Wait! Magazine n°37

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n 37 10/11-2012

description

The new issue of the free press magazine Wait!

Transcript of Wait! Magazine n°37

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n  37  10/11-2012

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Wait!  talenti  e  

avanguardie  creative

Quadrimestrale illustrato di Arte, Moda, Musica e Tendenze

a distribuzione gratuitaOttobre-Novembre 2012Anno VII - Numero 37

Direttore ResponsabileMaurizio Scorbati

Direttore EditorialeMarco Bianchi

[email protected] K. Varesi

[email protected]

Pierpaolo Bironi, Iucu, Manuela Pizzichi,

Marco Goi, Francesca BelloHanno collaborato

Giovanni Fossati, Luca Ceccarelli

Graphic & Art DirectorAnnalisa K. Varesi

Pubblicità Wait Media srl

[email protected]

LA COPERTINA E’ REALIZZATA DA DANIELA

GARRETON

EditoreWait Media srl

StampaPinelli Printing srl

Aut. del Tribunale di Pavia n. 3/2012 registro stampe cartaceo del 26/1/2012

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi,

foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi eorari degli eventi segnalati.

Wait! è un marchio registratowww.waitmag.com - www.waitfashion.com www.waitmusic.com - www.waitgreen.com

[email protected]

L’EDITORIALE//Wait vi consegna un nuovo numero. Sempre in movimento, ab-

-mente dedicate alla moda.Abbiamo avvertito, più che mai, la richiesta e l'esigenza da parte del nostro pubblico e in particolare dei negozi che ricevono il magazine di ancora più contenuti dedicati al fashion.In questi tempi di crisi è necessaria una continua evoluzione e la ricerca di nuovi brand, di nuove idee e in sintesi di nuovi stimoli che rappresentano una delle armi principali contro la crisi, contro

i giovani designer inventano. La grande distribuzione copia, distri-

occorre sfornarne di nuove che, se valide, saranno rubate in un -

lati, noi tutti, dalla morsa della situazione economica. La parola crisi è una delle più abusate e, lasciatemelo dire, in-

questo termine? Ormai ne siamo quasi assuefatti. E’ ora di non contare più su qualche aiuto esterno, sperare che qualcosa cambi dall’alto, ma di alzarsi ogni mattina col coltello tra i denti, pronti a

-denza, essere più veloci del fast fashion, da una parte, e sposando dall’altra la qualità e i brand che ci mettono il nome. Che siano griffe storiche al passo coi tempi o nuovi designer d’avanguardia,

qualità e di una storia. Oggi, ad accompagnare un prodotto, c’è bisogno soprattuto di storie da raccontare. Senza di queste un capo è un semplice straccio con cui coprirsi. Noi di Wait siamo qui, a dare una mano a raccontare queste storie e le emozioni che con esse si tramandano.

Marco Bianchi

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DESIGN_Design  &  Tech

DESIGN  &  TECH  

headphones

di  Pierpaolo  Bironi

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Meze   88   ClassiC   Un vero, piccolo gioiello. Il corpo dei padiglioni è in legno per una migliore resa del suono. L’ergonomicità di questo prodotto permette di stare comodamente sulle vostre teste e alloggiare il vostro orecchio in un incavo comodo e privo di rumore. Anche l’occhio vuole la sua parte, per questo i designer hanno lavorato su una forma semplice ma accattivante dove il logo dorato catturerà l’attenzione di chi vi vedrà indosso questo oggetto. Completano il tutto i Jack dorati che porteranno la qualità sonora ad altissimo livello. Il costo è di 290 dollari.

www.mezeheadphones.com

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vektr   Sono il risultato di una collaborazione tra Diesel e che differenzia da tempo ormai le proprie attività in vari settori, ha aperto anche una divisione sonora. Il primo risultato sono queste

qualità in un prodotto che sicuramente conquisterà appassionati. Il design dalla tipica forma Stealth darà un tocco di classe in più al vostro look.

www.monstercable.com

zik   parrot   starck  Philippe Starck hanno un sistema di regolazione del volume e di selezione tracce molto intuitivo a scorrimento su un sensore touch. Offrono inoltre un sistema di noise control d’avanguardia che a seconda del rumore esterno vi aiuterà a migliorare la vostra esperienza musicale. Un sensore di inclinazione si accorgerà

brani automaticamente in pausa. Se poi vogliamo aggiungere che le potrete utilizzare con ogni dispositivo Bluetooth vi renderete conto che tra le mani avete il massimo. Il prezzo? 400 dollari.

www.parrot.com

Exodus  si adattano bene alla nuova tendenza Eco che molte aziende oggi stanno seguendo nella progettazione dei propri prodotti. Legno,

prodotto di piacevole design offre anche una buona qualità nelle prestazioni grazie ad un buon lavoro di progettazione. Il costo è di circa 100 sterline.

www.thehouseofmarley.it

Ultrasone   Edition   10     Uno dei modelli migliori in commercio. L’anima di questo prodotto è in legno racchiuso in una struttura di metallo. La pelle dei padiglioni insonorizza perfettamente il prodotto una volta indossato. La qualità della calettatura, il noise reduction e altre importanti

proibitiva visti i 2700 dollari circa che servono per acquistarle.

www.thehouseofmarley.it

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design_design  &  tech

woodies  Sono degli auricolari con anima di legno e stile vintage. Il costo è di 60 dollari circa e l’estetica è ergonomica e accattivante. Il legno prende tre colorazioni dando a questo oggetto uno stile unico. Questi auricolari sono studiati per una perfetta qualità sonora. Garantiscono dei bassi profondi. L’isolamento è ottimo e anche ad alto volume non noteremo particolari distorsioni.

www.wiredforless.com

Thermaltake   ShockOne   DTS   5.1  Questi accessori sono dotati di un microfono e di un sistema

un prodotto ibrido adatto a varie esigenze, non dimenticando però che anche chi videogioca pretende un sonoro di qualità superiore. Il prezzo è di 93 dollari.

www.thermaltakeusa.com

NoiseZero   O+   Eco   Edition   Sono una Headphones interamente Eco-Friendly. Progettate da Michael

qualità sonora è ottima, il rispetto dell’ambiente poi non ha prezzo. L’estetica è semplice, ma comunque affascinante, sono disponibili con padiglioni dorati o argentati.

www.colette.fr

Audio  Technica  ATH-EW9  Sono le prime di orecchio grazie alla pinzetta clip-on che permetterà di portarle con estrema comodità. Questo piccolo gioiello ha inoltre delle caratteristiche di riduzione dei disturbi e qualità del suono da prima della classe. Sono state realizzate, con un particolare metodo costruttivo che le rende leggerissime. Il prezzo è di circa 134 dollari su Amazon.com.

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DESIGN_Furniture  Design

FURNITURE  DESIGN  

feel  like  autumn

di  Annalisa  k.  Varesi

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1  -  2.  Carta da parati e piccoli contenitori a forma di casetta di

Ferm Living. www.ferm-living.com

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3.   Lampada a sospensione Couchin di Foscarini www.foscarini.com 4.   Vassoio decorato Fornasetti www.fornasetti.com      

5.  Frame Chair di Established & Sons www.

establishedandsons.com

6. Orologio Cucù di Diamantini e Domeniconi www.diamantinidomeniconi.it    7.  Lampada da terra Gubi www.gubi.dk  8. Set con lana, ferri e cartamodelli www.woolandthegang.com  

9.  Ganci appenditutto Dropit di Normann Copenaghen normann-copenhagen.com

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DESIGN_furniture  Design

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masters  kartell//Disegnata da Philippe Starck con Eugeni Quitllet per Kartell, Masters è un omaggio a tre icone del design contemporaneo rilette in chiave “space-age”: la Serie 7 di Arne Jacobsen, la Tulip Armchair di Eero Saarinen e la Eiffel Chair di Charles Eames intrecciano le loro inconfondibili silhouette in un ibrido sinuoso, per dare vita a una fusione di stili originale e accattivante. La sedia è stata insignita del prestigioso “Good Design Award 2010” rilasciato dal Chicago Athenaeum – Museum of Architecture and Design. Leggera, impilabile e adatta anche agli esterni, Masters è disponibile in una azzeccata gamma di colori: bianco, nero, verde salvia, senape e ruggine.

www.kartell.it

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DESIGN_cool  things  &  gadgets

Si chiama Ostrich Pillow

da Kawamura Ganjavian, un designer londinese. Questo cuscino è stato progettato per consentire di creare un micro ambiente in cui fare un pisolino comodo, infatti secondo uno studio un “power nap” da 20 minuti aumenterebbe la produttività del 30%. Il suo interno è morbido, con un foro frontale che lascia scoperto naso e bocca per respirare ma copre gli occhi, e presenta anche due fori ai lati dove poter inserirci le mani, un cuscino studiato per permettere di schiacciare un pisolino ovunque ci si trovi, garantendo la massima comodità.

www.studio-kg.com

di  francesca  bello

coolthings  &  gadgets

ostrichpillow

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PRODUCT  DESIGN//  

designer  Toys

DESIGN_Product  Design

Companion  Resting  Place//Designed by KAWS. Dopo una preview da immediato soldout all’ OriginalFake di Tokio, il nuovo toy disegnato da KAWS è andato esaurito in poche ore anche sullo shop online dell’autore. E per un prezzo assolutamente non da tutti: 330.00 dollari. Solo per collezionisti.

www.kawsone.com

di  Annalisa  k.  Varesi

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DESIGN_Product  Design

Ironclad   Decimator  Dunny//Il nuovo toy dell’artista inglese DoctorA, Disponibile in due diverse edizioni, ciascuna con tiratura limitata a 600 pezzi: la Regular Edition, in oro e argento e la Mecha Rapture Edition, in rosa, bianco e nero. La Regular Edition è in vendita solo nei negozi Kidrobot.

www.kidrobot.com

the  simpson  homer  buddha//Ecco una delle release più attese dell’inverno. Parliamo di un Homer Simpson in versione Buddha da 7 pollici ispirato all’episodio “Goo Goo Gai Pan” in cui Homer si traveste da Buddha per entrare in

www.kidrobot.com

FRANK  KOZIK  8  DEADLY  SINS  MINI  LABBIT  SERIES//I mini Labbit di Frank Kozik diventano 8 vizi capitali nelle mani dell’artista sudafricano Kronk. Otto diversi design, per la prima

www.kidrobot.com

burgerbunny  frozen//L’attesa versione «Frozen» del Burger Bunny di Joe Ledbetter. Il toy è di legno, è

www.joeledbetter.com

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di  Annalisa  k.  Varesi

WAIT  GREEN  

“green  table”

GREEN_Eco  Project  &  Design

transglass// Di Tord Bontje ed Emma Woffender per Artecnica. Una favolosa collezione di vasi realizzati artigianalmente da bottiglie di vetro riciclate in Guatemala con

supporta gli artigiani dei paesi più poveri del mondo.

www.artecnicainc.com

lou   rota   plates// Di Lou Rota prende stoviglie da tavola d’epoca, di recupero o spaiate, e le trasforma

www.lourota.com

Accessori  e  arredi  insospettabilmente  greenper  una  tavola  bella  ed  ecosostenibile

unmade  07// Guardate con attenzione questi vasi. La loro creatrice, Karen Ryan, prende vecchi vasi e ne asporta

“UNMADE 07”. I vasi sono acquistati dai rigattieri o direttamente da privati che vendono gli oggetti accumulati nelle cantine. Quel che è certo è che la Ryan crea con ognuno qualcosa di nuovo, affasciante e modernissimo.

wwwbykarenryan.co.uk

enchanted  forest/  Di Michael Aram, questi candelabri traggono ispirazione dal mondo naturale, in particolare dalle forme e dalla matericità della foresta. Sono realizzati in alluminio 100% riciclato e riciclabile.

www.michaelaram.com

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log  bowls,  loyal  loot  collective// Doha Chebib recupera alberi abbattuti dai temporali o dall’uomo per rinnovare parchi e giardini, e ne ricava colorate e bellissime ciotole ecologiche. I tronchi sono tagliati in segmenti di diverse lunghezza che sono poi modellati al tornio per ricavarne forme concave. Le parti lavorate sono quindi colorate con particolari vernici ad acqua, creando una riuscitissima contrapposizione fra la lucida rotondità dell’interno e la ruvidità materica naturale dell’esterno.

www.loyalloot.com19

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Ciao Daniela, raccontaci di te. Chi? Come? Dove? Perché? Ciao sono Daniela, ho 29 anni, sono nata a Santiago del Cile e vivo a San Sebastian, in Spagna.

Oggetto dominante - se non esclusivo - del tuo lavoro è il mare, o meglio, chi il mare lo vive: marinai e pescatori. Perché questa passione? L’oceano è proprio ciò che mi spinge… che mi dà l’ispirazione quando mi serve. Ogni volta che mi immergo nell’oceano esco con questa incredibile energia che mi spinge a creare. Fin da piccola sono stata affascinata dalla forza del mare. Crescendo in Cile, un paese che ha oltre 4.000 chilometri di coste e una cultura marittima molto ricca non poteva che essere altrimenti. Sono affascinato da quella

creature e misteri. Mi ricordo quando da bambina guardavo i vecchi pescatori

quante avventure nascondessero nelle

pescatore svolga un ruolo importante nella mia arte, ho grande rispetto per gli uomini che dedicano la loro vita al mare. Rappresentandoli cerco di emulare e celebrare tutte le persone che sentono questo amore totale e rispetto per i nostri oceani e sono consapevoli dell’immenso valore che hanno per la vita di tutti.

Il tuo non è però un mare che non

di  annalisa  k.  varesi

ART_The  Artist

L’ARTISTA  IN  COPERTINA:

Daniela  Garreton

evoca relax e del divertimento. E’ un mare d’inverno, freddo e silenzioso. I riferimenti agli oceani del nord sono evidenti. O mi sbaglio?

di più è quello freddo e silenzioso,

nella nostalgia. Devo molto al mare

nord della Spagna, affacciata sull’Oceano

potevo unire le mie due passioni: l’arte e l’oceano. Credo di evocare i due oceani che hanno fatto parte della mia vita,

impetuosi, con le sue acque blu scuro, i venti e le onde inclementi, con la sua energia e forza travolgente. Cerco di prendere tutto questo e trasformarlo in ispirazione.

Che effetto ha per la tua arte vivere a San Sebastian? San Sebastian è una città che vive e respira il mare. Mi sono trasferita qui nel 2010 e devo molto alla ricca cultura marittima basca. Come dicevo è qui che ho cominciato ad avere un rapporto molto vicino al mare e che la mia arte ne ha tratto ispirazione.

Cinque aggettivi per descrivere la tua arte. Misteriosa, espressiva, pulita, intensa e nostalgica.

Cinque aggettivi per descrivere

Ho sempre amato il mare. Non quello estivo, caldo, sudato e chiassoso, ma quello silenzioso, freddo e solitario del nord. Quello fatto di sveglie all’alba, cerate e odore di pesce, quello vichingo dell’immaginario infantile, quello che non riposa. L’incontro con Daniela Garreton è stato perciò una folgorazione. L’ho inseguita per un po’ (è impegnatissima), ed alla fine fare due chiacchiere è stato un autentico piacere. Ecco il racconto di questo incontro.

te stessa. Curiosa, impaziente, esigente, appassionata, avventurosa.

Sul web ha avuto grande diffusione e feedback la favolosa tavola da surf “Poseidon” per

essere là fuori da sola con la sola compagnia della tavola e delle onde… E’ una sensazione incredibile, ogni volta

spirituali - intatte.

Pensi di continuare con collaborazioni simili?

e mi ha dato moltissima visibilità.

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ART_The  Artist

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So che sei stata di recente in Italia? Dove? Cosa ti ha lasciato il nostro paese?

è stato decisamente affascinante! Ho cominciato con Firenze, poi Siena e dintorni, Porto Ercole, Roma e le Cinque Terre. Sono rimasta particolarmente

colpita da Roma, l’energia che si respira

tanta arte. Ammiro molto il rispetto profondo che gli italiani hanno per l’arte e come nel corso della storia l’hanno sempre sostenuta. Naturalmente il cibo era incredibile, come pure la gente! Insomma sono una grande fan della

cultura italiana.

domanda. Se diciamo che “Wait!” cosa ci rispondi?Wait? No, non c’è tempo!

www.danigarreton.com

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Com’è nata la tua passione per la

Per curiosità direi. Fin da piccola ho sempre avuto per casa una macchina

o le vecchie compatte a pellicola ed una amatissima Polaroid. Mi è sempre piaciuto far foto. Poi c’è stato un viaggio che ha cambiato qualcosa: avevo 12 anni e mi sono ritrovata in giro con genitori ed amici per il Grand Canyon con una Canon analogica al collo.

potesse trasmettere quello che provavo io, ovvero la mia gioia ed il mio stupore per un posto che avevo

momento dovevano esprimere quella che era la mia esperienza personale con quel paesaggio. Immagino sia

momento o forse mi piace pensarlo. Per quanto riguarda invece i live per eventi e concerti è stato un caso. Mi sono

di  pierpaolo  bironi

ART_The  photographer

Elenadi  vincenzo

ritrovata ad iniziare nei piccoli club sparsi per Milano per una scommessa fatta con un mio caro amico all’incirca 2 anni e mezzo fa.

di sviluppare quando hai cominciato, fashion, live o altro?Io prediligo i live, perchè mi piace la musica. Adoro poter rimanere nel pit e tentare di immortalare la foto della mia serata. Quella giusta che riesca ad esprimere tutta la carica dell’evento o i momenti salienti dello spettacolo.

essere bravo per scattare foto che possano non essere banali. Ogni serata

Quali sono le tue esperienze in ambito professionale, com’è la tua crescita?All’inizio non è stato facile, almeno a livello umano. Sono timidissima e dovevo tentare di inserirmi in un gruppo

Elena Di Vincenzo è una fotografa freelance cresciuta a Milano appassionata di musica e di fotografia. L’ho conosciuta durante un concerto, era sotto il palco a svolgere il suo lavoro, concentrata e attenta con la macchina fotografica e l’obiettivo quasi più grandi di lei. Qualche giorno dopo mi sono imbattuto nelle sue foto e mi hanno impressionato per la personalità e la qualità. Fare foto live da molti non è considerata una forma d’arte paragonabile ad altri tipi di scatti, magari più costruiti, più originali di una scena che si sta svolgendo sotto i tuoi occhi e che devi immortalare. Io mi discosto da queste teoria, da certe affermazioni secondo le quali l’originalità ha più valore di un momento rubato e fermato per l’eternità. Se così fosse allora che ne sarebbe delle opere d’arte di grandi fotoreporter come Robert Capa, Leonard Freed e altri? Ho voluto intervistare Elena perché nel suo lavoro e nelle sue immagini si possono trovare passione e arte, l’arte di saper cogliere dei momenti rendendoli unici. L’arte di stare sotto un palco e di farci vivere tramite immagini eventi e concerti è molto complicata, ma spesso se sei bravo, ed Elena lo è, le sensazioni che provi guardando una foto ti travolgono.

di persone che si conoscevano già da anni. Mi ha aiutata l’essere introversa. Osservare tanto come si muovevano i

dopo alcuni mesi ho iniziato ad aprirmi, a chiacchierare ed a chiedere consigli. Questo assieme alla continua alla continua osservazione di scatti altrui su libri e riviste, è stato utile per andare avanti. Iniziare, poi, con una macchina come la 300D Canon è stato positivo. Quando hai una fotocamera con grandi lacune, perchè è stata una delle

ovviamente svantaggiato rispetto a modelli nuovi. In questo modo però ho imparato a sfruttare le lenti a capire come usare le luci facendole diventare mie alleate. L’iniziare da locali piccoli e poco illuminati è stata una base importante.Tutto questo ti aiuta a crescere.

Dove vorresti arrivare e cosa pensi di avere già conquistato? Ognuno ha i propri sogni. Il mio, come credo per alcuni mie “colleghi” di pit, sia il lavorare direttamente con/per i gruppi. Poi si sognano le copertine. Sono credo queste le cose scontate che desiderano tutti. A me piacerebbe arrivare a farlo con gruppi con cui sono cresciuta o che adoro tuttora come Mark Lanegan o i Twilight Singers di Greg Dulli.

Quando scatti in quei dieci minuti a cosa pensi e cosa vuoi catturare, come cerchi di muoverti sotto il palco? Lavorare sottopalco non è facile. Le regole non scritte sono la base per i

dovrebbe mai andare in giro per il pit con zainetti o borse sulle spalle perchè puoi dare fastidio agli altri. Spesso lo spazio non è molto largo, avere cose che possono ingombrare ulteriormente non è raccomandabile. Non si dovrebbe mai alzare il braccio tenendo la macchina per scattare, almeno, non prima di aver controllato che non si dia fastidio a nessuno dietro. Spesso vedi scene letteralmente assurde. A volte trovi il fan mascherato da fotografo che balla o gente in contemplazione dell’artista di turno. Altre volte invece ti trovi anche il “professionista” che usa la tua testa come cavalletto. Quindi normalmente devi tenere presente di dover trattare bene i tuoi colleghi e cercare di essere pronto a tutto per catturare qualsiasi cosa accada sul palco.

Come sei entrata nel grande

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circuito?Gavetta, serietà e rispetto nei confronti degli altri, dai promoter, agli artisti, ai

Siro nè all’Arena di Verona, quindi nel caso potremo riparlarne quando mi capiterà.

Raccontaci qualche aneddoto sottopalcoPotremmo parlare di come al live dei Mars Volta di quest’anno a Milano il cantante abbia attaccato la cicca che stava masticando sul paraluce di un fotografo e di come tutti siano rimasti scioccati. Immagino che chiunque abbia pensato di esser fortunato che questa cosa non fosse capitata a lui.

Che altri generi fotografici ti piacerebbe esplorare nel tuo percorso professionale?Adoro lo sport ed adoro le partite di Hockey. Ora poi che sono in serie A1 c’è più competizione e le partite sono emozionantissime. Adoro la squadra, il pubblico e i giocatori che ho iniziato a fotografare nel 2010. Da poco mi sono procurata il necessario per iniziare a studiare meglio i ritratti in studio. Spero di riuscire ad appassionarmi. Di idee ne ho molte, mi auguro che questo possa solo aiutarmi a sviluppare questo tipo

delle connessioni con le persone che hai davanti all’obiettivo ed il risultato della foto dipende molto da questo.Voglio provare a vedere se sono in

ora ho bisogno.

Qual è stato il tuo set più bello e perché?Ti posso dire quelli a cui sono più affezionata: i Metallica a Rho, perchè mai avrei pensato di poter arrivare a tanto dopo nemmeno due anni di lavoro. Mark Lanegan a Milano nel 2010 perchè è il mio cantante preferito e direi Slash e Myles Kennedy and the Conspirators di quest’anno al Gods Of metal, perchè nonostante avessi già fotografato Slash nel 2011 all’arena di Milano, quest’anno senza pioggia e con ancora un po’ di luce solare, sono riuscita a concentrarmi di più sulle inquadrature. Di quelle foto sono letteralmente contenta ed orgogliosa.

Cosa cerchi di esprimere nelle tue foto?Prevalentemente emozioni. Mi piace pensare che chi le guarda riesca a percepire un minimo di quello che ho

provato io.

Libertà di espressione. Un modo per lasciare una traccia di come vedo io il mondo e per ricordarmi ciò che ho visto.

Tu usi Canon, che differenza c’è con Nikon e come mai questa scelta?Io ho iniziato ad usare Canon solo perchè mio padre usava questa marca. Non ci sono altri motivi. Ho molti amici che usano Nikon, ma a livello tecnico ora che ogni anno “nasce” un nuovo modello, non ho davvero idea di quale sia migliore.Però posso dirti che adoro il rumore dello scatto della Nikon, che nella Canon trovi solo in alcuni modelli professionali.

Parlaci dei tuoi progetti futuriSpero di poter riuscire a fare presto cose del tutto diverse da quelle che propongo di solito. Avendo avuto la possibilità di visitare città quali Londra, Nashville, Memphis e New Orleans durante l’estate ho molto materiale su cui lavorare. A

presto a proporre qualcosa di nuovo. Un reportage sui balconi di Nola o sul

quartiere francese sarebbe splendido.

Cosa consigli a chi vuole cominciare questa attività?Consiglio di frequentare un corso che gli dia modo di avere le basi necessarie per potersi muovere in campo

nel giro, di aver sempre rispetto per gli altri.Sicuramente ci sono vie più facili per riuscire, come in ogni ambito, ma la gente si ricorda sempre di te. Per cui è meglio se lo fa positivamente.

Dal tuo sito si notano anche foto dei tuoi viaggi, vuoi fare la reporter oppure ti porti la tua passione in vacanza e cerchi di trasmetterla agli altri?Come ho scritto sul sito io adoro

me ovunque vada, fuori con gli amici o semplicemente in vacanza. Mi piace mostrare le cose che vedo o i posti che visito.

anche questo?

www.elenadivincenzo.comwww.flickr.com/photos/

misslaneghinawww.rockzilla.eu

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Jacque  Villegle’  VS  Mimmo  RotellaJacques Mahé de la Villeglé (Quimper, 1926) e Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano 2006) sono gli

artisti più rappresentativi e conosciuti per quanto riguarda la tecnica del “decollage”.

Sono a metà tra il NOUVEAU REALISME e la POP ART, infatti se con i loro strappi decontestulizzano i muri

propria della POP ART. Non voglio entrare in merito sulla paternità di questo modello espressivo, io stesso

ho una mia idea che è smentita o confermata da collezionisti e galleristi con cui amo confrontarmi

frequentemente. Certo questi due artisti hanno un modo di esprimersi molto simile, solo un occhio attento

e allenato, su entrambe le produzioni artistiche, può distingure al primo sguardo, a chi appartenga l’opera

in visione.

Nello strappo di Villeglé è evidente una frammentazione quasi

frammenti di immagini si mischiano come in un anagramma visivo, in cui l’occhio percepisce l’origine dell’immagine solo per analogie cromatiche.A Villeglé non interessa il manifesto nella sua interezza nè il messaggio originario, i suoi strappi tracciano un’entità astratta,

“decorativo”.

Jacques  Mahe’  de  la  Villegle’  “GAROROCK”

(particolare)1998

ART_Iucu  Art  Club di  Iucu

Rotella strappa con “parsimonia e abilità formale” come se

la carta diventa strato epidermico e la ferita profonda svela sedimentazioni di carta e stampe.L’artista non vuole distruggere ma dare spessore, con lo

e al tempo stesso “blocca il contemporaneo” per restituirloal futuro come opera d’arte.

Mimmo  Rotella“CLEO  dalle  5  alle  7”  

(particolare)2005

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SAra  gorini  

saragorini.blogspot.it37

Wait!Presents

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books_Recensioni

con  te  fino  

alla  fine  del  

mondo//  

di  Nicolas  

Barreaufeltrinelli

Barreau propone un romanzo dai tratti romantici e avvincenti, con una scrittura bella e vibrante. Il protagonista, Jean Luc Champollion, proprietario di una galleria d’arte, è molto sensibile al fascino femminile. Una mattina inaspettatamente trova tra le bollette una busta. Un’ammiratrice misteriosa gli

una serie di botta e risposta che intrigherà il gallerista. La misteriosa spasimante inviterà Jean Luc Champollion a scoprire la sua identità, a svelare l’ombra di mistero che si cela su lei. L’uomo decide di stare al gioco. Stregato dalle sue parole il protagonista cercherà, troverà e seguirà gli indizi disseminati nelle lettere per arrivare a conoscere la donna. Una storia che vi lascerà sicuramente e piacevolmente colpiti dalla prima all’ultima pagina. P.B.

anna  karenina//

di  lev  tolstoy  ed.  varieOk. Sedetevi, prendete in mano la vostra copia e aprite la prima pagina. «Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo». Sono le prime due righe di uno dei romanzi che hanno fatto la storia della letteratura mondiale, un

un viaggio in un mondo perduto, nella più vera umanità, una storia - o meglio delle storie - che non potrete dimenticare. Ora leggete il titolo: «Anna Karenina». Sono impazzita, penserete? Perché mai

Semplice, perché i pazzi sareste voi a non farlo. Non vi dico nulla della storia, perché la conoscete tutti, non vi racconto di Anna e Vronsky, di Levin e Kitty. Dell’amore, della passione, della vergogna, della paura, dell’infelicità, della follia, della gioia e del dolore. Vi lascio solo queste poche parole: «Scese, evitando di guardare a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare». Buona lettura. A.K.V

the  help//

di  kathryn  

stockettmondadori

Faccio una premessa. Ho visto

ma l’ho visto. E, lo ammetto, mentre lo leggevo continuavo a guardare il trailer… Questo per dirvi che nella mia mente, nei miei occhi, Skeeter non ha avuto altro volto che quello di Emma Stone, Aibileen della bravissima Viola Davis, Miss Celia di Jessica Chastain. Un peccato? A dir la verità assolutamente no, perché questo è uno dei rari - rarissimi - casi in cui il

al libro, ma gli regala vita e contemporaneità. Siamo nell’America, nel sud, nel 1962, fra cameriere di colore e “padrone” bianche, fra

e amicizia. Un romanzo tutto al femminile in cui la voglia di realizzazione, riscatto e indipendenza non può non rimanervi incollata addosso. A lungo. Il mio “help”, in questo caso, non può essere che questo: abbandonatevi a questo romanzo, a queste donne, fatelo con il cuore e rimarrà sempre, come un dolce ricordo, accanto a voi. A.K.V

waitbooks:on  the  shelf

THE  cult

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GAMES_Recensioni di  pierpaolo  bironi

Guild  Wars  

2//PC

Guild Wars è il riferimento per tutti gli amanti dei giochi

Il secondo capitolo della saga uscito il 28 agosto ha avuto un milione di preorder ed il numero della comunità è in ulteriore crescita. Se siete stufi delle vostre noiose giornate a scuola o lavoro e volete immergervi in una realtà totalmente diversa questo è il gioco che fa per voi. L’open world virtuale di Guild Wars 2 vi farà entrare in Tyria permettendovi di scegliere il personaggio che più vi aggrada. Una volta nella

con altri giocatori provenienti da ogni parte del mondo. La storia, ambientata 200 anni dopo il primo capitolo vi vedrà affrontare il Drago non morto Zaithan che ha riportato alla luce la nazione di Orr sconvolgendo l’intero mondo. Potrete scegliere il vostro personaggio tra cinque classi, ognuna con caratteristiche di gioco diverse che si abbineranno allo stile che più vi piace. Lanciando poi incantesimi o combattendo potrete eseguire combo con altri giocatori per annichilire i nemici.

Assassin’s  Creed  III//XBOX360  –  PC  –  WII

Ottobre sarà il mese di Assassin’s Creed III. Se non avete mai vestito i panni di un assassino, se volete viaggiare in epoche passate

allora questo è il gioco che fa per voi. La storia è a dir poco eccezionale. Potrete sfogare tutte le vostre tensioni contro i nemici in epiche e strategiche missioni che vi porteranno alla risoluzione

Creed III sono il sistema di Fellowship e interazione con personaggi che ci aiuteranno nella storia e il sistema di combattimento navale che si preannuncia una vera chicca per questa uscita. L’unica pecca sembra la modalità combattimento ancora una volta un

del gioco. Uno dei campioni d’incassi di questa stagione invernale. Volete scommetterci?

resident

evil  6//XBOX360  –  PC  –  Ps3

Resident Evil. Un nome che è leggenda in campo video ludico. Siamo ora al sesto capitolo della saga della Umbrella Corporation che vi vedrà alle prese con un’epidemia globale che ha trasformato la popolazione mondiale in zombie. Siamo nel 2013 e voi dovrete a questo

cercando di salvare il salvabile, sventando i programmi della terribile associazione del male. La storia si svolge in tre capitoli distinti vissuti ognuno da un personaggio diverso e in situazioni e circostanze diverse. Oltre alla particolarità delle storie intrecciate il gioco vedrà un sistema di combattimento che implementerà e migliorerà l’uso delle armi da fuoco. Si potrà sparare in movimento e usare coperture per difendersi dagli attacchi. Sono presenti nuovi nemici che potranno coalizzarsi tra loro organizzando cacce di gruppo. Anche voi avrete la possibilità di giocare in modalità cooperativa multiplayer. Se non conoscete Resident Evil e volete qualcosa di pauroso e allo stesso tempo avvincente è il gioco che fa per voi.

waitgames:altri  mondi  videoludici

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MOVIE_Recensioni

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THE  XX  

“COEXIST”

Quando te ne esci con un album d’esordio che viene esaltato da tutti e quando le tue canzoni vengono usate ovunque, nelle

come Shakira ha fatto una cover di un tuo pezzo, come minimo senti un po’ di pressione nella realizzazione di un secondo disco.I The xx invece sembrano essersene piuttosto sbattuti di tutto l’hype generato e hanno proseguito sulla loro strada, ovvero quel sentiero silenzioso e quieto che hanno sempre percorso. Sotto voce, in punta di piedi, dimostrando come si possa avere successo e diventare il suono di una generazione anche senza urlare, senza volersi imporre a tutti i costi. I The xx continuano a sussurrare, a intrecciare le voci delicate di Oliver e Romy, a stendere basi leggere che però a ogni ascolto si rivelano più ricche di sfumature

impressione.“Coexist” è un album che coesiste perfettamente con il loro esordio “xx”, di cui è naturale prosecuzione ed evoluzione. Pur scegliendo la via della continuità, non si limita comunque a essere una sterile riproposizione dell’esordio, perché i The xx suonano oggi più maturi e consapevoli della intima potenza delle loro canzoni e ci hanno regalato nuove perle incantate come “Angels” e “Sunset”. Qualcuno sentendoli potrà sbadigliare, potrà dire che sono noiosi e soporiferi. Ovvio che la loro non è musica ideale per fare jogging o per un Friday night party. Però nei momenti di relaxx è la cosa migliore che potrete sentire quest’anno. E se qualcuno non è d’accordo, può pure tornare ad ascoltarsi il Pulcino Pio sul cellulare.

FIONA  APPLE  

“THE  IDLER  WHEEL”

Fiona Apple è la più famosa tra le cantanti sconosciute, oppure la più sconosciuta tra le cantanti famose? Comunque la si voglia vedere, la Fiona Mela è un’artista più cult che di massa. E pensare che ai tempi del suo debutto “Tidal” del 1996 era sul punto di esplodere sul serio. In quella strana epoca che sono stati gli anni ’90, terminata la furia degli anni grunge era venuto il momento delle cantautrici rock, capitanate da una Alanis Morissette che allora impazzava e oggi non fa impazzire più nessuno. Sentendo il suo ultimo modestissimo “Havoc and Bright Lights” la cosa certo non stupisce. In quell’epoca, Fiona sembrava essere la nuova Alanis e gli Mtv Awards l’avevano persino incoronata come artista rivelazione dell’anno. Quando è salita sul palco per ricevere il premio, Fiona anziché ringraziare ha però attaccato

bandita dai suoi palinsesti. Da allora, la Apple ha rivelato sempre più la sua natura di artista in fuga dalla popolarità. Dopo l’accoglienza tiepida di pubblico del suo splendido secondo

con la Sony per l’uscita del più volte rimandato “Extraordinary Machine”, al disco numero 4 Fiona si è messa di nuovo a nudo, con quello che, se possibile, è il suo album più intimo e personale. Privo di orpelli produttivi, “The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do”, oltre a confermare la sua passione per i titoli chilometrici, è un disco per voce, piano e batteria. Un diario di confessioni jazz e, allo stesso tempo, la mela più gustosa che potrete mai assaggiare.

WAIT!  MUSIC: What’s  new

di  Marco  Goi

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FRANK  OCEAN

 “CHANNEL  ORANGE”

Frank Ocean è gay. Non ci sarebbe niente di particolare o strano in questo, non fosse che nell’ambiente macho della musica R&B e hip-hop americana il suo coming out non è un fatto cui si assiste proprio tutti i giorni. Le cose però evidentemente stanno cambiando, nella scena, e anche a livello musicale. L’album d’esordio di Frank Ocean ne è la conferma. Channel Orange è un canale tutto nuovo all’interno del panorama della black music attuale. I suoi variegati programmi prevedono ballate di un’intensità inaudita eppure in grado di non scivolare nel

10 minuti dedicati a Cleopatra, come in “Pyramids”, quella che potremmo considerare un po’ la sua “Paranoid Android”.Dopo D’Angelo, Lauryn Hill e Janelle Monáe, la musica R&B ha trovato un nuovo punto di riferimento. Il crooner black perfetto per una generazione cresciuta a pane, Kanye West e Jay-Z, che non a caso hanno contribuito a diffondere la sua voce, collaborando con lui nel loro album “Watch The Throne”. Se una possibilità gliel’ha concessa loro, voi che aspettate? Non so se lo troverete sul Digitale Terrestre, però provate a cercarlo. Si chiama Frank Ocean e trasmette su Channel Orange.

PASSION  PIT

“GOSSAMER”

Il disco pop perfetto per l’anno 2012. È questo “Gossamer”, opera seconda degli americani Passion Pit. Pop stralunato e

in radio, ma pur sempre pop perfetto. Perché? Perché è in grado di assolvere a una funzione fondamentale della musica pop, o almeno della buona musica pop: quella di riuscire a metterti un sorriso sulle labbra. Anche se hai avuto una giornata di merda. Anche se non avresti alcun motivo sensato per ridere. Anche se le persone attorno a te in metropolitana ti prenderanno per scemo. La musica pop migliore è capace di renderti allegro con la sola potenza delle sue melodie e dei suoi ritmi. Ed è proprio

sceglierne solo qualcuna, perché, proprio come capita solo nei migliori dischi pop, la canzone preferita può cambiare ogni giorno,

“It’s Not My Fault, I’m Happy” che happy ti fa diventare già a partire dal suo ironico titolo. Tra coretti, voci effettate, ritmi saltellanti più che danzerecci, ambientazioni sonore incantate e ritornelli da cantare a squarciagola, “Gossamer” è un sogno pop a orecchie aperte.

destinato a rimanere con noi non solo come colonna sonora della stagione appena terminata, ma anche come disco pop perfetto per l’anno 2012 e oltre. Unico dubbio: in questa recensione pop avrò mica usato la parola pop un pop troppo?

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MUSIC_Recensioni

THE  PILLS

‘O  ROM

“VACANZE  ROMANES”

Definirlo progetto è troppo poco. Questo album è una contaminazione di razze, stili, ritmi, colori e sensazioni. Ispirato ai grandi maestri Bregovic e Kocani Orkestar, risaltano profumi e sonorità mediterranee con una leggera spruzzata di Madre Russia.. Opa Tsupa da non perdere! Bubamara vive!! G.F

BEAR  IN  HEAVEN

“I  LOVE  YOU,  IT’S  COOL”

Ottima riconferma di questa band brooklinese affermatasi col precedente lavoro del 2009 Best Rest Forth Mouth. Lasciatevi ipnotizzare dalle loro atmosfere electro-wave ottanta, un vero e proprio riscongelamento di un “floating sound” che non vuole essere rimpianto ma semplicemente riportato alla vita con quel qualcosa in più. Speciale! G.F

DEAD  CAN  DANCE

“ANASTASIS”

Cosa si scopre nel fantomatico mondo del web. Questa storica band riunitasi recentemente ha ricreato quello che i grandi Bauhaus avevano abbandonato con l’avvento degli anni 90.. un suono gotico, rarefatto, estremamente aulico, un Rheingold wagneriano new wave. La resurezione dei D C D non poteva essere più illuminata e lucente!G.F

VINICIO  CAPOSSELA

“REBETIKO  GYMNASTAS”

Omaggio ellenico da parte del cantautore nostrano nato ad Hannover. L’album contiene 4 pezzi inediti, una traccia fantasma e otto classici rimaneggiati in stile Rebetiko, genere musicale nato nei bassifondi della società greca che racconta le peripezie e i disagi della classe a volte anche in tono ironico. Un blues in salsa buzuki da non far passare inosservato! G.F

ORBITAL

“WONKY”

Rimangono sempre dei grandi maestri della musica elettronica questi due ragazzotti britannici! Ma la vera differenza sta nel fatto che sono cresciuti e invecchiati anche loro ed il loro sound non è più la bombardata adolescenziale ma è diventato un sound più maturo e molto più ragionato del previsto! Vera elettronica d’ascolto! G.F

ROCKET  JUICE  &  THE  MOON

“ROCKET  JUICE  &  THE  MOON”

Viaggio intergalattico in salsa afro per questo nuovo progetto di Damon Albarn. Vi dice qualcosa

frontman dei Blur e creatore dei Gorillaz. Questa è una nuova avventura che merita veramente di essere ascoltata! Tra i componenti della band anche un altro grande nome che ronza spesso nella testa di coloro che amano la musica: conoscete Flea dei RHCP? Accattateville! G.F

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WAIT!  MUSIC

The  Cult  di  Marco  Goi

BLUR  

“PARKLIFE”

I Blur sono tornati. Oh, yes. Prima di esultare, va detto che sono tornati, però a tempo ridotto. Sarà per la mutata condizione lavorativa attuale, ma pure loro sembrano avere stipulato qualche contratto Co. Co. Co o qualco.co.cosa del genere. Damon Albarn, líder máximo del gruppo, ha infatti troppe cose per la testa e un sacco di progetti da seguire per potersi dedicare anima e core solo alla sua band primogenita. Pur avendo messo per il momento in un angolo quelle sagome cartoonate dei Gorillaz, il cantante più indemoniato della scena musicale britannica e mondiale ha fondato un nuovo gruppo, i Rocket Juice & The Moon, insieme a Tony Allen e a Flea dei Red Hot Chili Peppers, ha collaborato alla realizzazione del disco afro “Kinshasa One Two” del collettivo DRC Music, ha in ballo il nuovo super gruppo Africa Express e si è dedicato persino all’opera, con il progetto “Doctor Dee”! C’è qualcosa che quest’uomo non ha ancora fatto? Forse andare nello spazio? Non proprio. I Blur nel 2003 avevano composto il tema musicale per la missione spaziale del Beagle 2 e quindi gli è riuscito pure quello.Più tranquilli rispetto all’iperattivo Damon Albarn, ma comunque impegnati, anche gli altri membri della band. Il chitarrista nonché allenatore in seconda Graham Coxon ha sfornato da poco il suo ottavo e pregevole album solista “A + E”; il batterista Dave Rowntree ha tentato, senza troppo

mentre il bassista Alex James ha scritto per alcuni quotidiani britannici, fatto radio e tv e addirittura prodotto formaggio

In mezzo a tutte queste avventure personali, i nostri quattro supereroi hanno trovato quest’estate modo di riunire le loro forze, forse ispirati dai The Avengers, e hanno pubblicato “Parklive”, la testimonianza su disco del loro concerto tenuto lo scorso 12 agosto a Hyde Park, in occasione della chiusura delle Olimpiadi di Londra. Hanno inoltre fatto uscire un nuovo splendido singolo, la ballatona “Under The Westway”, ma l’incognita rimane un’altra: a quando un nuovo album vero e proprio? L’ultimo risale ormai a una decina d’anni fa, quel “Think Tank” realizzato però, a eccezione di un pezzo, senza Graham Coxon.In attesa di un loro sospirato nuovo album, l’estate ci ha dato modo di riascoltare tutti i loro vecchi dischi, ripubblicati in versione rimasterizzata e con un sacco di tracce bonus, più inediti, remix e altre assortite chicche da fan. Tra le riscoperte più piacevoli, il loro album forse più celebre e simbolico, “Parklife” del 1994, non sembra davvero invecchiato di una virgola. Di certo, non dimostra i quasi 20 anni che ha ormai sul groppone. La title track “Park Life” suona attualissima, come una sorellina maggiore dei Gorillaz e di certo rap britannico stile The Streets. E che dire di una “Girls & Boys” oggi modello di riferimento per indie band

la versione italiana “Ragazzi + Ragazze”. Sarà insomma anche un classico, “Parklife”, ma se uscisse oggi suonerebbe ancora come il disco più fresco in circolazione. Data di scadenza del prodotto: non pervenuta.

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ANIMATION  “TRANSPARENT  HEART”

ETICHETTA;  RARE  NOISE  RECORDS  -  DISTRIBUZIONE;  GOOD  FELLASAnimation è innanzitutto un progetto in evoluzione nato nel 1999, una sorta di ‘work in progress’ in continua mutazione. Il fulcro e l’anima di tutto questo è Bob Belden uno dei più avventurosi sassofonisti dell’ultimo trentennio. Con ‘Tranparent Heart’, Belden coinvolge giovani talentuosi studenti recrutati presso l’Università

alla batteria. Un album fresco e di notevole impatto che racconta la città in cui Belden vive, New York: dalle prime impressioni di uno straniero appena approdato

Il disco risulta una sintesi perfetta di elettronica contemporanea, jazz elettrico e funk che rimanda alla seconda metà degli anni settanta, il tutto attraversato da un’energia magnetica e vitale prodotta dalle giovane leve coinvolte.

www.rarenoiserecords.com

WAIT!  MUSIC: Lunatik  Presents...MUSIC_Recensioni

THE  VAN  HOUTENS

‘FLOP’

Nel disco troviamo dieci tracce vivaci e solari, fresche ed estive: si passa dal rock psichedelico di ‘Matala’, per arrivare al pop anticonformista di ‘John Ferrara & Betty Karpoff ’. Gli arrangiamenti sono apprezzabilmente curati e i testi sempre ‘genuini’: non si prendono mai sul serio e si mantengono ben alla larga dalla banalità dilagante. Il disco, ottimamente confezionato, risulta originale, spensierato e rilassante, la colonna sonora ideale per un’estate calda e assolata…

www.myspace.com/

vanhoutens  

THE  VINDICATORS  

‘GREATEST  HITS’

Nati all’indomani dello scioglimento dei ‘Frigidaire Tango’ – gruppo underground e band di culto della scena new wave italica, ‘The Vindicators’ pubblicano oggi, dopo due album e una manciata di singoli, un doppio cd, costituito da un Greatest Hits e un Live; una sorta di ‘cofanetto’, dunque, che raccoglie i maggiori successi. Rhythm and Blues, ma anche soul, mischiati a sonorità prettamente anni ottanta, funk e rockabilly: un sound vintage travolgente e appassionante che riporta indietro negli anni.

THIN  WIRE  UNLACED:

“ALONG  THE  WAY  INSIDE”

Un EP di quattro tracce, registrate in presa diretta, che cattura la sinergia istantanea dei singoli componenti in ogni momento. Un lavoro di grande impatto emotivo, come per i lavori che lo precedono, sempre legato al rock alternative degli anni novanta – in stile Alice in Chains -,

metal, melodico e duro allo stesso tempo, con un ulteriore tocco di psichedelica. Un album ben confezionato, a partire dal primo singolo estratto, ‘Resurrection’, un pezzo solido che racconta la volontà del rinnovamento.

www.myspace.com/

thinwireunlaced  

FUSCH!

‘CORINTO’

Una band che nasce quasi per caso e un album che riunisce al suo interno quattro artisti dai gusti musicali differenti, uniti però dalla stessa passione artistica e dalla voglia di produrre. Giocando con tastiere, sinth e percussioni si aggiungono al quadro una chitarra e un basso, un registratore anni settanta, cassette sopraincise

gioco e fatto!

UFFICIO  STAMPA  &  MANAGEMENT  -  [email protected]  -  www.lunatik.it

Il meglio della scena indipendente italiana e internazionale in un’unica compilation in free download. Vai al sito www.waitmusic.com e scarica gratuitamente i brani selezionati da Lunatik per te!

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“QUELLA  CASA  NEL  BOSCO”

DI  DREW  GODDARD

CAST: Kristen Connolly, Fran Kranz, Chris Hemsworth, Anna Hutchison, Jesse Williams, Richard Jenkins, Amy Acker

Il protagonista della rubrica Wait! Cinema di questo numero è

della web-serie Dr. Horrible’s Sing-Along Blog e soprattutto di Buffy - L’ammazzavampiri e del suo spin-off Angel. Pensate solo a come sarebbe il mondo oggi senza la leggendaria Buffy. I vari Twilight, The Vampire Diaries, True Blood e tutte le altre saghe vampiresche probabilmente non sarebbero mai arrivate…Dopo avervi detto questo, starete maledicendo Whedon per aver ispirato, suo malgrado, l’universo di Stephenie Meyer e compagnia

Forse sentendosi in colpa, Joss Whedon ha deciso di farsi perdonare, scrivendo la sceneggiatura dell’horror più original-geniale degli ultimi anni, “Quella casa nel bosco”, a quattro mani con Drew Goddard, che l’ha anche diretto. Per scoprire cos’ha di tanto speciale questa, anzi Quella casa nel bosco, l’unico consiglio per non spoilerare troppo è quello di vederlo. La storia parte come la classica gitarella di un gruppo di giovani che anziché andare al mare si divertono a rischiare la vita in un casato sperduto nel nulla, andando incontro a un inevitabile massacro. Ma se pensate che le cose proseguiranno come in centinaia, migliaia di altre pellicole di pseudo paura analoghe, avete sbagliato

E se addosso mette una gran tensione, riesce pure a sorprendere,

stessa cosa?

“THE  AVENGERS”

DI  JOSS  WHEDON

CAST:  Robert Downey Jr., Mark Ruffalo, Chris Evans, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson, Jeremy Renner, Tom Hiddleston, Cobie Smulders, Gwyneth Paltrow

Joss Whedon è un genio. Quando vuole. Ma se pensate che qui si passi tutto il tempo a osannarlo, vi sbagliate di grosso. Anche gli eroi personali possono deludere ed è ciò che ha fatto il paparino di Buffy con The Avengers. Deludere me, almeno, visto che il resto del mondo sembra averlo apprezzato parecchio.

incasso nella storia del cinema mondiale dietro solo ad Avatar e a Titanic, un motivo ci sarà. The Avengers possiede infatti tutti gli ingredienti per piacere al pubblico di massa: una dose massiccia di azione, effetti speciali fracassoni, qualche battutina ammiccante qua e là, una lega di supereroi più all-stars delle Converse a

A mancare è però tutto quello che ha contraddistinto le altre creature whedoniane: il lampo di genio, lo scarto di originalità. L’ironia, almeno quella è presente, però non è niente al confronto di quanto ci ha abituati in Buffy o in Quella casa qui

Iron-Man, Hulk, Thor, Capitan America, la sexy Black Widow non bastavano? A loro si è aggiunta allora pure la evitabile new-entry

o spara la sua battuta da action hero, però dove sta la storia? Dove sono le emozioni?È un giocattolone, The Avengers, e il suo dovere di intrattenimento lo fa anche, ma io da Joss Whedon non mi aspetto la solita pellicola di supereroi. Io da lui mi aspetto sempre il colpo di genio e qui dentro, in questa reunion più improbabile di quella delle Spice Girls, non l’ho proprio trovato.

WAIT!  CINEMA  

di  Cannibal  KidMOVIE_Recensioni

Da  vedere... Da  evitare...

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Ciao Ago come va?Ciao Marco direi bene, anzi lo voglio proprio dire perchè di sentire dei “insomma”,“male”, “è un disastro” non ne posso più. Provo a dare il buon esempio. Bravo! Apprezzo profondamente. In effetti tra negozi che chiudono e brand che chiudono è un affermazione in controtendenza. Monoty dovrebbe essere un brand emergente... ma in questo contesto, non vi sentite già dei sopravvissuti? In tutta onestà si ci sentiamo un po’ dei sopravvissuti perché rispetto a 4 anni fa quando siamo partiti sono cambiate molte cose e abbiamo visto sparire molte realtà, che noi stessi ritenevamo progetti validi. Forse il fatto di essere stati emergenti in questo periodo, con una struttura snella e spese limitate ha giocato a nostro favore. Cosa vuol dire vivere in questo clima che spesso profuma di ‘ultima spiaggia’ e ‘resa dei conti’? Si riesce a pensare di crescere? A pensare di rischiare? In cosa ti condiziona tutto questo? Direi che questo clima, almeno dal mio punto di vista suscita a seconda dei momenti, due stati d’animo diametralmente opposti. Il primo potrei descrivertelo con un “stiamo lottando

di  marco  bianchi

fashion_The  interview

monotyclothesE’ tanto tempo che ospitiamo il brand Monoty sulle nostre pag-ine. Ma sembrava giunto il momento di fare una chiacchierata. Monoty nel corso di questi anni ha raggiunto un grande livello di notorietà e una solida fama nel panorama streetwear ital-iano. Un marchio pulito e riconoscibile che ha conosciuto il suo più grande successo di mercato col suo famoso cardigan in felpa con grandi bottoni, ma che è in grado di esprimere oggi un progetto solido, curato in ogni dettaglio, sostenuto da una crew molto affiatata. Per parlare di tutto questo e molto altro abbiamo fatto quattro chiacchiere con Augusto ‘Ago’ Abbati, il titolare del brand.

contro i mulini a vento, ma chi ce lo fa fare” il secondo, che è quello che preferisco e che ti da la forza di andare

il mercato non si può comportare con

questo, comunque, in una situazione come quella attuale è innegabile che ti condiziona. Ognuno di noi penso faccia fatica a fare quello che dovrebbe essere il suo vero lavoro, perchè è occupato a tenere in equilibrio la situazione che gravita attorno. Pensi che questa situazione vi condizioni anche dal punto di vista stilsitico? Intendo dire, che ti faccia sorgere pensieri come: “questo non lo facciamo perchè sarebbe troppo caro, questo è troppo originale e non verrebbe capito...?” Cose che magari in altri paesi non avverrebbero, e ti porterebbero a osare per produrre un capo estremamente creativo anche se apparentemente fuori mercato. Proprio quel prodotto che poi, anche se non te lo aspettavi, si distingue dal resto e si rivela un grande successo. Noi abbiamo intrapreso una strada che va contro questi concetti, abbiamo deciso di sviluppare il prodotto curandoci meno di questi aspetti rispetto al passato: il prezzo

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e la sicura vendibilità dello stesso. Però vedo e credo che la maggior parte del mercato vada in questa direzione. Noi invece stiamo cercando di differenziarci, provando a fare cose anche al di fuori del target di prezzo che avevamo in passato.

Insomma, andate contro corrente.Esatto. Per due motivi. Primo, perchè oggi

Secondo, perché crediamo che a pescare tutti nello stesso mare porti sempre di più a magri risultati. E qual’è oggi il vostro mare? Il nostro mare rimane quello da cui siamo partiti, semplicemente stiamo cercando di migliorare il nostro prodotto non curandoci per forza, in ogni, capo di essere competitivi sul prezzo come facevamo in passato. Non penso sia altro che maturazione umana e professionale e la ricerca di un target che non sia solo legato al prezzo finale del prodotto. Insomma cerchiamo un target che apprezzi ANCHE il prodotto. Immagina di descrivere il tuo brand a qualcuno che ancora non lo conosce... Monoty è un brand nato realmente da una passione per un certo tipo di abbigliamento, che ha sempre avuto chiari e saldi certi principi come quelli di non seguire tendenze momentanee a volte anche facili e commerciali. Un marchio che nel suo percorso di maturazione, non solo stilisticamente ma come immagine, posizionamento, target si è accresciuto grazie alle persone che ne hanno fatto e ne fanno tutt’ora parte

Come descriveresti il prodotto? Il prodotto oggi è un basico ricercato.

Possiamo dire forse che Monoty fa parte di un nuovo streetwear italiano?Non sta a me dirlo a noi farebbe molto piacere essere parte nel nuovo streetwear italiano.

Io riscontro una nuova tendenza nel nuovo street-fashion italiano: quella che ha messo al rogo la felpa con cappuccio stampata. E che si esprime con tagli e design, lavorando in maniera costruita su un prodotto tradizionalmente ‘povero’ come la felpa.

nuovo street italiano insieme a dei validi brand amici che vediamo spesso su Wait.

Come è nata l’idea di fare Monoty? Quali erano le idee che stavano alla base del brand? E

Quando ti ho parlato di una maturazione lavorativa, umana e stilistica pensavo proprio alla nostra, da quando abbiamo iniziato l’avventura che oggi porta il nome di Monoty. Oggi penso che avessimo dentro già allora, forse inconsciamente, l’idea di arrivare a fare quello che stiamo facendo oggi anche se inizialmente siamo partiti banalmente con la voglia di creare un prodotto nostro. Ai tempi non potevano esser altro che delle semplici

questa avventura e che oggi non fa più parte del progetto. La cosa che mi rende

come se ne vedono tanti, il mio brand è riuscito a costruirsi un’ identità sul campo arricchendosi di volta in volta grazie all’apporto di tante persone creative,

qui. Ho visto che sono nate amicizie e collaborazioni importanti nel corso di questi anni. Parlo di Silvia Di Grazia, la stilista di On & On che disegna la vostra linea femminile Mya, parlo dei ragazzi di Artillerylane... Monoty ha sempre avuto la fortuna di avvalersi di collaboratori esterni/amici partendo da Iucu, che direi conosci bene, arrivando a Silvia Di Grazia e ai ragazzi di Artillerylane in Particolare Michea de Aguiar oggi possiamo dire che io e il mio braccio destro Teo, seguiamo a 360 gradi il brand. Michea nell’uomo e Silvia nella donna seguono per la maggiore la parte stilistica. Questo vuol dire avere un team nel quale ognuno ha un preciso compito che ci sta dando tante soddisfazioni. Avere all’interno del proprio brand due persone che hanno già loro progetti in forte crescita penso sia un grande privilegio. In effetti è pazzesco. Ma se il titolare di Monoty sei tu, Ago, io ho sempre e solo sentito dire alla gente “i ragazzi di Monoty”. Nessuno ha mai capito chi faccia parte di Monoty come un collaboratore di passaggio e chi

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un concetto molto bello. Una crew decisamente nello stile dei migliori brand internazionali indipendenti. E ci tengo molto che rimanga cosi. Penso a progetti come Uniforms for the Dedicated, Surface to Air e tanti giovani brand emergenti che hanno nella loro forza il collettivo, il fatto di essere multidisciplinari, nel senso che al proprio interno hanno diverse personalità capaci di sviluppare tanti aspetti della creatività: dallo stile, al video al marketing, alla musica...al web. Esattamente.

A proposito della musica. Raccontami del rapporto di Monoty con la musica. Monoty ha, sin dall’inizio, seguito l’ambiente del clubbing underground della musica electro, legandosi quindi

mai abbandonato quella strada, anche in questo non lasciandosi trascinare da quel che era più facile e più commerciale. Oggi alcuni di quei party che tempo fa erano underground stanno andando per la maggiore in diverse situazioni e noi

quando li frequentavano 300 persone.

Raccontami qualcosa di Mr Teo, che ho avuto il piacere di conoscere questa estate personalmente.Teo, Luca Teodori, per la cronaca è l’anima

dei nostri lookbook sono opera sua. E’ la classica persona che lavora dietro le quinte, ma il cui apporto è determinante in ogni aspetto del brand. Come dicono le nostre rispettive consorti passiamo più notti io e Teo insieme a lavorare a Monoty che in compagnia delle nostre ragazze.

Parliamo ancora un attimo di prodotto. Ho visto che c’è stata un’evoluzione con l’utilizzo di tessuti diversi dalla felpa. E’ possibile che un giorno vedremo

una giacca tecnica in nylon col vostro logo? Dopo aver tagliato il cappuccio alla felpa stampata come dici giustamente tu, siamo passati all’utilizzo di altri materiali, utilizzati

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in abbinamento con la felpa. Questo è il percorso naturale verso qualcosa che sia più vicino a un total-look piuttosto che a un brand di sola felperia. Sicuramente ci stiamo approcciando a pantaloni e a qualche capospalla che renderebbero più completo il nostro brand senza abbandonare mai il cruccio di trovare in ogni collezione qualche accessorio che dia quel pizzico di appeal in più alla collezione apparel. Accessori, occhiali, portafogli... cosa dobbiamo aspettarci adesso? La prossima estate usciranno i nostri nuovi MAILCASE, custodie in tessuto imbottito stampate all-over con la forma delle vecchie buste da lettera per IPAD e MACBOOK. Prossimamente vorremmo trovare qualche accessorio non banale da realizzare con la pelle sfruttando l’esperienza dei nostri amici di Artillerylane. A volte mi chiedo, osservando realtà ben organizzate come la vostra, dove sarebbero oggi in un altro paese. Ago, dobbiamo cambiare stato o possiamo sognare di far parte, un giorno, di un paese nuovo dove noi, nel frattempo, avremo fatto la nostra parte? Hai detto bene Marco, tu come me sai bene quanto poco stia aiutando le realtà emergenti e giovani questo paese, ma d’altra parte nonostante lo si possa denigrare, a volte persino disprezzare, rimane il paese nel quale viviamo e nel quale i nostri progetti hanno preso piede.

magari cercando dei mercati esteri in cui vendere il nostro prodotto, ma facendolo da qui. Non sono un sognatore. Cerco sempre di guardare la realtà in faccia ma credo nella nostra generazione, in questi anni ho avuto modo di conoscerla. I ragazzi che hanno propri progetti hanno un’eta compresa tra i 20 e i 30 anni. Oggi in Italia è gente con le “palle”, istruita, determinata. Se c’è una possibilità di trovarsi in un paese nuovo ce la possiamo costruire solo noi. Dobbiamo smetterla, a mio avviso, di aspettare gli altri.

Sante parole ragazzo mio. Io però ho 34 anni. Quindi sono fuori.Anche io, ne ho 31.

Ho capito, siamo fottuti. Ah, ah.

www.monoty.com

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Dopo diverso tempo abbiamo sentito l’esigenza, in un periodo particolare, di fare una lunga chiacchierata con Marco Sermoneta, fondatore di Profilexpo, uno spazio che sito nella prestigiosa Piazza di Spagna a Roma, fa da ideale cornice a uno struttura che svolge un lavoro complesso e poliedrico: showroom, spazio espositivo e direzione commerciale di brand innovativi nel mondo street-fashion. Profile è stato partner assieme a noi di Wait all’evento di Brini Vs Wait, realizzato nel corso dell’ultimo Pitti Uomo a Firenze. Ecco una chiacchierata-intervista per fare il punto su una situazione in grande mutamento, all’interno dello scenario di una crisi radicale che sta costringendo a muoversi verso nuove vie e a pensare in maniera nuova il lavoro e la vita per ognuno di noi.

Ciao Marco. E’ passato un anno e mezzo dall’ultima volta che Wait ti ha fatto alcune domande. Ci racconti cosa è successo in questo periodo?Ciao Wait e grazie per avermi ricontattato. Mi fa sempre molto piacere confrontarmi con voi! Farei prima a dirti cosa non è successo. Da quando abbiamo cominciato la nostra missione è un continuo susseguirsi di incontri, contatti, proposte.Il lavoro è in continua evoluzione e non ci permette soste.

Prima di parlare di Profile per una volta vogliamo sapere qualcosa di te. Raccontaci in breve la tua storia. Da dove vieni, cos’hai fatto nel mondo della moda e quello che ti ha portato qui fino ad oggi.

di  marco  bianchi

fashion_The  interview

profilexpopiazza  di  spagna  “concept  or  die”

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Dopo gli studi feci la mia prima esperienza professionale nel settore “fashion” nello store di famiglia da cui ho imparato molto. Con l’ avvento dello “streetwear”, essendo stato da sempre un appassionato di boardsports, decisi di far diventare la mia passione lavoro, esportai tutto il mio know-how fashion nel mondo streetwear e fortunatamente riscossi successo come consulente e come rappresentante. Pochi anni fa ebbi un’ altra intuizione : lo “street-fashion”. Allora eccomi qua con Profilexpo.

Profilexpo si è evoluta. Non solo uno showroom ma qualcosa di più. Spiegaci meglio cosa vuole essere oggi Profile e il motivo di questa evoluzione.

evoluzione: siamo partiti come un classico showroom ma le energie contenute all’interno della location ci hanno spinto a un ruolo più maturo di quello iniziale. Le collaborazioni che si sono stabilite sono maturate fino ad un vero e proprio rapporto di partnership. Abbiamo abbinato alla vendita un originale lavoro di “marketing e comunicazione”.Siamo riusciti a dare alle situazioni che hanno collaborato con noi prestigio, visibilità e credibilità. Ultimamente abbiamo stretto partnership anche con altre agenzie di rappresentanza e da qui è partito il nuovo ruolo di “direzione commerciale”.

Una struttura che in questo momento è a l centro dell’attenzione del mercato inevitabilmente deve essere in grado di dare idee e risposte al problema che affligge il mercato, quello che sinteticamente può essere riassunto con l’ormai abusata e insopportabile parola ‘la crisi”.La crisi era prevedibile! Il mercato statico ormai è sempre più omologato e la Grande Distribuzione Organizzata, sottovalutata da molti, ne ha acquisito la maggior parte. Se continuaiamo a parlare di crisi la incrementiamo, bisogna reagire alla pigrizia di non superarla! In passato ci sono stati altri periodi di crisi che hanno sempre stimolato il progresso. Solo chi ha inventiva, capacità di strategia, coraggio di combatterla si salverà. Chi resta fermo su schemi che da tempo non stanno più funzionando credo che sarà vittima della selezione.

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Qual’è la formula e l’idea di Profile per sopravvivere? Qual’è la ricetta per i brand? E quale per i negozi?La ricetta è uguale per tutti, sia che si parli di brand, che di agenti e negozi. La nostra formula iniziale, ormai divenuta realtà, è quella di aver creato una struttura che coordina un pool di brands, di agenti e di negozi.Se vogliamo dare un nome a questo comune denominatore userei quello

concepito riuscirà a fronteggiare il nostro vero grande nemico e cioè la GDO. Oggi da soli è molto difficile sopravvivere, soprattutto se si è un’azienda con le caratteristiche di nicchia.

Profile e Wait sono stati protagonis t i ass ieme a Brini, storico showroom di rappresentanze di Firenze a l l ’ e ven t o d enom ina t o R-evolution. Cosa intende Profile per R-evolution?Lasciami intanto l’opportunità di ringraziare Brini per aver creduto in noi e per averci dato la possibilità di essere partner di un evento che a mio avviso si è rivelato “storico”. Grazie a questo evento siamo entrati con il nostro progetto all’interno dei migliori studi di rappresentanza e quindi anche nei migliore store italiani. Gianmaria Brini ha introdotto nel mercato italiano il concetto di R-evolution ed ha voluto utilizzare questo termine come titolo dell’ evento. R-evolution per noi è fondamentalmente un cambio di schema: è far collaborare l’arte e il design con la moda, è essere polivalenti, organizzare eventi ed attività, è fare incontrare la gente per promuovere la cultura, è voglia di sincronizzarsi all’evoluzione del mercato, è lavorare con i social network, con la rete, con i free-press indipendenti e con i blog, è mettersi in contatto con la vita reale e cogliere le esigenze di mercato.

La profile R-evolution, vedrà il seguito anche in altre iniziative?Direi proprio di si, non abbiamo alternative. Ormai siamo partiti con la nostra missione e non ci possiamo fermare. Posso anticiparvi ufficialmente il secondo round dell’evento R-evolution presso lo showroom di Brini a Firenze il primo giorno del prossimo Pitti Immagine

probabilmente la nostra presenza al Pitti con un’area dedicata a Profilexpo.

Cosa ha in mente Profile per stringere partnership forti e sicure con gli store?Oggi i negozi street-fashion evoluti e i top store hanno bisogno di aria fresca e un nuovo modo di operare. Prodotti selezionati, di qualità, appeal e perchè no, ricarico. Ci sentiamo un partner commerciale sicuro e affidabile lontano dai vecchi schemi di rappresentanza.Nasciamo come struttura integrata con la comunicazione per ricercare, valorizzare e lanciare brand e fornire un supporto totalmente nuovo legato agli store con l’ intento di scardinare il rapporto di compratore e venditore, per diventare un vero partner del negozio, dandogli protezione distributiva, coinvolgendolo nel progetto e supportandolo con la comunicazione che svolgiamo tramite un’ ampia rete di canali. Solo chi condividerà questi due concetti verrà supportato con un lavoro di comunicazione mirato e tutelato dal punto di vista distributivo. Quello che si intende fare è contenuto nella ricetta della R-evolution.

Cosa deve avere oggi un brand per entrare nel network di Profile?La caratteristica primaria del brand è che deve essere nato da un’ idea autentica. La seconda è che deve essere frutto di un percorso sudato e che dimostri che esiste una storia alle spalle. La terza è che le persone che lo gestiscono devono dimostrare di essere coinvolte da una forte passione per il progetto. Ultima e fondamentale componente è che deve seguire il percorso della qualità.

In che direzione sta andando oggi lo street-fashion italiano? Lo vedi in linea con la tendenza europea?Lo street-fashion ha ormai una sua definita identità. Quello italiano stilisticamente è in linea con quello europeo ma si differenzia in termini di qualità e prezzo.L’ispirazione è in parte presa dallo stile dark- rock e in parte dal minimalismo scandinavo. Le creazioni hanno quasi tutte origine dal design. Tessuti street realizzati su modellature fashion e viceversa.

Profilexpo anche come galleria

d ’arte. Un ideale luogo di incontro per moda e arte. Sul versante delle mostre ci sono novità in attesa per la prossima stagione?Siamo partiti con le attività di showroom e galleria d’arte presentandole in tempi differenziati. Abbiamo fatto le prime mostre nei tempi in cui le campagne vendita erano teminate. I contatti che abbiamo con artisti e designer sono continui. La nostra strategia è cambiata e abbiamo deciso di far interagire la moda con l’arte e il design. Stiamo selezionando e calendarizzando le prossime mostre, suggerendo collaborazioni con i progetti mercelogici.

Parlaci rapidamente dei marchi di Profile e spiegaci quali sono i loro punti di forza.Boom Bap. In meno di un anno abbiamo contribuito a fare di Boom Bap un piccolo fenomeno. Il marchio, con le sue t-shirt e felpe a stampe fotografiche ha il suo punto di forza nell’ironia e nell’irriverenza. Parlando di prodotto la qualità dei cotoni e i tagli al vivo laser-cut fanno la differenza. Ricarico alto, continua possibilità di riassortimento, la veloce uscita del prodotto stanno facendo di Boom Bap, per i negozi che lo hanno inserito, un pilastro. Boom Bap non è più una scommessa, ma una carta sicura su cui puntare.

Byg Bang, interamente disegnato e realizzato in Italia è un progetto di felperia costruita che non ha eguali sul mercato. Prodotti che coniugano modernità, originalità e portabilità. I sell-out sono risultati ottimi. Realizza modellature fashion nel tessuto felpa. E’ un marchio che non può mancare nei migliori negozi.

Naif. Italian Avangarde streetwear. Ispirato a linee dark e rock, coniuga un progetto italiano alla più alta fattura made-in-italy. Design che lascia senza fiato, unito a dettagli luxury e sorprendenti, fanno di Naif un prodotto per veri intenditori, destinato ai top store e alla loro clientela più sofisticata.

Knob Musician Design ha un approccio diretto ed essenziale allo stile ed una raffinata cura per il dettaglio. Fuori dagli schemi convenzionali del design e profondamente legato alle influenze musicali indipendenti e non, si posiziona inevitabilmente come brand

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alternativo apprezzato da un’ampia fascia di estimatori. Attraverso un design d’avanguardia dal sapore grafico e vintage è stato sempre associato allo stile nord europeo, pur mantenendo la produzione completamente made in Italy.

Pietro Ferrante. La gioielleria che scende in strada. Ha esportato le proprie maestranze su leghe il cui prezzo è accessibile a tutti. Anche questo progetto rigorosamente made in Italy.

M-Stash nasce dall’ idea di poliedricità e di artistico. Il concept della doppia vestibilità, relativamente semplice, sfocia in un’idea più amplia e articolata di lasciare la possibilità a chi indossa un capo di ottenere diverse possibilità di utilizzo che non si limitano all’inside-out della maglietta. La poliedricità di ogni singolo capo d’abbigliamento rende il brand con una notevole appetibilità, come risposta alla staticità delle proposte del mercato in generale, dove un potenziale cliente può sfruttare questi prodotti in modi differenti. Come accessori propone una pochette da taschino e il papillon, reversibile con due pattern differenti, senza laccio, con un’ asola nascosta che permette di attaccarlo a qualunque prodotto con i bottoni.

In realtà questi non sono tutti i brand di Profile, ma i progetti con cui la collaborazione è partita da maggior tempo ed è più matura. Ci sono anche altri brand di cui mi piacerebbe prossimamente svelarvi l’identità.

Abbiamo visto collaborazioni proficue come quella tra il gioielliere Pietro Ferrante e Boom Bap. Proseguiranno le collaborazioni tra brand della tua squadra?Sicuramente si!La nostra logica di lavoro è basata sulle collaborazioni e sulle condivisioni. Non abbiamo una struttura che ragiona a compartimenti stagni e ci piace molto stimolare le mescolanze.Gli scambi culturali hanno sempre generato evoluzione ed oggi il mercato ha bisogno proprio di questo.

Il tuo slogan ?CONCEPT OR DIE

www.profilexpo.it

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FASHION_The  Shop

WAIT  SHOPS  

maison  studioWait! Magazine è distribuito in oltre 300 tra i migliori fashion store italiani. Era giunto il momento di intervistarli anche qui sulle nostre pagine! Wait! vuole così ringraziare la partnership con questi shop, che ci ospitano con tanto affetto dando loro visibilità, creando partecipazione e allo stesso tempo ascoltando il loro i n t e r e s s a n t i s s i m o , f o n d a m e n t a l e , parere sui brand più caldi e le ultime tendenze. Questo numero vi presentiamo maisonstudio e Hotel Maison a Bisceglie, Bari.

Nome del negozio?Maisonstud io pr imogen i to ; Hote l Ma ison secondogenito.

Come mai questo nome?Come è evidente la parola chiave è MAISON. Il nome deriva prima di tutto dalla location, Maisonstudio, che ha il primato in Puglia come primo fashion store ubicato in un loft di 120 mq con giardino privato e zero vetrine, una vera e propria maison, questo a sottolineare la grande personalità dello store e ad evidenzare un nuovo metodo di lavoro: non la solita

su ogni cliente. Il primogenito si trova nella zona residenziale di Bisceglie in provincia di Bari e si sviluppa su due superfici: un’area coperta di 120 mq e una più estiva di 170 mq tra parcheggio privato e giardini.Il secondogenito è situato nel cuore del centro nel Palazzo di Liddo, risalente al 1876.

Chi e il titolare?Il titolare di maisonstudio sono io, Alessandro Altomare.

Descriviti in tre parole.Fuori dagli steriotipi.

Come e perchè gestisci un fashion store?Faccio un passo indietro. La mia figura lavorativa nasce nel 2000 come buyer per una grande boutique del paese e fino al 2007 ho gestito gli aquisti per i tre store piu forti del nord barese, store differenti tra loro. Ho comprato da Armani, CK, Moncler, per fare alcuni nomi, spaziando a Margiela, Paul Smith, Helmut Lang, Costume National fino alle leccatissime griffe come Prada, Miu Miu, Ferragamo, Dolce & Gabbana, Dior eccetera.Tutto ciò mi ha permesso di vedere a 360 gradi il mondo della moda e captare che il futuro degli store

di  Marco  Bianchi

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innovativi del momento.

Quali caratteristiche deve avere un marchio per entrare nella tua brand list?La prima in assoluto è la d istr ibuzione , attenzione a l rapporto qualità-prezzo e la capacità di reinventarsi ogni stagione, di stupire il consumatore finale, nel mio caso molto esigente.

Tre canzoni che ascolti al lavoro.La musica selezionata per gli store rispecchia la polivalenza del mood che proponiamo. Mi piace ascoltare nei miei store i podcast di Colette o di Oki-ni e questo mi fa sentire piu vicino all’Europa che conta.Però direi i Mgmt con Kids, Rock Steady dei The Bloody Beetroots e Gold on the Ceiling dei The Black Key.

Come si è evoluto in negozio da quando avete aperto? Maisonstudio in 10 stagioni ha avuto una crescita esponenziale non indi f ferente calcolando anche l’incognita della situazione economica degli ultimi anni.Le prime stagioni era una jeanseria evoluta: siamo partiti con Evisu, Cycle, Diesel, Adidas Original, Fred Perry Raf Simons e altri brand annessi. Oggi mescoliamo culture e stili, da Vans alla sartoria napoletana, dal su-misura ad American Apparel, dalle fragranze per ambiente ai profumi parigini, dai papillon in ceramica alle Adidas alate di Jeremy Scott. Sono vicino all’utopia di avere un contenitore polivalente dove il filo logico è avere tutte le categorie di clientela attenta e contemporanea: a partire dal giovane imprenditore super leccato al dj tatuato, dal ragazzo che va in skate a quello che va in barca. Praticamente qualsiasi persona attenta e contemporanea può essere un nostro cliente.

Come pensi si evolvera nei prossimi anni?Beh, a questa domanda ti rispondo con il secondo store appena nato inaugurato il 30 Marzo del 2012. Partiamo dal presupposto che il nostro lavoro in questa nazione a mio avviso sta attraversando un momento d i rad ica le cambiamento. Parlo sia di stile che di meccanismi. Molte volte mi trovo in difficoltà nel trovare ciò che mi serve, magari lavori con i cinquanta brand più giusti che ci sono ma tutti fanno più o meno le stesse tipologie e lo stesso mood. Paradossalmente ci sono dei buchi di mercato fertile che nessuno

evoluti non fosse piu il solito concetto di brand o super-alti

tendenze e le fasce di prezzo che rispecchia il modo di comprare del pubbico medio-alto. Questa idea non proprio condivisa dai miei ex-titolari mi ha spinto a mettermi alla prova, quasi una sfida con le statiche mentalità standard di fare stile nel segmento medio-alto. Logicamente il mercato mi ha dato ragione.Se non gestissi un negozio di abbigliamento cosa feresti nella vita?Se non gestissi un negozio d’abbig l iamento, s icuramente avrei fatto il creative-director di

Hai una filosofia particolare?Questo è il punto focale. Sono convinto che oggi la filosofia imprenditoriale sia il 70% del successo di uno store. La mia è che qualsiasi prodotto sulla faccia della terra sia giusto avere per un pubblico attento, deve trovarsi nei miei store.

Che marchi tieni?Oggi lavoro con: Pier Balmain, Grifoni, Htc, Nike Pinnacle, adidas Jeremy Scott, Levis Vintage, Volta, Giacomomorelli, Balmain, Roberto Collina, Vans Limited Edition, People, L’eskimo lab, Equipe 70, Pence, Gienchi, Relive, Golden Goose, Oakley, Super, Oliver People, Phonz says Black, Raparo,

brand.

Il brand di successo della stagione?Pier Balmain, non mi aspettavo un

positivo.

Il brand rivelazione?Il brand rivelazione è Pence, azienda di braghe con una cura maniacale per i particolari e anche per la p/e è uno dei pochi brand che riesce a fare innovazione sul prodotto. Per quest’inverno, come già alcuni indizi dell’estate passata hanno sottolineato, c’è una grande ritorno alle fantasie e il must sicuramente sara la felperia fiorata di MSGM e come accessorio lo zaino.

Quale brand vorresti inserire prossimamente?l brand che abbiamo già inserito sono Marcelo Burlon e MSGM che alla guida ha Massimo Giorgetti, uno dei creative director più

vede. Questo ha fatto opacizzarre l’ importanza del concetto di boutique: negli ultimi due anni in poche parole i negozi si sono tutti standardizzati, troppa offerta copia e incolla.Detto ciò maisonstudio da quest’inverno diventa un negozio/personal shopper. I clienti super-selezionati che hanno voglia ancora di differenziarsi dalla massa e sono gelosi del proprio stile e delle proprie scelte, hanno voglia di consulenza. Non tutti hanno il tempo di smanettare sui blog e capire come bisogna evolvere il proprio gusto ai passi con la moda... beh a questo ci pensiamo noi! Per raf forzare questo concetto sto invenstendo tanto sul co-branding, ossia limited-edition esclusive solo per il nostro store. Un esempio sarà Raparo x Masionstudio e cosi via.Hotel Maison il neo-nato, invece, assorbirà tutti i brand più commerciali e distribuiti a tappeto.Abbiamo sposato in pieno il concetto di co-branding in questo caso assieme al brand veronese Hotel .Interagendo direttamente con l ’ a z i enda -madre r i u s c i amo a creare un mood molto contemporaneo con produzioni made in Italy a fascia prezzo low-cost. Tuttavia, operando in questa maniera, siamo in grado di garantire anche nel segmento low-cost l’esclusività del prodotto. Da qui deriva il nome Hotel Maison.

Se un giorno aprirai un negozio fuori dall’Italia dove ti piacerebbe andare?Sinceramente è un ambizione che ho sempre avuto, se avessi la possibilità un domani sicuramente a Tokyo perchè sono in sintonia con il modo di ragionare dei giapponesi, con la loro perfezione e praticità assoluta. Tra l’altro, visto che tra fiere e sfilate i giapponesi mi fotografano spesso magari è già un feedback positivo!!!

Facci i nomi e la descrizione di due clienti leggendari.Mi metti in difficoltà, tutti i clienti da noi sono leggendari. Calcolando che ci troviamo in provincia di Bari penso che meritano un saluto i clienti che ci seguono a distanza. Davide , odontoiatra at ip ico milanese che porta in nostro mood pugliese in giro per la Milano Bene, poi Mattia che oltre a tatuarsi qualsiasi oggetto, gli piace portare il nostro mood in giro per Lugano.

maison-group.com

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FOCUS  ON  

supreme

La nuova collezione di Supreme New York è qualcosa di eccezionale. Il marchio newy-orkese, ha toccato l'apice dello streetwear con questo campionario che qui pubblichi-

-tivi, ma che in realtà meriterebbe un numero intero. E' veramente il vocabolario dello streetwear di alto livello. Una collezione che rimane fedele allo spirito di Supreme e mixa al suo interno un insieme di tendenze

tessuti classici come il tweed abbinati a capi street, i capi di sapore collegiale, quelli che fanno baseball e football americano, i capi di derivazione work, come le giacche da meccanico, le fantasie di ispirazione caccia e pesca. Il tutto è BOLD e incapace di pas-sare inosservato come il vero streetwear di scuola americana prevede, eppure tutto è estremamente di classe. Classe streetwear superiore come nessuno francamene sa fare. E anche la qualità è di livello superiore. Pazzeschi i piumini in pelle imbottiti, e le varsity jacket con cappuccio zippato e man-iche in pelle. Non mancano le collaborazioni come quella con Levi's e Champion. M.B.

www.supremenewyork.com

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FOCUS  ON  

outdoorstyle

1. Giacca con interno in pellicciotto Revolution; 2. Cardigan Anerkjendt; 3. Borsa camouflage

Cappello Pendleton; 6. Maglione Revolution.

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FOCUS  ON  

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1. Felpa Boom Bap; 2. CP Company Goggle Hat; 3. T-shirt Boom Bap; 4. Mykita Mylon Robocop sunglasses;

con papillon Malph.

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FOCUS  ON  

coolchape2013//

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Non so dire se oggi Coolcha sia arrivato alla maturità, e in fondo

margini di crescita. Tuttavia sembra passato un secolo da quando

streetwear ricco di doppi sensi e gag adatte a un pubblico di

collaborazione con Modiano. Inutile negare il fascino che hanno le

su felpe e t-shirt.Il marchio ripensa alla propria maniera le tendenze odierne creando deliziose texture con i motivi classici stampati sul retro delle carte Modiano che diventano fodere per le maniche e cappucci.I taschini sul petto delle t-shirt sembrano vere e proprie carte rovesciate, mentre i dadi, opportunamente forati, si trasformano con grande

www.coolcha.eu  

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La storia di American College è la storia di 2 amici francesi. Un giorno sulla terrazza di un caffè evocano la possibilità di rilanciare un pezzo culto dell’abbigliamento: la “teddy jacket” il leggendario giubbotto americano in stile collegiale con maniche in pelle e busto in panno di lana. All’improvviso decidono di credere nell’impresa e senza conoscere niente del mondo della moda e del business, grazie all’aiuto di alcuni amici, riescono a realizzare i primi prototipi.

diventa un piccolo best-seller e i migliori negozi francesi iniziano a contendersi il marchio. Detto, fatto. American College viene distribuito in oltre 20 paesi, la linea si arricchisce con altri capi, ma il “teddy” rimane il best seller assoluto e oggi approda anche in Italia. Grande qualità e vestibilità pazzesca. Consiglio di provare il capo per innamorarsene. In Italia è distribuito da Junk Room. M.B.

www.americancollegeusa.com  

FOCUS  ON  

Americancollege

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byg   bang//Byg Bang continua a sviluppare il suo percorso teso a rielaborare e nobilitare la felpa mediante una

nordiche e talvolta rock. La felpa viene lavorata assieme ad altri materiali come la lana cotta e ricchi dettagli in pelle e corda. Solo nei migliori negozi. A.K.V

www.bygbang.com  

CAST//Il motto di CAST per la prossima stagione? HAVE FUN! CAST continua il suo lavoro di grande successo nell’ambito degli orologi e delle customizzazioni uniche. Possiamo oggi dire che è stata la prima azienda a lanciare sul mercato fashion italiano grandi classici dell’orologeria digitale rivisitati in maniera unica. L’idea di presentarli con bracciale in cordura ha spopolato: colori tinta unita,

Oggi CAST fa un altro passo avanti e lancia un nuovo prodotto sul mercato: il Kit CAST. Customizzare è la parola d’ordine. Di cosa si tratta? Il kit è uno speciale box che contiene un cinturino in cordura, modello marines americani, indistruttibile, disponibile in

ed acciaio, punte, teschi, stelle, modello attacca/stacca. In aggiunta troverete un ‘leva anse’, lo strumento usato dagli orologiai per la

vostro orologio, cambiando il colore del cinturino, aggiungendo o togliendo borchie. Perseguendo il principio della personalizzazione, il Kit CAST consente di reinventare l’orologio ogni giorno: il cinturino è di misura standard ed è compatibile con i maggiori marchi sul mercato. Ora sta a voi! M-B.

www.castdistribution.it80

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kenzo//   Il rilancio di una griffe storica passa dallo streetwear. Oggi la passerella passa dalla strada. I brand luxury per trovare nuova luce, freschezza e un nuovo contatto col pubblico vanno ad abbeverarsi alla fonte dello streetwear.

scalpore: con Vans e con New Era.Non è la prima stagione che Kenzo collabora con Vans: i modelli Authentic si tingono con le fantasie più accese della Maison: un pack rigato e uno con fantasia ‘uva’ per delle sneakers che non passeranno inosservate. M.B.

www.kenzo.com

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il  centimetro//Sembrava un gioco, di quelli che possono esaurirsi nel battito di ciglia di una stagione.Un idea folgorante prima della scorsa estate: un bracciale in pelle stampato come un “metro da sarta”, nel classico colore giallo. Idea curiosa per un bracciale originale. Però quando le cose le fai bene si vede. Il bracciale è fatto in maniera superba, da un’azienda italiana specializzata nel lavorare la pelle. La qualità si vede in ogni dettaglio: la pelle, il gancio in bronzo calamitato con sistema brevettato per evitare lo sgancio accidentale. Il successo è talmente forte che si decide di creare due colori ‘speciali’ a tiratura limitata: bianco e azzurro. Vanno sold out in pochissimi giorni.La richiesta del prodotto è più elevata di quello che è disponibile

produzione, iniziamo a vederlo al polso di molti vip, dj, e stelle dello spettacolo. Ora ne escono due colori speciali: nero “new zeland” con numeri incisi in bianco, e grigio “di Londra” con numeri incisi in nero, entrambi con calamita dipinta in colore nero gommato. Talmente belli da convincere anche gli scettici che un bracciale giallo non se lo vedevano al polso, magari sotto un gessato e una camicia. Quando un prodotto è curato nei dettagli e realizzato ad arte fa venire voglia di possederlo, ma questo Centimetro esprime un magnetismo ancestrale, che fa venire voglia di possederlo e indossarlo. M.B.

www.ilcentimetro.it

m-stash  papillon  collection//Dopo avere esordito sul mercato con le loro t-shirt reversibili,

prodotti e presenta una vera e propria collezione di papillon. Oggetto per trendsetter metropolitani, ben si abbinano al baffo d’ordinanza, in una gamma di colori, e con l’incofondibile dettaglio stampato frontalmente. Tutti i papillon sono reversibili e permettono di esibire fantasie e colori diversi, per essere perfetti in ogni momento. Il dettaglio in più? Una semplice asola che permette di indossare il farfallino attaccandolo direttamente al bottone. M.B.

www.m-stash.com

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gourmet//  Forse nome non fu più azzeccato per un marchio

massa. Questa stagione Gourmet ha realizzato uno special pack in cui ha

sebbene ormai il camo sia una tendenza di massa, l’unicità delle sneakers Gourmet non viene di certo meno. M.B.

www.gourmetfootwear.com

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Saturdays  Surf  NYC//Chiudete gli occhi e pensate a New York. Tutto potrebbe venirvi in mente tranne che una cosa: il surf. Eppure Saturdays Surf NYC è un brand di New York che col surf ha molto a che fare.Il tutto è nato da un piccolo negozio, sorto a Soho nel 2009. L’idea era quella di vendere tavole da surf e costumi da bagno mettendosi in sintonia con lo stile di vita di chi a New York vive, lavora e, il weekend va a fare surf. Il negozio ha presto iniziato a disegnare una propria linea di abbiglia-mento maschile. Un prodotto di qualità e dalle linee semplici e minimali. Pochi colori, nessuna stampa che possa rimandare alle classiche stampe colorate e fumettose del surf storico. Qui le stampe sono monocro-matiche, le tinte unite e, al massimo, compare qualche riga. Tutto pulito e essenziale all’ennesima potenza come gli stessi negozi dove si trova il

Negozi che non solo vendono abbigliamento ma anche libri e accessori “lifestyle” e si trasformano in luoghi d’incontro per giovani imprenditori

tavoli di fronte allo store, una tazza di caffè in mano, può discettare di

La linea d’abbigliamento, in sintesi, non ha davvero nulla di innovativo. E’ un prodotto ben realizzato e di buon gusto. Ma il vero surplus della stessa è la forza della città di New York, che riesce, nonostante tutto, ancora oggi, ad imprimersi in tutti i fenomeni, veri e genuini, che le girano

www.saturdaysnyc.com

FASHION_Brand  Review

Brand  Reviews

di  Marco  Bianchi

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ANERKJENDT//botto. Forse i clienti italiani non sanno come pronunciare il nome. Ma prendono il capo e lo pagano alla cassa. Stile da boscaiolo scandinavo. Barbe rosse arruffate che si abbinano alla cartella di colori della collezi-one: terra, sabbia, arancione,crema, verde oliva. Colori accostati a materi-ali dal tocco spesso grezzo, come lino e cotone. Un design evoluto e mai banale, senza per questo risultare eccessivo. Anerjkendt è il nuovo brand

ai suoi colori accesi, il suo stile eccentrico, e i suoi prezzi concorrenziali, Anerkjendt rappresenta il progetto “maturo” dell’azienda, rivolto a un target più adulto. Il brand è entrato nei negozi da poco più di un mese alla sua prima stagione e sembra dura che possa uscirne presto. Info italia: www.fnvitaly.com

www.anerkjendt.dk

Satorisan//E’ un momento di grande fermento e trasformazione per la moda street-fashion in italia. I fratelli Lanzetta hanno deciso di chiudere il loro store a

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room/agenzia che si è dimostrata subito molto attenta nella ricerca e scelta dei marchi. Il primo che mi hanno segnalato si chiama Satorisan. E, per il sottoscritto, è stato amore a prima vista. Si tratta di un brand di calzature spagnolo, fondato nel 2010 con sede a Valencia, che si dimostra molto abile a lavorare in un settore di mercato ultimamente molto vivo: quello delle sneaker che convergono verso la calzatura “fashion” e “civile”. Satorisan riesce veramente bene in questa convergenza che

della pelle lavata conferisce alle scarpe un sapore artigianale che è sug-gerito anche dal nome del brand. I dettagli ricchi di gusto si riscontrano anche nelle cuciture in cuoio a vista, nei lacci che hanno passanti anche

sul fondo spesso assume colori sgargianti. Le tinture dei pellami hanno un aspetto bello e non uniforme, che fa in qualche maniera, di ogni scarpa un pezzo unico, proprio come una scarpa artigianale. I prezzi partono in maniera concorrenziale: si va dai 79 euro, a salire per i modelli con applicazioni di altri materiali, con l’interno in pelliccia, o nei boots. Un

www.satorisan.com

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onepiece//a One Piece. La prima cosa che pensi

tuta? E’ un pigiama?” I danesi di One

pratica hanno inventato un nuovo prodotto, una categoria che non es-isteva prima. One Piece è un comodo capo da mettere per gironzolare in casa durante le domeniche, ma anche per farsi un giro in città nel tempo libero se siete coraggiosi. E’ un capo da indos-sare per essere comodi e per sentirsi super rilassati.Mi trovavo allo scorso Bread & Butter di Berlino quando il mio amico Nino

Moon a Bari, letteralmente ipnotizzato dal prodotto ne ha ordinate alcune decine. Lo ammetto, rimasi allibito e lo guardai come se fosse un pazzo. Pen-savo che questo prodotto fosse troppo particolare per il mercato italiano e che nel nostro paese non ci sarebbe stata l’elasticità di capire e sposare un

non appartiene a nessuna categoria

successo da Banana Moon è stato clam-oroso e dopo pochissimi giorni di com-mercializzazione occorreva riordinarne altri 200 pezzi.Una bellissima notizia e un premio per chi ha saputo osare. A Bari da Ba-nana Moon One Piece è un successo pazzesco. Lo diventerà anche in tutta Italia?

onepiece..com

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buttero//e stivali in pelle a concia vegetale. Il magnetismo di questo prodotto per me sta tutto nella

accostamenti dei toni cromatici, i lacci in cuoio, piccole cuciture a vista. Un marchio con tantissima qualità, che si sta introducendo nel mercato premium internazionale solo con la forza del prodotto e della superiorità made in Italy.

www.buttero.it

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miito  //La nuova collezione di Mito si basa su una linea di felperia e cotone estremamente pulita, giocata tutta sui tagli. Uno stile progressivo per un cliente evoluto e attento al proprio look: un pubblico metropolitano che ama vestire semplice e pulito senza che questo voglia dire “anonimo e banale”. Cuciture trasversali, tagli asimmetrici, drappeggi e zip. Questo crea l’unicità dei capi, come anche le tinture, a freddo e gli effetti spruzzati

pensato e prodotto in Italia, che sta entrando a far parte di quel gruppo di brand che rappresentano il nuovo streetwear made in Italy.

www.miitomilano.it

NAIF  1979

FELPA  REIMS  2.0  APP-Pocket//NAIF 1979 si tuffa nel futuro immaginando già oggi l’abbigliamento di domani che sarà sempre più integrato con la tecnologia. NAIF 1979 è stato il primo brand ad ottenere in assoluto l’utilizzo per i suoi capi in Italia, di un brevetto internazionale depositato da Massimiliano Santuccio e sotto licenza esclusiva della NEW FABLE Srl: si tratta di una tasca speciale dove riporre lo smart-phone, dotata di un una membrana trasparente che permette di controllare lo schermo mediante il tocco. Dalla tasca i cavi portano

idrorepellenti e consentono anche il lavaggio. La felpa è perfetta per muoversi, correre e fare sport, ascoltando musica e telefonando senza impedimenti. Il capo sarà disponibile da ottobre 2012 in una tiratura limitata di 80 esemplari, al prezzo di 169 euro, che saranno prenotabili sul sito del brand nella sezione e-store:

www.naif1979.it

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brooklyn  we  go  hard//Potreste mai pen-sare che un marchio di nome Brooklyn We Go Hard, sia di un brand 100% francese? BWGH, nasce dalle passioni di due amici d’infanzia

-

parte dal punto di vista che l’arte vive quando è indossata e vissuta. Da

ricamata: “Brooklyn Parle Français”. Il brand nelle proprie esposizioni -

chio che ha saputo, con un’ idea semplice, e per dir la verità, non nuova, colpire e affascinare il pubblico, tanto da essere selezionato in alcuni dei migliori store europei.

www.bwgh.fr

spirit   hoods//Spirit Hoods, marchio losangeliano, nonostante il clima della california vanta una base di personaggi illustri sempre crescente che segue le sue orme o, per meglio dire, le impronte delle sue zampe. Ogni cappuccio, rigorosamente in faux fur, rappresenta lo spirito di un animale. Lupi, panda, tigri, orsi non solo da “mettere in

ad aiutare proprio l’animale che hai scelto di portare con te il pros-simo inverno.

la «Polar Bears International» per la conservazione in tutto il mondo

spirithoods.com

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FASHION_Man

FOCUS  ON  

welcomeLa gang di Reception, dopo aver colpito il mercato italiano e internazionale con

oggi inventa un nuovo brand e un nuovo prodotto. Il punto di partenza si chiama Tyvec. E’ un tessuto molto speciale. Sembra carta, è leggero, eppure è super-resistente. E’ un tessuto brevettato per le buste delle lettere americane, e oggi inizia ad essere utilizzato in altri ambiti. L’abbiamo visto utilizzato anche per portafogli, oggi si trasforma in giubbini in stile wind-braker. Leggero, eppure resistentissimo a strappi e all’acqua. Welcome ne ha fatti alcuni bomberini e trench per uomo e per donna, li ha stampati con texture leggere e li ha resi il nuovo oggetto glamour del desiderio. Un capo che siamo sicuri comparirà presto indossato dai migliori fashion blogger. Benvenuto, Welcome ! M.B.

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FASHION_Woman

FOCUS  ON  

london  calling

jovonnista//  Nata nel 2007 la linea Jovonna esplode a Londra. Jovonna è una giovane fashion designer che vive a Londra ma ritorna nella sua Cina per produrre le proprie collezioni. Nel 2010 nasce il secondo brand, Jovonnista London, con un prezzo più accessibile e creata per essere distribuita all’interno di

in numerose boutiques inglesi e oggi arriva anche in Italia. Una linea che sa molto di una Londra giovane e glamour:

camicette borchiate, dettagli in paiettes, trench leggeri. Uno stile irresistibile ad un prezzo veramente concorrenziale. Jovonnista è un nuovo must. Info italia: www.baltimorastudio.it M.B.

www.jovonnalondon.com

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1. Goldie Monty Top; 2. Peter Pan Collar Maison Scotch; 3. Goldie Mercie Skirt; 4. Aninal Dress Sister

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FASHION_Focus  On

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biker  jackets//  In senso orario. Alexander McQueen biker jacket;Junia Watanabe printed biker jacket; Christopher Keane leopard biker jacket; Rick Owens ‘naska’

biker jacket.

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FASHION_Focus  On

chloe  sevigny  x  opening  ceremony//  

www.openingceremony.us

naif  nizza  dress//  

www.naif1979.it

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FASHION_Focus  On

Adidas  obyo  originals  by  originals  by  jeremy  scott//  

Una collezione che è ormai un evento. Per gli appassionati di moda, per i curiosi, per i collezionisti di tutto il mondo. Una cosa è certa, anche dopo diverse stagioni la ObyO by Jeremy Scott riesce ancora a stupire. Colore, eccentricità, giocosità, allegria e voglia di una moda che distingua in un sistema che tende sempre di più all’omologazione: questi i tratti distintivi del Jeremy Scott way of do. A noi piace, e continuiamo ad aspettarlo come il primo giorno. Nella foto uno stilavaletto con zeppa e “ali di farfalla” della collezione A/I 2012-13.

www.adidas.com

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1. T-shirt J.W. Anderson for Topshop; 2. Clutch Alexander McQueen; 3. J.W. Anderson for Topshop sweater; 4. Aninal

Skull Sweater; 6. J.W. Anderson for Topshop trousers; 7. J.W. Anderson for Topshop sweater; 8.T-shirt Reception.

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FASHION_Focus  On

shourouk//  

dei tessuti, ha collaborato con Jean Paul Gaultier e John Galliano a Parigi e con Roberto Cavalli a Firenze. I suoi gioielli sono un viaggio psichedelico tra cristalli

placche di plexiglas adornate di pietre coloratissime, azzardate, eccessive e bellissime. Il tutto fatto rigorosamente a mano. Chapeau.

www.shourouk.fr

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FASHION_Focus  On

sugarhill        boutique//  Pawel e Aleksandra Przedpelska, Sugarhill Boutique propone abb ig l i amento femmin i le fresco, bon ton e senza tempo: leggerissimi minidress, micro pull, trench e camicie iperfemminili ed originali, dalle stampe insolite

gusto castigato ma ammiccante che non si prende troppo sul serio. La collezione ora nei negozi è un viaggio nel bosco delle favole della nostra infanzia popolato da magiche volpi, cervi e scoiattoli. I colori - dal senape al ruggine con tocchi di bordeaux, verde e ghiaccio - hanno quasi il profumo della cannella, delle mele caramellate e delle foglie secche. Parlano d’autunno, di natura, fondendo perfettamente mood retrò e contemporaneità.

www.sugarhillboutique.com

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FASHION_Focus  On

FOCUS  ON  

Jeffrey  campbell//

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“Di più è meglio”. Questo sembra essere il motto di Jeffrey Campbell e delle sue scarpe. Il marchio nasce nel 2000 a Los Angeles, in un’azienda a conduzione familiare a saputo catturare e mixare il gusto della strada a quello della passerella, disegnando scarpe immediatamente riconoscibili che sono diventate icone del nostro tempo. Apprezzate dalle star e dalle fashion blogger più famose Jeffrey Campbell è il vero nuovo fenomeno della calzatura. Tendenza, qualità dei materiali e comodità anche nei modelli dal design apparentemente più ardito rappresentano scarpe di cui si si innamora a prima vista, e , ancor più, una volta indossate.

www.jeffreycampbellshoes.com

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FASHION_sneakers

FOCUS  ON  

Sneakers

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Nike  x  Undercover  Gyakusou//

NIKE  ROSHE  RUN  TRAIL//

TRETORN  by  WHITE  MOUNTAINEEREING//  

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MISSONI  X  CONVERSE//

ADIDAD  BASKET  PROFI//

puma  glyde  vintage//

supra  falcon//

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FASHION_Sneakers

106Vans California Chukka Boot - Flannel Pack

Vans California Chukka Boot Guate

Vans Vault Sk8-Hi Italian Leather

Vans California Era - Flannel Pack

Vans California Sk8 Hi Slim ZizZag Pattern

Vans California Sk8 Hi Reissue CA Leather Pack

Vans Vault Era Horween Lx

FOCUS  ON  

very  special  vans

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FOCUS  ON  

premiumsneakers

FASHION_sneakers

Golden Goose

Margiela

Giuseppe Zanotti

Converse by John Varvatos

Golden Goose

Rick Owens

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FASHION_Focus  On

FOCUS  ON  

yuketenanno in cui Yuki Matsuda, trasferitosi in America, ha iniziato il suo lavoro: la ricerca dei migliori esemplari della calzatura tradizionale americana

-

culture diverse. Yuki si è avvalso, nel suo percorso, del supporto dei più bravi artigiani da cui ha appreso personal-mente le più esperte tecniche manuali e l’approvvigionamento e l’utilizzo delle migliori materie prime. Tutto questo

una straordinaria sintesi di culture sec-olari. E’ fantastico guardare il risultato di queste calzature: scarpe classiche e senza tempo, da cui è facile riconos-

perfetta. Il particolare inconfondibile è la cosiddetta ‘crepe sole’, la suola gialla morbidissima di pura gomma naturale

www.yuketen.com

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ART_Exhibitions

ART Exhibitionsdi  Manuela  Pizzichi

“DENOUEMENT”    

Tony  Oursler    

Dal   29   Settembre   al   21   Dicembre  

2012  

FaMa  Galley,  VERONA    

a Mike Kelley e John Miller del progetto “The Poetics”,collettivo prima artistico poi musicale, che univa sperimentazione visuale, melodica e performance in un progetto creativo avanguardista

collaborazione con artisti quali Sonic Youth e

universalmente come il padre della video-scultura, Tony Oursler in realtà non lo riesci ad inquadrare:

produzione sono aspetti separati e partecipi di un’ evoluzione continua che segue la via di un’ unica sfumatura progressiva che, almeno per adesso,

Una mostra che, anche nel titolo, parla di svolte, rovesciamenti cruciali, intrecci svelati e di futuro senza risposte che altrimenti non sarebbe tale. Immagini proiettate su materia. Suoni, pensieri sconnessi e parole. Arte psicotica, multipla, alienata e sovrapposta. Installazioni oniriche, creature ipnotiche: come le cose che desideri perché non puoi conoscerle e nemmeno capire.

“MUTABILES  NYMPHAE”  

Roberto  Kusterle  

Dal  2  al  29  Ottobre  2012  

Acquario   Civico   /   MC2   Gallery,  

MILANO  

Trasformazioni divine di una femminilità corporea e terrena che si esprime negli scatti in bianco e nero di questo artista goriziano che nel tempo

erotismo immobile e violento. Identità mutate da ferite oscene, prive di colore. Ritratti sadici di donne. Crudelta’ animale, subita sulla pelle e

si sviluppa nella bellezza assoluta di una realtà nuda e stravolta. Un’ opera eccezionale, quella protagonista di questa personale a cura della Mc2 Gallery di Milano. La potenza emozionale di questa serie di lavori, come di tutta la

forza che nasce da un’ unione stilistica quanto concettualmente perfetta tra poetica fantastica e universo razionale, delicatezza formale e violenza simbolica: il realismo estremo dell’ immaginario, attraverso gli occhi e il segno di un fuoriclasse.

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“SOUND  AND  VISION  FROM  MANCHESTER”  

Kevin  Cummins  

Dal  5  Ottobre  al  20  Novembre  2012  

Ono  Arte  Contemporanea,  BOLOGNA  

Immagini e ricordi di una Madchester degli

rimpianti. La città della Factory Recods, dove Smiths, Joy Division, New Order, Happy Mondays, Stone Roses ed Oasis mossero i primi passi e lasciarono il segno per tutta la scena musicale

musica e alle persone. Le ha ascoltate e guardate in silenzio, dalla lente di un obiettivo intimo, quasi

e soggetto e rimanda a chi guarda l’essenza pura di un ritratto fedele di musica, di dolore e di

il cuore e l’ inizio di una serie di eventi che si sviluppano all’ interno di vera e propria rassegna che trova spazio a Bologna per tutto il mese di ottobre: documentari e proiezioni alla cineteca Lumiere, Noel Gallagher e Buzzcocks in concerto

coi dj set di Peter Hook, bassista e fondatore dei Joy Division e Mike Joyce, batterista degli Smiths.

“PEEP  SHOW”  

Enrico  Macchiavello  

Dal  5  Ottobre    al    16  Novembre  2012  

Violabox  Art  Gallery,  GENOVA

 Macchiavello inaugura la riapertura della Violabox Gallery con una mostra unica nel suo genere. D’ altronde si parla di un artista abituato a stupirci per ironia e curiosità: genovese di

raggiunge il grande pubblico come illustratore per il marchio Ceres, con quei suoi omini orridi e irresistibili. Non si ferma alla pubblicità e continua a rincorrere nuove ispirazioni, soprattutto in campo multimediale ma anche pittorico. E oggi ci sorprende ancora. Qui ogni elaborazione e tecnologia è abbandonata per la carta, il disegno e una piccolo giocattolo d’ altri tempi. L’ arte vista da uno spioncino: scatole telescopiche dipinte nell’ interno, che racchiudono in profondità un universo grottesco di storie, fumetti, tragedia e dissacrazione. Universo rigorosamente nascosto e da scoprire, passando per la magia di un piccolo foro nel cartone, che inganna gli occhi e la mente, dove l’intero è un contorno sfumato che si perde e il particolare apre la vista su un nuovo mondo e un modo altro di guardare.

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Campania  

AVELLINODUALKULT Via Guarini 24, 83100 Avellino

METRO’C.so Vittorio Emanuele 141, 83100 AvellinoBENEVENTOMARCELLO C.so Garibaldi 98, 82100 Benevento

CASERTAAWSM STORE C.so Giannone 84, 81060 Caserta

NAPOLIJUNIOR Galleria Vanvitelli - Vomero, NapoliJUNIOR Riviera di Chiaia 261, NapoliCONTINUED DI MARIA COLELLA Via Achille Torelli 11, 80100 NapoliFONOTECA Via Morghen, 31 c/f, 80127 NapoliFASHION VICTIM ® STORE Via solimena 87/a, 80128 NapoliFASHION NO VICTIM SHOWROOM Via San Domenico 106, 80127 Napoli

STREET ONE Via Francesco Saverio Nitti 6, 80141 Napoli

SALERNOMONSTER COOKIE P.zza San Francesco 4, 84123 SalernoMY SHOP IS Corso Vittorio Emanuele 176/A “Galleria del Corso”, 84100 SalernoPLANET MODA Via F. Paolo Volpe 33, 84100 Salerno

Emilia  RomagnaBOLOGNABACK DOOR P.zza Galileo 3/a, 40123 Bologna ONO ARTE CONTEMPORANEA Via Santa Margherita 10, 40123 BolognaSETTEMETRIQUADRATI Via Malcontenti 9/a, 40126 BolognaELZAPOPPIN Via San Felice 36/A, 40122 BolognaLA FERRAMENTA Via Delle Moline 16/a, 40126 BolognaPEACOCK STORE Via delle Casse 4, 40100 BolognaPROTEC Via Portanova 2, 40123 BolognaSCOUT Via Righi 10, 40126 Bologna

FERRARAABB.AVORIO ANSALONI Via Bersaglieri del Po’ 37, 44100 Ferrara

VANGUARD Via Bersaglieri del Po, 31/c, 44100 FerraraMARCO MOREO INDUSTRIE Via Giordano Bruno 109, 63017 Porto san

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MODENA

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PARMABRANDO Strada della Repubblica 19, 43100 ParmaCENTRO MODA Strada Farini 3, 43121 Parma SURFIN IN PARADISE Via Emilio Lepido 31/A, 3100 Parma

IMPRONTA SRL Borgo S.Biagio 4/b, 43100 Parma

GIAMMARIA MONTACCHINI Via Cavour 10/b, 43100 ParmaBEFORE! APPAREL STREET CONCEPT STORE Borgo Giacomo Tommasini 14/C, 43121 Parma PIACENZABACICCIA Via Dionigi Carli 7, 29100 Piacenza

TAMY E CO. Viale 20 settembre 136, 29100 PiacenzaGOLDEN SPORT C.so Vittorio Emanuele 120, 29100 Piacenza

RAVENNAGLUE CLOTHINGS Via Paolo Costa 16, 48121 Ravenna

LIMBOAZUL Via della Lirica 33, 48124 RavennaREGGIO EMILIAFUTURO Via Emilia S.Pietro 42100 Reggio EmiliaMANHATTAN SNC Via Guido da Castello 8/e, 42100 Reggio EmiliaMANIA Via Calderini 4, 42100 Reggio Emilia

SPORT SERVICE SRL Viale dei Mille 24/a, 42100 Reggio Emilia

TABACCHI Via guido da castello 7/i, 42100 Reggio EmiliaSCOUT Via Crispi 3, 42100 Reggio EmiliaWEST L.T.D. via Toschi 13/D, 42100 Reggio Emilia

RIMINI/RICCIONEBLOCK 60 Viale Milano 60, RiccioneBOP STORE P.zzale Ceccarini, 47838 RiccioneBAKAMAK Via Sigismondo 27, 47900 Rimini

MINIMARKET DEL RICICLO Via Sigismondo 12, 47923 RiminiSPACE Via Cairoli 43, 47900 Rimini

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LazioLATINAFRANKIE QUAKE Centro Comerciale Morbella, 04100 Latina

RIETIFREESTYLE SPORT P.zza Oberdan 16, 02100 Rieti ROMA

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CIRCOLO DEGLI ARTISTI Via Casilina Vecchia 42, 00100 RomaDUNE BUGGY STEET STORE P.zzale Don Luigi Sturzo 8, 00144 Roma EURMONDOPOP Via dei Greci 30, 00187 Roma

SOUL FOOD Via S. Giovanni in Laterano 192/194 00187 RomaSUPER Via Leonina 42, 00184 RomaSUPERSTYLING Via Santa Maria Ausiliatrice 28, 00181 RomaEMPTY CONCEPT SHOP Viale Regina Margherita 14/a, 00198 Roma

VITERBO BRUMA SNC Via Cesare Dobici 37, 01100 Viterbo

LiguriaGENOVA

KISS POLLY Strad.ne S. Agostino 26R 16123 Genova

LA SPEZIA

IMPERIA

SAVONA

LombardiaBERGAMOBAZAAR WEAR Via S. Alessandro 23/b, 24122 Bergamo

TALENT SCOUT DI RONDA VALERIA & C. SNC Via Giovan Battista Moroni

BRESCIA

COMOFRATELLI BUTTI Via Luini 1, 22100 Como

CREMONACLEOFE Via Trento e Trieste, 69, 26100 Cremona

LECCOCOOPER BLONDIE Via Mascari 76, 23900 LeccoMARTINA STEFANO RAPRESENTANZE C/o Duplex - Contrada Improvvisata,

SCOUT Piazza Mario Cermenati 23900 LeccoMANTOVACHECK POINT Via Virgiliana 16, 46100 Mantova

MILANOANTONIA BOUTIQUE Via Ponte Vetero 1 ang. Via Cusani, 20121 MilanoANTONIA MAN Via Ponte Vetero 9 ang. Via Sacchi, 20121 Milano247 SHOWROOM Via Pestalozzi 4, Area San Cristoforo, 20143 Milano

BLUE DISTRIBUTION Via Dionigi Bussola 9, 20143 Milano

DICTIONARY C.so di Porta Ticinese 46, 20122 Milano

FALCONIERI Via Uberti 6, 20134 MilanoFRAV Corso di Porta Ticinese, 83 ang. Via Vetere, 20123 MilanoGLAMOUR IN ROSE Via Solferino 12, 20121 Milano

-lanoJ.A.T. Via Morimondo 21, 20143 MilanoJUMP Via Sciesa 2/a 20100 MilanoJUMP Via Pacini 13, 20100 Milano

MINIMARKET DEL RICICLO Via Casale 6 Alzaia Naviglio Grande, 20144 Mi-lano

MULINO DOKS DORA Toffetti 9 20139 MilanoOLIMPIA D. via Carlo D’Adda, Milano

SAPI C.so Plebisciti 12, 20129 Milano

SKIPINTRO Via Donatello 2/m 20100, Milano

SPAZIO Alzaia Naviglio Grande 14, MilanoSPECIAL C.so di Porta Ticinese 80, 20123 MilanoSTUDIO MILANO Via G. Bugatti 12, MilanoOFFICINE TESSILI Showroom, Centro Le Pagode s.s. 11 padana superiore n°

MONZA E BRIANZANORRGATAN Vicolo Lambro 1, 20900 MonzaPESSINA ACTIVE Via Italia 3 MonzaCARNELLI Via Italia 36, Monza

PAVIA

MINERVA BAR & LOUNGE P.zza Mierva, 27100 PaviaSAFARA’ Via Strada Nuova, 27100 Pavia

GLAMOURCENTER Via Mondetti, 11/A 27029 VigevanoCENTRO POLISPORTIVO SANTA MARIA Via S. Maria 80, 27029 Vigevano

SONDRIOBUNKER SHOP Via Bottarola 11, 23100 Sondrio

VARESERANE URBANE Via Del Cairo 1, 21100 Varese IL CLAN Via Broggi 6, 21100 Varese

Marche  ANCONA

UNDERGROUND LEGEND SRL Piazza Giuseppe Garibaldi 6, 60044 Fabriano

ASCOLI PICENOEPTA Via Del Trivio 28, 63040 Ascoli Piceno

MACERATA113

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Puglia BARLETTA-ANDRIA-TRANI

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LE SALON BIZARRE MARKET Via Caduti di tutte le guerre 22, 70021 Acqua-

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SANGIORGIO VITO C/O SNEAKERS FOR LIFE Via della pace 43, 74013 Gi-

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