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PREVENZIONE AMICA DELLE DONNE MIGRANTI A MILANO Report dal 01/03/2014 al 22/12/2015

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PREVENZIONE AMICA DELLE DONNE MIGRANTI A MILANOReport dal 01/03/2014 al 22/12/2015

A cura di

Sportello Prevenzione

Associazione Opera San Francesco per i Poveri

INDICE

1.Introduzione3

2.Destinatari:3

3.Steakeholder:5

4.Obiettivi5

5. Indicatori di risultato6

6. Metodologia6

7. Attivita’7

8. Presentazione dati8

9. Informazioni supplementari10

10. Conclusioni:10

AREA MATERNO INFANTILEPrevenzione Amica delle Donne Migranti a Milano1.Introduzione

A partire da Marzo 2014 Fondazione Bracco in collaborazione con Opera San Francesco, Comune di Milano e Asl Milano si sono alleati per realizzare un progetto dedicato alla prevenzione delle infezioni materno infantili quale veicolo di inclusione sociale e promozione della salute, ponendo l’attenzione su due principali infezioni: toxoplasmosi e rosolia.

Le infezioni in gravidanza e i conseguenti danni fetali e neonatali si configurano come problema trasversale che interessa anche le donne in età fertile. In questo modo è possibile raggiungere un duplice obiettivo: sostenere stili e condizioni di vita sani e sicuri; promuovere la cultura della prevenzione.

Il Poliambulatorio di Opera San Francesco per i Poveri (OSF), in qualità di soggetto esecutore, accoglie nel corso dell’anno presso la sua struttura donne di diversa etnia e nazionalità, che spesso sono considerate ad “alto rischio sanitario”. Il rischio è da ascriversi all’emarginazione, al disagio socioeconomico e alla situazione di irregolarità sul territorio. Ultimamente particolare rilievo è stato dato alla prevenzione di patologie contratte nel paese di provenienza, croniche ingravescenti, infettive e causate da comportamenti a rischio. All’interno di questa cornice l’obiettivo di Opera San Francesco è però ben più ampio, in quanto si prevede di offrire un maggior numero di prestazioni sanitarie dedite alla prevenzione e promozione della salute della donna e del proprio bambino.

2.Destinatari:

Il progetto prevede la garanzia di cura e sostegno informativo alle donne afferenti al Poliambulatorio che, rispetto ai rischi di salute della donna in età feconda e/o gravida, presentano i seguenti requisiti:

1. età tra i 17 e i 45 anni;

2. che non possono afferire ai normali percorsi di cura del SSN (extracomunitarie o appartenenti all’UE) o che vertono in particolari condizioni di fragilità;

3. alla prima gravidanza (desiderata o in corso)

Questo permette di agire su donne che normalmente non riterrebbero opportuno effettuare esami e controlli legati alla gravidanza per cultura del Paese originario, per disagio sociale e/o strutturale o per difficoltà a capirne l’importanza. Lo strumento del colloquio personalizzato permette:

1. una migliore comprensione dei processi di prevenzione e cura offerti anche dal territorio;

2. maggiore consapevolezza di sé e della propria salute;

3. monitoraggio delle situazioni di criticità rilevati ai controlli proposti e/o durante i colloqui personalizzati.

Nel periodo di studio, le donne transitate nel Poliambulatorio con i requisiti per poter essere inserite nel progetto sono state 742. Le operatrici sanitarie sono riuscite a coinvolgerne il 86% (639) di cui il 70 % (448) ha aderito totalmente all’iniziativa.

DONNE CHE HANNO FATTO IL LORO ACCESSO NEL POLIAMBULATORIO DAL 01/03/14 AL 22/12/2015*

5206

 

DONNE CHE HANNO FATTO IL LORO ACCESSO NEL POLIAMBULATORIO DAL 01/03/14 AL 22/12/2015 TRA I 17 E I 45 ANNI (età considerata fertile)

3165

 

DONNE CHE HANNO FATTO IL LORO ACCESSO NEL POLIAMBULATORIO DAL 01/03/14 AL 22/12/2015 TRA I 17 E I 45 ANNI (età considerata fertile) CHE NON POSSONO AFFERIRE AI NORMALI PERCORSI DI CURA DEL SSN

2023

 

DONNE CHE HANNO FATTO IL LORO ACCESSO NEL POLIAMBULATORIO DAL 01/03/14 AL 22/12/2015 TRA I 17 E I 45 ANNI (età considerata fertile) CHE NON POSSONO AFFERIRE AI NORMALI PERCORSI DI CURA DEL SSN, ALLA LORO PRIMA GRAVIDANZA*** (DESIDERATA O IN CORSO)

742**

 

DONNE A CUI E' STATO PROPOSTO IL PROGETTO

639

Pari al 86% *** delle donne aventi i requisiti per poter partecipare al progetto (vedi paragrafo vincoli)

DONNE EFFETTIVE

448

pari al 70% delle donne a cui è stato proposto il progetto

* dall’inizio del progetto a fine attività 2015

** n° di donne aventi i requisiti per partecipare al progetto

*** in questa 1^ fase del progetto si è volutamente dare priorità alle donne nullipare. Tra i risultati attesi dopo un anno di attività ci si auspica di coinvolgerne almeno il 70%

Come si evince dalla tabella l’obiettivo di coinvolgere almeno il 70% delle donne aventi i requisiti per partecipare al progetto è stato raggiunto.

3.Steakeholder:

· Il progetto, è stato promosso dal Comune di Milano in quanto rappresenta un veicolo di inclusione sociale, agevolando il processo di integrazione delle donne immigrate, in particolare nella fase delicata della maternità. Inoltre promuove la campagna di informazione e provvede al coinvolgimento nella rete dei servizi sociali che si occupano di migranti e realizza il materiale divulgativo e informativo;

· Fondazione Bracco nata nel 2010, nell'ambito del Progetto svolge il ruolo di promotore e ideatore nel perseguimento dei propri scopi di promozione della diagnostica e prevenzione, di approfondimento delle interrelazioni fra le problematiche della salute e quelle socioculturali per il miglioramento della qualità della vita;

· Centro Diagnostico Italiano (CDI): svolge il ruolo di laboratorio di analisi per la ricerca delle infezioni materno infantili (Rosolia e Toxoplasmosi) su campioni raccolti presso l’ambulatorio Opera San Francesco;

· ASL Milano: provvede a fornire la vaccinazione antirosolia alle donne che risultano suscettibili al precedente esame ematico.

· All’interno del progetto Opera San Francesco, svolge il ruolo di struttura dedicata allo screening e counselling di base. È il punto di riferimento per lo svolgimento del progetto essendo dotato di uno spazio prevenzione donna.

Il ruolo di Opera San Francesco non si limita a focalizzare l’attenzione solo sulle due principali infezioni citate, bensì promuove la salute delle donne migranti e dei loro bambini e mira a favorire una maggior integrazione sociale soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione.

4.Obiettivi

Il primo obiettivo del progetto è quello di promuovere la cultura della prevenzione nella donna migrante (sia in età fertile che in gravidanza) e di ridurre il rischio di patologie nel nascituro. Tale rischio può essere inteso come infettivo da patologia materna o da comportamenti a rischio della madre.

Il secondo obiettivo del progetto è quello di aumentare l’empowerment della donna migrante, ovvero, la consapevolezza nei confronti dei rischi legati alla propria salute, che possono dipendere anche dalla sua condizione fisico psichica e sociale, permettendole di prendersi maggiormente cura di sé e del suo piccolo. Tale attività vede quale obiettivo implicito quello di favorire una futura integrazione e un maggior utilizzo da parte della donna dei servizi territoriali tramite supporto e nursing, dato dall’operatrice di riferimento di OSF.

5. Indicatori di risultato

Di seguito si riportano gli indicatori di risultato utilizzati per valutare l’adeguatezza delle attività implementate:

· formazione n°1operatrice sanitaria

· 428 visite ginecologiche effettuate (96% di adesione alla prestazione richiesta)

· 186* prelievi citologici eseguiti (99% di adesione alla prestazione richiesta)

· 378 Esami Ematici (97 % di adesione alla prestazione richiesta)

· 318 Esami strumentali** (99% di adesione alla prestazione richiesta)

· promozione di uno stile di vita sano per madre e figlio: le donne afferite all’ambulatorio per altri motivi che hanno accettato il colloquio sono state 639 (86%); le donne che hanno accettato l’intero percorso sono state 376 (70% di chi ha accettato il primo colloquio). Per quest’ultime sono stati definiti i fattori di rischio individuali ed è stata effettuata copertura vaccinale delle donne che lo richiedevano.

· L’ 8 % delle donne in gravidanza aderenti al progetto, dopo il colloquio, hanno compreso di avere diritto ad usufruire dei percorsi offerti dal territorio e pertanto sono state inviate ai servizi di competenza (uso consapevole dei servizi territoriali)

*30 donne hanno eseguito anche il prelievo HPV in quanto rientranti nel progetto VALHIDATE già in corso nell’ambulatorio OSF**ecografia trans vaginale6. Metodologia

Per quanto concerne la parte ambulatoriale, la metodologia adottata ha previsto la promozione dell’iniziativa attraverso una campagna attiva per la ricerca della popolazione e la proposta di una intervista/colloquio semi-strutturata di tipo quantitativo-qualitativo sulla situazione personale e sociale, luogo di provenienza, cultura, consapevolezza dei fattori di rischio personali legati alla gravidanza.

Il colloquio proposto diventa uno strumento fondamentale nell’approccio preventivo, in quanto le donne presentano diverse caratteristiche derivanti dal proprio stato di provenienza, dai differenti percorsi migratori e dalle culture diversificate

In tale occasione sono stati prospettati, previo counseling personalizzato, oltre che le tecniche mediche attuali per la prevenzione delle patologie prenatali, il pap-test, indagine ematologica inerente alle patologie infettive(in particolare MST)e la verifica di patologie cliniche correlate al rischio di gravidanza(ipertensione,diabete, ecc).

Il colloquio è in grado di affrontare tutti questi punti e di conseguenza gli esami di laboratorio e quelli strumentali vengono utilizzati sia come strumento diagnostico sull’attuale nascituro, ma anche come mezzo di informazione e formazione della donna rispetto ai percorsi di prevenzione adeguati per lei e il suo piccolo.

7. Attivita’

Con il duplice obiettivo di aumentare la consapevolezza della donna per i rischi legati alla salute, sostenere la cultura della prevenzione e favorire l’inclusione sociale e Al fine di ridurre il rischio di malattie nei nascituri, sono stati effettuati colloqui personalizzati e screening mirati al bisogno specifico della persona offrendo anche le seguenti prestazioni sanitarie:

· Rubeo e toxotest (analizzati e refertati dal CDI)

· Esami di laboratorio: profilo per l’identificazione delle patologie acute, quali anemia, e di quelle croniche, quali diabete, iper-ipotiroidismo ecc.., ABO, RH e Test di Coombs. (Analizzati refertati dal laboratorio Fondazione IRCCS Ca’Granda Ospedale Maggiore Policlinico);

· Prelievi ematici specifici per le Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS): (refertati dal laboratorio A.O. L.Sacco);

· Prelievo ematico specifico per le utenti potenzialmente a rischio di morbo di Chagas[footnoteRef:1] [1: Progetto in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Azienda Ospedaliera L. Sacco. Progetto concluso in data 21 Maggio 2014]

· Ecografia TV ed ecografia morfologica;

· Visite ginecologiche, senologiche, inclusi esami per la prevenzione del carcinoma alla cervice uterina e/o la ricerca di HPV/DNA (Valhidate);[footnoteRef:2] [2: Progetto Valhidate, in collaborazione con Istituto di Ricerca Mario Negri, Azienda Ospedaliera L. Sacco, terminato nel mese di Settembre 2014.]

· Visite specialistiche di competenza (diabetologo, cardiologo, ematologo ecc.) all’interno di Opera San Francesco;

· Apertura STP (Straniero Temporaneamente Presente) in caso di pazienti aventi bisogno di cure urgenti e indifferibili (in collaborazione con Asl di Milano)

· Eventuale supporto psicologico con gli specialisti OSF;

· Servizi di rete sul territorio;

· Mediazione culturale dagli operatori stessi;

· Vaccinazione per rosolia tramite vaccino trivalente (MPR) e sensibilizzazione per la campagna del vaccino antifluenzale; fornito da Asl di Milano_Dipartimento di Prevenzione e somministrato in OSF.

· Presa in carico e monitoraggio continuo dell’utente.

8. Presentazione dati

Dopo un anno di lavoro da inizio delle attività, si può affermare che hanno aderito al progetto “Prevenzione Amica” 448 donne che dunque hanno condiviso un percorso con l’operatrice Assistente Sanitaria.

Delle donne che sono state prese in carico, il 65% (291 donne) rappresenta le donne in età fertile, il restante 35% (157 donne) è in stato di gravidanza.

REQUISITO

2014

2015

TOTALE

IN ETA' FERTILE

153

138

291

IN GRAVIDANZA

57

100

157

TOT DONNE EFFETTIVE

210

238

448

Tabella 1.1 Requisito: percentuale delle donne in gravidanza e delle donne in età fertile diviso per anno e Grafico 1.1 requisito: percentuale delle donne in gravidanza e delle donne in età fertile

Suddividendo le donne per nazionalità, negli anni 2014 e 2015 si conferma che si ha una maggiore aderenza dalla popolazione proveniente da El Salvador (36%), Romania (16%) e Ucraina (11%).

Grafico 1.2 Nazionalità_effettive: donne aderenti al percorso proposto suddivise per nazionalità

NAZIONALITA' TOT.

FERTILI

GRAVIDE

TOT

EL SALVADOR

102

61

163

ROMANIA

48

25

73

UCRAINA

39

12

51

ALTRE NAZIONALITA'

102

59

161

TOTALE

291

157

448

Tabella 1.2 Nazionalità_ donne aderenti al percorso proposto suddivise per nazionalità e requisito.

Anche per quanto concerne le donne in gravidanza, si conferma una prevalenza delle donne provenienti da El Salvador (39% delle gravide), a seguire Romania (16%) e Ucraina (8%).

L’età media delle donne a cui è stato proposto il colloquio è di 27 anni.

Qui di seguito vengono elencate le prestazioni erogate per ogni anno di attività:

TIPO DI PRESTAZIONE

2014

2015

TOTALE

VISITE GINECOLOGICHE*

165

263

428

ESAMI EMATICI CDI/POLICLINICO

168

210

378

SCREENING MTS

45

72

117

STP EROGATI

131

166

297

ECOGRAFIE MORFOLOGICHE

54

58

112

PAP TEST

77

109

186

VALHIDATE

39

0

39

CHAGAS

17

0

17

TOTALE PRESTAZIONI

696

878

1574

Tabella 1.3 Numero di prestazioni sanitarie erogate

* tra cui 318 Eco TV ossia nel 74 % delle visite ginecologiche è stato eseguito anche questo esame strumentale.

Seguono i principali risultati delle prestazioni erogate:

Ponendo particolare riferimento alle infezioni materno-infantili: rosolia e toxoplasmosi: Sono stati eseguiti 378 esami di ricerca anticorpale per rosolia: 215 donne in età fertile e 163 donne in gravidanza.

COPERTURA ANTI.ROSOLIA

2014

2015

TOT. PRELIEVI

IMMUNI

150

192

342

in età fertile

97

102

199

in gravidanza

53

90

143

SUSCETTIBILI

14

16

30

in età fertile

6

8

15

in gravidanza

8

8

15

ESITO DUBBIO

4

2

6

in età fertile

2

0

2

in gravidanza

2

2

4

IN ATTESA REFERTO

0

0

0

TOTALE

168

210

378

Tabella 1.4 Numero degli esami ematici specifici per la ricerca dell’infezione da rosolia

Il 90,4% (342) dei referti è risultato immune al test della rosolia, il restante 7,9 % (30) è risultato suscettibile al test. Vi è stato solo un esito di patologia acuta in donna fertile da monitorare nei mesi successivi e due esiti dubbi in donna in stato gravidico. Delle 16 donne in età fertile risultate suscettibili, a tutte è stata proposta la vaccinazione MPR: di queste 10 si sono già sottoposte alla vaccinazione (di cui una esternamente), 3 hanno rifiutato e 3 sono in attesa di eseguire il vaccino. Le 15 donne, in gravidanza, stanno seguendo trimestralmente i follow-up per il controllo delle infezioni materno - infantili.

Sono stati eseguiti 378 esami di ricerca anticorpale per toxoplasmosi: 215 donne in età fertile e 163 donne in gravidanza.

COPERTURA ANTI-TOXOPLASMOSI

2014

2015

TOT. PRELIEVI

IMMUNI

75

117

192

in età fertile

52

62

114

in gravidanza

23

55

78

SUSCETTIBILI

92

93

185

in età fertile

52

48

100

in gravidanza

40

45

85

ESITO DUBBIO

1

0

1

IN ATTESA REFERTO

0

0

0

TOTALE

168

210

378

Tabella 1.5 Numero degli esami ematici specifici per la ricerca dell’infezione da toxoplasmosi

Il 50.8% (192 test) è risultato immune al test della toxoplasmosi, il restante 48.2% (185) è risultato suscettibile al test e il solo l’1% ha dato esito dubbio. Vi è stato solo un esito di patologia acuta in donna gravida che è stata subito agganciato presso l’A.O L. Sacco per i dovuti accertamenti. A quest’ultime, viene effettuato un councelling specifico con l’obiettivo di sensibilizzare e responsabilizzare le stesse ad adottare stili di vita idonei alla prevenzione dell’eventuale infezione. Particolare attenzione è stato posto alle 84 donne che al momento del test risultano in stato gravidico. Il colloquio viene supportato da materiale cartaceo, in lingua, integrato con immagini per facilitare la comprensione da parte dell’utente.

Per quanto concerne le analisi di laboratorio, sul totale degli esami effettuati (378), il 16% (49) delle donne testate ha necessitato di ulteriori accertamenti e visite specialistiche. Di queste ultime, si evidenza che il 58% è stata inviata dall’ematologa, la quale ha riscontrato per la maggior parte dei casi, una diagnosi di anemia e ipotiroidismo in gravidanza.

Per quanto concerne lo screening per le infezioni a trasmissione sessuale (MTS) nel corso dell’anno è stato proposto a tutte le donne in gravidanza e alle donne in età fertili le quali, a seguito di colloquio mirato, risultassero meritevoli di approfondimenti diagnostici. All’interno di OSF sono stati eseguiti 117 prelievi di screening. Dei 108 referti pervenuti, il 12% delle donne testate è risultato positivo alle seguenti patologie: 2 Epatite B, 6 pregressa Epatite B, 1 esito positivo per Sifilide. Si tratta di tutte donne in stato di gravidanza che nei casi di patologia acuta sono stati presi in carico dall’Azienda Ospedaliera L.Sacco. Inoltre è stato diagnosticato un condiloma trattato ambulatorialmente presso OSF.

Per quanto riguarda invece la prevenzione del tumore alla cervice uterina dopo un anno di attività si può affermare che i prelievi citologici eseguiti sono 165 (si escludono le donne che hanno eseguito pap test nei 3 anni precedenti come da linee guida nazionali):

Dei 186 pap test eseguiti, Il 90% degli esiti è risultato negativo. Di questi ultimi il 30% presenta infezioni (di cui il 66% da cocchi, il 15% da candida e altre infezioni)

L’9 % degli esiti positivi sono in Follow-up ogni 6 mesi o in appuntamento per colposcopie . Tre sono gli esiti di colposcopie + biopsie che sono state eseguite con risultato positivo.

A quasu tutti i prelievi citologici è seguita una visita ginecologica.

9. Informazioni supplementari

Ad oggi, il progetto “Prevenzione Amica delle Donne Migranti a Milano” ha e sta accompagnando 157 donne nel percorso della gravidanza. 13 hanno partorito nel 2014, 83 donne nel corso del 2015 e 50 donne hanno appena iniziato il loro percorso in OSF e lo porteranno a termine nel 2016.

Nel 2014 sono nati 13 bambini. Nel 2015 ne sono già nati 84: 26 fiocchi azzurri e 43 fiocchi rosa ( di cui uno gemellare), i restanti 14 non sono noti poiché perse durante il percorso e/o tornate al proprio paese d’origine. Vi sono state inoltre 6 donne che hanno iniziato il percorso e l’hanno poi interrotto a causa di un aborto spontaneo di cui le cause non sono note.

Tra quest’ultimi sono risultati 5 parti prematuri (di cui 2 con ittero neonatale e uno piastrinopenico), uno dei quali è nato a 27sett. Gestazionali attualmente in carico presso un’azienda ospedaliera per patologia polmonare, un bimbo nato sottopeso, una displasia dell’anca e un bimbo con piede torto congenito.

I piccoli utenti sono attualmente presi in carico dai pediatri del nostro Ambulatorio.

10. Conclusioni:

Nel presente report sono stati descritti i dati relativi ai risultati della prevenzione delle infezioni materno-infantili, con particolare riferimento all’infezione di rosolia e toxoplasmosi. A seguito dei colloqui svolti con l’assistente sanitaria, il 70% delle donne che frequenta il Poliambulatorio OSF, sta seguendo il percorso a loro proposto.

L’obiettivo prefissato di promuovere la cultura della prevenzione della donna migrante si può dire raggiunto poiché, di media, il 98% delle donne ha aderito alle prestazioni sanitarie proposte e l’80% delle donne suscettibili alla rosolia (escluse le donne in appuntamento) ha effettuato la vaccinazione MPR.

Per quanto concerne l’obiettivo di riduzione del rischio di patologie del nascituro, ad oggi possiamo affermare che non si sono verificate malattie del nascituro legate a patologia materna o da comportanti a rischio della madre. Si sono invece riscontati tre parti prematuri, una displasia dell’anca e un piede torto congenito (casi non correlati all’obiettivo). L’unico caso di grave malformazione del feto, di cui non si conoscono ancora le cause, è stato riscontrato in una donna salvadoregna tramite ecografia morfologica eseguita in OSF.

In conclusione si afferma che l’iniziativa ha fin da subito dimostrato un’elevata aderenza al percorso, tanto che dall’obiettivo iniziale con cui siamo partiti, oggi, si è rivelato un percorso ampio e ben strutturato. La nostra associazione continuerà quindi ad offrire uno spazio dedicato alla donna, che non può accedere al SSN o in condizioni di fragilità, per favorire l’empowerment della persona attraverso un percorso sanitario, sociale e psicologico personalizzato che le permetterà di orientarsi in futuro tra i servizi presenti sul territorio.

DONNE_IN_CARICO

IN

GRAVIDAN

ZA

35%

IN ETA'

FERTILE

65%