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EVENTO 14 -ore 17.30-19.00 L'impact financing per la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale Intervengono Giovanni Fracasso responsabile della delegazione Fai di Parma e Giulio Tagliavini Professore dell’Università di Parma Palazzo Sanvitale, piazzale Sanvitale 1 L’Impact Investing è una nuova frontiera della finanza sostenibile che consente di generare un impatto sociale e ambientale positivo e di rivoluzionare il mondo degli investimenti. E’ una nuova frontiera d’investimento in grado di coniugare obiettivi volti ad accrescere il benessere sociale e miranti ad ottenere un rendimento economico di grande valore aggiunto per i risparmiatori. Il suo obiettivo è quello di sostenere attività che generino profitto mediante investimento del capitale finanziario, ma che abbiano un impatto sociale positivo. È quindi una cosa ben diversa dalla filantropia: con l’impact investing non si fa una donazione a fondo perduto, ma ci si propone di fare un investimento sul futuro dello sviluppo sostenibile. Ne parlano Giulio Tagliavini Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di economia dell'Università degli Studi di Parma e Giovanni Fracasso responsabile della delegazione Fai di Parma. Contatti [email protected] SDG di riferimento Goal 8

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EVENTO 14 -ore 17.30-19.00

L'impact financing per la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale

Intervengono Giovanni Fracasso responsabile della delegazione Fai di Parma e Giulio Tagliavini Professore dell’Università di Parma

Palazzo Sanvitale, piazzale Sanvitale 1

L’Impact Investing è una nuova frontiera della finanza sostenibile che consente di generare un impatto sociale e ambientale positivo e di rivoluzionare il mondo degli investimenti. E’ una nuova frontiera d’investimento in grado di coniugare obiettivi volti ad accrescere il benessere sociale e miranti ad ottenere un rendimento economico di grande valore aggiunto per i risparmiatori. Il suo obiettivo è quello di sostenere attività che generino profitto mediante investimento del capitale finanziario, ma che abbiano un impatto sociale positivo. È quindi una cosa ben diversa dalla filantropia: con l’impact investing non si fa una donazione a fondo perduto, ma ci si propone di fare un investimento sul futuro dello sviluppo sostenibile. Ne parlano Giulio Tagliavini Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di economia dell'Università degli Studi di Parma e Giovanni Fracasso responsabile della delegazione Fai di Parma.

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SDG di riferimento Goal 8

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EVENTO 16-ore 18.00-19.00

Catastrofi e Cambiamenti climatici, sette riflessioni su pensiero e rappresentazioni del disastro tecno-naturale

Intervengono Raffaele Scolari filosofo e Rita Messori Professoressa dell’Università di Parma

Libreria Feltrinelli , Strada Farini 17

Perché di fronte alle conoscenze già acquisite sui cambiamenti climatici e gli effetti che potrebbero avere sul destino dell’uomo la riflessione filosofica è ancora così poco presente? Nell’incontro con Raffaele Scolari che dialogherà con Rita Messori si parlerà della (im)possibilità di narrare quanto sta accadendo e della debolezza persuasiva dei dati e modelli scientifici che la descrivono. Gli argomenti trattati riguarderanno come la critica degli usi del mondo e l’analisi dei futuri immaginati e immaginabili possano o meno determinare una nostra maggiore responsabilità nei confronti delle generazioni future. Occorre un nuovo modo di pensare la realtà per poter afferrarne la complessità. Sicuramente il tratto comune delle riflessioni proposte è la consapevolezza che i disastri già avvenuti, in corso e annunciati stanno scuotendo fino alle fondamenta l’edificio del pensiero che la cultura non solo filosofica è andata costruendo nei secoli.

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SDG di riferimento Goal 13, Goal 16

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EVENTO 25_ ore 10.00-11.15

Sicurezza alimentare: produzione e consumo sostenibile.

Parla Adriana Ianieri Professoressa dell’Università di Parma

Aula dei Filosofi, Università, Via dell’Università 12

Dati FAO evidenziano che annualmente circa un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo per il consumo umano non raggiungerà mai la tavola del consumatore. In Europa il cibo sprecato pro capite/anno è stimato intorno ai 173 kg.Questa situazione rappresenta sia uno spreco delle risorse naturali utilizzate che una opportunità persa per l’economia e la security alimentare. A livello globale nei paesi industrializzati, i volumi di cibo sprecato sono più alti soprattutto nelle fasi di lavorazione, distribuzione e consumo, mentre nei paesi in via di sviluppo o comunque a basso reddito è la mancanza di infrastrutture oltre che la mancanza di conoscenza su una corretta conservazione e gestione degli alimenti, in combinazione con condizioni climatiche sfavorevoli, a favorire il deterioramento degli alimenti. La gestione dello spreco unitamente alla sicurezza degli alimenti che si consumano è la meta da raggiungere.

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SDG di riferimento Goal 2,Goal 12

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EVENTO 27-ore 11.30-13.00

Parma 2020-2030 La cultura per un futuro sostenibile

Intervengono Michele Guerra Assessore alla Cultura del Comune di Parma e Professore dell’Università di Parma e Franca Miani Professoressa dell’Università di Parma

Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi

L’evento Parma 2020 non è solo un traguardo da raggiungere, ma la metafora di una diversa visione di città. La cultura diviene così un fondamentale elemento di analisi e un bacino di opportunità operative, per dare valore e contenuti innovativi alle complesse declinazioni di uno sviluppo sostenibile. In un tale scenario l’Università di Parma rappresenta un indispensabile partner alle iniziative che l’Amministrazione e gli attori locali stanno mettendo in atto per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

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SDG di riferimento Goal 4, Goal 11

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EVENTO 30-ore 11.30-12.45

Il convitato di pietra dell’Agenda 2030: il fattore demografico

Parla Matteo Manfredini Professore dell’Università di Parma

Aula dei Filosofi, Università, via dell’Università 12

Quale equilibrio demografico possiamo immaginarci in Italia nel 2050? Gli studi e le proiezioni ci dicono che nei prossimi anni l’Europa non potrà fare a meno di accogliere ogni anno uno o due milioni di immigrati. Queste considerazioni prendono in considerazione la domanda, cioè la quantità di popolazione necessaria per mantenere un equilibrio nel nostro continente, ma non l’offerta di popolazione che può derivare dall’incremento demografico soprattutto nei paesi africani e che può creare una pressione sociale difficilmente sostenibile. E allora? I numeri non tornano. Una parziale risposta di speranza ci viene da uno studio che traduce gli Obiettivi dell’Agenda 2030 in scenari demografici: se questi obiettivi, soprattutto in termini di educazione e di emancipazione delle donne, fossero davvero raggiunti, l’aumento di popolazione potrebbe essere perlomeno contenuto. Ne discute il Prof. Matteo Manfredini docente di demografia dell’Università di Parma.

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SDG di riferimento Goal 4, Goal5, Goal 16, Goal 17

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Evento 31-14.30-16.00

Preparare il terreno per l’Agenda 2030

Intervengono Enrico Giovannini portavoce nazionale di ASviS, Grammenos Mastrojeni diplomatico, Gunter Pauli economista

Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi

Continuare a pensare ed agire come nel passato metterà a sempre maggior rischio nei prossimi anni le condizioni di vita in molte aree del pianeta con effetti ambientali irreversibili, migrazioni epocali ed aumento di tensioni geopolitiche. Che fare? L’Agenda 2030 offre una soluzione osservando che lotta alla fame ed alla povertà, diritto all’acqua, alla salute ed all’istruzione, una maggiore occupazione, contrasto ai cambiamenti climatici, raggiungimento della pace sono tutti legati e come tali devono essere affrontati e risolti. Parrebbe un'utopia ma è l'unica possibilità "sostenibile", come sostiene Enrico Giovannini portavoce di ASviS che ne discuterà con Gunter Pauli padre della blu economy e Grammenos Mastrojeni diplomatico del Ministero degli Affari Esteri ed autore di “Effetto serra effetto guerra”. Diceva Oscar Wilde che una carta del mondo che non contenga il Paese dell'Utopia non è degna di uno sguardo perché non contempla il solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo.

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SDG di riferimento Tutti i 17 Goal

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EVENTO 36-ore 17.00-18.30

La sostenibilità: chiave di uno sviluppo responsabile

Introduce il prof. D'Aloia Professore dell’Università di Parma sulla copertura costituzionale del principio; segue Filippo Arfini Professore dell’Università di Parma "Dalla politica agricola alla politica agro- ambientale" quindi parlano Stefania Pedrabiss Professoressa dell’Università di Parma i " Etica , sostenibilità e responsabilità nell'utilizzo delle risorse", Matteo Sollini "La lotta allo spreco alimentare: un nuovo alleato della sostenibilità" e Gabriele Farri " Lo sviluppo rurale alla luce del principio di sostenibilità".

Aula dei Filosofi, Università, Via dell’’Università 12

I vari interventi si pongono come obiettivo quello di riflettere sul tema dell’utilizzo sostenibile e responsabile delle risorse alla luce degli obiettivi introdotti dall’Agenda 2030. In particolare merita di essere affrontata la questione energia e ambiente per poter comprendere il percorso da intraprendere per poter individuare nuove forme di sfruttamento delle risorse energetiche in grado di transitare verso un sistema energetico ed uno sviluppo più sostenibile delle risorse. Lo spreco alimentare rappresenta uno degli ineliminabili effetti dell’economia di mercato, la quale si caratterizza, per sua stessa natura, per la sovrapproduzione, cui si collegano, da un lato, lo spesso irrazionale sfruttamento delle risorse disponibili, e dall’altro l’accresciuta e talvolta incomprensibile selettività delle forme di consumo. La Politica Agricola Comune (PAC) da sempre ha accompagnato la vita politica e produttiva della CEE (prima) e dell’UE (dopo) perseguendo gli scopi di garantire la food security dei consumatori europei e di migliorare la qualità della vita delle popolazioni delle aree rurali. E’ innegabile che l’obiettivo della sicurezza alimentare è stato raggiunto e mantenuto nel tempo, ma a scapito della sostenibilità delle aree e dell’ambiente rurale. Anche in considerazione della lotta ai cambiamenti climatici, lentamente ma progressivamente, l’Europa sta cambiando la PAC ponendo al centro della sua azione la tutela dell’ambiente e degli spazi rurali in nome della qualità della vita dei cittadini europei. Negli ultimi decenni, la new economy e la terziarizzazione dell’economia hanno spesso messo in ombra il settore primario, a torto ritenuto espressione di una fase economica passata. Invero, i crescenti timori per gli effetti del cambiamento climatico, gli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, la maggiore attenzione rivolta ai temi della sicurezza alimentare, della biodiversità e del benessere animale hanno rinnovato l’interesse della discussione pubblica e dell’agenda politica per l’agricoltura. La ritrovata centralità del comparto agricolo è dimostrata anche dal recente intervento normativo europeo, nella consapevolezza che l’agricoltura può e deve offrire un contributo fondamentale al conseguimento degli obiettivi ambientali dell’U.E.

Contatti stefania [email protected]

SDG di riferimento Goal 8, Goal 10, Goal 12, Goal 15, Goal 16, Goal 17

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EVENTO 37-ore 17.00-18.30

Agenda 2030 e Enciclica laudato Sì, una convergenza da affinare

Intervengono Matteo Mascia Coordinatore del Progetto Etica e Politiche Ambientali della Fondazione Lanza e Monsignor Pietro Ferri Presidente del Centro di Etica Ambientale di Parma

Biblioteca dell’Abbazia di S.Giovanni, Piazzale S.Giovanni 1

Agenda 2030 ed Enciclica di Papa Francesco: due documenti diversi ma nel contempo simili, entrambi infatti si interrogano in mondo quale mondo vogliamo vivere e che eredità vogliamo lasciare alle generazioni future, entrambi sono ecumenici ed inclusive, richiedono un agire comune ed urgente e si impegnano a che nessuno venga lasciato indietro. Tuttavia il posto occupato dalle due istituzioni a cui fanno capo questi documenti è ben diverso: la Chiesa cattolica da una parte e la “comunità internazionale” nelle vesti dell’ONU dall’altra. Esiste una convergenza di vedute? E se sì, quali sono i risvolti per le odierne relazioni tra la Chiesa e “la” società globalizzata?

Contatti [email protected]

SDG di riferimento Goal 1,Goal 2,Goal 10, Goal 14,Goal 15,Goal 16

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EVENTO 39-ore18.30-20.00

The great derangement: climate change and the unthinkable” (La grande cecità: il cambiamento climatico e l’impensabile)

Intervengono Amitav Ghosh scrittore, Marina Forti giornalista di Internazionale e Diego Saglia Professore dell’Università di Parma

Palazzo del Governatore Piazza Garibaldi

E’ un dato di fatto assodato che il tema dei cambiamenti climatici è molto meno presente nei dibattiti letterari di quanto non sia nella discussione pubblica, e anche quando è presente è spesso equiparato alla fantascienza e alla narrazione di distopie future quasi fosse una cosa che ci riguardasse solo da lontano. Altri sono i temi più importanti da trattare a partire dall’analisi introspettiva dell’anima dell’uomo. L’attenzione per la diversità e l’identità ha fatto sì che i temi che coinvolgono la collettività siano considerati meno importanti o interessanti. Su questi temi e sulla responsabilità degli scrittori nella narrazione della realtà che ci circonda Diego Saglia professore di Letteratura Inglese e Marina Forti intervistano Amitav Ghosh, uno maggiori protagonisti della letteratura indiana contemporanea in lingua inglese e candidato al premio Nobel per la letteratura.

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SDG di riferimento Goal 4, Goal 11, Goal 13

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EVENTO 48-ore 11.00-12.00

Artico: la battaglia per il grande nord

Libreria Feltrinelli, Strada Farini 17

Intervengono Marzio G. Mian scrittore e giornalista e Sergio manghi Professore dell’Università di Parma

Dalla Groenlandia all’Alaska, dal Mare di Barents allo Stretto di Bering, questo libro racconta la battaglia per la conquista dell’ultima delle ultime frontiere nel tempo dei cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale ha mutato l’aspetto della regione e ora gli abitanti si trovano di fronte al dilemma: portare avanti la battaglia per il clima o quella per lo sfruttamento delle risorse? Queste popolazioni, infatti, siedono su un’immensa cassaforte che tra le sue ricchezze annovera petrolio e uranio. La Cina punta con ogni mezzo a espandere nel Grande Nord le sue ambizioni globali; gli Stati Uniti, ma anche la Norvegia, fronteggiano il disegno neo imperiale di Vladimir Putin che considera l’Artico il mare nostrum della Russia: un conflitto appare qui oggi più realistico che ai tempi della Guerra fredda. Nel Grande Gioco del Ventunesimo secolo incombe su tutte una domanda: di chi è il Polo Nord?

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SDG di riferimento Goal 13, Goal 14, Goal 15

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EVENTO 53 -ore 15.00-18.00

Una passeggiata nell’Orto Botanico: fra cultura, biodiversità e sostenibilità". Visite guidate alle ore 15-16-17 a cura del personale dell'Università di Parma (Dip.SCVSA, CIREA e Orto Botanico)e da personale Eduiren”.

Orto Botanico, Strada Farini 90

Intervengono Antonella Bachiorri (CIREA, Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma), Fiorenza Genovese (Educazione Ambientale Iren), Nicola Franchini (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma) , Matteo Marieschi (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma), Alessandro Petraglia (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma), Ada Ricci (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma), Anna Torelli (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma) e Corrado Zanni (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, Università di Parma).

Obiettivi:

La visita all’Orto Botanico, vuole essere un’occasione per promuoverne la conoscenza esplorandolo con nuovi occhi e stimolando nuove riflessioni. Nel corso della passeggiata si avrà modo di incontrare diversi obiettivi dell’Agenda 2030 e di esplorarne i legami. In particolare:

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SDG di riferimento Goal 6 , Goal 13 , Goal 15

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EVENTO 58-0re 18.00-19.00

Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia

Libreria Feltrinelli, Starda Farini 17

Parla lara Albanese

La sostenibilità raccontata ai giovani. La fisica e scrittrice Lara Albanese (Premio Andersen 2013 per la divulgazione scientifica ed autrice di molti libri di scienza per bambini e ragazzi tradotti in diverse lingue) parla del suo amore per la divulgazione dei temi scientifici e astronomici, tanto da definirsi come una “raccontascienza”. Un’occasione da non perdere per ascoltare un punto di vista nuovo sulla narrazione della sostenibilità e quindi a uscir a riveder le stelle. Il fatto di non poter raggiungere la stella polare non vuol dire che non ci si debba incamminare.

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SDG di riferimento Goal 4

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EVENTO 59 –ore 21.00-23.00

Spettacolo Neri Marcorè basato sui temi dell’Agenda 2030

Auditorium Paganini, Via Toscana 5/a

E’ dall’empatia che occorre ripartire per dare un senso al nostro futuro in un mondo dove non sembra esservi più spazio per noi ed i nostri figli, spaventati da problemi che ci sembrano insormontabili come la mancanza di sicurezza di lavoro, di sempre maggiori tensioni sociali, di migrazioni sempre più vaste, di cambiamenti climatici. Se si vuole cercare di immaginare un futuro migliore in cui nessuno sia lasciato indietro, noi per primi, occorre capire che tutti queste emergenze, come il diritto alla salute, al lavoro, alla dignità delle donne, all’educazione, ad un pianeta meno inquinato, sono collegate tra loro e possono essere risolte solo affrontandole insieme e non una alla volta tramite una nuova utopia sostenibile per realisti. E’ proprio questa l’importanza del messaggio dell’Agenda 2030 e dei 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile quando afferma che entro il 2030, dovremo mettere fine alla povertà e alla fame, ovunque; superare le disuguaglianze all’interno e tra le nazioni; costruire società pacifiche e inclusive; proteggere i diritti umani, la parità di genere e l’emancipazione delle donne e delle bambine; assicurare la protezione del pianeta e delle sue risorse naturali. E’ forse questo il messaggio che ci manda l’Agenda 2030: non verremo alla meta uno a uno ma due a due, se ci conosceremo due a due ci conosceremo tutti , ci salveremo tutti?

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