Wait! Magazine n°33
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Transcript of Wait! Magazine n°33
Wait! Trimestrale illustrato a distribuzione gratuita
Direttore Responsabile: Maurizio Scorbati
Direttore Editoriale: Marco Bianchi [email protected]: Annalisa Varesi
Pierpaolo Bironi, Iucu, Manuela Pizzichi Marco Goi
Hanno collaborato:Giovanni Fossati, Luca Ceccarelli, José Marta
Marketing:Wait Media srl
REALIZZATA DA MICROBOEditore:
Wait Media srl, Via Parodi 3,
27100 Pavia 0382.538814P.IVA 02418380180
Stampa: Pinelli Printing srl,
Via Fermi 820096 Seggiano di Pioltello (MI)
Aut. del Tribunale di Pavia n° 593 del 22/04/03
Nessuna parte di questo periodico
scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna
responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti,
né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.
Wait! è un marchio registratowww.waitmag.com - www.waitfashion.comwww.waitmusic.com - www.waitgreen.com
Info: [email protected]
Errata Corrige Wait n.32 pagina 26: La foto della burlesque
performer è di Lorenzo Paxia
L’EditorialeCi mancava il tempo. Il settembre più caldo degli
mazzata decisiva ad un settore, quello dei negozi di abbigliamento indipendenti, che ha già mezzo piede nella fossa. Inutile negare. Ormai è un campo dove sopravvivono e lottano soltanto gli eroi. Non bastava la crisi, la concorrenza spietata della grande dis-
gradi di media. Con negozi strapieni di merce nuova, maglioni, piumini e felpe. Fossilizzati come monoliti
non illudiamoci. Non è solo la colpa della momento economico negativo, ma anche di queste catene
la tendenza del momento, che arrivi dalla strada o dalla passerella.
degli store multimarca indipendenti, era la culla di nuovi brand che hanno conquistato il mondo (vedi Diesel, Stone Island, Cp Company, Moncler e moltissimi altri). Se le vendite sono calate del 50% e oltre negli anni come può oggi sopravvivere un negozio? Si lasceranno morire? Io non credo così facilmente. Gli italiani sono geniali, creativi, lottatori, e le nostri città sono infarcite di vie e viuzze ricche di vita. Se i mega-franchising si prenderanno la “crema” delle arterie principali, gli indipendenti lotteranno nelle retrovie.
combattere il fast fashion: sulla qualità e in parte anche sui prezzi. Se i negozi si coalizzeranno e faranno circolare le informazioni sapranno catalizzare anche prodotti con un prezzo super
Prodotti e marchi che hanno una storia, che nascono da gente vera e da idee vere, intuizioni e
copia e incolla.
di promotore delle giovani avanguardie e dei talenti. Nel passaparola delle nuove tendenze
che devono circolare. La sopravvivenza delle creatività indipendenti è la nostra
a lottare per cercare e far emergere chi ha iltalento e ha bisogno di guadagnarsi la luce. Ci sono storie molto importanti che abbiamo contribuito nel nostro piccolo a scrivere. Noi siamo schierati da questa
saremo.Marco Bianchi
DESIGN_Tech & Design
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1. Il mondo Lomography si arricchisce. Ecco La sardina: a parte il design originale, che ricalca quello di una scatola di sar-
ha un bellissimo obiettivo grandangolare, esposizione multipla e riavvolgimento sem-
collezione e per viaggi con scatti panoramici da urlo. E’ disponibile in quattro modelli:
2.
Rivestita con pelle di capra italiana tinta di rosso, riporta sul corpo macchina di-versi simboli della fertilità disegnati per celebrare la festa della Russia e l’arte di
Minitar rossa, leggendaria, montata sulle
3.
la possibilità di tingere le vostre foto in modo unico e sconvolgente. Il modello Diana ha anche su richiesta un Flash per aiutarvi in caso di scarsa luce o per dare nuovi effetti alle vostre creazioni. Aggiungendo l’add-on Diana instant back potrete inoltre scattare istantanee
4. La Lomo Action-
adatta agli appas-sionati delle foto in movimento. Con le sue quattro lenti
-tare quattro foto in sequenza con un solo click in for-
perché rivestito di componenti to-talmente imperme-
per scatti sotto le intemperie. Re-
di profondità. Non può mancare nella vostra collezione.
TECH & DESIGNAnalogic Mania
di Pierpaolo Bironi
5. -ata in casa Lomography. Robusta e versatile, vi permetterà di scattare foto in tre formati diversi. E’ dotata di una lente ultra-wide Minigon da 17 mm che vi permetterà di scattare foto grandangolari di qualità ec-celsa. Ha l’esposizione auto-matica, l’effetto vignettato, la possibilità di scattare con esposizioni multiple e altro
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con la band The White Stripes. I colori predominanti sono il rosso, il bianco e il nero. Holga
sulla macchina. L’obiettivo vi permetterà di realizzare foto di grande qualità e ricche di
6. Se avete apprezzato la Actionsampler allora adore-rete la pop 9. Il concetto di Lomo di rendere la
imprimeranno nove immagini sullo stesso scatto. Avrete così una serie di album Pop Art da mostrare ai vostri
punto più vicino renderanno i vostri scatti carichi di
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»IPhone App
1. Il pacchetto Moremono comprende “Moremono Red Edition” che converte le foto in bianco
adatto ai ritratti, addolcisce i tratti del viso e la grana della pelle e “MoreLomo” che trasforma le vostre foto con effetto Lomo-
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2. La versione mobile di Photoshop. Non si tratta ovviamente della versione completa
Però le funzioni di ritocco sono disponibili. Effetti, cornici, taglio, bilanciamento e altro saranno a vostra disposizione in for-mato smartphone.
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ne vale davvero la pena. La qualità delle immagini e gli effetti forniti dal software sono eccezionali. Potrete fermare ogni mo-mento della vostra vita con effetti indimen-ticabili che renderanno il vostro album un book professionale.
4. Autostitch vi permetterà di scattare una serie di foto in sequenza di qualsiasi panorama e poi di unirle creandone una unica, come se aveste incorporato nell’obiettivo un
2,39 euro, ma ne vale davvero la pena.
1.
gesso ricoperto da una sottilissima pel-licola plastica. Una volta svuotata la confezione può essere appiattita come una busta per diminuire gli scarti alimen-tari, con notevole risparmio in termini
riciclabile. www.ecolean.com
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2. Kor One Hydratation
per acqua riutilizza-bile, progettata per in-vogliare i consumatori a riutilizzarla. www.kor-water.com
3. Nuovo packaging per il gruppo CocaCola. La bottiglia, in plas-
-tro”, per ridurre gli ingombri di trasporto al minimo. www.cocac-ola.com
4. Realizzata con gli scarti della lavora-zione del lino,
giorni.
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vegetale (Ingeo™), che si ricava dalle piante anziché dal petrolio. Si conferisce nella raccolta differen-ziata dell’organico e dopo 8 settimane diventa letter-almente acqua. www.santanna.it
DESIGN_Eco Project & Design
WAIT! GREEN_ Si Fa Presto a Dire Packaging
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1. Portariviste Seletti; 2. Tova-glietta in plastica Ljuda di Ikea; 3. Diamantini & Domeniconi
4. Tappeto Missoni Home; 5. Fjord di Patricia Urqui-ola per Moroso; 6.
PANTONE© 17-0336Peridot
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DESIGN_Home & Design
HOME & DESIGNPantone Design
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PANTONE© 19-1940 Rumba Red
1. Lampada Granny di Casama-nia; 2. Poltrona Sacco di Za-notta; 3. Poltrona Biknit di Moroso, designed by Patricia Urquiola; 4. Lovely Rita book-shelf di Kartell; 5. Planet di Foscarini.
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PANTONE© 19-3536 Amaranth Purple
1. Cubo Optic di Kartell; 2. Bold Big Game Moustache chair; 3. Lampada But-ton di Flos; 4. 3x2 Chair di Parri; 5. Pols Potten pouf di Lounge; 6. Ukyo di Moroso, designed by Kazuhiko To-mita.
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Se pensando a un “microbo” vi vengono in mente piccole creature bruttine e
parliamo di un altro genere di microbo: forme organiche e fantastiche che si re-inventano in sculture, su tele e muri
stati felici di farci due chiacchiere.
Prima di tutto, una domanda che ti avranno fatto in molti. Perché “Microbo”?Perché è così che mi sento: microscopica, leggera, invisibile.
Come hai deciso di diventare artista?Se per artista intendi uno che è “artista”
Perché non hai scelto un tipo di arte più “con-venzionale”?Per crescere realmente.
Come descriveresti il tuo universo creativo?
E come ti descriveresti tu?Come ho già risposto prima: un microbo, perché è così che mi sento.
Sculture, tele, ma anche muri e interi palazzi: la
supporti. Quale di questi ti dà più soddisfazione dal punto di vista artistico?Il caos...
Collabori ormai da molto tempo con BO130. In
tuo modo di fare arte? Sin da quando ci siamo conosciuti, siamo sempre
metodo, in alcune tecniche ed anche in certi modi
nella testa.
Il lavoro di artista ti ha portata a girare il mondo. Quale luogo trovi particolarmente sti-molante dal punto di vista artistico?
ART_The Artist
L’ARTISTA IN COPERTINA:Microbo
«Se per artista intendi uno che è artista dell’arrangiarsi,diciamo che sono sempre stata un’artista»
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Con quale collega ti piacerebbe collaborare?Chi mi conosce sa quanto mi entusiasmino i progetti a più mani: per me sono super stimolanti, occasionI per il confronto, momenti di crescita. Negli anni ho avuto la fortuna di confrontarmi parecchio, questo però è uno di quei momenti in cui sento un estremo bisogno di collaborare solo con me stessa.
stesso ruolo nella tua vita?
degli ultimi venti anni sia diventata nel frattempo anche crescita intellettuale e spero vivamente
e fruttato dai mille profumi vicino ad un ruscello di acqua pulita e trasparente a godere della vita e delle arti meravigliose che questo pianeta sa generare gratis per tutti noi…
www.microbo.com
con entusiasmo la sua passione. I suoi scatti ricordano vecchi servizi degli anni
-bile. Nelle suo foto si può notare molto studio e molto amore per il lavoro che
sta regalando giovani di grande talento e di sicure prospettive. Wait ha fatto a Oliwia qualche domanda per conoscerla meglio. Quando hai cominciato a fotografare?Ho cominciato quando ho comprato la mia prima fotocamera analogica nel 2009, una vecchia Pen-tax, una macchina davvero splendida e di grande qualità. La posseggo ancora ed è eccezionale.
Fai molti ritratti e foto fashion, quali sono i modelli che ti piacerebbe ritrarre particolar-mente?
Stone, li trovo molto espressivi e caldi, adatti al genere di foto che faccio io. Potrebbero essere una fonte di ispirazione. Parlaci del tuo lavoro e delle tue foto.
colori patinati, con tonalità menta o altre tinte pastello. In generale danno alle mie foto un tocco in più. Cerco sempre di esprimere questo nei miei lavori. Come scegli i tuoi soggetti?
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belli. Hanno sempre un bello stile, mi piacciono molto e credo diano alle mie foto quel che serve per renderle accattivanti. La cosa più importante è che collaboriamo assieme alla riuscita del lavoro. Questo rende fondamentale il loro apporto nelle mie foto.
Ti faccio una domanda classica, che spesso ha molte risposte: Nikon o Canon, quale preferisci?
analogica, la scelta dipende dal tipo di foto: se bianco e nero o a colori. Però sono due macchine eccezionali con le quali si realizzano lavori davvero
di Pierpaolo Bironi
Oliwia Grochal
ART_The Artist
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eccellenti.
Hai un sogno professionale? Ce lo vuoi svelare oppure te lo tieni per scaramanzia?Voglio lavorare con i migliori ed essere considerata una delle fotografe numero uno sulla piazza. Voglio crescere, progredire e superarmi ad ogni scatto, ad ogni servizio, ad ogni lavoro. Questo è quello a cui aspiro, dove spero di arrivare.
Quando ero piccolina sono arrivata in Polonia con i miei genitori dalla Germania e adoravo quel modo
e le ricordo sempre con gioia. Parlaci dei tuoi progetti futuri.Ho un progetto forestale (risata n.d.r.), ma non posso svelarvi altro.
Trovo molto positivo il proliferare di tutti questi stili e modi di fare arte e scattare foto. Questo è molto importante per un giovane, perché riesce a capire meglio ciò che può piacergli e andare avanti per la sua strada costruendosi un modo unico di
parte di ogni stile di vita.
www.oliwiagrochal.plwww.olifkowa.blogspot.com
IUCU ART CLUB _ Art Videodi Iucu
FRIDA - di Julie Taymor
dettagli narrativi.
IL MISTERO PICASSO - di Henri-Georges Clouzot
vincendo il Premio Speciale della Giuria.Il protagonista è un Picasso ironico, brillante e pacatamente arrogante, impegnanto in una singolare performance del tutto avveneristica per
prendono vita, nella sintesi di pochi tratti, una pittura delirante, in un crescendo di spontaneo virtuosismo pittorico.
POLLOCK - di Ed Harris
Irascibile “mostro sacro” di quel virtuosismo chiamato “action painting”.
irrequieto.Una vita artistica in salita ed una realtà umana vertiginosamente indiscesa.
Nella sua breve vita, Haring spreme tutto se stesso per comunicare ciò che ha dentro, attraverso un impulso che arriva dal writing metropolitano (agli esordi), per guardare a una nuova stagione della pop art.
con uno dei protagonisti di quella scena.
ART_Iucu Art Club
Haring vs Cavandolidi Iucu
Tutto parte da un tratto, da una linea nel vuoto, una linea traccia un contorno
Keith Haring (U.S.A.) e Osvaldo Cavandoli (Italia) sono maestri della sintesi,
che potrebbe anche solo disegnare. Entrambi estremamente concettuali e ironici, divertiti e divertenti.Certo Cavandoli questo modo di “vedere e fare” l’aveva già iniziato almeno vent’anni prima rispetto ad Haring, ma la storia dell’arte, o meglio il mercato internazionale, non sempre rende giustizia come dovrebbe.
Nel lavoro di Cavandoli troviamo una singo-lare interazione tra personaggio ed autore, quasi uno sdoppiamento della personalità dello stesso. Mr. Linea (protagonista delle an-imazioni di Cavandoli) è curioso e capriccioso,
moderno, che Osvaldo provoca, indispettisce e aiuta, in un “percorso di vita” sintetizzato in una “linea viva” la cui interruzione ne decreta
raggiungere un cartone animato, un processo
Nel lavoro di Haring dinamicità e staticità gio-
del fumetto tradizionale, conferisce dinamismo
danzare in uno spazio saturo ma dinamico, in un concetto spaziale dove la percezione delle
“MR. LINEA”
ANNI ‘70
“SENZA TITOLO”INCHIOSTRO SU POLISTIROLO
1983 28
ART_Iucu Art Club
RED HOT CHILI PEPPERS“I’M WITH YOU”Storia già sentita: John Frusciante è uscito dal gruppo. Di nuovo. Con questo nuovo lavoro dei Red Hot si può allora immaginare di essere tornati ai tempi di One Hot
-fer non vale neanche un Navarro, e perché almeno in
Aeroplane che qui proprio no, col cavolo che si trovano.
suonare un disco dei Red Hot, o meglio come un disco di B-side senza ispirazione dei Red Hot. In “Did I let
qualcosa di diverso, ma più che altro sembra una cosa a caso fatta apposta per suonare un minimo diversi. Comunque è tra i pezzi più riusciti del L8, insieme alla (+ o -) tirata “Goodbye Hooray”, alla delicata “Meet me at the corner” e al primo singolo col titolo senza senso. Tra gli episodi già strasentiti ci sono invece robe tipo
chiedere indietro i soldi non spesi per lo scaricamento. Anche se il senso di déjà vu, anzi di déjà senti, aleg-
“Sono con te”, interpretazione: “Ma anche no”) non è niente di inascoltabile, per carità, e considerando il
-rano fuori delle porcate allucinanti (qualcuno ha detto Vasco?) è già una cosa non da poco. Però è anche uno di quegli album che certo non ti fanno venire voglia
vergognoso andare in pensione, invece di fare us-cire dischi così tanto per? Sempre se gliela danno, la
cumpà a livello di anni di università e servizio militare. Anzi no, il Governo ha fatto marcia indietro e la norma
come i RHCP. Che noia che barba, che barba che noia.
I CANI“IL SORPRENDENTE ALBUM D’ESORDIO DEI CANI”Ogni tanto - incredibile - anche in Italia succede
caso forse non si tratta di una rivoluzione assoluta come qualche rivista musicale ha già cercato di spacciarla, ma comunque di una fresca novità tutta da sentire. È capitato infatti che un cantautore molto sui generis italico sia arrivato con un suo stile personale (vabbé, magari con qualche rimando al miglior Max Gazzè), subito molto definito e riconoscibile e così dopo Le luci della centrale elettrica e Dente ecco che è la volta di questo nuovo
ragazzo romano del 1986 che preferisce rimanere anonimo.La musica che ci propone in questo suo sì
racconti più o meno generazionali della gioventù (ma non solo) romana (ma non solo) di oggi. Brani cantati (e non abbaiati come qualcuno potrebbe immaginare) con testi più vicini al rap che non al barboso cantautorato italiano tradizionale, ognuno in grado di contenere vari versi a loro modo memorabili come: “Andrò
assicuro che lo faccio, o se non altro vado al parco e leggo David Foster Wallace,” nel singolone Hipsteria.Il disco italiano indie (ma non solo) da
-
WAIT! MUSIC _ What’s newdi Marco Goi
MUSIC_Recensioni
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TYLER, THE CREATOR“GOBLIN”Ho visto il futuro del rap, e vi assicuro senza nemmeno aver assunto sostanze allucinogene, e si chiama Tyler, the Creator. O magari in realtà ero così strafatto che mi sembrava fosse il futuro del rap e invece era solo un ragazzino megalomane. Chi può dirlo?Comunque fatto sta che le cose stanno pressappoco così: Tyler, the Creator ha 20 anni, è il leader nonché punta di diamante della crew di rapper/artisti/
Odd future (anche perché il nome completo chi se lo ricorda?) e fatto sta che Tyler il Creatore dopo il debutto Bastard ha fatto uscire un secondo album che
Fatto sta anche che questo è un viaggio allucinato dentro una mente malata, tra discutibili sparate anti lesbiche che hanno già scatenato un mare di polemi-
in Radicals), in un concentrato di basi essenziali e rime
Tyler sempre in Radicals. O forse è tutto vero. Perché lui è un fottuto paradosso vivente.Anzi no.
THE DRUMS“PORTAMENTO”Bello, il nuovo disco dei The Drums. Davvero. Realizzato con classe, anzi con grazia e Portamento,
qualcosa. Sì, manca qualcosa, ma cosa? Proprio non lo so. È una sensazione di quelle strane, come quando la mattina vi svegliate, uscite di casa e avete
vi rendete conto di non aver mangiato niente a colazione, di non aver fatto la doccia e di non
perché tutti per strada vi guardavano in maniera
nuovo dei The Drums sembra non mancare proprio niente. Nada. Ci sono i testi che rimangono impressi come slogan come “And I believe that when we die,
melodie a presa rapida che ti ritrovi a canticchiare quando hai la testa tra le nuvole. Ovvero sempre.Ci sono i ritmi leggermente danzerecci che ti fanno muovere il piedino a tempo ah yeah ma sei così scordinato da non riuscire ad andare
che più irresistibile di così non si potrebbe
manca qualcosa. Sì, ma cosa? Non per trovare il
sola piccola cosa. Una cosa fondamentale, che
arriva con il secondo album che è sempre il più
presenti alcuni tentativi di rinnovare la loro formula sonora, come con il basso pesante di Hard to love.Cosa manca, or dunque, in questo
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MUSIC_RecensioniTHE PILLS
THE RAPTURE“IN THE GRACE OF
Il nuovo lavoro del trio
al primo album, con una fusione straordinaria tra le chitarre revival ed il sound pulsante ed ossessivo dei sintetiz-zatori. In grado di ab-
e amanti del dance club, questo gioiello di atmosfere è un album capace di far muovere
G.F.
BEIRUT“THE RIP TIDE”Ho sempre avuto un debole per la musica di questa band di Santa Fe che comincia a diven-tare una vera e propria icona cult. Tutto ciò è sicuramente dovuto al fatto che questi ragazzi del New Mexico sono riusciti a mescolare la propria realtà musicale a sonorità balcaniche
suono pregnante e malinconico con una
G.F.
BUGO
LA MIOPIA”Cosa si è inventato di nuovo Cristian Bu-gatti? Forse un esem-pio di concept album rivolto esclusivamente a daltonici, presbiti o
Fatto sta che il nuovo album è un ritorno alle origini, meno elettronica e più chitarrazza in stile
lo potrete ritrovare in “Missione di Pace”, opera prima di Francesco Lagi con Filippo Timi e Silvio Orlando. G.F.
JEFF BRIDGES“JEFF BRIDGES”
Bone Burnett, uno dei più grandi produttori vi-venti del genere “Ameri-cana”, nel secondo
il “Drugo” del Grande -
sicisti? Questo album invece la serietà del progetto musicale per-
dimostra di poter inter-
portante, ma al tempo stesso perchè circon-dato da mostri sacri del
“BLACK AND WHITE AMERICA”Primo album da quando Obama è presidente degli Stati Uniti e per
--
mosfere da b-movie tanto amate da Quentin Tarantino si ritrovano in
per Lenny una bella scommessa, abituato al
G.F.
CAPAREZZA“IL SOGNO ERETICO”
-rett, non gli piacciono i
Il “Caparezza nazionale” attacca il sistema della musica italiana, ormai schiava, bisognosa di ossigeno e legata indis-solubilmente ai vincitori
grande prova di capacità compositiva del rapper pugliese.G.F.
INCUBUS“IF NOT NOW, WHEN?”Abbandonata la psiche-delia dei primi album, gli Incubus abbracciano sonorità sicuramente più complesse, che strizz-
opache da Joy Division. Un album che scorre lento e che dimostra
una band che festeggia i 20 anni di carriera in-
G.F.
IRON & WINE“KISS EACH OTHER CLEAN”
più o meno (per man-canza di un termine mi-gliore) “sicuro” e i fans di Iron & Wine possono aspettarsi un prodotto di qualità costante, ma non particolarmente accattivante. Qualsiasi cosa sia che non riesco a visualizzare lo rende un album piacevole ma di poche sorprese.F.G.
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Per una volta voglio essere banale. Lasciatemi es-sere banale, per favore. Sono passati 20 anni
e quindi, per quanto prevedibile possa essere e anche se ormai ne avranno già parlato tutti, persino
posso esimermi dal farlo pure io che questo disco -
ché fondamentalmente, nelle ultime due decadi, -
patto socio-generazio-epocale io proprio non ne ho visti né soprattutto sentiti. Dieci anni fa usciva
-tere? - non è minimamente paragonabile a quello
--
lino sulle t-shirt e sulle pareti di ogni adolescente arrabbiato che si rispettasse… è stata una rivoluzi-one, è stata una stagione, purtroppo breve, in cui le
-pensa a brillare come una star e molto destinata,
suona oggi, questo benedetto maledetto Nevermind che ha stuprato la nostra adolescenza, portandoci
-sieratezza? Rimbomba ancora come quel colpo di
scossa che fa venire sempre le lacrime agli occhi per
usciti nei 20 anni successivi possono vantarsi di fare
È stata una stagione che è durata poco, è vero, poi tutto è tornato alla normalità, sono arrivate le boy-bands, sono arrivate le girlbands, la musica com-
Seattle è passata da capitale del grunge a capitale
ha insomma ricominciato a girare nel suo solito verso, intorno ai soldi e al successo, ma per quel breve periodo tra camicie pesanti a quadroni e dis-
in un modo diverso. Nel modo giusto. Massì, alla
in fondo non importa. Nevermind.Oppure importa?
WAIT! MUSIC
The Cult di Marco Goi
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“PARADISO E INFERNO” di Jón Kalman Stefánsson - Iperborea In Islanda, in inverno, deve fare freddo sul serio. Un freddo vero, che entra nella carne, nella testa, nel cuore. Ho letto “Paradiso e inferno” in pieno
appiglio alla vita, di un barlume di luce che non mi trascinasse verso il fondo. Un libro strano, “Paradiso e Inferno”, davvero, una storia che ti porta in luoghi
anche una possibilità di redenzione e ti ricorda quanto la vita sia un dono da
solita casa editrice Iperborea, senza la quale il 99% della letteratura scandi-nava (in pratica tutto tranne Stieg Larsson) sarebbe per noi un miraggio. A.V.
BOOKS_Recensioni
WAIT! BOOKS: On the shelf“PASSION” di Lauren Kate - Rizzoli
il secondo, è già un best seller, mentre Passion sta mantenendo le aspetta-tive riscuotendo ancor più successo dei primi due volumi. Tra qualche tempo
pagina dopo pagina raccontando le incarnazioni passate di Luce. La protago-nista sa che Daniel è la sua anima gemella, ma in ogni vita perde questo
le sue migliaia di vite. Coinvolgente, appassionante, un concentrato di horror
costellata di dolore ma di una tale intensità che fa venire voglia di accogliere
“LIBERTA’” di Jonathan Franzen - Einaudi
tantomeno con i suoi personaggi. Il suo sguardo è troppo realistico, troppo critico e cinico per lasciare spazio a sentimentalismi e assoluzioni (se poi ce ne sono). Ho cominciato la lettura di “Libertà” con la testa piena di roboanti elogi: “Grande Romanzo Americano”, “Capolavoro”... Il risultato? Le mie aspettative erano così alte quanto nemmeno di fronte alla prima pagina de “Il Signore
con la consapevolezza che ne sarebbe passato di tempo prima di leggere un
un capolavoro? Sì, lo è, inutile girarci intorno. Un libro duro, crudo e appassio-nante. Vita, morte, amore, sesso, dolore, gioia: qui tutto sembra nuovo e mai
-tazione per la vita e una costante rottura e ribellione dinnanzi alle chiusure e
-tenzione: arrivati a pag. 622, alla parola “nome”, non sarete più gli stessi. A.V.
“THE WALKING DEAD” di Robert Kirkman. Illustrazioni di
-lie Adlard per i successivi. ED. SALDAPRESS
Se non era chiaro parliamo di zombie. Pu-trefascenti e ributtanti cadaveri ambulanti. Roba già vista? Nulla di nuovo? Vi sbagliate di grosso. Qui siamo di fronte ad uno dei più grossi successi del mondo dei fumetti degli ultimi anni, diventato anche una serie tv Fox.Siamo negli States, in un presente impre-
che svegliandosi in ospedale dopo essere rimasto ferito in uno scontro a fuoco, si trova precipitato in un incubo: la civiltà che conosceva è scomparsa, il mondo gli appare popolato solo da cadaveri ambulanti che si nutrono dei vivi e che possono trasmet-tere il loro mostruoso contagio con un semplice morso. Comincia quindi una lotta quotidiana per la sopravvivenza, costante-
ideali e bisogni, in una società irrimediabil-mente compromessa.
da Tony Moore per i primi sei numeri e da Charlie Adlard per i successivi, dopo
albo negli States, mentre in Italia siamo fermi al dodicesimo.
“A mio parere, i migliori film di zombie non sono quelle feste splatter di violenza san-guinolenta, con personaggi ridicoli e battute idiote. Un buon film di zombie riesce a farci vedere come siamo messi male, mette in dis-cussione sia il nostro ruolo nella società sia quello della nostra società nel mondo.”
più. Imperdibile.A.V.
WAIT! COMICS: ”The Walking Dead”
Reception. Nuovo brand italiano. Taccui-no, appunto… i ragazzi spaccano. T-shirt con collo ampio, felpe giro scollatis-
Gusto artistico veramente importante. Se vanno avanti così… fanno il botto. Stanno entrando nei migliori store italiani e internazionali (vedi Atrium – New York). Entra a pieno titolo tra gli emergenti
-
Quando nasce Reception, e chi c'è dietro il pro-getto?Reception nasce dalla pura voglia di creare e dall'idea di un giovane ed eccentrico artista pescarese di riportare le sue opere su t-shirts in collaborazione con un fashion stylist e un graphic designer. Oggi Reception conta un organico di 4 menti in continua evoluzione: fusione di arte,
recepito, cioè ricezione.
Descrivetemi il brand e il tipo di stile e impatto
attraverso la celebrazione di immagini uniche, forti a tratti deliranti.
le vostre T-shirt sono vendute anche da Atrium a New York. Un negozio decisamente 'alto' e in-
Milano e Pescara sono le nostre basi logisti-
amici tra i quali Atrium e altri. Siamo onorati di vedere collocato il nostro prodotto all'interno di parecchi stores supercool in Italia e nel mondo.
Ho avuto modo di toccare il vostro prodotto. Si percepisce una qualità superiore.Sì, è tutto fatto in Italia e ogni singola fase della
ottenere il massimo risultato e contenere il prezzo. Le stampe sono ad acqua: vivide e poco spesse,
solo è tinta in capo, ma anzichè il classico stone-
operiamo un processo di decolorazione manuale.
Come si svilupperà il progetto? Lavorerete an-che su capi diversi dalla classica T-shirt?Ci saranno molte novità per Reception dal 2012:
di Marco Bianchi
Reception
FASHION_The Interview
linee esclusive, customizzazioni e tantissime col-laborazioni (con diversi artisti nell'ambito musicale
tees alcuni progetti molto interessanti e inediti…
www.receptionlab.com
FASHION_The Interview
Fashion No Victimdi Marco Bianchi
giravano i negozi in station wagon, si -
china e scaricavano valigioni pieni di “brand di ricerca” come li chiamavano
di capire dove stava andando il mercato li ha portati a scoprire per primi il
importanti in fatto di showroom in Italia e ha aperto il terreno per l’invasione dello scandinavian-style. Possiamo dire tuttavia che la gran parte dei migliori brand nordici ce li hanno ancora loro. Non solo hanno aperto un nuovo e bellissimo
stravolgere la regola in base alla quale i buyers vanno a milano. Oggi tutti i compratori degli street-store più evoluti
Allora ragazzi. Raccontatemi la vostra storia, da dove venite e come siete precipitati nel mondo della moda.Beh tutto è iniziato quasi per sbaglio. Roberto era
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clusione degli studi universitari, e dopo la fashion
totalmente nuovi per il mercato italiano.
Sbaglio o posso confermare che siete stati i primi a importare lo stile scandinavo in Italia. Da cosa è nata questa intuizione?
-ghen eravamo gli unici italiani. Ci sentivamo e ci
durante una vacanza fatta con degli amici a Cipro, -
corgemmo dello stile “no logo degli scandinavi”, nel 2002 in Italia i loghi erano dappertutto.
Il motto sul vostro sito era, se non erro, “simple is better”... qualcosa tipo “less is more” non è vero?Sì, il motto era “Simple is cool”.
Ovviamente non ci sono solo aziende scandi-nave nel vostro showroom ma anche uno dei brand di successo di questi ultimi 2 anni, Eleven Paris: come è nato il colpo di fulmine per questa linea?
«Non è il momento di fare poesia ma
nemmeno di acquistare capi di abbigliamento apparentemente troppo facili e banali»
Conoscevamo il marchio tramite il web. Lo ave-vamo notato su vari siti e blog europei e ci era subito piaciuto moltissimo.
Cosa deve avere un brand oggi per entrare nel vostro showroom?
aspettative ultimamente?
piaceva lo stile così particolare, con questi
si è evoluta molto anticipando il trend europeo e raggiungendo in brevissimo tempo dei grandi risultati.
Quali sono le novità a livello di brand per la
soprattutto un denim accattivante e “Rascals” un brand che si colloca nei negozi “cool”, appassionati
Fatemi una panoramica dei brand che avete in showroom, spiegandomi le caratteristiche di ognuno e i punti di forza che lo fanno meritare di entrare in store.
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fama mondiale.-
porto qualità/prezzo che crea abiti dal sapore retròornati dai più gustosi dettagli.
Rutme: giovane brand danese, casual che sem-plicemente non può essere etichettato, mix ad-
Revolution: brand denim/street con un atteggia-mento audace il cui segreto è rubare pezzi del pas-sato e tradurli in passione nella moda attuale.
contemporanei.Samsoe & Samsoe: brand ambizioso che cerca di accontentare anche il pubblico più adulto.Punti di forza: essere attrattivo, lineare e innova-tivo.Suit: brand scandinavo dalle attitudine stilistica minimale con dettagli della sartoria classica.Punti di forza: esclusivo nella qualità dei materiali e nella confortevolezza dei capi.Humor : eclettico, giovane, travolgente con inserti progettati per essere riconosciuti.Punti di forza: esplosivo di umorismo.
pubblico esigente.
Sandqvist: brand dedicato interamente
Punti di forza: combinazione tra semplicità, durata
e stile funzionale.Numph: brand dedicato alla leggiadria delle raga-
vengono vestite da petali.Punti di forza: giocare con i colori della natura per creare incantevoli abiti senza limitazioni.
Quando avete iniziato pensavate di trovarvi, dopo qualche anno a questi livelli?Assolutamente no, e comunque noi sosteniamo di essere ancora al livello uno, quindi la strada da percorrere è ancora lunga.
durissimo per il settore moda. Come potete supportare gli store in questo momento, e che consigli sentite di dar loro?Non è il momento di fare “poesia” ma nemmeno di acquistare capi di abbigliamento apparemente troppo facili e banali.
Tra 20 anni vi vedete ancora nel fashion busi-ness, oppure ai Caraibi con un bel mojito in mano sotto una palma?Assolutamente no, la forte passione e determinazi-one per il nostro lavoro non credo ci abbandonerà così tanto facilmente. Poi mai dire mai…
lnx.fnvitaly.com
Numph
Ogni giorno ci contattano giovani brand. Noi siamo nati principalmente per questo, per scoprire e promuovere realtà emergenti. Molti mi dicono: “Perché non pubblichi le nostre cose?” Altri vogliono fare pubblicità, ma rispondiamo di no. Non saremmo poi in grado di promuoverli se non crediamo nel progetto.
fondatore di Coolcha, la situazione era più o meno questa. Gli dissi: “non sei ancora pronto. Aspettiamo un momento, lavoraci su.” Eppure c’era in lui un’energia, una capar-bietà, una voglia più forte di tutto. Mi chiese: “Cosa devo fare?” Il consiglio che do
tua identità, non scimmiottare qualcun’altro, tira fuori idee nuove.
posso con orgoglio dire che, merito tutto suo, ha centrato i miei consigli. Un marchio streetwear emergente nasce in Italia. E’ ben organizzato, serio, incazzato. Fa un prodotto ‘made in Italy’. E cosa più importante ha trovato idee e una sua identità.
Come è nato Coolcha?Quella di Coolcha è una storia nata da poco tempo,
2009 ho aperto un piccolo negozio nel centro storico di Foligno, in un periodo in cui lavoravo come dipen-
– con cui ho condiviso la scrivania per qualche mese
consideravo il sogno della mia vita: creare un brand nel settore della moda, e così parlando – tra una pausa
del posto. Pochi giorni dopo ero nello studio della Paracucchi Armas. Quando gli ho presentato il mio
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non si era mai dedicato.Nel giro di un mese abbiamo creato nome, logo e pay-
la primavera-estate 2011. Sei modelli, semplici, ma
ed ironica – da far girare velocemente e provare a ve-icolare, per capire se potevano piacere ed essere ap-prezzati.
A questo punto, partendo da zero, come sei riuscito a trovare i primi clienti?
-sato parecchie delusioni: “No”, “No, grazie”, “Non ho
“Per noi protagonista non è il marchio, ma lo stile”…
FASHION_The Interview
Coolchadi Marco Bianchi
anziché scoraggiarmi mi incazzo, ho iniziato a pen-sare a qualcosa di alternativo, ho creato un sito e ho
mini-collezione e aggiungendo contatti di negozi, ho cominciato a riscontrare i primi apprezzamenti e sono riuscito ad avere i primi clienti: Point Fashion a Bolzano e Point Fashion a Bressanone, non esattamente pro-fondo sud come aveva profetizzato una delle agenzie contattate.
Capendo che Coolcha aveva dunque un mercato, cosa hai fatto?
Infatti, tra un “condividi” e un altro, le foto hanno cat-
del tutto convinto del marchio, nel quale secondo lui ancora non si riusciva a cogliere una precisa identità.Questa considerazione ha innescato una rifles-sione: Coolcha aveva bisogno di uno stilista. Avevo conosciuto Iucu pochi mesi prima al Pitti, quando ero
negozio di Foligno, e ne ero rimasto conquistato.Mentre eravamo a parlare in chat e cercavo di comu-nicargli la mia grande volontà di entrare in questo mondo, raccontando a Marco del mio desiderio di poter avere un giorno Iucu come stilista (senza sapere che i due già collaboravano), Marco fece vedere a Iucu – che del tutto casualmente era lì con lui – in diretta, le foto dei primi modelli di Coolcha: qualche giorno dopo ero a Forte dei Marmi, dallo stilista, con i primi capi.
E con Iucu a dirigere, cosa è successo?Quasi tutto è cambiato ma, soprattutto, Coolcha ha assunto una sua identità, e poi ho conosciuto una per-sona che ancora dà un valore ad una stretta di mano e che brucia di passione per il lavoro che fa. Il suo contributo ha lasciato subito il segno e, in spiaggia al Free Beach di Forte dei Marmi, mentre si prendeva il sole sorseggiando CocaCola, è nata la seconda col-
2011-12.
gioco. Giusto, il gioco! Proprio per questo vi state imponendo.
-zione con Pentel che ci ha fornito un particolare pen-
e abbiamo creato felpe con giochi su cui si può scrivere per davvero: cruciverba, unisci i puntini, colora i puntini e rebus.
Capito cosa piace al pubblico, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?Come sempre continueremo a proporre un tema logo e ci sarà una linea sport, ma ciò che sta facendo registrare numeri davvero interessanti è ancora il gioco. Questa volta abbiamo sviluppato il primo gioco in scatola, in chiave Coolcha, venduto in abbinamento
-vertente che ripropone, con qualche simpatica ed im-prevedibile gag, proprio le carte del famoso gioco in scatola.
www.coolcha.eu
FASHION_The Shop
WAIT!SHOPS
MIGLIORI FASHION STORE ITALIANI:
Quake Concept Store
Normalmente in questa rubrica standard,
ogni negozio intepreta le risposte a suo modo, rendendo ogni intervista unica. Ma con
travolge e ti ribalta. Io l’ho conosciuto in rete come migliaia di persone, dove martella su Facebook come un fabbro, lancia prodotti,
provincia. Con un tam tam infernale di ami-cizie, contatti reali e digitali il suo nome
lanciato un nuovo concept-store a Roma, des-tinato a diventare un punto di riferimento per brand emergenti e una piattaforma per re-altà creative che vanno oltre i soliti schemi della logora industria della distribuzione
si respira aria nuova, per i quali fa con-sulenza, brandselection e “visual” grazie al
E’ stato capace, con la sua forza, di contri-buire in maniera decisiva al lancio italiano
personalità con maggiore sensibilità commer-ciale nel settore street-fashion italiano. Inevitabile, quindi, intervistarlo.
Come e dove nasce il nome Quake?
Quando Quake realizza che il mondo della moda è il
Da molti anni navigo nel mondo della moda. La svolta dopo un viaggio a Barcellona, per il Bread and Butter. Lì ho deciso di dedicarmici al 100%, volevo spaccare, anche se venivo da una gavetta unica come ambulante di mercato.
Per 5 anni ho venduto dalle mutande ai chiodi.La maggior parte della gente che ha spaccato ha
di Marco Bianchi
fatica…Io sono autentico.
Non hai ereditato la boutique da mamma e papà.No.
Sei nato nella dura provincia: Latina. Raccontami...Sono nato a Roma, in un quartiere popolare. Ho vissuto
i brand. Ho arricchito gli stocchisti. Ma adesso basta, faccio come dico io.
Hai una particolare rabbia per il mondo dei rappre-sentanti... Cosa ne pensi?Penso che debbano fare la gavetta prima di avere la presunzione di potermi intortare. Ho sempre trovato
in negozio.
Cosa deve avere oggi un brand per poterti colpire e per entrare nel tuo store?Qualità, vestibilità e una buona comunicazione alle spalle. Poi il resto è poesia mia. Non vendo bidoni, ci metto la faccia e il cuore.
Quali marchi ti hanno colpito ultimamente, sui quali
vuoi puntare e consiglieresti ai tuoi colleghi del settore street-fashion?Byg Bang. Poi Reception e BoomBap, le reputo il futuro.
-book. Paghi qualcuno o è tutto lavoro tuo?Tutta farina del mio sacco. Devo seguire io i miei clienti. Devo sempre stupirli e accontentarli anche se
non da tutti.
Quando hai capito che Facebook era il mezzo più veloce per contattare i clienti e per farsi notare? E
magari superato da qualche altra cosa?Tornato da un viaggio a Miami tutti i ragazzi americani
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sempre avanti con post, news e tante follie.
Sì, stiamo gia lavorando con mille adesivi. Nella rete sicuramente ci sarà a breve qualcosa di innovativo, ma non vi anticipo nulla.
So che stai aprendo a Roma.
Raccontaci il progetto. E perché lo chiami la Quake Revolution.
-essi brand, gli stessi principi, gli stessi valori, gli st-essi fornitori, e creare una rete di store tutti con lo
Valentino specializzato in visual merchandising. Lo abbiamo seguito da zero: arredo merci e sopratutto siamo andati noi direttamente in Calabria a seguirne gli sviluppi.
Anche se odi il mondo dei rappresentati so che hai
Expo, Piazza di Spagna. Perché?
parliamo la stessa lingua, siamo ben coordinati ci -
sona che mi ha dato veramente molto per raggiungere i miei obiettivi professionali. Mi sento parte anche io di
fa questo lavoro?
è investire su aziende solide e che comunicano in ma-niera decente. Non è il momento di fare esperimenti, stare a galla è già un successo.
Ultima domanda. Dove sogni di vederti tra 10 anni... Dove vorresti essere?Direi Miami, la città dove spesso mi ritiro per valutare le mie strategie e dove mi sento a casa. Il mio progetto si realizza a Roma essendo romano ma Miami è il mio sogno.
Saluta i nostri lettori... Che messaggio vuoi lasciare loro? State manzi il bello deve ancora arrivare ahah
www.quakestyle.com
Gudrun og Gudrun -dizionale, realizzati completamente a mano nelle Far Oer, isolette sperdute fra Islanda e Norvegia. Dei piccoli gioielli di tradizione pieni di magia. www.gudrungudrun.com
FASHION_Man
FOCUS ON Man
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1. Daniele Fiesoli Roll Neck sweater; 2. Scotch & Soda; 3. Neck Natural Knit; 4. Marc by Marc Jacobs; 5. Roundneck sweater; 6. Dead Meat knit-ted jumper.
1. Surface To Air x Kid Cudi leather jacket; 2. 3. Zaino Junya Watanabe; 4. Swatch Limited Edition by Jeremy Scott; 5. Camicia in denim PRPS; 6.
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FASHION_Man
7. Mihara Yasuhiro distressed cardi-gan; 8. Rick Owens tee; 9. Clae Mark McNairy; 10. Patriciam.
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1. Paul Smith Jeans Taupe jacket; 2. Iron Samurai Led Watch; 3. Ragwear jacket; 4. Boom Bap Hoodie; 5. Zaino Stig di Sandqvist; 6. Felpa Big Bang.
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7. Camicia, cardigan e blazer Andy Richardson; 8. New Freitag “Fringe”; 9. Chino in cotone bio-logico Naked Ape; 10. Bomber in felpa Monoty Clothes.
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1. T-shirt Shut Up Fool; 2. T-shirt Mira-cle; 3. Nixon The Rub-ber;
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4. Felpa Miito Mi-lano; 5. Felpa Adidas Original ObyO by Jeremy Scott;6. Felpa Malph con rete riciclata nella
jack al posto del cordino.
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Block HeadwearDi origini cubane, Ciomi McCabe lavorò nell’azienda americana Kangol, tra le più famose creatrici di cappelli. Mosso dal desiderio di creare il proprio brand Ciomi nel 2000 fonda Block Headwear. Il grande successo sta nel coniugare forme più fresche e moderne e colori nuovi a materiali tradizionali come la paglia intrecciata. I must sono i cappelli realizzati con una paglia molto mordiba, che li rende comodi e piacevoli da usare. Un mix che ha portato al successo e lo ha fatto en-trare in store di tendenza, diventando anche la scelta di molti divi americani. www.blockheadwear.com
DenhamIl marchio di culto Denham The Jeansmaker, dall’olanda con la mania del denim, presente in alcuni dei migliori store del mondo (come
pieno titolo nella lista dei più esclusivi (e più cari) jeans al mondo. Come? Know-how, qualità ai massimi livelli, e cura mania-
a uno studio accurato degli archivi, Denham rispolvera e reinterpreta modelli storici in chiave moderna (militari, da lavoro, capi da esploratori): permane un gusto classico, ma
avanguardistico. Stilisticamente i prodotti Denham sono semplicemente impressionanti. www.denhamthejeanmaker.com
Waiting For The SunDalla Francia, l’ultimo grido in fatto di oc-chiali: il legno. Waiting For The Sun esprime un intero range di occhiali, con un unico
Carl Zeiss. Le forme sono attuali: oltre al
goccia stile Persol e l’occhiale tondo alla John Lennon: la forma più avanti secondo le attuali tendenze della moda. www.waitingforthesun.fr
Generic SurplusUno stile totalmente ‘understated’, per un prodotto di gusto e sostanza per l’uomo ‘ge-nerico’. Niente loghi e slogan gridati, solo un range di scarpe totalmente pulite, in tes-
paglia. Un prodotto non per tutti, ma per l’intenditore e il trend setter che non vuole mostrare un logo, ma esprimere uno stile, forte e non gridato. www.genericsurplus.com
FASHION_Brand Review
Brand Reviewdi Marco Bianchi
Vlieger & Vandam
della loro prima collezione. Eppure le loro borse con pistola non smettono di stupire e piacerci da matti. Si evolvono ma nella col-lezione non mancano mai. Anche Rihanna sembra apprezzare questo loro ultimo modello, che
materiali premium (pelle, canvas, feltro), grazie all’estrema originalità sono entrati anche nella collezione permanente del MOMA di New York.www.vliegervandam.com
House of AvernaeMarchio olanadese, House of Avernae merita la segalazione per aver realizzato una col-lezione di chino da donna assolutamente strepitosa. Con un rapporto qualità-prezzo
-cito a rendere femminili e sinuosi i pantaloni preferiti oggi dagli uomini. Anche le donne volgiono la loro parte. Fit slim, sedere per-fetto e dettagli glamour come cinturine in pelle borchiate ed etichetta in pelle con dettagli femminili, li rendono un must have.www.houseofavernae.comInfo: www.baltimorastudio.it
Federation-
landese. E invece Federation ha avuto la forza di sfondare le distanze ed entrare in punta di piedi negli street-store d’avanguardia
streetwear fortemenete anticonvenzionale, con un marcatissimo accento rock e punk. Tagli oversize, T-shirt superlunghe. Stampe graf-
riuscito ad uscire dalla nicchia.www.federation.co.nz
Das MonkDall’Australia, con sede a Sydney, arriva un interessantissimo marchio di abbiglia-
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schema monotono del mondo delle t-shirt e per questo Das Monk da la caccia ad artisti emergenti provenienti da tutto il mondo per creare una gamma unica di stampe per ogni collezione. Il numero degli artisti coinvolti
al tavolo un nuovo stile e visione creativa.
di artisti su t-shirt (2k by Gingham, Blood is The New Black...etc.) ma effettivamente la
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www.dasmonk.comInfo: www.baltimorastudio.it
ClaeSe qualcuno avesse la sensazione che stiamo parlando di sneakers nude e crude si sbaglia
designer di Clae stanno disegnando silouette senza tempo. Non sono sneakers fatte per an-dare di moda una stagione, ma per rimanere nel vostro armadio anni e anni. Il segreto sta nell’ispirarsi a forme classiche (il boot, la desert-boot, la stringata da uomo) e donarle un twist fresco, ma mai sopra le righe. La
ragionevole. Finalmente iniziano a vedersi in Italia, e meritano di avere successo. www.clae.eu
Rip Off’sGiovane designer italiano super talentuoso, Fabio Simone ha ridisegnato la sneaker hi-
di culto. Le scarpe sono Made in Italy, con la massima qualità produttiva e di materiali (gomma e pellami scelti). La distribuzione
la nuova sneaker-luxury. Il modello di punta -
zate dall’elemento posteriore sport, proposta interamente in pelle e in diverse varianti monocolore, con inserti e suola in gomma. State sintonizzati, presto nuove immagini e
Naked ApeChi l’ha detto che i prodotti eco debbano es-sere venduti a un super-prezzo? Chi lo dice che (vedi le macchine elettriche) a favore di un prodotto eco si debba chiudere un occhio sull’estetica? Naked Ape spazza via questi luoghi comuni. E nel giro di meno di un anno
in alcuni dei migliori street-fashion store italiani. Tutte tele ecologiche: si va dal
in un’ ampia gamma di colori, e il cui modello ‘carrot’ (che si stringe sul fondo) a mio parere ha una delle vestibilità più ‘giuste’ del momento. Naked Ape nasce e vuole cres-cere con un approccio integrato all’ambiente. Dalla scelta dei materiali, solo cotone e lana, niente tessuti di sintesi, accurata-mente selezionati tra le migliori coltivazi-oni e fattorie eco-compatibili, passando per
-luppate seguendo i massimi criteri di eco-compatibilità e senza sfruttamento umano e animale.www.nakedapebrand.com
Toki & NabiBasta camicie a scacchi. E’ tempo di vesti-tini. Girl just wanna have dresses. E questo
uno dei nomi caldi del momento. Combinano una qualità-prezzo eccellente, e soprattutto sono un prodotto di ottima fattura e dalla bellezza che lascia spazio a poche parole. Si
sapore romantico. Con clienti che compren-dono Keira Knightley, Sienna Miller ed Emma Watson, il brand arriva in Italia.
www.tokiandnabi.co.uk. Info italia: www.baltimorastudio.it
1. Maison Scotch silk shirt; 2. Eleftheria Balloon necklace; 3. Zeppe Lanvin; 4. Pla-teaux Cheap Monday; 5. Cardigan 10Feet; 6. Prim I Am dress; 7. Faux leather shorts 10feet; 8. Longchamp x Jeremy Scott “Pills” Pliage; 9. Hunter “re-gent carlyle” welling-ton boots.
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1. Swatch Lim. Ed. by Jeremy Scott; 2. Jeffrey Campbell striped sneakers; 3. Dress Bjorkvin; 4. Camicia Acne; 5. Eleven Paris “Kate & William” Limited edition; 6. Maglione Markus Lupfer; 7. Marc by Marc Jacobs.
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8. Mya long sweater; 9. T-shirt Shut Up Fool; 10. Felpa Ad-idas Originals; 11. BoomBap t-shirt; 12. Felpa Malph; 13. Freitag Refer-ences; 14. Reebok Easytone Limited Edition.
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1. Adidas ObyO by Jeremy Scott stars dress; 2. Sweater Wildfox Couture; 3. Unconditional tee; 4. Scarpe stringate in capretto Anniel; 5. Rika Star.
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FOCUS ONWoman
FASHION_Focus On
Adidas ObyO by Jeremy Scott hi-top sneakers
sneakers
Adidas Forum
Commes Des Garcon Play x Converse
Nike Toki
FOCUS ONSneakers Woman
Ellesse Limited Edi-tion x Colette
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Yohji Yamamoto x Adidas Pacer sneakers
Adidas Y3 Norwegian Wool
sneakers
Bape Formal Bapesta
Robert Zemeckis e interpretato da Michael J.Fox, potranno essere acquistate dai col-lezionisti le repliche delle rinomate Nike
paia al giorno per 10 giorni su eBay, un’ edizione limitata che ha fatto già schizzare le aste a cifre con 3 zeri. Triste precisazione, alle aste che sono organizzate dalla “Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research” potranno partecipare solo utenti USA, in Italia arriveranno al Nike Stadium Milano
18 settembre, un’occasione da non perdere.
FOCUS ONSneakers Cult
FASHION_Sneakers
FOCUS ONSneakers Premium
Balenciaga AW’11 patch red
Christian Lauboutin sneakers
Hussein Chalayan for Puma
Rip Off’s sneakers Type One
Gienchi studded sneakers
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FOCUS ONSpecial Boots
Boots Sorel
Tretorn Walden Boots
Sebago x Filson Boots
Opening Ceremony‘Art 2’ Boots
Schmoove Boots
Common Project Duck Boots
FASHION_Focus On
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ART_Exhibitions
ART Exhibitions
DAIKICHI AMANO “NEW WORKS”
Mondo Bizzarro Gallery ROMA
sesso e innocenza, esaltazione e repres-sione. Corpi come espressione di un istinto
quanto il sublime, il godimento come la sof-
della personale nel 2009, torna ad esporre alla Mondo Bizzarro Gallery con una serie di scatti, immagini inedite di un erotismo
del sol levante e scavalcando di molto il limite del concesso, ci spalanca le porte di
-giore e un sogno proibito. Donne bellissime
-ponese, che guarda la realtà senza resistere a spogliarla, a stravolgerla e sporcarla per ripulirla da ogni censura, riuscendo a riconsegnarci il gusto spesso negato di qual-cosa di ancora più autentico.
di Manuela Pizzichi
MARIO TESTINO “TODO O NADA” 8 Luglio/23 Novembre 2011 Palazzo Ruspoli ROMA
Negli anni coi suoi scatti ha conquistato le copertine delle più grandi testate giornalistiche di moda, pubblicato libri, ri-
dei nostri giorni. “Tutto o niente”: il titolo della mostra già dice molto a proposito di un successo mondiale fatto di meriti e risul-tati indiscussi che ormai accompagna di rif-
capitale, in collaborazione con Gucci, Fendi e
e prosegue proponendo 54 opere del mae-stro: uno stile magnetico, fuori dagli schemi del già visto e dai facili eccessi, come solo i grandi sono in grado di maturare e mante-nere. ll concetto di glamour, il più delle volte tanto irritante quanto usato a sproposito, raggiunge qui una delle sue espressioni più alte e concrete e trionfa nella semplicità della
si riassume tutto il talento inconfondibile di Testino.
BLINDNESS” 17 Settembre/30 Ottobre 2011
Ispirato dal romanzo del premio nobel portoghese José Saramago, Stefano De Luigi inizia a cercare e a catturare il colore
-tando per 4 anni, dal 2003 al 2007, partendo
piaga che coinvolge milioni di persone. De -
una profondità rara e insolita per il contesto abituale del panorama artistico contempo-
mancanza assoluta del diritto alla vista e ad essere viste. Vite in grado di guardare e prive
capace e non ci riesce. Cecità come disgrazia e forza disperata: limite della malattia e buio nei bulbi sani di chi resta spento ad osservare uno sguardo che non passa dagli occhi ma
di un volto, di un corpo, della solitudine.
KEITH HARING “IL MURALE DI MILWAU-KEE” 20 Luglio 2011/19 Febbraio 2012 Museo Archeologico Nazionale CHIETI
Ventiquattro pannelli in serie, per una lunghezza di trenta metri e due e mezzo di altezza, realizzati dal writer americano in oc-
Art nel 1984: su entrambi i lati, i personaggi
tempi poco più che ventenne e già nel pieno della carriera e della sua instancabile pro-
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sotto gli occhi di giornalisti, curiosi e i primi
fatto della spontaneità e della libertà il suo valore più grande, aperto la strada ad una nuova visione della creatività e trovato nella personalità, nel carisma e nella sensibilità di Haring la chiave più preziosa per esprim-
irripetibile pagina di una storia che oggi è nostra.
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-tima (RA)
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