. Per l’anno scolastico 2018/19 sono stati stabili i seguenti orari:

Scuola dell’Infanzia: dalle ore 8:00 alle ore 16:00 Scuola Primaria: dalle ore 8:15 alle ore 13:15

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Scuola Secondaria di Primo Grado dalle ore 8:20 alle ore 13:20Art.24.3 Nell’ambito delle disposizioni di cui al D.P.R. n. 275/99 (Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche), gli OO.CC., tenuto conto delle necessità degli alunni, delle esigenze della didattica e/o delle richieste dell’utenza, possono deliberare l’adozione di un tempo scuola flessibile o potenziato che tenga conto delle attività scolastiche curricolari, extracurricolari.

Art. 25 INGRESSO E ACCOGLIENZAGli alunni devono arrivare puntualmente a scuola e si recheranno subito nelle aule di appartenenza al suono della campanella.

Art. 26 COMUNICAZIONI SCUOLA - FAMIGLIA26.1 Gli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di I grado devono portare quotidianamente il diario scolastico e/o il libretto personale che sono il mezzo di comunicazione tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione.26.2 Per la Scuola dell'Infanzia, le comunicazioni vengono affisse in bacheca nei singoli plessi e/o inviate a casa tramite avvisi stampati e distribuiti ai bambini.

Art. 27 RITARDI – ASSENZE27.1 Alla Scuola dell’Infanzia i ritardi, sia all’entrata sia all’uscita, sono giustificati con comunicazione dei genitori fatta in presenza e allegata al quaderno di plesso.27.2 Alla Scuola Primaria e Secondaria di I grado, i ritardi saranno annotati sul registro di classe (elettronico) e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno stesso o il giorno successivo tramite diario o libretto personale. Per tutti gli ordini scolastici, il verificarsi di ripetuti ritardi in un lasso di tempo breve comporta la segnalazione al Dirigente Scolastico.27.3 Per la Scuola Secondaria di I Grado, i ritardi superiori ai cinque minuti (reiterati e non giustificati), nonché le ore di entrata ed uscita anticipata, saranno decurtati dal monte ore annuale personalizzato di frequenza obbligatoria, previsto dall’art. 14, comma 7, del D.P.R. n.122/2009.27.4 Per l’Anno Scolastico 2018/2019 il monte ore annuale personalizzato di frequenza obbligatoria è pari a 743 (75%) ore su 990 (33 sett x 30 h) ore per le classi a Tempo Normale.27.5 Per i commi 3 e 4 del presente articolo il Dirigente Scolastico si riserva la facoltà di emanare una circolare esplicativa per gli alunni e le loro famiglie.27.6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite diario (Scuola Primaria) o libretto (Scuola Secondaria di primo grado) e devono essere presentate al rientro in classe, all’inizio della prima ora di lezione, all’insegnante che provvederà a controfirmare e a prenderne nota sul registro elettronico. Dopo la terza volta che l’assenza non viene giustificata sarà considerata “assenza ingiustificata”. 27.7 Le assenze, pari o superiori ai 5 giorni LAVORATIVI, devono essere giustificate con certificato medico.

Art. 28 USCITE ANTICIPATENon è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In caso di necessità, i genitori dovranno compilare richiesta scritta su apposito modulo della scuola e prelevare personalmente lo studente. Per la scuola Primaria, sono ammissibili fino ad un massimo di 8 uscite anticipate, superate le quali si esce solo in casi eccezionali e documentati. Le uscite anticipate sono previste, in via preliminare, per gli alunni che

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frequentano centri di psicoterapia per il recupero e il sostegno, nonché per analisi cliniche, debitamente certificate.

Art. 29 ESONERI29.1. Gli alunni che per motivi di salute non potranno seguire le lezioni di Educazione Fisica per l’intero anno scolastico dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata da un genitore e, a richiesta, la certificazione medica attestante l’effettiva impossibilità a partecipare all’attività pratica prevista. L’esonero riguarda comunque la sola attività pratica: l’alunno non viene esonerato dalla parte teorica, per la quale è regolarmente valutato.29.2 Le attività alternative all’IRC sono attività didattiche e formative volte a soddisfare i bisogni formativi degli alunni stessi: nella scuola dell’infanzia saranno attuate attività manipolative – espressive; agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, oltre a prevedere attività alternative di valenza formativa o la possibilità di rimanere nella stessa classe, se consentito dai genitori, si darà l’opportunità di assistere alle lezioni in altre classi. Si prenderà in considerazione anche l’ipotesi entrata posticipata o uscita anticipata qualora l’insegnamento di RC dovesse essere alla prima o all’ultima ora di lezione

Art. 30. ASSICURAZIONE 30.1 L’alunno è assicurato per i danni subiti in tutte le attività organizzate dalla scuola e nel percorso da casa a scuola e ritorno30.2 Il costo dell’assicurazione è a carico delle famiglie che sono tenute a versare sul conto corrente postale, intestato all’Istituto Comprensivo Statale, il contributo richiesto per la stipula dell’assicurazione contro gli infortuni, per la fornitura dei libretti di giustificazione e per l’acquisto delle cartelle del fascicolo personale.

Art.31 FUNZIONAMENTO BIBLIOTECA31.1La biblioteca è a disposizione di tutti i componenti della comunità scolastica 31.2 Il prestito dei libri è consentito solo a docenti, personale A.T.A. ed alunni. Tutti gli altri membri della comunità scolastica hanno diritto alla sola consultazione.31.3 A nessuno è consentito accedere direttamente agli scaffali: per prestiti e restituzione di libri rivolgersi sempre all’incaricato.31.4 I libri presi in prestito non vanno segnati né deteriorati in alcun modo.31.5 Le enciclopedie, le opere in più volumi, i dizionari e gli atlanti sono esclusi dal prestito. Essi possono essere portati in classe solo su richiesta di un docente, il quale se ne assume la responsabilità e provvede personalmente alla restituzione. 31.6 Tutti i libri dati in prestito devono essere restituiti dopo un mese e comunque almeno 20 giorni prima del termine dell’anno scolastico. 31.7 Il docente incaricato di curare il servizio biblioteca è tenuto a fine anno scolastico ad accertare che tutti i libri avuti in custodia figurino presenti.

Art.32 FUNZIONAMENTO LABORATORI TECNICI MULTIMEDIALII laboratori informatici e le tecnologie didattiche informatiche e multimediali sono uno strumento di formazione a disposizione di tutti i docenti e gli allievi dell’Istituto. 32.1 Responsabilità di gestioneAll’interno di ogni plesso viene individuato un docente “responsabile di laboratorio” con i compiti di:

Programmare e gestire le attività del laboratorio Controllare periodicamente i computer per prevenire ed eventualmente rimediare

possibili disfunzioni Richiedere al DSGA interventi di manutenzione

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32.2 La responsabilità sulla custodia ed il corretto uso delle attrezzature viene trasferito automaticamente dal Responsabile di Laboratorio all’ Insegnante momentaneamente presente con o senza la propria classe o gruppi di alunni. 32.3 Modalità di accesso ai laboratori

I Docenti utilizzano il laboratorio con le classi secondo gli orari annuali stabili. Gli alunni possono accedere ai laboratori solo se accompagnati da docenti. È consentito l’utilizzo dei laboratori per l’espletamento di progetti curricolari ed

extracurriculari, previo accordo con il responsabile. Nel caso di richiesta contestuale da parte di più docenti si concorderà una variazione dei tempi di attuazione del progetto stesso.

Per attività di formazione dei docenti, di iniziativa della scuola, il laboratorio verrà utilizzato in via prioritaria rispetto ad altre attività e secondo gli accordi stabiliti con il DS e con il Responsabile di laboratorio.

Il personale esterno può accedere ai laboratori didattici in occasione di corsi organizzati oppure ospitati dall’Istituto, preventivamente autorizzati dal Dirigente Scolastico, e sotto sorveglianza di un insegnante o del Responsabile di laboratorio

L’utilizzo dei PC dei laboratori e l’accesso alla rete sono consentiti esclusivamente per fini didattici.

Nei laboratori è assolutamente vietato consumare alimenti o bevande. Gli zainetti ed altri eventuali materiali ingombranti devono essere lasciati di preferenza

all’esterno; se riposti all’interno non devono comunque ostacolare l’accesso alle postazioni di lavoro.

La sistemazione dei materiali presenti nei laboratori e delle dotazioni personali deve essere tale da non ostacolare l’uscita veloce in caso di emergenza.

La manutenzione ordinaria, la pulizia del locale e i relativi servizi saranno garantiti nell’ambito del normale tempo scuola dal personale ausiliario preposto; durante il tempo extrascolastico gli utilizzatori del laboratorio dovranno garantire ed assicurare la pulizia dei locali.

32.4 Norme che regolano il funzionamento dei laboratori Ciascuna classe o gruppo di lavoro è autorizzato a creare sul disco fisso dei personal

computer una sola cartella di lavoro (eventualmente articolata in sottocartelle) su cui memorizzare temporaneamente i propri lavori.

Per esigenze di manutenzione, di organizzazione e di ottimizzazione dello spazio su disco, il Responsabile può disporre, dietro breve preavviso, o la rimozione di tali cartelle o la formattazione del PC o la cancellazione di file di lavoro non inseriti in cartelle personali.

L’uso di, CD, DVD e di atri supporti magnetici personali, sono consentiti solo se autorizzati dall’insegnante, previo controllo con software antivirus. L’installazione di nuovi software è demandato unicamente al docente

Non è consentita la cancellazione di software senza l’autorizzazione del Dirigente scolastico

Ogni spostamento di materiali, macchine o parti di esse (es. mouse, tastiere, monitor, ecc.) da un laboratorio all’altro deve essere autorizzato dal Dirigente scolastico.

È assolutamente vietato modificare le impostazioni di sistema: monitor: sfondo, salva schermo, risoluzione video, colori, icone, collegamenti, cartelle, tasti, velocità, forma del puntatore, altro.

È assolutamente vietato far svuotare il cestino all’alunno: potrebbero essere stati cestinati inavvertitamente dei file importanti per il buon funzionamento del computer. È compito del responsabile del laboratorio svuotarlo periodicamente.

L'uso della stampante deve essere limitato ai casi di effettiva necessità e sempre sotto il controllo dell’insegnante accompagnatore. Non sono consentite stampe di documenti

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personali. Prima dell’uscita gli alunni dovranno provvedere a spegnere i computer e le periferiche

eventualmente usate seguendo le corrette procedure, lasciando il laboratorio nelle migliori condizioni possibili.

La prevenzione del plagio e delle copie illegali tiene conto della Legge 22 aprile 1941 n° 633 art 70: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera".

32.5. Disposizioni per gli insegnanti L’insegnante che utilizza il laboratorio e Internet è responsabile di quanto avviene nelle proprie ore e di tutti i materiali presenti nel laboratorio. Pertanto il docente deve:

Illustrare agli alunni il presente Regolamento e gli eventuali problemi che possono verificarsi nella non corretta applicazione delle regole

Registrare l’accesso al laboratorio sull’apposito registro indicando l’orario, la classe o il gruppo-classe, eventuali problemi evidenziatisi

Sorvegliare attivamente le attività degli allievi Dare agli allievi indicazioni chiare sull’utilizzo dei PC salvare sempre i lavori (file) in

cartelle di classe Segnalare qualsiasi disguido, guasto o mal funzionamento al Responsabile di

laboratorio, evitando interventi personali; Controllare che gli allievi spengano correttamente i computer alla fine della sessione di

lavoro Accertarsi, al termine dell’attività della situazione del materiale, di eventuali anomalie o

mancanze Accertarsi che l’aula sia lasciata in condizione adeguata per ricevere un’altra classe e

che l’uscita degli alunni dal laboratorio avvenga ordinatamente. Sarebbe opportuno assegnare ad ogni ragazzo una posizione fissa e registrare la

disposizione della classe sul proprio registro in modo da poter risalire ai responsabili in caso di gravi guasti.

32.6 Disposizioni per gli alunni I docenti, gli alunni e tutto il personale scolastico devono avere la massima cura delle attrezzature e delle dotazioni utilizzate. Gli alunni in particolare:

Possono accedere al laboratorio solo in presenza di un insegnante Conoscere il presente Regolamento e gli eventuali problemi che possono

verificarsi nella non corretta applicazione delle regole Devono salvare i lavori (file) solo in cartelle di classe Devono segnalare qualsiasi disguido, guasto o mal funzionamento al docente

accompagnatore Devono usare la stampante limitatamente ai casi di effettiva necessità Devono chiedere il permesso del docente accompagnatore per accedere a

Internet e per scaricare documenti Devono spegnere i computer e le periferiche eventualmente usate seguendo le

corrette procedure alla fine della sessione di lavoro Devono lasciare in ordine il laboratorio al termine dell’attività Devono uscire in maniera ordinata dal laboratorio Non devono per alcuna ragione utilizzare la postazione di lavoro riservata ai

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docenti. Non devono per alcuna ragione modificare le impostazioni di sistema: monitor:

sfondo, salva schermo, risoluzione video, colori, icone, collegamenti, cartelle, tasti, velocità, forma del puntatore, altro.

Non devono svuotare il cestino: potrebbero essere stati cestinati inavvertitamente dei file importanti per il buon funzionamento del computer.

TITOLO 5 - REGOLAMENTO DEGLI ALUNNI

Art.33 I DIRITTI DEGLI ALUNNI 33. 1 La persona dell’alunno è inviolabile e la sua dignità va sempre tutelata.33.2 Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. L’Istituto persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare.33.3 La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dell’alunno alla riservatezza.33.4 L’alunno e chi lo rappresenta hanno il diritto di essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.33.5 L’alunno e chi lo rappresenta hanno il diritto ad essere informati in modo dettagliato e con chiarezza sui criteri con cui vengono valutati il rendimento e il comportamento scolastici in rapporto agli obiettivi socio-culturali individuati nel Piano dell’Offerta Formativa.33.6 L’alunno ha il diritto di partecipare attivamente alla vita della scuola.33.7 L’alunno ha il diritto ad un insegnamento che non utilizzi come strumento portante la competitività fra ragazzi, ma miri a potenziare l’interesse per il sapere come valore intrinseco e, prescindendo dal confronto con i successi o gli insuccessi altrui, attivi al massimo lo spirito di ciascuno a migliorare rispetto a sé stesso.33.8 L’alunno e chi lo rappresenta hanno il diritto ad essere informati in modo dettagliato e con chiarezza sulla programmazione e definizione degli obiettivi didattici, sull’organizzazione della scuola, sui criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico.33.9 L’alunno ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volto ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.33.10 Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull’ organizzazione della scuola gli alunni (anche su loro richiesta) e i loro genitori possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione.33.11 Gli alunni partecipano ad attività di insegnamento supplementare,Anche individuale, per colmare ritardi e lacune, per coltivare le proprieAttitudini e raggiungere l’eccellenza negli studi. Partecipano a progetti di approfondimento facoltativo e opzionale.33.12 Gli alunni hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività opzionali offerte dalla scuola. La scelta delle suddette attività comporta, per l’alunno, l’obbligo di frequenza.Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli alunni.33.13 Gli alunni stranieri hanno il diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività

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interculturali.33.14 La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;offerte formative opzionali, progettuali e/o integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli alunni e dalle loro associazioni; iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che devono essere adeguati a tutti gli alunni, anche a quelli portatori di disabilità; l’assenza di barriere architettoniche strutturali; la disponibilità di un’adeguata strumentazione tecnologica; servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.33.15 L’alunno ha il diritto ad acquisire gli strumenti conoscitivi che gli garantiscono una formazione culturale di base adeguata a comprendere i caratteri essenziali della realtà socio-culturale nella quale vive.33.16 L’alunno ha diritto ad una scuola che sviluppi e potenzi al massimo le attitudini e le capacità di ciascuno e non si limiti a registrare livelli di conoscenza acquisiti in ambito extrascolastico.33.17 L’alunno è libero di associarsi con altri studenti per scopi culturali, sociali, ricreativi e sportivi. La scuola, compatibilmente con le disponibilità economiche, professionali e strutturali, mette a disposizione degli studenti il personale, l’organizzazione, le risorse economiche, gli spazi e le strutture.33.18 L’alunno esprime a fine anno scolastico il grado della propria soddisfazione sulla qualità dell’insegnamento e del servizio.

Art 34 Comportamenti e doveri degli alunni34.1 Gli alunni devono mantenere un comportamento corretto e collaborativo. 34.2 Gli alunni devono rispettare l’offerta formativa della scuola, impegnandosi nel processo di apprendimento. 34.3 Gli alunni devono rispettare e far rispettare le strutture scolastiche, utilizzandole correttamente. 34.4 Gli alunni devono rispettare le procedure, giustificando assenze e ritardi. 34.5 gli alunni sono tenuti a rispettare il Patto educativo di corresponsabilità sottoscritto da insegnanti e genitori all’inizio dell’anno scolastico, esplicitato all’art. 15 della Carta dei servizi dell’Istituzione e allegato in appendice al presente Regolamento. 34.6 sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. 34.7 La presenza alle lezioni, alle attività opzionali facoltative (liberamente scelte) e alle attività inter-para-extrascolastiche (progettuali) gratuite è obbligatoria. 34.8 Sono tenuti ad entrare in classe prima dell’ora fissata per l’inizio delle lezioni. 34.9 In classe devono avere con sé quanto occorre per il regolare svolgimento delle lezioni. 34.10 sono tenuti a venire a scuola vestiti decorosamente e a curare scrupolosamente l’igiene del proprio corpo. 34.11 Sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.34.12 Nel pulmino gli alunni dovranno: Salire e scendere senza spingersi; Occupare tutti i posti disponibili; Non occupare più posti, lasciando compagni in piedi; Non sporgersi dal finestrino, non gridare, non lanciare oggetti, non romperei sedili, non litigare con i compagni, non offendere e/o distrarre l’autista;

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All’arrivo attendere la partenza del pulmino prima di attraversare la strada e accertarsi che la carreggiata sia libera.Il conducente segnalerà eventuali comportamenti scorretti alla scuola che, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, prenderà i necessari provvedimenti34.13 Nell’esercizio dei loro diritti e nell’adempimento dei loro doveri gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con adulti e coetanei34.14 Gli alunni non devono assolutamente utilizzare il telefono cellulare o altri strumenti tecnologici per riprese fotografiche o filmiche NON AUTORIZZATE. 34.15 Fermo restando che a norma del CCNL del comparto scuola, i collaboratori scolastici sono tenuti ad assicurare l’apertura, la chiusura e la pulizia della scuola, alla cura degli alunni è affidata la conservazione delle aule e delle suppellettili. Di eventuali danni all’arredo scolastico (infissi, banchi, sedie, cattedre, armadi, lavagne, appendiabiti, portaombrelli, …) sono chiamati a rispondere coloro che li hanno provocati, esclusi i casi di comprovata involontarietà dell’accaduto. Per motivi di ordine e pulizia è fatto divieto buttare per terra ogni genere di rifiuti (pezzi di carta, lattine, …) 34.16 Gli alunni sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danno al patrimonio della scuola. Di eventuali danni ai beni della scuola sono chiamati a rispondere coloro che li hanno causati.34.17 Per motivi di sicurezza gli alunni devono disporre le cartelle all’interno dell’aula in modo tale da non intralciare il passaggio.34.18 Gli alunni condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. Pertanto, al termine della giornata, dovranno lasciare le aule in ordine. 34.19 Tutti i casi di abituale inosservanza dei doveri scolastici degli alunni saranno portati a conoscenza dei genitori.

Art. 35 RITARDI – ASSENZE – GIUSTIFICAZIONI35.1 Gli alunni che occasionalmente arrivano in ritardo rispetto all’inizio delle lezioni sono ammessi in classe previa annotazione sul registro di classe e su autorizzazione del Dirigente Scolastico o di un suo delegato. 35.2 Gli alunni che frequentemente arrivano in ritardo rispetto all’inizio delle lezioni sono ammessi in classe nell’ora successiva previa annotazione sul registro di classe e su autorizzazione del Dirigente scolastico o di un suo delegato. 35.3 Le uscite anticipate occasionali devono essere richieste e motivate al Dirigente Scolastico o ad un suo delegato da parte di uno dei genitori o di chi ne fa le veci, che si farà carico di prelevare personalmente l’alunno dall’istituto e di esibire, a richiesta, idoneo documento di riconoscimento.35.4 Le assenze vanno giustificate, di norma, in forma scritta, sul libretto scolastico personale dell’alunno che ogni genitore o chi ne fa le veci è tenuto a ritirare all’inizio dell’anno scolastico presso l’ufficio di segreteria previo deposito della firma.35.5 Dell’accertamento e convalida delle giustificazioni, entro il limite di quattro giorni, risponde il docente della prima ora di lezione. 35.6 Gli alunni che rimangono assenti per un periodo di cinque o più giorni devono presentare certificato medico all’ufficio di Presidenza.35.7 In caso di assenze collettive immotivate, gli alunni saranno riammessi in classe solo se accompagnati da uno dei genitori o da chi ne fa le veci.35.8 Gli insegnanti sono tenuti a segnalare al Dirigente Scolastico tutti i casi di assenze frequenti e/o durature.

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35.9 In tutti i casi di assenze frequenti o ingiustificate e di ritardi ripetuti, la scuola, a mezzo posta, informerà e/o convocherà i genitori degli alunni.35.10 In caso di calamità naturali o di condizioni meteorologiche eccezionali, il Dirigente Scolastico, su delega del Consiglio d’Istituto, adotta le opportune decisioni.

TITOLO 6- DIRITTI E DOVERI DEI GENITORI

Art. 36 La famiglia assicura un coerente sostegno all’azione formativa e didattica.36.1 I genitori hanno diritto di:a) essere rispettati come persone e come educatori;b) conoscere le valutazioni espresse dai docenti relativamente ai loro figli;c) usufruire dei colloqui individuali e delle riunioni scuola-famiglia;d) essere informati sui provvedimenti disciplinari inflitti ai loro figli;e) accedere alla documentazione secondo le modalità di cui alla L.241/90;f) alla piena uguaglianza di trattamento nel rispetto della carta costituzionale ed in

considerazione dello arricchimento culturale derivante dal confronto con culture, popoli, etnie e religioni diverse;

g) autorizzare o meno la scuola in merito alla pubblicazione, a titolo gratuito, di dati e immagini fotografiche in cui compare il/la proprio/a figlio/a per il relativo utilizzo nell’ambito dell’attività scolastica sul sito internet della scuola o sul blog/PAGINA INTERNET connessa dedicati alla didattica, per tutto il corso di studi presso le scuole dell’istituto

Art.37 I genitori, nello spirito della collaborazione sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.

Art. 38 I genitori devono:a) stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno;b) controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul diario;c) partecipare con regolarità alle riunioni previste;d) favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;e) osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;f) sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa e la presenza nello zaino dei materiali didattici occorrenti;g) intervenire tempestivamente e collaborare con l’ufficio di presidenza, con i singoli insegnanti e, ove occorra, con il Consiglio di Classe nei casi di scarso profitto e/o indisciplina;h) informare la scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni sull’andamento scolastico degli alunni;i) risarcire la scuola per i danneggiamenti arrecati dall’uso improprio dei servizi, per i danni agli arredi e le attrezzature e per ogni altro danneggiamento provocato da cattivo comportamento;j) utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi.k) segnalare ogni eventuale fatto o comportamento contrario alle norme ai Docenti Coordinatori della classe, ai Collaboratori del Dirigente Scolastico ed al Dirigente Scolastico che attiveranno le dovute azioni nel rispetto di quanto stabilito in materia disciplinare dal Regolamento di Istituto, dal Patto educativo di corresponsabilità e dalla Carta dei servizi. l) astenersi da intraprendere azioni personali che possano violare la tutela della privacy dei minori o danneggiare direttamente o indirettamente l’istituzione scolastica;

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m) astenersi dall’accompagnare i propri figli nelle aule;n) rispettare gli orari di ricevimento dei docenti,o) firmare il Patto educativo di corresponsabilità.

TITOLO 7 - REGOLAMENTO DEGLI INSEGNANTI

Art.39 I docenti sono tenuti a rispettare il Patto educativo di corresponsabilità sottoscritto da alunni e genitori all’inizio dell’anno scolastico E HANNO IL DOVERE DI:a) pianificare e realizzare, al meglio delle loro competenze, il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuover lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli studenti, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dall’ordinamento didattico e nel rispetto delle finalità indicate nel POF e nel PTOF dell’Istituto;b) fornire all’utenza un servizio qualificato e al passo con i cambiamenti della scuola attraverso le attività di aggiornamento, autoaggiornamento e formazione;c) mettere in atto tutte le strategie idonee a stabilire con studenti e famiglie, rapporti di comunicazione, collaborazione ed intervento per migliorare l’efficacia del processo di apprendimento e di formazione;d) collaborare con la Dirigenza e tutto il personale A.T.A. della scuola per fornire un servizio scolastico quanto più possibile efficiente e qualificato.

Art.40 L'attività di insegnamentoL’attività dell’insegnamento si svolge in 18 - 22 – 25- 30 ore settimanali. Ogni insegnante è tenuto a trovarsi a Scuola 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni e firmare l'apposito registro delle presenze. Il docente, al suono della prima campana, deve recarsi con sollecitudine in aula e con la stessa premura deve effettuare il cambio di classe.

Art.41 Ogni ritardo deve essere ampiamente giustificato. Il ritardo sull'orario di ingresso comporta l'OBBLIGO del RECUPERO del servizio non prestato, preferibilmente per sostituzioni nella classe in cui il docente è entrato in ritardo. In caso di ritardi reiterati, oltre all'obbligo del recupero, il docente incorrerà nel richiamo scritto.

Art.42 L'insegnante deve completare in ogni sua parte il registro di classe CARTACEO E/O ELETTRONICO: intestazione, materia, argomento della lezione, firma, ed eventuali annotazioni. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe elettronico gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare l'avvenuta o la mancata giustificazione dei giorni di assenza.

Art.43 Gli insegnanti dell'ora che precede l'intervallo sono tenuti alla sorveglianza degli alunni.

Art.44 Tutti gli insegnanti sono obbligati ad intervenire alle riunioni stabilite dalla Dirigenza. Ogni assenza dovrà essere motivata.

Art.45 L'insegnante, in caso di indisposizione, deve avvisare subito (entro le ore 8 o prima) la segreteria, presentando immediatamente regolare domanda di congedo ed allegando i documenti di rito. Il docente è tenuto a recapitare il certificato medico con l'indicazione della prognosi nei termini e nelle modalità previste dalla normativa vigente.

Art.46 I docenti sono tenuti a partecipare alle iniziative di aggiornamento organizzate dall'istituto. Possono altresì partecipare ad altre iniziative di aggiornamento, presentando richiesta scritta al Dirigente Scolastico. Al termine delle attività sono tenuti a presentare la relazione ed i materiali prodotti.

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Art.47 I docenti sono tenuti a rispettare i tempi previsti: per la correzione degli elaborati massimo una settimana, per la compilazione dei verbali almeno gg.3 prima della riunione successiva, per la consegna delle programmazioni e delle relazioni secondo quanto sarà comunicato dalle circolari della Presidenza.

Art.48 Gli insegnanti riceveranno i genitori degli alunni nei tempi e nei modi previsti dal P.T.O.F. È vietato ricevere i genitori durante l'attività in classe o soffermarsi qualora l'insegnante abbia lezione.Art.49 Per eventuali comportamenti gravi e ripetuti degli alunni, le strategie d'intervento dovranno essere concordate con la Presidenza e con il Consiglio di classe.

Art.50 L'insegnante deve utilizzare la comunicazione scritta alla famiglia non solo per evidenziare comportamenti negativi, ma anche positivi, soprattutto se successivi ai primi, in modo tale che essa rappresenti uno strumento educativo finalizzato a consolidare anche la collaborazione.

Art.51 L'insegnante per nessun motivo può portare fuori della Scuola, documenti contenenti dati sensibili e atti coperti dal segreto professionale salvo diversa autorizzazione dei Dirigente. Gli elaborati e le verifiche, una volta corretti, devono essere depositati nel rispettivo cassetto.

Art.52 Ogni insegnante, di qualunque ordine, sezione, corso, materia è tenuto ad intervenire sempre e dovunque si riscontri un'infrazione della disciplina e dell'ordine da parte di singoli e di scolaresche.

Art.53 I docenti che siano anche liberi professionisti, devono chiedere all'inizio dell'anno l'autorizzazione al Dirigente Scolastico per l'esercizio della libera professione.

Art.54 I docenti entreranno nell'Ufficio di Segreteria nell'orario di apertura al pubblico. Potranno conferire con il Dirigente Scolastico ogni qualvolta ne avranno la necessità.

Art.55 I docenti sono tenuti a firmare, per presa visione, tutte le comunicazioni del dirigente scolastico e della segreteria. Sono tenuti a rispettare i tempi e i modi previsti per le varie pratiche, a leggere le comunicazioni affisse alla bacheca Docenti o all'Albo E A VISIONARE IL SITO DELL'ISTITUTO O L' INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA ALMENO UNA VOLTA A GIORNO.

Art.56 I docenti sono tenuti a tenere in ordine il proprio stipetto e a liberarlo di ogni materiale personale al termine dell’anno scolastico.

Art.57 I docenti hanno diritto:a) al rispetto della loro persona e della loro professionalità da parte di ogni altra componente della scuola;b) a quegli spazi di autonomia culturale e professionale che consentono percorsi didattici e formativi diversificati, a seconda delle personali competenze, pur nel rispetto degli obblighi previsti dalla loro funzione e dal Piano dell’Offerta Formativa generale della scuola;c) a partecipare ad attività di aggiornamento e formazione in servizio, funzionali alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità.

Art.58 ASSENZE DEI DOCENTI DALLE LEZIONI - SOSTITUZIONI COLLEGHI ASSENTI 58.1 le regole per la sostituzione di docenti assenti è oggetto della contrattazione d’istituto

VIGILANZA SUGLI ALUNNIArt.61 Gli alunni entrano nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni.

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Il personale docente è tenuto a trovarsi in aula almeno 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni. Esso è tenuto all’accoglienza, alla sorveglianza degli alunni durante la permanenza a scuola, ad assistere all’ingresso e all’uscita degli alunni medesimi.

Art.62 Durante l’intervallo delle lezioni, che è di non più di dieci minuti, normalmente dalle 10,10 alle 10,20, responsabile della sorveglianza sugli alunni è il personale in servizio nella seconda ora.

Art.63 In caso di momentanea assenza dalla classe, gli insegnanti sono tenuti ad affidare la sorveglianza degli alunni ad un collaboratore scolastico o ad un L.S.U. in servizio nell’edificio scolastico con funzioni di collaboratore scolastico.

Art.64 E’ fatto assoluto divieto far uscire dalla classe gli alunni prima del suono della campanella.

Art.65 La sorveglianza del comportamento degli alunni nei corridoi e nei servizi è esercitata dai collaboratori scolastici o dai L.S.U. in servizio con funzioni di collaboratore scolastico.

Art.66 Alla fine della giornata scolastica gli alunni sono accompagnati all’uscita dall’insegnante in servizio nell’ultima ora di lezione.

Art.67 Le classi si recheranno all’uscita, in fila ordinata, accompagnate dall’insegnante. 67.1 In attesa del pulmino, gli alunni evitino di disperdersi e mantengano un comportamento educato e responsabile. In particolare è fatto divieto di uscire dal cancello della scuola e di attraversare la strada.

Art. 68 -UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE E ATTREZZATURE DELLA SCUOLA68.1 Poiché il diritto allo studio si realizza anche attraverso l’utilizzazione razionale ed efficiente delle attrezzature didattiche (biblioteche, cineteca, laboratori, sussidi, ecc.) il loro uso è disciplinato dagli insegnanti responsabili.68.2 L’uso della fotocopiatrice è gratuito e consentito, entro i limiti finanziari degli appositi capitoli di bilancio, a docenti ed alunni esclusivamente per finalità didattiche. A tal riguardo il Dirigente Scolastico si riserva di emanare apposita circolare. L’uso per motivi personali non è consentito. 68.3 gli strumenti musicali a disposizione della scuola potranno essere richiesti al Dirigente Scolastico dai genitori degli alunni di scuola secondaria di primo grado iscritti alle attività di strumento musicale. Questi verranno assegnati in comodato d’uso ai richiedenti sulla base di criteri definiti dal Consiglio d’istituto all’inizio di ogni anno scolastico. 68.4 Chi venga riconosciuto responsabile di danneggiamenti dei locali è tenuto a risarcire il danno.

Nel caso in cui il responsabile o i responsabili sono alunni che non vengano individuati, sarà la classe o il gruppo ad assumere l’onere del risarcimento e ciò relativamente agli spazi occupati dalla classe o dal gruppo nella sua attività didattica.

Nel caso si accerti che la classe, operante per motivi didattici in spazi diversi dalla propria aula, risulti realmente estranea ai fatti, sarà la collettività studentesca ad assumersi l’onere del risarcimento.

Se i danni riguardano spazi collettivi quali l’atrio o l’aula magna, il risarcimento spetterà all’intera comunità

È compito della giunta esecutiva fare la stima dei danni verificatesi e comunicare per lettera ai genitori degli alunni la richiesta di risarcimento per la quota spettante.

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Le somme derivanti dal risarcimento saranno acquisite al bilancio della scuola, e destinate alle necessarie riparazioni, sia mediante rimborso delle spese sostenute dall’ente locale, sia attraverso interventi diretti in economia. In ogni caso il risarcimento deve avere un fine educativo e non semplicemente repressivo.

Inoltre, al fine dell’ammissibilità del risarcimento e della quantificazione dello stesso, che può essere totale o parziale, una commissione interna al Consiglio Di Istituto dovrà valutare l’intenzionalità dell’azione di danneggiamento e le circostanze in cui è avvenuto l’accadimento

TITOLO 8 - DIRITTI E DOVERI DEL PERSONALE ATA

Art. 59 Diritti e doveri del personale amministrativo59.1 Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e la efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative.59.2 Il personale amministrativo al telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e il proprio nome.59.3 Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.59.4 Collabora con i docenti.59.5 La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.59.6 Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale o il marcatempo elettronico.59.7 Ha diritto al rispetto della persona e del lavoro svolto.

Art. 60 Diritti e doveri dei collaboratori scolastici60.1 I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede il marcatempo elettronico o, in caso di non funzionamento dello stesso, la firma sul registro di presenza del personale.60.2 In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.60.3 I collaboratori scolastici: a) devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni;b) sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza;c) collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;d) comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita;e) favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap;f) vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;h) riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano nei corridoi;i) sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo dell'insegnante;

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p) provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate;q) non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A. o dal Dirigente Scolastico;r) invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico a uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento;s) prendono visione del calendario delle riunioni dei Consigli di classe, dei Collegi dei docenti o dei Consigli di istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio;60.4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Segreteria.Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione.60.5 Accolgono il genitore dell'alunno, che vuol richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata. Il permesso di uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato, verrà portato dal collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà alla annotazione dell'autorizzazione sul registro di classe. Dopodiché l'alunno che ha richiesto di uscire anticipatamente potrà lasciare la scuola.60.6. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:a) che tutte le luci siano spente;b) che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;c) che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e delle aule e della scuola;d) che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;e) che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; f) gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.60.7. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.60.8. È fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.

TITOLO 9 –COMUNICAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA

Art. 69 Lo scambio di comunicazioni con i genitori avviene normalmente attraverso avvisi sul diario. Tuttavia potrà avvenire anche a mezzo posta con tasse a carico. I genitori sono impegnati a non respingere le comunicazioni regolarmente intestate all’esternoQuando la comunicazione è rivolta alla generalità dei genitori e riguarda argomenti ufficiali, essa avviene attraverso ciclostilati e comunque pubblicata sul sito web dell’Istituzione http://icsettino.gov.it/

Art. 70 Gli incontri pomeridiani con le famiglie si svolgono in forma assembleare con la partecipazione di insegnanti e genitori allo scopo di informare sulle attività svolte e sull’andamento generale della classe. Tutte le comunicazioni vanno firmate dai genitori per presa visione nei tempi richiesti.

Art. 71 Le comunicazioni sull’andamento didattico e disciplinare dei singoli alunni vengono date ai genitori nel corso di colloqui individuali. I genitori sono tenuti a firmare il documento di valutazione, per presa visione; analogamente, devono firmare la ricevuta dei documenti e dell’attestato finale. I genitori possono chiedere, per problemi connessi ai propri figli, colloqui agli insegnanti che li fissano nel limite del loro orario di servizio. Analogamente gli insegnanti possono chiedere colloqui ai genitori.

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Art. 72 La scuola si impegna a comunicare, con apposita circolare distribuita agli alunni entro il mese di ottobre, gli orari di ricevimento dell’intero A.S. nonché il calendario delle festività.

TITOLO 10- ATTIVITÀ EXTRA E PARASCOLASTICHE

Art.73 Per extra e parascolastiche si intendono tutte quelle attività che arricchiscono l’offerta formativa della scuola e sono funzionali alla crescita educativa degli alunni: Sono attività extra e parascolastiche:

Le visite guidate;

I viaggi di istruzione;

Le uscite per assistere a spettacoli teatrali, cinematografici, musicali, sportivi, ecc. Esse devono trovare collocazione nella programmazione di classe e d’istituto.

Art.74 Regolamento viaggi d’istruzione74.1 I viaggi di istruzione e le visite guidate sono deliberati dal Consiglio d’istituto, su proposta dei Consigli di classe e del Collegio dei docenti, e organizzati tecnicamente da un’apposita commissione, nominata dal Capo d’Istituto sentito il Collegio dei docenti, della quale possono far parte uno o più genitori membri del Consiglio d’istituto o dei Consigli di classe.74.2 Relativamente alle visite didattiche o ai viaggi d’istruzione, da compiere in orario scolastico, la scuola ne richiede l’autorizzazione di volta in volta. Per visite di istruzione in ambito comunale e/o in ambito non superiore ai 30 Km viene richiesta un’autorizzazione cumulativa per tutto il periodo di permanenza nello stesso ordine di scuola. 74.3 I viaggi di istruzione e le visite guidate vengono effettuati secondo le disposizioni vigenti.74.4Devono essere programmati all’inizio dell’a.s. e incluse nella programmazione didattica; la partecipazione degli alunni è obbligatoria.74.5 Gli insegnanti proponenti un viaggio o una visita e gli accompagnatori dovranno acquisire preventivamente il parere favorevole del Consiglio di Classe o di Interclasse, del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto.74.6 I docenti illustrano ai genitori le iniziative che intendono realizzare nelle assemblee che di norma si tengono entro il mese di novembre. A nessun alunno può essere preclusa la partecipazione al viaggio o alla visita di istruzione per motivi di carattere economico.74.7Le quote degli alunni saranno versate sul conto corrente postale o bancario intestato all’Istituto prima della effettuazione.74.8 Al termine di ogni viaggio o visita gli insegnanti riferiranno al Dirigente su eventuali inconvenienti e/o inadempienze o scorrettezze delle ditte che hanno fornito i servizi vari (trasporto, vitto, alloggio…).74.9 Al fine di soddisfare al meglio la necessità della sorveglianza, si richiede la partecipazione di almeno un accompagnatore ogni 15 alunni. Nel caso di viaggio di una sola classe (anche 15 alunni o meno) gli accompagnatori devono essere non meno di due. Gli insegnanti accompagnatori danno la loro adesione al momento della richiesta e non possono ritirarla se non per gravi e giustificati motivi.74.10 Gli alunni portatori d’handicap grave sono accompagnati da un docente ed, eventualmente, dall’assistente ad personam. Gli accompagnatori possono essere insegnanti o personale ATA.74.11 La partecipazione dei genitori degli alunni ai viaggi di istruzione e alle visite guidate è consentita a condizione che non comporti oneri a carico del bilancio della scuola e che gli

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stessi si impegnino a partecipare alle attività programmate per gli alunni.74.12 Onde evitare forzate autoesclusioni per motivi economici, ogni iniziativa dovrà facilitare la partecipazione contenendo all’indispensabile la spesa.Sarà cura della scuola accertare con opportuni sondaggi la disponibilità delle famiglie a concorrere alle spese di partecipazione. 74.13 Le famiglie degli alunni devono essere avvertite, possibilmente fin dall’inizio dell’anno scolastico, circa i viaggi di istruzione e le visite guidate che la scuola intende organizzare.74.14 In nessun caso è ammesso l’utilizzo di mezzi di trasporto privati che non siano preventivamente autorizzati e siano conformi alle regole sull’assicurazione rischi.74.15 È vietato effettuare visite e viaggi di istruzione nell’ultimo mese di lezione salvo che abbiano come mete località montane. È vietato inoltre viaggiare in ore notturne. Si sconsiglia di viaggiare nei giorni prefestivi e in periodi di alta stagione turistica. 74.16 (Per la sola scuola secondaria) Nel caso ci siano alunni che abbiano avuto sanzioni disciplinari, il Consiglio di Classe può deliberare l’esclusione degli alunni medesimi dalla partecipazione al viaggio di istruzione e/o alle visite guidate, in considerazione della persistenza di comportamenti inadeguati. Il Consiglio di Classe può deliberare altresì l’esclusione nel caso in cui gli alunni rivelino profitto insufficiente o gravemente insufficiente unito a scarso o insufficiente impegno che ha determinato una valutazione del comportamento con giudizio SCORRETTO o che durante le precedenti uscite non hanno avuto un comportamento responsabile e rispettoso delle regole stabilite per le uscite didattiche e deliberate dal Consiglio d’Istituto. Nella prospettiva di attribuire al provvedimento disciplinare dell’esclusione da attività extra-curricolari una finalità educativa e non meramente sanzionatoria, il Consiglio di Classe che ha deliberato l’esclusione di alunni dalla partecipazione ai viaggi di istruzione e/o alle visite guidate, ai sensi di quanto stabilito in precedenza, ha facoltà, qualora venga ravvisato, successivamente, il venir meno delle condizioni che hanno comportato l’esclusione, di reintegrare gli stessi nell’elenco dei partecipanti.

TITOLO 11- REGOLAMENTO E-SAFETY POLICYNorme comportamentali e procedure per l’utilizzo delle TIC in ambiente scolastico.

FINALITA’, RUOLI, INFRAZIONI: Art.75 - E-Safety policy: finalitàa. La Policy di e-Safety è un documento contenente le norme comportamentali e le procedure per l’utilizzo delle TIC in ambiente scolastico, le misure per la prevenzione e quelle per la rilevazione e gestione delle problematiche connesse ad un uso non consapevole delle tecnologie digitali. Lo scopo principale è quello di informare l’utenza per un uso corretto e responsabile delle apparecchiature informatiche collegate alla rete in dotazione alla Scuola, nel rispetto della normativa vigente. b. Gli utenti, siano essi maggiorenni o minori, devono essere pienamente consapevoli dei rischi a cui si espongono quando navigano in rete. Di fatto esiste la possibilità che durante il lavoro online si possa entrare accidentalmente in contatto con materiale inadeguato e/o illegale, pertanto la Scuola promuove l’adozione di strategie che limitino l’accesso a siti e/o applicazioni illeciti. In questo contesto, gli insegnanti hanno la responsabilità di guidare gli studenti nelle attività online a scuola e di indicare regole di condotta chiare per un uso critico e consapevole di Internet anche a casa, per prevenire il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose.

Art. 76 - Ruoli e Responsabilità (che cosa ci si aspetta da tutti gli attori della Comunità Scolastica).

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76.1 Il ruolo del Dirigente scolastico nel promuovere l’uso consentito delle tecnologie e di internet include i seguenti compiti: Garantire la sicurezza (tra cui la sicurezza on-line) dei membri della comunità scolastica; Garantire che tutti gli insegnanti ricevano una formazione adeguata per svolgere

efficacemente l’insegnamento volto a promuovere una cultura dell’inclusione, del rispetto dell’altro/a e delle differenze, un utilizzo positivo e responsabile delle Tecnologie dell’Informazione e della comunicazione (TIC);

Garantire l'esistenza di un sistema in grado di consentire il monitoraggio e il controllo interno della sicurezza on-line;

Comprendere e seguire le procedure previste dalle norme in caso di reclami o attribuzione di responsabilità al personale scolastico in relazione a incidenti occorsi agli alunni nell’utilizzo delle TIC a scuola.

76.2. Il ruolo dell’Animatore digitale include i seguenti compiti: Stimolare la formazione interna all’istituzione negli ambiti di sviluppo della “scuola

digitale” Assicurare che gli utenti possano accedere alla rete della scuola solo tramite password

applicate e regolarmente cambiate e curare la manutenzione e lo sviluppo del sito web della scuola per scopi Istituzionali e consentiti (istruzione e formazione);

Coinvolgere la comunità scolastica (alunni, genitori e altri attori del territorio) nella partecipazione ad attività e progetti attinenti la “scuola digitale”.

76.3 IL RUOLO DEL RETERENTE DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO include i seguenti compiti: Fornire consulenza e informazioni al personale in relazione ai rischi on-line e alle misure di

prevenzione e gestione degli stessi; monitorare e rilevare le problematiche emergenti relative all’utilizzo sicuro delle tecnologie

digitali e di internet a scuola.

76.4 Il ruolo del direttore dei servizi generali e amministrativi include i seguenti compiti: Assicurare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, l’intervento di tecnici per garantire

che l'infrastruttura tecnica della scuola sia funzionante, sicura e non aperta a uso improprio o a dannosi attacchi esterni;

Garantire il funzionamento dei diversi canali di comunicazione della scuola (sportello, circolari, sito web, ecc.) all’interno della scuola e fra la scuola e le famiglie degli alunni per la notifica di documenti e informazioni del Dirigente scolastico e dell’Animatore digitale nell’ambito dell’utilizzo delle tecnologie digitali e di internet.

76.5 Il ruolo del personale docente e di ogni figura educativa che lo affianca include i seguenti compiti: Informarsi/aggiornarsi sulle problematiche attinenti alla sicurezza nell’utilizzo delle

tecnologie digitali e di internet e sulla politica di sicurezza adottata dalla scuola, rispettandone il regolamento;

Garantire che le modalità di utilizzo corretto e sicuro delle TIC e di internet siano integrate nel curriculum di studio e nelle attività didattiche ed educative delle classi; Garantire che gli alunni capiscano e seguano le regole per prevenire e contrastare l’utilizzo scorretto e pericoloso delle TIC e di internet;

Assicurare che gli alunni abbiano una buona comprensione delle opportunità di ricerca offerte dalle tecnologie digitali e dalla rete ma anche della necessità di evitare il plagio e di rispettare la normativa sul diritto d'autore;

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Garantire che le comunicazioni digitali dei docenti con alunni e genitori siano svolte nel rispetto del codice di comportamento professionale ed effettuate con sistemi scolastici ufficiali;

Assicurare la riservatezza dei dati personali trattati ai sensi della normativa vigente; Controllare l'uso delle tecnologie digitali, dispositivi mobili, macchine fotografiche, ecc. da

parte degli alunni durante le lezioni e ogni altra attività scolastica (ove consentito); Nelle lezioni in cui è programmato l'utilizzo di Internet, guidare gli alunni a siti controllati e

verificati come adatti per il loro uso e controllare che nelle ricerche su Internet siano trovati e trattati solo materiali idonei;

Comunicare ai genitori difficoltà, bisogni o disagi espressi dagli alunni (ovvero valutazioni sulla condotta non adeguata degli stessi) rilevati a scuola e connessi all’utilizzo delle TIC, al fine di approfondire e concordare coerenti linee di intervento di carattere educativo;

Segnalare qualsiasi problema o proposta di carattere tecnico-organizzativo ovvero esigenza di carattere informativo all’Animatore digitale ai fini della ricerca di soluzioni metodologiche e tecnologiche innovative da diffondere nella scuola e di un aggiornamento della politica adottata in materia di prevenzione e gestione dei rischi nell’uso delle TIC;

Segnalare al Dirigente scolastico e ai genitori qualsiasi abuso rilevato a scuola nei confronti degli alunni in relazione all’utilizzo delle tecnologie digitali o di internet, per l’adozione delle procedure previste dalle norme.

76.6 Il ruolo degli alunni include i seguenti compiti: Essere responsabili, in relazione al proprio grado di maturità e di apprendimento, per

l'utilizzo dei sistemi delle tecnologie digitali in conformità con quanto richiesto dai docenti; Avere una buona comprensione delle potenzialità offerte dalle TIC per la ricerca di

contenuti e materiali ma anche della necessità di evitare il plagio e rispettare i diritti d’autore;

Comprendere l'importanza di adottare buone pratiche di sicurezza on-line quando si utilizzano le tecnologie digitali per non correre rischi;

Adottare condotte rispettose degli altri anche quando si comunica in rete; Esprimere domande o difficoltà o bisogno di aiuto nell’utilizzo delle tecnologie didattiche o

di internet ai docenti e ai genitori.

76.7 Il ruolo dei genitori degli alunni include i seguenti compiti: Sostenere la linea di condotta della scuola adottata nei confronti dell’utilizzo delle

tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni nella didattica; Seguire gli alunni nello studio a casa adottando i suggerimenti e le condizioni d’uso delle

TIC indicate dai docenti, in particolare controllare l’utilizzo del pc e di internet; Concordare con i docenti linee di intervento coerenti e di carattere educativo in relazione

ai problemi rilevati per un uso non responsabile o pericoloso delle tecnologie digitali o di internet;

Fissare delle regole per l’utilizzo del computer e tenere sotto controllo l’uso che i figli fanno di internet e del telefonino in generale.

Art. 77 - Condivisione e comunicazione della Policy all’intera comunità scolastica. a) Condividere e comunicare la politica di e-Safety agli alunni • Tutti gli alunni saranno informati che la rete, l'uso di Internet e di ogni dispositivo digitale saranno controllati dagli insegnanti e utilizzati solo con la loro autorizzazione. • L’istruzione degli alunni riguardo all'uso responsabile e sicuro di internet precederà l'accesso alla rete. Sarà data particolare attenzione nell'educazione sulla sicurezza agli aspetti per i quali gli alunni risultano più esposti o rispetto ai quali risultano più vulnerabili.

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b) Condividere e comunicare la politica di e-Safety al personale Tutto il personale è consapevole che una condotta non in linea con il codice di comportamento dei pubblici dipendenti e i propri doveri professionali è sanzionabile.

Art.78 - Gestione delle infrazioni alla Policy.78.1 Disciplina degli alunni Le potenziali infrazioni in cui è possibile che gli alunni incorrano a scuola nell’utilizzo delle

tecnologie digitali di internet di cui si dispone per la didattica, in relazione alla fascia di età considerate, sono prevedibilmente le seguenti:

Un uso della rete per giudicare, infastidire o impedire a qualcuno di esprimersi o partecipare;

Un uso della rete per commettere azioni riconducibili a condotte di Cyberbullismo L’invio incauto o senza permesso di foto o di altri dati personali come l'indirizzo di casa o il

telefono; La condivisione di immagini intime o troppo spinte; La comunicazione incauta e senza permesso con sconosciuti; Il collegamento a siti web non indicati dai docenti. Gli interventi correttivi previsti per gli alunni sono rapportati all’età e al livello di sviluppo

dell'alunno. Infatti più gli alunni sono piccoli, più i comportamenti “da correggere” sono dovuti a uno sviluppo cognitivo, affettivo e morale incompleto o a fasi critiche transitorie, che devono essere compresi e orientati proprio dagli educatori, nella prospettiva del raggiungimento di una maggiore consapevolezza e maturità da parte dell’alunno.

Sono previsti pertanto da parte dei docenti provvedimenti “disciplinari” proporzionati all’età e alla gravità del comportamento, quali:

Il richiamo verbale; Il richiamo verbale con particolari conseguenze (riduzione o sospensione dell’attività

gratificante); Il richiamo scritto con annotazione sul diario; La convocazione dei genitori da parte degli insegnanti; La convocazione dei genitori da parte del Dirigente scolastico. Per le condotte di Cyberbullismo, salvo che il fatto costituisca reato, in applicazione della

normativa vigente, è prevista la convocazione dei genitori da parte del dirigente scolastico. Contestualmente sono previsti interventi di carattere educativo di rinforzo dei

comportamenti corretti e riparativi dei disagi causati, di re-definizione delle regole sociali di convivenza attraverso la partecipazione consapevole e attiva degli alunni della classe, di prevenzione e gestione positiva dei conflitti, di moderazione dell’eccessiva competitività, di promozione di rapporti amicali e di reti di solidarietà, di promozione della conoscenza e della gestione delle emozioni.

78.2 Disciplina del personale scolasticoLe potenziali infrazioni in cui è possibile che il personale scolastico e in particolare i docenti incorrano nell’utilizzo delle tecnologie digitali e di internet sono diverse e alcune possono determinare, favorire o avere conseguenze di maggiore o minore rilievo sull’uso corretto e responsabile delle TIC da parte degli alunni: Un utilizzo delle tecnologie e dei servizi della scuola, d’uso comune con gli alunni, non

connesso alle attività di insegnamento o al profilo professionale, anche tramite ’installazione di software o il salvataggio di materiali non idonei;

Un utilizzo delle comunicazioni elettroniche con i genitori e gli alunni non compatibile con il ruolo professionale;

Un trattamento dei dati personali, comuni e sensibili degli alunni, non conforme ai principi della privacy o che non garantisce un’adeguata protezione degli stessi;

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Una diffusione delle password assegnate e una custodia non adeguata degli strumenti e degli accessi di cui possono approfittare terzi;

Una carente istruzione preventiva degli alunni sull’utilizzazione corretta e responsabile delle tecnologie digitali e di internet;

Una vigilanza elusa dagli alunni che può favorire un utilizzo non autorizzato delle TIC e possibili incidenti;

Insufficienti interventi nelle situazioni critiche di contrasto a terzi, correttivi o di sostegno agli alunni, di segnalazione ai genitori, al Dirigente scolastico, al referente del Cyberbullismo. all’Animatore digitale.

Il Dirigente scolastico può controllare l’utilizzo delle TIC per verificarne la conformità alle regole di sicurezza, compreso l'accesso a internet, la posta elettronica inviata/pervenuta a scuola, procedere alla cancellazione di materiali inadeguati o non autorizzati dal sistema informatico della scuola, conservandone una copia per eventuali successive investigazioni. Tutto il personale è tenuto a collaborare con il Dirigente scolastico e a fornire ogni informazione utile per le valutazioni del caso e per l’avvio di procedimenti che possono avere carattere organizzativo gestionale, disciplinare, amministrativo, penale, a seconda del tipo o della gravità delle infrazioni commesse. Le procedure sono quelle previste dalla legge e dai contratti di lavoro.78.3 Disciplina dei genitori. In considerazione dell’età degli alunni e della loro dipendenza dagli adulti, anche alcune condizioni e condotte dei genitori possono favorire o meno l’uso corretto e responsabile delle TIC da parte degli alunni a scuola, dove possono portare materiali e strumenti o comunicare problematiche sorte al di fuori del contesto scolastico.Le situazioni familiari meno favorevoli sono: La convinzione che se il proprio figlio rimane a casa ad usare il computer è al sicuro e non

combinerà guai; Una posizione del computer in una stanza o in un posto non visibile a tutti quando è

utilizzato dal proprio figlio; Una piena autonomia concessa al proprio figlio nella navigazione sul web e nell’utilizzo del

cellulare o dello smartphone; Un utilizzo del pc in comune con gli adulti che possono conservare in memoria materiali

non idonei; Un utilizzo del cellulare o dello smartphone in comune con gli adulti che possono

conservare in memoria indirizzi o contenuti non idonei.I genitori degli alunni possono essere convocati a scuola per concordare misure educative diverse oppure essere sanzionabili a norma di legge in base alla gravità dei comportamenti dei loro figli, se dovessero risultare pericolosi per sé e/o dannosi per gli altri.

Art.79 - Monitoraggio dell’implementazione della Policy e suo aggiornamento.Il monitoraggio dell’implementazione della policy e del suo eventuale aggiornamento sarà svolta ogni anno. L’aggiornamento della policy sarà curato dal Dirigente scolastico, dall’Animatore digitale, dal referente del Cyberbullismo, dagli Organi Collegiali, a seconda degli aspetti considerati.

Art. 80- Integrazione della Policy con Regolamenti esistenti.La policy richiede l'integrazione con l’inserimento delle norme relative al regolamento dei laboratori d’informatica già esistente

TITOLO 12- ASSISTENZA MEDICA

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Art.81 In caso di malori o incidenti che possano accadere ad alunni, docenti personale A.T.A., la scuola si fa carico di intervenire tempestivamente e di assicurare al meglio la necessaria assistenza sanitaria.Più specificatamente, nel caso in cui l’alunno si senta male o si faccia male durante l’orario scolastico, si provvederà ad avvisare i familiari.A tal fine si dovrà compilare un elenco per singola classe con due o più recapiti della famiglia. In assenza dei famigliari si procederà tenendo conto della seguente priorità:

Chiamata di un medico presente nel comune

Chiamata del servizio di soccorso 118

Viene precisato che l’insegnante è comunque responsabile del primo intervento e comunque deve attivarsi per attivare i preposti al primo soccorso presenti nella Plesso. È necessaria la presenza di materiale di primo soccorso in un locale dell’edificio di ogni plesso.

TITOLO 13 - NORME DI SICUREZZA

Art. 82 Esiste in ogni PLESSO dell’Istituto un Piano di emergenza che deve essere conosciuto da tutto il personale della scuola (docenti e ATA)82.1 Gli alunni sono tenuti ad osservare le seguenti norme di sicurezza:

Non correre nei corridoi, scale, laboratori, ecc.;

Non spiccare salti dai gradini delle scale;

Non ingombrare con oggetti inutili i pavimenti, le vie di esodo, gli atri, le scale, le uscite;

Evitare di camminare rasente i muri nei corridoi: l'apertura improvvisa delle porte potrebbe causare danni;

Non sporgersi dalle finestre; Sistemare i banchi e le sedie in modo da facilitare la fuga in caso di pericolo; Non rimuovere o danneggiare i cartelli segnaletici; Segnalare immediatamente le cause di pericolo rilevate; Non togliere o superare le barriere che bloccano il passaggio in aree pericolose; Rispettare i cartelli di divieto; Non compiere interventi di alcun genere sulle macchine elettriche e per motivo alcuno; Far disinfettare immediatamente dal docente e/o collaboratore incaricato, ogni ferita o

taglio; Non distribuire farmaci;

82.2 Il suono prolungato della sirena sta a significare che si rende necessaria l'evacuazione forzata dell'edificio in tempi brevi; In caso di evacuazione forzata dell'edificio:

Mantenere la calma e non farsi prendere dal panico; Dirigersi immediatamente e disciplinatamente verso le vie di fuga seguendo le norme

di comportamento in caso di pericolo di cui al Documento sulla sicurezza; Rientrare immediatamente nell'aula di pertinenza e richiudere la porta restando in

attesa dei soccorsi. In caso di ostruzione delle scale o di esalazioni nocive,

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82.3 La scuola non è responsabile di beni, preziosi e oggetti in genere lasciati incustoditi o dimenticati nel suo ambito da alunni, docenti, personale A.T.A., estranei.

TITOLO 14- ATTIVITÀ DI AUTOFINANZIAMENTO

Art.83 Non sono ammesse collette e sottoscrizioni tra gli alunni se non per fini didattici.

Art.84 I genitori, gli alunni, privati cittadini, enti e associazioni possono contribuire al finanziamento di iniziative mediante somme che vanno iscritte al bilancio dell’istituto con vincolo di destinazione. I contributi volontari possono essere anche versati senza finalità d’uso.

Art.85 Gli alunni possono realizzare, previa autorizzazione del consiglio d’istituto, attività di autofinanziamento, consistenti fondamentalmente nella promozione di iniziative che non contrastino con le finalità formative della scuola. Le somme ricavate sono iscritte al bilancio dell’istituto con vincolo di destinazione

Art.86 All'atto dell'iscrizione ad ogni alunno è fornita copia del presente regolamento.

NORME FINALI

Ogni modificazione del presente regolamento deve essere approvata dal Consiglio d’Istituto, sentito il parere del Collegio dei docenti. Per quanto non contemplato nel presente regolamento si fa riferimento alla normativa vigente.

LA DOCUMENTAZIONE IN APPENDICE AL PRESENTE REGOLAMENTO NE COSTITUISCE PARTE INTEGRANTE.

APPENDICE AL REGOLAMENTO

REGOLAMENTO DI PLESSO SCUOLE DELL’INFANZIAANNO SCOLASTICO 2018/2019

Le insegnanti della scuola dell’infanzia comunicano ai Sig.ri genitori le norme per il buon funzionamento dell’attività scolastica.

ORARIOLa scuola è aperta dalle ore 8:00 alle ore 16:00, dal lunedì al venerdì;Turno antimeridiano: ore 8:00 – 13:00;Turno pomeridiano: ore 11:00 – 16:00;Accoglienza: dalle ore 8:00 alle ore 9:30 (ingresso massimo).Per gli alunni che non usufruiscono del servizio mensa, è prevista la possibilità di uscita alle ore 11:45.

I bambini che viaggiano con lo scuolabus, sono soggetti agli orari dello stesso.

I genitori che accompagnano i bambini, non possono entrare nella scuola e devono affidare i loro figli alle insegnanti o ai collaboratori, all’ingresso.

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È ammessa la presenza dei genitori, dove necessita, solo durante la fase dell’inserimento dei piccoli della prima sezione (tempo due settimane).

Gli alunni, all’uscita, saranno consegnati ai genitori o alle persone delegate dalla famiglia, previo avviso scritto. Non verranno consegnati a minorenni.

SALUTELe insegnanti e il personale della scuola, non sono autorizzate a somministrare farmaci ai bambini, se non quelli “salvavita”, che dovranno comunque essere autorizzati e prescritti dal medico.

ABBIGLIAMENTOÈ preferibile che i bambini indossino il grembiulino già all’entrata.Si consiglia di vestire gli stessi con indumenti comodi, privi di bottoni, evitando bretelle, cinture e body (non rendono i bambini autonomi).

TELEFONOI genitori forniranno i numeri di telefono utili per essere rintracciati in qualsiasi momento.Si prega di non telefonare a scuola dalle ore 11:45 alle ore 13:15 (momento del pranzo) La scuola provvederà ad avvisare ed informare la famiglia, qualora si ravveda la necessità.

ALTRO Con l’inizio della mensa, non far portare a scuola ai bambini, merendine, biscotti,

succhi, poiché, al mattino, le insegnanti provvederanno a far consumare la frutta fresca.

Non mandare i bambini a scuola con giocattoli o oggetti preziosi, orecchini, catenine, braccialetti, soldi, etc., la scuola declina ogni responsabilità per eventuali smarrimenti o rotture.

Per quanto riguarda il cambio di destinazione dei bambini che usufruiscono dello scuolabus, contattare direttamente gli accompagnatori.

Eventuali avvisi per le famiglie, verranno messi negli zainetti dei bambini.

REGOLAMENTO ORGANO DI GARANZIAART. 1 - FINALITA’ E COMPITI

1. E’ costituito presso l’I.C. San Pietro in Guarano ai sensi dell’articolo 5, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998 n. 249, l’Organo di Garanzia (O.G.).

2. L'Organo di Garanzia si basa sul principio per cui la scuola è una comunità, all'interno della quale ognuno ha il diritto/dovere di operare al fine di trovare una strada adeguata per una serena convivenza attraverso una corretta applicazione delle norme.Le sue funzioni, inserite all’interno dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse

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(DPR n. del 24 giugno 1998), sono: a) prevenire ed affrontare tutti i problemi e i conflitti che possano insorgere nel rapporto tra studenti ed insegnanti e in merito all'applicazione dello Statuto ed avviarli a soluzione;b) esaminare i ricorsi presentati dai Genitori degli Studenti o di chi esercita la PatriaPotestà in seguito all'irrogazione di una sanzione disciplinare a norma del regolamento di disciplina;

3. Il funzionamento dell'O.G. è ispirato a principi di collaborazione tra scuola e famiglia, anche al fine di rimuovere possibili situazioni di disagio vissute dagli studenti nei confronti degli insegnanti o viceversa.

ART. 2 – COMPOSIZIONE

1. Il Consiglio d'istituto nomina un Organo di garanzia interno composto:-Dal Dirigente scolastico;-Da 2 docenti membri effettivi e da 2 docenti membri supplenti; -Da 2 genitori membri effettivi e da 2 genitori membri supplenti.Il Presidente non ha diritto di voto e svolge funzioni di consulenza.

2. I componenti dell’O.G. restano in carica per un periodo di tempo corrispondente alla durata del Consiglio d’Istituto che li ha designati.

3. La presidenza spetta al Dirigente Scolastico.

4. Ciascuno dei membri verrà sostituito in caso di temporanea impossibilità o di astensione obbligatoria da un supplente appartenente alla medesima componente.

5. I genitori componenti dell’O.G. non possono partecipare ad alcuna seduta né assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti studenti appartenenti alla stessa classe del proprio figlio, ovvero insegnanti della stessa classe del proprio figlio.

6. Gli insegnanti componenti dell’O.G. non possono partecipare ad alcuna seduta né assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti colleghi che insegnano nelle stesse classi ovvero propri studenti.

7. Nel caso si verifichi una di tali situazioni di cui ai punti 5 e 6 dell’art. 2 del presente Regolamento, i componenti incompatibili non possono partecipare alla seduta e devono essere sostituiti dai supplenti.

8. La funzione di segretario verbalizzatore viene svolta da uno dei componenti designato dal Dirigente.

ART. 3 - MODALITA’ E CRITERI DI FUNZIONAMENTO GENERALI

1. L’Organo di Garanzia viene convocato dal Dirigente.

2. La convocazione ordinaria deve prevedere almeno tre giorni di anticipo, sulla data di convocazione. In caso di urgenza motivata, il presidente potrà convocare l’O.G. anche con un solo giorno di anticipo.

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3. Ciascuno dei componenti dell’O.G. è tenuto alla massima riservatezza in ordine alle segnalazioni ricevute o di cui è venuto a conoscenza in quanto membro dell’organo di garanzia e non può assumere individualmente alcuna iniziativa né servirsi del materiale raccolto senza il consenso dell’organo stesso e per scopi esclusivamente attinenti alle finalità dell’O.G.

4. Le deliberazioni dell’O.G. devono essere sancite da una votazione, il cui esito sarà citato nel verbale, nella quale non è ammessa l’astensione. Si decide a maggioranza semplice e, in caso di parità, prevale il voto del Dirigente.

5. Le deliberazioni sono valide quando sono presenti tutti i membri dell’O.G., effettivi o supplenti.

ART. 4 – RICORSI PER LE SANZIONI DISCIPLINARI 1. Il ricorso avverso a una delle sanzioni disciplinari comminate conformemente al regolamento di disciplina, può essere presentato da uno dei genitori mediante istanza scritta indirizzata al Presidente dell'O.G., in cui si ricordano i fatti e si esprimono le proprie considerazioni inerenti l'accaduto.

2. Il ricorso deve essere presentato in segreteria didattica entro il termine prescritto di 15 giorni dalla comunicazione della sanzione. I ricorsi presentati fuori termini, non saranno, in nessun caso accolti.

3. Ricevuto il ricorso, il Presidente provvede a reperire, se necessario, gli atti, le testimonianze, le memorie della famiglia, del Consiglio di classe o di chi sia stato coinvolto o citato.

4. Il materiale reperito viene raccolto in un dossier e costituisce la base della discussione e della delibera dell'O.G.

5. L'organo si riunisce entro i dieci giorni successivi e alla seduta chiama a partecipare un genitore dell’alunno a cui è stata irrogata la sanzione disciplinare; è ammessa anche la presenza dell’alunno interessato.

6. Qualora la sanzione sia stata irrogata per comportamento scorretto nei confronti di un docente o di un non docente, anch'egli è chiamato a partecipare alla seduta.

7. Le loro testimonianze sono messe a verbale.

8. L'organo può confermare, modificare o revocare la sanzione irrogata, offrendo sempre allo studente la possibilità di convertirla in attività utile alla scuola.

9. Il Dirigente Scolastico provvederà ad informare della decisione il Consiglio di classe e la famiglia mediante un atto formale.

CODICE DISCIPLINARE

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Art.1 Il codice disciplinare definisce la responsabilità dell’alunno in merito al comportamento da tenere a scuola.

Art.2 La responsabilità disciplinare è personale; la sanzione è pubblica.

Art.3 Le sanzioni sono sempre temporanee. Esse si ispirano ai principi di gradualità, proporzionalità, riparazione del danno e giustizia e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.

Art.4 La riparazione del danno non estingue la mancanza.

Art.5 Nessun alunno può essere sottoposto a provvedimenti disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.

Art.6 Gli organi deputati ad ascoltare le ragioni degli alunni sono quelli competenti ad irrogare le sanzioni.

Art.7 Il tipo e l’entità delle sanzioni sono determinati in relazione ai seguenti criteri:

Imprudenza; Negligenza; Intenzionalità; Grado del danno o del pericolo causato; Sussistenza di circostanze aggravanti o attenuanti; Precedenti disciplinari; Concorso di più studenti in accordo tra di loro.

Art.8 Ai fini della recidiva, si tiene conto delle sanzioni irrogate nel corso dell’anno scolastico di riferimento. Per recidiva si intende non solo la medesima infrazione, ma la reiterazione generica di comportamenti per i quali sono stati adottati provvedimenti disciplinari.

Art.9La recidiva nelle mancanze, sanzionate nel corso dell’anno scolastico, comportano la sanzione di grado immediatamente superiore.

Art.10 Le sanzioni che possono essere irrogate sono:

Richiamo verbale;

Richiamo scritto;

Requisizione di oggetti;

Riparazione del danno in termini economici;

Riparazione del danno come aiuto fornito a persone esperte in grado di ripristinare il funzionamento di quanto danneggiato; -impegno in attività a favore della comunità scolastica;

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Allontanamento dalla comunità scolastica da 1 a 5 giorni;

Allontanamento dalla comunità scolastica da 6 a 10 giorni; allontanamento dalla comunità scolastica da 11 a 15 giorni.

Art.11 i comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari sono quelli individuabili nell’art. 3 dello statuto delle studentesse e degli studenti.

Art.12 Sulla base di quanto sopra stabilito e accogliendo tutte le indicazioni dello Statuto delle studentesse e degli studenti (art. 4), sottolineando in particolare la condivisione dei punti 2, 3, 4, 5, che saranno sempre tenuti presenti nell’attuazione di ogni procedimento, si individuano nello schema seguente i comportamenti che si configurano come mancanze disciplinari (art. 3), le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle, il procedimento.

Mancanza Dovere Sanzione Organo erogatore

Procedimento

Assenzea) saltuarie (fino a 4 mensili)b) abbastanza numerose (fino a 10 mensili)c) numerose (oltre 10 mensili)d) assenze ingiustificate

-Frequenza - Incidenza sul credito scolastico e sul giudizio di comportamento

Consiglio di classe

-Controllo assenze-Comunicazione allo studente e alla famiglia -Esame del numero e tipo di assenze in sede di valutazione periodica e finale

Consumo di alimenti durante le

-Rispetto dell’ambiente educativo

-Richiamo orale -Nota sul registro di

-docente -Rilevazione dell’infrazione -Applicazione della

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lezioni classe sanzioneTurpiloquio -Linguaggio

corretto, adeguato all'ambiente educativo

-Richiamo orale -Nota sul registro di classe -Comunicazione scritta alla famiglia -Allontanamento dalla scuola (Sospensione)

-Docente -Coordinatore di classe -Dirigente scolastico -Consiglio di classe

-Invito all'autocontrollo -Annotazione sul registro -Comunicazione alla famiglia -Convocazione del Consiglio di classe

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Uso in classe del telefono cellulare

- Rispetto del divieto

Richiamo orale-ritiro del cellulare e riconsegna al genitore

-Docente -Collaboratore del Dirigente - Dirigente scolastico

-Rilevazione dell’infrazione - Applicazione della sanzione

Uso illecito o non autorizzato di foto e videocamera

-Rispetto del divieto

-Richiamo orale -Ritiro delle attrezzature e riconsegna ai genitori -Allontanamento dalla scuola (Sospensione)

-Docente -Collaboratore del Dirigente -Dirigente scolastico -Consiglio di classe

-Rilevazione dell’infrazione -Applicazione della sanzione - Convocazione del Consiglio di classe

Offesa personale

Rispetto del Dirigente scolastico, dei docenti, del personale, dei compagni

Dirigente scolastico, dei docenti, del personale, dei compagni - Richiamo orale - Nota sul registro di classe - Comunicazione scritta alla famiglia -Allontanamento dalla scuola (Sospensione)

Docente - Coordinatore di classe -Dirigente scolastico - Consiglio di classe

-Invito al rispetto -Annotazione sul registro -Comunicazione alla famiglia -Convocazione del Consiglio di classe

Lesioni personali

-Rispetto della incolumità personale

- Richiamo orale - Nota sul registro di classe - Comunicazione scritta alla famiglia -Allontanamento dalla scuola (Sospensione)

- Docente - Dirigente scolastico - Consiglio di classe

- Invito al rispetto - Annotazione sul registro - Comunicazione alla famiglia - Convocazione del Consiglio di classe

Danni a oggetti e materiali di proprietà altrui

-Rispetto della proprietà altrui

- Richiamo orale -Nota sul registro di classe -Comunicazione scritta alla famiglia - Risarcimento dei danni -Allontanamento dalla scuola (Sospensione)

-Docente -Coordinatore di classe -Dirigente scolastico -Consiglio di classe

-Rilevazione dell’infrazione -Applicazione della sanzione - Convocazione del Consiglio di classe

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Uso scorretto e danno alle strutture

-Rispetto dello ambiente, delle strutture, dei macchinari, dei sussidi

-Richiamo orale -Nota sul registro di classe - Comunicazione scritta alla famiglia - Indennizzo finanziario - Attività in favore della comunità scolastica -Allontanamento dalla scuola (Sospensione)

-Docente -Coordinatore di classe -Dirigente scolastico -Consiglio di classe

-Rilevazione dell’infrazione -Applicazione della sanzione -Convocazione del Consiglio di classe

Art.13 In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.

Art.14 Ogni sanzione superiore al richiamo verbale viene comunicata alla famiglia e annotata sul giornale di classe

Art.15 Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

Art.16 In caso di atti o comportamenti che violano le norme del codice penale, il Dirigente scolastico ha l'obbligo di:

-provvedere tempestivamente alla denuncia alla competente autorità giudiziaria; -informare la famiglia e il Consiglio di classe. In tal caso, l’azione disciplinare segue comunque il suo corso, considerato il carattere formativo dei provvedimenti disciplinari.

Art.17 Il Dirigente Scolastico è competente per tutte le sanzioni che non prevedono l’allontanamento dalla scuola, su proposta dei singoli docenti o di altro personale della scuola.

Art.18 Il Consiglio di classe è competente per tutte le sanzioni che prevedono l’allontanamento dalla scuola, su proposta dei singoli insegnanti, di altro personale della scuola, del Dirigente Scolastico.

Art.19 Gli insegnanti, il Dirigente Scolastico, il Consiglio di classe decidono solo dopo aver preventivamente ascoltato le ragioni dell’alunno.

Art.20 Durante l'esposizione delle ragioni per non incorrere nelle sanzioni di cui è competente il Consiglio di classe, l'alunno può farsi assistere dai genitori e/o chiedere che vengano ascoltati testimoni da lui indicati. Art.21 Contro le decisioni del Consiglio di classe è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla

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ricevuta comunicazione

Art.22 Le procedure relative all'irrogazione delle sanzioni debbono concludersi entro trenta giorni dall'avvenuta contestazione. Superato tale limite temporale il procedimento è estinto.

Art.23 Il voto relativo alle decisioni del Consiglio di classe in materia disciplinare è segreto. Non è ammessa l'astensione.

Art.24 Le sanzioni per infrazioni commesse durante le sessioni di esame sono inflitte dalla Commissione d'esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

Per la procedura riguardante casi di Bullismo e Cyberbullismo si rimanda al “REGOLAMENTO BULLISMO E CYBERBULLISMO” allegato al seguente regolamento.

Art. 1 L’uso dei cellulari da parte degli studenti, durante lo svolgimento delle attività didattiche, è vietato!

Art.2 L’inosservanza del divieto comporta il ritiro del dal docente e la consegna dello stesso in Presidenza (Dirigente o collaboratori) ove potrà essere riconsegnato su richiesta dei genitori

Art.3 La violazione del divieto durante una prova scritta di verifica determina l’immediato annullamento della prova

Art. 4 La violazione del divieto durante le fasi di verifica orale comporta l’ammonizione scritta con annotazione sul registro di classe ed il ritiro del cellulare

Art. 5 Per ragioni di particolare urgenza o gravità, gli alunni potranno utilizzare il telefono di segreteria per comunicare con le famiglie, anche durante le ore di lezione, previa autorizzazione del docente.

Art. 6 Il divieto di utilizzare il telefono cellulare, durante le attività di insegnamento e di apprendimento, vale anche per il personale docente (si v. C.M. n. 362 del 25 Agosto 1998)

Art. 7 Ad inizio d’anno, si rende necessario e normativo richiedere alla famiglie di sottoscrivere un “patto sociale di corresponsabilità”, verso i propri figli, contenente una definizione condivisa di diritti e doveri tra famiglie e scuola

Art. 8 Per gli alunni che vengano meno ai loro “doveri di ruolo (es. rispettare, anche formalmente il capo di istituto, i docenti, il personale ATA, i compagni) e ai “doveri di comportamento” anche con l’uso scorretto del cellulare o di altri dispositivi elettronici, sono previste le seguenti sanzioni disciplinari:

a) L’ammonizione scritta con annotazione sul registro di classe

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b) L’ammonizione scritta e la convocazione dei rispettivi genitori

c) La sospensione della frequenza scolastica da 5 a 15 giorni

Art.9 Nei casi di particolare ed estrema gravità, in cui vi siano fatti di rilevanza penale o situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone, anche riconducibili ad episodi violenza fisica o psichica o a gravi fenomeni di bullismo, la sanzione prevede la non ammissione allo scrutinio finale o all’esame di stato.

Art.10 Tutto il personale scolastico, dirigente, docenti e Ata hanno doveri deontologici e professionali sia di vigilanza sul comportamento degli studenti in tutti gli spazi scolastici che di tempestiva segnalazione alle autorità competenti di eventuali infrazioni. L’inosservanza di questo dovere è materia di valutazione disciplinare.

REGOLAMENTO BULLISMO E CYBERBULLISMO

Il bullismo e il Cyberbullismo devono essere conosciuti e combattuti da tutti in tutte le forme, così come previsto: Dagli artt. 3- 33- 34 della Costituzione Italiana; Dalla Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali ed azioni

a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”; Dalla direttiva MPI n. 30 del 15 marzo 2007 recante “Linee di indirizzo ed indicazioni in

materia di utilizzo di ‘telefoni cellulari’ e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;

Dalla direttiva MPI n. 104 del 30 novembre 2007 recante “Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali”;

Dalla direttiva MIUR n.1455/06; LINEE DI ORIENTAMENTO MIUR Aprile 2015 per azioni di prevenzione e di contrasto al

bullismo e al Cyberbullismo. Dal D.P.R. 249/98 e 235/2007 recante “Statuto delle studentesse e degli studenti”; 5 Dalle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al

Cyberbullismo, MIUR aprile 2015; Dagli artt. 581-582-594-595-610-612-635 del Codice Penale; Dagli artt. 2043-2047-2048 Codice Civile.

RESPONSABILITA’ DELLE VARIE FIGURE SCOLASTICHE1. IL DIRIGENTE SCOLASTICO: Individua attraverso il Collegio dei Docenti un referente del bullismo e Cyberbullismo; Coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo, tutte le componenti

della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, Partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola;

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Prevede all’interno del PTOF corsi di aggiornamenti e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e Cyberbullismo, rivolti al personale docente ed Ata;

Promuove sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e Cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti;

Favorisce la discussione all'interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e Cyberbullismo;

Prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole.

2. I L REFERENTE DEL “BULLISMO E CYBERBULLISMO”: Promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyber-bullismo attraverso

progetti d'istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale; Coordina le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle

responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e studenti;

Si rivolge a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, aziende del privato sociale, forze di polizia, per realizzare un progetto di prevenzione;

Cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi e per la giornata mondiale sulla Sicurezza in Internet la “Safer Internet Day”.

3. IL COLLEGIO DOCENTI: Promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete,

per la prevenzione del fenomeno.

4. IL CONSIGLIO DI CLASSE: Pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e

collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di convivenza civile;

Favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

5. IL DOCENTE: Intraprende azioni congruenti con l’utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto che

l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;

Valorizza nell'attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni adeguati al livello di età degli alunni.

6. I GENITORI: Partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole, sui

comportamenti sintomatici del bullismo e del Cyberbullismo; Sono attenti ai comportamenti dei propri figli; Vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi,

alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura);

Conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste

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Dal Patto di corresponsabilità; Conoscono il codice di comportamento dello studente; Conoscono le sanzioni previste da regolamento d’istituto nei casi di bullismo,

Cyberbullismo e navigazione on-line a rischio.

7. GLI ALUNNI: Sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine

di favorire un miglioramento del clima relazionale; in particolare, dopo opportuna formazione,

Possono operare come tutor per altri studenti; Imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo Attenzione alle comunicazioni (email, sms, MMS) che inviano. Non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno della scuola,

acquisire – mediante telefonini cellulari o altri dispositivi elettronici - immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente. La divulgazione del materiale acquisito all’interno dell’istituto è utilizzabile solo per fini esclusivamente personali di studio o documentazione, e comunque nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti;

Durante le lezioni o le attività didattiche in genere non possono usare cellulari, giochi elettronici e riproduttori di musica, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente.

MANCANZE DISCIPLINARISono da considerarsi tipologie persecutorie qualificate comeBullismo: La violenza fisica, psicologica o l’intimidazione del gruppo, specie se reiterata; L’intenzione di nuocere; L’isolamento della vittima.

Rientrano nel Cyberbullismo: Fleming: Litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare. Harassment:

molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi. Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto

che la vittima arriva a temere per la propria incolumità. Denigrazione: pubblicazione all’interno di comunità virtuali, quali newsgroup, blog, forum

di discussione, messaggistica immediata, siti internet, di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori.

Outing estorto: registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico.

Impersonificazione: insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima.

Esclusione: estromissione intenzionale dall’attività on line. Sexting: invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo

sessuale.

Procedura d’intervento:Nel caso il docente sospetta che stia accadendo qualcosa tra gli alunni della propria classe, riferibile a un episodio di bullismo e/o Cyberbullismo deve: Condividere con il referente per il Cyberbullismo e valutare le possibili strategie

d’intervento

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Confrontarsi con i colleghi Raccogliere informazioni, ascoltando i ragazzi e monitorando ciò che accadendo capire il

livello di diffusione a livello d’istituto Informare il Dirigente Scolastico o intervenire secondo prassi consolidate

Nel caso il docente ha evidenza che stia accadendo qualcosa riferibile a un atto di bullismo e/o Cyberbullismo deve:

Condividere con il referente per il Cyberbullismo e valutare le possibili strategie d’intervento

Confrontarsi e condividere informazioni e strategie con i colleghi Avvisare il Dirigente Scolastico il quale informa i genitori o gli esercenti la patria potestà

dei ragazzi direttamente coinvolti (qualsiasi ruolo abbiano avuto); Informa i genitori degli alunni infra quattordicenni della possibilità di rimozione,

l’oscuramento o il blocco di contenuti offensivi ai gestori di siti internet o social (o successivamente, in caso di non risposta, al garante della privacy);

Valuta su come coinvolgere gli operatori scolastici su quanto sta accadendo; A seconda della situazione e delle valutazioni operate con referente e genitori segnala alla

Polizia Postale. In ogni caso è attiva la help-line 19696 di telefono azzurro sugli eventuali dubbi su come procedere.

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Art. 1 - Scopo e campo di applicazione

Con il presente Regolamento l'Istituto comprensivo “L. Settino” s'impegna a:

Far rispettare il divieto di fumo, stabilito dalle norme vigenti (legge n. 584 11/11/1995 e successive modifiche, (Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/1995, art.51 L.3 16/01/ 2003 D.L. 104/2013 (Tutela della salute nelle scuole) pubblicato in G.U. il 12/09/2013) in tutti i locali, nelle strutture e in ogni sede di articolazione organizzativa nonché anche alle aree all’aperto di pertinenza di questa Istituzione Scolastica.".

Promuovere una scuola libera dal fumo aderendo ad iniziative informative/educative sul tema, opportunamente integrate nel piano di offerta formativa (POF) di questo Istituto e favorire il processo di integrazione tra enti e soggetti diversi (Genitori e comunità locali compresi) nella realizzazione delle stesse; • dare visibilità alla politica sul fumo adottata esponendo manifesti e materiale vario di in formazione e sensibilizzazione.

Art. 2 - Riferimenti normativi

II presente Regolamento è emanato in considerazione dell'interesse primario alla tutela della salute degli alunni, del personale e di tutti gli utenti dell'Istituto Comprensivo sancito in generale dall'art. 32 della Costituzione, e dal Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 e successive modifiche.

Art. 3 - Locali soggetti al divieto di fumo

E' stabilito il divieto di fumo in tutti locali dell'Istituto Comprensivo e precisamente: negli atri ed ingressi, aule, corridoi, uffici, archivi, biblioteche, scale, disimpegni, laboratori, palestre, sale destinate a mensa, bagni;

Nei locali di cui al presente articolo sono apposti cartelli con l'indicazione del divieto di fumo, della relativa norma, delle sanzioni applicabili, nonché l'indicazione dei preposti cui spetta vigilare nella struttura.

Altresì il divieto viene esteso in tutti gli spazi esterni: cortili e aree adibite ad attività sportive.

In tali aree sono apposti cartelli con l'indicazione del divieto di fumo, della relativa delibera di approvazione e l'indicazione dei preposti cui spetta vigilare.

Art. 4 - Soggetti preposti al controllo dell'applicazione del divieto (Nucleo operativo)

I responsabili preposti all'applicazili divieto nei singoli plessi sono:

Il Dirigente

Il Coordinatore di plesso e/o un docente espressamente nominato dal Dirigente Scolastico

Un rappresentante del personale ATA.

Art. 5 È compito dei responsabili preposti:

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Vigilare sulla corretta apposizione dei cartelli informativi, da collocarsi in posizione ben visibile in tutti i luoghi ove vige il divieto

Vigilare sull'osservanza del divieto, procedere alla contestazione delle infrazioni e verbalizzarle.

Ogni anno, a settembre, il Dirigente nominerà i membri del nucleo operativo.

Art. 6 - SanzioniCosì come stabilito dall'art. 7 L. 584/1975, modificato dall'art. 52 comma 20 della L. 28/12/2001 n. 448, dalla L. 311/04 art.189 e dall'art. 10 L. 689/1981, dall'art. 96 D. Lgs. 507/1999, i trasgressori sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 27,5 a € 275. La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni.Coloro che, pur essendo preposti al controllo dell'applicazione del presente regolamento, non fanno rispettare le singole disposizioni, sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 220 a € 2200.I DIPENDENTI CHE NON OSSERVINO IL DIVIETO DI FUMO IN TUTTI I LOCALI E GLI SPAZI APERTI DI PERTINENZA DELL’EDIFICIO SCOLASTICO POSSONO ESSERE SOTTOPOSTI A PROCEDIMENTO DISCIPLINARE, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.Tutti coloro (docenti, personale Ata, esperti esterni, genitori, chiunque sia occasionalmente presente nei locali dell’Istituto) che non osservino il divieto di fumo saranno sanzionati col pagamento di multe, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Art. 7- Pagamento delle contravvenzioniAi sensi dell'art. 16 della L. n. 689/1981, il trasgressore è ammesso all'oblazione se il versamento viene effettuato entro 60 giorni dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla notificazione degli estremi della violazione.In forza di tale norma il trasgressore può pagare 1/3 del massimo o il doppio del minimo se più favorevole. In applicazione di ciò la violazione al divieto di fumo comporta il pagamento del doppio del minimo, pari a 55 Euro. Nel caso in cui la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a 12 anni, l'oblazione consiste nel pagamento di 110 Euro. Le persone cui spetta fare rispettare il divieto e che non ottemperino alle disposizioni di legge del presente regolamento sono ammesse a pagare, entro il termine di 60 giorni, la somma di 100 Euro.

II trasgressore dovrà versare la contravvenzione secondo le seguenti modalità:

Se la sanzione viene redatta da personale dell'amministrazione statale il pagamento deve essere effettuato, come previsto dal punto 10 dell'Accordo Stato Regioni del 16/12/04, presso la Tesoreria provinciale oppure in banca o presso gli Uffici postali utilizzando il modello F23 (Agenzia delle Entrate) con codice tributo 131 T, oppure presso gli uffici postali, con bollettino di c/c postale intestato alla tesoreria provinciale (Causale infrazione divieto di fumo);

Se la sanzione viene redatta da personale dell'amministrazione regionale\comunale il pagamento deve essere effettuato, come previsto dall'art. 3 della L.R.10/77, direttamente presso la Tesoreria del Comune dove è avvenuta l'infrazione, oppure tramite vaglia postale ordinario indirizzato alla Tesoreria del Comune di competenza;

A comprova dell'avvenuto pagamento il trasgressore dovrà far pervenire o consegnare copia della ricevuta presso la segreteria della scuola.

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Art. 8 - Rapporti e scritti difensiviAi sensi dell'art. 18 della L. 689/1981 e del punto 12 dell'Accordo Stato Regioni del 16/12/04, qualora non sia stato effettuato il pagamento nei termini previsti dalla legge, colui che ha accertato la violazione presenta rapporto al Prefetto con la documentazione della contestazione eseguita. Entro 30 giorni dalla data di contestazione o notificazione della violazione, l'interessato può far pervenire scritti difensivi e ricorsi al Prefetto.Per le violazioni commesse entro gli spazi esterni in cui vige il divieto di fumo gli eventuali scritti difensivi dovranno essere prodotti sulla base della procedura disciplinare prevista dal Regolamento scolastico.

Art. 9 - Norma finale Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento è fatto rinvio alle disposizioni di legge vigenti.

REGOLAMENTO DI ACCESSO AGLI ATTI PREMESSA

Il diritto degli interessati a prendere visione di documenti amministrativi è previsto dalla Legge 241/90modificata dalla L. 15/2005.

Il Diritto di Accesso agli Atti può essere esercitato, previo pagamento della somma determinata in allegato al presente regolamento, da tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale collegato ad una situazione che sia giuridicamente tutelata e connessa al documento oggetto di richiesta di accesso.

Per documento amministrativo si intende, ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura.

Il diritto di accesso è esercitabile fino a quando la pubblica amministrazione ha l'obbligo di detenere i documenti amministrativi ai quali si chiede di accedere.

La domanda può esser presentata dal soggetto direttamente o da un suo delegato: legale rappresentante-difensore, procuratore, tutore. La delega, con copia fotostatica del documento di identità del delegante, deve essere allegata alla richiesta.

1.Regolamento

Per esercitare il diritto d'accesso ai sensi di legge viene messa a disposizione degli utenti la modulistica compilabile on-line. Una volta compilata l’istanza deve essere inoltrata al seguente indirizzo mail: [email protected]

Richiesta di accesso agli atti amministrativi

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Delega accesso atti amministrativi

Dichiarazione sostitutiva accesso

Istanza di riesame accesso atti amministrativi

Opposizione del terzo alla richiesta di accesso agli atti

Ricorso alla Commissione accesso atti amministrativi

Comunicazione alla richiesta di integrazione dell'istanza di accesso

Articolo 1 - Oggetto

1. Il presente Regolamento disciplina le modalità di esercizio ed i casi di inammissibilità, di esclusione e di differimento del diritto di accesso ai documenti amministrativi formati o detenuti dall’Istituto Comprensivo “Luigi Settino” di San Pietro in Guarano con sedi staccate in Castiglione Cosentino

Articolo 2 - Finalità

L’accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza.

L’Istituto Comprensivo “Luigi Settino” di San Pietro in Guarano (d’ora in avanti denominata “Istituto”), al fine di assicurare la trasparenza dell’attività amministrativa e di favorire lo svolgimento imparziale, in armonia con i principi stabiliti in generale dalla Costituzione e dalla Legge, si impegna a realizzare la propria attività amministrativa sulla base di criteri di efficienza, efficacia, pubblicità e trasparenza, assicurando il diritto di accesso agli atti e documenti amministrativi secondo le modalità ed i limiti stabiliti dalla vigente legislazione in materia, in particolare dalla Legge n. 241/1990 s.m.i., nonché dall’ordinamento comunitario.

L’Istituto assicura altresì, attraverso politiche di snellimento e di semplificazione dell’attività amministrativa, il diritto all’esercizio tempestivo e puntuale delle pubbliche funzioni disciplinando i relativi adempimenti procedimentali.

Articolo 3 - Definizioni

1. Ai fini del presente Regolamento si intende:

“Diritto di accesso”: il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi;

“Interessati”: tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento per il

Capo I Oggetto- Finalità- Definizioni- Ambito di applicazione- Unità organizzativa responsabile del procedimento

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quale è chiesto l’accesso;

“Controinteressati”: tutti i soggetti, individuati o facilmente individuabili in base alla natura del documento richiesto, che dall’esercizio dell’accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza;

“Pubblica amministrazione”: si intendono tutti i soggetti di diritto pubblico e i soggetti di diritto privato limitatamente alla loro attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario

“Documento amministrativo”: ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti dall’Università, e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale;

“Unità organizzativa”: si intende la struttura didattica, di ricerca e di servizio dell’Università, competente per materia allo svolgimento di un determinato procedimento.

“Dati sensibili”, i dati personali idonei a rivelare l’origine razziale ed etica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.

Articolo 4 - Ambito di applicazione

Il diritto di accesso è riconosciuto a chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale chiede di accedere, ed è consentito in conformità a quanto previsto dalla legge, dal regolamento, dal codice in materia di protezione dei dati personali e dagli articoli seguenti.

Costituiscono oggetto del diritto di accesso tutti i documenti amministrativi materialmente esistenti al momento della richiesta e detenuti alla stessa data dalle unità organizzative dell’Istituto, in originale o in copia, fermi restando i casi di differimento e di esclusione di cui rispettivamente agli articoli 14 e 15 seguenti del presente regolamento.

L’Istituto garantisce l’informazione attraverso:

La pubblicazione degli atti normativi e degli atti di interesse generale sulle pubblicazioni ufficiali nazionali, locali, sul proprio sito web, sull’ Albo Ufficiale (on-line) dell’Istituto, secondo le disposizioni di legge;

La divulgazione al pubblico, ed in particolare presso i componenti della comunità universitaria, di dati e informazioni, in forme anche editoriali e telematiche;

La comunicazione e la notificazione dei provvedimenti agli interessati, secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni ed in particolare dal

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regolamento sul procedimento amministrativo;

d) l’accesso ai documenti amministrativi.

Il diritto di accesso è esercitabile fino a quando la l’Istituto ha l’obbligo di detenere i documenti amministrativi ai quali si chiede di accedere;

l’Istituto non è tenuto ad elaborare dati in suo possesso al fine di soddisfare le richieste di accesso.

Articolo 5 - Unità organizzativa responsabile del procedimento.

Responsabile del procedimento di accesso è il responsabile dell’unità organizzativa competente a detenere stabilmente l’originale della documentazione richiesta.

Il responsabile del procedimento può, con apposite istruzioni di servizio o con specifici atti scritti, assegnare formalmente ad altro dipendente addetto alla stessa unità la responsabilità dell’istruttoria e di ogni altro adempimento inerenti al singolo procedimento, tranne l’adozione del provvedimento finale.

Il responsabile del procedimento di accesso è individuabile come segue:

In caso di esercizio del diritto di accesso nell’ambito di un procedimento non ancora concluso, il responsabile dell'accesso coincide con il responsabile del procedimento cui afferiscono i documenti richiesti;

In caso di esercizio del diritto di accesso successivo alla conclusione del procedimento il responsabile del procedimento d’accesso è l’unità di personale posta a capo dell’unità organizzativa che detiene i documenti richiesti.

In caso di domande aventi ad oggetto una pluralità di documenti, che ai sensi del primo comma sarebbero di competenza di diverse unità organizzative, si procede nel modo seguente:

Qualora si tratti di documenti che appartengano a procedimenti distinti, si radicano distinti procedimenti di accesso nell’osservanza delle previsioni del primo comma;

Qualora si tratti di documenti utilizzati all’interno di uno stesso procedimento, si radica un unico procedimento di accesso che ricade sotto la responsabilità della persona individuata ai sensi del primo comma con riguardo al provvedimento finale.

Capo IIModalità di esercizio del diritto di accesso e relativo procedimento.

Articolo 6 - Misure organizzative

Ai fini dell’attuazione del diritto di accesso sono adottate le seguenti misure organizzative:

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Sul sito web della L’Istituto e presso gli Uffici di Segreteria sono disponibili i moduli occorrenti per le richieste di accesso

Articolo 7 - Accesso informale

Qualora in base alla natura del documento richiesto non risulti l’esistenza di alcun controinteressato, il diritto di accesso può essere esercitato in via informale mediante richiesta, anche verbale, al Dirigente Scolastico o suo delegato.

Il richiedente ha l’obbligo di motivare la propria richiesta indicando altresì gli estremi del documento in oggetto ovvero gli elementi che ne consentano l’individuazione. È’ richiesto inoltre specificare e, ove occorra, comprovare l’interesse connesso all’oggetto della richiesta, nonché dimostrare la propria identità e, se necessario, i propri poteri di rappresentanza del soggetto interessato.

La richiesta, ove provenga da una pubblica amministrazione, è presentata dal titolare dell’ufficio interessato o dal responsabile del procedimento amministrativo ed è trattata ai sensi dell’articolo 22, comma 5, della Legge n. 241/1990.

Quando gli elementi indicati siano sufficienti a consentire l’immediato accoglimento della richiesta, l’accesso è disposto senza ulteriori formalità e, di norma, si attua con la consegna immediata del documento, con l’esibizione del documento e/o con l’estrazione di copie ovvero altra idonea modalità.

Quando vi siano difficoltà all’immediato reperimento dei documenti richiesti, ovvero sorgano dei dubbi sulla legittimazione del richiedente, sulla sua identità, sui suoi poteri rappresentativi, sulla sussistenza dell’interesse alla stregua delle informazioni e delle documentazioni fornite, sull’accessibilità del documento o sia riscontrata l’esistenza di controinteressati, il responsabile del procedimento invita l’interessato a presentare istanza di accesso formale, indicando le modalità di attuazione.

Articolo 8 - Accesso formale.

Il diritto di accesso si esercita in via formale con motivata richiesta scritta. Nella richiesta l’interessato deve indicare gli estremi del documento oggetto della richiesta stessa, ovvero gli elementi che ne consentono l’individuazione. E’ richiesto, inoltre, specificare e, ove occorra, comprovare l’interesse connesso all’oggetto della richiesta, nonché dimostrare la propria identità e, se necessario, i propri poteri di rappresentanza rispetto al soggetto interessato. Il richiedente deve altresì specificare la volontà di accedere alla mera presa visione ovvero all’estrazione di copia del documento richiesto.

Per la compilazione della richiesta il richiedente utilizza preferibilmente un modello prestampato fornito dalla L’Istituto, disponibile anche via internet, sul sito web dell’Istituto.

L’amministrazione è tenuta a rilasciare ricevuta dell’istanza di accesso formale presentata.

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Nella richiesta di rilascio di copie dei documenti, ne è indicata la modalità prescelta dall’istante:

Copia semplice; Copia su supporto elettronico, non modificabile; Copia “conforme all’originale”. La richiesta, ove provenga da una pubblica amministrazione, è presentata dal

titolare dell’ufficio interessato o dal responsabile del procedimento amministrativo ed è trattata ai sensi dell’articolo 22, comma 5, della Legge n. 241/1990.

Qualora l’Istituto non sia competente in ordine al procedimento di accesso, la richiesta erroneamente presentata è trasmessa all’Amministrazione competente, se nota; di tale comunicazione è data informazione all’interessato entro 10 giorni dalla presentazione della richiesta.

Nel caso di presentazione di richiesta irregolare o incompleta, l’unità organizzativa competente ne dà comunicazione al richiedente entro dieci giorni mediante raccomandata con avviso di ricevimento, oppure tramite P.E.C. (Posta Elettronica Certificata) ovvero altro mezzo idoneo a comprovarne la ricezione. In tal caso il termine del procedimento, di cui al comma 8, decorre dalla data di presentazione della richiesta formalmente completa e corretta.

Il procedimento di accesso, ai sensi dell’art. 25, comma 4 della Legge n. 241/1990 s.m.i. e dell’art. 7 della Legge n. 69/2009 in materia dei tempi di conclusione dei procedimenti, si conclude entro trenta giorni decorrenti dalla data di presentazione della richiesta salvo i casi di differimento disciplinati dal successivo art. 14.

Articolo 9 - Notifica ai controinteressati.

L’Istituto, se individua soggetti controinteressati di cui all’art. 3, comma 1 lettera c) del presente regolamento, è tenuta a dare comunicazione agli stessi in ordine alla richiesta di accesso, mediante invio di copia dell’istanza con lettera raccomandata con avviso di ricevimento o con altro mezzo idoneo a documentarne il ricevimento, oppure per via telematica per coloro che abbiano consentito a tale forma di comunicazione. I soggetti controinteressati sono individuati anche in relazione al contenuto degli atti connessi, di cui all’art. 7 comma 2 del D.P.R. 12 aprile 2006 n. 184.

Entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al comma 1, i controinteressati possono presentare una motivata opposizione, anche per via telematica, alla richiesta di accesso. Decorso tale termine senza l’invio di comunicazioni da parte dei controinteressati, la L’Istituto dà corso alla richiesta di accesso presentata, accertata la ricezione della comunicazione di cui al comma 1 del presente articolo.

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Articolo 10 - Accoglimento della richiesta e modalità di accesso.

L’accoglimento della richiesta di accesso è formalizzato in apposito atto.

L’atto di accoglimento della richiesta di accesso viene inviato mediante mezzo idoneo ad accertare la ricezione, indicato dal richiedente al momento dell’istanza di accesso, e deve contenere:

a) l’indicazione dell’unità organizzativa preposta e del responsabile del procedimento;

b) la sede e l’orario di apertura al pubblico dell’unità organizzativa di cui alla lettera a;

c) l'arco temporale entro il quale il richiedente può esercitare il diritto di accesso; tale termine non può comunque essere inferiore a giorni 15 decorrenti dalla ricezione dell’atto di accoglimento da parte del richiedente;

d) l’indicazione del divieto, penalmente perseguibile, di alterare in qualsiasi modo i documenti visionati o di asportarli dal luogo in cui si trovano.

Il diritto di accesso si esercita mediante esame e/o estrazione di copia dei documenti amministrativi, nei modi e con i limiti indicati dalla legge e dal D.P.R. n. 184/2006.

L’accoglimento della richiesta di accesso a un documento comporta anche la facoltà di accesso agli altri documenti nello stesso richiamati e appartenenti al medesimo procedimento, fatte salve le eccezioni di legge o di regolamento.

L’esame dei documenti avviene presso l’unità organizzativa indicata nell’atto di accoglimento della richiesta, negli orari di servizio indicati ed alla presenza del personale preposto.

L’esame dei documenti ed il ritiro delle eventuali copie richieste è effettuato dal richiedente previa esibizione di un valido documento di riconoscimento; qualora il richiedente sia accompagnato da altra persona, ne vanno specificate le generalità, che devono essere poi registrate in calce all’istanza di accesso. Il richiedente può farsi sostituire da persona da lui indicata a mezzo di delega, cui deve essere allegata la fotocopia di un documento di riconoscimento del delegato e del delegante.

L’interessato potrà prendere appunti o trascrivere in tutto o in parte il contenuto dei documenti dati in visione, con l’espresso divieto, penalmente perseguibile, di alterarli in qualsiasi modo, ovvero di asportarli dal luogo in cui gli stessi sono dati in visione.

È facoltà del richiedente domandare l’invio dei documenti a mezzo di servizio postale, tramite P.E.C. o a mezzo Telefax, previo pagamento delle spese di cui al successivo art. 11. In caso di accesso a documenti raccolti o conservati mediante strumenti informatici, qualora sia tecnicamente possibile, copia dei dati potrà essere rilasciata sugli appositi supporti informatici, previo pagamento delle spese cui all'art.11.

Su richiesta dell’interessato, le copie eventualmente richieste possono essere autenticate previo pagamento delle spese cui all'art.11 comprensivo anche dell'imposta di bollo.

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Articolo 11 - Oneri economici a carico del richiedente

Il semplice esame dei documenti è gratuito, salvo i diritti di ricerca.

Il rilascio di copia è subordinato al rimborso del costo di riproduzione, fatte salve le disposizioni vigenti in materia di bollo, nonché ai diritti di ricerca, di visura e ove richiesto di spedizione.

Gli oneri a carico del richiedente sono i seguenti:

Costi di riproduzione

L'estrazione di copie di atti è sottoposta a rimborso nella misura di:- € 0,10 a pagina per riproduzioni fotostatiche formato A4- € 0,50 a pagina per riproduzioni fotostatiche formato A3

Il costo della spedizione dei documenti è a totale carico del richiedente.

Per la spedizione via telefax sul territorio nazionale i costi sono determinati in 'base ad un rimborso fisso di € 1,00 a pagina formato A4.

Per la spedizione tramite posta elettronica certificata di documenti archiviati in formato non modificabile nulla è dovuto.

Per la scansione di documenti cartacei , i costi sono determinati in base ad un rimborso fisso di € 0,25 a pagina formato A4.

Per la spedizione tramite Poste italiane con raccomandate A/Ro altra società di spedizioni e consegna, il richiedente provvederà al pagamento contrassegno dell’importo complessivo (spese di spedizione più i costi di rimborso fotocopie).

Per la spedizione via telefax i costi sono determinati in base ad un rimborso fisso di Euro 1,00 a pagina formato UNI A4.

Per il rilascio di documenti in formato elettronico su CD il costo è determinato in base ad un rimborso pari a 5 euro.

Per copie di documenti in bollo , al pagamento dell'imposta di bollo provvede direttamente il richiedente, fornendo direttamente all'ufficio competente al rilascio la marca da bollo. Resta salvo il diverso regime fiscale previsto da speciali disposizioni di legge.

I relativi importi vengono aggiornati con delibera del Consiglio d’Istituto.

Il pagamento deve essere effettuato, prima della consegna dei documenti richiesti, secondo le seguenti modalità:

a) il responsabile del procedimento invita il richiedente ad effettuare il pagamento mediante versamento sul c.c. postale della L’Istituto;

b) il richiedente consegna copia della quietanza di pagamento al responsabile del procedimento il quale gli consegna i documenti richiesti.

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Articolo 12 - Richiesta di accesso di soggetti portatori di interessi diffusi o collettivi.

Le disposizioni sulle modalità di accesso di cui al presente Regolamento si applicano, in quanto compatibili, anche ai soggetti portatori di interessi diffusi o collettivi.

La richiesta di accesso è presentata dal legale rappresentante dell’ente, dell’impresa o dell’associazione o da persona fornita di apposita procura.

Capo III

Inammissibilità - Casi di differimento o non accoglimento - Reclami e ricorsi

Articolo 13 - Inammissibilità della domanda.

1. La domanda è considerata inammissibile quando:

Abbia un oggetto generico e indeterminato;

Sia finalizzata ad un controllo generalizzato sull’operato dei destinatari dell’istanza;

Non riguardi documenti esistenti, ma postuli un’attività di elaborazione di dati o la formazione di nuovi documenti da parte della L’Istituto;

Ove si tratti di una domanda di accesso presentata da una associazione di tutela dei consumatori e non evidenzi uno specifico interesse in relazione a reali o probabili lesioni degli interessi dei consumatori, ma miri a ottenere dati per verificare la possibilità di violazioni;

Miri ad un controllo di tipo investigativo o preventivo.

Articolo 14 - Differimento o non accoglimento e della richiesta di accesso.

Il differimento, la limitazione o il non accoglimento della richiesta di accesso è disposto, con provvedimento motivato.

Il differimento o la limitazione può essere accordato per salvaguardare esigenze di riservatezza dell’amministrazione, specie nella fase preparatoria dei provvedimenti, in relazione a documenti la cui conoscenza possa compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa, in particolare nel corso di procedure concorsuali e di procedura di gara, previa valutazione da parte del Responsabile del Procedimento.

Il diritto di accesso non può essere esteso ad atti in formazione, cioè non ancora perfezionati.

I documenti non possono essere esclusi dall’accesso, qualora sia sufficiente far ricorso al differimento o alla limitazione.

Il provvedimento che dispone il differimento ne indica la durata. Esso è immediatamente comunicato al richiedente da parte dell’unità organizzativa competente, mediante raccomandata con avviso di ricevimento o altro mezzo idoneo

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ad accertare la ricezione.

Il responsabile del procedimento dispone il differimento dell’accesso nei casi in cui occorra salvaguardare il corretto svolgimento di un procedimento in corso, ovvero qualora la conoscenza dei documenti di cui si chiede l’accesso possa impedire o gravemente ostacolare lo svolgimento dell’azione amministrativa.

La richiesta di accesso si intende non accolta quando siano trascorsi trenta giorni dalla sua presentazione senza che l’Amministrazione si sia pronunciata.

Articolo 15 - Documenti sottratti al diritto di accesso.

1. In relazione all’esigenza di salvaguardare la riservatezza di terzi, persone, gruppi ed imprese, e fatte salve le specifiche tipologie di documenti per le quali l’accesso sia escluso da specifica disciplina normativa (es. diritti di invenzione e d’autore, atti relativi alla ricerca scientifica), ex art. 24 della Legge n. 241/1990, sono sottratti all’accesso, con provvedimento motivato, a titolo esemplificativo i seguenti documenti:

a) Ogni documento in possesso dell'Amministrazione, riguardante la vita privata, la riservatezza di persone fisiche, persone giuridiche, gruppi, imprese ed associazioni, con particolare riferimento agli interessi epistolare, sanitario, professionale, finanziario, industriale e commerciale di cui siano in concreto titolari, ancorché i relativi dati siano forniti all'Amministrazione dagli stessi soggetti cui si riferiscono;

b) Gli accertamenti medico-legali o che comunque riguardino la salute delle persone, inclusi quelli concernenti la sussistenza di condizioni psico-fisiche che costituiscano il presupposto per l’adozione di provvedimenti amministrativi ovvero che siano comunque utilizzabili ai fini dell’attività amministrativa;

c) Nelle procedure per l’affidamento di lavori, servizi o forniture, fatta salva la disciplina prevista dal D.Lgs. n. 163/2006 per gli appalti segretati o la cui esecuzione richiede speciali misure di sicurezza, sono esclusi il diritto di accesso e ogni forma di divulgazione in relazione:

1. Alle informazioni fornite dagli offerenti nell'ambito delle offerte ovvero a giustificazione delle medesime, che costituiscano, secondo motivata e comprovata dichiarazione dell'offerente, segreti tecnici o commerciali;

2. Ad ulteriori aspetti riservati delle offerte, eventualmente individuati con regolamento statale di esecuzione e attuazione del D.Lgs. n. 163/2006;

3. Ai pareri legali acquisiti dalla l’Istituto per la soluzione di liti, potenziali o in atto, relative ai contratti di lavori, servizi o forniture;

4. Alle relazioni riservate del direttore dei lavori e dell'organo di collaudo sulle domande e sulle riserve del soggetto esecutore del contratto.

In relazione all'ipotesi di cui al punto d) I/II, è comunque consentito l'accesso al concorrente che lo chieda in vista della difesa in giudizio dei propri interessi in relazione alla procedura di affidamento del contratto nell'ambito della quale viene formulata la richiesta di accesso;

a) I documenti coperti da segreto di Stato ai sensi della Legge n. 124/2007 [art.39]

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s.m.i., e nei casi di segreto o di divieto di divulgazione espressamente previsti dalla legge e da regolamenti governativi;

b) Nei procedimenti tributari, per i quali restano ferme le particolari norme che li regolano;

c) Nei confronti dell’attività della pubblica amministrazione diretta all’emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione;

d) Nei procedimenti selettivi, nei confronti dei documenti amministrativi contenenti informazioni di carattere psico-attitudinale relativi a terzi;

e) I rapporti informativi e le note caratteristiche relative al personale dipendente;

f) La situazione privata dei dipendenti e dei collaboratori professionali esterni, aventi a qualsiasi titolo un rapporto di lavoro con la l’Istituto, fatte salve le informazioni inerenti alla qualifica professionale e alla struttura di appartenenza;

g) La documentazione attinente alle procedure di valutazione ed al conferimento di qualifiche, fino all’adozione del relativo provvedimento;

h) La documentazione attinente a procedimenti penali o disciplinari, ad accertamenti ed inchieste di natura ispettiva, in pendenza di relativi procedimenti;

i) La documentazione attinente ai provvedimenti di dispensa dal servizio, in pendenza del relativo procedimento;

j) I documenti relativi ai rapporti con la Procura Generale e la Procura regionale della Corte dei Conti e le richieste o le relazioni di dette Procure, ove siano nominalmente individuati o univocamente individuabili soggetti per i quali si configura la sussistenza di responsabilità amministrative, contabili e penali, in pendenza dei relativi procedimenti;

k) I documenti che contengano dati, notizie o informazioni coperte da segreto professionale, acquisiti da dipendenti dell’Università nello svolgimento di attività medico-sanitarie, legali o altre per le quali sia previsto dall’ordinamento il rispetto del segreto professionale;

l) I documenti relativi a studi e ricerche, per la tutela del diritto all’invenzione, nonché i risultati delle attività o ricerche commissionate da terzi;

2. Le categorie di documenti coperte da riservatezza si intendono sottratte all’accesso nei limiti in cui riguardino soggetti diversi dal richiedente. E’ comunque garantito il diritto di accesso ai documenti amministrativi, la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici. Nel caso di documenti contenenti dati sensibili e giudiziari, l’accesso è consentito nei limiti in cui sia strettamente indispensabile e nei termini previsti dall’art. 60 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in caso di dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale; in quest’ultima ipotesi, il trattamento è consentito se la situazione giuridicamente rilevante che si intende tutelare con la richiesta di accesso ai documenti amministrativi è di rango almeno pari ai diritti dell’interessato, ovvero consiste in un diritto della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile

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3. Ai sensi dell’art. 22, comma 4, della Legge n. 241/1990, non sono accessibili le informazioni in possesso di una pubblica amministrazione che non abbia forma di documento amministrativo, salvo quanto previsto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in materia Sono altresì escluse dall’accesso le note interne d’ufficio, se strettamente personali e non utilizzate nello svolgimento dell’attività amministrativa e i documenti relativi ai rapporti di consulenza e patrocinio legale, sempre che ad essi non si faccia riferimento nei provvedimenti conclusivi dei procedimenti.

4.Sono inoltre esclusi tutti gli atti oggetto di vertenza giudiziaria la cui divulgazione potrebbe compromettere l’esito del giudizio o dalla cui diffusione potrebbe concretare violazione del segreto istruttorio.

5.I documenti formati o detenuti dall'Amministrazione sono inoltre sottratti al diritto di accesso, ai sensi dell'art. 24, comma 1, della Legge n. 241/1990:

In tutti i casi di segreto o di divieto di divulgazione comunque previsti dall'ordinamento;

Nei procedimenti selettivi, nei confronti dei documenti amministrativi contenenti informazioni di carattere psico attitudinale relativi a terzi.

Articolo 16 - Categorie di documenti ad accesso differito.

1. Ai sensi dell’art. 24 della Legge n. 241/1990 comma 4 s.m.i., l’accesso ai seguenti documenti sarà così differito:

a. Documentazione attinente ai provvedimenti di dispensa dal servizio, fino alla conclusione del procedimento relativo;

b. Documentazione dei lavori delle commissioni di selezione, di avanzamento e di concorso fino all’adozione del provvedimento conclusivo;

c. Documentazione attinente a inchieste ispettive e formali fino alla conclusione dei relativi procedimenti;

d. I documenti di cui all’art. 13 comma 5 lettera a) b) del D. Lgs. n. 163/2006, qualora l’accesso venga richiesto dal concorrente in vista della difesa in giudizio dei propri interessi in relazione alla procedura di affidamento del contratto nell’ambito della quale viene formulata la richiesta di accesso.

2. Agli atti di cui ai commi precedenti devono aggiungersi quelli il cui accesso va differito o escluso in forza di specifica disciplina legale (atti relativi alla ricerca scientifica, al diritto di invenzione o le ricerche commissionante da terzi).

3. La riproduzione, diffusione e utilizzazione delle informazioni ottenute mediante l’esercizio del diritto di accesso devono effettuarsi nel rispetto della normativa introdotta dal D. Lgs n. 196/2003 s.m.i. nonché del vigente Regolamento di Istituto.

Articolo 17 - Reclami e Ricorsi.

1. In caso di rifiuto, espresso o tacito, di non accoglimento o di differimento dell’accesso, il richiedente può chiedere, entro 10 giorni, che sia riesaminata suddetta determinazione dalla struttura gerarchicamente sovraordinata, individuata nell’atto di diniego o di differimento. Quest’ultima se ritiene illegittimo il diniego o il differimento, lo comunica a chi l’ha disposto. Se questa non emana il

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provvedimento confermativo motivato entro venti giorni dal ricevimento della comunicazione, l’accesso è consentito e ne va data immediata comunicazione al richiedente.

2. In ogni caso, contro le determinazioni amministrative concernenti il diritto di accesso e nei casi previsti dal comma 1, l’istante può ricorrere nel termine di trenta giorni o al Tribunale Amministrativo Regionale o in alternativa alla Commissione per l’Accesso ai Documenti Amministrativi ai sensi dell’art. 25, comma 4, della Legge n. 241/1990.

Capo IV

Disposizioni finali

Articolo 18 - Norme di Rinvio

1. Per quanto non previsto dalle disposizioni del presente regolamento si applicano le norme della Legge n. 241/1990 e del D.P.R. n. 184/2006 e loro successive modifiche e integrazioni.

Articolo 19 - Revisioni ed integrazioni.

1. L’Istituto verifica periodicamente lo stato della normativa emanata e apporta, nelle prescritte forme regolamentari, le modificazioni ritenute necessarie.

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VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO PER LA VALUTAZIONEDEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO E SECONDO GRADO

PRESO ATTO

Che la disposizione all’articolo 14, comma 7, del Regolamento di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni di cui al DPR 22 giugno 2009, n. 122. Prevede che “… ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato”.

VISTO Che la medesima disposizione, relativa alle validità dell’anno scolastico, era già prevista per gli studenti della scuola secondaria di primo grado (cfr. articolo 11 del D. Lgs. 19 febbraio 2004, n. 59, successivamente richiamato e integrato dall’art. 2, comma 10, del Regolamento stesso).

PRESO ATTO

Che sia l’art. 2, comma 10, che l’art. 14, comma 7, del D.P.R. 122/2009 prevedono esplicitamente, come base di riferimento per la determinazione del limite minimo di presenza, il monte ore annuale delle lezioni, che consiste nell’orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina.

CONSIDERATO

L’articolo 14, comma 7, del Regolamento che prevede che “le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite [dei tre quarti di presenza del monte ore annuale].

CONSIDERATO

Che sono previste a livello Ministeriale per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati”, le seguenti deroghe 1. Gravi motivi di salute adeguatamente documentati; 2. Terapie e/o cure programmate; 3. Donazioni di sangue; 4. Partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate

da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.; 5. Adesione a confessioni religiose per le quali esistono

specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l’intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa stipulata il 27 febbraio 1987).

Si attribuiscono le seguenti deroghe gravi motivi di salute adeguatamente documentati;

1. Terapie e/o cure programmate;

2. Donazioni di sangue;3. 3. partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni

riconosciute dal C.O.N.I.; 4. Adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che

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considerano il sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l’intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa stipulata il 27 febbraio 1987).

5. Particolari situazioni di svantaggio socio-culturale familiare dell’alunno

REGOLAMENTO RECANTE IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI. DPR N. 62 DEL 16 APRILE 2013, PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE DEL 4.06.2013

REGOLAMENTO PUBBLICATO SUL SITO ISTITUZIONALE www.icsettino.gov.it

Riepilogo delle più importanti novità

Regolamento recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. DPR n. 62 del 16 aprile 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4.06.2013.

Regolamento pubblicato sul Sito Istituzionale www.icsettino.gov.it

Sintesi delle più importanti novità

A. AMBITO DI APPLICAZIONE

Il Legislatore ha previsto che le nuove regole di comportamento devono estendersi anche nei confronti di soggetti “estranei” all’amministrazione, quali collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarico ed imprese fornitrici di beni o servizi o soggetti che realizzano opere in favore dell’amministrazione.A tal proposito, tutte le pubbliche amministrazioni, comprese le istituzioni scolastiche, dovranno inserire negli atti di incarico o nei contratti apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto per i casi di violazione degli obblighi derivanti dal codice.

B. I DOVERI IMPOSTI AI PUBBLICI DIPENDENTI ED AI SOGGETTI ESTRANEI ALLA P.A. CHE INTRATTENGANO CON ESSA RAPPORTI GIURIDICI. ARTT. 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 del DPR 62/2013

Il nuovo codice di comportamento inserisce, all’art. 1, doveri minimi di diligenza, cui si aggiungono i già noti obblighi di lealtà, imparzialità e buona condotta, non solo per garantire la c.d. qualità del servizio, ma, prioritariamente, per la prevenzione dei fenomeni di corruzione, con ciò operando la giuridicizzazione di regole che, antecedentemente, erano ritenute meramente etiche. Logico corollario è, per come più avanti si dirà, la previsione del rilievo disciplinare della violazione di detti obblighi.Nella specie, il primo riferimento è l’art. 3del nuovo codice che prevede: “il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed onore e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della Legge, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare.Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza, astenendosi in caso di conflitto di interessi.Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone

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per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione (…)Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati.Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza ad una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori.Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente”.

L’art. 4, impone il dovere di astenersi dal chiedere per sé o per altri, regali o altre utilità. In particolare, il dipendente non deve accettare, per sé o per altri, da un proprio subordinato, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso e di valore non eccedente i 150 euro, così come non deve prometterne ai propri superiori. A tale proposito, il codice prevede che ogni singola amministrazione può anche stabilire la totale esclusione della possibilità di regalie, ancorché di modico valore. Ove il dipendente abbia accettato regali od altre utilità è tenuto a metterli immediatamente a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o per la loro devoluzione a fini istituzionali. Altresì, sempre giuste le previsioni del citato art. 4, il dipendente non potrà accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o che abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza. L’art. 5del DPR 62/2013, prevede, poi, che il dipendente è tenuto a comunicare tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato, i cui ambiti possano interferire con lo svolgimento dell’attività amministrativa. Detto obbligo non si applica per il caso di adesione a partiti politici od associazioni sindacali.L’art. 6prevede che il dipendente è tenuto ad un obbligo di astensione nei casi di partecipazione all’adozione di decisioni o attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge, o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di abituale frequentazione o di grave inimicizia o ancora rapporti significativi di credito o di debito. Il dovere di astensione si applica anche qualora il dipendente sia tutore, curatore o procuratore o agente di enti, associazioni, comitati,

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società.L’art. 8 “prevenzione della corruzione “stabilisce che il dipendente è obbligato al rispetto delle prescrizioni del c.d. piano per la prevenzione della corruzione, cui sono tenute tutte le pubbliche amministrazioni, comprese le istituzioni scolastiche, fermo restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria. L’articolo prevede, specificamente, che il dipendente è tenuto a denunciare al proprio superiore gerarchico possibili situazioni di illecito consumate nell’amministrazione di cui sia a conoscenza.Da notare che la legge 190/2012 non contiene una definizione di corruzione, ma la circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1/2013chiarisce che il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, come “comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati”. Quindi la corruzione non si riscontra solo in ipotesi penalistica mente rilevanti “ma anche nelle situazioni in cui … venga in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso a fini privati delle funzioni attribuite”.L’ art. 9 impone la c.d. “tracciabilità” dei processi decisionali adottati dai dipendenti che dovrà essere garantita attraverso adeguati supporti documentali che consentano, in ogni momento, la replicabilità.L’art. 10 impone, sia nei rapporti con i privati, comprese le relazioni extra lavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, il divieto di “sfruttare” la posizione ricoperta nell’amministrazione per ottenere utilità non spettanti.L’art. 11 ordina il rispetto dei termini ordinari del procedimento amministrativo, nella specie, imponendo al dipendente di non ritardare il compimento delle attività o l’adozione delle decisioni di propria spettanza. Inoltre, impone il dovere di utilizzare i permessi di astensione dal lavoro, nel rispetto delle condizioni previste dai regolamenti e dai contratti collettivi. Ancora, prevede che il dipendente debba utilizzare il materiale o gli strumenti di cui dispone nel rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione.L’art. 12, riprendendo quanto già stabilito nel D.L.vo 150/2009, impone, anzitutto, ai dipendenti, in rapporto con il pubblico, l’obbligo di farsi riconoscere attraverso appositi supporti identificativi messi a disposizione dall’amministrazione, salve diverse disposizioni relative alla sicurezza dei dipendenti stessi.La norma prevede che il dipendente è tenuto ad adempiere le proprie attività seguendo un ordine cronologico, non potendo rifiutare le prestazioni cui sia tenuto attraverso motivazioni generiche, così come nuova è la previsione dell’obbligo di rispettare gli appuntamenti con i cittadini. A chiusura, è prescritto il già vigente obbligo dell’osservanza del segreto d’ufficio e dei dati personali.

C. CONSEGUENZE SUL PIANO DISCIPLINARE DELLA VIOLAZIONE DEI PREDETTI OBBLIGHI

La violazione dei citati obblighi causa, l’insorgenza delle diverse forme di responsabilità, non ultima quella disciplinare, oggi sanzionabile, addirittura, con il licenziamento per i casi di violazioni gravi o reiterate del codice. (Art. 54 del D.L.vo 165/2001, comma 3, che testualmente prevede: “La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del Piano di prevenzione della corruzione, è fonte di responsabilità disciplinare (…) Violazioni gravi o reiterate del codice

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comportano l’applicazione della sanzione di cui all’art. 54 quater, comma 1”

D. DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTI

È previsto l’obbligo, in capo ai dirigenti, di “assegnare “l’istruttoria delle pratiche sulla base di una equa ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle capacità e della professionalità del personale. In particolare, l’art. 13 prevede anche che il dirigente è tenuto ad intraprendere con tempestività le iniziative ritenute necessarie ove venga a conoscenza di un illecito. Ove competente, deve attivare e concludere il procedimento disciplinare, provvedendo anche alla segnalazione alla competente autorità giudiziaria, compresa la Corte dei Conti. A ciò si aggiunga che, qualora il dirigente riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, è obbligato ad adottare ogni possibile cautela a fini di protezione del segnalante. A chiusura, la norma prevede che il dirigente è obbligato alla diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell’amministrazione.

E. VIGILANZA E MONITORAGGIO. ULTERIORI COMPITI ASSEGNATI AGLI UFFICI PER I PROCEDIMENTI DISCIPLINARI

Ai sensi dell’art. 15del DPR n. 62/2013, i soggetti deputati alla vigilanza ed al monitoraggio circa l’applicazione del presente codice sono i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, di conseguenza, anche i dirigenti scolastici, per le singole istituzioni scolastiche da questi rappresentate. In specie, per garantire la predetta attività di vigilanza e monitoraggio, le amministrazioni si avvalgono dell’ufficio procedimenti disciplinari che, d’ora in avanti, svolge anche le funzioni dei comitati od uffici etici eventualmente già istituiti.L’ufficio dei procedimenti disciplinari (che, evidentemente, nelle istituzioni scolastiche corrisponde all’ufficio di dirigenza) deve conformare la propria attività ai piani di prevenzione della corruzione e deve, inoltre, curare l’aggiornamento del codice di comportamento dell’amministrazione, esaminare la segnalazione di tutte le violazioni dei codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate.L’art. 15prevede la possibilità, per l’ufficio dei procedimenti disciplinari, in occasione dell’attivazione di un procedimento, di acquisizione di parere facoltativo presso l’autorità nazionale anticorruzione

F. OBBLIGO DI PROMUOVERE ATTIVITA’ FORMATIVE PER LA MASSIMA DIVULGAZIONE DEI NUOVI DOVERI E DELLE RELATIVE CONSEGUENZE

L’art. 1, comma 7, del nuovo codice di comportamento impone il generale obbligo in capo alle amministrazioni pubbliche di verificare annualmente lo stato di applicazione dei codici, organizzando, a tal fine, attività di formazione del personale per garantire la conoscenza e la corretta applicazione degli stessi. L’obbligo è ribadito dal successivo art. 15, comma 5, che prevede la necessità di rivolgere al personale attività formative in materia di trasparenza ed integrità, che consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni applicabili.

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